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Insegnare che il sesso è sbagliato incasina la vita

Questo post è l'adattamento di una risposta data da una terapeuta americana ad un suo lettore (vedi link al fondo), che le confessa le sue difficoltà in ambito sessuale derivanti da un'educazione puritana e repressiva. Aldilà delle differenze tra le due culture, sia negli USA che in Italia esiste una tendenza sessuofobica che condanna la sessualità e condiziona molte persone - con conseguenze spesso simili a quanto esposto di seguito...

La dr.ssa Samantha R. Whiten scrive...

Ecco un altro esempio di una persona educata a pensare che il sesso sia cosa di cui vergognarsi, che ha aspettato il matrimonio prima di fare sesso, ed ora ha problemi sessuali nella relazione. Queste cose mi disturbano profondamente: insegnare ai bambini che il sesso è sporco, o sbagliato, o immorale quando non si è sposati, porta le persone a dover ricorrere in seguito a terapeuti o consulenti di coppia per lungo tempo. Ed è anche un altro caso in cui i genitori impongono la loro visione ai figli.

La domanda del lettore

"Mia moglie ed io abbiamo iniziato una relazione a distanza quando ci siamo fidanzati, e dopo sposati abbiamo fatto sesso circa una volta alla settimana. Abbiamo iniziato a cercare una gravidanza e lei voleva fare sesso ogni paio di giorni. Questo mi entusiasmava ma ho avuto dei problemi di impotenza. Di base ho attacchi di panico e ansia da prestazione, e questo ha reso difficile il suo rimanere incinta; poi la scorsa primavera ha avuto un aborto spontaneo e ha dovuto subire un intervento all'utero.
Non riesco a scrollarmi di dosso la sensazione di ansia legata al sesso. Ho fatto sesso solo con mia moglie. Sono cresciuto in una famiglia religiosa molto rigida, mi è stato insegnato che fare sesso per ottenere piacere fosse sbagliato, e non ho fatto sesso prima dei 30 anni.
Con mia moglie abbiamo parlato del sesso e della mia ansia, ma non so come superare l'ostacolo e viverlo in modo rilassato. Ho fatto esami sul mio testosterone ed è risultato basso. Sono in buona salute generale, faccio esercizio fisico e dormo abbastanza bene. Ho un lavoro stressante ma non capisco cosa mi succede. Aiuto!"

“Non riesco a scrollarmi di dosso
la sensazione di ansia
legata al sesso”

La risposta della terapeuta

Prima di tutto è bene verificare cosa puoi fare, dal punto di vista medico, per il tuo basso livello di testosterone. In secondo luogo, trova un buon terapeuta e parlate della tua educazione e dei suoi effetti sulla tua identità sessuale.

Detto questo, non posso trattenermi dall'essere franca: questo genere di cose sono esattamente il motivo per cui è così importante non indurre vergogna nei bambini riguardo il sesso. Il sesso è normale e naturale, e quando dici ai bambini che le brave persone non fanno sesso, o che il sesso dovrebbe avvenire solo quando sei sposato, questo incasina la loro mente. Perché amore e sesso sono due cose differenti. Lo stesso vale per baciarsi e l'amore, tenersi la mano e l'amore, i massaggi e l'amore, e qualsiasi attività fisica e l'amore. In questo articolo descrivo come parlare ai tuoi figli del sesso in modo positivo.

Non ci sarebbero giudizi negativi sulle persone sessualmente esuberanti (di entrambi i sessi), né menzione di "troie" o "porci", se tutti smettessimo di collegare il proprio valore e la propria identità a quanti partner hanno avuto o se è accaduto prima o dopo il matrimonio. Perché mai il sesso dovrebbe riguardare la moralità? Il sesso fatto in modo sano, rispettoso e sicuro va sempre bene, non importa con chi sia, quando o come.
Se per caso sei religioso, non puoi semplicemente dire: "La nostra religione dice di non fare sesso prima del matrimonio, ma altre persone fanno sesso prima del matrimonio e sono comunque brave persone che, semplicemente, non credono nella nostra religione"? Questa affermazione, usata su qualsiasi argomento, non solo il sesso, farebbe molto per aiutare le persone di religioni diverse a rispettarsi a vicenda.

Quanto fai sesso non definisce il tuo valore

Ma, in realtà, come può una persona comprendere che il sesso è buono e giusto dopo il matrimonio, se fino al giorno prima del matrimonio è "cattivo" e "sbagliato"? Cosa c'entra il sesso con quanto un uomo rispetta una donna? Caspita, ho fatto sesso con molte persone (e mi astengo dall'evidenziare in maiuscolo la parola "molte" solo per rispetto di mio marito)...
Ma questo è esattamente il punto, a pensarci bene. Perché mai qualcuno dovrebbe giudicarmi per aver fatto sesso con molte persone? Me la sono goduta. Credo che i miei partner se la siano goduta altrettanto. Semmai dovrei vergognarmi se avessi fatto un sacco di sesso sgradevole, che ai miei partner non è piaciuto per niente, eventualmente.

E' davvero una società triste quella in cui il fatto che tu ti dedichi o meno a una normale attività da mammiferi con un altro essere umano, definisce la tua autostima; e specialmente quando questa idea viene inculcata nei nostri figli. Spero che i miei figli facciano molto sesso, se vogliono, purché sia sicuro; e che non pensino a nessun collegamento tra l'avere un sano desiderio sessuale ed esplorare il sesso con altre persone, e chi sono come esseri umani. E se non ne avranno voglia, va bene anche questo.
Ma vi dirò una cosa: sono molto più incline a giudicare i miei figli per aver fatto un pessimo lavoro su un compito scolastico, che per aver fatto sesso protetto nel loro dormitorio, o in automobile - e non parlo di casa mia solo perché è piccola e ci vivono cinque persone. Ma quando esco e vado a lavorare possono farlo, purché facciano quello che vogliono quando lo vogliono (questa ricerca mostra che gli adolescenti fanno sesso in egual misura, sia che venga insegnata l'astinenza o meno; e l'educazione sessuale è la via migliore per evitare che i figli abbiano una gravidanza o una malattia sessuale).

“E' triste che dedicarsi ad una
normale attività da mammiferi
definisca la tua autostima”

Volere la botte piena e la moglie casta

A proposito, so che sei un uomo, ma questo argomento solleva la faccenda del complesso madonna-puttana. Come possono gli uomini volere una donna che è aperta e libera a letto, ma anche volere una donna che ha fatto sesso solo con un paio di ragazzi - al massimo - prima di loro? Certo a volte succede, ma il più delle volte le persone con un forte desiderio sessuale, e che non si siano sposate giovani, hanno numerosi partner nelle loro vite.
Volere una donna "con forte libido ma casta" è come dire che vuoi qualcuno che ami mangiare, ma che apprezzi il cibo solo dopo averti conosciuto. O che vuoi qualcuno che comunichi assai bene, ma che fosse muto prima di incontrarti. E' pura fantasia! Le donne a cui piace molto il sesso, in genere hanno fatto sesso prima di incontrarti. E le donne a cui il sesso piaceva poco prima, molto probabilmente continueranno ad apprezzare poco il sesso anche con te.
Inoltre, nella consulenza di coppia non ho mai sentito un uomo lamentarsi perché "Mia moglie è troppo aperta sessualmente."

Tra l'altro, se fai sesso con altre persone prima del matrimonio, con tutta probabilità:
  • hai molto meno imbarazzo o disagio riguardo il sesso;
  • sai come mostrare al tuo partner come darti piacere;
  • comprendi maggiormente i tuoi partner e come appagarli;
  • non giudichi i partner in base alle loro preferenze sessuali, perché hai conosciuto più persone e le loro svariate preferenze;
  • e sei più fiducioso sessualmente, poiché hai ricevuto feedback positivi da persone che non "devono" per forza apprezzare le tue prestazioni sessuali, solo in virtù del fatto di essere sposate con te.

