Parla con me

Se vuoi approfondire questi argomenti o esplorare i tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

15 cose che le donne non dicono

Spesso uomini e donne faticano a capirsi. In parte accade perché sono diversi, in parte perché tendiamo a nascondere noi stessi, a non rivelare quello che davvero pensiamo e vogliamo.
Le donne, in particolare, mi sembra che tendano spesso a nascondere parti di sé, o a mostrare al mondo un'immagine "purificata" della loro natura. Quindi molti uomini - specialmente i più giovani o inesperti - le accostano basandosi su presupposti errati, e perciò disfunzionali: per cui non di rado approcci e relazioni falliscono, e loro non ne capiscono il motivo.
In questo post elenco quindi alcuni principi generali che riguardano buona parte delle donne (se non quasi tutte), che di rado vengono ammessi apertamente; ma che è utile considerare quando ci relazioniamo con l'altra metà del cielo. Rammento che nel post "15 cose che gli uomini non dicono" ho parlato invece di alcuni aspetti della psiche maschile.

N.B.: Ovviamente faccio delle generalizzazioni, quindi quello che dico non è sempre vero e non vale per tutte. Ricordiamoci sempre che non siamo tutti uguali.
Inoltre, non intendo dire che le donne mentano in continuazione: spesso nemmeno loro sono consapevoli dei propri comportamenti, o delle relative motivazioni. Spesso siamo mossi dall'inconscio, o da pulsioni di cui siamo ignari.


Quello che le donne non dicono

  1. Le donne vorrebbero un uomo con tutte le qualità
  2. Le donne sognano il lieto fine, e vogliono sentirsi speciali
  3. Le donne danno molto peso alla bellezza - proprio come gli uomini
  4. Per molte donne lo status economico dell'uomo è importante
  5. Le donne parlano sempre d'amore, ma spesso hanno altre priorità
  6. Molte donne sono attratte da uomini forti e dominanti (Alfa)
  7. Le donne "testano" gli uomini per selezionarli
  8. Alle donne il sesso piace quanto agli uomini
  9. Le donne fanno sesso non solo per amore
  10. Anche le donne tradiscono - forse più degli uomini
  11. La monogamia stanca anche le donne
  12. Le donne cercano di cambiare il partner
  13. Le donne sono più esigenti, gli uomini più accomodanti
  14. Le donne sono in competizione fra loro
  15. Le donne vogliono essere rassicurate, non la sincerità

1. Le donne vorrebbero un uomo con tutte le qualità

Istintivamente, la donna cerca un uomo che abbia tutte le qualità possibili (anche quando sono in contraddizione): forte ma anche sensibile, avventuroso ma rassicurante, passionale ma fedele, ecc. La figura idealizzata del "Principe Azzurro" rappresenta proprio questo partner utopico.
Questo è uno dei motivi per cui le donne sono molto più selettive degli uomini:
Ovviamente un uomo così perfetto non esiste: abbiamo tutti limiti, difetti e mancanze. Alcune donne, col tempo e le esperienze, maturano ed imparano ad apprezzare gli uomini come sono. Altre rimangono aggrappate a quell'ideale, non sanno adattarsi alla realtà, e finiscono col fare una di queste due cose:

2. Le donne sognano il lieto fine, e vogliono sentirsi speciali

Questo non è proprio un segreto.

Ma di solito una donna non rivela ad ogni uomo che le interessa - specialmente agli inizi - quanto lei desidera che lui si riveli "quello giusto" (punto 4), che l'amore duri per sempre, o che magari culmini nel matrimonio (forse per paura che lui si spaventi di fronte a tutte quelle aspettative). Però sembra che sia quello che molte di loro sognano.

Similmente, ogni donna vuole sentire di essere speciale per il suo partner, e che lui si interessi solo a lei; ma non sempre lo ammette, o lo esprime chiaramente. Se però lui non si comporta in tal modo, in genere lei manifesterà frustrazione, risentimento e aggressività.
Ogni donna ha paura di essere considerata "una qualunque", di venire sostituita da un'altra (forse per via della tendenza promiscua dei maschi); ed ogni segnale in questo senso la destabilizza. Viceversa, quando lui la fa sentire speciale, preziosa ed unica, lei si tranquillizza.

E temono di venire abbandonate

Forse anche per via di queste insicurezze, pare che le donne abbiano sempre paura di essere abbandonate (punto 1/10) - ma non vogliano ammetterlo. Forse per non apparire debole, o dipendente, o per non riconoscere al partner di avere potere su di lei.
Questa paura dell'abbandono è così forte che, a volte, una donna lascia il partner per prima, se ha paura che lui stia per staccarsi da lei.

3. Le donne danno molto peso alla bellezza - proprio come gli uomini

Molte donne si dicono interessate più alle doti interiori di un uomo che al suo aspetto, ma il più delle volte le qualità interiori non suscitano attrazione. In realtà tutti siamo istintivamente incantati dalla bellezza, uomini e donne. Così come entrambi i generi tendono a scegliere il partner in base all'attrazione fisica prima di tutto. Peraltro è del tutto naturale: sono impulsi innati ed hanno motivazioni evoluzionistiche.
Il luogo comune per cui "gli uomini sono creature più visive delle donne" è una cavolata priva di senso: le donne sincere ammettono apertamente di perdere la testa di fronte ad uomini molto attraenti (semmai sono più selettive, perciò sono rari gli uomini che fanno loro quell'effetto). E' vero che certe persone sono più visive (così come altre danno invece più peso all'udito o al tatto), ma è una questione di individui, non di genere.
La differenza tra i sessi, semmai, è che gli uomini trovano desiderabili la maggioranza delle donne - mentre le donne trovano davvero attraenti solo pochi uomini. Entrambi guardano l'aspetto, però gli uomini si entusiasmano spesso e le donne di rado.

Quindi quando una donna consiglia ad un uomo di non preoccuparsi per il proprio aspetto, o che deve solo essere se stesso, o che la "donna giusta" lo apprezzerà per come è, magari è in buona fede ma è meglio non darle retta. D'altra parte, è anche vero che l'attrazione non è generata solo dalla bellezza: quindi chi non ha ricevuto in dono un aspetto seducente, può compensare sviluppando altre qualità attraenti e magari impegnarsi per migliorare se stesso.

4. Per molte donne lo status economico dell'uomo è importante

Questa non è proprio una novità: siamo sempre stati messi in guardia dalle donne che guardano al portafoglio, o dalle "cacciatrici di dote". Però è una cosa che raramente le donne stesse ammettono apertamente. Ma le ricerche parlano chiaro: in generale le donne preferiscono uomini ricchi, o quantomeno benestanti.
Viceversa, un uomo squattrinato tenderà ad essere scartato - a meno che abbia una bellezza fuori dal comune, od altre doti straordinarie.

5. Le donne parlano sempre d'amore, ma spesso hanno altre priorità

A sentire quello che le donne dicono, l'amore è in cima ai loro pensieri. Ma in realtà le scelte sentimentali femminili sono spesso basate sull'attrazione fisica e/o su fattori economici (come illustrato nei due punti precedenti), oppure sulla ricerca di emozioni intense (quindi scelgono uomini che le emozionano, anche se non le amano). In queste tre situazioni, pare evidente che l'amore non venga al primo posto.

Poi le forti emozioni dell'attrazione vengono magari chiamate "amore"; in effetti sembra che molte donne - ma non solo loro - tendano a chiamare "amore" ogni emozione intensa verso qualcuno. Forse è per quello che, quando in una coppia le emozioni si attenuano passato il periodo d'innamoramento iniziale, spesso dicono "E' finito l'amore" - mentre forse quella che si è spenta è la travolgente attrazione iniziale, o l'estasi della passione.

Probabilmente è uno dei motivi per cui sono le donne ad iniziare la separazione nei due terzi dei casi: finita la passione o l'emozione, perdono interesse. Quindi l'affermazione che sia la donna a tenere di più alla coppia, o a volerne la stabilità, non è poi così vera; oppure vale solo fin quando serve.

6. Molte donne sono attratte da uomini forti e dominanti (Alfa)

Anche le donne che sono a favore della parità tra i sessi, spesso sono attratte da uomini virili, decisi e dominanti ("maschi Alfa"). Uomini dal carattere autonomo, determinato ed intraprendente, che spesso assumono il ruolo di leader, dirigente, imprenditore, o comunque "vincente".
Questo perché spesso siamo mossi da parti contraddittorie: anche se la loro parte razionale desidera (e dice di volere) un uomo dolce, gentile ed affettuoso, la parte istintiva è attratta dal tipo di uomo che per milioni di anni ha fornito un "vantaggio evolutivo" (in termini di geni e risorse); che corrisponde appunto al "capobranco", o maschio Alfa in etologia.

Selvaggio a letto

Inoltre, tante donne sognano un uomo che nel sesso sia selvaggio e animalesco, che le prenda con vigore e in modo anche un po' forzato (ovviamente parlo di situazioni consensuali, non di abuso o violenza reale).
Difficilmente lo ammettono apertamente, ma tra amiche (o nelle confessioni sulle riviste) esprimono spesso il desiderio di un "vero uomo" che la prenda e la "sbatta contro il muro" senza remore (di nuovo, questo risponde ad una "parte animale" che tutti abbiamo dentro di noi - e che molti uomini però reprimono).

7. Le donne "testano" gli uomini per selezionarli

In genere, gli uomini parlano in modo diretto: dicono quello che pensano. Le donne invece sono più indirette ed elusive: non solo spesso pensano una cosa ma ne dicono un'altra, ma non di rado fanno dei "test" verbali agli uomini per stabilire il loro valore (pratica chiamata "shit test" nell'ambiente della seduzione).
Poiché di solito una donna si trova a ricevere numerosi approcci, usare questi test (in modo conscio o involontario) è una maniera di selezionare e individuare gli uomini di maggior valore (teniamo presente che, per milioni di anni, per una donna la scelta del partner era una questione di sopravvivenza).

Questi test vengono fatti per valutare la sicurezza di sé dell'uomo, per verificare se vale meno di quanto mostra, o per sminuirlo e vedere la reazione: se l'uomo reagisce con insicurezza (mostra debolezza o si sforza di dimostrare il proprio valore), frustrazione (personalità fragile) o accondiscendenza (sottomissione), ha "fallito" il test e questo produrrà una diminuzione dell'interesse nella donna. Viceversa, se lui risponde in modo disinvolto, rilassato e magari ironico, mostra valore e supera il test.
I test femminili possono anche essere un modo per (ri)affermare la sua posizione di potere (è la donna a scegliere, e l'uomo ad essere scelto), e vedere quanto lui la asseconda. Da notare che i test continuano anche nella vita di coppia - sia per giochi di potere, sia perché lei cerca sempre la rassicurazione di avere scelto "l'uomo giusto".

Alcuni esempi di test femminili (a cui segue una risposta "sbagliata" - insicura o sottomessa - ed una più corretta - disinvolta, ironica o spiazzante):
  • "Sono sicura che dici così a tutte le donne"
    KO: "No, non è vero, non sono quel tipo di uomo"
    OK: "Certo, oggi sei la donna n. 3426 a cui lo dico!".
  • "Mi sa che non riesci a sollevare quella scatola"
    KO: "Certo che ci riesco, mi alleno tutti i giorni!"
    OK: "Non vedo perché dovrei farlo. Non è mica mia".
  • "Dove hai comprato quei vestiti, al mercato?"
    KO: "No, perché dici così? Sono così brutti?"
    OK: "A dire il vero li ho trovati nel cassonetto. Ieri è stato il mio giorno fortunato!".
  • "Scommetto che non ti sono mancata"
    KO: "Non è vero, ti ho pensata tutti i giorni"
    OK: "Perché, sei stata via?!?" (in tono ironico).

