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Come nasce una coppia? Quanto conta l'attrazione

Molte persone - specialmente quelle "sfortunate in amore" - si chiedono quali fattori portino una coppia a formarsi:
  • Perché certe persone si desiderano, si scelgono, creano dei legami?
  • Come mai alcuni sembrano non avere difficoltà a trovare partner, ed altri invece ci riescono a fatica, o per nulla?

Ovviamente è un argomento di cui si parla spesso, ma purtroppo buona parte dei consigli sentimentali che ci vengono dati sono fuorvianti, disfunzionali o proprio errati. Anche se in buona fede, chi ne parla si basa spesso su ideali e non sulla realtà - cioè su ciò che "dovrebbe essere" invece che su ciò che accade veramente.
Si parla tanto di amore ma non si indaga come ci si arriva, da cosa nasce; oppure si dicono banalità inutili o controproducenti ("Prima o poi incontrerai la persona giusta", "L'amore arriva quando smetti di cercarlo", "Basta che sei te stesso", ecc.).
A questa confusione contribuiscono i media: i prodotti che parlano di relazioni (film, canzoni, romanzi) spesso dipingono una versione romanticizzata e utopica, offrono favole; buone per sognare ma non certo come guida. La vita non funziona come nei film di Hollywood.

In questo post cerco di spiegare cosa realmente porta le persone a scegliersi e stare insieme, basandomi su elementi di psicologia (specialmente quella evolutiva), sulla nostra componente "biologica", e sull'esperienza di moltissime persone che ho osservato negli anni.

Le relazioni nascono dall'attrazione

Per la maggior parte delle persone, il desiderio di relazionarsi con qualcuno (in senso sessuale e/o sentimentale) è generato prima di tutto dall'attrazione fisica (*). Non dall'amore, come ci viene raccontato: l'amore - semmai - arriva dopo che l'attrazione ha fatto il suo effetto.
Spesso si crede che il sentimento generi l'attrazione ("Ti amo quindi ti voglio"); ma è invece vero il contrario: l'attrazione genera il sentimento ("Mi attrai / Ti desidero / Ho bisogno di te, quindi provo emozioni intense - che chiamo 'amore'").

(*) Cos'è l'attrazione fisica

Ma cosa intendo con "attrazione"? Mi riferisco a quell'emozione spesso travolgente di intenso interesse verso qualcuno, una pulsione potente che ci spinge verso lui o lei, di solito unita ad un desiderio di possesso ("Voglio che tu sia mio/a"). Quell'emozione ci suscita un desiderio di unione erotica / emotiva / affettiva / spirituale (può esserci uno o più di questi aspetti) con quella persona, al punto da volere che diventi parte importante della nostra vita.
Si parla di "attrazione fisica" sia perché è spesso provocata dall'aspetto (ma non sempre), sia perché ci stimola a livello fisico (eccitazione, agitazione, sensazioni intense, desiderio erotico, ecc.) - oltre che emotivo.

Questa attrazione fisica (e/o erotica) ha una origine biologica ed evoluzionistica: è il meccanismo istintivo con cui la Natura ci induce a scegliere il partner più "adatto" (in senso darwiniano) con cui accoppiarci e riprodurci. Per quello di norma sentiamo tale impulso solo verso certe persone e non altre (non verso i familiari, né persone del nostro sesso o biologicamente inadatte).

“L'amore arriva
dopo che l'attrazione
ha fatto il suo effetto”

Le conferme della scienza

In questo articolo (in inglese), una psicologa analizza quanto l'attrazione fisica influenzi le nostre scelte relazionali (anche quando diciamo il contrario), citando numerose ricerche che lo confermano: "Scegliamo di coltivare relazioni con coloro che troviamo attraenti". Altre ricerche provano che:
  • Gli uomini riconoscono l'importanza dell'attrazione fisica più delle donne.
  • Ma le ricerche, e quel che avviene nel dating online, mostrano che l'attrazione fisica è importante per le donne quanto per gli uomini.
  • Inoltre, l'attrattività tende ad essere un fattore prioritario nelle scelte relazionali, rispetto a tratti come personalità, educazione e intelligenza.
  • L'attrazione è così importante anche perché la associamo ad altre qualità positive; ci aspettiamo che le persone attraenti siano più felici ed appagate.
  • Questa associazione tra attrattività e qualità positive avviene in varie culture; non è quindi un prodotto di particolari influssi culturali.

Anche questo studio mostra quanto l'attrazione sia primaria: "L'attrattiva convenzionale di una persona predice quanti messaggi riceverà, sia per gli uomini che per le donne". Lo stesso studio non ha però trovato alcun fattore che potesse predire il successo di una coppia; il che conferma come l'attrazione non sia garanzia di stare bene insieme, e che le nostre "scelte di pancia" non sono sempre le più sagge.

L'attrazione è la base necessaria

Certamente anche altre qualità contano, ma sono in genere secondarie: se una persona non sente sufficiente attrazione fisica, non vedrà l'altro come un possibile partner - anche se lo stima e lo apprezza per altri versi. Quello che viene detto di solito, in questi casi, è "Ti vedo solo come amico/a" (che in genere significa "Non sento attrazione per te").
Spesso non sappiamo definire chiaramente cosa manca all'altro per desiderarlo (oppure non vogliamo dirlo apertamente), e in questi casi si dicono cose nebulose tipo "Manca quel quid", "Non è scattata la scintilla", "Sei una bella persona ma..." - tutte espressioni che indicano l'assenza di attrazione.

Attrazione o amore?

Quando invece siamo travolti dall'attrazione, proviamo un misto di emozioni e pulsioni molto intense, che di solito tendiamo a chiamare "amore" (che a mio parere sarebbe più corretto chiamare "amore romantico").
Ma questo è confondere la causa con l'effetto: la causa prima dell'interesse per l'altro è l'attrazione, mentre "l'amore" è l'effetto che ne risulta in seguito (specialmente se ci sentiamo ricambiati). In assenza di attrazione per qualcuno possiamo provare affetto e stima, ma ben difficilmente quello che comunemente chiamiamo "amore".

L'amore vero e proprio (che è cosa diversa dall'amore romantico) significa avere a cuore la felicità e il benessere dell'altro. E questo amore possiamo provarlo verso molti individui (oltre al partner): i nostri genitori, fratelli e sorelle, i figli, gli amici più cari, persino gli animali domestici, ecc.
Ma verso costoro noi non proviamo il desiderio di essere in coppia, né il sentimento dell'amore romantico: proprio perché non sentiamo verso di loro l'attrazione fisica. E' quest'ultima che "fa la differenza" tra i diversi tipi di legame.

Però siccome ci mette a disagio dare una spiegazione "erotica" a questa differenza, ci raccontiamo che proviamo "amore" per il partner, e semplice "affetto" per tutti gli altri. Ma in realtà l'amore è uno, non c'è una versione di "serie A" o "serie B": è sempre amore quello che proviamo nei nostri affetti profondi (seppure in varie gradazioni), ma solo con certe persone si aggiunge l'emozione unica dell'attrazione fisica. Ed è questa il "quid", la condizione necessaria a generare il desiderio di coppia.

“L'amore è uno,
non c'è una versione
di serie A o serie B”

Vale anche per le donne

Dire che ci interessiamo a qualcuno spinti soprattutto dall'attrazione fisica può apparire scontato ad alcuni, specialmente se lo vediamo come un atteggiamento maschile (non è un mistero che gli uomini siano stimolati dall'eros in modo particolare).
Ma in realtà la predominanza dell'attrazione vale anche al femminile: anche per la maggioranza delle donne un uomo pieno di qualità, ma che non suscita in loro attrazione, non viene considerato come partner (fanno eccezione situazioni opportunistiche, dove un uomo viene scelto come partner perché porta dei vantaggi pratici od economici, ma non è la norma).

L'attrazione differisce tra i sessi

Una differenza importante fra i sessi è che vivono l'attrazione in modo diverso: Questo è uno dei motivi per cui uomini e donne non si capiscono, ed i loro comportamenti in materia di sentimenti appaiono reciprocamente misteriosi: perché sono spesso radicalmente diversi. L'uomo medio si accoppierebbe con la maggioranza delle donne; la donna media cerca invece un uomo speciale e fuori dal comune, il suo "Principe Azzurro".
Per entrambi i sessi l'attrazione è fondamentale, ma la vivono in modi differenti.