Prendi il controllo della tua vita sessuale

Caro lettore, hai bisogno di prendere il controllo della tua vita sessuale e fare tutte le cose che hai sempre voluto fare, ma che ti è stato insegnato fossero "cattive" o "sbagliate": Consideralo il tuo "programma di esposizione" per superare la tua ansia sessuale. A proposito, parlo di ansia e terapia dell'esposizione in questo articolo.

Comunque sia, mi dispiace per te. Prenditi cura del tuo testosterone, trova un terapeuta e prova a fare sesso nonostante le tue resistenze; come qualsiasi altra cosa, più lo fai più la tua ansia diminuirà. Tutti i discorsi al mondo non aiuteranno tanto quanto cambiare attivamente il tuo comportamento: insegnare al tuo cervello che il sesso è qualcosa di positivo attraverso l'esposizione ripetuta a fare sesso. Questa è la parte "comportamentale" della "terapia cognitivo comportamentale". Inoltre, per quanto riguarda la parte "cognitiva", leggi siti Web e articoli con atteggiamento positivo sul sesso (come questo), per aiutarti a controbattere gli insegnamenti ricevuti nell'infanzia sul sesso come qualcosa di cui vergognarsi.

Grazie per avermi scritto, e per avermi dato l'opportunità di dire quanto detesto le persone che dicono che il sesso è sbagliato. Al nostro prossimo incontro, e nel frattempo rimango "La terapeuta-blogger che ha osservato come le persone in consulenza di coppia che non hanno mai fatto sesso prima di incontrare il coniuge, sperimentano frequentemente disfunzioni sessuali, rimpianto o insoddisfazione".

Cosa puoi fare

Se sei un genitore con ansie o giudizi riguardo al sesso, evita di trasmetterli ai tuoi figli. Insegnare loro giudizi o inibizioni non li proteggerà - come forse credi - ma li renderà solo bloccati, repressi e infelici.

Se sei un adulto con disagi o difficoltà nella sessualità, oltre ad applicare quanto scritto finora puoi fare alcune cose:
  • Identifica i messaggi negativi ricevuti dalla famiglia o dalla società, osserva come ti condizionano, e prova a lasciarteli alle spalle. Valuta se siano utili o privi di senso; in quest'ultimo caso, riconosci che non hanno valore per te, e lasciali perdere. Se emergono come "vocine" nella testa, dì loro "Grazie ma non mi servite più" e pensa invece qualcosa di positivo a riguardo.
  • Riconosci che vivere il sesso - che sia di rado o tutti i giorni, con un partner oppure molti, da sposati o meno - è una delle esperienze più intense ed appaganti della vita. Questo vale per ogni essere umano, quindi anche per te. Ti meriti di godertelo senza sensi di colpa né sentirti sbagliato. :-)
  • Concedi a te stesso che puoi vivere la sessualità in modo positivo e libero. Se riconosci agli altri questa possibilità, perché non a te stesso? Se non la riconosci agli altri, chiediti i motivi: è una decisione tua, o te l'hanno insegnato?
  • Se nella tua coppia avete difficoltà nel sesso, invece di nascondere la sofferenza e tenervi dentro i dubbi, è meglio parlarne e condividere i propri problemi: è decisamente più facile superarli insieme. Se il tuo partner è giudicante o imbarazzato a riguardo, suggeriscigli di leggere questo post. Insieme potete sperimentare nuove idee, giochi o fantasie erotiche per ampliare i vostri orizzonti ed espandere il vostro piacere.

Per finire, in certi casi tutto questo non è sufficiente e non si è in grado di liberarsi dai condizionamenti. E' del tutto umano, perché "ripulire" la propria mente dagli influssi del passato non è semplice. Se è il tuo caso, considera la possibilità di farti aiutare da un terapeuta o counselor, magari specializzato in ambito sessuale.


(parte di questo post è liberamente adattata da "Why being taught that sex is bad messes you up", della dott.ssa Samantha Rodman Whiten)

"Il sesso è una cosa seria che deve essere presa con leggerezza."
(Lorena Berdùn, sessuologa)

Il puritanesimo è l'ossessiva paura che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice."
(Henry Louis Mencken)

La castità è la più pericolosa di tutte le perversioni sessuali."
(George Bernard Shaw)


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Per sedurre, mostra di avere valore

Perché siamo attratti da certe persone e non da altre? Cosa accende le nostre menti e i nostri corpi? La risposta più ovvia è la bellezza, certo, ma è evidente che ci sono anche altre ragioni, variegate e complesse.
Per spiegare cosa ci attrae e perché ho scritto due post:
  • Come funziona l'attrazione:
    qui descrivo le tre sorgenti principali di attrazione in generale (motivazioni evoluzionistiche, influssi culturali, gusti ed esperienze personali).
  • Maschi attraenti e non: Alfa, Beta e bravi ragazzi:
    qui spiego che le donne sono spesso attratte dagli uomini sicuri di sé, dominanti, fortemente virili (quelli che in natura sono i "maschi Alfa", i capobranco).

Il potere del valore elevato

In questo post presento un altro modello che possiamo usare per capire cosa rende attraente una persona: quello del valore. Siamo istintivamente attratti da persone che mostrano di avere un "valore elevato", e ignoriamo (o svalutiamo) quelle che mostrano un "valore scarso" (sia ben chiaro che in questo caso "valore" non ha a che fare col valore umano, né morale, né economico; è più che altro un indice della posizione di una persona in una ipotetica gerarchia. Stiamo parlando di impulsi che si sono sviluppati durante milioni di anni di vita selvatica).
In pratica siamo affascinati dai migliori, da chi sta "in alto", da chi potrebbe offrirci di più. Nel linguaggio della seduzione, mostrare questo valore viene chiamato "Demonstration of Higher Value" (DHV).

“Siamo attratti da persone
che mostrano di avere
un valore elevato”

Valore soggettivo - ma non troppo

Naturalmente esiste un elemento di soggettività. Qui parlo di quello che viene generalmente percepito come valore, poi ciascuno può attribuire ad ogni fattore una maggiore o minore importanza: per esempio alcuni possono essere terribilmente affascinati dalla sicurezza di sé, altri esserne infastiditi quando è eccessiva.
Ma siccome parliamo di una reazione istintiva, innata ed evoluzionistica, possiamo pensare una cosa razionalmente, ma avere una reazione viscerale ben diversa: un caso classico sono le donne che dicono di volere un uomo dolce e gentile, ma poi sono attratte da tipi aggressivi ed egocentrici (spesso siamo dibattuti tra ragione ed istinto - e quasi sempre vince quest'ultimo).

Mostrare valore è più necessario ai maschi

L'importanza del "valore" che mostriamo è maggiore per i maschi, perché le donne selezionano maggiormente in base al valore mostrato dall'uomo - mentre gli uomini selezionano maggiormente in base alla bellezza. In una certa misura vale però anche per le femmine, perché segnali di valore alto o basso influenzano pure gli uomini.
Similmente, alcuni segnali di valore possono avere più importanza negli uomini o nelle donne, e quando è il caso lo menziono.

Cosa dimostra valore?