8. Alle donne il sesso piace quanto agli uomini

Un'idea molto diffusa sulle donne, è che siano poco interessate al sesso. In realtà le donne godono della sessualità (quando vissuta bene) ancora più degli uomini: il loro piacere può essere più travolgente, possono avere diversi tipi di orgasmi (clitorideo, vaginale, anale), possono avere orgasmi multipli e consecutivi. Infatti durante la fase dell'innamoramento, le donne mostrano in genere un desiderio sessuale pari a quello dell'uomo (semmai è sul lungo periodo, nelle coppie stabili, che il desiderio femminile tende a diminuire).

L'atteggiamento differente verso il sesso è dovuto principalmente alle diverse strategie riproduttive (inconsce), che portano le donne ad essere meno disponibili a fare sesso (anche quando ne avrebbero voglia) per una serie di motivi: per esempio hanno paura di restare incinte, temono i giudizi negativi, o non trovano l'uomo abbastanza attraente.

9. Le donne fanno sesso non solo per amore

Spesso le donne associano il sesso all'amore, o vorrebbero che lo faccia l'uomo. Molte donne si lamentano di quando un uomo cerca il sesso fine a se stesso, oppure le cerca solo per fare sesso: quando accade, di solito accusano l'uomo di superficialità o di non volersi impegnare.
Però a volte anche le donne vivono il sesso a scopo puramente ricreativo, solo per trarne piacere. Altre volte il sesso viene usato dalla donne come "merce di scambio" ("sex as a commodity"): per ottenere regali o favori, per conquistare un uomo, o per farsi sposare - magari simulando una focosità non realmente sentita (in questi casi lei, dopo aver ottenuto quello che voleva, spesso si raffredda o trascura il partner).

Nel libro "Why women have sex" di Cindy Meston ("Perché le donne fanno sesso"; articolo su "La Repubblica"; recensioni in inglese), gli autori elencano ben 237 diverse motivazioni. Insomma, ci sono molti motivi per cui una donna può fare sesso, oltre all'amore; ma di solito non vengono menzionati.

10. Anche le donne tradiscono - forse più degli uomini

Dato il luogo comune che dice "L'uomo è traditore", alcuni possono pensare che le donne non tradiscano, oppure che sia un evento ben più raro. Ma è proprio così?
In realtà dovremmo partire dalla constatazione che tradire è un evento comune, non straordinario (come ormai riconoscono anche gli psicologi). Peraltro i tradimenti sono sempre avvenuti, prima di tutto perché non siamo creature monogame.

Dalle ricerche emerge infatti che anche le donne tradiscono (e sembra che in Italia tradiscano più che altrove). E' difficile arrivare a numeri esatti perché molti mentono: quando si parla di attività sessuale, gli uomini esagerano e le donne sminuiscono. Ecco due fonti interessanti: la prima piuttosto approfondita, la seconda perché usa uno stratagemma per diminuire le bugie:
  • In questo articolo sui tradimenti, vediamo che questi avvengono sovente, ed uomini e donne hanno livelli simili di inclinazione al tradimento. Secondo un'agenzia investigativa di Los Angeles, il 57% di uomini ed il 54% di donne ammettono di avere tradito in relazioni precedenti; il 74% di uomini ed il 68% delle donne ammettono che tradirebbero se fossero certi di non essere mai scoperti.
  • In questa ricerca sul numero di partner sessuali, le donne che credevano di essere controllate dalla "macchina della verità" - quindi meno inclini a mentire - hanno dichiarato una media di 4,4 (superiore anche alla media maschile di 4,0), contro una media per quelle non controllate di 2,6.
    La risposta femminile "sincera" quasi raddoppia quella "ufficiale": possiamo quindi desumere che le risposte femminili "ufficiali" sui tradimenti vanno aumentate di molto, e notare che l'attività sessuale femminile appare prossima o superiore a quella maschile.
Basandomi su queste ed altre ricerche, risulta che entrambi i sessi tradiscono - e probabilmente le donne tradiscono anche più degli uomini. Sono però molto più brave degli uomini a nasconderlo.

11. La monogamia stanca anche le donne

E' bene chiarire che agli esseri umani la monogamia non viene naturale, ma è un costrutto culturale (anche se un'educazione romantica ci convince del contrario, le prove sono schiaccianti - vedi post linkato).
In molti riconoscono che in effetti la monogamia sta stretta ai maschi (che istintivamente desiderano fare sesso con qualsiasi donna graziosa che incontrano), ma credono che sia invece adatta alle femmine. I fatti però dimostrano che non è così: sul lungo periodo, anche le donne si stancano della monogamia - senza contare che di solito porta al crollo del desiderio femminile verso il partner.

Questo però viene raramente ammesso, forse per via del bisogno femminile di stabilità e sicurezza. Ciò porta le donne, in genere, a sostenere ad oltranza l'importanza dei legami stabili, della monogamia e della fedeltà - anche a dispetto della propria esperienza negativa, ed anche quando loro stesse non praticano quanto predicano (per esempio la donna infedele che si scandalizza per un tradimento del compagno).
Peraltro, siamo creature contraddittorie e la coerenza non sembra una virtù molto diffusa.

12. Le donne cercano di cambiare il partner

Anche quando trovano un uomo che amano e adorano, generalmente le donne cercano di "migliorarlo". Forse per il loro bisogno di trovare il "partner perfetto", forse per le loro insicurezze, fatto sta che le donne stesse (a volte) ammettono questa loro tendenza (punto 3/10).
  • Alcune lo esortano a migliorare il suo stile di abbigliamento o il suo aspetto.
  • Alcune premono perché lui sia più ambizioso e/o guadagni di più.
  • Alcune lo incoraggiano ad abbandonare passatempi (per lei) futili, come calcetto o videogiochi.
  • Alcune amano fare le "crocerossine" (punto 5) e scelgono partner "da salvare": problematici, immaturi, con problemi di dipendenza (anche se poi finiscono col lamentarsene).
  • Alcune cercano di "addomesticare" il partner, di renderlo più accondiscendente e servizievole, sempre incline a soddisfare i desideri di lei. Anche quando ci riesce, però, alla lunga non è contenta: perché di solito le donne sono attratte da uomini forti e dominanti, per cui se l'uomo si sottomette lei perde interesse e diventa inquieta.

Anche quando hanno le migliori intenzioni, queste donne non sembrano rendersi conto che amare significa accettare l'altro per come è. Curiosa contraddizione, specialmente quando osserviamo che loro stesse - in genere - vorrebbero essere amate incondizionatamente.

"Gli uomini sposano le donne con la speranza che non cambino mai. Le donne sposano gli uomini con la speranza che cambino. Invariabilmente rimangono entrambi delusi."
(Mort Sahl)

13. Le donne sono più esigenti, gli uomini più accomodanti

Nelle coppie spesso si verificano situazioni in cui lui e lei vogliono cose diverse e, in buona parte dei casi, lei si aspetta (od esige) che sia lui ad adattarsi alle esigenze di lei; quasi come se fosse una cosa dovuta e scontata (non dico che avvenga sempre, ma noto che è frequente, specialmente nelle piccole cose). Alcuni esempi:
  • A letto lei ha freddo e vuole il piumino più pesante.
  • A lei dà fastidio il cibo piccante, quindi va evitato.
  • Di notte lei ha bisogno del buio totale, oppure della porta chiusa, altrimenti non riesce a dormire.
  • Lei opera quasi tutte le scelte di arredamento in casa.
  • Se lei vuole figli e lui no, molte volte i figli verranno concepiti. Perché lei insiste, o pone ultimatum ("Altrimenti ci lasciamo"), o addirittura usa stratagemmi per farsi mettere incinta (accade più spesso di quanto si pensi: pare che sia comune fra le donne mentire o fuorviare riguardo la contraccezione, allo scopo di concepire un figlio).
In queste situazioni è raro che sia lei ad adattarsi o ad andare incontro a lui; in generale l'uomo sente che tocca a lui rinunciare alla sua preferenza.

Questa maggiore intransigenza è forse dovuta al fatto che, essendo le donne più emotive, vivono i contrasti in modo viscerale e quindi personale; perciò per loro è più difficile lasciar correre (mentre l'uomo è più pragmatico). Inoltre li vivono come "dimostrazioni": quindi se lui non si adatta a lei, viene visto come una prova che lui non tiene abbastanza a lei, o non la ama, ecc.
L'uomo si adatta anche per evitare le conseguenze: se la donna non si sente considerata o assecondata, facilmente tende a fare scene "drammatiche", oppure si chiude e smette di parlare, di essere affettuosa, di fare sesso (tutte reazioni che gli uomini patiscono molto, quindi fanno il possibile per evitare).
Per certi versi, è un po' come se le donne continuassero a sottoporre i loro partner a "test" per verificare se sono "all'altezza".

14. Le donne sono in competizione fra loro

Anche quando cercano di nasconderlo, la maggior parte delle donne vede le altre donne come possibili "concorrenti". Questo accade perché, come detto all'inizio, le donne sono molto selettive ed ognuna vorrebbe per sè l'uomo migliore e più dotato (rappresentato dall'ideale del "Principe Azzurro": bello, ricco e potente). E' questo il motivo principale per cui così spesso si sentono commenti acidi e aggressivi rivolti ad altre donne, e per cui la solidarietà fra donne è un fenomeno più raro che tra gli uomini.

Per questa ragione un'altra donna, bella e affascinante, viene vista come qualcuno che potrebbe "portare via" la preda ambita, e viene perciò osteggiata (in modo più o meno velato). Lo stesso accade verso donne particolarmente sexy o vestite in modo provocante (che vengono accusate di volgarità), oppure donne disponibili sessualmente (che vengono disprezzate a livello morale): dietro le accuse ipocrite, si cela l'ostilità verso una concorrenza ritenuta temibile.

E sono in competizione anche con le alternative

Per un motivo simile, la maggior parte delle donne assume un atteggiamento critico e aggressivo verso la prostituzione, la masturbazione maschile, l'uso della pornografia, e persino i (futuri) robot sessuali. Poiché il potere maggiore di una donna sull'uomo deriva dal suo "potere sessuale", ogni attività che fornisca agli uomini una soddisfazione sessuale alternativa diminuisce la loro dipendenza dalle donne, e quindi anche il potere sessuale femminile.
Anche qui, dietro le condanne morali e gli appelli a valori elevati, si nasconde la paura di una "concorrenza" e della perdita di potere.

15. Le donne vogliono essere rassicurate, non la sincerità

Quando una donna chiede un parere su di lei, il più delle volte non vuole sentire un'opinione sincera, ma desidera essere "rassicurata" (sul suo valore, sul fatto che va bene, sui sentimenti dell'uomo). Per esempio:
  • Pensi che Tizia sia più bella di me?
  • Come mi sta questo vestito?
  • Mi trovi ingrassata?
  • Mi ami?
A questo tipo di richieste la risposta "giusta" è sempre lusinghiera, rassicurante e senza indugi (una esitazione viene vista come conferma che lei ha qualcosa che non va); a meno che amiate musi lunghi e litigi ;-)
Similmente, quando c'è una situazione di conflitto (per esempio alla guida dell'auto, o in una discussione), di solito lei non vuole da lui un parere obiettivo, vuole che lui le dia ragione a prescindere, che sia dalla sua parte (anche quando lei è in torto). Considerare le ragioni dell'altra parte viene visto come una specie di "tradimento", di non tenere abbastanza a lei.

