Parla con me

Se vuoi approfondire questi argomenti o esplorare i tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.
Visualizzazione post con etichetta falsità. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta falsità. Mostra tutti i post

Perché il "bravo ragazzo" non attrae e fallisce

Molti uomini (e non poche donne) si sforzano di "comportarsi bene", di essere gentili e disponibili verso gli altri, sperando di risultare gradevoli ed apprezzati, ma spesso incontrano risultati deludenti: vengono ignorati o svalutati, non vengono desiderati ed altri vengono preferiti a loro, oppure si ritrovano usati e poi accantonati.
Questo lascia particolarmente perplessi - e frustrati - quegli uomini che seguono i consigli sentimentali delle donne, o del femminismo, che incoraggiano gli uomini a comportarsi in modo "sottomesso": gentile, paziente, remissivo, disponibile, altruista, mai sessualmente audace, ecc. Costoro sperano di suscitare in tal modo l'interesse ed il desiderio femminile, ma questo raramente accade. Anzi, molte donne sembrano interessarsi proprio agli uomini di tipo opposto, che si comportano da "bastardi" o "stronzi".
Sembra privo di senso, ma purtroppo è normale: spesso le donne dicono una cosa ma ne fanno un'altra. In particolare, la maggioranza delle donne è attratta dagli uomini di tipo Alfa, e non trova invece attraente quelli di tipo Beta (simili ai Bravi Ragazzi), che di solito vengono visti come "solo amico". In questo post spiego perché comportarsi da "bravo ragazzo" (o ragazza) non attrae e può essere controproducente.

Bravo ragazzo o brava persona?

N.B.: Quando parlo di "bravo ragazzo", intendo una cosa diversa da una "brava persona":
  • Quest'ultima è qualcuno che opera in modo corretto, etico e responsabile, ma rispettando se stesso e le proprie esigenze.
  • Il "bravo ragazzo", invece, è "bravo" solo in apparenza: in realtà tende a "recitare" la parte del buono per ottenere qualcosa (spesso senza rendersene conto). In genere è una persona insicura, fragile e sottomessa, che può risultare insincera e manipolativa.

La sindrome del "bravo ragazzo"

Uno dei meccanismi che maggiormente portano un uomo a risultare poco attraente e ad avere scarso (o nullo) successo col sesso opposto (e non solo), è proprio il comportamento da "bravo ragazzo". Questo fenomeno è talmente diffuso da essere stato descritto dallo psicologo americano Robert Glover nel libro "No More Mr. Nice Guy" ("Smetti di fare il Bravo Ragazzo"; info nella Bibliografia).

L'autore ha osservato una gran quantità di casi di "sindrome del bravo ragazzo" tra i suoi pazienti, nonché in lui stesso. Ritiene che questa sindrome si sia molto diffusa in Occidente negli ultimi 60 anni, e sia all'origine di molte frustrazioni degli uomini moderni (nell'approccio con le donne, nelle relazioni, sulla sessualità, sul lavoro, ecc).
Dall'introduzione:
I bravi ragazzi cercano di ricevere approvazione e fare ciò che è "giusto". Sono più felici quando stanno facendo felici gli altri. I bravi ragazzi evitano i conflitti come la peste e fanno di tutto per evitare di irritare chiunque. I bravi ragazzi sono particolarmente attenti a compiacere le donne e ad apparire diversi dagli altri uomini. In poche parole, i bravi ragazzi credono che se saranno buoni, generosi e attenti agli altri, in cambio saranno felici, amati ed appagati.
Le esperienze dell'infanzia del "bravo ragazzo" l'hanno convinto che, se farà di tutto per rendere felici gli altri (e specialmente le donne), trascurando se stesso, gli altri poi lo ameranno e gli daranno quello che desidera. Peccato che non funzioni, e specialmente con le donne non funzioni affatto. Similmente l'educazione che riceviamo spesso ci inganna, insegnandoci a sminuirci, a metterci da parte, a fare contenti tutti tranne noi stessi.
Queste convinzioni operano a livello inconscio, creano aspettative inespresse e comportamenti disfunzionali, e finiscono col generare relazioni fallimentari.

“I bravi ragazzi credono
che se saranno buoni,
in cambio saranno amati”

Il lato oscuro del "bravo ragazzo"

Inoltre, il "bravo ragazzo" non è mai autentico, sia per il bisogno di compiacere gli altri, che per la paura di conflitti e di perdere l'approvazione. In pratica, è disonesto, manipolativo, e cerca di controllare gli altri (seppure inconsciamente). Le persone lo percepiscono, e risulta quindi una persona che non ispira fiducia o apertura.
Poiché nasconde la sua vera personalità (per paura dei giudizi altrui o di perdere l'approvazione), risulta banale o insipido, mai interessante. Chi si mostra apertamente può piacere ad alcuni e dispiacere ad altri, ma chi cerca di piacere a tutti finisce col non piacere a nessuno. E' amorfo, senza carattere.

Infine, il "bravo ragazzo" tende ad essere passivo-aggressivo e pieno di rabbia. Dietro la "maschera" di affabilità, gentilezza e disponibilità, cova una grande frustrazione e risentimento, perché si fa in quattro per gli altri ma non ottiene comunque quello che voleva (in genere non ci relazioniamo per puro altruismo, ma per soddisfare i nostri bisogni).

Possiamo notare che, per molti versi, la figura del "bravo ragazzo" assomiglia al "maschio Beta" descritto nel post sui maschi Alfa e Beta. Non solo il "bravo ragazzo" manca di tutte le caratteristiche di un Alfa, ma ne è addirittura l'opposto: nella lista seguente, ogni tratto risulta l'antitesi del comportamento Alfa (che corrisponde ad una personalità più "vincente" ed attraente per le donne).

Caratteristiche dei "bravi ragazzi"

  • Cercano sempre l'approvazione altrui.
  • Cercano in ogni modo di evitare i conflitti.
  • Credono di dover nascondere i loro difetti ed errori.
  • Mettono i bisogni e desideri altrui prima dei loro.
  • Reprimono i loro veri sentimenti ed emozioni.
  • Sacrificano il loro potere personale e spesso adottano il ruolo di "vittima".
  • Tendono ad essere separati dagli altri uomini e dalla propria energia maschile.
  • Spesso cercano di essere diversi dai loro padri.
  • Creano relazioni insoddisfacenti.
  • Non riescono ad ottenere il sesso che vorrebbero.
  • Spesso non riescono ad esprimere appieno il loro potenziale.

“Chi cerca di piacere a tutti
finisce col
non piacere a nessuno”

Perché i "bravi ragazzi" non attraggono

A livello sentimentale, il limite principale dei "bravi ragazzi" è che, per via del loro sforzo di compiacere tutti e non dispiacere a nessuno, appaiono deboli, sottomessi e per nulla virili. Questo è del tutto anti-erotico per le donne, in quanto esse generalmente sono attratte da uomini forti, sicuri e dominanti (l'archetipo del "vero uomo"), nonché dall'energia mascolina (così come gli uomini sono attratti dalle donne femminili). Inoltre i "bravi ragazzi":
  • Solitamente sono dominati dalla paura (di non piacere, dei conflitti, dei giudizi, di essere respinti, di "non essere abbastanza", ecc). Le donne sono attratte dal coraggio e disprezzano un uomo pauroso (perché hanno sempre avuto bisogno di uomini forti che le proteggano).
  • La mancanza di autenticità li rende "insipidi" o anonimi agli occhi altrui. Invece le donne vogliono un uomo che si distingua, che abbia "qualcosa di speciale".
  • Tendono a negare o nascondere il proprio desiderio sessuale, o ad esprimerlo in modo timido ed esitante. Di nuovo, questo è anti-erotico: le donne possono giudicare un uomo disinvolto e spregiudicato, ma ne sono colpite. La passione altrui le accende, ed un uomo che esprime un erotismo "selvaggio" le eccita - anche se magari le spaventa.
Tra un uomo rispettoso e "tiepido", od uno passionale e audace, quasi tutte le donne proveranno più interesse per quest'ultimo (notare che questo è esattamente il contrario di ciò che viene insegnato agli uomini in epoca moderna: "Sii rispettoso e trattenuto, e le donne ti apprezzeranno").

La gentilezza è apprezzata ma non attrae

Anche se molti suggeriscono che le donne vogliano partner gentili, buoni e sensibili, quello che non viene detto è che le donne apprezzano quelle qualità, ma non le trovano attraenti di per sé. Cioè non suscitano in loro desiderio erotico né di relazione sentimentale (per quanto molti lo neghino, quasi tutte le relazioni partono dall'attrazione fisica).
  • Quindi un uomo con quelle qualità ma che non risulta attraente, non viene voluto.
  • Mentre un uomo attraente viene voluto anche senza quelle qualità, e se le possiede viene apprezzato ancor di più.
In sintesi, le qualità da "bravo ragazzo" vengono apprezzate come "aggiunta" ad altro, ma di per sé non suscitano interesse. Questo spiega perché ai "bravi ragazzi" solitamente le donne dicono "Ti vedo solo come amico".

