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10 modi per facilitare crescita, evoluzione e terapia

Le persone che cercano di migliorare se stessi, o seguire un percorso di crescita personale (da soli o con l'aiuto di un esperto), spesso incontrano difficoltà e si scoraggiano: non vedono risultati, si scontrano con blocchi che appaiono insuperabili, emergono ferite ed ostacoli che li inducono a desistere, ecc.
Questo è del tutto naturale: ogni cambiamento è difficile, e la nostra mente vi oppone resistenza perché cerca di evitare fatica e sofferenza. Al tempo stesso, è importante ricordare che cambiare è sempre possibile: il nostro cervello è in continua trasformazione (vedi neuroplasticità), per cui dire "Ma io sono fatto così!" è solo un alibi. Certo non è possibile diventare un altro, ma possiamo sempre avvicinarci a quello che vorremmo essere, oppure diventare una versione migliore di noi stessi.

In questo post esamino una serie di suggerimenti per rendere il percorso di crescita e miglioramento più efficace, facile e produttivo - sia operando in autonomia che con l'ausilio di un esperto. Quest'ultimo può essere un professionista di vario tipo (psicologo, terapeuta, counselor, coach (*)...), a seconda dei nostri obiettivi, ma si tratta comunque di una persona competente nell'ambito di nostro interesse, in grado di rendere il percorso di crescita più rapido ed efficace.

(*) Ognuna di queste figure ha capacità e competenze differenti, ed è più o meno adatta a trattare problematiche diverse. Leggi questo articolo per capire le differenze e qual è la figura più vicina alle tue esigenze.

N.B. Quando qui parlo di "terapia" lo intendo in senso lato, come percorso di evoluzione facilitato da un esperto che ci aiuta e supporta. Una terapia in senso stretto, invece, può essere fatta solo da uno psicoterapeuta o psicoanalista.


Dieci modi per facilitare un percorso di crescita, di evoluzione o di terapia

  1. Sii onesto con te stesso
  2. Il cambiamento richiede tempo
  3. Trova la persona giusta
  4. Leggi nel periodo fuori dalla sessione
  5. Non farti ingannare dal tuo Ego
  6. Non prenderti troppo sul serio
  7. Mantieni la mente aperta
  8. Sii flessibile e disponibile
  9. Fai gli esercizi suggeriti
  10. Non saltare le sessioni

1. Sii onesto con te stesso

Come è scritto nel Vangelo di Giovanni: "La verità vi renderà liberi". Questo è particolarmente vero per le persone problematiche, o per chi sta facendo un percorso di crescita o una terapia: finché mentiamo a noi stessi o ci attacchiamo a delle illusioni, resteremo sempre nella stessa situazione infelice e non potremo fare progressi. Le bugie ci confortano e ci proteggono, ma ci impediscono di evolvere.
Posso cominciare a risolvere un mio problema solo nel momento in cui riconosco di averlo. Prima di allora mi sarà invisibile, e come faccio a lavorare su qualcosa che non vedo? Non saprò nemmeno dove mettere le mani. Proprio come accade nelle sedute degli "Alcolisti Anonimi", la guarigione inizia ammettendo cose come "Non stimo me stesso", "Mi sento un fallito", "Non credo di meritare amore", "La mia vita è un disastro", "Sono infelice / depresso", "Nessuno mi vuole", ecc.

Questo è un punto fondamentale per tutti quelli che vogliono migliorare la propria vita. Senza l'onestà con te stesso, non potrai fare progressi significativi. Sia che ci lavori in autonomia, sia che ti appoggi ad un esperto, la sincerità ti permetterà di affrontare i veri problemi e non sprecare tempo. Da notare che un terapeuta probabilmente si renderà conto di quando menti, ma il tuo orgoglio potrebbe indurti a negare (vedi punto 5).

Infine, essere onesto ti aiuterà a riconoscere le tue responsabilità ed evitare il vittimismo, cioè la tendenza a piangerti addosso ed attribuire all'esterno la causa dei tuoi problemi: "Non è colpa mia, sono le donne / gli uomini / il capo / la società / il mondo che...". Per quanto piangersi addosso sia consolatorio, il vittimismo ti pone in uno stato di impotenza (se il mio problema non dipende da me, allora non posso nemmeno farci nulla).

2. Il cambiamento richiede tempo

Accetta che la maggior parte del cambiamento avverrà nei primi sei mesi, ma non subito o in breve tempo.
Ciò è dimostrato dalle ricerche sui risultati ottenuti in terapia, nonché dall'esperienza di tutte le persone che si occupano di problemi psicologici che conosco. Occorre lavorare sodo nei primi mesi, il che significa fare sia sessioni con l'esperto che esercizi da soli. Mai aspettarsi che qualche sessione risolva magicamente i tuoi problemi relazionali, o che un mese di colloqui basterà a superare una depressione grave. Il terapeuta non è un mago, e non accadono miracoli del genere. Il cambiamento è sempre possibile, ma richiede tempo, impegno e fatica.

Se dopo cinque o dieci sessioni hai fatto progressi nell'indagare le cause del tuo problema, ma ancora non hai ottenuto i risultati voluti, cerca di non scoraggiarti e non mollare. Prima di ottenere risultati concreti è necessario lavorare sulle cause, sugli ostacoli e le resistenze che ti impediscono di arrivare ai risultati stessi. E' un po' come dire che prima di ottenere una laurea è necessario fare tutti gli esami previsti; non si può pensare di saltare gli esami e arrivare al traguardo.
Se per esempio ho difficoltà col sesso opposto, dovrò:
  • "scavare" per individuare le cause;
  • scoprire i miei blocchi interiori;
  • stabilire come superarli;
  • esercitarmi a farlo, ripetutamente;
  • mettere in pratica quanto ho appreso, imparando dall'esperienza;
  • accettare che continuerò ad avere difficoltà e fallimenti, ma sempre meno;
  • e ripetere questo ciclo di scoperta ed esperienze più e più volte.
E' un percorso, più simile ad una maratona che ai 100 metri piani. Si compie un pezzetto alla volta, costruendo nuove capacità (o una personalità più evoluta) "mattoncino dopo mattoncino", come se stessi costruendo una casa.

  • In autonomia: in genere il lavoro in autonomia richiede più tempo di quello con un esperto che ci aiuta. In questo caso, quindi, sii paziente con te stesso e concediti ancora più tempo invece di scoraggiarti.

3. Trova la persona giusta

Se le prime sessioni non suscitano intuizioni o inizio di cambiamenti, forse non è il terapeuta adatto a te.
Se l'esperto con cui hai iniziato un percorso non ti piace, non ti fa sentire a tuo agio o non ti ispira fiducia, e questo si prolunga anche dopo le prime due o tre sessioni, è probabile che non siate compatibili. La sintonia dovrebbe risultare evidente fin dalle prime volte, altrimenti è improbabile che emerga più tardi. Invece molte persone trascinano per mesi un rapporto stentato col terapista, sperando che la sintonia prima o poi avvenga; ma in realtà il tipo di sintonia che porta a cambiamenti rapidi e significativi dovrebbe svilupparsi dall'inizio.

Accetta la possibilità di dover provare con diverse persone, prima di trovare quella giusta per te. Non è tempo perso, ma investito bene: con un terapeuta inadatto perderesti solo tempo (oltre a fatica e denaro), mentre con quello giusto farai progressi rapidi e appaganti.

4. Leggi nel periodo fuori dalla sessione

Solitamente l'esperto suggerisce ai clienti libri e articoli pertinenti da leggere tra una sessione e l'altra. Se vuoi contribuire ai tuoi progressi, non puoi limitarti alla sola sessione; è necessario anche riflettere su quanto emerso nella sessione, ed approfondire certi argomenti tramite la lettura (questo di solito conduce a nuove intuizioni o maggiore comprensione delle proprie difficoltà). Spesso è più facile capire un nostro comportamento, o problema, quando lo vediamo agito da altri: è come se gli altri ci facessero da "specchio" in cui rivedere noi stessi (anche certi film o serie TV potrebbero fornire degli spunti).
Nella sezione "Bibliografia" elenco una serie di libri che considero interessanti e trasformativi.

  • In autonomia: anche se non hai un esperto che ti suggerisce letture attinenti al tuo percorso, puoi comunque trovare suggerimenti in articoli dedicati alle materie che ti stanno a cuore, oppure tra gli utenti di forum dove si parla di simili argomenti. Prova a chiedere, a chi sta facendo un percorso simile al tuo, dove hanno trovato spunti utili alla loro evoluzione.