Al tempo stesso, le donne - come chiunque - detestano sentirsi ingannate; quindi l'uomo dovrebbe saper mentire con una certa abilità. Se questo appare come una contraddizione, non c'è da stupirsi: gli esseri umani sono spesso contraddittori, e le donne lo sono ancor più.
In queste situazioni è come se la donna volesse "l'uovo e la gallina": "Non ingannarmi, ma dimmi quello che voglio sentirmi dire". Forse questa esigenza rispecchia l'ideale romantico dell'essere amata in modo incondizionato, da un uomo che la veda sempre perfetta e adorabile.

Comprendere, non criticare

Gli argomenti che ho esposto non hanno funzione di critica: in fondo siamo tutti umani e limitati, ognuno a suo modo. Servono piuttosto ad aiutare gli uomini a conoscere e capire meglio le donne; nonché alle donne per scoprire quali comportamenti femminili (spesso involontari o inconsapevoli) potrebbero danneggiare le relazioni.
Ribadisco che quelle esposte sono generalizzazioni: quindi non valgono sempre e comunque, né per tutte le donne.

Risposte ad obiezioni

Prevedo che numerose persone troveranno uno o più di questi argomenti errati, sessisti o lamentosi. Oppure obietteranno che ci sarebbe molto da dire anche sugli uomini. Provo a rispondere:
  • Errati: certamente posso sbagliarmi, come chiunque. Tengo a precisare, però, che il post si basa non tanto sulle mie esperienze, quanto su centinaia di aneddoti e testimonianze raccolti, su ammissioni delle donne stesse, nonché su ricerche psicologiche.
    Può anche essere che quanto scritto non corrisponda a te od a chi frequenti, ma questo non esclude che possa valere per tante altre persone che non conosci (mai dimenticare che siamo tutti diversi).
  • Sessisti: in effetti certe affermazioni possono suonare sessiste. Ritengo però che la verità non sia mai sessista: se una cosa è vera, è vera e basta - anche se può risultare scomoda o sgradevole (non è sessista dire che gli uomini sono mediamente più forti delle donne, o che le donne vivano più a lungo: sono semplicemente fatti assodati).
    Quindi invito chi si senta offeso o disturbato da questo post, ad accantonare i suoi giudizi ed a chiedersi se quanto ho scritto sia vero o falso. Che poi è quello che conta veramente. Se qualcuno ritiene di avere una spiegazione migliore delle mie (ai comportamenti citati), la scriva pure nei commenti.
  • Lamentosi: in effetti c'è una parte di insofferenza e malcontento. D'altra parte, da che mondo è mondo le donne si lamentano degli uomini, e viceversa! ;-D
  • Anche sugli uomini: senza dubbio. Ho già detto che siamo tutti limitati. Però mediamente gli uomini sono più aperti nell'ammettere i loro punti deboli (per esempio la passione maschile per il sesso non è certo un mistero), e sia le persone che i media non si fanno problemi ad elencare i difetti maschili: per cui si può dire che questi siano già "sulla bocca di tutti".

La verità è che le relazioni sono sempre complicate: per stare insieme serve tanta pazienza, e venirsi incontro. Per questo è utile conoscere meglio "l'altra metà del cielo", per capirla e trovare insieme delle soluzioni.


"Uno deve scegliere fra amare le donne e conoscerle."
(Ninon de Lenclos)

"Una donna sincera è quella che non dice bugie inutili."
(Anatole France)

"Una donna è un paese straniero del quale un uomo non arriva mai a capire fino i fondo i costumi, la politica e la lingua."
(Coventry Patmore)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Perché la sessualità viene giudicata e condannata

Al giorno d'oggi può sembrare che l'espressione della sessualità sia libera e persino incoraggiata - almeno in Occidente. A molti sembra di vedere messaggi sessuali ovunque: nelle pubblicità, nelle notizie, su Internet. Ma in realtà la questione non è così semplice: se da una parte è vero che di sesso si parla spesso, è altrettanto vero che riceviamo anche molti messaggi negativi o giudicanti a riguardo:
  • Una persona sessualmente spregiudicata viene considerata immorale, o anormale.
  • Una donna sessualmente vivace viene additata come "puttana" o "poco di buono".
  • Un uomo che fa sesso con molte partner, se da alcuni viene invidiato, da altri viene visto come immaturo, egoista o inaffidabile.
  • Per non parlare dei tradimenti, tanto aspramente condannati quanto diffusi (indice quindi di ipocrisia sociale: si esalta la monogamia, ignorando che funziona raramente).
Solo perché la pubblicità è piena di ammiccamenti erotici, non dobbiamo pensare che questo indichi apertura mentale: la pubblicità serve a vendere (spesso cose superflue), non a far sentire bene le persone.

La sessualità dissociata

Pare evidente, quindi, che nella nostra società sia in opera una specie di "dissociazione": da una parte il sesso sembra ovunque, dall'altra viene spesso visto con sospetto, disprezzo e condanna (se può consolare, negli Stati Uniti sembrano più dissociati di noi: laggiù persino l'apparizione di un capezzolo crea scandalo).

Questa condanna opera spesso in modi diversi a seconda del genere:
  • Il desiderio femminile viene sminuito o negato: viene spesso sostenuta la tesi per cui alle donne il sesso interessa poco, oppure interessa solo se associato all'amore (entrambe cose non vere). Inoltre la sessualità femminile viene spesso giudicata o repressa.
  • Il desiderio maschile viene svalutato o ne viene negata l'importanza: raramente viene riconosciuto che per un maschio fare sesso è un'esigenza quasi fisiologica, necessaria al suo benessere*. Questo bisogno viene sottovalutato, giudicato segno di debolezza o immaturità, oppure riceve condanna e svilimento (una donna non amata suscita compassione; un uomo che non riesce a fare sesso viene disprezzato o deriso).
* Anche per le femmine fare sesso è importante, ma sembra che per i maschi sia un bisogno più necessario e totalizzante (non saprei quanto il minore bisogno femminile sia una differenza innata oppure dovuta ad influssi culturali).
Inoltre, per gli uomini un'attività sessuale frequente ed appagante è necessaria per sentirsi amati. Per approfondire l'importanza del sesso per l'uomo, segnalo quattro validi articoli: "The truth about men and sex", "What sex means to a man", "How important is sex for a man", "A man’s view: how important is sex in a relationship?" (in inglese; non ho trovato fonti adeguate in italiano).

“Per gli uomini
un'attività sessuale frequente
è necessaria per sentirsi amati”

Fare sesso fa bene a corpo e mente

Questa avversione verso la sessualità permane nonostante sia ormai dimostrato scientificamente quanto un'attività sessuale appagante contribuisca alla salute fisica e mentale di entrambi i generi (le fonti a riguardo abbondano: basta cercare su Google "attività sessuale benefici". Due esempi autorevoli: "Dieci motivi per cui il sesso fa bene alla salute", e "The Health Benefits of Sex" - in inglese).

Anche la maggioranza delle persone la vede in tal modo; questa ricerca (su 26.000 persone in 26 nazioni) lo dimostra:
  • Il 69% degli intervistati ritiene che il sesso sia divertente e ne traggono godimento.
  • Due terzi concordano che "una buona attività sessuale è una parte vitale della vita".
  • Due terzi affermano che "il sesso fa bene alla salute e al benessere".


I motivi per cui giudichiamo il sesso

Da dove nasce questa dissociazione? Quali fattori portano ancora a condannare un'attività così importante e benefica per la salute fisica e mentale? Di ragioni ce ne sono diverse, sia su un piano storico che sociologico. Di seguito cito quelle che mi sembrano più rilevanti (naturalmente queste sono semplificazioni; l'argomento è ben più complesso).

Millenni di cultura sessuofobica

L'Occidente è influenzato da 2000 anni di Cristianesimo, che - come molte altre religioni - è fortemente sessuofobico (hanno persino inventato la gravidanza di una vergine). Anche se l'influsso religioso è in diminuzione, è comunque parte della nostra cultura, quindi tocca anche i non credenti.
La mentalità cristiana ha sempre visto con sospetto e disprezzo l'esuberanza erotica: giudicando e svilendo quella maschile, demonizzando quella femminile. Contrapponendo inoltre la fisicità (bassa) allo spirito (elevato).
Tutt'oggi ci sono famiglie (specialmente se religiose) in cui vige un'educazione repressiva e sessuofobica, da cui emergono figli complessati, inibiti, dissociati e tendenzialmente nevrotici (la repressione della sessualità provoca squilibrio anche nelle emozioni e nelle relazioni in generale).

Conseguenza: condanna del piacere e della carnalità; disagio e incapacità nelle aree dell'eros, emotive, relazionali.

Esaltazione della ragione

A partire dall'Illuminismo (XVIII secolo), l'intelligenza razionale è stata esaltata - a discapito di altre parti di noi, come quella emotiva, istintiva ed anche erotica (la parte emotiva è stata rivalutata dal Romanticismo, le altre no; alcuni pensatori - per esempio Nietzsche e Reich - hanno cercato di rivalutare la parte erotica e dionisiaca, ma sono rimasti in minoranza).
Questo vale tutt'ora: essere un intellettuale ha una valenza sociale positiva, mentre essere emotivo od impulsivo viene visto quasi come un handicap (specialmente nei maschi). Di conseguenza, chi dedica la sua vita ai libri viene ammirato (ma di rado invidiato), mentre chi si abbandona ai "piaceri della carne" viene visto come un degenerato (anche se quest'ultimo comportamento è decisamente più naturale del primo).

Conseguenza: le nostre parti irrazionali vengono viste con sospetto e svalutate; e noi tendiamo a vergognarci e nascondere il nostro eros.

La repressione del sesso è uno strumento di controllo sociale

In gran parte delle società (e specialmente in quelle autoritarie), il sesso viene limitato e represso per controllare gli individui. Un esempio estremo è il fondamentalismo islamico, che separa uomini e donne, e limita fortemente l'espressione sessuale; per cui giovani uomini senza vita amorosa e senza rapporti sessuali, sono abbastanza disperati da diventare disponibili a sacrificarsi in attentati suicidi (cosa che persone felici e soddisfatte mai farebbero).
Questo perché le persone serene ed appagate sono più libere ed autonome, mentre quelle infelici sono facilmente manipolabili (le dittature sono un buon esempio; vedi l'ascesa di Hitler nella realtà, e "1984" di George Orwell nella narrativa).
Inoltre la redirezione dell'energia erotica nel lavoro (invece che nell'attività sessuale vera e propria) rende le persone più produttive, e l'insoddisfazione conseguente induce a comprare cose superflue; il che è utile alla prosperità economica della società. In epoche passate (e tutt'oggi in società patriarcali o militariste), si condannava la sessualità ricreativa (o la masturbazione), e si incoraggiava la sessualità strettamente procreativa: allo scopo di ottenere più braccia per lavorare, e più soldati da mandare in guerra.

Conseguenza: ci viene detto (in modo subdolo) "Non fate l'amore, producete e consumate" (in Paesi democratici); oppure "Non fate l'amore, fate la guerra" (in Paesi arretrati o autoritari).