In amore conta l'attrazione, non le qualità interiori

Questa contrapposizione tra "bravi ragazzi" e uomini attraenti (o tra maschi Beta e Alfa), è ben rappresentata dalla seguente citazione:
"A volte incontri un uomo davvero buono e gentile, ma non importa quanto ci provi, non riesci a convincerti a desiderarlo. Ma non è così terribile come quando incontri l'uomo sbagliato, e non puoi fare a meno di desiderarlo."
(Lisa Kleypas, autrice di romanzi d'amore)

La Kleypas (che come autrice di storie romantiche conosce cosa muove le donne) osserva che per quanto una donna possa razionalmente apprezzare un uomo gentile (ma che non le suscita attrazione), non può forzarsi ad esserne attratta. Viceversa, quando incontra un uomo che l'attrae visceralmente non può fare a meno di desiderarlo, anche quando sia consapevole che quell'uomo è sbagliato per lei.
In poche parole sono l'attrazione ed il desiderio erotico istintivo che dominano le scelte sentimentali (*), e non le qualità interiori - e questo vale per entrambi i sessi. Quando ci raccontano che se ci comportiamo da "bravi ragazzi" verremo desiderati e amati, ci stanno ingannando (e molti passano buona parte della vita senza rendersene conto).
E' una delle tante "favole romantiche" irreali che vengono dette, non corrispondenti al vero. In realtà le donne vogliono molte cose diverse, anche in contraddizione, e spesso neanche loro sanno quali sono (per cui i loro consigli sentimentali vanno presi con le pinze).

(*) E' bene specificare che l'attrazione non nasce solo dalla bellezza, come molti invece credono. Anche altri fattori possono suscitarla - ma non le caratteristiche tipiche dei "bravi ragazzi", purtroppo.

I "bravi ragazzi" sono passati di moda

Infine, va osservato che la tipologia del "bravo ragazzo" poteva essere più apprezzata in epoche passate, quando le donne vivevano in una condizione più debole, subordinata e faticavano a mantenersi. Per cui un uomo buono, gentile e affidabile risultava assai più appetibile. In epoca moderna le donne, con la parità di diritti e l'indipendenza economica, in genere non hanno più bisogno di questi "bravi ragazzi", per cui raramente li scelgono.

“A volte incontri un uomo
davvero buono e gentile,
ma non riesci a desiderarlo”

Perché il "bravo ragazzo" risulta perdente

E' importante capire che non sono la bontà o la gentilezza, in sé, ad allontanare le donne. Ciò che spegne il loro interesse è che l'atteggiamento del "bravo ragazzo" lo fa apparire come un "perdente" (e nessuna donna desidera un perdente). Il "bravo ragazzo" resta in disparte invece di primeggiare, non sa difendersi (e quindi nemmeno difendere chi gli sta vicino), esita invece di osare, quindi nella competizione della vita tenderà a perdere.
Poiché egli è ansioso di compiacere e terrorizzato all'idea di fare brutte figure o di contrariare qualcuno, tenderà a bruciarsi ogni opportunità:
  • Se sul lavoro c'è da presentare un progetto o guidare un gruppo, lascerà che altri lo facciano o che se ne prendano il merito.
  • Non si proporrà per una promozione, non chiederà un aumento.
  • Non oserà invitare fuori la persona che gli piace, non esprimerà apertamente il suo interesse.
  • Se anche ci riesce, si comporterà in modo impacciato, timido, passivo, sessualmente inerte (e dopo una prima uscita del genere, difficilmente ce ne sarà una seconda).
All'opposto, una personalità vincente sarà invece audace: coglierà ogni occasione, chiederà ciò che gli spetta, si proporrà a potenziali amanti o clienti, esprimerà apertamente i suoi desideri e le sue capacità, lotterà per ottenere ciò che vuole, si farà rispettare. Tale persona potrebbe essere criticata da molti, ma raccoglierà molti più risultati di un "bravo ragazzo"; e la maggioranza delle donne lo ammirerà per i suoi successi.

Il "bravo ragazzo" fa lo "zerbino"

Quando il "bravo ragazzo" (o ragazza) viene trascurato, maltrattato o ci si approfitta di lui, tenderà ad assecondare quei comportamenti perché ha scarsa considerazione di sé, e spera in tal modo di farsi amare. Esempi classici:
  • Viene cercato solo quando qualcuno ha bisogno di un favore o di essere accompagnato da qualche parte, o per ascoltare l'altro/a che parla dei propri problemi.
  • Una donna cerca lui solo quando non ha di meglio da fare, o per parlare delle sue pene d'amore con altri uomini.
  • Un uomo cerca lei solo quando ha voglia di fare sesso, o per lamentarsi dell'eterna fidanzata (che però non lascia mai).
In questo modo lui è al servizio di tutti ma raramente ottiene ciò che vuole, poiché antepone sempre gli altri a se stesso. Invece di contestare simili trattamenti, tenderà a dire "Non c'è problema" o addirittura a scusarsi se chiede qualcosa, invece di rivendicare i suoi diritti.

Il "bravo ragazzo" nelle relazioni

Naturalmente è possibile che questi uomini abbiano relazioni di coppia (perché i tratti da "bravo ragazzo" non sono eccessivi, o perché presentano altre qualità significative). Quell'aspetto però porta problemi anche nella relazione, per cui facilmente:
  • Non comunicano apertamente o nascondono parti di sé, rendendo difficile l'intesa di coppia, la connessione emotiva e l'intimità.
  • Evitano discussioni e conflitti, per cui non risolvono i problemi di relazione (e accumulano risentimento).
  • Sono troppo accondiscendenti o sottomessi (il che può far comodo alla partner, ma le abbassa la stima verso il compagno).
  • Si sforzano di compiacere la partner nel tentativo di "comprare" il suo amore: ciò rende la relazione sbilanciata e li fa sentire stremati o sfruttati.
  • Trascurano i loro bisogni, ponendo la partner e/o i figli sempre al primo posto (*), per cui finiscono col sentirsi sempre più frustrati, alienati ed infelici.
  • Infine, questo sforzo di "fare i bravi" e la repressione che applicano a se stessi può portare a disfunzioni sessuali: calo del desiderio, problemi di erezione, fuga nella pornografia, ecc.
(*) Questa può sembrare una forma di amore ma è in realtà un comportamento squilibrato, in quanto manca del necessario amore per se stesso e risulta deleterio anche per gli altri: se mi trascuro e divento infelice o depresso, non sarò in grado di essere un buon partner, marito o padre; e darò un pessimo esempio ai miei figli.

Anche all'interno della coppia il comportamento da "bravo ragazzo" non porta i risultati sperati, ed anzi tende ad inquinare il rapporto - oltre a rendere infelice chi lo persegue. Perché una relazione prosperi è necessario che entrambi i partner si sentano liberi, rispettati ed appagati; ma fare il "bravo ragazzo" rende questo impossibile (se io non rispetto me stesso, nemmeno gli altri o faranno; se io non mi curo di me, chi lo farà al mio posto?).

“Se mi trascuro e divento infelice,
non sarò in grado di essere
un buon partner, marito o padre”

Dal "bravo ragazzo" al maschio integro

Uscire dalla "sindrome del bravo ragazzo" e diventare una persona integra, equilibrata, è un percorso complesso che non può essere sintetizzato qui. Consiglio, per chi sia interessato, la lettura del libro del dott. Glover.
Riporto dal libro una lista di tratti propri del maschio integro:
  • Ha un forte senso del Sé. Si piace così com'è.
  • Si assume la responsabilità di soddisfare i suoi bisogni.
  • E' a suo agio con la sua mascolinità e la sua sessualità.
  • Ha integrità. Fa quello che è giusto, non ciò che gli conviene.
  • E' un leader. E' disposto a proteggere e occuparsi di coloro a cui tiene.
  • E' chiaro, diretto, ed esprime i suoi sentimenti.
  • Sa come porre dei limiti e non ha paura di affrontare il conflitto.

E' anche utile considerare che molti "bravi ragazzi", o in genere chi ha una vita sentimentale infelice, spesso risente di esperienze negative dell'infanzia che li hanno segnati e li condizionano. In questi casi può essere difficile uscirne da soli: è quindi utile un percorso psico-terapeutico o comunque l'aiuto di un esperto, che li aiuti a comprendere l'origine delle proprie difficoltà e come superarle.