Quindi cosa dimostra valore e cosa no? Nel post sui maschi Alfa e Beta, ho fatto un elenco delle caratteristiche Alfa che le donne trovano attraenti negli uomini. In generale, queste caratteristiche sono anche segno di valore elevato:
  • Sicurezza di sé ---> Sono sicuro di me quando so di valere, quando sono certo di avere buone qualità.
  • Disinvoltura ---> Quando so di valere sono tranquillo e rilassato, non ho motivo di temere.
  • Auto-affermazione ---> Affermo le mie opinioni perché sono certo che esse valgano; affermo i miei diritti perché so di valere e di meritare.
  • Indifferenza alle opinioni altrui ---> Quando so di avere un valore elevato, concedo poco peso a chi mi contraddice o mi contrasta.
  • Attitudine al rischio ---> Quando sono certo delle mie capacità, posso permettermi di rischiare.
  • Sessualmente disinibito e promiscuo ---> E' il comportamento di chi agisce per ottenere ciò che vuole (auto-affermativo), non si preoccupa di essere rifiutato o lasciato (perché sa di avere sempre nuove opportunità), e non si fa frenare dai rischi (sicuro e coraggioso).
In pratica, i comportamenti sicuri e disinvolti sono tipici di persone con valore elevato, mentre al contrario i comportamenti deboli, timorosi od insicuri sono associati a basso valore. I tratti che mostrano valore elevato sono tipici delle persone "vincenti", dei leader, di chi si fa strada nella vita (il tipo Alfa); mentre quelli che denotano scarso valore sono tipici delle persone psicologicamente più fragili e limitate (il tipo Beta):

“I comportamenti
deboli, timorosi od insicuri
sono associati a basso valore”

Respinti perché perdenti, non perché buoni

Molti uomini "di basso valore" si comportano in modo buono e gentile (perché è il loro carattere, o per ottenere approvazione), e credono di non essere voluti proprio a causa del loro essere buoni e gentili. Pensano che le donne siano respinte da quelle qualità, ma si sbagliano di grosso: essi sono ignorati perché mostrano scarso valore, perché appaiono come "sfigati" (cioè perdenti, persone con poche o nessuna qualità, che "valgono poco", che vivono male e sono le prime a non credere in se stesse).
Le donne non sono respinte da bontà e gentilezza (anzi, di solito le apprezzano), ma riconoscono facilmente - ed evitano - i perdenti e gli sfigati. Credere di essere respinti perché buoni e gentili, è un comodo alibi per non riconoscere la vera ragione, cioè il proprio scarso valore.

Valore rispetto ad Alfa e Beta

C'è una forte correlazione tra il "tipo Alfa" e il valore elevato (così come tra il "tipo Beta" e il valore basso), ma le due categorie non sono del tutto equivalenti. Per esempio un tipo Alfa può avere anche comportamenti stupidi o antisociali, che vengono associati a valore basso. Mentre un tipo Beta può avere tratti che associamo a valore elevato, come una grande intelligenza o talento artistico.

Da notare che i tipi Beta possono anche essere bravissime persone, dotate di qualità umane e capaci di condurre vite soddisfacenti: non sono necessariamente dei perdenti o degli sfigati. Di nuovo, questa distinzione di "valore" non riguarda la qualità come essere umano, ma quello che viene istintivamente percepito dagli altri (in special modo dalle femmine) come "valore competitivo" e che generalmente suscita in loro attrazione.
In particolar modo le femmine (in Natura come fra noi umani) sono spinte dai loro istinti a scegliere i maschi in base ad impulsi evoluzionistici (ovvero i maschi che meglio potrebbero proteggere e sostentare loro e la prole).

Comportamenti che mostrano alto valore

Oltre alle caratteristiche elencate prima, quali comportamenti segnalano che qualcuno ha valore elevato? Per esempio:
  • Abbondanza economica e possesso di beni lussuosi: sono ovvi segnali di valore (ma non gli unici, come certi pensano).
    Questo fattore vale maggiormente per gli uomini, perché tra le "strategie" femminili di scelta del partner c'è la ricerca di risorse.
  • Atteggiamenti da leader (iniziativa, audacia, azione): chi ha valore viene seguito, non segue gli altri.
  • Non correre dietro alle persone che lo respingono o lo lasciano: sa di meritarsi di meglio.
  • Postura e portamento eretto, spalle rilassate e petto aperto, movimento vitale e fluido.
  • Essere a proprio agio con se stessi, sentirsi bene nella propria pelle, stare bene col proprio corpo.
  • Avere intorno persone attraenti (del sesso opposto), o essere desiderato da più persone, o avere relazioni con più partner (oppure averne avute). L'essere voluto o apprezzato da molte persone è una prova sociale di valore, detta anche "social proof": "Se tante persone vogliono qualcosa o qualcuno, deve avere un grande valore".
    Questo fattore nelle donne può essere un'arma a doppio taglio: è vero che una donna molto corteggiata o con molti amanti mostra elevato valore, ma rischia anche una condanna sociale di promiscuità (questo dipende dal tipo di ambiente e cultura).
  • Non accontentarsi facilmente: chi vale molto non si accontenta, cerca il meglio o quantomeno qualcosa alla sua altezza (questo non significa essere iper-critici: l'iper-critico rivela nevrosi, disagio, scarsa capacità di adattamento).
  • Avere una missione, un progetto, uno scopo che lo appassiona e lo entusiasma: chi ha valore sa cosa vuole e si dedica a realizzarlo. Al contrario, chi non sa cosa fare della propria vita esprime ben poco valore.
  • Mostrare competenza e talento in situazioni difficili o non comuni: calmando una lite, cucinando una cena raffinata, risolvendo un problema... La persona di valore ha capacità che altri non hanno.
    Anche questo fattore vale maggiormente per gli uomini, perché le donne vedono talenti e competenza come segnali potenziali di successo.

Comportamenti a basso valore

All'opposto, quali comportamenti mostrano valore scarso o nullo?
  • Tutto ciò che mostra una qualche forma di paura: esitazione, ansia, nervosismo, chiusura, tensione, evitare rischi... Chi ha valore elevato raramente ha paura.
  • Dipendenza dai giudizi altrui: quando non ho un chiaro senso del mio valore, lascio che siano gli altri a definire quanto valgo.
  • Ricerca continua di approvazione: se credo di valere poco, avrò sempre bisogno di rassicurazioni e conferme.
  • Essere troppo disponibile o servizievole: ci fa apparire sottomessi, quindi di basso valore.
    Vale maggiormente per gli uomini: per le donne un uomo sottomesso può fare comodo, ma non risulta mai attraente (la femmina è attratta dal maschio virile, forte e deciso; il sottomesso è il suo opposto).
  • Forte bisogno, dipendenza, attaccamento ossessivo verso qualcuno: è tipico di una persona fragile e immatura (come un bambino), oppure miseranda (non ho nulla, quindi ho un bisogno disperato).
  • Fare di tutto per piacere a qualcuno, o per farsi volere: se devo fare i salti mortali per piacere, è ovvio che non ho grande valore.
  • Trasmettere una immagine di sé negativa o di svalutazione: criticarsi, piangersi addosso, chiedere spesso scusa... Dice letteralmente "Valgo poco o niente".
  • Avere una visione negativa del mondo e degli altri: lamentarsi, disprezzare, criticare intere categorie... E' segno di persone nevrotiche o fragili, che non sanno affrontare la vita e le sue difficoltà.
  • Segnali di geni "scadenti": calvizie, obesità, eccessiva magrezza, pelle segnata, sintomi di salute debole o malattie.

Mostrare piuttosto che dire

Attenzione: sforzarsi di mostrare valore, o cercare di convincere gli altri del proprio valore, ottiene l'effetto opposto: viene visto come segno di insicurezza o debolezza. Il valore va mostrato o dimostrato (meglio se con disinvoltura e nonchalance), non raccontato o ribadito.

