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Uomini e donne sono opportunisti in egual misura

Nelle relazioni uomo-donna, sessuali e/o sentimentali, solitamente si crede che gli uomini siano più subdoli e ingannevoli, mentre le donne più oneste e "virtuose". Ma questa è un'illusione: in realtà entrambi i sessi agiscono per lo più in modo opportunistico, ovvero volto a perseguire il proprio interesse, anche a discapito dell'altro.
Però questo opportunismo viene generalmente ignorato o negato nella donna; oppure viene giustificato, perché gli obiettivi femminili vengono considerati più "nobili" e ammissibili. Esiste quindi un "doppio standard" a riguardo (due pesi e due misure).

Uomini e donne sono diversi

Chiariamo subito che uomini e donne sono diversi per molti aspetti. Questo è un fatto evidente (basta guardare i rispettivi comportamenti: chi segue ossessivamente gli sport? Chi impazzisce per scarpe, borse e accessori? Ecc...), che è stato riconosciuto nei secoli. Solo di recente è sorta questa tendenza a vedere i due sessi come uguali, basata su ideologie invece dei fatti.
Questa diversità è uno dei motivi primari per cui i due sessi faticano a capirsi: avendo spesso obiettivi, mentalità e stili di comunicazione differenti, è un po' come se parlassero lingue diverse, e avessero bisogno di un "traduttore". Infatti uno dei libri di maggior successo sulle relazioni è "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere" di John Gray (info nella Bibliografia), basato proprio su questo principio.

Ovviamente uomini e donne hanno anche punti in comune: entrambi desiderano essere amati, apprezzano il sesso, vogliono sentirsi ascoltati, accolti e apprezzati, ecc. Ma anche quando vogliono le stesse cose, possono avere priorità diverse: per esempio per gli uomini fare sesso è il bisogno primario, mentre per le donne è ricevere attenzione.

Bisogni diversi, uguale opportunismo

Questa diversità di obiettivi è parte del motivo per cui le donne possono apparire più "morali":
  • una donna che dice di "cercare l'amore" ci appare spinta da un motivo "elevato";
  • mentre un uomo che dica "voglio fare sesso" viene solitamente giudicato o sminuito.
In realtà entrambi stanno cercando una soddisfazione dei propri bisogni; e, come affermavo all'inizio, entrambi agiranno in modo opportunistico, a prescindere dall'obiettivo. Per esempio nascondono il loro vero scopo, quando sia conveniente:
  • Un uomo non dirà apertamente "Ho voglia di scoparti", perché sa che questo farebbe fuggire una possibile partner.
  • Ma anche una donna che cerchi una relazione importante, o che voglia il matrimonio, o che desideri ardentemente dei figli, non rivelerà subito i suoi obiettivi (a meno che sia molto ingenua): perché sa che questo probabilmente allontanerebbe l'uomo.
Insomma, quando ci avviciniamo al sesso opposto, e nella "danza della seduzione", è del tutto normale presentarsi nel migliore dei modi, celare o dissimulare i propri scopi, e mostrare di sé quegli aspetti che possano suscitare interesse nell'altro: questo vale ugualmente in entrambi i sessi (ma naturalmente pochi ammettono di farlo). Semmai potremmo osservare che le donne, mediamente, sono un po' più brave a fingere e dissimulare, sia per ragioni evolutive che culturali (1).

Le donne si lamentano spesso della mancanza di sincerità maschile, e magari si sentono ingannate; ma "dimenticano" di usare simili strategie loro stesse. Curiosamente, la società sembra giudicare diversamente i trucchi seduttivi dei due sessi:
  • Un articolo che spieghi agli uomini come portarsi a letto una donna, o come sedurla, solleva attacchi e critiche di manipolazione, inganno, misoginia.
  • Un simile articolo che illustri alle donne come fare innamorare un uomo, come farsi sposare, o come trovare un marito ricco, appare del tutto legittimo.
Eppure entrambi descrivono tattiche opportuniste volte a manipolare l'altro e indurlo a soddisfare i propri obiettivi. E' evidente un doppio standard.

(1) Avendo minore forza fisica, le donne hanno dovuto compensare sviluppando maggiore astuzia. Essendo più soggette a giudizio sociale, hanno imparato meglio a nascondere e dissimulare.

“Nella danza della seduzione,
è del tutto normale
celare o dissimulare
i propri scopi”

Peccati di omissione

Inoltre, non sempre l'obiettivo dichiarato corrisponde al vero, o è del tutto sincero:
  • Per esempio molte donne vogliono un partner benestante, ma di rado lo dicono apertamente. Il loro "Cerco l'amore" è quindi in parte ipocrita (sarebbe onesto se dicessero "Cerco l'amore con un uomo ricco che mi faccia vivere una vita agiata"... ma ovviamente farebbero una figura diversa).
  • Similmente, molti uomini nascondono il loro bisogno di sesso per evitare giudizi o reazioni negative.
Entrambi omettono, o mentono, per meglio raggiungere il proprio scopo.

Opportunismo per tutte le stagioni

Finora ho usato esempi "classici" dove l'uomo cerca sesso e la donna una relazione, perché è il caso più comune; ma chiaramente ci sono molteplici possibilità:
  • A volte è l'uomo che desidera una relazione importante, ma non lo rivela per non apparire bisognoso.
  • A volte è la donna che ricerca un rapporto sessuale senza impegno, ma lo nasconde per evitare giudizi sociali negativi.
  • Alcune donne flirtano per ottenere qualcosa (attenzione, gratificazione, favori, vantaggi economici...) anche quando non hanno alcun interesse per quell'uomo.
  • Certe volte dissimuliamo il nostro desiderio per stimolare l'interesse altrui. Molti credono che "In amore vince chi fugge", per cui si negano o mostrano indifferenza. A mio parere farsi desiderare non sempre funziona, ma è comunque una strategia di seduzione comune.
  • Molti nascondono quello che provano veramente per qualcuno: a causa di timidezza, vergogna, paura di essere rifiutati, oppure per timore dei giudizi altrui.

Bugie e opportunismo sono naturali

In alcuni di questi casi non si tratta proprio di opportunismo, ma non siamo comunque sinceri: ci comportiamo nel modo che più ci conviene, o in quello che riteniamo più adatto, invece di essere autentici. Peraltro questo ci viene naturale, quindi sarebbe ingenuo pensare che l'onestà dovrebbe regnare sovrana (l'esistenza delle "bugie bianche", cioè a fin di bene, testimonia l'importanza di mentire come "lubrificante sociale").
Anche tra gli animali bugie e opportunismo sono diffusi; per cui credere che siano tipici di un genere è del tutto insensato.

“Anche tra gli animali
bugie e opportunismo
sono diffusi”

Avere aspettative realistiche

A riguardo molti nutrono aspettative irreali in ambito relazionale: ritengono che gli altri debbano essere sinceri o disponibili, e si stupiscono - o scandalizzano - quando ciò non accade. Ma questa aspettativa è ingenua e persino puerile:
  • L'esperienza dovrebbe insegnarci quanto le bugie siano diffuse (chi può affermare di non dirne mai?).
  • L'altro non è tenuto a ricambiare il nostro interesse, a prendersi cura dei nostri bisogni, o a farci contenti. Nessuno ha il dovere di amarci.
Certo è bello sognare un mondo in cui tutti siano onesti e amorevoli, ma bisognerebbe capire che è un'utopia.

Valutazioni istintive

Quando andiamo incontro a qualcuno, spesso costui attua una valutazione opportunistica istintiva: "Questa persona ha qualcosa che mi interessa? Mi offre qualcosa di piacevole? Cosa ho da guadagnarci?" (di solito non sono pensieri coscienti, è un impulso subconscio). Se la valutazione è negativa, costui reagisce al nostro approccio con indifferenza o fastidio: per lui/lei sembra solo una perdita di tempo.
Questo spiega il più delle volte in cui veniamo respinti a priori: agli occhi dell'altro non offriamo nulla di interessante o attraente. Se veniamo respinti spesso, potrebbe essere utile valutare le nostre qualità che possiamo offrire agli altri, oppure il nostro modo di approcciare (a volte può essere invadente o "da mendicante", il che induce gli altri a chiudersi).

In genere ma non sempre

Questa tendenza opportunistica è vera in generale (e specialmente tra persone che si conoscono poco o nulla), ma non sempre. Nei rapporti stretti e nelle relazioni amorose (una volta consolidati), di solito c'è maggiore autenticità, onestà ed altruismo:
  • In una coppia armoniosa, o in una vera amicizia, l'istintivo opportunismo ed egoismo si attenuano e diventiamo più sinceri, generosi ed empatici.
  • Quando ci innamoriamo, o ci leghiamo profondamente, l'altro diventa per noi la persona più importante del mondo.
Quando ciò non accade, è possibile che l'altro abbia delle difficoltà che glielo impediscono (fragilità emotiva, insicurezza, traumi), abbia un opportunismo eccessivo (egoismo, narcisismo), oppure nella relazione certe qualità non vengono apprezzate (se veniamo puniti quando siamo sinceri, o sfruttati quando siamo altruisti, ci passerà la voglia di esserlo).