Esistono anche le "brave ragazze"

Nel libro citato all'inizio l'autore si è focalizzato sui maschi, ma ritengo che questa sindrome (e buona parte del libro) possa valere sia per uomini che per donne. In fondo, una gran parte di noi vengono educati a "fare i bravi" e imparano presto che, se non lo fanno, ne patiscono le conseguenze. Senza contare che, storicamente, le donne sono state addestrate per secoli a "fare le brave" (e guai altrimenti).
Quindi quando nel post parlo di situazioni al maschile, una donna può immaginare se una versione al femminile potrebbe corrispondere al suo caso. Nel libro citato, quando l'autore parla dei condizionamenti che gli uomini hanno subìto negli ultimi 50 anni, una lettrice può pensare ai condizionamenti che lei ha ricevuto dalla famiglia o dall'ambiente.

"Ho trascorso la maggior parte del mio tempo sforzandomi di essere un bravo ragazzo, in modo da piacere alla gente."
(Elia Kazan)

"Non vengono desiderate per una relazione le persone buone, o quelle amorevoli, o quelle virtuose; bensì le persone da cui gli altri vogliono qualcosa."
(Orion Taraban, psicologo)

"Quando faccio la brava, sto bene, ma quando faccio la cattiva, sto meglio."
(Mae West)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Cosa non dicono le donne?

Cos'è che le donne non ammettono?

Cosa le donne pensano ma non dicono?


Le donne spesso evitano di dire certe cose che pensano (ma non tutte e non sempre). Per esempio, una donna raramente ammette che...
 

Cerca l'uomo perfetto

Vorrebbe un partner con tutte le qualità (bello, alto, intelligente, colto, elegante, possibilmente benestante), e che sia pure migliore di lei stessa.
Per questo molte donne rimangono da sole, perché sono esigenti e selettive - ma spesso lo giustificano dicendo cose tipo "Non ci sono più uomini veri" o "Quelli validi se li sono già presi tutti".

Ama il sesso

Fare sesso le piace molto (d'altronde ha validi motivi per non dirlo apertamente).

E' attratta dai maschi Alfa

E' attratta dagli uomini forti, decisi, dominanti (i cosiddetti "maschi Alfa") - anche se sono egocentrici o la trattano male, oppure la cercano solo per fare sesso.
Dice invece che vuole un uomo dolce e gentile... ma di solito poi non li trova attraenti (è il motivo per cui molti credono che "alle donne piacciono gli stronzi").

L'amore è un optional

L'amore è meno importante di quanto sostiene, visto che in genere preferisce un uomo attraente o che le suscita forti emozioni - che però non la ama - ad un uomo poco attraente o poco emozionante - anche se la ama. Insomma, nelle scelte sentimentali di molte, l'amore appare come un "optional".

I soldi contano

Non ha nessuna intenzione di stare insieme ad un uomo povero. Anche se dice che l'amore è tutto quello che conta, in realtà dà parecchia importanza al successo economico dell'uomo (non vale per tutte, ma per molte che non lo ammettono).

L'amore è un alibi

A volte sta insieme al suo partner non per amore, ma per altri motivi: per la soddisfazione dei suoi bisogni, per interesse, per abitudine, per paura di stare sola, per evitare il giudizio sociale o dei parenti...
Ovviamente a dire che sta insieme a lui per amore si fa una figura migliore :-)

Non è così fedele

Ha voglia di fare sesso con persone diverse dal partner. D'altronde la voglia di tradire succede praticamente a tutti, specialmente nelle relazioni di lungo corso - ma le donne la ammettono meno.

Non rinuncia ai privilegi

Anche se dice di essere per la parità dei sessi, spesso non rinuncia a una serie di privilegi femminili: si aspetta che sia l'uomo a prendere l'iniziativa, a pagare per entrambi, a rischiare per difenderla, ad andare a morire in caso di guerra... Insomma, vuole la parità solo quando le fa comodo.
Ed anche se non lo dice apertamente, un uomo che non asseconda queste aspettative con lei perde molti punti.

Teme la concorrenza

Prova antipatia verso, o detesta, tutte le donne più belle di lei (o più snelle, più giovani, più alte, con più seno, ecc.). Poiché per le donne la bellezza è la principale fonte di potere, vedono istintivamente ogni donna più attraente come una temibile "concorrente".

Preferisce bugie rassicuranti

Vuole essere rassicurata, non la verità. Quando chiede un parere su di lei, anche se invita ad essere sinceri, in genere cerca una risposta positiva e lusinghiera, che la faccia sentire bene.

Pensieri e parole

Ma, soprattutto, spesso le donne dicono una cosa mentre ne pensano un'altra. Se vuoi sapere cosa pensa davvero una donna, non ascoltare ciò che dice, ma osserva come agisce.

Capita anche agli uomini

Per correttezza, è giusto precisare che anche gli uomini non sempre dicono quel che pensano, oppure non rivelano certi loro pensieri - principalmente quando verrebbero severamente giudicati se lo facessero (per esempio l'utilizzo di pornografia, o il desiderio di fare sesso con tutte le donne attraenti che incontrano).


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"E' una delle grandi difficoltà della vita indovinare ciò che una donna vuole."
(Italo Svevo)

"Le donne sono così bugiarde che non si può neppure credere al contrario di quello che dicono."
(Georges Courteline)

"Una donna sincera è quella che non dice bugie inutili."
(Anatole France)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

La monogamia è passata di moda?

La coppia monogamica non esiste più?

La monogamia è diventata anacronistica?


In un certo senso è così... ma sarebbe più corretto dire che la monogamia non ha mai funzionato - però per un certo periodo abbiamo fatto finta che funzionasse.
In altre parole, non c'è mai stato un periodo in cui la monogamia (a lungo termine) abbia funzionato effettivamente (quantomeno non nel senso romantico e idealistico di amore eternamente stabile, felice e fedele). Semplicemente perché noi umani (come la stragrande maggioranza degli altri mammiferi) siamo creature promiscue: abbiamo bisogno di varietà (anche sessuale), patiamo la monotonia, e amiamo sperimentare.

Per questo la monogamia, nel corso dei secoli, è stata più che altro una "soluzione di comodo", un compromesso con utilità personale (sicurezza, rassicurazione sulla paternità) ed utilità sociale (stabilità, cura dei figli). Infatti ci si sposava quasi sempre per ragioni pratiche, economiche o politiche; non certo per amore. E non ci si aspettava che gli uomini (e a volte nemmeno le donne) fossero sessualmente fedeli: tutti sapevano che i mariti avrebbero avuto delle amanti, o sarebbero andati con prostitute. Era un fatto riconosciuto nelle varie società (meno ipocrite della nostra), bastava farlo con un po' di discrezione.

Il matrimonio era un contratto

Per buona parte della storia umana, il matrimonio è stato un contratto, non un'unione idilliaca di anime. Non ci si aspettava che i coniugi si amassero, né che fossero felici insieme. Questa è rimasta grossomodo la norma, quantomeno dal tempo dei Romani fino al 1700 circa.
E allora poi cosa è successo?
  • Nel XIX secolo c'è stato il Romanticismo, che ha idealizzato l'amore, le donne, e la coppia monogamica come unica modalità possibile o degna.
  • Negli anni '50, dopo i traumi della seconda guerra mondiale, c'è stato un periodo di valori tradizionali elevati a modello universale (incluso quello della famiglia nucleare - vedi le immagini del "sogno americano").
Questi due periodi hanno alimentato il sogno romantico della coppia monogamica sempre felice. Peccato che questo sia rimasto un sogno: le coppie hanno continuato ad avere conflitti e incomprensioni, le persone a tradire, i matrimoni a fallire, ecc. Proprio come è sempre successo. Solo che per qualche decennio abbiamo fatto finta che non fosse così.

Crediamo alle favole perché vogliamo crederci

In pratica, ci viene venduta una "favola romantica" (dai film, dalle canzoni, dalla pubblicità...) e ci crediamo perché è bello crederci. Quando poi ci scontriamo con la realtà (dopo qualche anno insieme ci ritroviamo insoddisfatti e frustrati, oppure veniamo traditi, o lasciati), siamo stupiti e smarriti: avevamo creduto alla favola, non eravamo preparati.
Quando vediamo che questi problemi di coppia sono frequenti, può venire da pensare che sia dovuto ad una perdita di valori, e che in passato andasse meglio; ma è un'illusione. Semmai i valori sono andati migliorando nel tempo (non c'è più la schiavitù, si fanno meno guerre, ci sono più diritti...).