Gli esseri umani non vogliono riconoscere la propria parte animale

Gli esseri umani sono a tutti gli effetti degli animali. Sono più le cose che ci accomunano agli altri animali, di quelle che ci distinguono (infatti veniamo concepiti, nasciamo, viviamo condizionati dai nostri bisogni, ci ammaliamo e moriamo proprio come ogni altro animale).
Ma siccome alla maggior parte delle persone dà fastidio ammettere la propria "animalità" (basti vedere le reazioni avverse alle opere di Darwin), e per contro vorrebbero sentirsi superiori e "speciali", tendono a negare quei bisogni e quelle pulsioni che sono propriamente animali - tra le quali gli impulsi sessuali. Infatti chi ha un forte appetito erotico, o chi si abbandona ai piaceri carnali, viene spesso definito "una bestia", oppure "selvaggio" (come se chi lo dice appartenesse ad una razza superiore, immune da simili istinti).

Conseguenza: negazione della fisicità e dei bisogni sessuali - spesso accompagnata dall'esclamazione indignata "Non siamo animali!".

N.B.: Quelli citati sono fattori di cui perlopiù non siamo consapevoli, ma che pure ci condizionano (anzi: meno ne siamo consapevoli, e più ci influenzano).

Condanna della sessualità in base al genere

I fattori elencati sopra valgono in generale per entrambi sessi. Ma, come ho accennato all'inizio, esistono anche giudizi e condanne rivolti specificamente a femmine o maschi.

Verso la sessualità femminile

  • Del Cristianesimo, della sua svalutazione dell'eros, e della idealizzazione della figura femminile (Maria vergine), ho già accennato.
  • Il Romanticismo ha diffuso un'immagine della donna come essere angelicato ed innocente, quasi asessuato (mentre in epoche precedenti le donne erano viste come creature bramose e lussuriose, dai cui appetiti gli uomini dovevano difendersi). L'impulso erotico femminile è stato quindi negato o sminuito, oppure deve essere "giustificato" dall'amore.
  • Il controllo sociale della sessualità viene applicato da millenni in particolare all'eros femminile, principalmente per salvaguardare la certezza della paternità: una donna sessualmente inibita (o meglio ancora vergine), non si farà fecondare da uomini diversi dal partner (o almeno questo è quello che agli uomini piace credere).
    Anche da questa mentalità provengono giudizi del tipo "Una donna che si concede facilmente è da disprezzare", oppure la dicotomia "madonna / puttana".

Verso la sessualità maschile

Negli ultimi 50 anni, in particolar modo certo femminismo ha demonizzato l'eros maschile, specialmente quello "selvaggio" (che poi è quello che, invece, attrae buona parte delle donne).
La sessualità maschile è istintivamente quantitativa e promiscua (fare sesso con più donne possibili, specialmente giovani e belle, senza legarsi), il che va in direzione opposta alle esigenze femminili (conquistare il maschio migliore e tenerselo). Per questo il femminismo vede l'eros maschile come una minaccia, deleterio per le priorità femminili, quindi da condannare, reprimere o "addomesticare":
  • Cerca di delegittimarlo*, per esempio affermando che l'esuberanza erotica maschile sia dovuta a condizionamenti culturali, invece che essere un istinto naturale.
  • Incoraggia e valorizza un maschio "femminilizzato": dolce, sensibile e sottomesso (che però poi non genera attrazione nelle donne).
  • Condanna molte espressioni di mascolinità (quando divergenti dagli interessi femminili), come l'assertività, l'aggressività, la competizione.
  • Disprezza e avversa forme di sessualità "alternative" al sesso di coppia (masturbazione, pornografia, prostituzione) perché riducono la dipendenza maschile dalle donne, e quindi il potere femminile sugli uomini.

Sugli attacchi del femminismo verso la mascolinità e i diritti maschili, vedi l'ottimo libro di Warren Farrell "The Myth of Male Power" ("Il mito del potere maschile"; info nella Bibliografia).

* Delegittimazione dell'eros maschile

Va notato come in passato per gli uomini (anche sposati), andare con prostitute o avere delle amanti fosse considerato normale. Magari immorale, ma naturale e necessario. Questo perché quasi sempre il bisogno sessuale maschile è superiore alla disponibilità femminile; e quando non soddisfatto, genera un malessere che può indurre comportamenti aggressivi. Perciò sia le autorità, che le mogli, "chiudevano un occhio" riconoscendo questa necessità.
Durante il XX secolo, invece, questa esigenza maschile è stata sempre più disprezzata ed osteggiata, con diverse conseguenze:
  • Il bisogno sessuale maschile, invece di essere riconosciuto, viene spesso denigrato o ridicolizzato (vedi l'uso del termine dispregiativo "morto di figa" verso uomini "affamati"). Non si riconosce dignità a questa forma di sofferenza emotiva.
  • Leggi che puniscono - anche in modo sproporzionato - l'espressione di desiderio o apprezzamento sessuale verso le donne: anche uno sguardo insistente o un complimento può essere considerato "molestia sessuale" o "sexual harassment", e portare a licenziamenti o condanne giudiziarie (ovviamente parlo di comportamenti relativamente innocui; azioni ben più gravi - come aggressioni fisiche e stupri - sono sempre da condannare).
  • Criminalizzazione della prostituzione (in Italia, vedi la Legge Merlin del 1958) - che spesso non protegge le prostitute stesse, ma anzi ne facilita l'abuso - oppure del solo cliente (quindi maschio).

“In passato andare con prostitute
o avere delle amanti
era considerato normale”

Come liberarsi da questi condizionamenti

  • Il primo passo è proprio rendersi conto di essere condizionati: riconoscere tutti i giudizi, le idee limitanti, le pressioni moraliste, i "lavaggi del cervello" ricevuti fin da piccoli (se non riesci a identificarli, leggere i fattori elencati nel post ed ascoltare le tue reazioni emotive - disagio, imbarazzo, rabbia - può darti degli indizi).
  • Poi, è necessario osservare come queste idee, ormai assorbite, tendano ad influenzare il nostro sentire e le nostre azioni. Per esempio: mi sento in colpa per i miei desideri erotici o le mie fantasie; esito a fare proposte sessuali; mi vergogno a compiere certe attività...
  • Una volta osservati i proprio freni o blocchi in azione, è utile chiedersi se hanno senso, o vanno bene per me, o se corrispondono al tipo di persona che voglio essere. Se la risposta è "No", allora posso scegliere consapevolmente di rifiutarli, di "espellere" quelle idee da me, dichiarandole ormai inutili o non più parte di quello che sono (fare questo può richiedere del tempo prima che questi blocchi si indeboliscano; la ripetizione aiuta).

Questo processo permette di liberarci di inutili "zavorre", e di recuperare quella che è una sana, spontanea, gioiosa ed appagante sessualità. Una sessualità che è parte di noi fin dalla nascita, che è parte fondamentale della nostra stessa natura. Permettere a se stessi di viverla, è come "tornare a casa": accettare come realmente sei - invece di forzarti ad essere come gli altri vorrebbero.

"Il puritanesimo è l'ossessiva paura che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice."
(Henry Louis Mencken)

"Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell'istinto sessuale."
(Arthur Schopenhauer)

"Che cosa ha fatto di male agli uomini l'atto sessuale, così naturale e necessario, così legittimo, per non osare parlarne senza vergogna, per lasciarlo fuori dai discorsi seri e misurati?"
(Michel De Montaigne)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Nel mercato relazionale, la donna vale più dell'uomo


A dispetto di tutti i discorsi sull'eguaglianza tra uomini e donne, o della propaganda femminista per cui gli uomini sono assai più privilegiati delle donne, nel "mercato relazionale" (1) le femmine hanno - mediamente - un valore decisamente superiore a quello maschile, e si trovano spesso in posizione di vantaggio. Capire queste differenze può aiutare certi uomini a comprendere perché incontrano tante difficoltà ad essere desiderati, od a trovare una partner.

(1) Mercato relazionale

Le relazioni si creano all'interno di un "mercato": ovvero del bacino di persone interessate ad una relazione. Poiché chi è interessato cerca ed offre qualcosa, è un mercato perché funziona secondo le leggi della domanda e dell'offerta: il tuo interesse per me dipenderà da quello che tu cerchi (domanda) e da ciò che io posso darti (offerta). Il valore relazionale di ciascuno determina quanto è desiderato dagli altri.

Gli uomini hanno più bisogno di sesso

Il primo svantaggio dei maschi, è che l'uomo sente più necessità di fare sesso della donna. Questo lo rende bisognoso e dipendente verso di lei - e conferisce alle donne un enorme potere sessuale. Ed anche quando una donna prova desiderio erotico, spesso è meno disponibile al sesso per una serie di ragioni (ho approfondito in altro post questo squilibrio della disponibilità sessuale).
Non a caso, molte donne usano il sesso per avere potere sugli uomini: per sedurli (negandosi o concedendosi solo a certe condizioni), per ottenere vantaggi economici, o per tenere il partner "al guinzaglio" (se lui non fa quello che lei vuole, niente sesso).

Si potrebbe pensare che buona parte di quello in cui gli uomini si impegnano (successo economico e professionale, forma fisica, miglioramento personale...), è volto a conquistare il favore sessuale delle donne? Oppure, al contrario, che se escludiamo il sesso, la maggior parte degli uomini avrebbe pochi motivi per interessarsi o corteggiare una donna? Può apparire esagerato, ma per molti uomini sembra così.

Per chi dubita che questa differenza di desiderio sia eclatante, basti vedere come uomini e donne reagiscono a:
  • L'offerta di prostituzione o pornografia: la prima è rivolta quasi solo ad un pubblico maschile; la seconda suscita l'interesse o l'entusiasmo di tutti gli uomini, ma solo di una minoranza di donne (mentre altre donne la trovano detestabile).
  • La proposta di fare sesso con una persona sconosciuta: la maggior parte degli uomini accettano; nessuno donna lo fa.
  • Il denudarsi in pubblico: se lo fa una donna, gli uomini intorno reagiscono con interesse, compiacimento e desiderio; se lo fa un uomo, le donne reagiscono con fastidio, paura o disgusto (una reazione simile si ottiene di fronte all'esibizione dei genitali di sesso opposto).

Curiosamente, invece di riconoscere quanto sia naturale questa bramosia maschile per il sesso, essa viene alternativamente negata o sminuita, oppure criticata e disprezzata come una "malattia" (viene detto agli uomini che dovrebbero "addomesticare" questo loro bisogno, e diventare più simili alle donne).

“Le donne hanno un enorme
potere sessuale”

Le donne sono più selettive

Un secondo punto importante in cui gli uomini si trovano in posizione di inferiorità, è che nella scelta di un partner le donne sono molto più selettive degli uomini.
Una ricerca del sito di dating americano OkCupid "Your Looks and Your Inbox" ("Il tuo aspetto e la tua casella di messaggi ricevuti" - pagina cancellata ma disponibile su Internet Archive), in cui si esamina l'attrazione degli utenti verso quelli di sesso opposto, mostra una disparità sorprendente:
  • Gli uomini trovano relativamente attraenti o desiderabili l'80% delle donne (solo il 20% delle donne viene considerato "scarso", vicino allo zero: prima colonna a sinistra).
  • Mentre le donne trovano attraenti o desiderabili solo il 20% degli uomini (quelli dal livello medio in su; mentre l'80% viene giudicato "sotto la media", e quasi il 60% viene considerato "scarso").