5. Non farti ingannare dal tuo Ego

Sii disposto a lasciar andare il tuo orgoglio e le tue resistenze.
Se non sei in grado di accettare il feedback del terapeuta, seguire una terapia è probabilmente uno spreco di soldi. In quel caso, sarebbe forse meglio cercare l'ascolto accogliente (e gratuito) di un amico o di un gruppo di supporto. Questo tipo di ascolto è solitamente benefico, ma è improbabile che conduca a cambiamenti rapidi o duraturi (ricorda che è naturale opporsi ai cambiamenti, così come negare le verità che ci fanno soffrire).
Accogliere il feedback, le intuizioni ed i suggerimenti di un esperto con curiosità e la mente aperta, porterà ad una crescita più efficace e profonda. Anche se, alla fine, le risposte che cerchi sono dentro di te, e sei tu che devi decidere cosa vuoi, spesso l'esperto può offrirti elementi che a te sfuggono:
  • E' in grado di cogliere cose che tu non vedi (spesso sepolte nel tuo inconscio).
  • Può vedere collegamenti tra elementi apparentemente distanti.
  • Sa interpretare le esperienze del tuo passato, ed intuire gli effetti che hanno avuto su di te.
  • Ha visto molte volte problemi simili ai tuoi, ed ha quindi un patrimonio di esperienze a riguardo.
Pensare di saperne di più, o che lui non sappia capirti, è ingenuo (benché a volte anche un esperto possa sbagliare). Quando un terapeuta dice cose con cui sei in disaccordo (e specialmente se ti urtano o ti suscitano una reazione di pancia), è probabile che abbia toccato qualche punto dolente e significativo nella tua psiche.

6. Non prenderti troppo sul serio

E' collegato al punto precedente sull'ego, ma riguarda più la capacità di ridere di te stesso. Quando le persone vorrebbero cambiare, ma rifiutano di ammettere i loro errori, logicamente questo non può funzionare. I clienti che fanno i maggiori progressi sono quelli che sanno osservare se stessi, e ridere delle volte in cui si comportano in modo sciocco o controproducente. E' naturale stare sulla difensiva e negare i propri aspetti negativi; ma prima si riesce a superare questa resistenza, e si riconoscono invece le azioni errate o disfunzionali con umorismo ed obiettività, più velocemente si fanno progressi.
In altre parole, accettare se stessi con le proprie mancanze - e magari farlo riuscendo a sorridere di sé - aiuta ad evolvere molto più di un atteggiamento critico o giudicante.

7. Mantieni la mente aperta

Di solito un esperto offre molte interpretazioni e approfondimenti sui problemi ed i comportamenti del cliente, incluso fare collegamenti con esperienze del passato e nella famiglia di origine. Naturalmente non tutte le idee del terapeuta saranno corrette, ma probabilmente molte di esse saranno sensate ed utili - se non altro perché ha conosciuto così tanti clienti che gli risulta facile vedere somiglianze (anche se tendiamo a credere di vivere situazioni "speciali", in realtà tutti abbiamo problemi simili).
Adottare una mentalità del tipo "In effetti ha senso e ci penserò sopra", invece che "No, questo non sono io, non mi suona bene" (che spesso significa: "Questo mi mette a disagio, quindi voglio credere che sia sbagliato") aiuterà in modo significativo la conoscenza di te ed i tuoi progressi.

N.B.: Questo non vuol dire essere passivo e subire qualsiasi cosa dica l'esperto. Se ciò che viene detto ti mette costantemente a disagio, oppure non ti ritrovi affatto nelle interpretazioni del terapeuta, è possibile che tra voi non vi sia sintonia o che quella persona sia poco competente; in questi casi è meglio cercare un esperto più adatto a te.
E' però anche possibile che queste difficoltà nascano dalle tue resistenze; di nuovo, l'onestà con te stesso ti aiuterà a capire di cosa si tratta.

  • In autonomia: se lavori da solo, "Mantieni la mente aperta" può voler dire dubitare delle voci pessimiste nella tua mente, delle insicurezze che ti buttano giù, o delle convinzioni che ti dicono che non potrai mai superare i tuoi problemi. Ovvero: metti in discussione ogni pensiero negativo; e chiediti se è reale oppure solo un'idea ingannevole nella tua testa.

8. Sii flessibile e disponibile

Molte persone dicono che vogliono trovare un partner, o migliorare la loro relazione, o che vorrebbero evitare un divorzio... ma affermano che non hanno tempo, oppure possono fare una sessione solo dalle 18 alle 19 di martedì o giovedì, e non quando hanno la partita di calcetto o lo shopping con le amiche; oppure che una terapia sarebbe troppo costosa per loro.
Ma se ci pensi bene, dover affrontare un divorzio, o trascinare una relazione conflittuale, o continuare ad uscire per cercare un partner, probabilmente ti impegnerebbe molto più tempo (e denaro) di una terapia; senza contare tutta la sofferenza emotiva. Per cui forse sarebbe fruttuoso impiegare quel tempo sulla tua crescita, invece di rimandare.
Spesso il non trovare tempo da dedicare alla propria evoluzione è un alibi che la mente si inventa per evitare il cambiamento. Anche qui, un atteggiamento di onestà con te stesso è un presupposto essenziale per migliorare.

9. Fai gli esercizi suggeriti

Svolgi i tuoi "compiti a casa", oppure aspettati di spiegare il motivo per cui non li hai fatti.
Esercizi ed attività proposte dal terapeuta sono fondamentali per cambiare abitudini e dinamiche (questo vale specialmente nella terapia di coppia). Se ti viene suggerito di scrivere una certa frase ripetutamente, di provare a parlare con uno sconosciuto, o di sederti con il partner e fare un quiz online insieme, non dire settimana dopo settimana che non hai avuto il tempo di farlo - è ovviamente una scusa.
Se dici di non averlo fatto, è normale che l'esperto indaghi per capire i motivi di questa resistenza, e cosa ciò significhi riguardo il tuo impegno nel crescere o verso la tua relazione. Sembra superfluo dirlo ma, quando il cliente si impegna pienamente in tutti gli incarichi assegnati, ciò accelera significativamente i suoi progressi. Al contrario, evitare gli esercizi può indicare una scarsa voglia di cambiare, o poca disponibilità a mettersi in gioco.

  • In autonomia: questo suggerimento resta valido anche quando prendi impegni con te stesso. Vedi gli esercizi come una forma di cura e di amore verso te stesso e la tua vita, per arrivare a stare meglio.

10. Non saltare le sessioni

L'aiuto di un esperto durante un percorso di crescita non sta solo in quello che ci dice, ma anche nel suo supporto ed incoraggiamento costante. Se saltiamo una sessione possiamo passare anche due settimane senza supporto (o un mese se facciamo sedute ogni 15 giorni), e nel frattempo le nostre resistenze (pigrizia, paura, insicurezza, negatività, difese inconsce...) possono rallentarci o farci retrocedere.
A volte è davvero necessario annullare una sessione, ma cerca di programmarne un'altra a breve. In generale, cerca di considerare il tempo col terapeuta come un momento prezioso per la tua vita.

Se hai preso degli impegni (con te stesso o con l'esperto), o hai deciso di seguire un certo programma, fai il possibile per non trascurarli: vedilo come un modo per prenderti cura di te stesso, o di volerti bene (non come un dovere o un fastidio). E' umano sentire resistenza verso queste attività, ma è anche una forma di auto-sabotaggio. Se sai che è importante per te, non prenderlo sottogamba.

Verso le stelle

Spero che questi suggerimenti ti siano utili, e ti aiutino a raggiungere i risultati che desideri. A costo di ripetermi, ribadisco che puoi sempre cambiare se lo vuoi veramente (ho visto troppa gente abbattersi perché non lo credeva possibile). Anche se la vita è dura ed il mondo non è fatto a nostra misura, abbiamo sempre la capacità di fare progressi, migliorare la nostra vita e diventare più felici.
Certo ogni cambiamento ha un prezzo. Ma se siamo disposti ad investire su noi stessi, è molto probabile che raccoglieremo dei risultati anche maggiori di quanto avessimo sperato.

"Per aspera ad astra" (Attraverso le asperità sino alle stelle).
(Seneca)


Se ti serve aiuto

Se stai cercando un esperto che ti aiuti nel tuo percorso di crescita, o ad affrontare le tue difficoltà, e ti piace il modo in cui affronto questi argomenti, possiamo fare dei colloqui insieme. Utilizzo metodi di counseling e coaching per facilitare le persone ad evolvere e risolvere i loro problemi. Se vuoi saperne di più, visita la pagina "Parla con me".


(parte di questo post è liberamente adattata da "10 Ways to create rapid, lasting change in therapy", della dott.ssa Samantha Rodman Whiten)

"Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema."
(Eldridge Cleaver)

"Non esistono formule magiche che fanno sparire le sofferenze e bruciano le tappe. Crescere significa diventare più coscienti e preparati. Questo progetto richiede lavoro, pazienza e resistenza."
(Marc Alain, "Essere Se Stessi, ogni giorno")

"Se cambiano gli atteggiamenti interiori, gli uomini possono trasformare gli aspetti esteriori della loro vita."
(William James)


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La timidezza è un carattere o un difetto?

Essere timidi è un problema psicologico o una caratteristica della persona?

La timidezza è naturale o indice di disturbi?


La timidezza NON è un tipo di personalità. Questo dev'essere chiaro subito, perché molte persone credono che lo sia, e questo non le aiuta: se ritengo che la timidezza sia il mio carattere, penserò di non poter cambiare, oppure la userò come alibi.
Nessuno nasce timido: semmai si può avere natura riservata, o introversa, che sono cose assai diverse dalla timidezza.