Ma se è davvero così, se la monogamia non ha mai realmente funzionato, come mai tutti ci credono e tutti la sostengono? Semplicemente perché tendiamo a credere a quello che ci fa sentire meglio, che ci rassicura - anche se è falso. E' lo stesso motivo per cui nessuno vuole pensare alla propria morte, né si mette alla guida pensando che gli incidenti siano una delle cause maggiori di mortalità: ci piace credere che gli eventi negativi possono capitare agli altri, ma non a noi.
Così quando vediamo coppie che si odiano, tradimenti e separazioni, ci piace pensare che a noi non succederà: che siamo speciali, che "Per noi due sarà diverso". Ma la verità è che non siamo così speciali, e probabilmente avremo problemi similli a quelli degli altri.

Vivere il presente, invece di sognare la perfezione

Invece di inseguire una perfezione di coppia che non è mai esistita (e non sarebbe comunque umana), credo sia più saggio concentrarsi sul vivere il presente: l'amore che sentiamo ora, la persona che abbiamo davanti, la felicità che ci viene donata... e proprio perché sappiamo che non dureranno per sempre, saperli assaporare pienamente.

N.B.: A chi dubita di quanto ho scritto riguardo a com'era il matrimonio prima del Romanticismo, consiglio la lettura dell'ottimo "Storia del matrimonio" della professoressa e storica Stephanie Coontz. Scopriranno che il matrimonio che oggi definiamo "tradizionale", in realtà è un'invenzione piuttosto recente.


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).

"Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi."
(Massimo Troisi)

"La coppia stabile e monogama non è un dogma [...]. In molte relazioni il legame nasce per amore, ma poi è mantenuto in vita per bisogno o abitudine e, alla fine, perde intensità, senza che di fatto nessuno ne abbia colpa."
(Raffaele Morelli)

"La monogamia fra gli umani è un contratto sociale, non una realtà biologica. Possiamo essere monogami, ma i nostri corpi e le nostre menti non sono specificamente progettati per questo."
(Agustín Fuentes, "Race, Monogamy, and Other Lies They Told You")


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Il mondo va sempre meglio

Regolarmente qualcuno se ne esce lamentandosi per il preoccupante declino della specie umana, o con qualche bizzarra nostalgia per un passato ideale che non è mai esistito:
  1. "Non ci sono più i valori di una volta"
  2. "Viviamo in tempi terribili"
  3. "Oggi gli uomini guardano solo la bellezza"
  4. "Oggi le donne badano solo al portafoglio"
  5. "Le cose vanno sempre peggio..."

Ma queste opinioni sono fondamentalmente scollegate dalla realtà. Anzi, è piuttosto vero il contrario; generalmente parlando:
  1. I valori umani sono migliorati (cose come schiavismo, colonialismo o lapidazione sono fortunatamente "passati di moda").
  2. Sotto quasi ogni aspetto, viviamo meglio che in passato.
  3. Si è sempre data molta importanza alla bellezza; ma oggi le donne vengono apprezzare anche per altre qualità.
  4. Le donne sono sempre state sensibili alla ricchezza e/o al potere; ma oggi meno di un tempo (anche grazie alla raggiunta indipendenza economica).
  5. Le condizioni di vita sono migliorate quasi ovunque rispetto al passato (per esempio, la povertà nel mondo è in costante diminuzione)*.
* Naturalmente accadono crisi periodiche, come nel 2020, in cui la situazione tende a peggiorare; oppure passiamo attraverso dei cicli storici, per cui avviene una fase di declino prima di migliorare nuovamente. Ma sul lungo periodo, quasi tutti i fattori tendono al miglioramento.

Quindi, chi esprime queste lamentele è solitamente piuttosto ignorante (nel senso letterale di scarsa conoscenza), o abbastanza stupido (capisce ben poco di come funzionano le cose), oppure molto egocentrico (sta male o è infelice, e ritiene che sia colpa del mondo che è "sbagliato"; oppure crede che la sua esperienza negativa rifletta l'intera realtà).

“I valori umani sono migliorati
e viviamo meglio che in passato”

Un viaggio a ritroso nel tempo

Come sempre, non vi chiedo di credermi sulla parola. Invece, valutate i fatti e decidete voi cosa è vero. Facciamo insieme un piccolo esperimento: torniamo indietro nel tempo, e vediamo come andavano le cose in tempi passati...
  • 1960-70: anni di grandi cambiamenti sociali e politici, ma anche di forti conflitti e scontri per le strade (spesso repressi in modo violento). In Italia, in particolare, avvengono numerosi atti criminali e di terrorismo (verranno infatti chiamati "gli anni di piombo"). Gli USA portano avanti l'insensata e fallimentare guerra in Vietnam; il presidente Nixon è costretto a dimettersi in seguito allo scandalo Watergate.
  • 1945-1960: siamo nel dopoguerra, e c'è un grande sviluppo economico. Però sono anche gli anni della "guerra fredda", e si vive con l'incubo di essere annientati da un conflitto nucleare. Razzismo e discriminazioni sono pervasivi.
  • Passiamo alla prima metà del XX secolo: in pochi decenni scoppiano due guerre mondiali, nel 1918 si scatena una pandemia di "influenza spagnola" che uccide più persone della guerra appena finita (50 milioni), e nel 1929 avviene la Grande Depressione economica. In Italia la dittatura fascista domina il Paese dal 1925 al 1943.
  • XIX secolo: un periodo con decine di guerre, colonizzazioni brutali in Asia ed Africa, rivoluzioni sanguinarie. Per buona parte del secolo, le donne sono ancora considerate proprietà del marito, e soggette alla sua volontà.
  • XVIII secolo: qualche altra decina di guerre. Lo schiavismo si espande a livello globale. Con la Rivoluzione Industriale, le persone lavorano per 14-16 ore al giorno, bambini inclusi.
  • XVII secolo: ancora decine di guerre (tanto per cambiare). La colonizzazione delle Americhe porta al massacro delle popolazioni indigene.
  • Con l'Inquisizione cattolica (svoltasi in varie forme dal XII al XVII secolo), persone comuni ed innocenti potevano essere arrestate, torturate ed uccise (magari bruciate vive), solo perché vivevano in modo non convenzionale o avevano idee autonome, stavano antipatiche a qualcuno, o possedevano beni che facevano gola ad altri.
  • Medioevo: per tutto questo periodo (dal V al XV secolo circa) si vive nel costante timore di aggressioni e invasioni. Per questo motivo, ovunque sorgono castelli e città fortificate.
  • XIV secolo: una pandemia di peste nera arriva a sterminare circa metà della popolazione europea.
  • Per diversi secoli la Chiesa Cattolica, che dovrebbe essere la guida spirituale del mondo, è afflitta da corruzione morale e materiale a tutti i livelli, dal Papa in giù.
  • Nei primi secoli dopo Cristo, una serie di invasioni barbariche, operate da numerose tribù e popolazioni nomadi, attraversa buona parte dell'Europa con azioni di saccheggio e conquista.
  • Con l'Editto di Tessalonica (380 D.C.), il cristianesimo diventa religione ufficiale dell'impero romano, per poi generare proibizioni e persecuzioni (anche violente) contro ogni altra forma di culto.
  • L'Impero Romano, che molti italiani vedono con orgoglio come nostro progenitore, ha sempre attuato una politica di espansione bellicosa; le popolazioni invase potevano scegliere tra la sottomissione o l'annientamento. Questo espansionismo non appare molto diverso da quello della Germania nazista.
  • La cultura Greca, e la democrazia di Atene in particolare, sono ritenute la culla della civiltà occidentale. Tendiamo però a dimenticare che tale società era basata sullo schiavismo, il diritto di voto era riservato al 10-20% della popolazione, e le donne erano escluse dalla vita pubblica.

Aspetti positivi e negativi

Ovviamente questo lungo elenco di eventi deprimenti non esclude che siano avvenute anche cose positive. Onestamente, però, nessuno dei periodi sopra elencati mi fa venire voglia di viverci, o di ritenere le condizioni di vita migliori di quelle odierne.

Inoltre ogni medaglia ha sempre due facce: quindi per ogni aspetto positivo del passato (mancanza di inquinamento, vita più sana, ritmi più naturali), va ricordato anche l'aspetto negativo (scarsità di beni e di cibo, assenza di farmaci e cure efficaci, mancanza di ogni comfort).
Basti pensare che un impiegato moderno vive una vita più comoda e abbondante, per molti versi, di un sovrano di qualche secolo fa: quest'ultimo infatti pativa il freddo e il caldo, aveva una scelta limitata di cibi, spesso era afflitto da parassiti, in caso di malattia aveva poche chances di sopravvivere, viveva nel costante timore di intrighi di corte od attacchi di nemici, e non poteva nemmeno scegliere il coniuge che preferiva (i matrimoni erano quasi sempre organizzati in base ad interessi politici ed economici).

