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4 motivi per cui le relazioni amorose non durano

Naturalmente possono esserci una miriade di ragioni per cui una coppia si lascia. Ci sono però dei motivi fondamentali che riguardano tutti (o una fetta significativa di persone), e che spiegano perché così tante relazioni terminano (o si trascinano a fatica), anche se partite con le migliori intenzioni. Di seguito ne elenco quattro; conoscerli può anche aiutare a capire alcuni problemi della propria relazione (e magari come risolverli), oppure ad evitare di ricascarci la volta successiva.

  1. Le relazioni non sono fatte per durare a lungo
  2. Le coppie sono basate sull'attrazione - che però non basta
  3. Abbiamo aspettative troppo elevate
  4. Molte persone sono immature o problematiche


1. Le relazioni non sono fatte per durare a lungo

Prima di tutto, le relazioni non durano perché non sono "progettate" per durare nel tempo. Quasi nessuna specie mammifera è monogama, e nessun primate sociale lo è. La coppia monogamica a lungo termine è un'istituzione culturale che sicuramente offre molti vantaggi; ma che non ci viene naturale.
L'impulso di unirci ad un'altra persona ci viene naturale. Ma alla Natura "interessa" solo che ci riproduciamo, non che siamo felici o che ci amiamo (ovviamente la Natura non ha alcuno scopo intenzionale, non è una persona o un'entità superiore; qui la intendo in senso biologico ed evolutivo). L'impulso di accoppiarci, e l'innamoramento, appaiono come il sistema della Natura per indurre a riprodurci e perpetuare la vita.

Infatti durante l'innamoramento siamo come "drogati" (a livello biochimico), e questo ci induce a legarci all'altro, a progettare una vita insieme, e a fare l'amore ogni volta che sia possibile. Però l'innamoramento finisce entro 6–18 mesi, ed anche l'intesa di coppia e la passione calano dopo i primi 2–3 anni.
Nelle coppie monogame stabili il desiderio sessuale diminuisce col tempo, e quasi tutte le donne non desiderano più il partner dopo i primi anni (ed anche alcuni uomini). Le coppie felici sono una minoranza; molte di quelle che durano, sono però infelici o spente.

La nostra cultura ci inculca una visione Romantica per cui, se troviamo la "persona giusta", saremo:
  • Sempre felici insieme
  • Ci ameremo per sempre
  • Ci desidereremo sempre
  • Non vorremo nessun altro.
Nessuna di queste quattro promesse è vera: anche il partner migliore sarà imperfetto (non lo siamo tutti?), quindi ci saranno conflitti e delusioni, l'amore cambierà o finirà, il desiderio calerà, probabilmente proveremo desiderio per altre persone.
In parole povere, non siamo fatti per relazioni monogamiche a lungo termine. Quindi le relazioni raramente durano molto a lungo (oppure se durano è in modo poco appagante), perché non è nella loro natura. Una coppia duratura e felice è possibile, ma è l'eccezione e non la regola.

2. Le coppie sono basate sull'attrazione - che però non basta

Quasi tutte le persone scelgono il partner in base all'attrazione fisica prima di tutto. Anche se lo negano, anche se non se ne rendono conto; molti sono travolti dall'attrazione e la chiamano "amore".

L'attrazione è un fenomeno naturale (accade a qualsiasi animale), basato su motivazioni evolutive (cioè indirizzate a propagare i propri geni).
Il problema è che l'attrazione non indica compatibilità: possiamo benissimo sentirci attratti da un serial killer o da una psicopatica. Per cui se scegliamo in base all'attrazione possiamo ritrovarci, dopo qualche tempo e passato l'entusiasmo iniziale, con un partner con cui abbiamo poco a che fare, con cui c'è poco da dire, che vuole cose diverse da quelle che vogliamo noi. E in questi casi sono inevitabili incomprensioni, litigi e conflitti, insoddisfazione. L'altro potrebbe rivelarsi una specie di "alieno" per noi, la cui sola presenza ci irrita.

Inoltre l'attrazione col tempo decade, per cui nella coppia viene a mancare il legante della passione e del sesso. Molte persone che, un giorno, si ritrovano a pensare "Non lo/la amo più", in realtà hanno soprattutto perduto l'attrazione o la passione verso il partner, che era l'elemento che più li legava.

3. Abbiamo aspettative troppo elevate

In genere abbiamo aspettative troppo elevate riguardo le relazioni amorose. Di nuovo, la cultura romantica ci fa credere che il partner possa essere tutto: il nostro amante, amico, confidente, compagno, collega, tuttofare, cuoco, domestico, psicologo; che sia sempre comprensivo, amorevole e paziente; che indovini i nostri bisogni e li soddisfi con entusiasmo - ogni santo giorno! Ma nessun essere umano può fare tutto questo, con totale devozione, 365 giorni l'anno; nemmeno Superman.

Se abbiamo tutte queste aspettative, è ovvio che prima o poi verranno deluse e resteremo amareggiati, feriti e ce la prenderemo col partner. Che magari fa tutto quello che può, ma poverino/a, è solo umano perdiana! Perciò nessuna relazione è esattamente come vorremmo, e non c'è mai una compatibilità al 100%. Un amore perfetto, totale, assoluto - come molte donne sognano - può esistere solo nelle favole.

Quando la delusione subentra, alcuni fanno i conti con la realtà e imparano ad "accontentarsi" della relazione che hanno (nel senso di apprezzarla pur con i suoi limiti). Altri invece non sopportano la frustrazione, o si attaccano ad ideali romantici, e lasciano il partner nella speranza di trovarne uno migliore. In effetti, certe persone si ritrovano sempre sole perché ricercano la perfezione.

4. Molte persone sono immature o problematiche

Buona parte degli esseri umani hanno una serie di "deficit": Per costoro far funzionare una relazione è ancora più difficile che per una persona "sana", quindi le loro tenderanno a decadere rapidamente, oppure a trascinarsi a stento. Incapaci di riconoscere le proprie mancanze, tendono a dare la colpa al partner o al mondo, spesso cadendo nel vittimismo e ritenendosi "sfortunati in amore".

  • L'idea per cui "Posso vivere un amore straordinario anche se sono una persona ordinaria, o carente" è illusoria.
  • Lo stesso vale per l'idea "Quando ci si ama tutto si risolve".
Una relazione è la somma dei due partner, per cui se sono entrambi seriamente manchevoli i loro difetti si sommeranno - anche se si amano. Una relazione che funzioni necessita di due persone ragionevolmente "sane", mature e capaci; quando così non è, finisce col diventare un "campo di battaglia" fra due "bambini" che litigano.

Altri motivi che sono sintomo, non causa

Qualcuno dirà che certe relazioni finiscono a causa di un tradimento, o per i frequenti litigi, o perché uno dei due è freddo e scostante, ecc. Certo questi sono motivi significativi che possono contribuire ad una rottura, ma in genere sono più un sintomo che una vera causa: cioè sono spesso provocati da cause più profonde, che la coppia non comprende o non vuole ammettere. Per esempio:
  • Qualcuno può tradire perché non si sente amato, o apprezzato, o considerato.
  • Molte coppie litigano perché i partner non si capiscono, hanno valori diversi, si sentono trascurati.
  • A volte un partner si chiude e si raffredda perché i suoi bisogni sono stati negati o ignorati ripetutamente.
In tutti questi casi, il problema evidente è provocato da una causa più profonda. E' importante riconoscere le vere cause di conflitto, perché se si rimane concentrati sul sintomo non sarà possibile risolvere il problema sottostante.