Opportunismo successivo

Naturalmente l'opportunismo può (ri)presentarsi anche più avanti, specie quando la relazione sia in fase di stanca, o verso la fine:
  • Il marito trascurato che incontra una donna disponibile, la quale si offre senza troppe difficoltà... Che tentazione!
  • La moglie insoddisfatta che conosce un uomo che la riempie di attenzioni e la corteggia di nuovo... Difficile resistere!
In teoria dovremmo respingere queste tentazioni (specialmente se siamo sposati ed abbiamo preso un impegno). Ma in pratica la spinta a soddisfare i propri bisogni è forte e, specialmente se ci sentiamo delusi dal partner, l'opportunismo può prendere il sopravvento.

Perché siamo opportunisti?

La spiegazione più semplice è che siamo opportunisti perché ci è utile, ci porta i risultati sperati. A ben guardare, ogni creatura vivente dev'essere opportunista (almeno in parte), cioè deve occuparsi dei propri bisogni, perché altrimenti non sopravviverebbe. D'altro canto, nelle specie sociali - come la nostra - l'opportunismo viene bilanciato dall'altruismo e dalla collaborazione (che portano un vantaggio evolutivo all'intero gruppo).

Opportunismo nelle relazioni

Ma parlando di relazioni sentimentali, una motivazione più profonda è quella evoluzionistica: siamo opportunisti perché questo ci porta vantaggi a livello di sopravvivenza e riproduzione (per cui questi tratti si sono riprodotti con la specie, mentre chi non li aveva si è estinto).

Naturalmente siamo guidati anche da valori e morale, ma le pulsioni evolutive o gli interessi personali spesso prevalgono. In generale, e specialmente nelle fasi iniziali di conoscenza e corteggiamento, l'opportunismo domina, perché siamo concentrati sui nostri bisogni, e non abbiamo (ancora) motivo per anteporre l'altro (2); è solo dopo che il coinvolgimento è scattato, o la relazione è iniziata, che l'altro ci diventa caro e tendiamo a mediare i nostri bisogni con i suoi.
  • Nella maggioranza dei casi, la donna valuta immediatamente un uomo in base a ciò che lui può offrirle, e non esita ad ignorarlo o scartarlo se lui si mostra "non all'altezza" delle sue molteplici esigenze.
  • Per l'uomo, il criterio di selezione è principalmente estetico, e meno stringente: se una donna viene considerata abbastanza bella, attraente o sexy, in genere è sufficiente - almeno inizialmente.
Questa selezione può avvenire anche inconsapevolmente, per istinto e non per calcolo.

(2) Qui mi riferisco principalmente alle relazioni amorose. Nelle relazioni sociali e di amicizia, l'opportunismo è meno spiccato ed è più probabile andare incontro agli altri mossi da semplice curiosità o desiderio di conoscere una persona nuova, senza particolari secondi fini.

Obiettivi diversi

E' importante notare che le motivazioni evolutive producono comportamenti diversi nei due sessi, perché ogni genere ha una strategia di accoppiamento per ottimizzare il suo successo riproduttivo:
  • I maschi cercano di fecondare più femmine fertili (giovani e sane) possibile ---> Ecco perché gli uomini tendono più verso la promiscuità.
  • Le femmine tendono a scegliere il maschio migliore e tenerselo (almeno finché la prole non sia autonoma) ---> Ecco perché le donne sono più selettive e tendono alle relazioni stabili (finché ne traggono vantaggio).

La morale non c'entra

Chiarito questo, appare evidente che le tendenze femminili non hanno una motivazione "morale" come si tende a credere ("Le donne cercano l'amore"), ma semplicemente fanno quello che assicura loro un miglior vantaggio evolutivo (riproduzione dei propri geni). Da un punto di vista naturalistico - invece che culturale - entrambi i generi fanno quello che più gli conviene, ovvero sono opportunisti.
La donna che si accoppia con l'uomo facoltoso, o che abbandona il marito dopo che i figli sono cresciuti, o che si innamora di un altro quando la coppia stabile si è "intiepidita", non è più né meno morale dell'uomo che corre dietro ad ogni gonnella, o lascia la vecchia partner per una più giovane: entrambi seguono i loro istinti evolutivi, a proprio vantaggio.

Naturalmente il comportamento umano è complesso e dipende da molti fattori, ma le pulsioni evolutive hanno un peso fondamentale nelle relazioni sentimentali: la prova è che il più delle volte le coppie nascono dall'attrazione fisica.

“La donna che sceglie l'uomo facoltoso
non è più né meno morale
dell'uomo che corre dietro ad ogni gonnella”

In sintesi: prima i bisogni, poi l'amore

Riassumendo e semplificando, potremmo dire che: Questa dinamica funziona per entrambi i sessi allo stesso modo.

La differenza è che i bisogni in una relazione esistono sempre (è impossibile non averne), mentre l'amore può esserci o meno, e con intensità variabile:
  • A volte l'amore cresce nel tempo, quando c'è notevole intesa e compatibilità.
  • A volte c'è un grande amore suscitato dall'innamoramento, che però si spegne quando scopriamo che l'altro non è come credevamo.
  • A volte l'amore sparisce del tutto e rimane solo il bisogno, per cui la coppia continua ma in modo conflittuale: è il tipico caso dei partner che si detestano ma continuano a restare insieme (perché la relazioni soddisfa comunque dei bisogni).

Perché crediamo che le donne siano migliori

Avendo mostrato ampiamente come l'opportunismo sia diffuso e "unisex", ci si può chiedere da dove viene la tendenza a ritenere invece le donne migliori in senso morale. Io vedo principalmente tre fattori.

Valori sociali

Come già accennato, la società valuta certi bisogni come più nobili od elevati di altri. Per esempio giudichiamo positivamente il matrimonio, o il procreare, o la fedeltà. In realtà questi non hanno realmente un valore morale assoluto (il matrimonio come lo intendiamo oggi è un'invenzione recente; la fedeltà non ci viene naturale), bensì vengono approvati perché vantaggiosi per la società (in una società sovrappopolata, la procreazione verrebbe osteggiata).

Romanticismo

Mentre per buona parte della storia dell'umanità la donna è stata considerata "inferiore" all'uomo, durante il periodo Romantico (XIX secolo) è avvenuto un ribaltamento: la figura femminile è stata elevata, idealizzata, vista in modo "angelico" e quasi disincarnata, in opposizione al maschio brutale e lascivo.
Questa corrente culturale, il cui influsso permane tutt'oggi (si pensi a quanto spesso usiamo l'aggettivo "romantico"), attribuisce quindi a priori al genere femminile qualità morali elevate (angelo), contrapposte al genere maschile che viene visto come moralmente dubbio o manchevole (demonio). Come ogni pretesa di superiorità o inferiorità di un genere sull'altro, è ovviamente irrealistica e illusoria: il sessismo è un pregiudizio equiparabile al razzismo.

Femminismo

Se il femminismo nella prima metà del XX secolo ha perseguito una parità di diritti tra i sessi, dagli anni '70 in poi ("terza ondata") è diventato - per molti versi - una forza sociale che persegue una sorta di "supremazia femminile": sostenendo sempre e soltanto i diritti femminili (e mai quelli maschili), ed anche promuovendo un'ideologia dove le donne sono sempre buone ed hanno ragione, mentre i maschi sono cattivi ed in torto (il movimento del #MeToo, ed il conseguente #BelieveAllWomen, è un esempio eclatante: le accuse di violenza sessuale vanno sempre credute, anche in assenza di prove, perché - secondo il femminismo - le donne non mentono mai (!) ).
Questo doppio standard ipocrita si può vedere anche nell'atteggiamento verso la sessualità promiscua tipico nei media:
  • Se un uomo vuole fare sesso senza impegno è un maiale immorale o, nel migliore dei casi, un bambinone da redimere.
  • Se lo vuole fare una donna, viene celebrata la sua libertà e il diritto a godersi il piacere.

Ovviamente la pressione culturale del femminismo moderno, che influenza gran parte dei media occidentali, ha alimentato questa visione distorta di un genere "virtuoso "e di un altro "vizioso". Ribaltando, ironicamente, quella che è stata per secoli la visione comune, ovvero che gli uomini fossero superiori, anche moralmente, alle donne.
Superfluo dire che trovo entrambe queste visioni pregiudizi privi di fondamento: il valore morale di una persona dipende dall'individuo, dai suoi valori e dalle sue azioni, non dai suoi geni né dai genitali che lo caratterizzano.