“Un impiegato moderno
vive una vita più comoda
di un sovrano del passato”

Perché non apprezziamo quello che abbiamo

Ma se la vita dell'uomo medio oggi è tanto migliore che in passato, come mai di solito non ce ne rendiamo conto, e non lo apprezziamo? Uno dei motivi è che non valutiamo la nostra vita in modo oggettivo, bensì comparativo: cioè ci paragoniamo con le persone che conosciamo, o che abbiamo intorno. Per cui se tante persone hanno la stessa abbondanza che abbiamo noi, la diamo per scontata e la apprezziamo poco; se invece fossimo gli unici ad averla, ci farebbe sentire speciali e privilegiati.
In altre parole, non è quello che abbiamo a farci sentire soddisfatti; ma è la sensazione di avere più degli altri, o che stiamo meglio della maggioranza. Uno dei motivi per la diffusa infelicità moderna, infatti, sono i social network che ci mostrano persone che sembrano più felici di noi - e con cui ci paragoniamo.

Valori immaginari

Al di là delle condizioni di vita scomode e sgradevoli del passato, non vedo traccia nemmeno dei valori morali che tanti gli attribuiscono. Dov'erano tutti questi "valori", queste presupposte virtù?
  • Nelle continue guerre?
  • Nel mandare al massacro migliaia di uomini senza alcun riguardo per le loro vite?
  • Nell'obbligare le donne ad un ruolo subordinato?
  • Negli abusi dell'aristocrazia e del clero?
  • Nella pratica frequente dello schiavismo?
  • Nel mantenere la stragrande maggioranza della popolazione in condizioni di povertà e sottomissione?
  • In sistemi di governo basati sulla legge del più forte, invece che sul dialogo e sul consenso?
  • Nell'oppressione e repressione di idee, preferenze personali e religioni?

A me pare che di qualsiasi problema ci si possa lamentare oggi (diseguaglianza, disparità di diritti, ingiustizia, povertà, violenza, corruzione...), in passato era più grave e più esteso.
Forse l'unico male odierno che era minore in passato, è la solitudine (semmai in passato esisteva il problema opposto: raramente potevi stare da solo, o godere di una privacy personale). I legami familiari e di comunità erano sicuramente più numerosi e più stretti. Il che, però, implicava anche una libertà individuale molto più ristretta e condizionata.

Luci ed ombre

Attenzione: non voglio dire che oggi vada tutto bene, o che tutto sia meglio che in passato. Come già detto, ogni situazione presenta pro e contro. Quindi oggi abbiamo problemi che un tempo non esistevano, ma in genere si accompagnano ad aspetti positivi importanti:
  • Il capitalismo ha permesso uno sviluppo economico senza precedenti, che ha ridotto la povertà globale in modo eclatante; ma ovviamente ha anche aspetti negativi. Nessun altro sistema alternativo ha però prodotto altrettanta abbondanza, benessere e libertà di scelta. Quindi è possibile - ed auspicabile - migliorarlo, ma non ha senso credere che con il comunismo o il feudalesimo le condizioni fossero migliori.
  • L'industrializzazione ha portato a fenomeni dannosi come inquinamento e riscaldamento globale, ma ben pochi vorrebbero tornare ad un'economia di sussistenza od al vivere solo con lo stretto indispensabile; alle capanne di tronchi ed ai campi arati con vomere e bue.
  • Anche a livello sociale e relazionale, possiamo lamentarci della fragilità del matrimonio, dell'infedeltà diffusa e dell'eccesso di individualismo - e con ragione. Ma quanti sceglierebbero di tornare a tempi in cui la libertà personale era cosa da ricchi, in cui si era legati ad un lavoro umile tutta la vita, con ruoli rigidi per uomini e donne (inclusi quelli sessuali), con la paura di esprimere le proprie idee, dove viaggi, cultura e musica erano per pochissimi?
  • Per quasi tutta la storia umana, il problema principale è stato procurarsi il cibo. Oggi invece abbiamo il problema opposto: mangiamo così tanto da diventare obesi. Il che può essere grave, ma è comunque preferibile al morire di fame.

Quindi - ripeto - non sto dicendo che il mondo oggi sia ottimale. Dico che, tutto sommato, è meglio che in passato sotto quasi ogni aspetto. E "migliore" non vuol dire "perfetto": ci saranno sempre problemi e sofferenza, perché l'esistenza non è fatta per renderci felici, e gli esseri umani sono limitati e imperfetti.

“Ben pochi vorrebbero tornare
alle capanne di tronchi
ed ai campi arati col bue”

La natura umana non cambia

Fondamentalmente, gli esseri umani hanno limiti e difetti che restano uguali nei secoli. E' consolatorio credere che una volta le persone fossero più buone, oneste o rispettose, ma è illusorio. La natura umana rimane essenzialmente la stessa: infatti le storie e i personaggi dei grandi autori (come Shakespeare, 4 secoli fa) risultano attuali ancora oggi.
Altrettanto costante è la tendenza a lamentarsi per il comportamento altrui, e per la "decadenza dei valori"; infatti più di 2000 anni fa Cicerone già esclamava "O tempora o mores!" ("Che tempi, che costumi!").

Violenze, omicidi, stupri, abusi, ingiustizie ed oppressioni sono sempre accaduti; anche più di adesso, anche in modo più feroce (barbarie, torture e punizioni che oggi ci appaiono inconcepibili, erano un tempo la norma). Però lo si sapeva meno, mentre oggi tutto è più visibile, al punto che un fenomeno può essere in diminuzione ma l'insistenza mediatica ce lo fa apparire in aumento!
Per esempio la criminalità è in declino da molto tempo; l'Italia è tra i Paesi europei con meno omicidi (anche di donne). Spesso gli eventi criminosi vengono amplificati per ideologia o demagogia, per influenzare l'opinione pubblica, per ottenere consenso o deviare l'attenzione da altri problemi. Perciò molte persone si sentono minacciate anche se siamo più sicuri che in passato.
Bisognerebbe guardare dati e statistiche, non fidarsi della propria percezione emotiva (che per sua natura è soggettiva, parziale ed influenzabile).

Ma cultura e costumi sì

Se la natura umana resta uguale (o cambia in milioni di anni), quella che evolve è però la cultura: cioè l'insieme delle idee, valori, morale e costumi che indicano cosa fare, cosa è giusto o sbagliato. Anche nella cultura vediamo un'evoluzione in meglio (per quanto lenta); nel corso dei secoli siamo passati:
  • Dallo schiavismo alla libertà per ogni individuo, e alla Dichiarazione universale dei diritti umani.
  • Dalle monarchie e aristocrazie alla democrazia (nella maggior parte dei Paesi).
  • Dalle guerre alla diplomazia (quanto meno in buona parte del mondo).
  • Dalle vendette e faide ("occhio per occhio") alla risoluzione dei conflitti per via giudiziaria.
  • Dall'imposizione della forza ("La legge del più forte", "Might makes right") all'uso della ragione e del consenso.

Ovviamente non sempre questi progressi vengono applicati (siamo sempre e comunque umani), e certamente c'è spazio per tanti ulteriori miglioramenti. Ma il passaggio dalle epoche dominate dalla spada, all'esortazione di fratellanza "Abbracciatevi, moltitudini!" dell' "Inno alla Gioia" di Beethoven (inno ufficiale dell'Unione Europea), è un balzo gigantesco.

“La natura umana resta uguale,
o cambia in milioni di anni”

Perché il mondo migliora, ma molti non lo vedono

Anche dopo questa carrellata, immagino che ad alcuni continuerà a sembrare che il mondo odierno sia pessimo, o peggiore del passato. Di solito questa convinzione nasce da uno dei seguenti atteggiamenti mentali.

1. Visione soggettiva ("Il mondo mi assomiglia")

Persone che stanno male, che soffrono, che sono infelici; che patiscono ingiustizie; la cui vita è molto problematica... e credono che la propria condizione personale rispecchi lo stato del mondo. Quindi anche di fronte ad argomenti validi, ribattono "Se il mondo è migliorato, o non è mai stato migliore, com'è possibile che io - o le persone a me vicine - soffriamo così tanto?".

Immersi nel loro malessere, non sanno vedere oltre. Ma quello che succede ad uno non riflette lo stato del mondo. Bisogna saper distinguere il personale dal collettivo, e l'eccezione dalla regola. Se io sono su un aereo che precipita, ma quello è stato l'unico incidente aereo degli ultimi dieci anni, vuol dire che volare è molto sicuro - anche se io ho avuto sfortuna.

2. Visione negativa ("Il mondo fa schifo")

Alcuni hanno la tendenza a concentrarsi sugli aspetti negativi, ed ignorano quelli positivi (per esempio pessimisti o disfattisti). Sono quelli che in un prato ricolmo di fiori vedono solo il cespuglio rinsecchito, o l'escremento di vacca; quelli che, di fronte ad una giornata splendida, ribattono "Tanto domani pioverà!".