Le relazioni amorose sono difficili

In sintesi, le relazioni sentimentali sono difficili, ed è ancor più difficile farle durare. L'idea per cui "L'amore è una cosa semplice" è uno dei tanti miti romantici.
Per una relazione felice servono molte qualità, che tanti non posseggono e non hanno voglia di sviluppare (invece sperano che "la persona giusta" risolva magicamente i loro limiti). Invece di dare per scontato che l'amore duri, dovremmo riconoscere che è un "tesoro prezioso" che richiede cure e investimenti continui.

Altri motivi per cui le relazioni finiscono

Per chi voglia approfondire questo argomento e indagare altri motivi per cui le relazioni non durano, propongo link ad altri post sul tema:

"Cosa bella mortal passa e non dura."
(Francesco Petrarca)

"Quando si è innamorati, si comincia sempre ingannando sé stessi e si finisce sempre ingannando gli altri."
(Oscar Wilde)

"E' meglio essere stati lasciati che non essere mai stati amati."
(William Congreve)


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E' possibile amare una sola persona nella vita?

E' possibile stare insieme allo stesso partner per sempre?


In teoria è possibile, in pratica è improbabile.

Fondamentalmente perché essere monogami non è nella nostra natura. La monogamia è una istituzione culturale, non una pulsione naturale (infatti quasi nessun mammifero è monogamo).
Inoltre nella nostra epoca è ancora più improbabile, per una serie di ragioni:
  • Viviamo più a lungo.
  • Abbiamo molte più opportunità che in passato.
  • Siamo più liberi, indipendenti ed economicamente autonomi - incluse le donne (quindi meno costretti a restare in relazioni infelici, o per ragioni materiali).
  • Le relazioni oggi sono basate su passione ed emozioni (motivazioni romantiche); ma la passione diminuisce nel tempo.
  • Abbiamo meno costrizioni sociali e religiose, ecc.

Tutto si trasforma - anche le relazioni

Tutto questo fa sì che la maggior parte delle relazioni, dopo un certo tempo, si trasformino in un modo che per un partner - o entrambi - non risulta più soddisfacente:
  • Finisce l'innamoramento, o la passione, o l'intensità emotiva.
  • Si scopre di non essere realmente compatibili.
  • Si scoprono difetti o mancanze del partner che alla lunga diventano frustranti.
  • Si perde il desiderio sessuale (più spesso nella donna, a volte nell'uomo).
  • Stare sempre con lo stesso partner ci viene a noia (monogamia = monotonia); anche se lo amiamo ancora (amore e passione sono due cose diverse). Sentiamo un desiderio crescente di novità, di emozioni intense, di "sentirci vivi", di provare nuovamente l'eccitazione dell'innamoramento (per cui o si trova un/a amante, o ci si separa).
  • Un partner - o entrambi - tradiscono (N.B.: il tradimento è un fenomeno comune, non un evento eccezionale come molti vogliono credere).
  • Oppure, semplicemente, le due persone cambiano, in modi diversi - perché tutto cambia nel tempo.
E poiché principalmente stiamo in coppia per soddisfare i nostri bisogni, quando non ci sentiamo più appagati tenderemo a cercare l'appagamento altrove. E' questo il motivo primario per cui la maggior parte di noi vive più relazioni nel corso della vita.

Possibile non vuol dire probabile

Quando si ragiona su qualcosa che desideriamo, non serve chiedersi se una cosa è possibile, ma piuttosto se è probabile o funzionale. Anche vincere la lotteria o salvarsi da una caduta dal decimo piano è possibile (a qualcuno è successo)... ma è saggio basare le proprie scelte su una probabilità così minuscola?
L’errore che fanno molti è credere di essere speciali (anche in amore): vedono le coppie tradirsi e disfarsi, ma vogliono pensare che succede solo agli altri, non a se stessi. Ovviamente una coppia basata sull’illusione è destinata a crollare. Quando qualcosa succede alla maggioranza, è probabile che succeda anche a te.

Quindi su questo argomento la posizione più saggia e ragionevole, è accettare che si ameranno più persone nella propria vita: l’importante non è la durata (non stiamo parlando di elettrodomestici), ma viverla ogni volta con intensità, onestà e dedizione.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"L'amore è eterno finché dura."
(Henry De Regnier)

"Il vero amore è come l'apparizione degli spiriti: tutti ne parlano, ma ben pochi l'hanno visto."
(Francois de La Rochefoucauld)

"Non c'è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane."
(Konrad Lorenz)


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La monogamia è passata di moda?

La coppia monogamica non esiste più?

La monogamia è diventata anacronistica?


In un certo senso è così... ma sarebbe più corretto dire che la monogamia non ha mai funzionato - però per un certo periodo abbiamo fatto finta che funzionasse.
In altre parole, non c'è mai stato un periodo in cui la monogamia (a lungo termine) abbia funzionato effettivamente (quantomeno non nel senso romantico e idealistico di amore eternamente stabile, felice e fedele). Semplicemente perché noi umani (come la stragrande maggioranza degli altri mammiferi) siamo creature promiscue: abbiamo bisogno di varietà (anche sessuale), patiamo la monotonia, e amiamo sperimentare.

Per questo la monogamia, nel corso dei secoli, è stata più che altro una "soluzione di comodo", un compromesso con utilità personale (sicurezza, rassicurazione sulla paternità) ed utilità sociale (stabilità, cura dei figli). Infatti ci si sposava quasi sempre per ragioni pratiche, economiche o politiche; non certo per amore. E non ci si aspettava che gli uomini (e a volte nemmeno le donne) fossero sessualmente fedeli: tutti sapevano che i mariti avrebbero avuto delle amanti, o sarebbero andati con prostitute. Era un fatto riconosciuto nelle varie società (meno ipocrite della nostra), bastava farlo con un po' di discrezione.

Il matrimonio era un contratto

Per buona parte della storia umana, il matrimonio è stato un contratto, non un'unione idilliaca di anime. Non ci si aspettava che i coniugi si amassero, né che fossero felici insieme. Questa è rimasta grossomodo la norma, quantomeno dal tempo dei Romani fino al 1700 circa.
E allora poi cosa è successo?
  • Nel XIX secolo c'è stato il Romanticismo, che ha idealizzato l'amore, le donne, e la coppia monogamica come unica modalità possibile o degna.
  • Negli anni '50, dopo i traumi della seconda guerra mondiale, c'è stato un periodo di valori tradizionali elevati a modello universale (incluso quello della famiglia nucleare - vedi le immagini del "sogno americano").
Questi due periodi hanno alimentato il sogno romantico della coppia monogamica sempre felice. Peccato che questo sia rimasto un sogno: le coppie hanno continuato ad avere conflitti e incomprensioni, le persone a tradire, i matrimoni a fallire, ecc. Proprio come è sempre successo. Solo che per qualche decennio abbiamo fatto finta che non fosse così.

Crediamo alle favole perché vogliamo crederci

In pratica, ci viene venduta una "favola romantica" (dai film, dalle canzoni, dalla pubblicità...) e ci crediamo perché è bello crederci. Quando poi ci scontriamo con la realtà (dopo qualche anno insieme ci ritroviamo insoddisfatti e frustrati, oppure veniamo traditi, o lasciati), siamo stupiti e smarriti: avevamo creduto alla favola, non eravamo preparati.
Quando vediamo che questi problemi di coppia sono frequenti, può venire da pensare che sia dovuto ad una perdita di valori, e che in passato andasse meglio; ma è un'illusione. Semmai i valori sono andati migliorando nel tempo (non c'è più la schiavitù, si fanno meno guerre, ci sono più diritti...).