La timidezza è una difesa

Fondamentalmente, possiamo dire che la timidezza è una forma di difesa, e nasce quindi da qualche paura profonda od esperienza negativa. La timidezza è uno "scudo" che dovrebbe proteggerci dai "pericoli sociali", come giudizi negativi, critiche, rifiuto, esclusione dai gruppi.
In pratica, il timido nasconde se stesso, o si mostra diversamente da come è, nella speranza di venire meglio accettato e apprezzato. Ha paura di essere "sbagliato", o che le persone lo giudichino negativamente, o che lo rifiutino. Alla base della timidezza c'è quindi la paura di non andare bene, o di non essere abbastanza valido.

Diversi livelli di timidezza

Sia chiaro che una moderata timidezza è comune e piuttosto umana, perché è normale avere un'autostima non solidissima, o non essere pienamente sicuri di sé, o temere di non piacere agli altri. Sono ben poche le persone che non hanno nessuna di queste difficoltà.

Se però siamo così timidi da:
  • Ritrovarci spesso ammutoliti, anche se avremmo cose da dire.
  • Sentirci seriamente limitati nella nostra vita sociale.
  • Provare frequente angoscia in mezzo agli altri.
  • Non riuscire mai ad essere noi stessi.
  • Ritrovarci paralizzati o bloccati ed incapaci di agire...
Allora non siamo soltanto un po' insicuri (come sono quasi tutti), ma probabilmente abbiamo un reale problema psicologico e sarebbe utile fare qualcosa per superare la nostra timidezza. Potremmo esplorare l'argomento, magari tramite libri o corsi, per capire meglio l'origine delle nostre difficoltà, e sperimentare dei metodi per superarle. Oppure chiedere l'aiuto di un bravo terapeuta o counselor.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"La timidezza è composta dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci."
(Edme-Pierre Chauvot de Beauchene)

"Se dovessi ipotizzare quale sia la preoccupazione più endemica e più diffusa tra gli esseri umani, direi che niente è più comune della paura dei propri simili."
(R.D. Laing)

"La timidezza è un meccanismo di difesa contro il pericolo di venir respinti nell’incontro, di venir svalutati dal rifiuto."
(Francesco Alberoni)


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Le emozioni dell'innamoramento durano per sempre?

Dopo quanto tempo passano 'batticuore' e 'farfalle nello stomaco'?

Quanto durano le 'farfalle nella pancia' durante una relazione?


Come per tutte le esperienze umane, dipende da tanti fattori.
Per rispondere meglio, è importante capire che le "farfalle nello stomaco" sono generate da reazioni bio-chimiche tipiche dell'innamoramento; oppure da una particolare "chimica di pelle" che abbiamo con l'altra persona. Solitamente associamo queste sensazioni ad amore e sentimenti, ma nascono principalmente da neurotrasmettitori ed ormoni:
  • Feniletilamina
  • Dopamina
  • Testosterone
  • Noradrenalina
Quest'ultima, in particolare, è il principale responsabile di reazioni fisiologiche come "batticuore" e "farfalle nella pancia". Certo, magari proviamo realmente un grande amore per quella persona: però quello che perturba il nostro corpo sono prima di tutto scariche di quelle sostanze, che alterano il funzionamento del cervello in modo simile alle droghe.

L'intensità emotiva cala nel tempo

Chiarito questo, è stato dimostrato da varie ricerche che l'innamoramento dura al massimo da 12 a 18 mesi. Quindi anche quelle reazioni così intense e travolgenti, sono destinate ad attenuarsi e finire entro alcuni mesi.
In altre parole, le sensazioni estatiche e l'intensità emotiva tipiche dell'inizio di una relazione, sono limitate all'inizio della relazione stessa: l'emozione intensa diminuisce quando la relazione si stabilizza e continua nel tempo (questo spiega perché certi innamoramenti non corrisposti, o amori mai vissuti, possano continuare a lungo: non essendo passati alla fase concreta del viverli nella realtà, rimangono vividi nell'immaginazione).

L'amore può durare a lungo, l'innamoramento no

In sintesi, l'amore può durare per molto tempo, ma l'innamoramento è sempre "a breve termine" (ed è importante capire che innamoramento e amore non sono la stessa cosa).
Questo accade perché l'innamoramento è un "meccanismo biologico" che la Natura usa per spingerci ad accoppiarci e riprodurci: ci incanta e "stordisce" abbastanza a lungo da tuffarci nelle braccia dell'altro e fare progetti insieme, convinti che quello che sentiamo durerà per sempre. Invece emozioni e sentimenti sono per loro natura in continuo movimento.

Cosa succede dopo l'innamoramento?

Questo non vuol sempre dire - come pensano alcuni - che quando la passione diminuisce sia anche finito l'amore. Cosa succede alle relazioni quando finisce l'innamoramento?
  • Quelle poco valide, illusorie o basate solo sull'attrazione iniziale, finiscono oppure si trascinano stancamente.
  • In quelle valide (soprattutto quando continuative e stabili), le emozioni che sentiamo tendono a diventare più calme e tranquille. E' un tipo di amore diverso, meno "adolescenziale" e più "adulto". Meno farfalle e batticuore, più comprensione e intimità.


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"Quando si è innamorati, si comincia sempre a ingannare se stessi e si finisce sempre con l'ingannare gli altri."
(Oscar Wilde)

"L'amore è ciò che resta quando l'innamoramento si è bruciato."
(Louis De Bernieres)

"Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi!"
(Oscar Wilde)


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Perché scelgo il partner sbagliato?

Perché trovo sempre uomini che mi tradiscono?

Perché scelgo sempre la donna sbagliata?

Perché vengo sempre rifiutato o abbandonato?

Perché un figlio non amato, poi da grande sceglie i partner sbagliati?


Scegliamo partner sbagliati quando abbiamo ferite emotive

Scegliere un partner "sbagliato" può capitare a chiunque, perché siamo creature fallibili e le relazioni non sono una scienza esatta. Ma quelli che tendono sempre a scegliere partner sbagliati, o sempre di un certo tipo, sono spesso persone con "ferite emotive" che condizionano le loro scelte sentimentali.
Perché accade questo? Le ragioni possono essere molteplici, ne spiego due tra le più importanti:
  1. Le "ferite emotive" importanti che subiamo nell'infanzia (essere amati poco o male, essere rifiutati, non sentirsi accettati, sentirsi traditi, venire giudicati pesantemente, venire repressi, non sentirsi mai all'altezza, ecc.) si incidono profondamente nel nostro inconscio.
    Una volta diventati adulti, l'inconscio tende a ricreare nuovamente situazioni simili (quindi anche scegliendo partner di un certo tipo), come se volesse "ricreare lo scenario"; forse con la speranza che stavolta le cose andranno bene ed usciremo dal vecchio schema doloroso. Ma invece il più delle volte lo schema si ripete uguale.
  2. I genitori rappresentano per i figli la prima esperienza di amore. Questa esperienza ci plasma; i genitori diventano dei modelli che tendiamo a seguire. E' quindi naturale che, una volta adulti, tenderemo a scegliere persone simili al genitore di sesso opposto (con cui per primi abbiamo vissuto un sentimento amoroso), seguendo un modello che ci è familiare.
    Se il modello genitoriale è stato "sano", sceglieremo dei partner sani con cui potremo essere felici; se invece abbiamo avuto un modello genitoriale "insano" (freddo, duro, respingente, critico, arido, indifferente...), saremo facilmente attratti da persone di quel tipo, in quanto replicano un modello a noi familiare.

Relazioni disfunzionali che noi stessi scegliamo

Alcuni esempi molto comuni di relazioni disfunzionali:
  • Una persona che si è sentita tradita (o ingannata) dai genitori, sceglierà partner che la tradiscono - e facilmente trarrà la conclusione che "Tutti gli uomini (o le donne) ti tradiscono!", invece di riconoscere che è proprio lei a sceglierli di quel tipo.
  • Una persona che non si è sentita amata, tenderà ad attaccarsi a persone che non ricambiano il suo amore - e non sarà attratta da persone che si interessano a lei.
  • Una persona che è stata maltrattata potrebbe attaccarsi a partner che la maltrattano, perché è il modello relazionale che le è familiare, e quindi lei lo trova "romantico" o crede che l'amore funzioni in quel modo.
  • Una donna che sia stata molto criticata o svalutata, o che abbia una bassa autostima, potrebbe attaccarsi ad uomini che la vogliono solo per fare sesso, perché fatica a credere di meritare l'amore.
  • Similmente, un uomo trattato male nell'infanzia, e che quindi ha sviluppato scarsa autostima e/o un'identità fragile, potrebbe non trovare mai una donna che lo desideri, perché è convinto di non valere abbastanza.
Se tendiamo a ricadere spesso in uno di questi schemi, è importante riconoscere che siamo noi stessi a creare il problema tramite le nostre scelte inconsapevoli; invece di pensare (come si fa di solito) che ci capita perché siamo "sfortunati in amore" o perché le persone del sesso opposto sono tutte di quel tipo.