Nella loro mente il male è sempre superiore al bene, e non riescono a riconoscere di potersi sbagliare, anche di fronte all'evidenza (il pessimista è sempre convinto di essere realista). E' come se indossassero degli "occhiali neri", per cui a loro tutto appare oscuro e minaccioso.

3. Visione idealistica ("Il mondo dovrebbe essere perfetto")

Un'altra obiezione frequente è "Se il mondo è migliorato così tanto, come mai ci sono ancora così tanti problemi e dolore?". Ho già risposto prima: problemi e dolore esisteranno sempre, perché è nella natura dell'esistenza e di noi esseri umani (come insegna il buddismo: "La vita è sofferenza").
La realtà è imperfetta, ci fa soffrire, e non va come vorremmo - così è sempre stato, così sempre sarà. Come abbiamo visto nel nostro "viaggio nel passato", non c'è mai stato un periodo ideale od un'epoca armoniosa in cui tutto andava bene.

Costoro si attaccano alla speranza utopica di un mondo perfetto da "regno dei cieli", invece che terreno ed umano. Con questa idea fissa, il mondo reale non gli andrà mai bene. Tenderanno ad una visione negativa (vedi sopra), perché per loro niente è mai abbastanza.

4. Aspettative personali esagerate

Alcuni hanno aspettative irrealistiche rispetto ai propri meriti, e si aspettano di ottenere di più di quanto valgano. Hanno quello che chiamo "il complesso del principino", o "della principessa": si illudono di essere "speciali", e che gli altri li tratteranno di conseguenza.
Credono di poter essere sempre felici, di avere una relazione ottimale senza sforzi, di essere amati e stimati solo perché esistono, di diventare ricchi o famosi. Inevitabilmente si ritrovano delusi, ma faticano a riconoscere di esserne la causa. Paradossalmente più una persona è limitata - come intelligenza, cultura, maturità - più fatica a valutarsi correttamente (non ha gli strumenti per un'analisi obiettiva; vedi l'effetto Dunning-Kruger). Quindi concluderà che i suoi insuccessi sono dovuti a cause esterne: al mondo che è fatto male, o che va peggiorando.
  • Per esempio una persona ambiziosa, ma senz'arte né parte, facilmente si convincerà che "In giro non c'è lavoro", o che "Si trova impiego solo nei call-center" - anche se non è affatto così (molte aziende cercano personale, però con determinate competenze).
  • Oppure una persona romantica, che crede al "grande amore" in modo favolistico, giustificherà i suoi fallimenti relazionali dando la colpa al sesso opposto, o alla perdita di valori.

Ma naturalmente la colpa non è del mondo. Essenzialmente, la realtà funziona in modo meritocratico e "darwiniano": prospera chi è più adatto, mentre i meno adatti stentano o periscono. Le aspettative scollegate dai propri meriti sono spesso create dai genitori che viziano i figli, ma anche alimentate dai media (le pubblicità ti dicono che "tu vali" e "meriti il meglio", in modo da sedurti e vendere) e dai social network (dove tutti appaiono più belli e felici di quanto siano realmente).

Saper vedere la realtà, saperla apprezzare

Quindi per apprezzare il progresso ed i benefici della propria epoca, è necessario sganciarsi da queste mentalità fuorvianti:
  1. Saper vedere oltre il proprio ristretto "orticello".
  2. Saper valutare tutti i pro e contro.
  3. Non pretendere la perfezione.
  4. Avere aspettative realistiche e saper riconoscere i propri limiti.
Ed inoltre, saper apprezzare tutti gli aspetti positivi, invece di darli per scontati. Facendo questo, diventa chiaro che - per molti versi - non siamo mai stati meglio!

Attenzione: quando faccio notare che il mondo non sarà mai perfetto, o che una certa sofferenza è inevitabile, non intendo incoraggiare la rassegnazione; è sempre possibile fare progressi. Suggerisco però di apprezzare tutto quello che c'è di buono, e di cercare di migliorare quello che non va. Ricordando che lamentarsi è soltanto uno spreco di energia che non produce cambiamenti.


"E' un dato di fatto che le persone amano lamentarsi, specialmente di quanto sia terribile il mondo moderno rispetto al passato.
Ma si sbagliano quasi sempre."

(Steven D. Levitt e Stephen J. Dubner, "SuperFreakonomics")

"E' meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che pessimisti ed avere ragione."
(Albert Einstein)

"Invece di lamentarsi dell'oscurità è meglio accendere una piccola lampada."
(Lao Tzu)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Essere una brava persona non rende attraente

Valore come persona è diverso da valore di attrazione

Le qualità umane non rendono attraente


  • Certe persone notano, con stupore misto ad amarezza, che le proprie qualità umane non bastano per essere desiderati o amati. Che essere una brava persona non viene granché apprezzato (quantomeno a livello di scelte sentimentali).
  • Ed, al contrario, vedono individui pessimi - egoisti o maleducati o persino violenti - che vengono desiderati dal sesso opposto, e che hanno sempre uno o più partner disponibili*.
* Di fronte a questi casi, negativi ma di successo, alcuni traggono la conclusione errata che sia il comportamento da "cattiva persona" ad attrarre, ma questo è confondere causa ed effetto: di solito queste persone attraggono perché hanno una personalità di tipo "Alfa", e/o presentano segni di "elevato valore" (non in senso morale, vedi oltre); oppure - banalmente - per il loro aspetto fisico.

Valore come persona e "valore di mercato"

Questo accade perché il "valore come persona" ed il "valore di mercato" relazionale sono - per molti aspetti - elementi del tutto diversi. Il primo determina la stima e la considerazione altrui, ma è il secondo a suscitare attrazione, desiderio erotico ed interesse sentimentale (a grandi linee).

Quindi possiamo essere attratti da persone discutibili ma che comunque troviamo intriganti (la bellona stupida ma sexy, il maschio bastardo ma virile...), mentre altre persone magari le stimiamo a livello umano ma non ci eccitano né ci attraggono: Certo anche le qualità umane vengono considerate, ma nella scelta del partner passano per lo più in secondo piano: un individuo bello e intelligente attrae più di uno bello e stupido; ma un individuo bello e poco intelligente viene spesso preferito ad uno brutto e intelligente.

“E' il nostro valore di mercato
che suscita
attrazione e desiderio”

Dipende dall'individuo

Naturalmente non vale per tutti nello stesso modo. Dipende sempre dalla persona e dalle sue preferenze: (le ultime due categorie sembrano però in minoranza)

Non utili, ma nemmeno dannose

Attenzione: quando dico che "Essere una brava persona non rende attraente", non intendo affermare che le qualità da brava persona rendano meno attraenti. Semplicemente, osservo che in generale quelle qualità umane e morali hanno poco peso sul piano dell'attrazione (però nemmeno la spengono - se non con persone particolari, come quelle attratte dai tipi molto dominanti ed egocentrici).

Due esempi televisivi

Una valida rappresentazione di come le qualità umane (da sole) non creino attrazione, si può vedere nelle coppie di due note sit-com (si tratta ovviamente di opere di fantasia, ma che rispecchiano comportamenti reali): In entrambi i casi l'uomo si innamora subito della donna ma lei non lo ricambia, preferendogli uomini più attraenti, virili o Alfa, che però poi la tradiscono o la scaricano. Sia Leonard che Niles hanno ottime qualità umane, che queste donne apprezzano, ma che non suscitano attrazione o interesse sentimentale in loro. Questi uomini buoni, gentili e premurosi vengono visti solo come "ottimi amici".
Solo col tempo e dopo numerose delusioni, queste donne finiscono col rivalutare questi uomini e considerarli come partner (in pratica si "accontentano" di un partner non ideale ma bella persona). Anche quando sono in coppia, però, rimane sempre evidente come queste donne amino il partner in un modo "tiepido", non passionale; non c'è mai in loro l'emozione del tipo "Sono pazza di te" o "Non vedo l'ora di saltarti addosso" (tranne rari casi, quando lui compie un'azione straordinaria per lei; quindi non è rivolta a quello che lui è, ma alla sua "performance"). In realtà non si sono mai innamorate di questi uomini, perché non hanno mai provato per loro un'attrazione istintiva.

Questo è tipico di quando apprezziamo le qualità umane di qualcuno, o quello che può offrirci, ma proviamo poca o nessuna attrazione: possiamo anche amare quella persona, e starci bene insieme, ma molto difficilmente proveremo innamoramento o passione travolgente (da notare che amore e innamoramento sono cose diverse).

Esempi al femminile di personaggi umanamente ricchi ma meno attraenti, che tendono ad essere trascurati o a "fare da tappezzeria", sono stati interpretati da attrici come Alyson Hannigan ("American Pie") e Anna Faris ("La mia super ex-ragazza").