Altre ricerche producono risultati simili. Questa disparità di interesse (spiegabile con ragioni evolutive), crea una "economia della seduzione" con scarsa diseguaglianza per le donne (la maggior parte sono considerate desiderabili), ma con altissima diseguaglianza per gli uomini (pochi vengono desiderati). Ciò spiega la forte competizione fra uomini, che li porta a dover compiere una serie di "performance seduttive".

La genetica lo conferma

Un'ulteriore conferma di questa selettività viene dalla ricerca sul DNA, che mostra come la nostra specie abbia il doppio di antenati femminili rispetto agli antenati maschili (2). Questo indica che circa metà dei maschi esistiti non si sono riprodotti (perché scartati da qualsiasi femmina o per cause naturali). In altre parole, degli umani che si sono riprodotti (antenati), il 67% erano femmine ed il 33% maschi (3).
Se questo suona anomalo, pensiamo ad un'isola con due maschi e due femmine: se uno dei due maschi è decisamente più attraente dell'altro, entrambe le femmine vorranno accoppiarsi solo con lui. I due figli conseguenti avranno un antenato maschio e due femmine (33 e 67%). Ciò dimostra la tendenza femminile a preferire i maschi migliori (con cui poi procreano), ed ignorare quelli medi o scarsi.

(2) "The Mating Mind: how sexual choice shaped the evolution of human nature", di Geoffrey Miller.
(3) "Is there anything good about men?", di Roy F. Baumeister.


Il potere femminile nelle relazioni

Questo potere femminile, ed il fatto che le donne lo usino, è dimostrato da una ricerca sui comportamenti sessuali (condotta su 26.000 persone in 26 nazioni): in quasi tutti i paesi considerati le donne hanno avuto più partner sessuali degli uomini (mediamente il doppio, ma anche il triplo ed oltre - vedi Tabella 8). In Italia risulta una media di 7 partner per l'uomo e 19 per la donna.

Questo conferma ciò di cui molti uomini si lamentano: ovvero che per i maschi è più difficile trovare una partner, mentre le femmine incontrano una disponibilità ben maggiore (la stessa cosa accade in Natura).

Performance maschili e femminili

Le differenze tra uomo e donna includono anche ciò che ognuno deve fare per mostrare valore ed essere desiderato, ovvero la sua "performance" (prestazione):
  • Alla donna è richiesta solo una performance estetica, perché gli uomini sono attratti principalmente dalla bellezza. Se una donna è bella però poco intelligente, con un pessimo carattere o povera, per molti uomini rimane comunque attraente.

  • All'uomo invece sono richieste performance molteplici:
    • Estetica: perché anche le donne danno molto peso all'aspetto (vedi sopra la selettività femminile sull'attrattiva). Non siamo più negli anni '50, quando per un uomo era sufficiente essere un bravo ragazzo o avere un impiego sicuro.
    • Economica: ben poche donne sceglierebbero un partner povero o senza prospettive professionali.
    • Intellettiva: le donne non sono mai attratte dalla stupidità (è uno svantaggio evolutivo); semmai essa viene tollerata in presenza di altre qualità. Inoltre l'intelligenza viene vista come potenziale di successo professionale ed economico.
    • Di carattere: un uomo insicuro, debole, timoroso, nevrotico o disadattato, difficilmente susciterà l'attrazione femminile. Questo spiega perché gli uomini gentili e sottomessi (Beta), oppure i tipici "bravi ragazzi", vengono solitamente visti solo come amici e non come partner.
    • Di intraprendenza: l'uomo deve dimostrare iniziativa, audacia e la capacità di correre rischi per lei (dimostrando chiaro interesse, chiedendole di uscire). Un uomo esitante o che non approccia si brucia presto le opportunità.
    • Di impegno: per mantenere vivo l'interesse della donna, l'uomo deve dimostrare di tenere a lei, di essere disposto a darle attenzione e prendersi cura dei suoi bisogni, di volersi impegnare.
    • Sessuale: un uomo mini-dotato, scarsamente abile a letto, incapace di far godere la partner o che soffra di eiaculazione precoce, perde presto molti punti o viene scartato.
Naturalmente ogni donna darà diversa importanza a ciascuna di queste performance maschili (dipende dai suoi gusti ed esigenze); alcune saranno quindi viste come secondarie. Le prime due performance, se presenti in modo eclatante (molto bello o sexy, oppure molto ricco), rendono spesso le altre qualità opzionali. Ma in genere le donne vorrebbero tutte quante (come nell'ideale del "Principe Azzurro"), o addirittura se ne sentono in diritto.

“All'uomo sono richieste
molteplici performance”

Performare per essere voluti e amati

La maggior parte degli uomini sa (in modo diretto, perché gli viene detto chiaramente, oppure intuitivo), che devono compiere queste performance se vogliono conquistare i favori femminili (nei film romantici, ad esempio, è quasi sempre l'uomo che deve dimostrare il suo valore e così meritare l'amore della fanciulla).
Quelli che non lo sanno (magari perché ricevono consigli relazionali idealizzati o disfunzionali, tipo "Devi solo essere te stesso" o che basta essere sempre buoni, gentili e disponibili verso le donne) non svolgono queste performance, o lo fanno in modo insufficiente, quindi spesso falliscono nelle relazioni senza capirne il motivo.

Il motivo è che, semplicemente, in genere la donna viene vista (e vede se stessa) come un "premio", che va solo a chi se ne dimostra all'altezza. Venire voluti e amati quindi non è un "diritto" per tutti (come alcuni si aspettano), né la conseguenza dell'amare qualcuno (cosa a cui le donne sembrano meno interessate di quanto dicano), bensì avviene per lo più solo agli uomini che mostrano di avere valore adeguato.

La donna non fa, è

Per contro, la donna non deve "fare" (attivamente) nulla, se non essere bella e attraente; è una "performance passiva" (anche se può essere estenuante). Quindi ha il vantaggio di non dover continuamente dimostrare il suo valore: le basta essere moderatamente attraente, ed avrà sicuramente qualcuno che si interessa a lei (che poi costui le piaccia o meno, questo dipende dalla sua selettività).

"L'uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è."
(José Ortega y Gasset)

Questa valore passivo, basato solo sull'aspetto, comporta però diversi svantaggi:
  • Avere solo - o principalmente - la bellezza su cui basarsi genera ansia; se non funziona, non si hanno grandi alternative. E' per questo che le donne danno tanta importanza al proprio aspetto.
  • Le donne con poca o nessuna bellezza sono praticamente "fuori mercato" (è difficile sviluppare qualità che compensino la mancanza di bellezza).
  • Il declino naturale dell'aspetto fisico, dovuto all'età, colpisce le donne più degli uomini (alcuni parlano di un "muro" intorno ai 30 anni, oltre il quale l'attrattiva femminile crolla). Infatti, pare che il picco dell'attrattiva sul sesso opposto (chiamato "sexual market value") di una donna avviene intorno ai 20 anni (4), quello dell'uomo verso i 30-35.


  • Trovarsi in un ruolo passivo è limitante, anche se può fare comodo (la fatica del corteggiamento spetta tutta all'uomo). Molte donne si bloccano all'idea di manifestare interesse esplicito verso qualcuno, altre ci provano e si sentono giudicate o respinte (alcuni uomini - non tutti - temono le donne che prendono l'iniziativa).

“Alla donna si chiede solo
di essere bella e attraente”

(4) Il valore della donna decade dopo i 30 anni

Come visto nel grafico sopra, il "valore di mercato" femminile decade più rapidamente di quello maschile. Le donne che non lo accettano o non lo riconoscono, rischiano di mantenere aspettative troppo elevate (essendosi abituate ad essere molto volute in gioventù, e che questo continui). Per cui in età matura possono diventare pretenziose, non accontentarsi degli uomini che le vogliono, e quindi restare sole. La selettività femminile si ritorce contro loro stesse.
Spesso si vedono donne tra i 40 ed i 60 anni che "puntano" a coetanei (magari quelli meglio conservati), ma che vengono ignorate perché quegli uomini ormai preferiscono donne di 10 anni più giovani (ricordiamo che l'attrazione non è equa né razionale, ma è mossa da impulsi evoluzionistici).

Il maggior valore di mercato femminile, quindi, può diventare una "trappola" per una donna che lo ritenga costante, e si aspetti di avere a 40 anni lo stesso potere sugli uomini che aveva a 20. Essa manterrà comunque un certo potere sessuale, ma questo diminuirà con l'età ed il declino fisico - e di conseguenza diminuirà la qualità degli uomini interessati a lei (veniamo voluti in base al "valore" che offriamo).

Valore dei genitali

Per mostrare quanto il diverso "valore relazionale" di uomini e donne sia radicato profondamente, possiamo considerare - per assurdo - anche i rispettivi genitali, e le reazioni ad essi:
  • Se una donna mostra i suoi genitali ad un uomo, questo viene visto come un dono prezioso, riservato a qualcuno di speciale.
  • Viceversa se un uomo mostra i suoi genitali ad una donna, questo può essere visto come una molestia (si è mai sentito di una esibizionista femmina?), o come un gesto che egli potrebbe fare verso qualsiasi donna.

E' come se ci fosse una "legge biologica" che non viene menzionata esplicitamente, ma che viene ribadita nei comportamenti:
  • (per le donne) Avere una vagina ti rende preziosa.
  • (per gli uomini) Avere un pene non ha nessun valore particolare.
Infatti da sempre ogni donna può - potenzialmente - guadagnarsi da vivere o arricchirsi grazie alla sua vagina; mentre solo pochi uomini hanno guadagnato grazie al loro pene. Questo valore opposto è evidenziato anche dal linguaggio popolare: qualcosa di magnifico o delizioso è infatti una "figata", mentre un grave errore o un'idea priva di senso sono invece una "cazzata".

Un membro senza valore

Gli uomini ingenui ed inesperti che non hanno realizzato questa differenza, pensano che i genitali dei due sessi abbiano uguale valore. Questi uomini credono quindi che il loro desiderio sessuale sia egualmente valido, e quando lo offrono al sesso opposto non capiscono perché venga invece generalmente schifato; oppure mandano foto del proprio membro (le famigerate "dick pics"), nell'illusione che esso abbia per le donne lo stesso valore che ha per loro l'immagine del sesso femminile.
Questo comportamento viene detestato dalle donne e disprezzato dalla società, ma quegli uomini sono semplicemente male informati: nessuno ha spiegato loro la "legge" di cui sopra, cioè che il loro pene non ha - di per sé - nessun valore (al contrario di una vagina), e praticamente nessuna donna vuole vederlo.

Le donne valgono, gli uomini meno

Questo raffronto tra genitali diversi può suonare grottesco, ma in realtà evidenzia ancora una volta lo sbilanciamento relazionale di cui parla questo post: tra donne che hanno valore (semplicemente in quanto donne), ed uomini di scarso valore (a meno che dimostrino di averlo elevato, tramite performance adeguate). Viene in mente lo slogan de L'Oreal "Perché voi valete", rivolto dalla casa cosmetica - non a caso - solo alle donne.
Una realtà istintiva che esclude ogni concetto di parità o eguaglianza. Questa posizione di svantaggio maschile non viene discussa apertamente (anzi, circola il mito per cui gli uomini sono "privilegiati"), ma viene ribadita costantemente nelle interazioni uomo-donna.

Volendo fare un'estrema sintesi, potremmo dire che tutti gli uomini desiderano una vagina, a prescindere; mentre le donne normalmente desiderano un pene solo quando appartiene ad un uomo attraente, speciale e di alto valore (altro che "invidia del pene").