Siamo condizionati dall'inconscio

Va sottolineato che questi comportamenti sono guidati da pulsioni inconsce, non da decisioni consapevoli. Razionalmente queste persone possono essere convinte di voler essere amate, o di volere un partner buono e affettuoso; ma solitamente è l'inconscio che vince e le spinge verso certi individui.
Uscire da questi schemi non è quindi una questione di volontà razionale, ma di meccanismi inconsci che vanno portati alla luce e "neutralizzati" (in genere con l'aiuto di persone competenti o di un bravo terapeuta). Un libro che spiega bene questo genere di problematiche è "Donne che amano troppo" di Robin Norwood (adatto anche agli uomini; info nella Bibliografia).


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"Ti ho amato perché era più facile che amare me stessa."
(Nayyirah Waheed)

"L'inferno nelle relazioni deriva dal cercare di cambiare il comportamento di qualcun altro anziché il nostro."
(Buddismo)

"Siamo irresistibilmente attratti da chi ci creerà i problemi che ci servono per la nostra evoluzione personale."
(Alejandro Jodorowsky)


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Perché certe persone sono sempre single?

Perché alcuni restano sempre soli?

Perché certe persone non sono mai desiderate?

Come mai alcuni non trovano mai un/a partner?


A parte quelli che sono single per scelta (perché non sentono il bisogno di una relazione, o perché hanno imparato a stare bene con se stessi), quelli che invece vorrebbero avere un partner ma non lo trovano mai, in genere è perché hanno qualche serio problema caratteriale e/o psicologico: Insomma, costoro hanno "qualcosa che non va" e per questo gli altri li ignorano, li evitano o non si avvicinano più di tanto.

L'amore va conquistato

E' necessario sottolineare che di base veniamo amati per quello che possiamo dare, non semplicemente perché esistiamo. In altre parole, l'amore non è un diritto, ma qualcosa che si conquista offrendo all'altro ciò che desidera (in pratica le relazioni sono basate sulla soddisfazione dei bisogni reciproci).
Questo fatto disturba gli idealisti, ma la vita funziona in modo "darwiniano", non etico: i più adatti prosperano, quelli meno adatti stentano. Questo vale per tutti gli aspetti dell'esistenza, incluse le relazioni sentimentali.

Non conta solo la bellezza

Alcuni sono convinti che il problema di queste persone sia solo nella mancanza di bellezza, ma ciò è fuorviante. E' vero che in amore la bellezza è importante, ma non è l'unica qualità che conta: persone normali o bruttine, che però abbiano altre qualità attraenti, hanno delle chance di risultare desiderabili ed essere amate.

Il problema è dentro, la soluzione pure

Chi si ritrova sempre single suo malgrado, deve rendersi conto che il problema sta in lui (o lei), non nel mondo (perché il mondo non è fatto per renderci felici). Quindi anche la soluzione è in lui: ha bisogno di identificare i problemi che lo rendono non desiderabile, di affrontarli e superarli (magari con l'aiuto di un terapeuta).

La cosa peggiore che costui può fare, è continuare a lamentarsi della propria condizione ed aspettare che la soluzione piova miracolosamente dal cielo.


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"La peggior solitudine è non essere a proprio agio con se stessi."
(Mark Twain)

"Non appena starete bene con voi stessi anche gli altri staranno bene con voi."
(Valerio Albisetti)

"E' inutile cercare chi ti completi, nessuno completa nessuno, devi essere completo da solo per poter esser felice."
(Erich Fromm)


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Perché quasi mai ci innamoriamo degli amici?

Perché non proviamo attrazione per il nostro migliore amico o amica?

Perché, anche se il nostro migliore amico/a ha tutte le caratteristiche che cerchiamo in un/a partner, non ne siamo attratti?


Perché l'innamoramento e l'attrazione non nascono da qualità "morali" o psicologiche (quelle che apprezziamo a livello razionale). Quelle qualità semmai provocano stima, o ammirazione, o persino affetto - ma non attrazione. In altre parole, il fatto che qualcuno sia una "bella persona" non è fonte di attrazione erotica.
Invece, principalmente l'attrazione è creata da fattori evolutivi (legati alla riproduzione ed alla fitness genetica), ovvero a quella che interpretiamo come "bellezza" (che corrisponde sempre a fitness genetica, cioè segni di salute e/o fertilità) e, per le donne, anche al possesso di risorse o status nell'uomo (il motivo per cui la maggior parte delle donne è attratta da uomini ricchi o potenti).

Da notare che:

Perché siamo attratti da certe persone

E' per questo semplice motivo che, molto spesso, ci capita di desiderare persone "pessime" (interiormente) oppure incompatibili con noi ma che troviamo attraenti, ed ignorare persone "ottime" (piene di belle qualità) ma che non risultano attraenti a livello istintivo. Questo spiega comportamenti irrazionali come:

Perché non ci innamoriamo dei nostri amici

  • Questo è uno dei motivi primari per cui raramente ci innamoriamo di nostri amici: se non ne siamo stati attratti all'inizio, non hanno le qualità che per noi risultano attraenti. Quindi continuano a non risultare attraenti ai nostri occhi, anche quando li apprezziamo per tante altre ragioni.
  • Un altro motivo è che ci risulta più facile innamorarci di persone che non conosciamo. Spesso l'innamoramento si basa sull'idealizzazione, cioè vediamo l'altro perfetto e migliore di quanto sia realmente; cosa che non possiamo fare con gli amici, di cui conosciamo già pregi e difetti.
Su questo argomento, l'errore è credere che l'attrazione, o l'amore, nascano dalle qualità interiori; invece ciò avviene di rado.

Infine va anche detto che, per quanto rare, le relazioni che nascono tra due grandi amici sono spesso tra le migliori: sia perché alla base c'è già un forte affetto ed intimità; sia perché ci si conosce bene, quindi non c'è spazio per aspettative o pretese infondate (si ama l'altro per quello che è, non per ciò che vorremmo che fosse).


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"L'amicizia è una relazione disinteressata tra eguali; l'amore, una relazione abietta tra schiavi e tiranni."
(Oliver Goldsmith)

"Se si giudica l'amore dai suoi effetti principali, assomiglia più all'odio che all'amicizia."
(Francois de La Rochefoucauld)

"Si deve scegliere per moglie la donna che si sceglierebbe per amico se fosse uomo."
(Joseph Joubert)


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L'amore è un sentimento egoistico o altruistico?

Dipende da cosa si intende con "amore" :-)
(a quelli che non hanno dubbi in merito, cioè sono convinti che l'amore è esattamente come lo intendono loro, suggerisco di scendere dal piedistallo: è una parola a cui vengono dati tanti significati, anche opposti)

La parola "amore" viene usata, di volta in volta, come sinonimo di affetto, passione, desiderio erotico, bisogno, attaccamento, dipendenza, ossessione, gelosia, possesso, compassione, ecc. C'è chi lo usa per manipolare qualcuno ("Ti amo quindi tu dovresti..." oppure "Se mi ami dovresti..."), e chi arriva a dire "Ti uccido perché ti amo troppo"! (certo è follia, però accade).
Ecco perché faccio una distinzione tra l'amore romantico (che può includere tutti i sinonimi elencati prima), e l'amore autentico, cioè: avere a cuore il benessere e la felicità dell'altro (come ed anche più dei propri). Ne consegue che:
  • L'amore romantico può essere sia egoistico che altruistico.
  • L'amore autentico è sempre altruistico, ovvero si prende a cuore il bene dell'altro. Se un sentimento od un'azione sono egoistici, allora non nascono veramente dall'amore ma da qualcos'altro: se dico che ti amo, ma agisco in modo da danneggiarti, quell'amore non è autentico (anche se magari agisco in buona fede).

Quando l'amore non è amorevole

Questa distinzione è necessaria per evitare confusione, fraintendimenti e manipolazioni. Perché l'amore romantico può anche essere sincero, ma spesso assume forme - appunto - egoistiche e manipolative:
  • Specialmente nelle forme intense e viscerali come la passione, la gelosia, il bisogno, la dipendenza (per non parlare dell'ossessione, che sfocia nel patologico), tende a diventare egoistico perché punta prima alla soddisfazione delle proprie esigenze, e poi considera quelle dell'altro.
  • Oppure assume una forma condizionale ("Ti amo solo se tu fai questo e quello"), che non è proprio una forma d'amore sana e matura.
  • O, ancora, nell'amore romantico può succedere che una persona un giorno ti ami, e una settimana dopo ti odi se la deludi (evviva la coerenza!).
  • Infine, l'amore romantico può essere usato per coprire comportamenti distruttivi, come le persone soffocanti, gli stalker, i gelosi paranoici, i maniaci del controllo, che si giustificano dicendo "Lo faccio perché ti amo".
Sia chiaro che non intendo condannare l'amore romantico: è un tipo di sentimento del tutto umano e naturale. Però secondo me le parole vanno usate in modo chiaro, e non confuso: con l'amore romantico non sai mai se l'altro tiene più a te od a se stesso (al di là di quello che dice). Per me l'amore autentico ha un solo significato (anche se può assumere mille sfumature), e non certo il suo opposto.