Ma se è davvero così, se la monogamia non ha mai realmente funzionato, come mai tutti ci credono e tutti la sostengono? Semplicemente perché tendiamo a credere a quello che ci fa sentire meglio, che ci rassicura - anche se è falso. E' lo stesso motivo per cui nessuno vuole pensare alla propria morte, né si mette alla guida pensando che gli incidenti siano una delle cause maggiori di mortalità: ci piace credere che gli eventi negativi possono capitare agli altri, ma non a noi.
Così quando vediamo coppie che si odiano, tradimenti e separazioni, ci piace pensare che a noi non succederà: che siamo speciali, che "Per noi due sarà diverso". Ma la verità è che non siamo così speciali, e probabilmente avremo problemi similli a quelli degli altri.

Vivere il presente, invece di sognare la perfezione

Invece di inseguire una perfezione di coppia che non è mai esistita (e non sarebbe comunque umana), credo sia più saggio concentrarsi sul vivere il presente: l'amore che sentiamo ora, la persona che abbiamo davanti, la felicità che ci viene donata... e proprio perché sappiamo che non dureranno per sempre, saperli assaporare pienamente.

N.B.: A chi dubita di quanto ho scritto riguardo a com'era il matrimonio prima del Romanticismo, consiglio la lettura dell'ottimo "Storia del matrimonio" della professoressa e storica Stephanie Coontz. Scopriranno che il matrimonio che oggi definiamo "tradizionale", in realtà è un'invenzione piuttosto recente.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi."
(Massimo Troisi)

"La coppia stabile e monogama non è un dogma [...]. In molte relazioni il legame nasce per amore, ma poi è mantenuto in vita per bisogno o abitudine e, alla fine, perde intensità, senza che di fatto nessuno ne abbia colpa."
(Raffaele Morelli)

"La monogamia fra gli umani è un contratto sociale, non una realtà biologica. Possiamo essere monogami, ma i nostri corpi e le nostre menti non sono specificamente progettati per questo."
(Agustín Fuentes, "Race, Monogamy, and Other Lies They Told You")


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E' possibile essere fedeli per tutta la vita?

Si può rimanere sempre fedeli?

E' possibile non tradire mai?


E’ possibile, però è abbastanza improbabile. :-)

Vediamo perché:

Infatti una tipologia di persone che riesce (più spesso) ad essere fedele è quella dei "monogami seriali": costoro stanno insieme finche sono innamorati o finché dura la passione, poi chiudono la relazione e ne creano un’altra. Ovvio che così vivono sempre "sulla cresta dell’onda", però questo è ben lontano dalla "monogamia a vita" dell’ideale romantico.


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"Non c'è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane."
(Konrad Lorenz)

"Tradire per un preciso motivo, significa già quasi essere fedele."
(Arthur Schnitzler)

"La donna infedele prova rimorso, la donna fedele prova rimpianto."
(Proverbio cinese)


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Quanto è frequente il tradimento?

In quanti tradiscono?

Qual è la percentuale di tradimenti nelle coppie?


E' praticamente impossibile saperlo perché è un argomento che solleva imbarazzo e sensi di colpa, quindi nei sondaggi - ovviamente - non tutti sono sinceri. In particolar modo le donne tendono a mentire quando si tratta di argomenti sessuali, per paura del giudizio (ma anche gli uomini si vergognano di aver tradito, quindi lo ammettono meno del reale).
Inoltre, molte ricerche sono "viziate" da un campione non rappresentativo dell'intera popolazione: se un'istituzione cattolica compie un sondaggio sui suoi membri, pare ovvio che la percentuali saranno più basse della media.
A causa di ciò, abbiamo ricerche che partono da percentuali di tradimento intorno al 10–20%, fino ad altre in cui sale al 50–70% (le donne indicano sempre percentuali inferiori ma, come già visto, mentono maggiormente, quindi in realtà potrebbero anche tradire più degli uomini).

In questo approfondito articolo sui tradimenti, vediamo che questi avvengono sovente; in effetti, l'infedeltà è la ragione principale per cui le relazioni finiscono in tutto il mondo. Possiamo quindi dire che è un evento relativamente comune, e se accade a voi non vuol dire che il tradito sia necessariamente un fallito, né il traditore/trice un mostro senza cuore. Secondo un'agenzia investigativa di Los Angeles:
  • Dal 30 al 60% di coppie sposate tradisce almeno una volta.
  • Il 57% di uomini ed il 54% di donne ammettono di avere tradito in relazioni precedenti.
  • Il 74% di uomini ed il 68% delle donne ammettono che tradirebbero se fossero certi di non essere mai scoperti.
Possiamo quindi vedere che uomini e donne hanno livelli simili di inclinazione al tradimento. Le ragioni per tradire invece sono spesso diverse: gli uomini tradiscono più per attrazione erotica, le donne perché si sentono trascurate.

Figli non del marito

Va inoltre citato il numero elevato di figli concepiti con uomini diversi dal marito (o compagno): tra quelli che compiono test di paternità risulta che il 10% dei figli non è del marito; la percentuale sale al 15% per i secondi figli e al 25% per i terzi (e questi sono solo i casi identificati da chi fa questi test; chissà quanti altri non vengono scoperti).

Il tradimento è un fatto comune

L'unica cosa certa è che l'idea di monogamia non funziona come crediamo (monogamia intesa come rapporto esclusivo a lungo termine): Insomma, a ben guardare i fatti, il tradimento non è una "anomalia" di cui stupirsi, ma un comportamento comune (anche se eticamente scorretto) che andrebbe riconosciuto come tale. L'eccezione, semmai, è una coppia di persone fedeli e felici dopo tanti anni: qualcosa che ci viene spacciato come normale, ma che è invece un evento raro (e nemmeno alla portata dei più).

Possibili soluzioni

La soluzione al problema dei tradimenti non è negare i nostri istinti (impresa sovrumana e destinata a fallire nel tempo), né controllare e reprimere il partner. Piuttosto bisogna affrontarlo da persona adulte: Questi comportamenti non sono alla portata di tutti, certo; ma è sicuramente più maturo ed onesto parlare di queste possibilità, piuttosto che dichiararsi paladini della monogamia e della fedeltà, e poi tradire il partner di nascosto (come fanno molti).


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"Credete che se Laura fosse stata sua moglie, Petrarca le avrebbe scritto sonetti tutta la vita?"
(George G. Byron)

"Le infedeli al marito sono capaci di essere fedeli all'amante."
(Sigmund Freud)

"Quanti mariti ho avuto? Miei o delle altre?"
(Zsa Zsa Gabor)


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Perché si tradisce?

Perché le persone tradiscono?

Cosa impedisce di tradire?

E' possibile non tradire mai il partner?

Perché gli uomini sono infedeli?

Qual è il significato del tradimento?


Le frequenti domande sul tradimento (ce ne sono di nuove ogni giorno su social network, forum e siti vari), sbagliano direzione: non è quella la domanda corretta da fare.

Il tradimento non è la causa del problema, è un sintomo

Quando un partner ha voglia di tradire o tradisce, è perché c'è qualcosa che non quadra nella relazione. Il tradimento (o la voglia di) è un sintomo, non la causa del problema. Concentrarsi sul tradimento, invece che sul problema che esso evidenzia, è come avere l'influenza e concentrarsi sull'eliminare il muco che cola dal naso: certo il muco dà fastido, ma anche se lo elimino, continuerò ad avere l'influenza!
Il problema di base è che non siamo fatti per essere fedeli a lungo: la monogamia non ci viene naturale, è un'istituzione culturale, non un istinto. Quindi il tradimento non è una "anomalia" (come viene dipinta), ma una naturale e comune reazione (per quanto discutibile) ad uno stato di disagio della relazione.
Il fatto che gli umani abbiano sempre tradito (ma anche gli animali lo fanno) la dice lunga su quanto tradire sia naturale e normale. Lo vediamo strano solo perché la cultura romantica ci ha illusi con il suo ideale di amore perfetto ed eterno (che non esiste nella realtà).