Regole ed eccezioni

Come sempre quando parliamo di esseri umani, ogni regola generale ha delle eccezioni. Quindi alcuni possono dare poca importanza al valore mostrato, per esempio:
  • Una persona molto sicura del proprio valore può dare meno peso al valore apparente altrui, e magari più ad altre qualità interiori.
  • Paradossalmente, invece, una persona con scarso valore può volere fortemente qualcuno con elevato valore, per compensare il proprio senso di inferiorità.
  • Chi ha bisogno di dominare il partner, o chi ha paura di esserne controllato, può scegliere partner di valore inferiore al proprio, in modo da avere una posizione di potere nella relazione.

L'educazione ci inganna

Questo modello del "valore elevato" può suscitare incredulità e opposizione, perché in buona parte va contro sia all'educazione che riceviamo, che al romanticismo che permea la cultura occidentale. Ma quello che ci viene insegnato è spesso fuorviante o falso: Purtroppo la realtà spesso non corrisponde a questi principi: per certi versi ci viene insegnato a comportarci da "pecore" obbedienti, ma poi sono i "lupi" che si fanno più strada nella vita, e suscitano maggiore interesse (fateci caso: nei film molti cattivi risultano più affascinanti dei buoni).
  • L'educazione spesso ci mente perché il suo scopo non è la nostra felicità, ma renderci "bravi cittadini", efficienti "ingranaggi" del meccanismo sociale.
  • Il Romanticismo ci mente perché è basato in buona parte su illusioni e miti: una favola seducente ma irreale.

Con questo non sto invitando i "bravi ragazzi" a comportarsi da psicopatici (andare da un estremo all'altro non è sano). Voglio solo ricordare che spesso la vita non è equa, anzi funziona in modo "darwiniano" (vince il più adatto); quindi a volte l'azione più morale non è quella più efficace.
Per capire meglio come funziona davvero il mondo, ed in che modo raggiungere i risultati voluti, è utile leggere libri come "Le 48 leggi del potere" di Robert Greene (info nella Bibliografia); un testo che può sembrare cinico, ma è in realtà molto realista ed onesto.

“Quello che ci viene insegnato
è spesso fuorviante o falso”

Avere valore o fingere valore

Tutto questo discorso può sembrare un invito a "recitare una parte", o a mostrarsi per quello che non si è. Non è proprio così:
Se vogliamo sedurre o conquistare qualcuno, è del tutto naturale mostrarsi al proprio meglio oppure nascondere alcuni aspetti di sé (lo facciamo anche senza accorgerci). Voler essere voluti e amati esattamente per come si è, è una specie di pretesa utopica: in realtà siamo amati per quello che diamo, non solo per quello che siamo.

Sviluppa il tuo valore

Se il valore che posso offrire non è sufficiente a suscitare l'interesse che vorrei, non significa che devo fingere di essere qualcun'altro o tradire me stesso. Invece posso evolvere, crescere, sviluppare le mie capacità e quindi diventare una persona di maggior valore.
Se aspiro a fare una certa professione è ovvio che devo sviluppare le mie capacità fino ad esserne all'altezza. Similmente, se desidero essere voluto da certe persone devo diventare in grado di offrire loro quello che cercano.

“Posso evolvere e diventare
una persona di maggior valore”

Altri aspetti della seduzione

Infine, parlando di seduzione e come funziona, cito altri tre post che danno risposte utili sull'argomento:


"Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore."
(Albert Einstein)


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Perché facciamo scelte sbagliate: siamo tutti condizionati

Quante volte ci ritroviamo infelici senza capirne il motivo? Quante volte ci rendiamo conto di avere compiuto scelte sbagliate, nonostante le nostre migliori intenzioni? Quante volte ci stupiamo delle nostre azioni, che sembrano andare in direzioni opposte a quello che vogliamo?
Sembra quasi che, dentro di noi, sia in azione uno "spiritello maligno" che opera a nostro sfavore. E, per certi versi, potrebbe essere proprio così.

Quando non siamo padroni delle nostre scelte

Il problema è che, più spesso di quanto crediamo, non siamo padroni delle nostre opinioni né delle nostre scelte. Ogni scelta ed azione è influenzata da idee, valori e convinzioni, ma buona parte di questi possono essere sia inconsci che opposti a quello che siamo e vogliamo. Per esempio:
  • Voglio approcciare una persona che mi piace, che mi ha dato segnali positivi: ma una voce interiore mi scoraggia, dicendomi "Figurati se le interessi, non provarci nemmeno".
  • Ad un esame o colloquio di lavoro, per cui sono qualificato, una tensione nervosa mi porta ad arrivare in ritardo, o a presentarmi male, o ad esprimermi in modo goffo, per cui rendo molto meno di quanto potrei.
  • Compio scelte importanti nella vita (carriera, relazioni, luogo dove vivere...) che a prima vista mi sembrano ottimali, ma che sulla distanza mi procurano più frustrazione e infelicità che altro. Mi ritrovo a dirmi "Cosa ci faccio qui?" o mi sembra di vivere una vita senza senso.
Alla base di queste difficoltà o fallimenti, molto spesso ci sono pulsioni o convinzioni interne che influenzano le nostre azioni e ci sabotano. Ma il più delle volte non sappiamo nemmeno di averle, quindi ci è impossibile opporci od arginarle.
Per esempio, potrei credere in certi pregiudizi (sul sesso opposto; su certe professioni, etnie o partiti), che non corrispondono alla realtà; ma che mi sembrano così scontati da non poterli mettere in discussione. Oppure potrei avere convinzioni negative su me stesso ("Non valgo abbastanza. Sono sbagliato. Non merito amore."), che mi portano a non mettermi in gioco, a chiudermi, alla paralisi; ma che essendo inconsci non posso contrastare.

“Spesso non siamo padroni delle nostre opinioni
né delle nostre scelte”

Non sappiamo cosa è vero

Il problema è che noi crediamo istintivamente che le nostre convinzioni corrispondano al vero, e siano una nostra scelta autonoma. Purtroppo, invece, ci capita sovente di credere a cosa che non sono vere affatto, o lo sono solo parzialmente. E soprattutto molte delle "nostre" convinzioni le abbiamo passivamente ricevute da altri: sono in realtà condizionamenti, a volte quasi un "lavaggio del cervello".

Che cosa mi influenza?

Se ci rendessimo conto di quanti influssi ci condizionano in ogni istante della vita, potremmo almeno cercare di arginarli o controllarli. Purtroppo invece ci piace pensare di essere liberi, autonomi, indipendenti, padroni della nostra mente - anche quando non è affatto vero.
Potremmo invece partire dal chiederci: "Cosa mi influenza?". Di seguito una breve lista di fattori che toccano chiunque.

Biochimica

Nel nostro corpo circolano una quantità di sostanze (principalmente neurotrasmettitori ed ormoni) che influenzano sia l'umore che il comportamento.
---> Un esempio classico è quando ci innamoriamo, o quando siamo preda di forti passioni: per molti versi non è la nostra coscienza che sceglie o decide, è la biochimica che ci spinge.

Pulsioni evoluzionistiche

Nel nostro cervello sono "programmate" una serie di reazioni che puntano alla sopravvivenza e alla riproduzione ottimale. In molti casi non siamo noi a scegliere, ma sono queste reazioni che lo fanno al di là della volontà.
---> Esempi in cui questo accade sono i vari motivi per cui proviamo attrazione, o le reazioni di lotta o fuga (in inglese "fight or flight") di fronte a situazioni minacciose.