Amore romantico ed autentico convivono

Va notato che amore romantico ed amore autentico possono coesistere, anzi accade spesso. Poiché siamo umani ed imperfetti, e siamo tutti influenzati dai nostri bisogni (chi può dire di essere privo di bisogni?), anche quando amiamo sinceramente qualcuno possiamo cadere in momenti o comportamenti egoistici.
E' del tutto naturale, e non dobbiamo sentirci in colpa. Però credo sia una forma di onestà intellettuale chiamare quei comportamenti col loro nome (per esempio bisogno, paura o desiderio), piuttosto di usare la parola "amore" a sproposito, o per ogni tipo di attaccamento che uno prova.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"L'amore autentico è sempre compassione; e ogni amore che non sia compassione è egoismo."
(Arthur Schopenhauer)

"L'egoismo non consiste nel vivere secondo i propri desideri, ma nel pretendere che gli altri vivano a quel modo che noi vogliamo.
L'altruismo consiste nel vivere e lasciar vivere."

(Oscar Wilde)

"Nella gelosia c’è più egoismo che amore."
(Francois de La Rochefoucauld)


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Citazioni 4
Psicologia, Esseri umani

Ho sempre amato citazioni e aforismi: il loro potere di condensare la saggezza in poche parole, di illuminare la verità, di incoraggiare il cambiamento... per questo li raccolgo da molti anni. Non di rado ho tratto supporto e ispirazione da essi.
Come ha scritto Isaac Newton, "Se ho visto oltre è perché sono salito sulle spalle di giganti". L'intelligenza e l'acume (a volte anche in una singola frase) di chi è più "grande" di me, mi ha aiutato ad aprire la mente e diventare quello che sono. Abbiamo tutti da imparare.

Ho quindi pensato di raccogliere le citazioni più significative in alcuni post, suddivisi per argomenti:
  1. Amore e relazioni
  2. Matrimonio - Amicizia - Sessualità - Amore per se stessi, Autostima
  3. Felicità e infelicità - Dolore e sofferenza
  4. Psicologia, Esseri umani
  5. Vita, Esistenza, Morte
  6. Filosofia, Etica, Idee
  7. Politica - Educazione - Denaro e lavoro - Animali


Psicologia, Esseri umani


Potrete ingannare tutti per un po’. Potrete ingannare alcuni per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre.
(Abramo Lincoln)

I sogni sono desideri che l'uomo tiene nascosti anche a se stesso.
(Akira Kurosawa)

Persino su un banco d'accusato, è sempre interessante sentir parlare di sé.
(Albert Camus)

Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.
(Albert Camus)

E' più difficile spezzare un pregiudizio che un atomo.
(Albert Einstein)

Non ardo dal desiderio di diventare uomo finché posso essere anche donna bambino animale o cosa.
(Alessandro Bergonzoni)

Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi.
(Alessandro Manzoni)

Ci sono caratteri che per star bene devono far star male gli altri.
(Alessandro Morandotti)

Tutti gli uomini sono pazzi, e chi non vuole vedere dei pazzi deve restare in camera sua e rompere lo specchio.
(Alphonse De Sade)

Tutti i grandi sono stati bambini un giorno. Ma pochi di essi se ne ricordano.
(Antoine De Saint-Exupery, da “Il Piccolo Principe”)

Non esiste genio senza una dose di follia.
(Aristotele)

Chi scrive in modo trascurato confessa così, anzitutto, che lui per primo non attribuisce un gran valore ai suoi pensieri.
(Arthur Schopenhauer)

La cosa seccante di questo mondo è che gli imbecilli sono sicuri di sé, mentre le persone intelligenti sono piene di dubbi.
(Bertrand Russell)

Se pensi di essere troppo piccolo per avere effetto, non sei mai stato nel letto con una zanzara.
(Betty Reese)

L'astinente fugge da ciò che desidera, ma porta il suo desiderio con sé.
(Bhagavad Gita)

Pensare è molto difficile - per questo la maggior parte della gente giudica. La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.
(Carl Gustav Jung)

Tutto ciò che ci irrita negli altri può portarci a capire noi stessi.
(Carl Gustav Jung)

Conoscere le nostre paure è il miglior metodo per occuparsi delle paure degli altri.
(Carl Gustav Jung)

Quello che sono sarebbe sufficiente, se solo lo fossi a viso aperto.
(Carl Rogers)

Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
(Cesare Pavese)

L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza.
(Charles Darwin)

Il silenzio è il sovrano del disprezzo.
(Charles-Augustine de Sainte-Beuve)

Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei, quindi vivi, e fai quel che il tuo cuore ti suggerisce.
(Charlie Chaplin)

Alla gioventù si rimprovera spesso di credere sempre che il mondo cominci solo con essa. Ma la vecchiaia crede ancor più spesso che il mondo cessi con lei.
(Christian Friedrich Hebbel)

L'uomo è il peggior nemico di sé stesso.
(Cicerone)

Penso che la vita sia un continuo processo di apprendimento e che più invecchi più hai storie da raccontare perché hai imparato di più sulla gente. E anche su te stesso.
(Clint Eastwood)

Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto, o di essere capace di fare tutto, non potrai sbagliare: costui è un imbecille.
(Confucio)

Tutti gli uomini sarebbero tiranni se potessero.
(Daniel Defoe)

Molto prima che esistesse un cervello razionale, esisteva già quello emozionale.
(Daniel Goleman, “Intelligenza emotiva”)

La satira non offende le persone, ma solo i loro pregiudizi.
(Daniele Luttazzi)

Una persona che è gentile con te ma scortese con il cameriere, non è una persona gentile.
(Dave Barry)

La diplomazia è l'arte di permettere ad un altro di fare a modo tuo.
(David Frost)

Desiderare ardentemente qualcosa, significa diventare ciechi a tutto il resto.
(Democrito)

La risata è qualcosa di molto potente e solo le persone civili, le persone libere ed emancipate, sanno ridere di loro stesse.
(Doris Lessing)

Di solito l'istinto ti dice quel che devi fare molto prima di quanto occorra alla tua mente per capirlo.
(Edmund Burke)

E' proibito dare consigli quando la gente non li chiede.
(Eduardo De Filippo)

Nessuno può farvi sentire inferiore senza il vostro consenso.
(Eleanor Roosevelt)

Per chi è sveglio esiste un solo mondo comune a tutti; ma quando si dorme ciascuno entra nel suo proprio mondo privato.
(Eraclito)

La villania è l'imitazione della forza da parte di chi forte non è.
(Eric Hoffer)

Un egoista è un uomo che non pensa a me.
(Eugene Labiche)

La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni.
(Ezra Pound)

Gli infelici valutano costantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.
(Fabio Volo)

La menzogna è il rifugio dei fanciulli, degli sciocchi e dei malvagi.
(Francis Bacon)

Il modo sicuro di restare ingannati è credersi più furbi degli altri.
(François de la Rochefocauld)

I deboli non possono essere sinceri.
(Francois de La Rochefoucauld)

Chi immagina di poter fare a meno del mondo s'inganna parecchio; ma chi immagina che il mondo non può fare a meno di lui s'inganna ancora di più.
(François de La Rochefoucauld)

Se non avessimo difetti, non ci farebbe tanto piacere trovarne negli altri.
(François de La Rochefoucauld)

Per chi è molto solo, il rumore è già una consolazione.
(Friederich Nietzsche)

Contro la stupidità gli stessi déi lottano invano.
(Friedrich von Schiller)

Chi non ride mai non è una persona seria.
(Fryderyk Chopin)

Coloro a cui sfugge completamente l'idea che è possibile aver torto non possono imparare nulla, se non la tecnica.
(G. Bateson)

L'uomo veramente grande è colui che fa sentire grande ogni altro uomo.
(G. K. Chesterton)

Il maggior problema della comunicazione è l’illusione che sia avvenuta.
(George Bernard Shaw)

Chi cerca la verità dell'uomo deve farsi padrone del suo dolore.
(Georges Bernanos)

Rispetto è comportarsi con gli altri in modo tale che non debbano sforzarsi di capirti o di interpretarti.
(Gerry Scotti)

Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare.
(Giovanni Falcone)

Gli uomini credono volentieri a ciò che desiderano sia vero.
(Giulio Cesare)

Abbiamo creato un tipo umano che non solo consuma per esistere, ma esiste per consumare.
(Giulio Tremonti)

Non potrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi membri uno come me.
(Groucho Marx)

Il nostro carattere è quello che noi facciamo quando pensiamo che nessuno ci stia guardando.
(H. Jackson Brown)

Non è la nostra intransigenza a scaldarci la notte, bensì la nostra tenerezza, che induce gli altri a desiderare di tenerci caldi.
(Harold Lyon)