Anticipazione delle critiche

Mi aspetto che questo post solleverà l'avversione di quelli che non tollerano alcuna critica verso le donne, in accordo all'assioma femminista per cui "delle donne si può solo parlare bene". Questo sarebbe ironico perché la mia posizione qui è del tutto egalitaria (a partire dal titolo), ma - appunto - il femminismo moderno promuove la parità solo a parole. ;-P
Ciò mi ricorda il tema centrale del libro "La fattoria degli animali" di George Orwell (pagina Wikipedia), rappresentato dallo slogan "Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali di altri". Allo stesso modo, certe ideologie sostengono l'eguaglianza ma solo in teoria, mentre in realtà privilegiano un certo gruppo; e avversano ogni tentativo di metterle in discussione (atteggiamento tipico di qualsiasi autoritarismo).

"Una donna sincera è quella che non dice bugie inutili."
(Anatole France)

"Gli uomini mentirebbero molto meno se le donne non facessero tante domande."
(Coluche)

"Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse: prima di sposare un miliardario, se ne innamora!"
(Cesare Pavese)


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Perché gli uomini smettono presto di corteggiare?

Perché i ragazzi perdono interesse rapidamente nel corteggiamento?

Perché gli uomini si stancano di corteggiare una donna?


Sento con una certa frequenza donne lamentarsi che "Gli uomini non corteggiano più", "Si stancano presto", "Vogliono andare subito al sodo"... oppure, sui siti di incontri, vedo profili femminili vuoti o con scritto solo "Se vuoi conoscermi scrivimi" (*). Queste donne sembrano considerare il corteggiamento solo dal proprio punto di vista, e non comprendere affatto quello maschile. Cercherò quindi di spiegarlo.

(*) E perché mai un uomo dovrebbe farlo? Un profilo del genere risulta anonimo e, tra migliaia di profili, è ovvio che l'attenzione si rivolga invece verso profili più descrittivi e intriganti (oppure su quelli con le immagini più avvenenti e sexy). Inoltre, un profilo vuoto o scarno sembra dire "Sono pigra e non mi impegno per far funzionare le relazioni; sono inerte, lascio che faccia tutto l'uomo; sono qui per prendere, non per dare".

Il corteggiamento ha uno scopo

Chi pone le domande di cui sopra, dovrebbe a sua volta farsi una domanda: perché qualcuno dovrebbe corteggiare? Chi lo fa, evidentemente è perché spera di arrivare a qualche risultato: l'uomo che corteggia una donna non lo fa per farle un favore, ma per ottenere qualcosa; proprio come lei spera di ottenere qualcosa da lui (altrimenti perché stare al gioco?).
Siamo onesti: il corteggiamento è un "investimento" volto ad un qualche fine. E questo vale per qualsiasi individuo, il genere non c'entra:
  • Un uomo corteggia una donna che gli piace e che desidera.
  • Una donna corteggia (quando lo fa) un uomo che le piace e che le interessa.
Quindi tutti iniziamo a corteggiare per uno scopo; e - in genere - smettiamo di farlo quando non riceviamo segnali di approvazione, di interesse reciproco. Perché in quel caso ci sembra di perdere tempo inutilmente, o ci sentiamo frustrati perché non veniamo ricambiati.

Chi pone queste domande, di solito, si preoccupa del proprio bisogno (essere corteggiata) ma ignora i bisogni dell'altra persona. Spesso sono donne che fanno le difficili, le preziose, che non si concedono, che "giocano" con i desideri dell'altro, o che non comunicano chiaramente quello che vogliono. Così l'uomo rimane nella "nebbia" dell'incertezza, e facilmente si stufa.
Oppure sono donne che vogliono ricevere attenzione, e tendono ad "usare" gli uomini per questo scopo. Senza però considerare cosa ricavi l'uomo da questa interazione, i suoi bisogni o la sua soddisfazione. Prendono senza preoccuparsi di cosa danno.

“Certe donne
vogliono ricevere attenzione,
ed usano gli uomini a questo scopo”

Il problema di investire a vuoto

Un problema maschile che molte donne non sembrano capire, è che per l'uomo l'insuccesso è la norma nel corteggiamento: quando va bene ottiene un successo su dieci tentativi, ma succede pure che ci provi 100 volte senza ottenere nulla. Questa sproporzione tra impegno investito e risultati è ancora maggiore nel dating online, ma è vera anche con gli approcci dal vivo.
Questo è il motivo principale per cui gli uomini corteggiano poco o smettono presto; essendo abituati ad "investire" senza ottenere nulla, cercano di ridurre questa perdita di tempo e fatica al minimo:
  • Non provandoci nemmeno se, da parte femminile, non arriva un minimo segno di interesse o apprezzamento (peggio ancora se lei si mostra negativa e respingente).
  • Smettendo dopo i primi approcci, se a questi non corrispondono segnali positivi o di reciproco interesse.
Lo psicologo Orion Taraban lo spiega così: "Le donne dovrebbero capire che aspettarsi tempo, attenzione, emozioni ed il conto pagato, senza offrire sesso in cambio, è una proposta estremamente unilaterale e svantaggiosa: una parte ottiene ciò che vuole a spese dell'altra. E' l'equivalente di un uomo che ti invita a casa sua per fare sesso, e quando ha finito ti butta fuori". E' chiaro che l'uomo non ha alcun interesse ad avallare questo atteggiamento, né a continuare un corteggiamento che appare infruttuoso.

Gli uomini di valore spariscono prima

Questa limitata disponibilità a corteggiare è particolarmente vera per gli uomini di "elevato valore": costoro sanno di avere altre chance, quindi non stanno a perdere tempo se il corteggiamento non va come vorrebbero. Se una donna fa la difficile e vede spesso i suoi corteggiatori svanire, magari punta sempre ad uomini di alto livello - i quali sono i meno disposti ad aspettare o sottostare a "giochetti" (trovando facilmente altre donne interessate).

Corteggiare è una fatica, non un piacere

Va anche precisato che per le donne il corteggiamento in sé può essere un piacere, ma non è così per buona parte degli uomini. Per l'uomo solitamente corteggiare è un "lavoro" faticoso (*) per arrivare ad un obiettivo, per suscitare nella donna un interesse sentimentale e/o sessuale.
Per ottenere ciò l'uomo che corteggia deve fare una "performance": mostrarsi all'altezza, indovinare preferenze, seguire rituali, superare test e difese. Spesso basta un passo falso, un gesto sbagliato, una parola fuori posto, perché la donna perda interesse. Bisogna "stare sul pezzo", non ci si può lasciar andare. Il consiglio ingenuo "Basta che sei te stesso" porta sovente a fallimenti. Corteggiare assomiglia più ad un colloquio di lavoro che ad una scampagnata.

Quindi trascinare il corteggiamento per le lunghe può essere per la donna gratificante o un modo di mettere alla prova l'uomo; ma per l'uomo diventa una perdita di tempo frustrante, da evitare per quanto possibile.
Capita così che, quando l'approccio si trascina e la donna magari dice alle amiche "Le cose stanno procedendo bene" (dal suo punto di vista), l'uomo si è già scoraggiato e sta guardando altrove (magari verso una donna più accogliente o meno pretenziosa).

(*) Un'eccezione a questa regola è il seduttore: chi vive il corteggiamento come una sfida eccitante in cui riversa grandi energie, il cui obiettivo non è tanto la donna o una relazione quanto il brivido della conquista. Un po' come nello sport, dove conta la vittoria e non la fatica. Ma non credo che molte donne siano interessate a tale tipo di uomo.

Se ti piace, fallo tu

Se una donna ama il corteggiamento e vorrebbe che accadesse più spesso, non ha che da assumere un ruolo attivo e prendere l'iniziativa. Moltissimi uomini sono ben lusingati e felici se una donna si interessa a loro ed apre la comunicazione (anche se ciò accade così di rado, che all'inizio potrebbero essere increduli).
Se qualcosa ti piace così tanto, perché non la fai tu per prima? :-)

Non ha senso corteggiare chi non mostra interesse

Perché mai uno dovrebbe corteggiarti? Solo per fare un piacere a te? Pensi forse che gli uomini debbano essere al servizio delle donne? O che esistano per farle felici? (come accade nei film romantici). In realtà, tutti ci relazioniamo per soddisfare i nostri bisogni, per ottenere una qualche soddisfazione, non per semplice passatempo o spirito altruistico (tranne rare eccezioni).
Quindi, se io corteggio una donna che non mostra alcun segnale d'interesse verso di me, o che si nega, o che mi respinge:
  1. Ne deduco che a lei non interesso, quindi sto solo perdendo tempo (e magari le dò pure fastidio).
  2. Rispetto il "messaggio non verbale" di disinteresse (perché non mi piace essere invadente), e tolgo il disturbo.