Perché si tradisce

Di solito abbiamo voglia di tradire - o tradiamo - perché:
  1. Siamo insoddisfatti sessualmente
  2. Fare sesso sempre col solito partner è noioso, monotono, poco stimolante
  3. Siamo arrabbiati con il nostro partner
  4. Ci sentiamo trascurati o ignorati dal partner
  5. Abbiamo bisogno di sentirci desiderati, apprezzati, amati (e il partner non ce lo fa sentire)
  6. Fare sesso ci piace molto e farlo solo col partner non ci è sufficiente
  7. Siamo annoiati; sentiamo il bisogno di nuovi stimoli e sensazioni
  8. Incontriamo qualcuno che ci suscita nuove emozioni
  9. Incontriamo qualcuno con qualità diverse o superiori a quelle del partner.
Tutte queste condizioni sono comuni e - spesso - inevitabili in una relazione monogamica di lungo termine. Possiamo anche amare una sola persona a lungo (anche se è raro), ma un solo partner non può mai soddisfarci pienamente - non è umano. Succede solo nei film e nelle canzonette.

Essere onesti invece che romantici

Ne risulta che quando iniziamo una relazione a lungo termine, invece di giurarsi eterna fedeltà, bisognerebbe avere l'onestà di ammettere "Ok, prima o poi sentiremo desiderio verso altre persone: come vogliamo comportarci?". In questo modo si crea una base di sincerità e maturità, in cui il desiderio di tradire può essere comunicato e gestito - invece di venire agito di nascosto come finisce con l'accadere nella maggior parte delle relazioni cosiddette "monogamiche".
Invece, iniziare una relazione con l'ideale che non ci si tradirà mai, e poi stupirsi - o sconvolgersi - quando accade, è un po' come mettersi al volante convinti che non avremo mai un incidente... e poi rimanere esterrefatti quando ci accade! Così come solo un pazzo guida senza nessuna precauzione, solo un ingenuo può dare per scontata la fedeltà.

N.B.: Con questo discorso non sto giustificando chi tradisce: venir meno ad una promessa o ingannare il partner è grave, tantopiù in un impegno solenne come il matrimonio. Però la soluzione non può essere attaccarsi ad un ideale romantico utopico, bensì riconoscere la natura umana e cercare insieme soluzioni realistiche.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).


"Si tradisce più spesso per debolezza che per un deliberato intento di tradire."
(François de La Rochefoucauld)

"Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino."
(Gabriel Garcia Marquez)

"La monogamia è un ideale irrazionale perché non può fornire appagamento sessuale per tutta la vita. Tradire diventa la reazione razionale ad una situazione irrazionale."
(Eric Anderson, "The Monogamy Gap: Men, Love and the Reality of Cheating")


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Perché la monogamia non funziona - 2. Conseguenze, motivazioni, alternative



(questo post è anche disponibile come documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)

Poiché questo argomento è vasto e complesso, l'ho diviso in due parti:
1. Perché la monogamia non funziona - Ragioni e obiezioni 2. Perché la monogamia non funziona - Conseguenze, motivazioni, alternative (questo post)

Le conseguenze della monogamia

Le conseguenze per chi continua a crederci possono essere pesanti, sia per la persona che per la relazione. Quando si è convinti che la monogamia romantica debba funzionare sempre e comunque:
  • Ci si sente spinti a fare scelte contrarie al proprio sentire, alla propria verità interiore. Si fatica a vivere appieno il momento, ad apprezzare i partner per quel che sono. Per esempio:
    • se stiamo bene con qualcuno ma non c'è quella "perfezione romantica" in cui crediamo, pensiamo di doverlo lasciare - anche se lo amiamo - per cercare "quello giusto";
    • se abbiamo avuto molte relazioni (anche felici), ci sentiamo sbagliati o sfortunati per non aver ancora incontrato il "partner definitivo", e in ansia per trovarlo il prima possibile - invece di goderci quello che stiamo vivendo;
    • se ci piacciono due persone diverse, crediamo di doverne per forza scegliere una.
  • Si coltivano aspettative elevate e irreali verso il partner e la relazione - che verranno prima o poi deluse.
  • Si avanzano verso il partner pretese che l'altro non può o non si sente di soddisfare; e nessuno reagisce bene quando sente che si pretende da lui. Invece di riconoscere che si pretende troppo, si accusa il partner di non essere all'altezza dell'ideale romantico, che "Non ama abbastanza".
  • Si pone una responsabilità schiacciante sulle spalle del partner, che sente l'obbligo di rendere l'altro sempre felice e soddisfatto - anche quando non è in suo potere.
  • Viene alimentata una mentalità di possesso e controllo, che vede il partner come una proprietà da poter gestire e a cui poter dire cosa fare o non fare. La coppia monogama viene vissuta come una specie di "isola" separata dal mondo: l'altro non viene visto come un essere autonomo e indipendente, ma come una "estensione di sé" la cui libertà appare minacciosa e da scoraggiare.
    Questa mentalità può portare a violenza o persino omicidio del partner (quando questi manifesti interesse per altri, o la volontà di terminare la relazione). La celebrazione della fedeltà e l'esaltazione del "per sempre" possono giustificare, per una mente immatura, l'aggressione verso chi le infrange.
  • Il fatto che la coppia monogamica sia chiusa (non si può coltivare intimità con altri, tutta la felicità relazionale va trovata al suo interno) alimenta ansia, tensione e paure: "Se finisce perderò tutto", "Se l'altro non mi ama più sarò perduto", "Non posso sbagliare perché c'è troppo in gioco", ecc. Molti perdono le loro amicizie quando entrano in coppia (magari per la gelosia dell'altro); si sentono quindi isolati e dipendenti dal partner. Questo è un clima negativo e soffocante, non positivo e costruttivo.
  • Col tempo, aspettative e pretese deluse generano inevitabilmente frustrazione e risentimento: questi corrodono ulteriormente la relazione.
  • Si rischia di non apprezzare più il partner e quello che fa di positivo, concentrandosi invece sulle sue mancanze, sul suo venir meno all'ideale.
  • Ci si sente obbligati a restare insieme anche in caso di unione realmente infelice. Non si considera che uno stato continuo di stress e infelicità può contribuire allo sviluppo di malattie anche gravi: molte patologie sono probabilmente dovute a questi fattori (pensiamo a persone ancora giovani che hanno un infarto, o che sviluppano tumori; il trattenere rabbia e risentimento sembra connesso ad alcuni tipi di cancro).
Alla fine, le coppie che rimangono rigidamente ancorate all'ideale monogamo rischiano di cadere in un vortice di accuse reciproche, e di amarezza per le delusioni. Non sono capaci di perdonarsi per errori e limiti personali (del tutto umani), ma invece pretendono dall'altro un amore "eroico" da romanzo rosa.

“La monogamia alimenta
aspettative, pretese e controllo”

Monogamia come prigione

Uno dei problemi alla base della coppia chiusa, è che parte quando tutto va bene (ci si ama e ci si desidera reciprocamente), ma non considera che questa condizione ideale non dura. Uno dei suoi aspetti paradossali e distruttivi è che obbliga all'esclusività (sessuale e sentimentale) anche quando viene negato l'oggetto di esclusiva:
  • Se sei in coppia monogamica con me puoi fare sesso solo con me, e questo obbligo permane anche quando io non voglio fare sesso con te. Persino la masturbazione e l'uso della pornografia vengono visti come "tradimento". Il paradosso è che io posso negare il tuo bisogno, ed anche negare ogni soddisfazione alternativa.
  • Se sei in coppia con me puoi ricevere amore solo da me, anche quando io sono freddo, chiuso o non ti amo (più). Anche in questo caso, affezionarsi ad altre persone o innamorarsi di altri rimane proibito.
  • In alcuni casi il partner inibisce persino la comunicazione fuori dalla coppia ("Non parlare con altri uomini"; "Non stare a chiacchierare con le colleghe").