“Tutti gli uomini
desiderano una vagina,
a prescindere”

Ragioni evolutive

Le differenze di valore elencate in questo post possono essere in buona parte ricondotte a ragioni evolutive (legate alle differenze riproduttive), riassunte nel concetto "Eggs are expensive, sperm is cheap" (anche il titolo di un libro; recensioni in inglese), ovvero "Gli ovuli sono rari e costosi, lo sperma è abbondante e di poco valore".
Questo diverso valore è innato, proprio per la sua funzione biologica evolutiva. La società non lo crea, semplicemente lo riconosce (per esempio assegnando ruoli diversi, privilegiando la vita di una donna in caso di pericolo, o mandando a morire in guerra solo gli uomini). La sua natura innata lo rende non eliminabile, e scarsamente modificabile dalla cultura (per esempio, nessuna campagna sociale può ridurre l'importanza che tutti diamo alla bellezza, o ridurre la bramosia maschile per il sesso).

Perché non se ne parla

Ma se le donne hanno diversi poteri e vantaggi, come mai non se ne parla quasi mai? Vedo due motivi principali:
  • Il potere celato è più efficace. E' più facile manovrare le persone agendo "dietro le quinte": se tu non ti rendi conto che io ho potere su di te, sarai più collaborativo e accomodante. Per esempio, le donne lasciano credere agli uomini che siano loro a scegliere ("L'ho conquistata!"), mentre sono le donne in genere a decidere chi volere o scartare.
  • Il femminismo moderno (dagli anni '80 in poi) ha coltivato un atteggiamento di vittimismo: "Le donne sono continuamente oppresse e svantaggiate dagli uomini e dal patriarcato, quindi è giusto dare loro più potere e diritti". Se ammettessero potere e vantaggi femminili, questa retorica verrebbe meno.

Altri post sulle differenze relazionali

A conclusione del discorso, elenco alcuni post dove ho esaminato altri aspetti di questa "asimmetria in ambito sentimentale" (uomini e donne non operano su un piano di parità; spesso hanno vantaggi, motivazioni e modalità diversi):

Più chiarezza, meno conflitti

Sia chiaro: non sto dicendo che per gli uomini ci siano solo svantaggi, o che per le donne sia tutto rose e fiori. In fondo la vita è dura e le relazioni sono complicate, per tutti. Ho solo voluto far notare quanto, in questo ambito, siano spesso le donne la parte più avvantaggiata.
Né ho inteso colpevolizzare le donne per le loro posizioni di vantaggio: anche se a volte alcune se ne approfittano (com'è umano che sia), sono per lo più vantaggi innati ed istintivi, non creati ad arte da qualche "forza oscura". Semmai dovremmo prendercela con la Natura.

Infine, questo post non è per invitare gli uomini a piangersi addosso, fare le vittime o prendersela con le donne; anche se farlo sarebbe decisamente umano, è del tutto improduttivo. Piuttosto, spero che i miei argomenti portino più chiarezza e consapevolezza a tutti:
  • Agli uomini, per evitare errori, gestire le proprie debolezze ed ottenere più risultati.
  • Ed alle donne, per aiutarle a comprendere le difficoltà de "l'altra metà del cielo".

Spunti per migliorare

Ricordo pure che è sempre possibile migliorare la propria condizione (ovviamente investendo il necessario impegno). Per gli uomini che vorrebbero aumentare il proprio successo relazionale, quindi, elenco alcuni post utili a questo scopo:

Uomini: altro che privilegiati

Poiché raramente si ammettono gli svantaggi che colpiscono gli uomini, ed anzi si sente spesso insistere sui loro presunti "privilegi", mi sembra il caso di riportare qui alcune statistiche che lo smentiscono:
Il fatto che questi problemi maschili vengano spesso ignorati (quando non negati dal femminismo), è un'ulteriore conferma del valore inferiore che viene attribuito dalla società all'uomo: la sua sofferenza è trascurabile, irrilevante, "invisibile".

"Gli uomini si sono sempre occupati del potere sulle cose, le donne del potere sulle persone."
(Giorgio Gaber)

"Le donne hanno bisogno di una ragione per fare sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto."
(Billy Crystal)

"La donna cerca il principe azzurro, illudendosi di essere una principessa."
(Vincenzo Di Raimo)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Squilibrio del desiderio nei rapporti uomo-donna


Perché è difficile trovare un/a partner

In questo post esploro il tema dello squilibrio del desiderio fra i due sessi: come mai è spesso così difficile scegliersi e formare una coppia. Anche se uomini e donne sembrano fatti per volersi, cercarsi e stare insieme, in realtà spesso vogliono cose diverse, le cercano in modi differenti, non si capiscono né riescono ad incontrarsi come vorrebbero. E' come se tutti volessimo la pace (l'amore), ma nel cercarla litighiamo e finiamo quasi col farci la guerra (!).
Infatti, ascoltando le persone o leggendo racconti e sfoghi in Rete, troviamo questo:
  • Tanti uomini che si lamentano per quanto sia difficile trovare donne disponibili o interessate a loro.
  • E, dall'altra parte, molte donne che si lamentano di non trovare uomini di qualità disponibili (si sentono spesso affermazioni quali "Non ci sono più uomini validi" o "Gli uomini validi se li sono già presi tutti").
Quindi gli uomini e le donne si cercano, ma tante volte non si trovano. Vediamo insieme il perché.

Uomini e donne NON sono uguali

Alcuni negano le differenze tra i sessi convinti che "siamo tutti uguali", e che queste differenze siano a livello individuale e di origine culturale, invece che di genere ed innate. Secondo me questa è una posizione idealistica che ignora i fatti: in realtà spesso uomini e donne vivono le relazioni ed il sesso in modi diversi, per loro natura.
Siamo circondati da fatti che lo dimostrano:
N.B.: Dato che l'argomento è vasto e complesso, userò una serie di generalizzazioni e semplificazioni, ben consapevole dei loro limiti.

“Uomini e donne
vivono relazioni e sesso
in modi spesso diversi”



I tre elementi base delle relazioni: Bisogni - Potere - Amore

Per prima cosa devo fare una premessa, per chiarire elementi che ritengo fondamentali. Nella nostra epoca le relazioni sentimentali sono spiegate principalmente con l'amore, ma questo è ingenuo e fuorviante; secondo me il meccanismo di base per cui funzionano le relazioni è un triangolo del genere:

BISOGNI
/   \
POTERE - AMORE

(dove i bisogni stanno sopra tutto, e possono essere nutriti dal potere e/o dall'amore)

Bisogni

I bisogni sono imprescindibili. Ogni creatura vivente ne ha, e dipende dall'esterno per la loro soddisfazione. Noi entriamo in relazione per soddisfare i nostri bisogni, prima di tutto.
Il Romanticismo trascura l'importanza dei bisogni nelle relazioni, spiegando tutto con emozioni e sentimenti. Questo crea una visione delle relazioni idealizzata e poco realistica, nonché aspettative eccessive.

Potere

La parola "potere" viene spesso equivocata, ed associata a dominazione o sopraffazione. Ma il potere è essenzialmente possibilità: "potere" vuol dire "possibilità di (poter fare, avere, essere)". Tutti vogliamo potere, perché con esso possiamo realizzare quello che desideriamo - e quindi soddisfare i nostri bisogni.
Naturalmente il potere è collegato ai bisogni: più abbiamo bisogno di qualcuno (o di quello che può darci), e più quella persona ha potere su di noi. Se in una relazione uno dei due ha più potere dell'altro, chi ha più potere tenderà ad essere dominante, e l'altro sottomesso o dipendente.

Nelle relazioni uomo-donna, uno squilibrio di potere è nel sesso, in quanto l'uomo sente molto più bisogno di fare sesso della donna (e questo dà alla donna potere su di lui).

Amore

L'amore (che è cosa diversa da innamoramento, passione, e tutti gli stati emotivi che il romanticismo vi associa) significa essenzialmente "avere a cuore il benessere dell'altro".

Mercato relazionale

Le relazioni si creano, ed esistono, all'interno di un "mercato": ovvero del bacino di persone interessate ad una relazione. Poiché chi è interessato cerca ed offre qualcosa, è un mercato perché funziona secondo le leggi della domanda e dell'offerta. La domanda e l'offerta regolano le interazioni (approccio, corteggiamento, accoppiamento, relazione): il tuo interesse per me dipenderà da quello che tu cerchi e di cui hai bisogno (domanda) e da ciò che io posso darti (offerta).

Come funzionano le relazioni

Riprendendo lo schema del triangolo riportato sopra (Potere <-> Bisogni <-> Amore), vediamo che i bisogni possono essere nutriti dal potere e/o dall'amore. Questo in pratica vuol dire:
  • Il partner può darci quello che vogliamo perché abbiamo del potere su di lui o lei. Esempio: l'uomo porta la partner in vacanza perché spera di ottenere sesso (lei ha potere sessuale).
  • Oppure, il partner ci dà quello che vogliamo perché ci ama; cioè, perché ha a cuore la nostra felicità, senza condizioni, e senza volere qualcosa in cambio.
  • Una terza possibilità è quando i bisogni vengono nutriti semplicemente perché entrambi vogliono la stessa cosa: vedere un film, una gita al mare, fare l'amore.
Naturalmente una combinazione dei vari casi è possibile: in una relazione possono esserci sia scambi d'amore che di potere, o spontanei.

“I bisogni
possono essere nutriti
dal potere e/o dall'amore”



Conclusa questa premessa su Bisogni, Potere e Amore, passiamo a vedere i motivi dello squilibrio nel desiderio.

Lo squilibrio è qualitativo, non quantitativo

Ogni tanto qualcuno si lamenta di questo squilibrio e accusa la disparità numerica, cioè il numero superiore di uomini. Ma le statistiche mostrano che, almeno in Italia e nell'Occidente in generale, uomini e donne sono pressoché in parità (dipende dalla fascia di età: in Italia nel 2020 ci sono il 49% di uomini ed il 51% di donne in totale; tra i 20 e i 60 anni, gli uomini vanno dal 52 al 48%). In alcuni luoghi come la Cina la disparità è più elevata, ma sono anomalie.

Facciamo un esempio pratico: c'è una festa con 100 persone giovani, 51 uomini e 49 donne. Se fossimo a quella festa, non noteremmo nemmeno questa disparità nella folla; gli uomini "di troppo" sarebbero una piccola minoranza.
Se non ci fosse lo squilibrio qualitativo di cui parlo, se uomini e donne si volessero in egual modo e con uguali criteri, in quella festa potrebbero teoricamente formarsi 49 coppie (ammesso che tutti fossero single ed interessati ad una relazione). Ma questa ipotesi, come tutti sappiamo, è ben lontana da come funziona in realtà; nella realtà quella festa terminerebbe così:
  • Con numerosi uomini frustrati dal disinteresse o dall'indisponibilità della maggior parte delle donne.
  • Con svariate donne frustrate dal non trovare uomini per loro interessanti.
E il problema non sarebbero certo i due uomini in più.

Disparità di desiderio

Il problema vero nasce dai diversi criteri di selezione dei due sessi: come mostrato da varie ricerche, uomini e donne si valutano e si scelgono secondo criteri molto diversi. Di seguito cito alcuni articoli che evidenziano queste differenze.