Per le donne l'attrazione conta, ma non lo dicono

L'importanza dell'attrazione per le donne appare meno scontata perché loro stesse la ammettono di rado, od a volte non ne sono proprio consapevoli.
Quando si chiede a una donna cosa cerca in un partner, di solito si ottiene una lista di qualità "interiori" o pratiche (affettuoso, gentile, sensibile, passionale, sicuro di sé, di successo...). Raramente lei ammette di volere qualcuno che la ecciti tutta, le faccia perdere la testa, le "smuova gli ormoni". Ma se le si chiede "E che sia fisicamente attraente non conta?", allora lei dirà che certamente sì, ne ha bisogno, ma non lo ha detto perché le appare scontato (e "scontato" può essere letto come "indispensabile", quindi ovvio anche quando non se ne parla).

Dire una cosa, farne un'altra

In una ricerca condotta su 64.000 donne di 180 paesi, è stato chiesto cosa cercano in un partner: la qualità più desiderata è stata "la gentilezza" (seguita da supportività ed intelligenza). Ma in pratica, la presenza di quelle qualità in un uomo che non suscita anche attrazione fisica, non è sufficiente a generare interesse sentimentale o a vederlo come partner.
Anche in queste ricerche, si ritrova la discordanza femminile tra quello che viene detto e quello che viene poi scelto in pratica (come quando una donna dice "Voglio un uomo che mi ami", e poi si lega ad uno che la tratta male).

Ciò è dimostrato dalla frequenza con cui molti "maschi Beta" e "bravi ragazzi", che magari possiedono le qualità che tante donne dicono di preferire (gentilezza, intelligenza, bontà...), comunque vengono ignorati o scartati da quelle stesse donne - e si ritrovano quindi confusi: "Ma come, lei aveva detto che...?".
Il motivo è che questo tipo di uomini non risulta generalmente attraente per le donne; per cui le loro altre qualità, per quanto apprezzate, non sono sufficienti a suscitare interesse sentimentale.

“C'è una discordanza femminile
tra quello che dicono
e quello che poi fanno in pratica”

Siamo tutti creature visive

Siamo tutti affascinati dall'aspetto: di fronte ad un esemplare attraente del sesso opposto, sia uomini che donne reagiscono in modo positivo e interessato (ma le donne lo nascondono meglio). L'idea che "le donne sia meno visive degli uomini" (cioè meno sensibili all'aspetto), è una delle tante falsità romantiche che ci vengono dette.
In realtà l'attrazione ha una radice evolutiva che vale per entrambi i generi: veniamo tutti attratti da segnali di salute, buoni geni e/o fertilità (che interpretiamo come "bellezza" o fascino). La differenza principale è che, in genere, i maschi sono affascinati solo dall'aspetto, mentre le femmine cercano anche altro.

Cosa cerca la donna

Quando una donna dice "Voglio trovare l'amore", generalmente quello che vuole è incontrare un uomo molto attraente che le susciti emozioni intense (quello che poi chiama "amore"), e che le faccia vivere la favola romantica rappresentata dai media (l'amore assoluto e incondizionato, che dura in eterno).

L'attrazione, e le emozioni intense che genera, sono centrali in questa ricerca. Tanto che molte donne, se non trovano un uomo che le attragga a sufficienza, preferiscono rimanere da sole piuttosto di "accontentarsi" di un uomo che non le emoziona.

Senza attrazione niente coppia

La dimostrazione di quanto l'attrazione sia fondamentale per formare una coppia, viene dal fatto che la grande maggioranza delle persone non sarebbe interessata ad una relazione sentimentale con qualcuno per cui non provano alcuna attrazione. Una piccola indagine che ho svolto su un forum dove si parla di relazioni, ha dato questi risultati:
  • l'89% ha risposto che l'attrazione è indispensabile al desiderio di stare in coppia;
  • solo l'11% ha dichiarato di desiderare una relazione anche in assenza di attrazione (e siccome non poche persone mentono o si illudono in proposito, la percentuale reale è ancora inferiore).

Molto spesso, poco importano l'affetto che proviamo, le varie qualità che quella persona possa avere, o se per altri versi è quello che stavamo cercando: in assenza di attrazione, l'idea di coppia appare ai più priva di senso - o quantomeno ben poco coinvolgente. Senza attrazione possiamo provare un affetto magari caloroso, ma poco coinvolgente e non romantico.
Ciò è particolarmente vero da giovani, quando siamo dominati dagli ormoni e non abbiamo ancora chiari i nostri valori. Poi, con gli anni e l'esperienza, molti realizzano che certe qualità contano per loro più di un bel volto o di un corpo voluttuoso.

Salvo eccezioni

L'importanza dell'attrazione vale nella maggioranza dei casi, ma non sempre e comunque. Per alcuni l'attrazione fisica può essere meno importante, o addirittura secondaria ad altre qualità. Per esempio per persone con bassa libido, o con particolari esigenze emotive o intellettive (è il caso dei "sapiosessuali"), oppure in cui la "parte animale" è debole o assente. Ma direi che costoro sono una minoranza; l'eccezione che conferma la regola.

La maggior parte di chi nega l'importanza dell'attrazione o della sessualità nella propria vita di coppia, in genere mente oppure non è consapevole della propria componente "animale" e istintiva (che li condiziona senza che se ne rendano conto).

“In assenza di attrazione,
l'idea di coppia appare ai più
priva di senso”

Attrazione non equivale a bellezza

Attenzione però: quando parlo di attrazione, non mi riferisco soltanto all'effetto della bellezza esteriore. Ovviamente l'aspetto fisico ha un forte influsso, però l'attrazione può essere ispirata anche da altri fattori, per esempio:
  • Per gli uomini, una donna non particolarmente bella ma molto sensuale, o di classe, o formosa, o vestita in modo provocante (a seconda dei gusti), può risultare decisamente attraente. Lo stesso per una donna che dia la sensazione di essere "una bomba a letto".
  • Per le donne, l'attrazione può essere suscitata anche dalla personalità di un uomo (sicurezza di sé, atteggiamento dominante o aggressivo, disinibizione e sfrontatezza), dal suo status sociale (essere famoso o ammirato), dalla sua posizione economica o professionale.
  • Per entrambi i generi, la "chimica" fra le due persone, oppure l'emanare una sessualità "selvaggia" e animalesca, o ancora il tono di voce o l'intensità emotiva (provare emozioni intense intriganti ed esprimerle apertamente), sono altri fattori comuni di attrazione.
Va precisato che i fattori sopra elencati influenzano solo certe persone e non altre (a differenza della bellezza, che colpisce più o meno tutti). Quindi chi li possiede può trarne vantaggio frequentando persone che li possono apprezzare, ed evitando quelle per cui non hanno valore: per esempio, un uomo ricco avrà più successo fra donne materialiste; un intellettuale si troverà fuori posto in discoteca, ma potrebbe brillare in un dibattito (ricordiamo che è praticamente impossibile piacere a tutti).

L'attrazione è potente ma ingannevole

Capire quanto siamo influenzati dall'attrazione è utile anche perché l'attrazione spesso ci inganna, ci fa credere cose non vere: non è collegata alle virtù della persona, e ben poco alla sua personalità. Possiamo benissimo sentirci attratti da un serial killer o da una psicopatica e credere che siano persone fantastiche, perché siamo accecati dall'eccitazione.
In altre parole, l'attrazione genera la voglia di relazione ma non indica per forza compatibilità o intesa:
  • Se ci facciamo guidare solo dall'attrazione, rischiamo di trovarci in relazioni conflittuali, disfunzionali o infelici - oppure di non venire mai ricambiati.
  • O, ancora, passata l'eccitazione iniziale potreste scoprire che, a parte l'attrazione e il desiderio erotico, non c'è niente che vi lega al partner: nessun interesse in comune, niente da dirsi, personalità incompatibili.
"A letto eravamo perfetti. Però cominciavamo a litigare già mentre andavamo al bidet." (Ava Gardner)

Insomma, l'attrazione ci induce a credere che l'altro sia la "persona giusta", ma in realtà è solo (o principalmente) il modo in cui la Natura ci spinge a riprodurci (senza di essa saremmo molto meno inclini ad impegnarci per conquistare l'altro, a buttarci in una relazione, a legarci ad uno sconosciuto). E' lo stesso meccanismo che porta gli animali ad accoppiarsi.
E' per questo che non c'è giustizia, morale o equità in amore: il più delle volte siamo guidati dalla nostra parte istintiva (per motivazioni evolutive), non da quella razionale o etica.