“Tutti ci relazioniamo
per soddisfare i nostri bisogni”

Femminismo e rispetto

Inoltre, il femminismo ha - giustamente - insegnato agli uomini che non va bene essere insistenti ed ossessivi nel corteggiamento; è una mancanza di rispetto ed una invasione dello spazio personale. Per cui la maggioranza degli uomini, se non riceve segnali positivi o se addirittura lei mostra segni di insofferenza, si allontana per rispetto e per evitare problemi (insulti, accuse, denunce, ecc.).

Dopo decenni in cui è stato ribadito che "No significa no", ora le donne non possono pretendere di essere rispettate e lasciate tranquille quando va bene a loro, ed al tempo stesso di essere corteggiate assiduamente quando ne hanno voglia (magari senza nemmeno comunicarlo chiaramente all'altro). E' un comportamento contraddittorio e dissociato.
Non ha senso volere la parità in ogni campo, ed anche la cavalleria di un tempo: è una contraddizione in termini (la "cavalleria" esisteva quando la donna era posta in un ruolo subordinato e passivo, come conseguenza e compensazione: poiché la donna era considerata debole e impotente, l'uomo la proteggeva e si prendeva cura di lei).

Le relazioni sono come una danza

Perché una danza avvenga, entrambi i ballerini devono venirsi incontro, muoversi in armonia con l'altro, calibrare i proprio gesti su quelli del partner, momento per momento. Se uno solo dei due si muove, non abbiamo una danza a due: abbiamo un ballerino ed un "manichino"; e poiché tale danza è poco appagante, è probabile che il ballerino si stanchi e se ne vada (magari verso una ballerina più disponibile).

Se vuoi essere corteggiata, succederà più facilmente se tu "alimenti" il corteggiamento:
  • Mostrati disponibile e interessata verso chi ti piace
  • Trasmetti chiari segnali di approvazione e incoraggiamento (non basta che lo pensi, o che lo accenni in modo vago)
  • Considera cosa desidera l'altro e - almeno in parte - offriglielo (in modo che sia motivato a continuare)
  • Condividi eventuali spese
  • Fai la tua parte perché il corteggiamento sia un'esperienza piacevole per entrambi, non solo per te.
Insomma, fai in modo che il corteggiamento non sia una situazione "unilaterale" (dove uno dà e l'altro riceve), ma sia un "gioco a due" appagante per entrambi - come una danza, insomma.

Tempi moderni, tempi passati

Restare inerte come una patata lessa e lasciare che sia l'uomo a fare tutto, ripetutamente, è qualcosa che poteva funzionare nel XIX secolo, quando le regole sociali imponevano alle donne un ruolo passivo. Ma ormai siamo ben lontani da ciò.

Inoltre farsi corteggiare in modo ambiguo (senza dare segnali chiari), aspettarsi che l'uomo insista anche se non riceve incoraggiamento o soddisfazione, vuol dire incoraggiare la mentalità del "Lei dice no ma forse vuol dire sì", vuol dire tornare indietro ai ruoli rigidi del passato - con tutto l'inevitabile contorno di equivoci, insistenze sgradite e molestie (vanificando decenni di lotte femministe per il superamento dei ruoli di genere).

“Restare inerte
come una patata lessa
poteva funzionare nel XIX secolo”

Egocentrismo nel corteggiamento

Dietro a domande come quelle poste all'inizio sembra esserci l'aspettativa di un corteggiamento "unilaterale", dove una parte investe tempo ed energia (e spesso denaro), e l'altra parte poco o nulla. Magari queste donne (o le donne in generale?) desiderano un corteggiamento "fine a se stesso", forse perché hanno bisogno di ricevere attenzione, o se ne sentono lusingate. Non sembrano avere considerazione per chi sta dall'altra parte, per i suoi desideri e bisogni.
Oppure alcune amano essere corteggiate indefinitamente, ricevere senza dare, come una principessa assisa sul suo trono che riceve gli omaggi dei sudditi. A queste donne devo dare una brutta notizia: tu non sei una principessa. Oppure se ti piace vederti come una principessa, va bene, ma allora anche l'uomo è un principe (altrimenti dov'è la parità che rivendicate da oltre un secolo?). Ma allora perché un principe dovrebbe perdere il suo tempo con te? (perché un interesse non ricambiato è una perdita di tempo).

Domande come quelle sembrano sottintendere una personalità fortemente egocentrica (se non addirittura narcisista), la mentalità di qualcuna che sta lì senza fare niente, e si aspetta che il mondo le offra ammirazione e devozione incondizionate: "Perché non continua a corteggiarmi? (anche se io non gli sto offrendo nulla in cambio)". Direi che è un atteggiamento infantile, immaturo e pretenzioso.

Incapacità di relazionarsi

Chi si ritrova spesso a porsi domande del genere, non dovrebbe stupirsi se non riesce ad ottenere relazioni funzionanti e felici. Una relazione sana e appagante si basa su uno scambio ed attenzione reciproci, su un prendersi cura e nutrirsi a vicenda, su una base di parità, rispetto e considerazione l'uno per l'altra. Tutte cose che una "principessa sul pisello" ovviamente non è in grado di offrire.

Invece di chiedersi "Perché lui non mi continua a dare quello che voglio? Perché non fa le cose che fanno piacere a me?", una persona di questo tipo farebbe meglio a chiedersi "Cosa sto dando io all'altro? Cosa gli offro in cambio del suo corteggiamento? Che cosa posso dare in una relazione?".
Se le risposte che vengono fuori si limitano a "Me stessa" o "Il mio amore", forse si tratta di una persona immatura che non ha ancora imparato a relazionarsi in modo adulto, o rimasta ancorata a schemi romantici ingenui.

Vale per entrambi i sessi

Quanto scritto qui vale anche nel caso di un uomo che esprima simili lamentele, che si chieda perché le donne perdono interesse in lui quando lui non si cura dei loro bisogni, o quando non offre loro quello che vogliono. Egocentrismo e personalità narcisista non sono certo esclusive di un genere o dell'altro.

"La donna si è sempre riservata la parte accattivante della seduzione (la seduttrice), lui si è sempre ritrovato con la parte ridicola (il seduttore)."
(Jean Baudrillard)

"Le donne che pretendono una lunga corte, o sono frigide o vogliono sembrare virtuose. In entrambi i casi, è meglio lasciarle perdere."
(Roberto Gervaso)

"Il corteggiamento è una forma di accattonaggio. Non a caso la dichiarazione una volta si faceva in ginocchio."
(Gianni Monduzzi)


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Perché gli uomini fanno più fatica a trovare partner?

Perché per l'uomo è più difficile trovare partner che per la donna?

Perché pochi uomini sono ritenuti decisamente attraenti, mentre la maggior parte delle donne lo sono?

Perché certi tratti rendono l'uomo meno attraente, ma questo non vale per la donna?

Perché un uomo timido o riservato non è considerato attraente, mentre per una donna non importa?


Essenzialmente perché, a livello evolutivo, maschi e femmine hanno strategie riproduttive diverse, quindi scelgono i potenziali partner seguendo criteri differenti:
  • Maschi: fai sesso sempre e comunque, specialmente con femmine giovani e attraenti. Quindi i maschi sono poco selettivi: se una femmina è appena gradevole, è sufficiente per accoppiarsi.
  • Femmine: fai sesso solo con maschi di alta qualità, e/o che ti aiutino a crescere i piccoli. Quindi le femmine sono molto selettive: solo se un maschio ha una serie di qualità adeguate, la femmina lo ritiene attraente.
(queste strategie istintive sono presenti in tutto il mondo animale, ma sono attive anche negli esseri umani - poi ovviamente per noi l'attrazione include anche altri fattori...)

Il potere sessuale della donna

Inoltre ogni donna dispone di un "potere sessuale" naturale:
  • Gli uomini desiderano il sesso a prescindere, anche con donne verso cui provano poco interesse.
  • Ma per le donne funziona diversamente: anche se una donna ha voglia di sesso, risulta disponibile solo verso pochi uomini (che abbiano qualità adeguate).
In altre parole: avere una vagina dona automaticamente potere; avere un pene non comporta nessun potere, di per sé. Questo potere sessuale femminile è una delle ragioni principali per cui, a livello relazionale, la donna "vale" più dell'uomo (quindi è per lei più facile trovare partner interessati).