La coppia monogamica funziona finché i bisogni relazionali reciproci vengono soddisfatti, ma diventa una "prigione" quando i bisogni fondamentali vengono negati da uno dei partner, e pure la possibilità di soddisfarli altrove (come negli esempi citati sopra). Quando questo accade, la coppia chiusa diventa un luogo gelido, arido e opprimente, governato dall'egoismo e dalla gelosia: "Non ti dò quello che vuoi, e ti proibisco di cercarlo altrove. Non mi interessa che tu sia infelice, sei mio (mia) e devi obbedire".
Alcuni arrivano a ricattare il partner per mantenere questo controllo tirannico, minacciandolo se cerca soddisfazione altrove (usando come arma i figli, il sostegno economico, o la reputazione familiare e sociale).

In sintesi, la coppia chiusa ed esclusiva è una "gabbia dorata" finché il partner nutre i tuoi bisogni (in fondo è per quello che l'hai scelto); ma diventa una prigione soffocante quando il nutrimento viene negato pur mantenendo l'esclusività, senza permettere alternative.
Quando questo accade una soluzione apparentemente semplice sarebbe lasciarsi, ma non sempre è facile. Specialmente quando ci sono elementi che vincolano i partner - figli, proprietà, attività professionali, dipendenza economica, paura della solitudine... - e che, non di rado, vengono usati come ricatto per tenere il partner legato a sé, anche quando egli vorrebbe andarsene.

La monogamia non ha mai funzionato

Va anche detto che la monogamia (per come la intendiamo oggi) non ha mai funzionato realmente: fuori dai romanzi e dalle poesie, le coppie che si sono amate felicemente tutta la vita sono sempre state rare. Ci sono sempre stati amanti e tradimenti, infelicità familiare e separazioni. In generale, in passato le coppie duravano a lungo non per amore o perché fossero felici, ma per esigenze pratiche, di sopravvivenza (vedi per esempio il libro "Marriage, a History" - "Storia del matrimonio"; info nella Bibliografia).

Perché una volta i matrimoni duravano

In passato il matrimonio durava anche perché non ci si aspettava di trovarvi soddisfazione sessuale o emotiva: lui lavorava tutto il giorno, lei badava a casa e figli, e tutto sommato la vita era questa. Se lui non tornava a casa ubriaco e non la picchiava, se lei gli faceva trovare la casa in ordine e la cena sul tavolo, erano già contenti.
Inoltre, sopravvivere da soli era molto dura: per una donna era difficile o impossibile mantenersi; un uomo solo non era in grado di gestire lavoro, casa e figli. In pratica si era dipendenti l'uno dall'altra. Con l'epoca moderna tutto questo è cambiato:
  • Con il migliorare delle condizioni di vita, oggi un individuo può vivere da solo in modo egregio. Stare insieme a qualcuno è diventato una scelta, non più una necessità.
  • Con la parità ottenuta dal femminismo, una donna può mantenersi ed essere indipendente. Se il marito la opprime o la tradisce, ora può lasciarlo.

Una volta i matrimoni duravano non per maggiore virtù o morale, ma perché le condizioni di vita forzavano le persone a restare sposate, anche controvoglia. Oggi non siamo più forzati a restare insieme e siamo molto più liberi di scegliere, perciò quando una relazione o un matrimonio non sono più appaganti scegliamo di uscirne.
Al giorno d'oggi molti matrimoni (o coppie) si disfano semplicemente perché uno dei due si sente insoddisfatto o limitato: si aspettava di trovare nella relazione la completa felicità (magari di mantenere quella del periodo iniziale), e quando questo non accade decide di cercare quella felicità altrove. Le aspettative sono elevatissime e irreali.

“Ci sono sempre stati
amanti e tradimenti,
infelicità familiare e separazioni”

Chi fa funzionare la monogamia?

Ho detto che alcune persone riescono ad avere relazioni monogame felici: ma quante sono, e perché? E tu potresti essere fra costoro? Le probabilità sono basse, quantomeno sul lungo periodo.
Quante coppie a lungo termine sono felici? E' difficile dirlo perché si tratta di una misura soggettiva, ma osservando alcune ricerche ("More people are unhappy in their marriages", "How Many Married Couples Are Truly Happy?", "I think 17% of marriages are happy"** - non ho trovato studi in italiano) la percentuale di coppie monogame realmente appagate (non solo in apparenza) sembrerebbe tra il 10 e il 20%.

** Lo scrittore Dana Adam Shapiro, citato nel terzo link qui sopra (autore del libro "You can be right (or you can be married)"; recensioni in inglese), nota che metà dei matrimoni finisce; della metà che durano: un terzo è infelice, un terzo è abbastanza soddisfatto, e solo un terzo è felice (17% del totale).

Anche Brad Blanton, psicoterapeuta e terapeuta di coppia americano, nel suo libro "Radical Honesty" (2005, recensioni in inglese) al capitolo 8 osserva:
  • Oltre metà dei matrimoni in questo Paese finiscono in divorzio.
  • Almeno metà dei matrimoni che durano sono unioni rabbiose, co-dipendenti e defunte, basate su paura, letargia e vergogna.
  • Del 25% scarso rimanente, circa la metà mi sembrano famiglie disfunzionali (ma socialmente accettabili).
  • Forse il 12% delle coppie esistenti hanno relazioni vitali, intime, oneste e funzionali - ad essere generosi.

Felici insieme, ma non monogami

Naturalmente alcune di queste coppie felici non saranno realmente monogame, perché ci sarà un/a amante "dietro le quinte". Rammento che è del tutto possibile amare qualcuno ed essere felici insieme, e al contempo desiderare altre persone.
In effetti certe coppie funzionano bene proprio perché uno dei partner (o entrambi) ha una relazione extra-coniugale, che in qualche modo "completa" o compensa squilibri e mancanze nella coppia. Molti ammettono di essere diventati più dolci e attenti verso il compagno da quando hanno un'avventura. A volte il partner ne è persino al corrente e approva: per esempio una moglie con bassa libido, contenta di "delegare" le pressioni sessuali del marito ad un'altra.

Per certi versi, il problema sembra il voler unire felicità, monogamia e durata: due di questi possono coesistere, ma tutti e tre pare piuttosto arduo:
  • Felici e monogami a breve termine: probabile.
  • Felici e non-monogami a lungo termine: possibile.
  • Felici e monogami a lungo termine: improbabile.

Chi è adatto alla monogamia...

Secondo uno studio, la maggior parte delle persone capaci di far funzionare la monogamia ha caratteristiche simili:
  • Hanno una libido scarsa.
  • Sono persone "noiose", con personalità pacate e di poche pretese, a cui piace vivere una vita "noiosa" (tranquilla, stabile, abitudinaria).
  • Scelgono partner altrettanto "noiosi", senza grilli per la testa e con libido scarsa.
Tutto considerato, non c'è da stupirsi che siano proprio queste le persone che riescono a far funzionare la monogamia: non hanno problemi con la scarsità di sesso, la monotonia, l'abitudine e la mancanza di novità che mandano in crisi la maggior parte delle coppie.

Un'altra caratteristica di chi fa funzionare una relazione monogamica è la capacità di accontentarsi del partner e della relazione; cioè saper apprezzare e godere degli aspetti positivi, trascurando quelli negativi e le mancanze.