L'attrazione non basta, e non dura per sempre

Infatti questo è un motivo per cui tante relazioni falliscono. Se sono basate principalmente sull'attrazione, questa dopo qualche tempo non basta più: emergono insoddisfazioni, scontri, incomprensioni. Quando poi l'attrazione e il desiderio reciproco calano (come sempre succede), il legame va in crisi; si pensa "Mi sembra di non amarlo/a più"... ma in realtà non è l'amore ad essere cambiato, è l'attrazione che è scemata (molti confondono l'eccitazione e la passione con l'amore).

Perché sottovalutiamo l'attrazione

Come già accennato, l'importanza dell'attrazione è scontata per alcuni, ma molti la sottovalutano o ritengono che altri fattori siano più importanti (anche quando non è così). Come mai questa differenza? Provo a citare alcuni motivi:
  • Ci piace credere di essere padroni delle nostre scelte, quindi fatichiamo ad ammettere di essere condizionati dai nostri istinti.
  • Le persone vogliono vedersi migliori di come sono, per cui preferiscono credere di essere mosse da desideri "nobili" ed elevati, piuttosto che dalla propria parte animale ed irrazionale.
  • Chi ha una visione fortemente romantica delle relazioni, idealizza i sentimenti e sottovaluta la potenza degli impulsi profondi.
  • Chi è molto "nella testa" ed è sconnesso dalla propria corporeità o emotività, non riesce a vedere quanto gli istinti lo manovrino.
  • Chi ha ricevuto una educazione fortemente religiosa o moralistica, tende a svalutare il corpo e l'eros, incluso l'effetto che hanno sulle nostre scelte.

La sessualità è "peccato"

Inoltre viviamo in una cultura sessuofobica, che in modo aperto o velato spesso svaluta la sessualità, la corporeità ed il piacere (questo è influenzato da secoli di cattolicesimo).
Per cui l'idea che le relazioni amorose siano generate dall'impulso dell'attrazione erotica, invece che dai sentimenti, appare ai più come qualcosa di sconveniente, da negare o dimenticare.

E' più rassicurante dire "Sto insieme a lui (o lei) per amore", invece di ammettere che l'attrazione è il legante primario (o uno dei principali) della relazione. E che, quando l'attrazione venisse meno (come succede di solito col tempo), la relazione stessa potrebbe perdere di valore.

“Viviamo in una cultura sessuofobica,
che svaluta la sessualità,
la corporeità ed il piacere”

Non scoraggiarti

Qualcuno potrebbe sentirsi scoraggiato da questo post, e concludere che se non risulta attraente non ha nessuna chance sentimentale. Ovviamente non è questo il mio intento: lo scopo è aiutare le persone a capire l'attrazione, per poi usare queste informazioni a proprio vantaggio.

Capire è potere

E' importante chiarire l'importanza dell'attrazione; perché molte persone (specialmente se giovani, inesperte o con scarso successo amoroso) non ne sono consapevoli, quindi non riescono a capire i motivi delle loro difficoltà o fallimenti in ambito sentimentale. Finché costoro si basano sulle falsità, sulle banalità e sui luoghi comuni che vanno per la maggiore, continueranno a fallire senza capire il perché.
  • Vedi per esempio la sensazione "stracciabudella" di quando una persona ti piace tanto, ma per costei sembra che non esisti o ti considera a malapena. E tu ti chiedi cos'hai che non va, cosa puoi aver fatto di male, se non vali nulla... Ma, il più delle volte, la verità è semplicemente che lei non ti trova attraente - magari perché ha gusti a cui tu non corrispondi, non perché tu sia scadente.
  • Oppure quelli che, accecati dall'attrazione, inseguono solo le ragazze più belle o i maschi più affascinanti... prendendo dolorose porte in faccia, o finendo con l'essere usate.
  • O, ancora, quelli convinti che le sensazioni tipo "farfalle nello stomaco" (tipico sintomo di attrazione) siano segno che l'altro è "la persona giusta", per cui scartano tutti quelli che non suscitano in loro emozioni travolgenti... e si ritrovano con partner eccitanti ma incompatibili.
Per costoro, sapere che l'attrazione non definisce il tuo "valore come persona" (ma - semmai - i gusti dell'altro); o capire che l'attrazione è ingannevole ed è bene non farsene guidare ciecamente, può aiutarli a soffrire meno e fare scelte più costruttive.

Cosa fare se non risulti attraente

Se in genere le altre persone non ti trovano attraente, non vuol dire che resterai sempre solo. Magari invece hai bisogno di cambiare qualcosa in te stesso, nella tua vita o nelle scelte che fai:
  • Se manchi di qualità attrattive, ti stimi poco o ti senti inferiore agli altri, puoi impegnarti per migliorare te stesso (non per diventare un altro, ma per sviluppare i tuoi potenziali).
  • Se sai di avere belle qualità ma non incontri mai persone che ti apprezzano, magari avresti bisogno di cambiare ambiente. A volte restiamo sempre negli stessi giri di persone perché le conosciamo dall'infanzia, per abitudine o per pigrizia, ma magari sono troppo diverse da noi: in un gruppo di "festaioli", una ragazza sensibile e profonda potrebbe venire ignorata o derisa; idem per un uomo appassionato di scienze.
  • Se viene spesso rifiutato, o ti ritrovi in relazioni in cui non vieni apprezzato, forse è perché ti interessi a persone non in sintonia con te. Potresti provare a dar peso a qualità diverse, a cercare qualcuno con cui hai molto in comune, o a dare chance a persone interessanti ma che a prima vista non ti suscitano attrazione (conoscendole meglio, potresti avere piacevoli sorprese).
  • Se hai difficoltà nell'approcciare le persone, o nel parlare con loro, o temi di non piacere agli altri, potresti sviluppare le tue capacità di comunicazione e interazione sociale. A volte una persona ha molte qualità ma si isola, quindi gli altri non la notano o non scoprono quanto vale.

Come ho scritto sopra, l'attrazione non deriva solo dalla bellezza: ci sono diverse qualità che possono attrarre.
Quindi chi non ottiene molto successo con l'altro sesso potrebbe sviluppare le sue qualità attrattive: migliorando il suo modo di porsi, le capacità di approccio e comunicative, i suoi talenti e capacità, l'abbigliamento... insomma, più si hanno qualità da offrire, e più si risulta interessanti agli occhi altrui (specialmente di coloro che sono in sintonia col nostro modo di essere).

Seminare per raccogliere

L'errore che fanno alcuni è avere la pretesa di essere amati per quello che sono, senza fare alcuno sforzo per diventare "amabili". Ma non funziona così: sarebbe come avere la pretesa di essere assunti per una mansione, senza saper fare bene quel lavoro.
L'idea per cui "basta che sei te stesso e verrai amato" è una delle tante falsità romantiche che ci vengono raccontate. Ma in realtà, se desideriamo essere voluti e amati dagli altri, dobbiamo avere qualità che ci rendano attraenti ai loro occhi.

"Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione."
(Algernon Charles Swinburne)

"Poiché non aveva attratto sessualmente Mildred, nulla che lui avesse fatto aveva avuto alcun effetto su di lei."
(W. Somerset Maugham, "Schiavo d'amore")

"Amore e desiderio sono due cose distinte: non tutto ciò che si ama si desidera, né tutto ciò che si desidera si ama."
(Miguel de Cervantes)


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Perché gli uomini si girano a guardare le donne?

Perché gli uomini accoppiati guardano le altre donne?


Tutti siamo affascinati dalla bellezza. Gli uomini come le donne.
I maschi, in particolare, ne sono soggetti a tal punto da essere poco selettivi ed emozionarsi per ogni minimo tratto attraente (invece le donne sono più esigenti e selettive, quindi vengono colpite solo dagli uomini più dotati). Perciò è del tutto naturale che osservino le donne intorno a loro, oppure si girino spontaneamente a guardarle.
E' un meccanismo istintivo, simile a quando un buon profumino di cibo ci stimola l'appetito, o la visione di un piatto invitante ci fa partire la salivazione. In effetti, spesso reagiamo alla bellezza con un riflesso di tipo pavloviano: la notiamo ed immediatamente i nostri istinti si risvegliano.