Questo potere femminile è dimostrato da una ricerca sui comportamenti sessuali (condotta su 26.000 persone in 26 nazioni): in quasi tutti i paesi considerati le donne hanno avuto più partner sessuali degli uomini (mediamente il doppio, ma anche il triplo ed oltre - vedi Tabella 8). In Italia risulta una media di 7 partner per l'uomo e 19 per la donna.

L'uomo deve fare, alla donna basta essere

Ne consegue che l'uomo per attrarre deve "fare" (dimostrare concretamente il suo valore), mentre alla donna basta "essere" (bella o sexy o quantomeno graziosa). Per esempio:
  • Un uomo timido, pauroso o povero dimostra poca qualità o valore: l'essere timido o pauroso è indice di debolezza, incertezza o inibizione, caratteristiche che in genere ostacolano il successo. Raramente questo tipo di uomo è un "vincente", che è invece il tipo di uomo che le donne istintivamente cercano (infatti in genere alle donne piace l'uomo sicuro di sé, audace e dominante).
    ---> Un uomo di questo genere ha quindi basso "valore di mercato", e non risulta molto desiderato (a meno che abbia altre qualità di spicco).
  • Al contrario, in una donna l'essere timida, paurosa o povera non cambia il suo "valore riproduttivo" (basato sull'essere giovane e/o avvenente), quindi non influenza la sua attrattività.
    ---> Una donna di questo tipo non ha particolari problemi ad essere desiderata (purché il suo aspetto sia sufficientemente gradevole).
"L'uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è."
(José Ortega y Gasset, filosofo)

I maschi performano, le femmine selezionano

Infatti, in natura come tra gli umani, i maschi si sforzano di mostrare qualità per conquistare le femmine (danze di seduzione, rituali di accoppiamento; esibizione di ricchezza o status negli umani). Queste ultime invece restano - in genere - passive ad osservare e selezionare (ovviamente questa passività è più comune nelle società tradizionali, e meno in quelle moderne ed emancipate).
Gli uomini devono "performare" per risultare apprezzabili; un uomo senza qualità attrattive risulta "invisibile" alle donne (da notare che, in genere, le qualità morali non risultano attraenti). E' uno dei motivi per cui certi uomini non vengono mai voluti (situazione che di recente ha raggiunto numeri rilevanti; vedi i fenomeni sociali degli "incel" e, per certi versi, degli hikikomori).

Inoltre, le donne sono più selettive e puntano ad uomini con valore maggiore del proprio ("ipergamia"). Per cui i maschi con valore scarso non vengono nemmeno considerati, e quelli con valore medio vengono ignorati dalle femmine con valore equivalente.

“I maschi si sforzano
di mostrare qualità
per conquistare le femmine”

Gli uomini si lamentano per la quantità, le donne della qualità

Questo fa sì che per i maschi sia - mediamente - più difficile trovare una partner: infatti il lamento più comune tra gli uomini è "Non riesco a trovare una donna", mentre tra le donne è "Non riesco a trovare un uomo di qualità" (la donna media ha diversi uomini interessati a lei, ma pochi superano la sua selezione; infatti le donne trovano attraenti solo una minoranza di uomini).

I maschi hanno più carte da giocare, le femmine una sola

Se gli uomini sono svantaggiati in questo senso, hanno però molteplici possibilità per attrarre una partner - mentre le donne ne hanno solo una:
  • Un uomo può attrarre le donne per via della sua bellezza o prestanza fisica, ma anche tramite le sue risorse (ricchezza, potere, status) o l'avere talenti fuori dal comune (l'artista, l'attore, il personaggio carismatico). Apparire "speciali", invece che "uno qualunque", suscita interesse nelle donne.
  • Per le donne invece l'attrattiva si concentra quasi esclusivamente sulla bellezza fisica (è il motivo per cui generalmente le donne sono così ossessionate dal proprio aspetto). Questo non vuol dire che gli uomini non apprezzino anche altre qualità, ma a livello istintivo sono la bellezza e la gioventù a stimolare maggiormente il desiderio maschile.
(ovviamente quelle che descrivo sono tendenze comuni e generalizzazioni, poi nella realtà possono sempre esserci eccezioni e casi particolari).

Ideali e realtà

Queste dinamiche risultano difficilmente comprensibili a chi è stato influenzato dal femminismo o da un certo pensiero "politicamente corretto", i quali sostengono che uomini e donne siano uguali e desiderino le stesse cose (o quando ciò non accade, danno la colpa ad influssi culturali; invece di riconoscere che la maggioranza delle nostre scelte relazionali sono dominate da una nostra parte innata, animale ed istintiva).
Però chiunque abbia osservato persone reali relazionarsi, ha potuto invece constatare quanto uomini e donne siano diversi e cerchino cose diverse. Un esempio banale è il sesso occasionale, apprezzato dalla maggioranza degli uomini ma di cui la maggioranza delle donne diffida.

Quando riconosciamo le differenze di genere innate, ed accettiamo che le scelte sentimentali sono mosse prima di tutto dagli istinti (inconsci e mossi da motivazioni evoluzionistiche), ecco che dubbi come questi trovano più facilmente risposta.

"Essere bella è abbastanza. Se una donna sa far bene questo, chi le domanderà di più?"
(William M. Thackeray)

"Un uomo che vuole sedurre una donna deve attraversare le montagne.
Una donna che vuole sedurre un uomo non ha che un muro di carta da attraversare."

(Proverbio cinese)

"Per le donne la bellezza è quello che per gli uomini è il denaro: potere."
(Dorothy May)


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Perché alla donna piace l'uomo che la tratta male?

Perché le donne sono attratte da chi le maltratta o le ignora?

Perché trattare male le donne funziona meglio che trattarle bene?


Non è proprio così che funziona: chi crede queste cose, confonde l'effetto con la causa (proprio come chi pensa che le donne siano attratte dagli stronzi).
Trattare male una persona sana (uomo o donna che sia), induce semplicemente quella persona ad arrabbiarsi e/o allontanarsi. Se invece quella persona ha problemi psicologici (per esempio bassa autostima, o gravi ferite emotive), potrebbe in effetti essere attratta da persone che la maltrattano - ma questo non vale in generale.

Categorie di uomini attraenti

Semplificando, le donne vengono attratte in particolare da certe categorie di uomini, e per questi sono anche disposte a farsi "trattare male". Ma non vengono attratte dal maltrattamento, bensì da altre qualità, per esempio:
  • se lui è un "maschio Alfa";
  • se è un uomo con "valore elevato";
  • oppure è un uomo particolarmente bello o fascinoso (che è una forma di "valore elevato" estetico).

Maschi Alfa

Un uomo forte, deciso, sicuro, dominante (cosiddetto "maschio Alfa") è spesso egocentrico, aggressivo o arrogante. In genere le donne sono attratte dagli uomini Alfa, al punto da sopportare di essere maltrattate, trascurate o tradite da loro.
Ma ciò che le attrae non sono i maltrattamenti, o il fatto che lui si comporti da stronzo: è il fatto che quell'uomo sia un Alfa dominante. I comportamenti sgarbati sono solo un "effetto collaterale", non una causa di attrazione. E' un po' come con un'auto sportiva eccitante ma scomoda; non siamo attratti dalla scomodità, ma dalle sue prestazioni (quindi accettiamo la scomodità come "effetto collaterale").

Uomini con "alto valore"

Le persone dotate di "valore elevato", spesso non danno eccessiva importanza agli altri (il che non significa trattarli male). Avendo una forte consapevolezza del proprio valore, sono meno disponibili e tolleranti della media. Sono anche meno disponibili nei confronti del sesso opposto: un uomo con alto valore non sta a perdere tempo dietro a una donna antipatica, respingente, indisponibile o indecisa: proprio perché sa di meritarsi - e di potersi permettere - di meglio.
Viceversa, gli uomini di "basso valore" (deboli, insicuri, fragili, timorosi - "maschi Beta") sono eccessivamente disponibili e concilianti con le donne (specialmente se belle), e finiscono col "fare gli zerbini": questo esprime scarso valore e viene quindi percepito come non attraente.
E' il problema dei "bravi ragazzi" e degli uomini troppo gentili e disponibili. Costoro pensano di non piacere perché sono troppo buoni, ma invece non attraggono perché l'essere troppo disponibili e ansiosi di compiacere, o il farsi sottomettere (assecondare tutti), comunica un valore basso.

Chi ha alto valore è indipendente oppure dominante; chi ha basso valore si mostra sottomesso.