... e chi non lo è

Chi invece necessita di continua passione, innamoramento, eccitazione (le famose "farfalle nello pancia"), o possiede una libido elevata, alla lunga sarà frustrato e inappagato dalla monogamia. Peggio ancora se mal sopporta i conflitti, i compromessi e l'abitudine - praticamente inevitabili in ogni relazione prolungata.

Perché crediamo alla monogamia

Ma se tutti questi fatti ne smentiscono la validità, come mai così tanta gente crede nella monogamia? Le ragioni principali sono abbastanza semplici:
  • Crediamo in quello che ci piace e/o ci rassicura: il sogno, la favola, la promessa di un futuro lieto e stabile. La vita reale è incerta e complicata, e per contrasto andiamo alla ricerca di certezze.
  • E poiché preferiamo ciò che ci rassicura, cadiamo in un "bias di conferma": diamo risalto ai casi positivi (i nonni ancora insieme dopo tanti anni, la coppia famosa e felice) e ignoriamo quelli negativi, anche se assai più numerosi e tutto intorno a noi.
  • Quando tutti dicono una cosa, crediamo che quella cosa sia vera. Gli esseri umani sono soggetti all'effetto gregge, per cui tendono a seguire la massa anche quando l'evidenza suggerisce il contrario.
  • L'influsso dei media: articoli, libri, e specialmente canzoni e film, ci raccontano quanto l'amore sia meraviglioso e smuova le montagne. Abbondano le storie di coppie che "vivono per sempre felici e contente", in stile Disney (specialmente nei prodotti destinati al pubblico femminile).
    Questi messaggi alimentano una sorta di "ipnosi collettiva" in cui la monogamia viene elevata a mito, e difficilmente viene messa in discussione.
Quei film e canzoni, però, non parlano quasi mai di quello che succede in seguito; le commedie romantiche si fermano alla fase dell'idillio, allo "stato nascente" in cui la vita appare straordinaria e tutto sembra possibile. Ma è quando si vive insieme per un certo periodo che il partner smette di sembrare un principe o una fata, e invece scopriamo un essere umano con tutti i suoi limiti e difetti.

Perché teniamo alla monogamia

Ma se la monogamia non ci viene naturale, se è così limitante e frustrante - qualcuno dirà - come mai le persone ci tengono tanto? Anche qui la risposta è semplice: perché ci offre sicurezza. La vediamo come una "assicurazione" che impedisce (o quantomeno limita) la possibilità che il partner ci tradisca, ci sostituisca con qualcun altro o ci abbandoni.
Le ragioni alla base della monogamia sono la paura e il controllo. Infatti storicamente è stata istituita per limitare la libertà sessuale di donne e uomini: per assicurarsi che i figli fossero realmente del padre, e che il patrimonio familiare non venisse disperso. In pratica, la monogamia viene (implicitamente) vissuta come un contratto che dice "Non farò quello che vorrei, così anche tu non farai quello che vorresti - e che temo" (ovvero interessarsi ad altre persone, farci sesso, e magari preferirle a noi).

Due pesi e due misure

All'inizio della relazione, quando ci innamoriamo, la monogamia può essere un ideale sincero e sentito. Ma sul lungo periodo la maggior parte delle persone finisce col patire la monogamia, però la tollera per la sicurezza che offre. Infatti sono molte le persone (sia uomini che donne) che, in confidenza, ammettono di voler fare sesso fuori dalla relazione; ma che non concederebbero la stessa libertà al partner. Questo "doppio standard" conferma che usiamo la monogamia per controllare il partner, anche se non crediamo veramente in essa:
  • Infatti molti partner infedeli si infuriano quando scoprono di essere stati, a loro volta, traditi! Il loro comportamento dice "Tu mi devi essere fedele - anche se io non riesco ad esserlo". Dietro questi comportamenti non c'è un ideale romantico, ma un bisogno di controllo.
  • Lo stesso avviene quando un partner non vuole più fare sesso, ma proibisce comunque all'altro di poter fare sesso con altre persone. In questo caso non c'è nemmeno più la paura di perdere qualcosa di prezioso (la sessualità condivisa), ma permane comunque l'impulso di controllare l'altro e tenerlo per sé - come se fosse una proprietà.

Avviso ai maschi ottimisti

Se dopo aver letto tutto questo sei ancora convinto/a che il matrimonio faccia per te, e che comunque valga la pena di provarci, ti faccio i miei migliori auguri. :-)
Ma se sei un uomo, ti suggerisco anche di considerare questi fattori:
  • In caso di divorzio probabilmente pagherai alla tua ex-moglie gli alimenti, magari per il resto della tua vita - che tu te lo possa permettere o no.
  • Se ci sono dei figli, oltre a pagare il loro mantenimento (anche ben oltre la maggiore età) non è detto che tu riesca a vederli. I figli sono quasi sempre affidati alla madre, e se lei vuole può benissimo tagliarti fuori dalla loro vita (magari per vendetta) raccontando bugie al giudice.
  • Se avete acquistato casa insieme, o persino se è di tua proprietà, in presenza di figli perderai la casa (almeno fino alla loro maggior età e indipendenza). Ma anche in assenza di figli, potrebbe venire assegnata alla donna in quanto "parte debole".
  • La maggior parte dei divorzi è voluta dalla donna: anche se tu non vorrai mai separarti, è probabile che lei lo vorrà. La tua compagna potrebbe essere un'eccezione, ma le probabilità sono a tuo sfavore.
Insomma, una donna che si sposa non corre rischi se il matrimonio finisce male: la legge è praticamente sempre dalla sua parte. Per l'uomo invece i rischi sono elevati. Pensaci se lei insiste per farsi sposare: a lei conviene comunque, a te mica tanto.

“Il matrimonio
conviene alla donna,
all'uomo molto meno”

Le alternative alla monogamia romantica

Quindi, se la monogamia a vita assomiglia ad una utopia irrealistica, cosa possiamo fare? Le alternative possibili e realistiche sono due:
  1. Si sceglie uno stile di vita monogamo, consapevoli delle varie difficoltà che comporta; e si prevede uno spazio di tolleranza e perdono per i "cedimenti" del partner (mancanze e difetti, incertezze, desideri esterni alla coppia, sbandate, tradimenti) - invece di pretendere una perfezione sovrumana.
    Inoltre si riconosce che entrambii i partner non saranno mai perfetti e ideali, quindi si accetta di "accontentarsi" della relazione - con tutti i suoi pregi e difetti - invece di aspettarsi una soddisfazione totale.
  2. Oppure si riconosce che la monogamia potrebbe non fare per noi, che è troppo restrittiva e non adeguata alla nostra natura, e si decide di sperimentare qualche forma di non-monogamia (coppia aperta, poliamore, ecc.) per vedere se è adatta a noi.
La prima appare come la soluzione più praticabile per la maggioranza delle persone, specialmente quelle con mentalità tradizionale o più bisognose di sicurezze. La seconda è invece adatta a chi ha una mentalità più "avventurosa", curiosa e indipendente.

Al di là delle scelte relazionali, è consigliabile riconoscere che molto probabilmente la propria relazione sarà temporanea - come la vita stessa. Questa consapevolezza può aiutarci ad avere aspettative più realistiche, e ad apprezzare di più la relazione invece di darla per scontata: ci invita a concentrarci sulla sua qualità, piuttosto che sulla sua durata.