Differenze tra uomini e donne

Di nuovo, questa fascinazione verso la bellezza accade ad uomini e donne. C'è però una grande differenza:
  • agli uomini capita verso ogni donna anche minimamente graziosa;
  • mentre alle donne solo per maschi particolarmente attraenti.
Questa differenza è dovuta a strategie di accoppiamento diverse per uomini e donne, per ragioni evolutive:
  • I maschi sono "programmati" per desiderare qualsiasi femmina attraente. Sono quindi più disponibili e accomodanti.
  • Le femmine tendono a desiderare solo i maschi "migliori", ovvero quelli più dotati a livello di geni e/o di risorse. Sono quindi molto più selettive ed esigenti.

Questa differenza spiega anche il diverso atteggiamento verso la sessualità: gli uomini sono quasi sempre interessati, mentre le donne sono meno disponibili a fare sesso (ci sono numerosi motivi per cui una donna può rinunciarvi anche quando lo desidera).

Gli uomini si fanno notare

Va pure ricordato che le donne tendono ad essere più discrete: anche quando guardano uomini attraenti, si fanno notare meno (e lo ammettono più di rado) - mentre gli uomini lo fanno in modo vistoso. Questo è probabilmente dovuto a secoli di condizionamenti sociali (in generale la promiscuità maschile è stata accettata, mentre quella femminile condannata e punita).

Ogni genere segue il proprio interesse

Infine, se è raro che le donne guardino con particolare attenzione gli uomini (tranne quelli bellissimi), è anche vero che non di rado provano interesse per uomini già occupati. In altre parole, non è che un genere sia più "morale" dell'altro, bensì ciascun genere segue delle "strategie evolutive" - guidate dagli istinti - che vanno a proprio beneficio.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"Per le donne la bellezza è quello che per gli uomini è il denaro: potere."
(Dorothy May)

"Essere bella è abbastanza. Se una donna sa far bene questo, chi le domanderà di più?"
(William M. Thackeray)

"La bellezza ci può trafiggere come un dolore."
(Thomas Mann)


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Un uomo normale può avere una partner bellissima?

Un ragazzo modesto e semplice può ambire alle ragazze più belle?


In generale, NO (poi possono esserci eccezioni e casi particolari, ma la probabilità è minuscola).

Il motivo è semplice: tutti vorremmo il meglio (anche in amore), quindi le persone con "valore di mercato relazionale" inferiore al nostro non le consideriamo.
  1. Una donna bellissima (come Charlize Teron, Scarlett Johansson, Belen Rodriguez) ha un "valore di mercato" elevatissimo: quasi tutti la vorrebbero.
  2. Al contrario, un ragazzo normale, semplice e modesto (uno qualsiasi, uno "anonimo") ha un valore molto basso: solitamente poche lo possono trovare desiderabile o interessante.

Quindi perché il primo tipo di persona dovrebbe interessarsi ad una come la seconda? Non esiste alcuna ragione sensata per questo. Le nostre scelte sentimentali non sono casuali: noi scegliamo come partner chi nutre i nostri bisogni. E più una persona può nutrire i nostri bisogni, più ha valore ai nostri occhi.
Una donna bellissima ha un enorme potere estetico, per cui stuoli di uomini farebbero di tutto per averla; quindi lei può scegliere tra di loro quelli più dotati ed in grado di offrire di più - in tutti i sensi. Al loro confronto, un uomo normale e semplice è praticamente un "signor nessuno"; una nullità invisibile.

Persone speciali vogliono partner altrettanto speciali

Questo fenomeno vale per entrambi i sessi: anche un uomo di straordinaria attrattiva o qualità non sarà interessato ad una donna "semplice e normale", ad una qualsiasi. A meno che costei sia decisamente attraente... ma allora non sarebbe più "una qualsiasi".
Inoltre, istintivamente le donne sono più esigenti: esse cercano l'uomo migliore possibile, e di solito preferiscono restare da sole piuttosto di accontentarsi. Per cui una donna "di valore" quasi mai sarà disponibile per un uomo che lei percepisce con valore inferiore al proprio.

E le coppie dove uno è molto più bello?

La mia può sembrare una posizione eccessiva: in fondo, capita di vedere coppie dove uno dei partner è molto più avvenente dell'altro. A questa obiezione rispondo:
  • Per quanto possibile, è abbastanza raro (è l'eccezione piuttosto che la regola).
  • Quando accade, di solito è perché il partner meno avvenente ha qualche qualità straordinaria (anche se non evidente) che bilancia la bellezza straordinaria dell'altro. Può essere l'intelligenza, capacità artistiche, abilità sessuali, risorse economiche, ecc. Non è quindi una persona comune - anche se il suo aspetto lo è.

La verità è scomoda

Questa visione pragmatica darà probabilmente fastidio a diverse categorie di persone:
  • I romantici convinti che tutti possano trovare un partner straordinario (anche senza avere nessuna qualità particolare).
  • Quegli uomini "normali" che non vogliono riconoscere come certe categorie di donne siano fuori dalla loro portata.
  • Quelle donne che detestano ammettere di essere così selettive, esigenti, ambiziose, ed anche materialiste (per la maggior parte di esse le doti economiche hanno un bel peso).
  • Gli idealisti che sognano un mondo dove tutti vengono amati ugualmente, a prescindere.
A costoro posso solo dire: credete pure alle favole se questo vi fa vivere meglio. Però non aspettatevi che la realtà assecondi le vostre aspettative (la vita è "darwiniana", non equa né morale).


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"Per le donne la bellezza è quello che per gli uomini è il denaro: potere."
(Dorothy May)

"Una donna affascinante è l'inferno dell'anima, il purgatorio del portafogli e il paradiso degli occhi."
(Bernard le Bovier de Fontenelle)

"Non è vero che i belli siano poco intelligenti: sono i brutti, invece, che devono puntare esageratamente tutto sul cervello."
(Gianni Monduzzi)


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Nel mercato relazionale, la donna vale più dell'uomo


A dispetto di tutti i discorsi sull'eguaglianza tra uomini e donne, o della propaganda femminista per cui gli uomini sono assai più privilegiati delle donne, nel "mercato relazionale" (1) le femmine hanno - mediamente - un valore decisamente superiore a quello maschile, e si trovano spesso in posizione di vantaggio. Capire queste differenze può aiutare certi uomini a comprendere perché incontrano tante difficoltà ad essere desiderati, od a trovare una partner.

(1) Mercato relazionale

Le relazioni si creano all'interno di un "mercato": ovvero del bacino di persone interessate ad una relazione. Poiché chi è interessato cerca ed offre qualcosa, è un mercato perché funziona secondo le leggi della domanda e dell'offerta: il tuo interesse per me dipenderà da quello che tu cerchi (domanda) e da ciò che io posso darti (offerta). Il valore relazionale di ciascuno determina quanto è desiderato dagli altri.

Gli uomini hanno più bisogno di sesso

Il primo svantaggio dei maschi, è che l'uomo sente più necessità di fare sesso della donna. Questo lo rende bisognoso e dipendente verso di lei - e conferisce alle donne un enorme potere sessuale. Ed anche quando una donna prova desiderio erotico, spesso è meno disponibile al sesso per una serie di ragioni (ho approfondito in altro post questo squilibrio della disponibilità sessuale).
Non a caso, molte donne usano il sesso per avere potere sugli uomini: per sedurli (negandosi o concedendosi solo a certe condizioni), per ottenere vantaggi economici, o per tenere il partner "al guinzaglio" (se lui non fa quello che lei vuole, niente sesso).

Si potrebbe pensare che buona parte di quello in cui gli uomini si impegnano (successo economico e professionale, forma fisica, miglioramento personale...), è volto a conquistare il favore sessuale delle donne? Oppure, al contrario, che se escludiamo il sesso, la maggior parte degli uomini avrebbe pochi motivi per interessarsi o corteggiare una donna? Può apparire esagerato, ma per molti uomini sembra così.

Per chi dubita che questa differenza di desiderio sia eclatante, basti vedere come uomini e donne reagiscono a:
  • L'offerta di prostituzione o pornografia: la prima è rivolta quasi solo ad un pubblico maschile; la seconda suscita l'interesse o l'entusiasmo di tutti gli uomini, ma solo di una minoranza di donne (mentre altre donne la trovano detestabile).
  • La proposta di fare sesso con una persona sconosciuta: la maggior parte degli uomini accettano; nessuno donna lo fa.
  • Il denudarsi in pubblico: se lo fa una donna, gli uomini intorno reagiscono con interesse, compiacimento e desiderio; se lo fa un uomo, le donne reagiscono con fastidio, paura o disgusto (una reazione simile si ottiene di fronte all'esibizione dei genitali di sesso opposto).