Estetica

Anche la reazione alla bellezza ha una valenza evoluzionistica, ma la cito a parte per la sua particolare rilevanza emotiva. Quando noi reagiamo all'aspetto estetico (sia di cose che di persone, sia in modo positivo che negativo), crediamo di scegliere cosa ci piace, ma fondamentalmente quelle scelte sono decise da criteri innati su cui non abbiamo potere.
---> Infatti, non di rado quelle scelte risultano ingannevoli e non ci portano i risultati positivi che ci aspettavamo (la persona attraente che si rivela egocentrica o insopportabile, l'auto fascinosa che si scopre troppo costosa o poco pratica...).

Un altro aspetto per cui l'estetica ci condiziona, è quando ci lasciamo convincere dai modelli di bellezza promossi dalla società o dai media: finiamo così col criticare o rifiutare il nostro aspetto naturale, ed inseguire invece un ideale di bellezza artificioso o impossibile.

Condizionamenti dall'infanzia

Fin dalla nascita, riceviamo una serie di giudizi e idee su cui abbiamo poca o nessuna influenza. Assorbiamo tutte queste informazioni praticamente senza spirito critico, ed esse diventano le "fondamenta" della nostra personalità e delle nostre convinzioni.
---> Col risultato, a volte, di portarci a vivere in un modo che ha ben poco a che fare con la nostra reale natura: e, di conseguenza, a vivere una vita che percepiamo come vuota e insignificante, o che ci rende costantemente infelici.
I primi vent'anni della nostra vita sono così fondamentali che vi dedico un approfondimento più sotto.

Falsità e pregiudizi

Anche dopo che abbiamo raggiunto un'autonomia di pensiero, siamo costantemente esposti ad informazioni errate o ingannevoli a cui spesso crediamo ugualmente: perché abbiamo bisogno di credere a qualcosa, perché non abbiamo modo di verificarle, o perché corrispondono a nostri pregiudizi (tendiamo a credere a quello che conferma ciò in cui già crediamo).
---> Il risultato è che operiamo nella nostra vita basandoci su idee falsate, compiendo scelte erronee - o persino disastrose - a livello personale, sentimentale, sociale, finanziario e politico.

Chi mi influenza?

Quelli elencati sopra sono fattori di influsso (il "cosa" mi influenza), ma un altro modo di considerare i condizionamenti sono le fonti da cui arrivano (il "chi"): la prima e più ovvia è la famiglia, a cui seguono la scuola, le amicizie, i partner, i colleghi, la religione (anche per i non credenti, se è diffusa nel proprio ambiente), e più in generale la società e la cultura in cui viviamo (inclusi i vari media).
Più persone esprimono un'idea o un giudizio, o più autorevoli riteniamo le fonti da cui questi provengono, e più tenderemo a crederci.

Vent'anni di condizionamenti... e oltre

Siamo esposti a influssi e condizionamenti per tutta la vita, ma nessun periodo è così fondamentale per il nostro sviluppo (come persone e come idee) quanto quello dell'infanzia - e, per molti versi, anche dell'adolescenza. Questo principalmente perché, durante quel periodo:
  • Si formano la nostra mente, la nostra personalità e la nostra visione del mondo
  • Siamo altamente influenzabili e privi di capacità critiche
  • Dipendiamo in tutto e per tutto dalle persone intorno a noi (almeno fino ad una certa età)

Dalla nascita all'adolescenza

Dalla nascita fino all'adolescenza, sviluppare un'opinione autonoma è praticamente impossibile: non solo non sappiamo nulla o quasi della vita, ma siamo circondati da persone più sagge e più forti di noi, di cui ci viene istintivo fidarci: genitori, parenti, insegnanti. Anche se ci sorgono timide obiezioni a quel che ci viene detto, esse sono facilmente sgretolate dall'autorità e dal potere degli adulti.
Senza contare che noi dipendiamo da loro in tutto e per tutto: la nostra stessa sopravvivenza è nelle loro mani, per cui impariamo presto che non ci conviene opporci o contrariarli.

In questo contesto, se ci viene detto tutti i giorni che una cosa è vera, che è giusta, che è quello che vogliamo o dobbiamo fare, sarà quasi impossibile non crederci: se tutte queste persone così grandi e capaci ripetono quella cosa, come posso io, piccolo debole e ignorante, saperne più di loro? Il loro pensiero diventa il nostro pensiero.

L'origine dell'identità

Lo stesso vale per la nostra identità: ovvero il senso di chi siamo, di quanto valiamo, l'autostima, l'opinione che abbiamo di noi stessi e delle nostre capacità. L'identità si forma dai "messaggi" che riceviamo e dalle nostre esperienze: se questi sono positivi sviluppiamo un'immagine positiva di noi stessi, e viceversa. Per esempio:
  • Se il bambino viene spesso criticato, svilupperà una tendenza insicura, ansiosa, inibita. Anche da adulto, esiterà ad esprimere il suo vero sé per paura di ricevere giudizi e conseguenze negative.
  • Se i genitori sono rigidi e giudicanti, il bambino potrebbe sviluppare una personalità da "bravo ragazzo", che però non è autentica ma solo una maschera con cui cerca approvazione (senza però trovarla).
  • Se una parte della sua personalità viene criticata fortemente, egli la "rimuoverà" dalla sua coscienza, relegandola nella "parte ombra". Un classico caso di "ombra" è la figura di Hyde nel romanzo "Dr. Jekyll e Mr. Hyde".
  • Spesso, i maschi vengono spinti a reprimere le emozioni e nascondere la fragilità; alle femmine viene insegnato a reprimere l'aggressività. Da adulti, è probabile che costoro diventino uomini duri e insensibili, o donne insicure e deboli: ma queste non sono attitudini innate (come molti credono), bensì ruoli sociali indotti.
  • Se un bambino (o ancor più una bambina) riceve frequenti messaggi negativi sulla corporeità o sulla sessualità, potrebbe sviluppare conflitti verso il proprio corpo (fino ad arrivare a disturbi come anoressia o bulimia), e/o disturbi sessuali (come incapacità di lasciarsi andare e godersi il sesso, anorgasmia, frigidità o problemi collegati).
Questo genere di influssi porta le persone a credere di essere in un certo modo (timide, riservate, remissive, caste, ecc.) anche se quella non è affatto la loro natura, ma solo il risultato di condizionamenti. In pratica, dimentichiamo chi siamo davvero, e crediamo di essere come ci hanno detto che dovremmo essere.

“Dimentichiamo chi siamo davvero”

Durante l'adolescenza

Entrando nell'adolescenza, cominciamo a sviluppare autonomia, capacità critiche e una visione individuale: ci viene naturale dubitare degli adulti ed opporci alle loro opinioni (siamo però ancora dipendenti da essi, per cui in una posizione di debolezza psicologica oltre che fisica).
In questa fase ci confrontiamo con i nostri pari, con gli amici: ma anch'essi sono stati condizionati nell'infanzia, e magari anche loro ci ripeteranno che una certa cosa è giusta o sbagliata. E siccome dipendiamo affettivamente da loro, e abbiamo un fortissimo bisogno della loro approvazione, se tutti gli amici o le amiche sostengono una certa posizione, anche qui ci sarà molto difficile opporci e sostenere un'opinione autonoma. Tenderemo a "seguire il gregge" (vedi "Groupthink" in inglese).

Diventati adulti

Una volta adulti, cominciamo ad affrontare la vita in modo autonomo. Ma lo facciamo carichi di un bagaglio di idee e convinzioni che non sono veramente "nostre", che comunque ci guidano e condizionano le nostre scelte:
  • Scuola
  • Partner
  • Lavoro
  • Persone da frequentare o evitare
  • Persone da temere o da odiare
  • Orientamento politico
Ogni scelta che compiano in tutti questi settori potrebbe essere "sbagliata per noi" (magari non errata in sé, ma inadatta a noi, ai nostri potenziali e aspirazioni, alla nostra felicità), ma rischiamo di sceglierla ugualmente perché ci hanno convinto che è invece quella "giusta".