Quando una donna viene trattata in modo sbrigativo o poco conciliante da un uomo che le interessa, la donna lo legge come un segnale di "elevato valore" e ne viene attratta: "Se mi ignora, chissà quante altre ne ha a disposizione!". Di nuovo, non è il maltrattamento ad attrarre, ma quello che vi sta dietro (un uomo senza valore che maltratta, viene ignorato o mandato a quel paese).

E' una questione di valore

Ognuno ha un diverso "valore di mercato relazionale": in base alle qualità attrattive che possiamo offrire, risultiamo più o meno desiderabili per l'altro sesso (da notare che questo "valore di mercato" è diverso dal "valore come persona", ed ha ben poco a che fare con le qualità "morali").

Poiché le donne sono molto selettive, puntano ai maschi migliori, agli uomini "al top" (vedi categorie menzionate all'inizio). Quando ne trovano uno, molte di loro sono disposte ad accettare comportamenti sgraditi (venire trascurata, trattata male, tradita, ecc.) pur di essere voluta o di tenerlo per sé.
Ma non lo accetterebbero da un uomo qualunque o da uno "scarso". Perché alle donne non piace essere trattate male (come a chiunque, del resto), però lo sopportano come "prezzo" per avere un partner "al top". Un po' come molti uomini fanno gli "zerbini" con donne bellissime, nella speranza di conquistarle.

Per capire, non fermarsi all'apparenza

In questi casi, per capire la motivazione del comportamento di una persona non bisogna fermarsi a quello che appare in superficie, ma cercare le ragioni più profonde:
  • Molte donne preferiscono un uomo di "alto valore" che non le ama (e magari le maltratta), piuttosto di un uomo che le ama (e le tratta bene) ma con basso valore.
  • Oppure preferiscono essere l'amante del primo, piuttosto che l'unica partner del secondo.
  • Così come, in certi casi, preferiscono essere l'amante di un uomo ricco, piuttosto che la moglie di uno povero.
E non bisogna nemmeno fidarsi di quello che le persone dicono: nonostante tutto il loro parlare d'amore, spesso per le donne l'amore non è la priorità.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"Cuor debole mai vinse bella donna."
(Miguel de Cervantes)

"E' raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra di loro."
(Joseph Addison)

"E' nella natura delle donne disprezzare chi le ama e amare chi le detesta."
(Miguel de Cervantes)


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Perché gli uomini non prendono più l'iniziativa?

Perché gli uomini non approcciano più le donne?

Perché i ragazzi non si fanno più avanti come una volta?


Gli uomini esitano a prendere l'iniziativa per varie ragioni.
La ragione primaria è che farsi avanti richiede un coraggio che non tutti possiedono, e sentirsi rifiutati è doloroso per chiunque (l'idea che per i maschi sia meno grave o doloroso essere respinti è un'assurdità: la sofferenza non ha sesso).
Quindi farsi avanti non è mai stato facile. Se vi sembra semplice, allora perché non lo fate voi donne? Al giorno d'oggi, nessuno ve lo impedisce.

Chiarito questo, come mai oggi è più raro che un uomo approcci una donna per strada, rispetto al passato? Come mai molti uomini tentano approcci online, ma non lo fanno dal vivo? Le ragioni principali credo siano queste:
  1. Le donne sono diventate più esigenti, selettive, pretenziose ed aggressive. Quindi approcciare "a freddo" una sconosciuta è diventato sia meno fruttuoso che più rischioso.
  2. Il femminismo ha demonizzato gli uomini e molte forme di mascolinità, incluso il provare a sedurre una donna (od anche solo il flirtare). Tutto questo clamore mediatico sulle molestie sessuali, ed il fenomeno del #MeToo, hanno descritto il farsi avanti maschile come un gesto invasivo e maleducato.
    Quindi gli uomini sensibili ed intelligenti oggi hanno molta più esitazione ad approcciare una donna: temono reazioni negative ed esagerate, o di venire giudicati severamente (l'umiliante espressione "morto di figa" viene spesso rivolta a chi ci prova).
  3. Si temono conseguenze emotive, fisiche o persino legali. Negli anni '70 se approcciavi una donna, questa poteva ignorarti, imbarazzarsi o mettersi a ridere: niente di grave. Nel terzo millennio c'è il rischio che ti faccia una scenata pubblica, che ti malmeni o persino che ti denunci* (tanto la legge darà ragione a lei): siamo passati da un clima di seduzione giocoso, ad uno di conflittualità e ostilità.
    Certo non tutte le donne reagirebbero così; ma uno come fa a sapere prima chi ha di fronte? Nel dubbio si evita il rischio.
  4. La diffusione del dating online (siti di annunci per incontri, come Tinder, Meetic e simili) offre una possibilità più vasta - e meno rischiosa - di approcciare e conoscere qualcuno. Quindi i tentativi di approccio si sono in buona parte "spostati" dal reale al virtuale.

* Cosa dice la legge

Si potrebbe obiettare che è questione di misura: un approccio garbato è ben diverso da uno stalking insistente. Vero, ma... chi decide dove sta il confine? E' molto soggettivo e personale. E in questa epoca, una donna che denuncia tende ad essere creduta anche quando presenta una versione esagerata.

Non si può avere tutto

Riguardo gli effetti del femminismo, voglio aggiungere questo: le donne non si rendono conto che se "massacri" gli uomini di critiche, poi per forza questi saranno esitanti e timorosi, preoccupati di non compiere "passi falsi". Quindi non ha senso poi lamentarsi (come fanno molte) che "Non ci sono più gli uomini di una volta". Per forza: li avete indotti all'estinzione.
Dovete decidervi: volete gli uomini dolci e gentili, o li volete forti e audaci?. Non possono essere entrambe le cose. Non possono essere tutto quello che volete (specialmente quando volete qualità in contraddizione), né possono esserlo a comando, né possono indovinare la vostra disponibilità ("Oggi ho voglia di essere corteggiata", "Oggi voglio essere lasciata in pace").

Si raccoglie ciò che si è seminato

Studiando le relazioni ho imparato che spesso le donne sono attratte dagli uomini forti, virili e dominanti (i cosiddetti maschi Alfa). Purtroppo negli ultimi 50 anni le donne (e il femminismo in particolare) hanno insistito che gli uomini debbano essere sempre dolci, gentili e arrendevoli, per cui oggi la maggior parte crescono timorosi e sottomessi (il tipo Beta): un tipo di uomo che può farvi comodo, ma che non vi attrae e non soddisfa il vostro istintivo desiderio di avere accanto un uomo forte, sicuro di sé e protettivo.
Rendetevi conto che questo l'avete creato voi donne (o, quantomeno, una buona parte di voi). Come recita un vecchio detto: non si può avere la botte piena e il... marito ubriaco.


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"Che una bella donna conceda o neghi i suoi favori, le piace sempre che le vengano chiesti."
(Ovidio)

"Una donna aspetta immobile che qualcuno le faccia la corte, proprio come il ragno attende la mosca."
(George Bernard Shaw)

"La mia versione del corteggiamento consiste nel guardare la persona che trovo attraente da lontano e sperare che sia più coraggiosa di me."
(Anonimo)


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Desiderio maschile: cosa faremmo senza?

Osservo di frequente donne (e femministe in particolare) che si lamentano del desiderio maschile, di come sia spesso invadente ed ossessivo, di come susciti in loro disagio od anche paura.
Non hanno tutti i torti: in effetti c'è una asimmetria nel desiderio fra uomo e donna, per cui gli uomini desiderano le donne molto più di quanto le donne desiderino gli uomini (parlo di desiderio sessuale in primis, ma non solo; le donne sono anche molto più selettive nella scelta di un partner). Questo squilibrio nel desiderio crea sulle donne una certa "pressione", un po' come se si sentissero seguite da un branco di lupi affamati. ;-)
L'infelice espressione "morto di figa" sintetizza sia il disprezzo verso questo pressante desiderio maschile, sia la frustrazione del sentirselo addosso in modo soffocante (anche dal vivo ma specialmente online).

I vantaggi dell'essere desiderate

Quello che queste donne sembrano dimenticare*, però, sono i vantaggi che questo desiderio procura loro:
  1. Prima di tutto dà alle donne un grande "potere sessuale", quindi la possibilità di "manovrare" gli uomini ed ottenere da loro quello che vogliono.
  2. Inoltre il desiderio maschile induce gli uomini ad una serie di comportamenti graditi che, in sua assenza, sarebbero ben più rari o sparirebbero del tutto.