Curiosamente, invece di riconoscere quanto sia naturale questa bramosia maschile per il sesso, essa viene alternativamente negata o sminuita, oppure criticata e disprezzata come una "malattia" (viene detto agli uomini che dovrebbero "addomesticare" questo loro bisogno, e diventare più simili alle donne).

“Le donne hanno un enorme
potere sessuale”

Le donne sono più selettive

Un secondo punto importante in cui gli uomini si trovano in posizione di inferiorità, è che nella scelta di un partner le donne sono molto più selettive degli uomini.
Una ricerca del sito di dating americano OkCupid "Your Looks and Your Inbox" ("Il tuo aspetto e la tua casella di messaggi ricevuti" - pagina cancellata ma disponibile su Internet Archive), in cui si esamina l'attrazione degli utenti verso quelli di sesso opposto, mostra una disparità sorprendente:
  • Gli uomini trovano relativamente attraenti o desiderabili l'80% delle donne (solo il 20% delle donne viene considerato "scarso", vicino allo zero: prima colonna a sinistra).
  • Mentre le donne trovano attraenti o desiderabili solo il 20% degli uomini (quelli dal livello medio in su; mentre l'80% viene giudicato "sotto la media", e quasi il 60% viene considerato "scarso").

Altre ricerche producono risultati simili. Questa disparità di interesse (spiegabile con ragioni evolutive), crea una "economia della seduzione" con scarsa diseguaglianza per le donne (la maggior parte sono considerate desiderabili), ma con altissima diseguaglianza per gli uomini (pochi vengono desiderati). Ciò spiega la forte competizione fra uomini, che li porta a dover compiere una serie di "performance seduttive".

Una disparità negata

Questa disparità viene spesso negata da parte femminile: dalle donne che non vogliono ammettere il proprio potere o quanto siano esigenti; e dalle femministe che rifiutano di riconoscere alcuna responsabilità femminile dei problemi relazionali (per loro è sempre colpa degli uomini).
Ma la sua dimostrazione è evidente e verificabile ogni volta che siamo in mezzo ad una folla:
  • Gli uomini osservano con interesse la maggioranza delle donne (dimostrazione di attrazione); spesso si voltano persino per guardarle.
  • Le donne osservano una piccola minoranza di uomini (quei pochi che suscitano in loro attrazione); e si voltano solo per guardare esemplari fuori dal comune.

La genetica lo conferma

Un'ulteriore conferma di questa selettività viene dalla ricerca sul DNA, che mostra come la nostra specie abbia il doppio di antenati femminili rispetto agli antenati maschili (2). Questo indica che circa metà dei maschi esistiti non si sono riprodotti (perché scartati da qualsiasi femmina o per cause naturali). In altre parole, degli umani che si sono riprodotti (antenati), il 67% erano femmine ed il 33% maschi (3).
Se questo suona anomalo, immaginiamo un'isola con due maschi e due femmine: se uno dei due maschi è decisamente più attraente dell'altro, entrambe le femmine vorranno accoppiarsi solo con lui. Ne consegue che i loro discendenti avranno in complesso tre antenati: un solo maschio (33%) e due femmine (67%).
Questi numeri dimostrano la tendenza femminile a preferire i maschi migliori (con cui poi procreano), ed ignorare quelli medi o scarsi.

(2) "The Mating Mind: how sexual choice shaped the evolution of human nature", di Geoffrey Miller.
(3) "Is there anything good about men?", di Roy F. Baumeister.


Il potere femminile nelle relazioni

Questo potere femminile, ed il fatto che le donne lo usino, è dimostrato da una ricerca sui comportamenti sessuali (condotta su 26.000 persone in 26 nazioni): in quasi tutti i paesi considerati le donne hanno avuto più partner sessuali degli uomini (mediamente il doppio, ma anche il triplo ed oltre - vedi Tabella 8). In Italia risulta una media di 7 partner per l'uomo e 19 per la donna.

Questo conferma ciò di cui molti uomini si lamentano: ovvero che per i maschi è più difficile trovare una partner, mentre le femmine incontrano una disponibilità ben maggiore (la stessa cosa accade in Natura).

Performance maschili e femminili

Le differenze tra uomo e donna includono anche ciò che ognuno deve fare per mostrare valore ed essere desiderato, ovvero la sua "performance" (prestazione):
  • Alla donna è richiesta solo una performance estetica, perché gli uomini sono attratti principalmente dalla bellezza. Se una donna è bella però poco intelligente, con un pessimo carattere o povera, per molti uomini rimane comunque attraente.

  • All'uomo invece sono richieste performance molteplici:
    • Estetica: perché anche le donne danno molto peso all'aspetto (vedi sopra la selettività femminile sull'attrattiva). Non siamo più negli anni '50, quando per un uomo era sufficiente essere un bravo ragazzo o avere un impiego sicuro.
    • Economica: ben poche donne sceglierebbero un partner povero o senza prospettive professionali.
    • Intellettiva: le donne non sono mai attratte dalla stupidità (è uno svantaggio evolutivo); semmai essa viene tollerata in presenza di altre qualità. Inoltre l'intelligenza viene vista come potenziale di successo professionale ed economico.
    • Di carattere: un uomo insicuro, debole, timoroso, nevrotico o disadattato, difficilmente susciterà l'attrazione femminile. Questo spiega perché gli uomini gentili e sottomessi (Beta), oppure i tipici "bravi ragazzi", vengono solitamente visti solo come amici e non come partner.
    • Di intraprendenza: l'uomo deve dimostrare iniziativa, audacia e la capacità di correre rischi per lei (dimostrando chiaro interesse, chiedendole di uscire). Un uomo esitante o che non approccia si brucia presto le opportunità.
    • Di impegno: per mantenere vivo l'interesse della donna, l'uomo deve dimostrare di tenere a lei, di essere disposto a darle attenzione e prendersi cura dei suoi bisogni, di volersi impegnare.
    • Sessuale: un uomo mini-dotato, scarsamente abile a letto, incapace di far godere la partner o che soffra di eiaculazione precoce, perde presto molti punti o viene scartato.
Naturalmente ogni donna darà diversa importanza a ciascuna di queste performance maschili (dipende dai suoi gusti ed esigenze); alcune saranno quindi viste come secondarie. Le prime due performance, se presenti in modo eclatante (molto bello o sexy, oppure molto ricco), rendono spesso le altre qualità opzionali. Ma in genere le donne vorrebbero tutte quante (come nell'ideale del "Principe Azzurro"), o addirittura se ne sentono in diritto.

“All'uomo sono richieste
molteplici performance”

Performare per essere voluti e amati

La maggior parte degli uomini sa (in modo diretto, perché gli viene detto chiaramente, oppure intuitivo), che devono compiere queste performance se vogliono conquistare i favori femminili (nei film romantici, ad esempio, è quasi sempre l'uomo che deve dimostrare il suo valore e così meritare l'amore della fanciulla).
Quelli che non lo sanno (magari perché ricevono consigli relazionali idealizzati o disfunzionali, tipo "Devi solo essere te stesso" o che basta essere sempre buoni, gentili e disponibili verso le donne) non svolgono queste performance, o lo fanno in modo insufficiente, quindi spesso falliscono nelle relazioni senza capirne il motivo.

Il motivo è che, semplicemente, in genere la donna viene vista (e vede se stessa) come un "premio", che va solo a chi se ne dimostra all'altezza. Venire voluti e amati quindi non è un "diritto" per tutti (come alcuni si aspettano), né la conseguenza dell'amare qualcuno (cosa a cui le donne sembrano meno interessate di quanto dicano), bensì avviene per lo più solo agli uomini che mostrano di avere valore adeguato.

La donna non fa, è

Per contro, la donna non deve "fare" (attivamente) nulla, se non essere bella e attraente; è una "performance passiva" (anche se può essere estenuante). Quindi ha il vantaggio di non dover continuamente dimostrare il suo valore: le basta essere moderatamente attraente, ed avrà sicuramente qualcuno che si interessa a lei (che poi costui le piaccia o meno, questo dipende dalla sua selettività).