La società ci inganna

Il problema è che la società ci educa all'importanza del "valore come persona" (anche per condizionarci a "fare i bravi", a comportarci bene - il che è utile alla società). Quindi ci aspettiamo che ciò valga anche in amore; ma invece non funziona così (è una delle tante falsità che ci dicono sulle relazioni).
Quando poi vediamo persone orribili che conquistano alla grande (mentre noi - che magari facciamo di tutto per essere gentili, educati e rispettosi - veniamo ignorati), ci crolla il terreno sotto i piedi e restiamo smarriti: perché abbiamo creduto a quelle bugie.

Questo meccanismo vale sia per gli uomini che per le donne: tutti tendiamo ad essere attratti per motivazioni "animalesche" (evolutive), molto più che per aspetti morali o interiori. Questo è ampiamente riconosciuto riguardo gli uomini, ma vale anche per le donne; l'idea per cui le donne cercano soprattutto l'amore spesso non corrisponde ai fatti.

... E le donne pure

Oltre alle "favole" che ci racconta la società, infatti, di questi inganni anche le donne sono in parte responsabili, perché spesso mentono su quello che davvero le attrae (a volte per scelta, altre inconsapevolmente). Così i maschi che ascoltano i loro consigli di seduzione restano ancora più smarriti.
  • Gli uomini, di solito, ammettono di essere attratti in primo luogo dalla bellezza. Perciò le donne sanno cosa aspettarsi da loro.
  • Le donne invece parlano spesso delle qualità "interiori" o morali che desiderano (e di rado ammettono quanto la bellezza o altre doti "esteriori" siano per loro importanti); ma poi vediamo dalle loro scelte che raramente sono le doti interiori a risultare "vincenti" (e le eccezioni confermano la regola).

Quando una donna dice "Cerco un uomo dolce e gentile", in realtà "dimentica" un pezzo: quello che cerca veramente è "Un uomo attraente, che sia anche dolce e gentile". Allo stesso modo, una donna che dice "Voglio solo un uomo che mi ami", in genere vuole un uomo che le faccia sentire le "farfalle nella pancia" (ovvero attrazione viscerale), ed anche che la ami.
Gli uomini che prendono alla lettera questo tipo di affermazioni, poi ovviamente sono stupiti e confusi quando queste stesse donne respingono l'uomo dolce e gentile (ma non abbastanza attraente), oppure quello che la ama (ma non le suscita le "farfalle").

“Le donne spesso mentono
su quello che
davvero le attrae”

La verità sull'attrazione

Ma allora, come funziona realmente l'attrazione? Cosa porta una persona ad essere desiderata sessualmente e/o voluta come partner, oppure scartata? Provo a spiegarlo in modo semplificato:
  • Il "valore di mercato" relazionale (o sessuale) è basato principalmente sui fattori di attrazione: bellezza fisica; sex appeal; forte mascolinità o femminilità (a seconda del genere); atteggiamento da leader o "capobranco", e ricchezza o potere (negli uomini); ecc.
  • Invece il "valore come persona" è basato sulla personalità, sulle qualità morali e sulla capacità di fare (per esempio talenti pratici, risolvere problemi, prendersi cura degli altri).
Pochi hanno chiara questa distinzione tra i due tipi di valori, e quindi non comprendono perché una persona di grande valore umano (ma poco attraente) possa essere scartata dai più, mentre invece qualcuno gretto, meschino o stupido (ma attraente) possa essere molto desiderato.

Il fascino della bellezza e del vincente

Sia chiaro: non è che ci piacciono i maleducati, gli egoisti o gli stupidi. E' che siamo attratti in primo luogo dalla bellezza, e spesso anche da chi è "vincente" o sembra esserlo (specialmente le donne, che ne traggono un vantaggio evolutivo). Chi ha una personalità di tipo "Alfa" (sicuro di sé, egocentrico, aggressivo, ecc.) tende più facilmente ad avere successo nella vita, di chi ha i tratti da brava persona; quindi attrae anche se ha un carattere discutibile.
In fondo anche l'esistenza funziona in modo "darwiniano", ovvero premia il più adatto, non il più buono o virtuoso.

L'eros nasce dall'istinto

Il fatto è che l'attrazione nasce principalmente da impulsi istintivi e primordiali, non dal cuore o dalla mente: nella maggior parte dei casi, è la nostra parte animale che ci fa innamorare, ci accende l'eros, ci fa desiderare quel partner (naturalmente questo vale in generale; poi ogni individuo potrà fare scelte diverse, anche non basate sugli istinti).
L'idea che siano i sentimenti, o i desideri razionali, a guidare le nostre scelte amorose, è in buona parte un'illusione (e i comportamenti di cui stiamo parlando lo confermano ampiamente).

Valori ben diversi

Qualche esempio delle differenze fra i due tipi di valore:
  • L'intelligenza, la sensibilità ed il buon cuore sono elementi che aumentano il valore come persona, ma hanno un peso solo secondario nel valore di mercato. Infatti una persona poco attraente che abbia queste qualità viene stimato, ma raramente desiderato.
    Spesso questo vale anche per coloro che negano questo fatto: di fronte ad una persona con queste qualità, troveranno qualche ragione per scartarla comunque (con alibi tipo "Non è scattata la scintilla", "Gli manca quel quid", "Si vede che non è la persona giusta"... che in realtà sono tutti sinonimi di "Non provo attrazione").
  • Un difetto fisico non cambia il valore come persona, ma può abbassare drasticamente il valore di mercato. Pensiamo alla mancanza di un braccio o di una gamba: non abbiamo problemi ad essere amici di qualcuno con tale menomazione, ma difficilmente lo consideriamo come partner.
  • Se un uomo è poco virile, od una donna poco femminile, questo non influenza il loro valore come persona; ma può diminuire notevolmente la loro attrattività per il sesso opposto (perché tendiamo ad essere affascinati dall'energia opposta alla nostra).

“Un difetto fisico non cambia
il valore come persona,
ma abbassa il valore di mercato”

Brave persone e "bravi ragazzi"

D'altro canto, se essere una brava persona influisce poco sull'attrazione, fare il "bravo ragazzo" (o ragazza) è decisamente poco attraente. Purtroppo molti confondono le due cose:
  • La brava persona ha realmente le qualità morali e umane che dimostra. E' nel suo carattere, e deriva dalla sua educazione. Gli piace comportarsi in quel modo, e lo ritiene la cosa giusta da fare.
    Inoltre, è equilibrato: rispetta gli altri, ma anche se stesso; è buono e gentile, ma non sottomesso o troppo disponibile.
  • Il "bravo ragazzo", invece, si comporta in modo buono, gentile ed educato principalmente per ottenere approvazione ed ingraziarsi gli altri (spesso senza rendersi conto), e/o per conquistare qualcuno. Di solito si stima poco, quindi crede di dover "comprare" l'amore altrui in quel modo.
    Inoltre, lo fa in modo esagerato: non si fa rispettare ma si umilia; si sottomette facilmente; fa di tutto per assecondare gli altri, apparendo "senza spina dorsale"; diventa uno "zerbino". Gli altri tendono ad approfittarsene.
I risultati sono ben diversi: la brava persona viene stimata; mentre il "bravo ragazzo" suscita - alternativamente - tenerezza, pena, insofferenza o disprezzo. Anche se la sua disponibilità può fare comodo, l'ipocrisia del suo comportamento viene percepita; infatti, quando non ottiene quello che cerca (per esempio una ragazza non lo ricambia), passa bruscamente dalla dolcezza alla rabbia.

L'uomo zerbino non piace a nessuna

Inoltre, se alcuni uomini possono apprezzare una donna sottomessa, praticamente nessuna donna è attratta da un uomo sottomesso e zerbino (al contrario, in genere le donne sono attratte da uomini forti ed dominanti). Per cui i "bravi ragazzi" ottengono proprio il contrario di ciò che cercano (essere voluti e amati), ma non si rendono conto di essere loro stessi a provocarlo: spesso credono di essere respinti per via dell'essere dolci e gentili, ma in realtà è il "fare il bravo ragazzo" che azzera il loro sex-appeal.

La regola e l'eccezione

Infine voglio ricordare che ogni regola ha le sue eccezioni. Per cui alcune volte le qualità interiori risultano vincenti, e portano ad essere amati. Ciò accade specialmente tra persone mature, profonde e sensibili, o con quelle che hanno imparato - a loro spese - che l'attrazione istintiva è spesso ingannevole.

Se ciò non ti accade, potrebbe essere perché:

Strano ma vero?