Strappa all'uomo comune le illusioni e con lo stesso colpo gli strappi anche la felicità.
(Henrik Ibsen)

Ogni generazione ride delle vecchie mode, ma segue religiosamente le nuove.
(Henry David Thoreau)

Molte persone usano più energie per parlare dei problemi di quante non ne utilizzino per risolverli.
(Henry Ford)

Se potessimo leggere la storia segreta dei nostri nemici, troveremmo, nella vita di ognuno di loro, abbastanza dolore e sofferenza da disarmare ogni ostilità.
(Henry Wadsworth Longfellow)

Il mondo è una commedia per quelli che pensano, una tragedia per quelli che sentono.
(Horace Walpole)

Gli uomini costruiscono troppi muri e mai abbastanza ponti.
(Isaac Newton)

La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso.
(Italo Calvino)

E' vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
(Jean-Paul Sartre)

E' inutile parlare molto per rifiutare, l'altro sente sempre solo il 'No'.
(Johann W. Goethe)

Il codardo minaccia quando è al sicuro.
(Johann W. Goethe)

Un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni.
(John Barrymore)

Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente; una parte del tutto.
(John Donne)

Le menti più pure e più pensose sono quelle che più amano i colori.
(John Ruskin)

E' insito nell'uomo, a mano a mano che invecchia, inveire contro i mutamenti, e a maggior motivo quando si tratti di mutare in meglio.
(John Steinbeck)

Metti a nudo il tuo cuore, e la gente starà ad ascoltarti per quello - e solo quello è interessante.
(Joseph Conrad)

Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.
(Joseph Goebbels)

Non puoi giudicare nessuno al di là di quanto conosci di lui; ed è ben poco quel che tu ne conosci.
(Kahalil Gibran)

Se tutti noi ci confessassimo a vicenda i nostri peccati, rideremmo sicuramente per la nostra totale mancanza di originalità.
(Kahlil Gibran)

I vecchi danno buoni consigli per consolarsi di non poter più dare cattivi esempi.
(La Rochefoucauld)

La gentilezza nelle parole crea fiducia; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel sentimento crea amore.
(Lao Tzu)

Il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco.
(Lev Tolstoj)

Tutti pensano a cambiare l'umanità, ma nessuno pensa a cambiare se stesso.
(Lev Tolstoj)

Abbiamo sempre bisogno di qualcuno responsabile delle nostre preoccupazioni e della nostra infelicità.
(Luigi Pirandello)

Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.
(Luigi Pirandello)

L'uomo attinge in se stesso i suoi materiali e si costruisce, come una casa.
(Luigi Pirandello)

Di solito si detesta chi ci assomiglia, e i nostri stessi difetti visti dal di fuori ci esasperano.
(Marcel Proust)

La costanza di un'abitudine è di solito proporzionale alla sua assurdità.
(Marcel Proust)

Quanto tempo risparmia chi non sta a guardare quello che dice o fa o pensa il suo vicino.
(Marco Aurelio)

L'uomo è l'unico animale che arrossisce, ma è l'unico ad averne bisogno.
(Mark Twain)

Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come stolti.
(Martin Luther King)

Per farsi dei nemici non è necessario dichiarare guerra, basta dire quello che si pensa.
(Martin Luther King)

Quando cerchiamo il bene negli altri, scopriamo il meglio in noi stessi.
(Martin Walsh)

A volte dovete conoscere qualcuno davvero bene, prima di capire che non vi conoscete affatto.
(Mary Tyler Moore)

Un uomo che ha piegato se stesso non è mai riuscito a fare diritti gli altri.
(Mencio)

Gran parte della conflittualità che c'è nella nostra vita può essere spiegata da un semplice ma triste dato di fatto: non ci ascoltiamo mai per davvero.
(Michael P. Nichols)

Quando permettiamo che sia rivelata la verità su noi stessi, sperimentiamo la liberazione.
(Michael Zimmerman)

C'è bisogno di orecchi molto resistenti per sentirsi giudicare con sincerità.
(Michel de Montaigne)

Le nature sanguinarie nei riguardi degli animali rivelano una naturale inclinazione alla crudeltà.
(Michel de Montaigne)

Due volte sciocco colui, che svelando un segreto ad un altro, gli chiede caldamente di non svelarlo a nessuno.
(Miguel de Cervantes)

C'è un mercato che crea desideri, i desideri diventano bisogni, i bisogni diritti che vogliono sempre essere riconosciuti.
(Monica Toraldo di Francia)

La mente è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.
(Nisargadatta Maharaj)

Caccerai l'indole naturale con il forcone, tornerà egualmente.
(Orazio)

Per evitare un difetto, gli stolti cadono nel difetto contrario.
(Orazio)

Il dovere è quello che ci aspettiamo dagli altri.
(Oscar Wilde)

Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
(Oscar Wilde)

Quasi tutte le persone sono altre persone. I loro pensieri sono le opinioni di qualcun altro, le loro esistenze una parodia, le loro passioni una citazione.
(Oscar Wilde)

Visto da vicino, nessuno è normale.
(Oscar Wilde)

Faust si lamentava di avere due anime nel petto, io ne ho una folla litigiosa. E' come essere in una repubblica.
(Otto von Bismarck)

Si può essere arrabbiati e dare a vedere la propria collera continuando a essere persone civili.
(P.M. Forni)

Il vero Io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.
(Paulo Coelho)

Mi sono resa conto che non si sfiorano mai le persone in modo tanto leggero da non lasciare traccia. Ciò che noi siamo incide su quanti ci stanno intorno.
(Peggy Tabor Millin)

I consigli sono raramente graditi. E quelli che ne hanno più bisogno sono anche sempre quelli a cui piacciono meno.
(Philip Dormer Chesterfield)

La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza.
(Pier Paolo Pasolini)

Se vuoi conoscere la vera natura di un uomo, devi dargli un grande potere.
(Pittaco)

Non conosco una via infallibile per il successo, ma soltanto una per l'insuccesso: voler accontentare tutti.
(Platone)

I sogni non vogliono farvi dormire, al contrario, vogliono svegliare.
(R. Magritte)

Se dovessi ipotizzare quale sia la preoccupazione più endemica e più diffusa tra gli esseri umani, direi che niente è più comune della paura dei propri simili.
(R.D. Laing)

Quando compite degli atti di gentilezza, provate dentro di voi una sensazione meravigliosa. E' come se qualcosa dentro il vostro corpo rispondesse e dicesse: 'Sì, è proprio così che dovrei sentirmi'.
(rabbino Harold Kushner)

Ciò che più di tutto ci impedisce di stare bene è la repressione che costantemente operiamo nei confronti di noi stessi.
(Raffaele Morelli)

La maggioranza dei nostri malesseri nasce dall'atteggiamento mentale che abbiamo verso noi stessi. Questo è uno dei concetti dominanti che accomuna il pensiero di tutti i Grandi Saggi.
(Raffaele Morelli)

Quello che sei parla così forte che non riesco a sentire cosa dici.
(Ralph W. Emerson)

Fa' quel che ti spaventa e la fine della paura è assicurata.
(Ralph Waldo Emerson)

Un popolo senza visioni è destinato a perire.
(Ralph Waldo Emerson)

Una delle più belle soddisfazioni di questa vita è rappresentata dal fatto che nessun uomo può cercare sinceramente di aiutare qualcun altro senza aiutare se stesso.
(Ralph Waldo Emerson)

Abbiate sempre qualcosa da offrire, perché questo vi darà maggiori possibilità di successo.
(Randy Pausch)

E' emozionante realizzare i sogni della propria infanzia ma, invecchiando, è possibile scoprire che aiutare i sogni altrui è ancora più bello.
(Randy Pausch)

L'unica giustificazione per il fatto di guardare qualcuno dall'alto in basso, è perché si vuole aiutarlo ad alzarsi.
(rev. Jesse Jackson)

Devi imparare a sopravvivere alle sconfitte. E' in quei momenti che si forma il carattere.
(Richard Nixon)

La ricompensa al conformismo diffuso era essere apprezzati da tutti, fuorché da se stessi.
(Rita Mae Brown, “Venus Envy”)

Chi non è padrone di sé finisce servo degli altri.
(Roberto Gervaso)

Il comando più difficile è comandare a sé stessi.
(Seneca)

Solo i rimproveri in cui c'è qualcosa di vero feriscono; solo quelli ci turbano.
(Sigmund Freud)

Imparare qualcosa, non c'è nessuno che lo voglia; essere lusingato, ci sono migliaia e migliaia che lo vogliono.
(Soren Kierkegaard)

La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano.
(Stendhal)

Chiunque salva una vita, salva il mondo intero.
(Talmud)

Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
(Thomas Carlyle)

Lo stupido non perdona né dimentica; l'ingenuo perdona e dimentica; il saggio perdona, ma non dimentica.
(Thomas Szasz)

La vita è talmente sorprendente che ci sarà sempre chi è disposto a ricorrere alla violenza per ricondurla all'ordine.
(Tim Parks)

Un adulto creativo è un bambino sopravvissuto.
(Ursula K. Le Guin)

Mi contraddico? Ma certo che mi contraddico, sono grande, contengo moltitudini.
(Walt Whitman)

Non ho alcun dubbio che ho meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici.
(Walt Whitman)

Hai raggiunto 'l'illuminazione' quando smetti di incolpare gli altri e ti assumi la piena responsabilità di tutti gli aspetti della tua vita.
(Wayne W. Dyer)

Quando la gentilezza abbandona le persone, anche soltanto per qualche istante, abbiamo paura di loro perché anche la ragione li ha abbandonati.
(Willa Cather)

Quelli che fanno del proprio abito una parte principale del loro essere, non acquisiranno, in generale, più valore del proprio abito.
(William Hazlitt)

La caratteristica più radicata nell'umana natura è il bisogno di essere apprezzati.
(William James)

I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L'uomo coraggioso sperimenta la morte una volta sola.
(William Shakespeare)

L'ottimista vede opportunità in ogni difficoltà, il pessimista vede difficoltà in ogni opportunità.
(Winston Churchill)


E se per caso siete curiosi di conoscere le mie "perle di saggezza" (con cui non penso certo di competere con i "grandi"), ho raccolto in un post i miei pensieri.