Bibliografia minima

Di seguito cito alcuni libri dedicati a monogamia e stili relazionali alternativi (o argomenti collegati), e da cui ho tratto idee e informazioni:
  • "Il mito della monogamia" (titolo originale "The Myth of Monogamy"; recensioni in inglese), di David P. Barash e Judith Eve Lipton.
    Gli autori smontano l'idea che la monogamia sia naturale, sulla base di numerose prove che provengono sia dalle scienze umane che da zoologia ed etologia.
  • "Marriage, a History" ("Storia del matrimonio"), di Stephanie Coontz (info nella Bibliografia).
    Una carrellata sul matrimonio nel corso del tempo e nelle varie culture. Il matrimonio come lo intendiamo oggi (basato sull'amore) è un'invenzione piuttosto recente: si è sviluppato a partire dalla fine del XVIII secolo, fino a diventare lo standard solo nella metà del XX secolo.
  • "In principio era il sesso" (titolo originale "Sex at Dawn"; recensioni in inglese), di Christopher Ryan e Cacilda Jethá.
    Ci è sempre stato detto che nella nostra specie la monogamia è un istinto naturale. Oggi questa argomentazione sta collassando. Sempre meno coppie si sposano, il tasso di divorzi cresce assieme ai tradimenti, il desiderio sessuale mina le basi dei matrimoni più solidi. Secondo gli autori, gli esseri umani si sono evoluti in gruppi che condividevano cibo, cura dei bambini e, spesso, partner sessuali.
  • "L'intelligenza erotica" (titolo originale "Mating in Captivity"; recensioni in inglese), di Esther Perel.
    La stabilità amorosa è la tomba del sesso: la sicurezza sentimentale si paga in svalutazione erotica. Per aprire la gabbia che ci costringe alla cattività sessuale, e trovare la strada per un erotismo domestico ma non addomesticato.
  • "La zoccola etica" (titolo originale "The Ethical Slut"), di Dossie Easton and Janet W. Hardy (info nella Bibliografia).
    Viene messo in discussione il mito tradizionale della monogamia come unico modo accettabile di amare. Non esiste un modo di relazionarsi giusto o sbagliato a priori, ma solo quello che è giusto per ciascuno. Nel libro si esplorano numerose possibilità di relazione, da quella asessuale alla monogamia, dalla coppia aperta al poliamore.

Altre informazioni e concetti sono stati presi dagli scritti del blogger Caleb Jones (conosciuto anche come BlackDragon). In particolare dal PDF "Why long term monogamy no longer works in the modern era" (non più disponibile online) e dal post "Why monogamy doesn’t work".

"Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi!"
(Oscar Wilde)


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Per non tradire: alternative alla monogamia [non-monogamie etiche]

Nella nostra cultura occidentale ci viene detto che la monogamia è la forma di relazione sentimentale migliore, l'unica valida e matura, quella che ci viene naturale. Di forme alternative non se ne parla, oppure vi si accenna in modo sbrigativo e dispregiativo.
Purtroppo nella realtà la monogamia funziona ben diversamente da come ci raccontano le storie romantiche. In altro post ho elencato i vari motivi per cui la monogamia di rado funziona, tra i quali:

Il tradimento è più la regola che l'eccezione

Il tradimento - oltre ad essere immorale - è solitamente devastante sia per il partner tradito che per la relazione. E' prima di tutto una violazione della fiducia: i partner - o gli sposi - si promettono fedeltà (questo prescrive la monogamia), e questa fiducia viene infranta dal tradimento; dopo un simile evento è spesso arduo tornare a fidarsi dell'altro.
Nonostante questo, la frequenza dei tradimenti evidenzia come sia spesso impossibile arginare il desiderio verso altri. I numeri non mentono: se siamo realisti, dobbiamo riconoscere che i tradimenti sono la regola, più che l'eccezione (e questo vale anche per le donne). Questi numeri smentiscono spiegazioni semplicistiche quali la mancanza di valori o la debolezza di certe persone: è proprio la fedeltà che va contro la nostra natura (cosa peraltro vera per buona parte del regno animale).


Alternative alla monogamia

Se la monogamia e la fedeltà sono in pratica dei miti poco realistici (o degli ideali a cui aspiriamo ma che fatichiamo a seguire), forse è il caso di considerare forme di relazione alternative e più vicine alla nostra natura, alle nostre reali pulsioni. Se non altro, queste alternative ci permettono di essere più sinceri ed onesti verso i nostri partner (come infatti accade nelle "non-monogamie etiche").

Purtroppo riguardo le relazioni non basate sulla monogamia c'è molta ignoranza e confusione; la maggior parte delle persone si basano su pregiudizi o dicerie. Addirittura molti credono che l'alternativa alla monogamia sia la poligamia, dimenticando che è illegale in tutto l'Occidente (e non solo).
Questo post ha proprio lo scopo di illustrare le varie forme alternative di coppia che non prevedono la fedeltà sessuale (oppure solo per certi aspetti), che vengono incluse sotto la denominazione di "non-monogamie etiche" (dove "etiche" indica che i partner praticano l'onestà e la trasparenza riguardo i desideri e i rapporti con persone fuori dalla coppia).

Di seguito un elenco con le forme più diffuse di non-monogamia.

Coppia aperta

>> Relazione in cui i partner si concedono la possibilità di avere rapporti sessuali con altre persone.

Solitamente non è previsto il coinvolgimento verso gli altri (l'apertura della coppia è solo a livello sessuale), o comunque questi altri rimangono sempre partner secondari.
I rapporti con l'altra persona (o più persone) possono essere vissuti da soli o insieme al partner.
Possono essere previste delle regole o dei limiti: non innamorarsi, non rivedere mai una stessa persona, escludere persone che si conoscono già (amici o colleghi), non avere rapporti nel letto coniugale, averli solo quando si è in viaggio... Anche in una relazione aperta, il rispetto e il consenso sono essenziali.

Semi-monogamia / Monogamish

Se la definizione di "coppia aperta" spaventa, si può mantenere una relazione tendenzialmente monogamica, in cui però ci si permette qualche "eccezione" ogni tanto, o si stabiliscono regole molto strette sulla possibilità di avere incontri con altri.

Scambismo

>> Una coppia incontra un'altra coppia per scambiarsi i partner a scopo sessuale.

Altra forma di coppia aperta, viene spesso preferita da persone che hanno maggiore bisogno di controllo o timore di possibili coinvolgimenti: poiché gli scambi sono contemporanei e praticati da entrambi i partner, gli "imprevisti" appaiono meno probabili e la situazione è più sotto controllo.
Può essere praticato tra amici, tra sconosciuti trovati in Rete, oppure avvenire in feste o club dedicati. A volte le coppie sviluppano una forte amicizia e si frequentano a lungo, anche al di fuori dell'attività sessuale.

Cuckold / Cuckquean

>> Solo uno dei membri della coppia ha rapporti sessuali con altri: la donna (lui è definito Cuckold) oppure l'uomo (lei è una Cuckquean).

E' una forma particolare di coppia aperta, in cui l'apertura sessuale è a "senso unico", vale per un solo partner. In questo tipo di relazione il partner "passivo" (Cuckold o Cuckquean) solitamente non prova gelosia ma - anzi - si eccita e trae piacere nel vedere il proprio partner avere rapporti con altri.

Poliamore

>> Possibilità di avere rapporti sessuali e/o sentimentali con più persone.

A differenza delle forme precedenti, in cui l'apertura è principalmente (o esclusivamente) sessuale, i partner poliamorosi si concedono di innamorarsi, amare e intessere relazioni anche profonde con molteplici persone.
Anche qui possono esserci regole e preferenze: possono esserci delle gerarchie (una relazione "primaria" che ha la priorità su quelle "secondarie"), oppure no. Si può decidere di voler conoscere i "metamori" (gli altri partner del proprio partner), ed eventualmente diventarne amici o anche amanti, oppure di non volerli incontrare.