Ricerca su OkCupid: 80% contro 20%

Questa ricerca del sito di dating americano OkCupid "Your Looks and Your Inbox" ("Il tuo aspetto e la tua casella di messaggi ricevuti" - pagina cancellata ma disponibile su Internet Archive), in cui si esamina l'attrazione degli utenti verso quelli di sesso opposto, mostra una disparità sorprendente:
  • Gli uomini trovano relativamente attraenti o desiderabili l'80% delle donne (solo il 20% delle donne viene considerato "scarso", vicino allo zero: prima colonna a sinistra nel grafico sotto).
  • Mentre le donne trovano attraenti o desiderabili solo il 20% degli uomini (quelli dal livello medio in su; mentre l'80% viene giudicato "sotto la media", e quasi il 60% viene considerato "scarso").

Come osserva il curatore della ricerca: "Sembra che siano le donne, non gli uomini, ad avere degli standard irrealistici riguardo il sesso opposto". Qui sotto quattro uomini (a mio parere di aspetto almeno discreto), che le donne sul sito hanno valutato come "significativamente meno attraenti della media" (!).


Esperimento su Tinder: se non sei figo lascia perdere

Una ricerca poco scientifica (come l'autore stesso ammette), ma con analisi dettagliate e risultati in linea con altri studi simili: "Tinder Experiments II: Guys, unless you are really hot you are probably better off not wasting your time on Tinder" ("Esperimento su Tinder II: Uomini, a meno che siate davvero attraenti, fareste meglio a non perdere tempo su Tinder").
L'autore osserva che: "l'80% di uomini peggiori (in termini di attrattiva) è in competizione per il 22% di donne peggiori, e il 78% di donne migliori compete per il 20% di uomini migliori" (risultati simili alla ricerca di OkCupid). Termina notando che: "un uomo di media attrattiva riceverebbe 'like' da circa lo 0,87% di donne su Tinder (1 su 115)".

Interessante il confronto con il coefficiente di Gini*: la selettività femminile produce una "diseguaglianza sessuale" su Tinder (indice Gini: 0,58) peggiore della diseguaglianza economica nel 95% del mondo (USA 2020: 0,48; media europea 2018: 0,30). Quindi chi sostiene che uomini e donne "competono ad armi pari" nella seduzione, pare che si sbagli di grosso.
* Il coefficiente di Gini misura la diseguaglianza (solitamente di reddito): da zero (perfetta eguaglianza) a uno (totale diseguaglianza).

Anche un articolo del New York Times su Tinder conferma questa tendenza: gli uomini scorrono a destra ("Like", "Mi piace") nel 46% dei casi, mentre le donne solo nel 14%. Il rapporto è di 3,3 a 1, non lontano dal 4 a 1 (80/20%) che abbiamo già visto.

Va considerato, però, che Tinder è un microcosmo particolare che non riflette l'intera popolazione: nel mondo reale le donne possono essere meno superficiali e più attratte da altre qualità non visuali.

Diseguaglianza nell'attrazione

Anche questo articolo (più serio e ponderato dei precedenti) fa un confronto tra l'ineguaglianza economica e quella sessuale/relazionale: "Attraction Inequality and the Dating Economy" ("La diseguaglianza nell'attrazione e l'economia della seduzione").
Parlando di indice Gini l'autore nota che "[sul sito/app Hinge] le donne etero incontrano un Gini di 0,32, mentre i maschi etero incontrano un Gini molto maggiore di 0,54". Prosegue citando lo studio di OkCupid (il primo qui sopra), notando che "l'80% degli uomini (considerati 'inferiori alla media' come attrattiva) riceve risposte ai messaggi solo nel 30% dei casi o meno".

L'autore definisce così questo squilibrio: "Sembra che gli uomini creino una 'economia della seduzione' con scarsa diseguaglianza per le donne, mentre le donne creano una 'economia' con altissima diseguaglianza per gli uomini". In altre parole, nel "mercato relazionale" le donne godono di una posizione di vantaggio: poche di loro vengono ignorate o scartate, mentre la maggioranza degli uomini non riceve considerazione, creando quindi una fortissima competizione.
Considera poi varie forme relazionali, e nota come la poliginia (dove pochi maschi "al top" monopolizzano tutte le femmine) sia una forma molto diffusa (sia per buona parte della storia umana, che tra animali simili a noi come i gorilla). Parrebbe che, nonostante la civilizzazione, molte donne seguano ancora tale istinto.

Analisi del dating online

Un'altra ricerca sul dating online: "What makes you click? An empirical analysis of online dating" (svolta da ricercatori di livello universitario), offre ulteriori conferme:
  • 56% degli uomini non ricevono nemmeno una mail, ma per le donne capita solo al 21% (numeri vicini ai risultati di OkCupid).
  • Per gli uomini l'aspetto femminile è la caratteristica più importante (ma, come abbiamo visto sopra, non sono particolarmente esigenti su questo).
  • Per le donne il reddito dell'uomo è fondamentale: più l'uomo è ricco, più riceverà mail.
I diversi criteri di scelta per i due generi contribuiscono allo squilibrio: se per gli uomini la maggior parte delle donne sono viste come almeno graziose (e quindi desiderabili), solo una minoranza di uomini possono essere considerati ricchi (e quindi "appetibili").

“Gli uomini trovano attraenti
l'80% delle donne.
Le donne trovano attraenti
solo il 20% degli uomini”

Succede anche nel mondo reale

Questa disparità non accade solo online. Possiamo averne conferma in qualsiasi strada affollata: Lo stesso avviene negli approcci: le donne vengono approcciate spesso (cosa di cui si lamentano anche), mentre agli uomini succede di rado. Anche una donna media verrà approcciata molte volte nella sua vita*, mentre ad un uomo medio succederà poche volte o addirittura mai. D'altronde il corteggiamento è sempre stato "asimmetrico": gli uomini corteggiano, le donne vengono corteggiate.

* (poi magari buona parte degli approcci risultano non graditi, ma sono comunque un segno di desiderio e interesse, che aumentano le sue possibilità di scelta)

Come funziona l'attrazione per uomini e donne

In estrema sintesi*, potremmo dire che l'attrazione nei due sessi funziona così:
  • Gli uomini sono attratti soprattutto dalla bellezza, ma la apprezzano anche a livelli modesti. Quindi possono interessarsi anche a donne relativamente graziose: da qui l'80% di donne desiderabili
    (poi anche gli uomini tendono a preferire le donne più attraenti, ma in genere non scartano a priori le donne "normali").
  • Mentre le donne sono attratte - oltre che dalla bellezza - da numerose altre qualità, e vorrebbero tutte quelle qualità nello stesso uomo. Quindi se un uomo non è molto dotato, a tanti livelli, difficilmente provano un reale interesse: da qui l'80% di uomini scartati.
* (Naturalmente, in realtà l'attrazione segue regole più articolate. In particolare quello che vogliono le donne è complesso e variegato)

Squilibrio della disponibilità sessuale

Questa disparità di desiderio tra uomini e donne è particolarmente accentuata riguardo al fare sesso. Anche se suona come uno stereotipo, è dimostrato che gli uomini sono molto spesso disponibili al sesso, mentre le donne soltanto a certe condizioni. Questo è comprovato da ricerche ed esperimenti sociali:
  • In questo video-esperimento scherzoso (ma indicativo) del 2013 "This is What Happens When a Man and a Woman Ask Strangers to Have Sex" ("Quello che succede quando un uomo e una donna chiedono di fare sesso con sconosciuti"): la donna ha ottenuto il 50% di risposte positive, mentre l'uomo non ha ottenuto alcun "Sì" in 100 tentativi.
  • Con risultati simili ad un noto esperimento sociale del 1989 "What Type of Person Would Agree to Have Sex With a Stranger?" ("Quale tipo di persona farebbe sesso con uno sconosciuto?"): 75% degli uomini erano disponibili a fare sesso con una sconosciuta, mentre nessuna donna lo è stata.
  • Una ricerca analoga, svolta nel 2009 in Danimarca, ha prodotto risultati simili: chiedendo a sconosciuti "Faresti sesso con me?", la maggior parte degli uomini single ha risposto positivamente, ma nessuna donna lo ha fatto.
Queste ricerche ribadiscono quanto sia difficoltoso per un uomo soddisfare il suo bisogno sessuale; e quanto sia facile - almeno teoricamente - per una donna (in realtà anche le donne patiscono la scarsità, per via della loro selettività: in genere vorrebbero fare sesso di qualità con uomini di qualità ed interessati ad una relazione stabile, il che è ovviamente più raro).

Una festa poco divertente

La vera disparità, quindi, non è nello squilibrio quantitativo 51/49, ma in quello (qualitativo) 80/20%. Tornando alla nostra festa, se le 100 persone presenti seguissero lo schema evidenziato nelle ricerche su OkCupid e Tinder, le 49 donne sarebbero interessate solo a 10 degli uomini presenti: i restanti 41 uomini sarebbero ignorati o messi da parte (mentre gli uomini scarterebbero solo 10 donne su 49).
Possiamo facilmente immaginare che una festa così, in cui ben 41 uomini (su 100 persone) si sentono "fuori gioco", non sarebbe un ambiente molto felice:
  • Non per quei 41 uomini, che risultano "fuori mercato" e impossibilitati a trovare quello che cercano (similmente alle 10 donne ritenute non attraenti dagli uomini).
  • Ma nemmeno per le 49 donne che si ritrovano in feroce concorrenza per i 10 uomini migliori. Alternativamente, 39 di esse resteranno da sole, oppure si ritroveranno ad avere soltanto un accesso limitato ad uno di quei 10 uomini (che si godono tutte quelle donne disponibili a rotazione).
In questa ipotesi, è la selettività femminile che porta ben 80 persone su 100 (41 uomini + 39 donne) a restare da sole, o che comunque ostacola potenziali relazioni (va notato che non è una scelta consapevole ma in buona parte istintiva, che danneggia anche le donne stesse).

Questo riflette molte delle frustrazioni e lamentele (sia maschili che femminili) che leggo in giro: uomini che si lamentano di non trovare donne disponibili, donne che si lamentano di non trovare uomini validi (o di essere usate per il sesso e poi scaricate). Mi sembra che spieghi anche - almeno in parte - fenomeni moderni come gli Incel ("Involuntary celibate": uomini che non riescono ad avere rapporti con le donne) e gli MGTOW ("Men going their own way": uomini che rinunciano ai rapporti con le donne).

Ipergamia, selettività e pretese

Questa pulsione femminile a volere solo un maschio "al top", fra i migliori, è nota col nome di "ipergamia": cioè la tendenza della donna ad accaparrarsi un uomo migliore di lei, "più in alto" (a livello economico, estetico o di capacità). Attenzione però: essa è sempre esistita, perché è una tendenza innata, evolutiva (infatti la troviamo anche negli animali).

Perché questo squilibrio è aumentato

Allora come mai in passato questo squilibrio era meno presente, o meno sentito? Cosa è cambiato? Io vedo principalmente due nuovi fattori.

Le donne hanno acquisito potere economico

  • Fino agli anni '60, i ruoli tradizionali (oltre a fattori pratici, e una certa tendenza patriarcale) facevano sì che, normalmente, l'uomo si occupasse del lavoro e di portare a casa un reddito, mentre la donna si occupava della casa e dei figli. Questa suddivisione dei ruoli, in generale, è stata la norma per migliaia di anni.
  • Dagli anni '70 in poi, le donne sono sempre più entrare nel mondo del lavoro: il tramonto dei ruoli tradizionali, il femminismo, nuovi lavori che non richiedevano prestanza fisica e - non ultimo - cambiamenti nella mentalità, hanno fatto sì che le donne acquisissero un reddito pari a quello maschile (l'idea che le donne vengono pagate meno per lo stesso lavoro, oggi, è una delle tante bugie del femminismo).