"Le idee migliori sono proprietà di tutti."
(Seneca)


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Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Come migliorare te stesso e la tua vita - 3. Aree

Spesso incontro persone, sia nel mondo reale che in Rete (inclusi i commenti su questo blog), che si lamentano della propria vita, in special modo nel campo delle relazioni. Poiché i problemi e le soluzioni sono quasi sempre gli stessi (tendiamo a credere che i nostri problemi siano speciali, ma soffriamo quasi tutti per gli stessi motivi), ho pensato di raccogliere qui una serie di suggerimenti e spunti di riflessione per provare a migliorare la propria vita.

Poiché è un tema molto vasto, l'ho suddiviso in tre argomenti principali, a cui ho dedicato un post ciascuno.
(questa serie di post è anche disponibile come unico documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)

Vediamo quindi cosa può aiutarci nel nostro percorso verso una vita migliore. Gli argomenti sono organizzati in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
  3. Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi

Naturalmente non è necessario padroneggiare tutti gli elementi sopra elencati: l'importante è partire, sceglierne uno (magari quello che per voi risulta più urgente o utile) e metterlo in pratica. In seguito potrete dedicarvi agli altri che suscitano il vostro interesse. Ricordate che non si può fare tutto, o tutto insieme: persino il buon Dio ci ha messo sei giorni per creare il mondo. Quindi prendetevi il vostro tempo, e dedicatevi ad un argomento per volta (voler fare tutto è un buon modo per non concludere nulla).


3. Aree su cui lavorare

Anche quando siamo convinti di voler cambiare, possiamo essere in dubbio su dove concentrarci. Ecco alcune aree fondamentali, della personalità o della vita, dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi.

Autostima

L'autostima è uno dei "pilastri" fondanti della personalità e della vita: se abbiamo una buona autostima sapremo superare quasi ogni ostacolo, se invece ci manca, tutto ci sembrerà difficoltoso o spaventoso. Per questo l'area dell'autostima è una delle più importanti su cui lavorare.
Molti vorrebbero cambiare il proprio aspetto fisico, pensando che ne otterrebbero un aumento dell'autostima, ma è piuttosto vero il contrario: una volta che si abbia una buona autostima, il proprio aspetto diventa secondario, e le imperfezioni fisiche non rappresentano più un problema. Lo stesso dicasi per i soldi, o per altri fattori "esterni" a cui spesso attribuiamo il potere di farci sentire "ok": è molto più efficace lavorare "dall'interno", coltivando l'autostima, piuttosto che cambiare fattori esterni nella speranza di sentirci bene con noi stessi.
Purtroppo questo argomento è talmente vasto che qui non posso farne un sunto. Vi invito quindi a cercare risorse sull'argomento (articoli, conferenze, libri, corsi, terapie), selezionando i percorsi che sentite più adatti a voi. Segnalo un post in cui elenco 12 convinzioni che ci rendono infelici e minano la nostra autostima, perché tendiamo a crederci anche se sono false.

Aggiungo solo che l'autostima è collegata alla accettazione di sé: più mi accetto come sono, più mi sento in armonia e positivo verso me stesso. Purtroppo a molti viene insegnato proprio il contrario, a darsi addosso se non sono perfetti, ma questo porta all'effetto opposto:
  • Quando mi accetto, mi sento in pace e posso dare il meglio di me
  • Quando non mi accetto, niente - di quello che sono e quello che ho - mi sembrerà mai abbastanza

Abilità e talenti

Maggiori sono le nostre capacità, più ci sentiremo persone di valore e saremo capaci di agire efficacemente. Migliorare anche solo in parte una nostra abilità, può portare a significativi cambiamenti nella nostra esperienza di vita: pensiamo ai vantaggi di conoscere una lingua straniera, di padroneggiare una tecnologia, di comunicare con chiarezza i nostri pensieri. Oltre ai vantaggi pratici, questo comporta anche un aumento dell'autostima.
Spesso sprechiamo una parte del nostro tempo libero in attività che non ci portano alcuna crescita (come guardare la TV o navigare i social network). Otterremmo decisamente più benefici ad investire quel tempo coltivando le nostre capacità. Ecco alcune abilità che vale la pena incrementare:
  • Saper comunicare bene, esprimersi chiaramente
  • Coltivare i propri talenti, ed acquisirne di nuovi
  • Espandere la nostra cultura e le nostre conoscenze
  • Mantenersi in buona salute, fare esercizio fisico, alimentarsi in modo sano

Alcuni pensano che i talenti siano solo innati: capacità che si hanno dalla nascita, oppure non si avranno mai. Questa idea viene anche usata come alibi: "E' inutile che io ci provi, non ho quel tipo di talento". In realtà, un talento innato aiuta, ma non è indispensabile nè sufficiente: sono invece necessari l'impegno, la dedizione e l'esercizio - Edison disse che "Il genio è uno per cento ispirazione e novantanove per cento traspirazione". Come spiego nel paragrafo sul "prezzo" da pagare per ottenere risultati, l'esercizio e l'impegno sono necessari anche a quelli dotati di talento.

Resistenze inconsce

Più spesso di quanto non si pensi, quello che ci ostacola o ci blocca non sono tanto le circostanze esterne, quanto noi stessi; quando siamo infelici, spesso è perché siamo i peggiori nemici di noi stessi. Per esempio quando:
  • Ci critichiamo in continuazione
  • Ci impediamo di tentare per paura del fallimento
  • Dimentichiamo ogni nostro successo, ma sottolineiamo ferocemente ogni nostra minuta mancanza
  • Ci ripetiamo continuamente che non siamo abbastanza, e che non riusciremo mai a farcela
Ma spesso non ci rendiamo conto di "sabotarci", perché la maggior pare di questi atteggiamenti distruttivi sono inconsci. Ci vengono istintivi, o automatici, oppure ci sembrano la cosa giusta da fare; per esempio, crediamo di doverci criticare per spingerci a migliorare, e non ci accorgiamo che la critica ci scoraggia invece di motivarci (è una "motivazione negativa"). Un caso in cui le resistenze inconsce sono quasi sicuramente presenti, è quando tendiamo a trovarci ripetutamente negli stessi problemi (p.es. scegliamo sempre un certo tipo di partner, che poi ci delude o con cui non andiamo d'accordo).
Per superare queste resistenze inconsce, il primo passo è di riconoscerle (poiché non possiamo risolvere un problema che non vediamo). Quindi dobbiamo prestare attenzione alle situazioni problematiche, e osservare se siamo noi stessi - o i nostri pensieri - a contribuirvi, e come. Per fare questo è indispensabile essere onesti con se stessi, ammettendo anche quel che ci è scomodo o non vorremmo vedere - e resistendo alla tentazione di scaricare sempre la colpa sugli altri. Man mano che ci rendiamo conto di come certi problemi nascano da nostri pensieri e azioni, questi influssi negativi si attenueranno.
Un secondo passo può essere andare in direzione opposta, facendo il contrario di quello ci veniva istintivo:
  • Invece di criticarmi, mi incoraggio e apprezzo ogni aspetto positivo di me
  • Invece di scoraggiarmi, mi esorto a tentare quello che desidero; e se non funziona mi dico "Non importa, andrà meglio la prossima volta"
  • Mi perdono per ogni errore o mancanza, e celebro anche ogni piccolo risultato
  • Invece di essere pessimista ed aspettarmi il peggio, coltivo la speranza e mi ripeto che se faccio del mio meglio, prima o poi realizzerò i miei sogni
Ricordiamoci che le abitudini si formano con la pratica. Più spesso pratichiamo un certo comportamento o pensiero (sia negativo che positivo), e più tenderà a diventare parte delle nostre abitudini.

Lasciar andare le zavorre

Migliorare significa diventare una nuova versione di sé. Ma per andare verso il nuovo, spesso è necessario lasciar andare ciò che è vecchio: vecchie idee, vecchie abitudini, vecchi comportamenti; oggetti (o persone) inutili, ingombranti o dannose.