Solo pochi si ribellano

Solo pochi individui, dotati di spiccata tendenza all'indipendenza e alla ribellione, sviluppano una capacità di pensiero e di opinione autonome già in giovane età. Anch'essi, comunque, rischiano di assorbire alcuni condizionamenti, perché la natura sociale dell'essere umano fa sì che non possiamo mai essere del tutto indipendenti dall'ambiente in cui viviamo.

Anche da adulti l'influsso continua

Anche nella vita adulta i condizionamenti continuano a influenzarci: da una parte quelli che abbiamo assorbito mentre crescevamo e ora sono incorporati dentro di noi; dall'altra quelli che provengono dalle persone intorno a noi, specialmente quelle che ci stanno a cuore o che ammiriamo.
Questo vale in particolare per i genitori: in generale, ci sentiamo spinti a non deluderli, a farli contenti, e lo facciamo anche a costo di ignorare quello che davvero sentiamo o vorremmo fare. Spesso però non vogliamo riconoscere questo conflitto di interessi: perché vorrebbe dire scontrarsi con loro, o perché non assecondarli ci sembra un atto di slealtà o tradimento nei loro confronti.

Convinzioni portate all'estremo

All'estremo, questi condizionamenti possono portare anche a gesti folli o assurdi; che però diventano più comprensibili se li vediamo come il risultato di convinzioni devianti credute ciecamente:
  • Una persona che uccide il coniuge perché è stato tradito, o è stato "offeso nell'onore".
  • Un estremista religioso disposto ad azioni criminali in nome della sua fede.
  • Un kamikaze giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Credenze come il razzismo, il sessismo o l'anti-semitismo (e molti "ismi"), non hanno alcuna base razionale o concreta: sono solo idee false che vengono tramandate. Eppure hanno a volte diffusione di massa, e possono portare a tragedie come lo schiavismo o l'Olocausto.

Il risultato è una vita infelice

Molto spesso, il risultato di tutti questi condizionamenti è quello di indurci a vivere vite inadatte a noi, e che quindi producono continuo stress, insoddisfazione e infelicità:
  • Un percorso di studi verso cui non ho reale interesse, affinità o talento...
    Ma che è stato scelto su pressione dei genitori, o in base alle loro ambizioni.
  • Una carriera, o un ambiente di lavoro, con cui non sono in sintonia, che non utilizza le mie capacità o che va contro i miei valori...
    Ma che è stato scelto perché nella mia famiglia o gruppo sociale quello che conta è un certo prestigio, una certa qualifica, un certo reddito.
  • Una certa attività o professione scelta oppure, al contrario, scartata...
    Perché mi è stato insegnato cosa un "vero uomo" - o una "vera donna" - dovrebbe o non dovrebbe fare.
  • Una relazione sentimentale con una persona inadatta a me (per personalità, obiettivi, aspetto fisico, preferenze sessuali o persino genere), con cui c'è scarsa intesa o continui conflitti...
    Perché ho seguito i canoni familiari, o le regole tradizionali, invece di ascoltare quello che davvero mi piace e che mi fa stare bene.
  • Avere dei figli che ostacolano i mie obiettivi, o che influenzano negativamente il mio matrimonio, che ho avuto senza volerli veramente, o prima che fossi pronto...
    Perché mia madre o i miei conoscenti ritengono inaccettabile non averne.

Spesso non è questione di scelte errate in sé, ma di situazioni errate per noi stessi, in disarmonia con la nostra vera natura: come un vestito elegante ma tagliato per un fisico assai diverso dal mio, esso non è sbagliato in sé, ma io non mi sentirò mai comodo o a mio agio indossandolo. Allo stesso modo, una vita lontana dalla mia natura autentica verrà sempre vissuta come disagevole, deludente o soffocante.

“I condizionamenti ci inducono a vivere
vite piene di stress, insoddisfazione e infelicità”

Come liberarsi dai condizionamenti

Una volta compresa l'estensione e la profondità dei condizionamenti che abitano in noi, diventa naturale chiedersi come uscirne:
  • Come liberarci dalle idee errate, o che ci spingono a fare scelte disfunzionali?
  • Come capire quello che è davvero "giusto" ed efficace per noi stessi?
  • Come scoprire le scelte in sintonia col nostro essere, che ci portano verso il benessere e la gioia?
Non è un percorso semplice, perché si tratta di un lavoro di "scavo" alla ricerca della nostra verità, di "ripulitura" dalle bugie che ci hanno raccontato, e di riscoperta della nostra natura autentica. Ma può fare la differenza tra una vita grigia e triste, ed una luminosa e appagante. Di seguito alcuni suggerimenti.

Conosci i tuoi condizionamenti

Prendi consapevolezza dei tuoi condizionamenti e convinzioni. Finché rimangono inconsci, nell'ombra, ti manovrano come fili invisibili. Quando invece inizi a scoprirli, a vedere come agiscono e come ti influenzano, il loro potere su di te diminuisce.

Osserva le parole che usi

Fai caso alle parole che usi: spesso non vengono per caso, e possono indicare influssi di cui non sei consapevole.
  • Verbi come "Devo" o "Dovrei" indicano resistenza, magari verso attività che non fanno per te o di cui non ti importa davvero.
  • Affermazioni come "Non posso" o "Non ce la farò" indicano limiti che credi di avere: chiediti se è davvero così, e come fai a saperlo con certezza.
  • Espressioni come "Vorrei", "Mi piacerebbe", "Che bello se" indicano attività verso cui senti inclinazione, che potrebbero arricchire la tua vita, ma che magari trascuri perché altri le ritengono inutili.

Ascoltati e riconosci le "voci"

Ascoltati, senti la differenza tra una "voce" che arriva dal tuo essere profondo, ed una che invece proviene dall'esterno. Fai attenzione alle sensazioni che ognuna di queste voci ti suscita (ti fa sentire bene, positivo; oppure appesantito, angosciato...).

Osserva i fatti

Osserva i fatti: se una scelta o una situazione ti crea forte disagio, ti fa stare male o ti rende infelice, è molto probabile che non sia adatta a te; anche se presenta evidenti vantaggi o tutti la trovano invidiabile.

Osserva le tue scelte

Per scoprire le convinzioni inconsce su te stesso, osserva le tue scelte: se rimani in una relazione frustrante o un lavoro che non ti piace, è possibile che tu non creda di meritare di meglio; se sei spesso attratto da persone che ti rifiutano o ti svalutano, forse non credi di essere degno d'amore, ecc.
In altre parole, al di là di quello che pensi razionalmente, le tue azioni reali indicano quello in cui credi nel tuo profondo.

La "cosa giusta" non esiste

Infine, ricordati che non esiste la "cosa giusta da fare" in assoluto, perché:

Le "cose giuste" cambiano nel corso del tempo, delle culture e dei luoghi. Quindi, solo tu puoi decidere qual è la "cosa giusta" per la tua vita. Gli altri possono a volte darti utili opinioni, ma alla fine la decisione è solo tua.


"Per ogni idea della cui giustezza sei assolutamente convinto, ci sono milioni di persone che la ritengono sbagliata."
(Wayne W. Dyer)

"Il vero signore è simile a un arciere: se sbaglia il bersaglio, cerca la causa di questo in se stesso."
(Confucio)

"Molto del dolore che provate è da voi stessi scelto."
(Kahlil Gibran)


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Citazioni 7
Politica - Educazione - Denaro e lavoro - Animali

Ho sempre amato citazioni e aforismi: il loro potere di condensare la saggezza in poche parole, di illuminare la verità, di incoraggiare il cambiamento... per questo li raccolgo da molti anni. Non di rado ho tratto supporto e ispirazione da essi.
Come ha scritto Isaac Newton, "Se ho visto oltre è perché sono salito sulle spalle di giganti". L'intelligenza e l'acume (a volte anche in una singola frase) di chi è più "grande" di me, mi ha aiutato ad aprire la mente e diventare quello che sono. Abbiamo tutti da imparare.