* La visione distorta del femminismo

Il femminismo, in particolare, non menziona mai i vantaggi del desiderio maschile, perché promuove un paradigma in cui la donna è sempre vittima (e mai privilegiata), e l'uomo è sempre persecutore (e mai benefico).
Esiste persino una teoria dello "sguardo maschile" ("male gaze" in inglese), condannato in quanto - si sostiene - oggettivizza la donna e la riduce a mero oggetto di desiderio sessuale. Una teoria che contempla solo gli aspetti negativi di questo sguardo, ma sembra ignorare quanto le donne possano trarre piacere o beneficio dallo stesso sguardo (come si spiegherebbe, altrimenti, tutta la cura femminile verso il proprio aspetto?).

“Gli uomini desiderano le donne
molto più di quanto le donne
desiderino gli uomini”

Cosa farebbero gli uomini senza desiderio?

Ecco quindi la mia domanda: se gli uomini non provassero desiderio sessuale verso le donne, quali comportamenti maschili diminuirebbero o sparirebbero? Per esempio mi immagino che:
  • Il corteggiamento diverrebbe raro o assente
  • Ascolterebbero meno i discorsi femminili (che spesso troviamo noiosi o insulsi)
  • Sarebbero molto meno disposti ad ascoltare le loro lamentele
  • Sarebbero molto meno pazienti verso i loro atteggiamenti irrazionali
  • Ai primi segni di litigio, o di aggressività, si allontanerebbero (perché dovrebbero sopportarlo?)
  • Raramente farebbero loro regali
  • Si offrirebbero molto meno di pagare per loro
In generale, presumo che gli uomini sarebbero meno interessati, meno disponibili, meno pazienti e meno tolleranti.

Le risposte degli uomini

Ma questa è solo una mia ipotesi: non so come sarebbe per tutti. Per questo ho proposto un questionario su un forum che si occupa di relazioni, chiedendo agli uomini di indicare quali comportamenti sarebbero cambiati in assenza del desiderio verso le donne.
Hanno risposto in 38 (un campione piccolo, ma già indicativo). Il questionario pone due domande, e questi sono i risultati:

  • Domanda: Se tu non provassi più alcun desiderio sessuale verso le donne, come cambierebbe il tuo comportamento verso di loro?
Risposta Percent.
0 - Non avrei più alcun motivo di frequentarle* o interessarmi a loro 11%
1 18%
2 - Ne frequenterei poche, quelle con cui c'è vera stima ed amicizia 42%
3 8%
4 - Ne frequenterei molte, ma senza motivazione o impegno particolari 13%
5 3%
6 - Le frequenterei circa come prima, ma senza "investirci" (non mi sforzerei di compiacerle, niente regali o pagare per loro, niente corteggiamento) 3%
7 -
8 - Non cambierebbe niente: continuerei a frequentarle come prima, ad impegnarmi per farle contente, ad offrire regali e pagare per loro, a corteggiarle, ecc. 3%

* Con "frequentare", nelle risposte, intendo: "Frequentare intenzionalmente e personalmente (usciamo insieme, ceniamo insieme)"; non semplicemente trovarsi nello stesso ambiente (come accade in un gruppo).
N.B.: le risposte con numeri dispari indicano una scelte intermedia tra le due risposte adiacenti.


  • Domanda: Se tu non provassi più alcun desiderio sessuale verso le donne, quali comportamenti specifici cambieresti?
Risposta Percent.
Ascolterei meno i loro discorsi 60%
Sarei meno disposto ad ascoltare le loro lamentele 85%
Sarei meno paziente verso i loro atteggiamenti irrazionali 75%
Ai primi segni di litigio, o di aggressività, mi allontanerei 70%
Farei meno regali, o nessuno 35%
Mi offrirei meno di pagare per loro, o mai 40%
Non le corteggerei più 100%

Senza desiderio, (quasi) tutto cambia

Come previsto le risposte mostrano che, in assenza di desiderio sessuale, i maschi avrebbero verso le donne un atteggiamento alquanto diverso:
  • La maggioranza (61%, risposte 1 e 2) si limiterebbe a frequentare poche donne, quelle ricche di qualità che vanno oltre l'aspetto erotico, o le "vere amiche" con cui il rapporto umano è centrale. L'interesse per le donne in generale sembra quindi motivato principalmente dal desiderio sessuale.
  • Alcuni (25%, risposte 3-6) continuerebbero a frequentare molte donne (probabilmente perché piace loro la natura femminile), ma senza troppa dedizione o impegno.
  • Pochi (11%, risposta zero) non le frequenterebbero proprio: per questi la motivazione sessuale appare dominante.
  • Per una piccola minoranza (3%, risposta 8) non cambierebbe nulla. Questi potrebbero essere uomini asessuali, o con bassa libido, o poco connessi con la propria sessualità. Sono comunque l'eccezione che conferma la regola.

Interessante anche la seconda parte del questionario, che analizza comportamenti specifici:
  • Nessuno corteggerebbe più (100%). Questo è in linea con quanto visto sopra. Il corteggiamento appare come un "investimento" volto ad una relazione quantomeno sessuale; senza di essa perde di scopo.
  • Quasi nessuno avrebbe più voglia di ascoltare le lamentele femminili (85%). A quanto pare tutti gli uomini le detestano, e le sopportano solo in vista di futuri vantaggi.
  • Una simile insofferenza è rivolta verso gli atteggiamenti irrazionali, la litigiosità, ed anche le chiacchiere femminili in genere (60-70%). Insomma le donne ci piacciono, ma spesso sopportiamo a fatica certi aspetti della natura femminile.
  • Una buona parte diminuirebbe o smetterebbe comportamenti generosi come regali o offrire per loro (35-40%). Ma per la maggioranza, anche senza motivazione sessuale persisterebbe una generosità maschile.

Risulta evidente come la motivazione sessuale giochi un ruolo importante nel porsi verso l'altro sesso; in assenza di essa, le "regole del gioco" cambiano radicalmente.

Uomini e donne: simili ma diversi

Alcuni ritengono che questo valga anche per le donne: è l'interesse sessuale la prima pulsione a spingerle verso un uomo. Questo è vero in generale, ma:
  • Non sempre: un uomo può essere desiderato anche per il suo denaro, la sua posizione sociale, perché offre sicurezza, ecc.
  • Non nello stesso modo: basti vedere come le relazioni basate solo sul sesso sono ben apprezzate dalla maggioranza degli uomini, ma per la maggior parte delle donne si va da "Che orrore!", a "No grazie", a "Per un po' va bene ma poi voglio di più".
La differenza primaria sembra essere che per le donne il sesso è un elemento importante insieme ad altri, ma raramente basta da solo; mentre per gli uomini è l'elemento principale, e può anche essere sufficiente da solo.

“Per gli uomini il sesso
è l'elemento principale,
e può anche bastare”

Non c'è solo il sesso

Naturalmente l'interazione fra uomo e donna non è solo questione di sesso: ci può essere anche amicizia, stima, complicità, e ovviamente amore. Non me ne sono dimenticato. Però, in genere, per gli uomini il sesso ha importanza primaria (come confermato dal sondaggio, nonché da moltissimi comportamenti).
E siccome vedo frequenti accuse e disprezzo verso il desiderio maschile, oppure lo si ignora come se contassero solo i sentimenti, ho voluto chiedermi cosa succederebbe se questo "famigerato" desiderio sparisse. Per mettere in evidenzia l'ipocrisia di chi si lamenta di qualcosa quando lo irrita, ma ne gode quando fa comodo. E per ricordare alle donne che, se questo desiderio sparisse, si troverebbero a rimpiangerlo (o almeno così immagino).

Possibili obiezioni

Gli uomini non sono così

Naturalmente alcuni diranno che gli uomini non sono come appare nel sondaggio, oppure solo una minoranza è in tal modo, o che quelle risposte sono da maniaci del sesso. Altri sosterranno che il sondaggio non è affidabile.
  • Certo, sono il primo ad ammettere che il sondaggio è poco scientifico: il campione è piccolo, la metodologia è approssimativa; non offre quindi certezze, solo un'indicazione.
  • Ma da quanto conosco gli uomini, riflette realmente la natura maschile, anche di quegli uomini che pubblicamente non lo ammettono (perché temono il giudizio, o se ne vergognano). E' una di quelle cose che "Si fa ma non si dice".
  • A mio parere, quelle risposte sono sincere ed oneste come raramente capita di sentire (grazie anche all'anonimato del questionario). Nella maggior parte degli spazi sociali, gli uomini nascondono certe parti di sé perché sanno che quelle parti verrebbero criticate e sanzionate. E' un po' come accade per la pornografia: quasi tutti gli uomini la usano, pochi lo ammettono apertamente.

Il mio partner non è così

Non lo so, non lo conosco. Forse. :-)
Ma è probabile che si avvicini a quelle risposte più di quanto tu pensi. Però difficilmente te lo dirà mai, proprio perché tu non vuoi sentirtelo dire: invece vuoi coltivare la fantasia per cui "lui non è come gli altri".