Liberarsi di vecchie idee

Magari ce le hanno insegnate mamma e papà; magari ci sono servite molto tempo fa; e per questo ci è difficile abbandonarle. Ma spesso ci portiamo dietro idee che non vanno (più) bene per noi, anzi ci confondono o ci ostacolano:
  • Il giovane che vorrebbe sviluppare un'idea imprenditoriale, ma a cui i genitori hanno insegnato a cercare "il posto fisso"
  • La donna che desidera esplorare la sua sessualità, ma pensa che "le brave ragazze non fanno certe cose"
  • Il vedovo che vorrebbe ancora vivere una relazione affettiva, ma non osa perché "non ha più l'età"...
Sono tutti esempi di idee limitanti e che impoveriscono l'esistenza: se non le mettiamo in discussione, continueremo a vivere una vita secondo regole altrui. Quello in cui crediamo influenza come viviamo, e se non cambiamo le nostre convinzioni tenderemo sempre a ripetere gli stessi errori, o ritrovarci nelle medesime situazioni. Come ha detto Einstein, "Nessun problema può essere risolto con lo stesso livello di consapevolezza che l'ha creato".

Uscire dall'abitudine

A volte facciamo qualcosa non perché lo vogliamo davvero, o perché ci fa stare bene, ma solo per abitudine: la solita compagnia, le solite uscite, la solita TV, l'amico che frequentiamo ma con cui non abbiamo più nulla in comune...
Cambiare le abitudini richiede uno sforzo iniziale, perché occorre vincere l'inerzia e il timore del cambiamento; ma poi ci ritroveremo più vitali, appassionati e soddisfatti. Per ogni attività, potremmo chiederci "Rende davvero la mia vita migliore? Oppure è solo routine?".

Lasciar andare il rancore

Una delle "zavorre" più pesanti che ci portiamo dietro sono i vecchi rancori. Anche se è normale provare rabbia quando ci hanno feriti, continuare a coltivare quel risentimento non serve a nulla - anzi, nuoce alla salute. Il passato è passato e non si può cambiare, meglio guardare avanti e concentrarsi su quello che ci fa stare bene (a meno che preferiamo vivere tormentati e astiosi).
Anche se può sembrarci ingiusto o un atto di debolezza, perdonare gli altri può aiutarci a vivere con molta più leggerezza e serenità. Senza dimenticare di perdonare se stessi: molte persone sono eccessivamente severe con se stesse, e pretendono da sé la perfezione o quasi. Ma in realtà siamo tutti limitati e fallibili: che senso ha condannarsi perché siamo semplicemente umani?
In poche parole, perdonare è indispensabile per sentirsi in pace con se stessi e col mondo.

Imparare a relazionarsi

Una delle capacità più importanti nella vita, è quella di sapersi relazionare in modo positivo e costruttivo con gli altri (sia a livello sociale che sentimentale). Purtroppo la diamo per scontata, come se ci venisse naturale, e nessuno ce la insegna; questa capacità va invece sempre appresa e affinata, proprio come un'arte. Abbiamo tutti bisogno di imparare a:
  • Comunicare bene, che è molto più di parlare: comunicare efficacemente necessita di pensieri chiari, onestà, ascolto, empatia, e usare un linguaggio adatto all'interlocutore.
  • Ascoltare, che non è solo stare zitti, ma dare all'altro tutta la nostra attenzione.
  • Capire come sono gli altri (e ricordarci che sono spesso diversi da noi).
  • Capire i motivi che stanno alla base di conflitti e litigi, e come superarli.
  • Dare e ricevere un adeguato feedback, ovvero uno scambio reciproco di informazioni, che ci aiuti a verificare e migliorare la qualità della relazione.
  • Riconoscere che se non chiediamo quel che vogliamo, non possiamo aspettarci di ottenerlo.
Infine, è bene ricordare che le relazioni accadono per scelta, non per obbligo. Se un amico o un partner vuole andarsene, ne ha il pieno diritto. Il miglior modo di far sì che le persone vogliano starci vicino, è di essere una persona fantastica.

Eccessiva dipendenza dagli altri

Tutti abbiamo bisogno degli altri, è normale: però a volte diventiamo bisognosi in modo eccessivo e "disperato", verso una persona in particolare o una categoria di persone, e questo spesso porta gli altri ad allontanarsi. Quando ci mostriamo come estremamente bisognosi o dipendenti verso qualcuno, di solito costui tende a chiudersi o fuggire. E' quello che succede, per esempio, ai "maschi beta", che sovente fanno allontanare le donne con il loro atteggiamento di dipendenza.
In generale, chi soffre di questo bisogno eccessivo è una persona che non riesce ad accettarsi, che non sa volere bene a se stessa.

Considerazioni finali

Resistenza al cambiamento

Ricordate che è normale opporsi al cambiamento, anche quando il bisogno di cambiare è forte; temiamo il cambiamento perché...
  • cambiare è faticoso e/o doloroso;
  • cambiare implica incognite e incertezze, ci porta verso un futuro sconosciuto;
  • restare dove siamo (anche se non ci piace), è rassicurante;
  • potremmo avere motivi inconsci per rimanere come siamo (p.es. la paura che, se cambiamo, perderemo le persone che amiamo).
Inoltre, molto spesso cambiare è un processo lento, richiede pazienza, soprattutto quando si tratta di problemi consistenti; non si può pensare di cambiare dall'oggi al domani. Come una grande nave cambia rotta lentamente, a volte in modo quasi impercettibile, così una vita può cambiare direzione pian piano, e solo applicando un impegno costante. Quando ci sembra che non cambi nulla nonostante i nostri sforzi, non scoraggiamoci: i risultati arriveranno. Se investiamo su noi stessi, sicuramente ci ritroveremo migliori di quando siamo partiti - anche se potrebbe volerci più tempo di quanto vorremmo.

Necessità del cambiamento

Nella nostra epoca, evolversi (crescere come persone, imparare continuamente, aggiornarsi, superare i propri limiti...) non è un'opzione, è una necessità. In tempi passati, prima della Rivoluzione industriale, poteva essere sufficiente imparare poche abilità essenziali, come cacciare o coltivare la terra, ed essere a posto per il resto della vita. Ma da tempo non è più così: il mondo moderno - in continua evoluzione - ci offre infinite opportunità, ma ci richiede anche continui adattamenti. Vale anche qui il principio darwiniano per cui chi si adatta:
  • Alle nuove richieste del mercato del lavoro
  • Alle nuove esigenze del partner (che cambia anch'esso)
  • Ai nuovi strumenti e tecnologie emergenti
  • A nuove scoperte, nuove idee, nuovi orizzonti culturali...
procede e prospera - e chi non si adatta rischia di rimanere indietro o venire superato (preciso che "adattarsi" non vuol dire subire passivamente, ma evolversi - migliorarsi attivamente - e cavalcare l'onda del cambiamento). In quest'ottica rientra anche le necessità di continuare sempre a imparare.

E se non vuoi cambiare?

Però attenzione: se non vuoi cambiare, va bene lo stesso. Migliorare non va vissuto come obbligo, ma come scelta. L'obbiettivo è stare bene nella propria vita, vivere bene con se stessi - non assomigliare a uno standard di normalità che qualcun altro decide.
Quindi se non hai voglia di cambiare, accetta come sei e vivi sereno. Ma se invece non riesci ad accettarti, e magari detesti te stesso e la tua vita, allora migliorare sarà il prezzo necessario per superare la tua sofferenza; se non cambi tu, non puoi pretendere che la tua vita cambi.

Siamo il risultato delle nostre scelte

Alla fine dei propri giorni, nessuno desidera aver fatto meno cose, rischiato di meno, amato di meno. Piuttosto, tutti vorrebbero avere osato di più, amato di più, avere seguito i propri talenti e passioni. Ma a quel punto è tardi.
Le persone che diventiamo, e la vita che costruiamo, sono principalmente il risultato delle nostre scelte. Per ogni scelta che facciamo, o evitiamo, ricordiamoci che il risultato ci accompagnerà. Per questo è saggio dedicarsi a migliorare, e ad investire su voi stessi: ogni scelta ed azione sarà un "mattone" che va a comporre l'edificio della vostra vita.
Investendo su di voi, potrete diventare persone stupende, con una vita ricca e senza rimpianti. :-)


Può esservi utile anche un altro post dove elenco una serie di strumenti per aumentare la propria felicità: molti di quegli strumenti aiutano a migliorare se stessi e le proprie capacità.


Rammento che questa serie su "Come migliorare te stesso e la tua vita" è articolata in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
  3. >> Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi
    (questo post)


"Credo che non si possa vivere meglio se non cercando di migliorare, né più piacevolmente se non avendo piena coscienza del proprio miglioramento."
(Socrate)

"Usa i talenti che possiedi. Il bosco sarebbe molto silenzioso, se cantassero solo gli uccelli che cantano meglio."
(Henry Van Dyke)

"Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio."
(Lord Baden Powell)


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