Ho quindi pensato di raccogliere le citazioni più significative in alcuni post, suddivisi per argomenti:
  1. Amore e relazioni
  2. Matrimonio - Amicizia - Sessualità - Amore per se stessi, Autostima
  3. Felicità e infelicità - Dolore e sofferenza
  4. Psicologia, Esseri umani
  5. Vita, Esistenza, Morte
  6. Filosofia, Etica, Idee
  7. Politica - Educazione - Denaro e lavoro - Animali

Sezioni in questo post:

Politica e società


L'unica razza che conosco è quella umana.
(Albert Einstein)

Non si può prevenire e preparare una guerra allo stesso tempo.
(Albert Einstein)

Non vi è nulla di più distruttivo per il rispetto del governo e delle leggi che l'emanar leggi che non è possibile far rispettare.
(Albert Einstein)

Uno stomaco vuoto non è un buon consigliere politico.
(Albert Einstein)

Il fatto che gli uomini non imparino molto dalla storia è la lezione più importante che la storia ci insegna.
(Aldous Huxley)

Per un paese, avere grandi scrittori è come avere un altro governo. Questo è il motivo per il quale nessun governo ha mai amato i grandi scrittori, ma solo quelli minori.
(Aleksandr Solgenitsyn)

Confine: s.m. In geografia politica, linea immaginaria fra due nazioni, che separa i diritti immaginari dell'una dai diritti immaginari dell'altra.
(Ambrose Bierce)

Nessuno può provocare più dolore di un potente che pensa di aver avuto il potere direttamente da Dio.
(Bill Wilson)

Per questo ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione.
(Cesare Pavese)

Le leggi inutili indeboliscono quelle necessarie.
(Charles Louis de Secondat)

O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
(Che Guevara)

La democrazia è il peggior sistema possibile, escluso tutti gli altri.
(Winston Churchill)

Si può indurre il popolo a seguire una causa, ma non a far sì che la capisca.
(Confucio)

Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine.
(Ernest Hemingway)

La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.
(Franklin Delano Roosevelt)

Il segreto di un candidato politico è di sembrare stupido come chi lo ascolta, così che gli ascoltatori si sentano intelligenti come lui.
(Fred Barnes)

Quando lo stato ti insegna ad uccidere si fa chiamare patria.
(Friedrich Dürrenmatt)

La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia.
(Friedrich W. Von Shelling)

Che cos'è mai il patriottismo, se non la vostra convinzione che questo Paese è superiore a tutti gli altri per il semplice fatto che ci siete nato voi?
(George Bernard Shaw)

Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse.
(George Orwell)

La guerra è una cosa troppo grave per essere affidata ai militari.
(Georges Clemenceau)

Democrazia significa governo degli incolti, mentre aristocrazia significa governo dei maleducati.
(Gilbert Keith Chesterton)

Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini.
(Heinrich Heine)

Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni.
(John Clarke)

Non chiedete cosa il vostro Paese possa fare per voi; chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese.
(John F. Kennedy)

La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
(Karl Popper)

La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
(Leonardo Sciascia)

Non c'è legge che torni comoda a tutti.
(Livio)

Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe in modo assoluto.
(Lord Acton, 1887)

In Italia negli ultimi anni è legittimamente cresciuta la cultura dei diritti, ma non ha trovato altrettanto spazio una nuova cultura dei doveri.
(Luca Ricolfi)

Che cosa penso della civiltà occidentale? Ritengo che sarebbe un'ottima idea.
(Mohandas K. Gandhi)

Al processo della gallina, la volpe non dovrebbe far parte della giuria.
(Thomas Fuller)

I manager fanno le cose nel modo giusto. I leader fanno la cosa giusta.
(Warren Bennis)

Alcune persone vedono un'impresa privata come una tigre feroce da uccidere subito, altri come una mucca da mungere, pochissimi la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante.
(Winston Churchill)

Nella guerra, determinazione; nella sconfitta, resistenza; nella vittoria, magnanimità; nella pace, benevolenza.
(Winston Churchill)


Educazione e figli


La scuola deve far sì che un giovane ne esca con una personalità armoniosa e non ridotto a uno specialista.
(Albert Einstein)

Quando i genitori fanno troppo per i loro figli, i figli non faranno abbastanza per se stessi.
(Elbert Hubbard)

Il rapporto fra madre e figlio è paradossale e per un senso tragico. Richiede il più intenso amore da parte della madre, e tuttavia questo stesso amore deve aiutare il figlio a staccarsi dalla madre e a diventare indipendente.
(Erich Fromm)

O si impara l'educazione in casa propria, o il mondo la insegna con la frusta, e ci si può far male.
(Francis Scott Fitzgerald)

La cosa più bella nei bambini è il ricordo della notte in cui li abbiamo fatti.
(Johann W. Goethe)

I tuoi figli non sono tuoi figli. Sono i figli e le figlie della fame che la Vita ha di sé stessa.
(Kahlil Gibran)

I bambini danno molta più importanza a ciò che i genitori fanno, che a ciò che essi dicono.
(Marie von Ebner-Eschenbach)

Non ho mai permesso che l'istruzione interferisse con la mia educazione.
(Mark Twain)

Nulla è più dolce a udirsi delle parole d'un padre che loda suo figlio.
(Menandro)

E' pericoloso dare gratis ai giovani molte cose che costarono carissime ai più anziani.
(Mino Maccari)

Penso che i figli dovrebbero allontanarsi presto dai genitori e poi vederli il meno possibile, come tutto il regno animale insegna magistralmente.
(Raffaele Morelli)

Il ruolo di un genitore è alimentare nei figli la gioia di vivere e stimolarli a inseguire i loro sogni.
(Randy Pausch)

Imparare significa scoprire quello che già sai. Fare significa dimostrare che lo sai. Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te. Siamo tutti allievi, praticanti, maestri.
(Richard Bach)

Non è difficile diventar padre; essere un padre, questo è difficile.
(Wilhelm Busch)

E' davvero un buon padre quello che conosce suo figlio.
(William Shakespeare)


Denaro, prosperità, lavoro


Le cose che una generazione considera un lusso, la generazione successiva le considera necessità.
(Anthony Crosland)

Si dice che col denaro si compri tutto. No, non è vero. Potete comprarvi il cibo ma non l'appetito, la medicina ma non la salute, un letto soffice ma non il sonno, il sapere ma non il senno, l'immagine ma non il benessere, il divertimento ma non la gioia, i conoscenti ma non gli amici, i servitori ma non la fedeltà, i capelli grigi ma non la reputazione, giorni tranquilli ma non la serenità. Il denaro può comprare la buccia di tutte le cose. Ma non il seme. Quello non si può avere col denaro.
(Arne Garborg)

Più poveri siamo interiormente, più cerchiamo di arricchirci esteriormente.
(Bruce Lee)

La felicità è più difficile a ottenersi del denaro. Chi pensa che i soldi rendano felici, è senza soldi.
(David Griffen)

Una macchina è in grado di lavorare come cinquanta uomini comuni, ma nessuna macchina può svolgere il lavoro di un uomo straordinario.
(Elbert Hubbard)

Gli italiani guadagnano netto, ma vivono lordo.
(Giuseppe Saragat)

Lavora per te stesso, non diventerai mai ricco se lavori per i sogni degli altri.
(J. Paul Getty)