"L'uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è."
(José Ortega y Gasset)

Questa valore passivo, basato solo sull'aspetto, comporta però diversi svantaggi:
  • Avere solo - o principalmente - la bellezza su cui basarsi genera ansia; se non funziona, non si hanno grandi alternative. E' per questo che le donne danno tanta importanza al proprio aspetto.
  • Le donne con poca o nessuna bellezza sono praticamente "fuori mercato" (è difficile sviluppare qualità che compensino la mancanza di bellezza).
  • Il declino naturale dell'aspetto fisico, dovuto all'età, colpisce le donne più degli uomini (alcuni parlano di un "muro" intorno ai 30 anni, oltre il quale l'attrattiva femminile crolla). Infatti, pare che il picco dell'attrattiva sul sesso opposto (chiamato "sexual market value") di una donna avviene intorno ai 20 anni (4), quello dell'uomo verso i 30-35.


  • Trovarsi in un ruolo passivo è limitante, anche se può fare comodo (la fatica del corteggiamento spetta tutta all'uomo). Molte donne si bloccano all'idea di manifestare interesse esplicito verso qualcuno, altre ci provano e si sentono giudicate o respinte (alcuni uomini - non tutti - temono le donne che prendono l'iniziativa).

“Alla donna si chiede solo
di essere bella e attraente”

(4) Il valore della donna decade dopo i 30 anni

Come visto nel grafico sopra, il "valore di mercato" femminile decade più rapidamente di quello maschile. Le donne che non lo accettano o non lo riconoscono, rischiano di mantenere aspettative troppo elevate (essendosi abituate ad essere molto volute in gioventù, e che questo continui). Per cui in età matura possono diventare pretenziose, non accontentarsi degli uomini che le vogliono, e quindi restare sole. La selettività femminile si ritorce contro loro stesse.
Spesso si vedono donne tra i 40 ed i 60 anni che "puntano" a coetanei (magari quelli meglio conservati), ma che vengono ignorate perché quegli uomini ormai preferiscono donne di 10 anni più giovani (ricordiamo che l'attrazione non è equa né razionale, ma è mossa da impulsi evoluzionistici).

Il maggior valore di mercato femminile, quindi, può diventare una "trappola" per una donna che lo ritenga costante, e si aspetti di avere a 40 anni lo stesso potere sugli uomini che aveva a 20. Essa manterrà comunque un certo potere sessuale, ma questo diminuirà con l'età ed il declino fisico - e di conseguenza diminuirà la qualità degli uomini interessati a lei (veniamo voluti in base al "valore" che offriamo).

Valore dei genitali

Per mostrare quanto il diverso "valore relazionale" di uomini e donne sia radicato profondamente, possiamo considerare - per assurdo - anche i rispettivi genitali, e le reazioni ad essi:
  • Se una donna mostra i suoi genitali ad un uomo, questo viene visto come un dono prezioso, riservato a qualcuno di speciale.
  • Viceversa se un uomo mostra i suoi genitali ad una donna, questo può essere visto come una molestia (si è mai sentito di una esibizionista femmina?), o come un gesto che egli potrebbe fare verso qualsiasi donna.

E' come se ci fosse una "legge biologica" che non viene menzionata esplicitamente, ma che viene ribadita nei comportamenti:
  • (per le donne) Avere una vagina ti rende preziosa.
  • (per gli uomini) Avere un pene non ha nessun valore particolare.
Infatti da sempre ogni donna può - potenzialmente - guadagnarsi da vivere o arricchirsi grazie alla sua vagina; mentre solo pochi uomini hanno guadagnato grazie al loro pene. Questo valore opposto è evidenziato anche dal linguaggio popolare: qualcosa di magnifico o delizioso è infatti una "figata", mentre un grave errore o un'idea priva di senso sono invece una "cazzata".

Un membro senza valore

Gli uomini ingenui ed inesperti che non hanno realizzato questa differenza, pensano che i genitali dei due sessi abbiano uguale valore. Questi uomini credono quindi che il loro desiderio sessuale sia egualmente valido, e quando lo offrono al sesso opposto non capiscono perché venga invece generalmente schifato; oppure mandano foto del proprio membro (le famigerate "dick pics"), nell'illusione che esso abbia per le donne lo stesso valore che ha per loro l'immagine del sesso femminile.
Questo comportamento viene detestato dalle donne e disprezzato dalla società, ma quegli uomini sono semplicemente male informati: nessuno ha spiegato loro la "legge" di cui sopra, cioè che il loro pene non ha - di per sé - nessun valore (al contrario di una vagina), e praticamente nessuna donna vuole vederlo.

Le donne valgono, gli uomini meno

Questo raffronto tra genitali diversi può suonare grottesco, ma in realtà evidenzia ancora una volta lo sbilanciamento relazionale di cui parla questo post: tra donne che hanno valore (semplicemente in quanto donne), ed uomini di scarso valore (a meno che dimostrino di averlo elevato, tramite performance adeguate). Viene in mente lo slogan de L'Oreal "Perché voi valete", rivolto dalla casa cosmetica - non a caso - solo alle donne.
Una realtà istintiva che esclude ogni concetto di parità o eguaglianza. Questa posizione di svantaggio maschile non viene discussa apertamente (anzi, circola il mito per cui gli uomini sono "privilegiati"), ma viene ribadita costantemente nelle interazioni uomo-donna.

Volendo fare un'estrema sintesi, potremmo dire che tutti gli uomini desiderano una vagina, a prescindere; mentre le donne normalmente desiderano un pene solo quando appartiene ad un uomo attraente, speciale e di alto valore (altro che "invidia del pene").

“Tutti gli uomini
desiderano una vagina,
a prescindere”

Ragioni evolutive

Le differenze di valore elencate in questo post possono essere in buona parte ricondotte a ragioni evolutive (legate alle differenze riproduttive), riassunte nel concetto "Eggs are expensive, sperm is cheap" (anche il titolo di un libro; recensioni in inglese), ovvero "Gli ovuli sono rari e costosi, lo sperma è abbondante e di poco valore".
Questo diverso valore è innato, proprio per la sua funzione biologica evolutiva. La società non lo crea, semplicemente lo riconosce (per esempio assegnando ruoli diversi, privilegiando la vita di una donna in caso di pericolo, o mandando a morire in guerra solo gli uomini). La sua natura innata lo rende non eliminabile, e scarsamente modificabile dalla cultura (per esempio, nessuna campagna sociale può ridurre l'importanza che tutti diamo alla bellezza, o ridurre la bramosia maschile per il sesso).

Perché non se ne parla

Ma se le donne hanno diversi poteri e vantaggi, come mai non se ne parla quasi mai? Vedo due motivi principali:
  • Il potere celato è più efficace. E' più facile manovrare le persone agendo "dietro le quinte": se tu non ti rendi conto che io ho potere su di te, sarai più collaborativo e accomodante. Per esempio, le donne lasciano credere agli uomini che siano loro a scegliere ("L'ho conquistata!"), mentre sono le donne in genere a decidere chi volere o scartare.
  • Il femminismo moderno (dagli anni '80 in poi) ha coltivato un atteggiamento di vittimismo: "Le donne sono continuamente oppresse e svantaggiate dagli uomini e dal patriarcato, quindi è giusto dare loro più potere e diritti". Se ammettessero potere e vantaggi femminili, questa retorica verrebbe meno.

Altri post sulle differenze relazionali

A conclusione del discorso, elenco alcuni post dove ho esaminato altri aspetti di questa "asimmetria in ambito sentimentale" (uomini e donne non operano su un piano di parità; spesso hanno vantaggi, motivazioni e modalità diversi):

Più chiarezza, meno conflitti

Sia chiaro: non sto dicendo che per gli uomini ci siano solo svantaggi, o che per le donne sia tutto rose e fiori. In fondo la vita è dura e le relazioni sono complicate, per tutti. Ho solo voluto far notare quanto, in questo ambito, siano spesso le donne la parte più avvantaggiata.
Né ho inteso colpevolizzare le donne per le loro posizioni di vantaggio: anche se a volte alcune se ne approfittano (com'è umano che sia), sono per lo più vantaggi innati ed istintivi, non creati ad arte da qualche "forza oscura". Semmai dovremmo prendercela con la Natura.