Il mercato relazionale è diventato globale

  • Fino agli anni '80, il "mercato relazionale" (ovvero l'ambito in cui c'è domanda ed offerta di partner - alcuni lo definiscono anche "sexual market") era locale: i potenziali partner erano solo quelli che conoscevi personalmente, che incontravi fisicamente: in famiglia, tra gli amici, tra i colleghi, alle feste, ecc. Anche se abitavi in una città con un milione di abitanti, al massimo conoscevi qualche centinaio di persone. Era fisicamente impossibile conoscere o incontrare tutti.
  • Dagli anni '90 in avanti, invece, grazie ad Internet prima ed ai social network poi, il mercato relazionale è diventato globale: cioè puoi conoscere, ed incontrare, qualsiasi persona al mondo (almeno in teoria).

In un mercato locale, ognuno sa di avere possibilità limitate: quindi anche se non incontra la persona ideale, tende ad accontentarsi per soddisfare i suoi bisogni. Tanto, anche dopo aver girato un po', ci si rende conto che l'offerta è ridotta.

In un mercato globale, invece, le possibilità sono - apparentemente - illimitate: specialmente se sei "appetibile" (come sono considerate la maggioranza delle donne, come visto sopra), c'è sempre qualcuno di nuovo che si interessa a te. Il che ti fa sperare che qualcosa di meglio sia sempre dietro l'angolo (ciò è confermato dalla facilità con cui le ragazze interrompono le conversazioni iniziate online: è una girandola di opportunità, fuori uno via l'altro; questa abbondanza di fan alimenta la naturale ipergamia femminile, quindi la continua ricerca di un partner migliore).
Perciò, perché accontentarsi?

Il mercato globale moltiplica le chance - ma non per tutti

Si potrebbe obiettare che il mercato globale "amplifica" le possibilità di entrambi i sessi: questo è vero, ma in misura ben diversa. Poiché le donne sono più desiderate degli uomini, il mercato globale non fa che moltiplicare questo divario.
Facciamo un calcolo "spannometrico" ma comunque indicativo: se la donna tipica è desiderata a livello 8 e l'uomo a livello 2 (proporzione 80/20%), ed essere su Internet eleva questi valori al cubo, diventano 512 per la donna per la donna e 8 per l'uomo. Quindi il divario originale di 4 a 1, amplificato da Internet diventa di 64 a 1. Questa sproporzione è confermata dai fatti: sulle app di dating la donna tipica riceve centinaia di messaggi, l'uomo tipico ben pochi.

“In un mercato globale,
le possibilità
sembrano illimitate”

La fine del corteggiamento

Tra l'altro, questo è uno dei motivi per cui gli uomini sono sempre meno inclini a corteggiare. Il corteggiamento è un "investimento" volto ad un risultato, non è fine a se stesso; se il risultato è remoto o improbabile, si perde la motivazione a farlo (le donne che si lamentano di come gli uomini non corteggino più, non si rendono conto che per loro è solo un vantaggio, ma per gli uomini è un "costo": di tempo, fatica, economico, emotivo).
In un "mercato relazionale globale", ogni donna appetibile è circondata da ammiratori. Se basta un suo profilo su un sito di dating per ricevere centinaia di messaggi, perché un uomo dovrebbe impegnarsi per conquistarla? Essendo lui solo uno fra cento (o più), le sue probabilità di successo si avvicinano a zero; quindi è praticamente tempo perso.

Gli anni che cambiarono tutto

Oltre ai due fattori sopra elencati, è giusto considerarne altri due importanti, entrambi iniziati negli anni '60:
  • La liberazione sessuale: i costumi sono cambiati, e quello che prima appariva "proibito" o condannabile (sesso fuori dal matrimonio, adulterio, pornografia, coppia aperta...) è diventato sempre più normale e frequente. Anche grazie alla diffusione della pillola contraccettiva, le donne hanno potuto sempre più godersi una vita sessuale libera, anche fuori dalla coppia.
  • Il declino della monogamia: la monogamia a vita, che era stata la base della società per secoli, si è andata sempre più riducendo. Col divorzio prima, e con nuovi stili di vita poi, le relazioni di coppia sono diventate sempre più spesso legate alle emozioni del momento (finito l'amore - o la passione - ci si lascia e si cercano altri partner), e meno alle esigenze pratiche od a progetti di vita a lungo termine.
Anche se questi cambiamenti epocali hanno reso tutti più liberi, hanno anche introdotto molta instabilità: tutto diventa più mutevole e incerto, come osserva il sociologo Zygmunt Bauman nel libro "Amore liquido" (vedi articolo "La fragilità dei legami affettivi").
L'istituzione della monogamia (forzata socialmente) non solo dava solidità alle coppie, ma faceva sì che potenzialmente ognuno potesse trovare un/a partner: il mercato "chiuso" limitava le possibilità, e ciascuno si sentiva spinto a scegliere un coniuge senza rimandare troppo la scelta (nel timore di finire "fuori mercato"), e senza avanzare troppe pretese. Meno scelta = più stabilità.

Perché le coppie tradizionali erano più stabili

I ruoli tradizionali creavano un'interdipendenza fra uomo e donna: la donna aveva bisogno del sostentamento e della protezione offerti dall'uomo; l'uomo delle cure di lei, e delle capacità che a lui mancavano. Questi bisogni reciproci davano ad entrambi potere sull'altro (anche quando il potere economico tendeva a prevalere), e questo bilanciamento di potere portava stabilità nella relazione.
Questo bilanciamento, unito alle scarse possibilità offerte da un mercato locale (si sapeva che era ben difficile trovare di meglio), induceva le persone ad accontentarsi a livello di coppia, a dispetto di problemi o insoddisfazione. Lui magari sognava la soubrette, ma si accontentava della sartina affettuosa; lei sognava l'attore o il magnate, ma si accontentava del bravo ragazzo affidabile.
Oltre tutto la vita era difficile e non dava molto spazio ai sogni; e la società criticava chi aveva troppi "grilli per la testa".

Lo squilibrio moderno: cosa succede oggi

  • Nella nostra epoca abbiamo uno squilibrio di potere: gli uomini normali hanno perso l'esclusività del potere economico (quelli più facoltosi continuano a godere di un maggiore potere), mentre le donne continuano ad avere il potere sessuale.
  • Abbiamo anche una esaltazione della scelta femminile: per via della disparità di desiderio, amplificata dalla tecnologia, oggi ogni donna può sentirsi una diva circondata da ammiratori. Quindi, perché mai dovrebbe limitarsi o accontentarsi?

Oggi abbiamo quindi una situazione in cui spesso le donne (come indicato dalle ricerche su OkCupid e Tinder) tendono a puntare a quel 20% di uomini "al top", trascurando il resto (anche a costo di restare sole). Quindi, anche se siamo pressoché alla pari come numero, non lo siamo come scelte: una fetta consistente di uomini "normali" (nella media) sembrano trovarsi fuori mercato, e tendono ad essere ignorati o scartati. Questo perché anche la donna normale sogna il "Principe Azzurro": e, grazie ai messaggi dei media e del femminismo, ed al "mercato globale", crede di poterlo ottenere.

In passato, il potere economico dell'uomo bilanciava il potere sessuale della donna (come spiego nel post "Perché le donne non vogliono (più) i 'bravi ragazzi'"): ognuno offriva all'altro ciò di cui aveva bisogno, con mutuo interesse.
In passato ognuno si accontentava, per via delle scelte limitate. Oggi difficilmente ci accontentiamo, sedotti dall'apparente sovrabbondanza che ci circonda: uomini mediocri sognano le modelle o le dive, così come donne ordinarie sognano amori straordinari o amanti eccezionali. Solo che le donne, per via del loro potere sessuale (specialmente da giovani, quando è al suo massimo) ed alle opportunità offerte dalla tecnologia, sembrano ancor più vivere in un "Paese dei Balocchi" sradicato dalla realtà.

“Oggi uomini mediocri
sognano le modelle;
donne ordinarie
sognano amori straordinari”

Chi si accontenta gode

Certo non vale per tutti: le persone più intelligenti e consapevoli, specialmente con la maturazione, diventano più realistiche e capiscono che il "Paese dei Balocchi" nasconde una fregatura; o, più semplicemente, i loro bisogni diventano pressanti e abbassano le pretese. Comunque sia, alcuni imparano ad accontentarsi (in senso creativo) ed a scegliere partner realistici, anche se non ideali.
Molte donne, però, sembrano mantenere desideri e aspettative favolistici; forse "drogate" dai media, che continuano a proporre messaggi di onnipotenza femminile (le donne possono avere tutto; non devono più accontentarsi; la felicità è a portata di mano; ecc.).

In base a quanto visto finora, potremmo concludere che quando una donna non trova un partner, in buona parte dei casi non è per mancanza di uomini disponibili, ma forse perché è troppo selettiva e pretenziosa (magari anche rispetto a quello che può offrire).

Siamo più liberi, ma anche più soli

In sintesi, per millenni il rapporto uomo-donna è stato dominato dai rispettivi bisogni e bilanciato da differenti poteri (oltre che da scelte limitate): bisogni complementari e poteri differenti ma reciproci, davano ai due sessi un incentivo a scegliersi, ed alle relazioni una relativa stabilità.
Oggi invece l'equilibrio tra poteri è andato perduto, tendiamo a non riconoscere l'influsso dei bisogni sulle nostre scelte, a cullarci in illusioni romantiche, oltre a credere di avere scelte illimitate. Il risultato è una popolazione di individui apparentemente più liberi, ma molto più soli che in passato.

Un problema a cui non vedo soluzioni

Voglio ricordare che quelle riportate qui sono generalizzazioni: quindi non tutte le persone si comportano in questo modo, né vivono situazioni del genere. Allo stesso modo, le ricerche su OkCupid e Tinder vanno viste come un indicatore, non come una profezia deterministica. I fenomeni qui descritti sembrano però essere abbastanza diffusi (vedi, appunto, le frequenti lamentele che ho citato).

Solitamente termino i post in modo ottimista e suggerendo rimedi, ma per questo caso non ho soluzioni (se non l'imparare ad accontentarsi ed essere più realisti). Mi limito a descrivere il problema, per quanto lo capisco. Di certo non propongo un ritorno ai "bei vecchi tempi" (che tanto belli non erano), né ai ruoli tradizionali (che non mi sono mai piaciuti). I confronti con epoche passate non li ho fatti per nostalgia, ma per comprendere i cambiamenti più recenti.
Capire il problema è però già un passo avanti, perché ci permette di non subirlo passivamente, e ci consente di affrontarlo in modo più consapevole. In attesa che uomini e donne imparino ad andarsi incontro in modo più armonioso.

"Gli uomini sono guidati più dal cieco desiderio che dalla ragione."
(Baruch Spinoza)

"Amore e desiderio sono due cose distinte: non tutto ciò che si ama si desidera, né tutto ciò che si desidera si ama."
(Miguel de Cervantes)

"Se non avessimo bisogno delle donne saremmo tutti signori."
(Giovanni Arpino)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.


Licenza Creative Commons
© 2024 Valter Viglietti. Psicofelicità è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.