Le persone che non rispettano il danaro, non ne hanno.
(Paul Getty)

Quando in un'azienda una persona è indispensabile, vuol dire che l'azienda è organizzata male.
(Robert Niederer)

Che cos'è l'avarizia? E' un continuo vivere in miseria per paura della miseria.
(San Bernardo)

Mi piace andare al mercato, a scoprire come sono perfettamente felice senza tante cose.
(Socrate)


Animali


Chi non ha mai posseduto un cane, non può sapere che cosa significhi essere amato.
(Arthur Schopenhauer)

Gli animali non solo provano affetto, ma desiderano essere amati.
(C.H. Darwin)

L'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono.
(Charles Darwin)

L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.
(Charlie Chaplin)

Ho guardato molte volte negli occhi di un maiale e mi sono convinto che dentro quel cervello c'è un essere senziente che mi sta guardando mentre lo osservo e cerco di capire a che cosa stia pensando.
(Dick King-Smith)

E a forza di sterminare animali, s'era capito che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo.
(Erasmo da Rotterdam)

Gli animali sono miei amici... ed io non mangio i miei amici.
(George Bernard Shaw)

Gli animali sono amici così simpatici: non fanno domande, non muovono critiche.
(George Eliot)

Un animale può essere feroce e anche astuto, ma per mentire bene non c'è che l'uomo.
(Herbert George Wells)

Bellezza senza vanità, forza senza insolenza: nel mio cane, tutte le virtù di un uomo senza vizi.
(Lord Byron)

Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero.
(Mohandas K. Gandhi)

Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
(Mohandas K. Gandhi)

Se sei convinto di essere naturalmente predisposto a mangiar carne, prova anzitutto a uccidere tu stesso l'animale che vuoi mangiare.
(Plutarco)

Non ci sono dubbi scientifici sul fatto che un’alimentazione povera di carne e ricca di vegetali è la più adatta a proteggerci dalle malattie più gravi e mantenerci in buona forma.
(Umberto Veronesi)

La caccia al cervo sarebbe un autentico sport, se solo il cervo avesse il fucile.
(William Gilbert)

Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà.
(William Shakespeare)


E se per caso siete curiosi di conoscere le mie "perle di saggezza" (con cui non penso certo di competere con i "grandi"), ho raccolto in un post i miei pensieri.


"Le idee migliori sono proprietà di tutti."
(Seneca)


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La frustrazione serve per imparare a vivere

La nostra tendenza naturale è di evitare il più possibile le frustrazioni: tendiamo istintivamente a cercare il piacere e fuggire ogni sofferenza. I genitori poi, solitamente, cercano di evitare ai loro figli difficoltà, frustrazioni e dolori. Benché l'intento sia positivo, il risultato non lo è quasi mai.
Il fatto è che affrontare difficoltà e frustrazioni - in misura ragionevole - ci spinge a migliorare, ci tempra e rafforza, ci fa diventare adulti. Ancor più, ci rende resistenti alle frustrazioni stesse, e capaci di affrontarle.

Sviluppare la resistenza

Una persona che non abbia mai affrontato problemi e frustrazioni, non avrà mai sviluppato certe potenzialità; sarà rimasta acerba e "larvale", in uno stato infantile. E, soprattutto, non avrà sviluppato la resistenza alle frustrazioni: nel momento in cui si troverà frustrato da qualcosa (ed è inevitabile che capiti nel mondo reale), si sentirà sopraffatto e reagirà esageratamente.

E' una situazione che si osserva facilmente nei figli iperprotetti dai genitori: quando si trovano a vivere nel "mondo reale" (non più indulgente nei loro confronti), vanno facilmente in crisi di fronte a difficoltà e conflitti, con due tipi di reazione:
  • Crollo emotivo ("Non ce la faccio!")
  • Oppure superbia egocentrica ("Come ti permetti di farmi questo!")
Ovviamente, entrambe le reazioni sono disfunzionali e portano a comportamenti problematici.

Mantenere allenati corpo e mente

Questo problema è simile al mantenimento della forma fisica: se non faccio mai movimento e sforzi fisici, il mio corpo funzionerà al minimo delle sue capacità. E nel momento in cui sarà richiesto uno sforzo maggiore (una corsa, una giornata frenetica... anche un amplesso focoso!), il mio corpo cederà e avrò un crollo.

Una convinzione diffusa è quella per cui "Più la vita è comoda, meglio è". Ma in realtà gli esseri umani sono "progettati" per affrontare difficoltà e sfide, sia a livello fisico che mentale. Vivendo una vita troppo confortevole, senza esercizio fisico, stimoli emozionali e sfide intellettuali, avviene un decadimento progressivo. Pensiamo alla classica situazione di qualcuno che passa ore sul divano a guardare la TV (attività che richiede un impegno minimo): è facile notare come, a lungo andare, si tenda all'atrofia fisica ed emotiva, all'inerzia mentale e all'abulia.

“Gli esseri umani sono progettati
per affrontare difficoltà e sfide”

Dallo stress all'avventura

In sintesi: per mantenere una buona capacità ed efficienza, è necessaria una certa dose di fatica e sforzo, sia a livello emozionale che fisico.
Per questo è buona cosa accogliere le frustrazioni come parte di una "vita sana": invece di evitarle ad ogni costo, vederle come "sfide", opportunità e "allenamento" per diventare persone migliori. Come lo sport può trasformare la fatica in divertimento, così un'attitudine creativa verso le frustrazioni può vederle come situazioni stimolanti che ci inducono ad evolverci. Un'attitudine coraggiosa e "avventurosa", del tipo "Ah! Caspita... questa è dura. Vediamo cosa riesco a inventarmi stavolta!".
Lo stress è la reazione a un problema che ci crea difficoltà: trovare una soluzione creativa o riuscere ad adattarsi, accresce il nostro orgoglio e l'autostima per aver saputo fronteggiare l'evento. Ogni volta che affrontiamo con successo una situazione frustrante, ne usciamo rafforzati e maggiormente in grado di superare quella successiva.

Peraltro, questa è una caratteristica comune a tutte le persone di successo. Chiunque abbia conseguito risultati notevoli o sia "arrivato in cima", applica sempre i seguenti atteggiamenti:
  • Affronta le situazioni problematiche invece di sfuggirle
  • Imparare dagli errori invece di evitarli ad ogni costo
  • Si rialza dopo un crollo invece di arrendersi
Come conseguenza, chi si comporta in tal modo continua ad evolversi, diventando una persona con sempre maggiori capacità.

“Ogni volta che affrontiamo
una situazione frustrante,
ne usciamo rafforzati”

Genitori che lasciano andare i figli

Tornando al caso dei genitori, è necessario che comprendano l'importanza di non proteggere eccessivamente i propri figli. Schermarli dalla realtà, proteggerli dalla "fatica di vivere" avrà gravi conseguenze sul loro futuro:
  • non potranno crescere e diventare persone adulte ed efficaci;
  • resteranno "bambini" disorientati di fronte alla complessità della vita (almeno in parte).

Un buon genitore protegge il figlio da pericoli gravi e gli evita frustrazioni eccessive; ma, al tempo stesso, sa "farsi da parte" e lasciare che il figlio sperimenti il dolore, la frustrazione, le difficoltà, le conseguenze dei propri errori. Solo così potrà imparare ad affrontarle; solo così diventerà un "adulto" (nel senso pieno di persona matura, responsabile e capace di occuparsi della propria vita - non solo in senso anagrafico).
Il buon genitore è presente e il figlio sa di poter contare sul suo aiuto; ma lascia che il figlio cammini con le proprie gambe.


"Tutta la vita è risolvere problemi."
(Karl R. Popper)


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