Infine, questo post non è per invitare gli uomini a piangersi addosso, fare le vittime o prendersela con le donne; anche se farlo sarebbe decisamente umano, è del tutto improduttivo. Piuttosto, spero che i miei argomenti portino più chiarezza e consapevolezza a tutti:
  • Agli uomini, per evitare errori, gestire le proprie debolezze ed ottenere più risultati.
  • Ed alle donne, per aiutarle a comprendere le difficoltà de "l'altra metà del cielo".

Spunti per migliorare

Ricordo pure che è sempre possibile migliorare la propria condizione (ovviamente investendo il necessario impegno). Per gli uomini che vorrebbero aumentare il proprio successo relazionale, quindi, elenco alcuni post utili a questo scopo:

Uomini: altro che privilegiati

Poiché raramente si ammettono gli svantaggi che colpiscono gli uomini, ed anzi si sente spesso insistere sui loro presunti "privilegi", mi sembra il caso di riportare qui alcune statistiche che lo smentiscono:
Il fatto che questi problemi maschili vengano spesso ignorati (quando non negati dal femminismo), è un'ulteriore conferma del valore inferiore che viene attribuito dalla società all'uomo: la sua sofferenza è trascurabile, irrilevante, "invisibile".

"Gli uomini si sono sempre occupati del potere sulle cose, le donne del potere sulle persone."
(Giorgio Gaber)

"Le donne hanno bisogno di una ragione per fare sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto."
(Billy Crystal)

"La donna cerca il principe azzurro, illudendosi di essere una principessa."
(Vincenzo Di Raimo)


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Un uomo non attraente può piacere alle donne?

Un uomo poco attraente può conquistare donne solo per caso o per miracolo?

Un uomo non bello non ha nessuna possibilità in amore?


Diciamo che un uomo poco attraente in amore ha poche chance, però qualche possibilità ce l'ha. Ma per riuscire deve darsi da fare e mettere a frutto le sue qualità; di sicuro non sarà per caso che combina qualcosa! Molto di rado le cose capitano per caso. Per esempio, se cadi dal decimo piano è quasi sicuro che ti spiaccichi al suolo; però, se per caso in quel momento passa sotto un camion carico di materassi, magari ti salvi!
Ecco, le possibilità di conquistare qualcuno "per caso" sono le stesse, piuttosto scarse. Quindi se sei un uomo poco attraente, accetta che dovrai impegnarti parecchio per riuscire in campo sentimentale.
L’attrazione ha le sue regole, per nulla casuali, e sono quelle a determinare il maggiore o minore successo nella seduzione. In particolare, per l'uomo sono gli elementi da "maschio Alfa" a renderlo attraente (o, al contrario, la loro assenza a renderlo meno appetibile).

Quando si parla di seduzione, occorre evitare l’errore di credere che l'attrazione nasca solo dalla bellezza fisica. Certo la bellezza ci emoziona tutti, ma ci sono molte altre qualità (differenti da persona a persona) che possono suscitare attrazione: possiamo quindi dire che il "valore di mercato relazionale" di ciascuno è determinato dalla somma delle qualità che ha da offrire. Più abbiamo qualità attrattive (apprezzate dagli altri), più risultiamo attraenti.
Ne deriva che:
  • Una persona senza alcuna qualità (ammesso che esista) non risulta attraente per nessuno.
  • Per aumentare il proprio successo relazionale, occorre incrementare le proprie qualità (sia esteriori che interiori).
Da notare che questo vale sia per gli uomini che per le donne: per entrambi, la mancanza (o scarsità) di avvenenza fisica può essere compensata - almeno in parte - sviluppando qualità gradite e desiderate dal sesso opposto.
Attenzione però: non tutte le qualità si equivalgono. Certe qualità sono apprezzate ma non risultano attrattive: per esempio le qualità morali non suscitano attrazione (anche se le persone le ammirano); oppure essere un genio in matematica, o una cultrice della poesia, interessano a ben pochi.

Quindi, se qualcuno non sembra mai trovare nessuno che lo voglia, può indagare i motivi per cui non piace o non interessa, e può dedicarsi seriamente a migliorare se stesso (specialmente nelle qualità che vengono apprezzate dal tipo di persone che egli desidera).


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"Che cosa desideriamo noi vedendo la bellezza? Desideriamo di essere belli; crediamo che a ciò vada congiunta molta felicità. Ma questo è un errore."
(Friedrich Nietzsche)

"Essere belli significa essere se stessi. Non hai bisogno di essere accettato dagli altri. Hai bisogno di accettare te stesso."
(Thich Nhat Hanh)


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Cosa rende bella una donna?

Quali caratteristiche fisiche rendono una donna bella?


Regole generali

In generale, troviamo "bello" ciò che corrisponde a caratteristiche genetiche "vantaggiose" - quindi per motivazioni evoluzionistiche (ciò che ci offre dei vantaggi riproduttivi). In altre parole, siamo attratti da elementi indice di buoni geni e buona salute.
  • Buoni geni: altezza, buona muscolatura, simmetria, tratti marcati virili o femminili (a seconda del genere), ecc.
  • Buona salute: capelli folti e lunghi, pelle sana, colorito, buona dentatura, sguardo vivace, energia vitale, ecc.
Per le donne, si aggiungono quei tratti che indicano buone capacità riproduttive, quindi: gioventù (o aspetto giovanile), fianchi larghi (rapporto vita/fianchi del 70%), seno prosperoso, figura "a clessidra", ecc.

In pratica, la bellezza è legata alla riproduzione: anche quando riprodurci è l’ultimo dei nostri pensieri, la Natura usa quella che percepiamo come bellezza per spingerci a riprodurci (se non provassimo attrazione e desiderio, non avremmo motivo di accoppiarci).

Gusti personali

Naturalmente, poiché siamo tutti diversi, oltre ai fattori generali e biologici sopra citati, le nostre preferenze sono influenzate anche da gusti individuali ed esperienze personali.
E' per questo che certe persone (o certe caratteristiche) risultano affascinanti per qualcuno, e indifferenti o persino sgradevoli per altri. Anche un tratto che da molti può venir visto come difetto (una cicatrice, un segno del tempo, un comportamento insolito...), può risultare gradito ad alcuni.

Per la stessa ragione, tutti possono piacere a qualcuno (purché abbiano qualità apprezzabili): anche una persona che non corrisponde ai canoni comuni di bellezza, se possiede comunque elementi positivi e gradevoli, può risultare desiderabile per alcuni.


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"La bellezza è la miglior lettera di raccomandazione per una donna."
(Aristotele)

"Non si troverà una sola donna della cui bellezza o bruttezza tutti gli uomini convengano."
(Giacomo Leopardi)

"Sono le tue imperfezioni a renderti bella."
(Sandra Bullock)


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Perché l'amore è cieco?

Non è l'amore ad essere cieco; anzi, l'amore autentico spesso vede cose che altri non vedono:
"Solamente il cuore ci permette di vedere chiaramente. L'essenziale è invisibile all'occhio."
(Antoine de Saint Exupery)

Queste sono tutte esperienze diverse: però il romanticismo fa di tante esperienze un "minestrone emozionale" unico e lo chiama "amore". Ma il problema di questo "amore romantico" è che include emozioni e sentimenti disparati e contraddittori (affetto e odio, altruismo ed egoismo, generosità e possesso, ecc.), creando quindi confusione ed incomprensioni (come la domanda iniziale).
Insomma, l'idea che l'amore sia cieco nasce dall'avere idee confuse sull'amore, o dal credere alle tante falsità che sull'amore si raccontano.

N.B.: Questo elenco non intende sminuire o disprezzare le esperienze elencate: ognuna ha il suo senso, e può essere positiva e meravigliosa (tranne la dipendenza, che solitamente è distruttiva). L'elenco serve solo ad aiutare a distinguere queste esperienze dall'amore - nonché a far notare i "lati oscuri" delle esperienze stesse, invece di idealizzarli come spesso accade.


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"Desiderare ardentemente qualcosa, significa diventare ciechi a tutto il resto."
(Democrito)

"L'amore non è cieco, è presbite. Infatti comincia a vedere i difetti man mano che si allontana."
(Miguel Zamacoi)


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Di fronte alla bellezza siamo come cani di Pavlov

Un riflesso condizionato

Noi reagiamo alla bellezza similmente ai cani nell'esperimento di Pavlov: apprezzare e perseguire la bellezza è una forma di "riflesso condizionato" (dalla nostra biologia e dall'evoluzione) che raramente mettiamo in discussione.
Il parallelo tra l'esperimento di Pavlov sui riflessi condizionati e l'effetto della bellezza è questo:
  • Nell'esperimento, i cani venivano condizionati a salivare quando suonava un campanello, associandolo al cibo. Ma questo accadeva poi anche in assenza di cibo.
  • Noi siamo istintivamente condizionati a reagire alla bellezza, associandola al piacere e alla felicità. Ma questo accade anche quando detta bellezza non porta piacere e addirittura produce infelicità (per esempio se continuo a perseguire una persona attraente che mi rifiuta).