Gli uomini dovrebbero essere diversi

Alcune donne obbietteranno che non ce l'hanno col desiderio maschile, ma che questo dovrebbe essere più contenuto, o meno indiscriminato, oppure dovrebbe manifestarsi solo quando è gradito, o solo da parte degli uomini che esse desiderano. Ma questo è come dire che dovrebbe piovere solo di notte o solo sui campi coltivati, o che la temperatura dovrebbe restare tra i 22 ed i 26 gradi! Cioè pretendere che la Natura si adatti alle proprie preferenze personali.

Ovviamente la realtà non funziona così: gli esseri umani si sforzano di adattarsi gli uni agli altri (le società esistono grazie a questo sforzo), ma non possono cambiare la loro natura profonda. Gli uomini hanno avuto, in passato, simili pretese verso le donne (viene in mente il lamento "Perché una donna non può essere più simile all'uomo?" nel musical "My Fair Lady"), ma oggi non la consideriamo una posizione sostenibile. La richiesta che il desiderio maschile si adatti alle esigenze femminili, è pretenziosa ed irrealistica quanto una richiesta maschile che le donne siano meno emotive o sempre disponibili a fare sesso.
La realtà è che le persone sono come sono, e non come vorremmo che fossero. Quando ci lamentiamo di qualcosa o qualcuno, sarebbe quantomeno onesto riconoscere se quella cosa, o persona, presenta anche dei vantaggi che ci fanno comodo - invece di lamentarcene e basta.

“Le persone sono come sono,
e non
come vorremmo che fossero”

Cosa succederebbe senza il desiderio maschile?

E' interessante immaginare cosa succederebbe, in concreto, in assenza del desiderio sessuale maschile. Vediamo alcuni scenari:
  • In giro per le strade, le donne vengono completamente ignorate dagli uomini (a meno che si conoscessero già in precedenza); perché dovrebbero importunare una sconosciuta? Anche le donne più belle, sexy o vestite in modo seducente, risultano come invisibili.
  • Uscendo la sera, in un locale pubblico tipo pub o discoteca: gli uomini restano perlopiù fra loro, non approcciano le donne, probabilmente nemmeno le guardano. Non offrono loro da bere, non parlano con loro (se sconosciute), non ci scherzano insieme. C'è anche da chiedersi se gli uomini andrebbero in discoteca (visto che normalmente ci vanno per conoscere donne, più che per ballare).
  • In Rete, le donne non ricevono più alcun approccio. I profili sui siti di dating non ricevono più alcun messaggio - tranne forse per i pochi davvero brillanti, intriganti e originali. Abituate a ricevere continue espressioni di apprezzamento, desiderio e proposte, le donne restano probabilmente stupefatte da questo silenzio inaspettato.
  • Nessuno le corteggia più. Niente regali, fiori o inviti a cena - tranne forse se c'è una grande amicizia.

Dal sollievo alla delusione alla mancanza?

Probabilmente all'inizio ci sarebbe, da parte delle donne, una sensazione di sollievo mista a stupore: finalmente si può vivere tranquille senza scansare occhiate e battutine, andare in giro senza essere importunate, lavorare senza equivoci, stare tra amiche in modo rilassato. Per molte una liberazione, immagino.
Questo per quanto tempo? Una settimana, due, un mese? E poi?
Dopo quanto tempo quelle attività che impegnano tanto le donne, che loro dicono di fare in primis per se stesse (truccarsi, vestirsi in modo scomodo ma che le valorizza, tacchi alti, intimo sexy...), iniziano a perdere di senso? Perché fare tutta quella fatica e sopportare la scomodità se poi nessuno ti guarda?
Come sarebbe sentirsi - in buona parte parte delle situazioni - trascurate, ignorate, lasciate da parte?

L'importanza del desiderio

Per certi versi, si potrebbe dire che il sesso per gli uomini è un po' come l'amore per le donne: un elemento fondamentale, senza il quale l'interesse per l'altro genere cala notevolmente. In effetti, se pensiamo ad una donna che incontra un uomo da cui sa con certezza che non sarà mai amata, questa donna sarà probabilmente poco interessata a lui, o comunque poco disposta ad investire tempo ed energie per conoscerlo (reazione simile a quello mostrata nel sondaggio).

La differenza è che l'importanza dell'amore è ammessa e se ne parla ampiamente, mentre quella del desiderio sessuale viene sminuita o se ne parla con imbarazzo e giudizio. Ma sottovalutare il desiderio non lo rende meno importante: lo rende solo più incomprensibile, e porta le persone a non capire la natura maschile.
Una donna che si rammarica di non capire gli uomini, potrebbe partire proprio da qui per comprendere meglio la psiche virile, e le tante differenze tra i due sessi.

"Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell'istinto sessuale."
(Arthur Schopenhauer)

"L'amore è una commedia in un atto: quello sessuale."
(Enrique Jardiel Poncela)

"Ogni umana attività è indotta dal desiderio."
(Bertrand Russell)


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Perché nessuna donna mi vuole?

Perché è così difficile trovare una ragazza?


Trovare una ragazza non è difficile in sé: se ti guardi attorno, moltissimi uomini hanno una partner e una relazione (più o meno felice).
Avere una ragazza o una relazione è difficile per alcuni uomini. Il motivo? In genere è perché a quegli uomini manca qualcosa:

Differenze tra uomini e donne

Inoltre, spesso questi uomini non capiscono che il desiderio funziona in modo diverso per uomini e donne. Magari si aspettano che le donne vogliano le stesse cose che vogliono loro, o che apprezzino il sesso quanto loro, o che esprimano il loro desiderio come fanno i maschi: ma invece le donne sono spesso diverse dagli uomini, ed approcciarle senza tenerne conto porta facilmente a fallire.

Dal problema alla soluzione

Quando non incontriamo mai qualcuno che ci vuole, è perché manchiamo di sufficienti qualità attraenti, o abbiamo qualche blocco psicologico, oppure non sappiamo come comportarci. Dare la colpa al sesso opposto o al mondo, lamentarsi e piangersi addosso, non serve a nulla. Quello che serve è capire quali sono i nostri problemi o mancanze, e risolverli.

Se ignoriamo i nostri limiti, o se non ci impegniamo per superarli, ci stiamo comportando da "bambini" irresponsabili che non vogliono crescere (l'adulto sa occuparsi di se stesso e dei propri bisogni, mentre il bambino si aspetta che siano altri ad occuparsi di lui).

Alcune obiezioni

A queste spiegazioni, in genere questo tipo di uomini oppone tre obiezioni:

Non è giusto, ma è la vita

A chi osserva che tutto questo "Non è giusto!", risponderò che ha ragione, ma pure che è irrilevante. Non esiste giustizia in amore, la seduzione funziona in modo "darwiniano", come la vita: vincono i più adatti e i più dotati. Se si vuole riuscire, in amore come nella vita, occorre sviluppare qualità adeguate (aumentando quindi il proprio "valore di mercato relazionale").

Partire dall'amore per se stessi

Le persone che non si sentono mai volute, desiderano prima di tutto essere amate. Ma, in genere, costoro sono i primi a non amare se stessi. Ed è proprio perché gli manca "l'amore interno" (verso se stessi), che desiderano così disperatamente "l'amore esterno", che proviene dagli altri (questo accade ugualmente ad uomini e donne).
Purtroppo, meno ci amiamo e meno gli altri tendono ad amarci o desiderarci:
  • Chi non si ama, o si detesta, emana "oscurità", è come un "buco nero" bisognoso che succhia le energie altrui, sempre concentrato sulla sua sofferenza. Le persone ne fuggono.
  • Viceversa, una persona che sta bene con se stessa, felice, positiva e luminosa, ovviamente suscita interesse e piacere. Viene ammirata e desiderata.

A causa di ciò, un buon punto di partenza per chi non viene voluto, è proprio iniziare a volersi bene, accettarsi per come si è, apprezzare le proprie qualità. Fare pace con se stesso (invece di farsi la guerra). Trattarsi come ci tratterebbe il nostro miglior amico.
Migliore è il rapporto che abbiamo con noi stessi, e migliore tende ad essere quello con il resto del mondo. Per cui, se pensi che nessuno ti voglia bene, perché non inizi a farlo tu? :-)


"Ardere di desiderio e tacere è la più grande punizione che possiamo infliggere a noi stessi."
(Federico García Lorca)

"Le persone che riescono in questo mondo sono quelle che vanno alla ricerca delle condizioni che desiderano, e se non le trovano le creano."
(George Bernard Shaw)

"L'uomo che sa leggere le donne come un libro aperto, di solito adora leggere a letto."
(Henny Youngman)


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