Questa molteplicità di relazioni può assumere diverse "configurazioni":
  • Polifedeltà (le relazioni sono solo tra certe persone e non altre)
  • Poliaffettività (relazioni amorose molteplici ma non sessuali)
  • Triangolo
  • Polifamiglia, ecc.

Anarchia relazionale

>> Apertura a rapporti molteplici, sessuali e/o affettivi, senza limiti o regole preordinate.

A differenza della altre forme di non-monogamie, questa nega a priori i limiti, le gerarchie e le regole (fatto salvo il sempre necessario consenso). Ogni relazione è unica ed evolve a seconda dei bisogni dei partecipanti. Si segue il flusso delle emozioni piuttosto di stabilire dei principi. Le relazioni non sono limitate al formato di coppia, ma possono assumere forme più fluide ed indeterminate.
Se nasce un conflitto o un disaccordo, non ci si sente in dovere di sforzarsi o adattarsi pur di mantenere la relazione, ma si può decidere di uscirne piuttosto di mantenerla in uno stato di frustrazione e insoddisfazione.

Non chiedere, non dire (Don’t Ask, Don’t Tell)

>> La coppia accetta che i partner possano avere relazioni con altri, ma preferisce non parlare dell'argomento o degli incontri stessi.

Certe persone accettano - almeno in teoria - i principi della non-monogamia, ma si trovano poi a fare i conti nella pratica con particolari gelosie o turbamenti. In questi casi, alcuni adottano come soluzione il non parlare mai dell'argomento o degli eventi in corso (dopo avere stabilito di comune accordo ciò che ognuno può fare: ricordate che senza consenso esplicito non è una relazione etica).

Questo potrebbe sembrare ipocrita o assomigliare al tradimento, ma se la coppia funziona bene in tal modo, evidentemente questo giova al loro equilibrio. Inoltre, se c'è consenso reciproco (anche solo iniziale), non è tradimento perché non vi è inganno.
In fondo è normale, a volte, non voler sapere cose che ci disturbano: se siamo ingrassati non vogliamo che ce lo facciano notare; se abbiamo una malattia grave potremmo preferire che nessuno ci parli di morte. Purché sia reciproco e consensuale, questo tipo di accordo vale come gli altri.

Poligamia

>> Matrimonio (o unione) in cui una persona (uomo o donna) ha a disposizione più partner del sesso opposto.

Anche se non fa parte delle non-monogamie etiche, per completezza includo la poligamia. La parola deriva da poli (molti), e gàmos (nozze): quindi indica "molte unioni", e non "molte mogli" (come tanti credono).
La situazione in cui un uomo ha a disposizione più partner (come in un harem) si chiama poliginia. Mentre il caso contrario (più raro), di una donna che ha a disposizione più uomini, si chiama poliandria.


L'elenco qui sopra è una breve sintesi delle forme principali di non-monogamia. Per approfondire potete consultare le seguenti fonti:


Cosa si intende con "etiche"

Il concetto di "non-monogamie etiche" (nelle loro varie forme) parte dal presupposto di essere onesti con il partner, di condividere le nostre fantasie e desideri, e di scegliere insieme le soluzioni alle voglie che ci portano verso altre persone. Mentre nella monogamia la fedeltà viene data per scontata, e il traditore quindi nasconde la sua infedeltà, nelle non-monogamie etiche l'infedeltà (o meglio il desiderio e i rapporti con persone fuori dalla relazione) viene accettata dall'inizio, e discussa apertamente ogni volta che sia necessario.

Queste forme sono quindi diametralmente opposte al tradimento: quest'ultimo è basato sull'inganno, mentre queste non-monogamie sono basate sull'onestà e sul rispetto reciproci. Non ha quindi senso l'equiparare (come fanno alcuni) il tradimento alle non-monogamie: sarebbe come equiparare un furto ad una donazione. Il punto chiave non è l'esclusività sessuale, ma la trasparenza e il consenso.

Problemi e gelosie ci sono comunque

Ovviamente queste forme di coppia non risolvono "magicamente" i problemi di relazione, né eliminano la tendenza innata di molte persone alla gelosia o al possesso. Al loro riguardo presentano però diversi vantaggi:
  • Non danno per scontata la fedeltà, evitando quindi di demonizzare e colpevolizzare il naturale (e spesso inevitabile) desiderio per altre persone.
  • Basano la relazione su una comunicazione chiara e onesta, invece che su ruoli rigidi, obblighi e pretese ("Devi fare questo, non devi fare quello...") come accade nella monogamia.
  • Incoraggiano ad esprimere le proprie paure e insicurezze, ed a cercare soluzioni valide per tutte le persone coinvolte.
  • Anche grazie a questa comunicazione e condivisione, in questo tipo di relazioni viene stimolata una maggiore consapevolezza dell'individuo. Che invece di scaricare le sue fragilità sul partner, se ne prende la responsabilità e cerca di affrontarle e risolverle.

Capire e superare la gelosia

Come accenno nell'ultimo punto della lista qui sopra, nelle non-monogamie etiche ognuno si prende la responsabilità delle proprie paure. Questo vuol dire che le proprie fragilità non vengono più usate per reprimere il partner, ma diventano opportunità di confronto ed esplorazione di sé.
Per esempio si riconosce che la gelosia nasce dalla paura e dall'insicurezza, non dall'amore. Perciò se in queste relazioni provo gelosia, invece di proibire al partner certi comportamenti posso chiedermi:
  • Di cosa ho veramente paura? (di essere tradito, lasciato, sminuito, umiliato...)
  • La mia paura è reale o immaginaria?
  • Che cosa rivela di me questa paura? (magari temo di non valere abbastanza, o che gli altri siano migliori di me, o di non essere degno d'amore...)
  • Quali parti di me potrei rinforzare per superarla?
Certo è un "lavoro" psicologico faticoso, ma può portare a diventare più forti e sicuri di se stessi, e ad una relazione più matura.

Ogni tipo di relazione ha pro e contro

Lo scopo di questo post non è promuovere le non-monogamie, ma semplicemente di informare. Le non-monogamie non sono adatte a tutti, anzi richiedono capacità che molti non hanno. Ma per tutti è utile avere una panoramica vasta piuttosto di una visione ristretta: sapere che esistono alternative può aiutare a vivere la monogamia non come obbligo ma come scelta.

Ovviamente avere più persone coinvolte - a livello sessuale e/o affettivo - può aumentare le problematiche. Ma può anche aiutare a risolvere altre difficoltà, come:
  • La voglia di varietà
  • Il desiderio verso altre persone
  • I bisogni che il partner non è in grado di soddisfare
  • La monotonia nella coppia, ecc.

Quindi non ha senso contrapporre monogamia e non-monogamie, o decidere a priori quale sia la forma migliore. Ogni forma di relazione presenta pro e contro, ed è quindi più o meno adatta a seconda delle persone coinvolte. Poiché siamo tutti diversi, non può esistere un tipo di relazione valido per chiunque; uno dei vantaggi delle non-monogamie è proprio che includono varie forme per esigenze personali diverse.

Ricordiamo che le relazioni sono sempre complesse, qualsiasi forma assumano: quindi sia chi crede che l'amore monogamico renda tutto semplice, sia chi pensa che la non-monogamia risolva tutto, sono in errore.
Qualsiasi relazione avrà problemi e difficoltà: la via saggia è conoscere se stessi, e scegliere di conseguenza la forma di relazione più adatta a sé e al proprio partner.


"Non c'è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane."
(Konrad Lorenz)

"Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un casino."
(Gabriel Garcia Marquez)

"Il requisito per un buon matrimonio, a me pare, è il permesso di essere infedeli."
(Carl Jung)


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