Perdere la testa

Possiamo vedere qualcuno che ci affascina e "perdere la testa": questa persona può sembrarci il partner ideale, quello che abbiamo sempre cercato, il compagno per la vita, persino quello con cui avere dei figli... senza che sappiamo nulla di lui o lei! - solo per via del suo aspetto.
Per quanto ne sappiamo potrebbe essere Jack lo squartatore o una serial killer, eppure ne siamo incantati. Perdiamo letteralmente la ragione.

“Perdiamo la testa
senza sapere nulla
di lui o lei”

Un potere che non mettiamo in discussione

Molto spesso inseguiamo le donne o gli uomini più attraenti (anche se fuori dalla nostra portata), scartiamo le persone meno dotate esteticamente (anche quando ricche di altre qualità), e quasi mai mettiamo in discussione questo impulso.
Persino quando questa "dipendenza dalla bellezza" ci rende infelici, o peggiora la nostra vita relazionale, il più delle volte viene data per scontata - soprattutto in gioventù. Quante discussioni ho visto (specialmente fra uomini, ma non solo) che gravitano esclusivamente sui vari livelli di bellezza o su altri attributi estetici.

Non solo la bellezza ha su di noi un enorme potere, ma questo potere ha uno status quasi mitico, è una sorta di imperativo a cui quasi sempre ci inchiniamo.
Le rare persone che cercano di sfuggire al suo influsso (dando meno peso alla bellezza, o anteponendo altre qualità nella ricerca dei partner) appaiono come strane o anomale.
Mi chiedo quanto questo perseguire la bellezza sempre e comunque sia una "sudditanza biologica" (la Natura comanda e noi ubbidiamo passivamente), e quanto sia conformismo ("Se tutti fanno così, allora è la cosa giusta"). Quest'ultimo fattore è accentuato dal bombardamento mediatico che esalta l'aspetto, che così assume un'importanza ancora più assoluta.

“La bellezza ha su di noi
un potere enorme”

L'attrazione non è garanzia di felicità

Senza contare che l'attrazione non offre alcuna garanzia di compatibilità, intesa o felicità relazionale: possiamo essere molto attratti e trovare quella persona insopportabile. Quindi basare la relazione principalmente sull'attrazione (come accade in molte coppie e persino matrimoni), può portare ad emozioni intense sul breve periodo, ma è una base altamente fragile e inaffidabile nel tempo.

La bellezza ci porta a sottometterci

L'attaccamento alla bellezza del partner porta anche ad uno squilibrio di potere: ne diventiamo dipendenti, e tendiamo a sottometterci per non perderne l'approvazione ("Farò di tutto per averti - o non perderti").

Questo è un problema specialmente per i maschi, perché in genere mettersi in una posizione di sottomissione verso una donna diminuisce la stima e l'attrazione che lei prova per lui (in teoria è gratificata dalla sua devozione, ma in pratica lui perde di valore agli occhi di lei). Il tipico "Sei bellissima!" espresso con occhi adoranti ad una femmina attraente, provoca in lei una reazione di noia e disinteresse, perché lui è l'ennesimo che glielo dice.
Siamo attratti da persone che hanno un valore uguale o superiore al nostro, ma mostrarci sottomessi o dipendenti è un segnale di minor valore - quindi non attraente.

Superare gli istinti naturali

Secondo me, il fatto che il potere della bellezza sia naturale non significa che sia innocuo o che non vada messo in discussione. E' molto simile al potere delle cose dolci (zuccheri e carboidrati in generale): quando ne mangiamo il nostro cervello rilascia dopamina (molecola del piacere), e proviamo l'impulso di mangiarne ancora e ancora.
Non serve un nutrizionista per capire che imbottirsi di zuccheri (specialmente se raffinati) porta solo danni. Basta guardare l'epidemia di obesità, diabete e altre patologie legate ad un'alimentazione insana: certamente mangiare cibi sfiziosi ci viene istintivo e naturale, ma ci porta anche risultati che non vorremmo.

Allo stesso modo, se ci lasciamo condizionare passivamente dall'istinto verso la bellezza, ne diventiamo schiavi. E rischiamo di fare scelte relazionali che possono portarci un piacere momentaneo (se tutto va bene), ma sul lungo termine condurci a vite relazionali infelici o disfunzionali. Due esempi classici sono:
  • L'uomo che corre sempre dietro a donne tipo modelle, con grande dispendio di tempo e denaro, ma con scarsi risultati e nessun appagamento profondo.
  • La donna che si interessa solo ai maschi più seducenti e appariscenti, che sono tipicamente egocentrici e narcisisti, per cui si ritrova regolarmente tradita e trascurata.

“Il potere della bellezza
è simile
al potere delle cose dolci”

Andare oltre la propria natura

L'obiezione più ovvia è "Ma se qualcuno non mi piace esteticamente (o non mi attrae), non me lo posso far piacere. Va contro la mia natura". Certo, perché è un condizionamento innato, come dicevo all'inizio.
Però a volte può essere importante e necessario andare "contro natura". Per usare un'altra metafora alimentare, a me d'istinto non piaceva l'insalata. Ma sapendo che era saggio mangiarla, ho trovato un modo appetitoso di prepararla, ed ora la gradisco molto. Potrei dire che apprezzare l'insalata "non era nella mia natura"? Oppure che non sapevo apprezzarla, ed era un mio limite che ho superato?

Similmente, è naturale aver paura di volare: va decisamente contro la nostra natura di animali terrestri. Eppure riusciamo a ignorare quell'istinto. Idem per la paura del buio: crescendo impariamo a superarla.
Non sto dicendo che dobbiamo farlo, ma che possiamo farlo. La nostra personale natura non è incisa nella pietra: in realtà cambiamo continuamente. Solo che farlo in modo costruttivo richiede uno sforzo cosciente, per esempio:
  • Abituarsi ad apprezzare maggiormente le qualità meno appariscenti.
  • Ignorare (almeno momentaneamente) l'impulso che ci porta a scartare una persona per ragioni estetiche, e insistere nel conoscerla se ha altre qualità che apprezziamo.
L'alternativa è rimanere schiavi condizionati dagli istinti.

A volte l'essenziale è invisibile allo sguardo

Un esempio personale: anni fa conobbi una donna con cui c'era una forte intesa intellettuale. Esteticamente non ci piacevamo ma, siccome ci piaceva molto la mente e la personalità dell'altro, non ci siamo fatti frenare e abbiamo continuato a conoscerci. Quando siamo arrivati a fare sesso abbiamo scoperto che il contatto di pelle risultava delizioso, e i nostri corpi stavano benissimo insieme! Il risultato è stata la relazione più importante che avevamo mai vissuto, e il sesso migliore che avessimo mai sperimentato.
Anche altre volte, in cui l'aspetto di lei non corrispondeva ai miei canoni, si sono poi sviluppate relazioni intense sia a livello sentimentale che sessuale.

Come diceva il "Piccolo Principe" nel romanzo omonimo, "L'essenziale è invisibile all'occhio". Se ci facciamo limitare dall'aspetto visivo, potremmo perdere opportunità preziose. Certamente non sempre gli sviluppi sono positivi com'è accaduto a me, ma non farsi limitare dallo sguardo - paradossalmente - allarga i nostri orizzonti.

Anche la bellezza, ma non solo

Ovviamente non propongo di ignorare completamente la bellezza, quanto di considerarla come uno dei fattori di attrazione (non l'unico o il principale), e di diffidare del suo potere di farci sragionare: questo è uno di quei casi in cui le emozioni possono ingannarci e portarci fuori strada.


"La bellezza ci può trafiggere come un dolore."
(Thomas Mann)

"L'amore costruito sulla bellezza muore presto, come la bellezza."
(John Donne)

"E' straordinario che sia così perfetta l'illusione che la bellezza è bontà."
(Lev Tolstoj)


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