Comprensibilmente, molti saranno perplessi da quanto ho scritto, forse anche increduli. In fondo va contro gran parte di ciò che ci viene insegnato. Come sempre, non vi chiedo di credermi sulla parola; ma di osservare i fatti e decidere voi cosa è vero oppure no.
Rammento solo che basare le proprie azioni su falsità porta quasi sempre a fallimenti. Invece, come dice il Vangelo di Giovanni, "La verità vi renderà liberi".


"L'amore non sa che farsene delle qualità morali."
(Paul Léautaud)

"Non vengono desiderate per una relazione le persone buone, o quelle amorevoli, o quelle virtuose; bensì le persone da cui gli altri vogliono qualcosa."
(Orion Taraban, psicologo)

"E' raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra di loro."
(Joseph Addison)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Cambiare convinzioni è difficile ma necessario

A volte incontriamo idee che smentiscono convinzioni per noi certe e scontate (perché le sentiamo dire da tutta una vita, perché tutti intorno a noi ci credono, perché ci appaiono ovvie). Quindi tendiamo a respingere queste nuove idee, magari senza nemmeno cercare di soppesarle o di indagare più a fondo.
Così facendo, però, rischiamo di rimanere ancorati a convinzioni errate, antiquate, e magari anche disfunzionali; che ci influenzano negativamente e ci portano a vivere male, o a danneggiare noi stessi e gli altri. Un'idea è immateriale ma è più potente di una bomba: pensiamo ad idee nefaste come lo schiavismo; o che certi popoli siano superiori agli altri, e ciò giustifichi guerre e colonizzazioni.

Se vogliamo vivere bene, essere felici e comportarci in modo costruttivo, è necessario saper rivalutare le proprie convinzioni, analizzarle in modo critico, e cercare la verità - invece di restare ancorati alle vecchie idee, solo perché "Si è sempre fatto così" oppure "Lo dicono tutti" o perché "Sento che è così".
Il problema è che, d'istinto, tendiamo a credere che siano sempre gli altri a cadere in errore, e che noi invece siamo nel giusto. Quindi per trovare la verità occorre coltivare un'abitudine a mettersi in discussione. Per dare un'idea di quanto sia facile - e comune - attaccarsi a convinzioni errate, immaginiamo uno scenario...

“Un'idea è immateriale
ma è più potente
di una bomba”

Il paese delle vecchie idee

Pensiamo a Mario (o Maria), che vive in una cittadina un po' isolata, in cui la maggior parte degli abitanti credono in idee come queste:
  1. La Terra è piatta.
  2. Il nostro pianeta è al centro dell'universo.
  3. Noi esseri umani siamo le creature predilette di Dio, che ci ama in modo speciale.
  4. Esiste una giustizia divina che premia i buoni e punisce i malvagi.
  5. La nostra Nazione è la migliore, col sistema di governo più efficiente e la popolazione più virtuosa (questa idea potrà suonare anomala in Italia oggi; ma è stata creduta in passato ed è tuttora comune altrove, specialmente in regimi autoritari).
  6. Gli uomini sono migliori delle donne. Oppure: le donne sono migliori degli uomini (dipende da luogo ed epoca).

Se queste idee vi sembrano assurde o poco credibili, rammento che alcune sono state credute per millenni; ed altre vengono credute anche oggi da molti.

Il paese delle nuove idee

Un bel giorno Mario si trasferisce lontano, in una grande città dove incontra nuove esperienze ed opinioni diverse, che vengono anche dibattute. Egli si trova così ad affrontare idee nuove, che smentiscono le sue convinzioni, a volte anche con dimostrazioni evidenti:
  1. La Terra è una sfera; gli vengono mostrate fotografie prese dallo spazio.
  2. Leggendo un libro di astronomia, vede che il nostro pianeta è solo un "frammento di roccia" in un angolo remoto di una galassia, spersa fra miliardi di altre galassie.
  3. Gli viene fatto notare che noi esseri umani condividiamo lo stesso destino di ogni altra creatura vivente: nasciamo con paura e dolore, viviamo in competizione per ottenere quel che vogliamo, ci ammaliamo, patiamo la decadenza, e infine moriamo; non siamo quindi "speciali" come ci piace pensare.
  4. Osservando gli avvenimenti, nota quanto spesso i buoni non vengano affatto premiati, né i malvagi puniti.
  5. Informandosi sugli altri Paesi, scopre che in alcuni si vive molto meglio che nel suo; che esistono varie forme di governo, ognuna con pregi e difetti; e che nessuna popolazione è veramente virtuosa (in fondo, siamo tutti umani e fallibili).
  6. Guardando il comportamento delle persone, vede che ogni persona può essere buona o cattiva, a prescindere dal suo genere; e che quel che conta è la qualità dell'individuo, non il suo sesso.

Chi lascia la via vecchia per la nuova...

Possiamo facilmente immaginare come Mario si senta frastornato e confuso di fronte alle idee nuove. E che gli venga istintivo rifiutarle, magari anche di fronte all'evidenza. E' comprensibile: egli è vissuto 30 anni (o 40 o 50) con quelle idee, circondato da persone che le ripetevano convinte. "Com'è possibile - si chiede - che tutti ci credano, eppure si sbaglino?".
E' difficile da mandar giù. E' difficile "buttar via" convinzioni che ci hanno accompagnato per decenni: ci viene da tenercele strette, perché ci rassicurano; ci sembra di non sapere più a cosa credere.

“Com'è possibile
che tutti ci credono,
eppure si sbagliano?”

Siamo tutti Mario

Quello che è successo al nostro Mario, succede praticamente ad ognuno di noi:
  • Tutti abbiamo ricevuto idee e convinzioni false o errate (a partire dai nostri genitori, che le dicevano magari in buona fede).
  • Tutti abbiamo avuto intorno persone che ce le ripetevano convinti.
  • Tutti riceviamo qualche specie di "lavaggio del cervello", in particolare su temi cari ad ideologie dominanti nel nostro ambiente - che siano politiche, sociali o religiose*.
  • Tutti abbiamo la tendenza a respingere le idee nuove, specialmente se scomode o inquietanti.
  • Tutti tendiamo a conservare lo status quo - anche quando non ci piace - e ad aggrapparci alle nostre certezze, perché quello che non ci è familiare ci inquieta, e l'incertezza ci genera ansia.

* Questo diventa evidente ovunque ci sia una polarizzazione, dove ogni parte fa discorsi del tipo "Noi siamo i buoni (abbiamo ragione), loro sono i cattivi (hanno torto)". Per esempi recenti (2020), oltre alla politica italiana, basti guardare alla Brexit nel Regno Unito, ed al conflitto tra Repubblicani e Democratici negli USA.

Oggi più che mai

La capacità di mettersi in discussione e considerare idee diverse è più che mai necessaria oggi: siamo circondati da fonti inaffidabili come social network e media non indipendenti, che producono una pioggia di informazioni sovente manipolate, distorte o del tutto false (pensiamo all'anti-vaccinismo). L'uso di "fake news", "alternative facts" e bugie clamorose è diventato frequente:
  • sia nella politica (specialmente da parte dei populisti);
  • sia nei movimenti sociali (per esempio femminismo ed ecologisti che mentono per sostenere una "giusta causa");
  • sia tra le persone comuni: ognuno tende ad aggrapparsi visceralmente alle proprie posizioni, negando o svalutando qualsiasi alternativa.
Per cui, anche quando ci sentiamo completamente convinti di qualcosa... è bene ricordare che in passato erano altrettanto convinti che la Terra fosse piatta!

“Siamo circondati
da fonti inaffidabili
come social network
e media non indipendenti”

Tutti possiamo sbagliare, tutti possiamo evolvere

Ecco perché, come dicevo all'inizio, è importante imparare a metterci in discussione, a ipotizzare che potremmo sbagliarci, ad affrontare le idee nuove con curiosità e spirito di indagine. Siamo tutti preda di qualche convinzione errata: e quelli che ritengono di non essere mai in errore, sono proprio quelli che si sbagliano più di frequente (rifiutando di mettersi in discussione, non sono in grado di evolvere).

Quindi, ogni volta che incontriamo un'idea nuova o che va contro quello che crediamo, possiamo soppesarla e confrontarla con i fatti (alla fine, sono i fatti che contano, più che le belle teorie). Cercando anche di considerare un panorama più vasto possibile, invece di limitarsi al proprio limitato "giardinetto privato" (problema di chi si confronta solo col proprio circolo ristretto, ed abita una cosiddetta "echo chamber").
Questo non vuol dire credere a tutti. Bisogna imparare a valutare criticamente le informazioni, magari indagando le fonti; senza però rifiutarle a priori, magari solo perché arrivano da una mentalità diversa dalla nostra.

"Riceviamo dalla nostra famiglia sia le idee di cui viviamo che la malattia di cui moriremo."
(Marcel Proust)

"Non sono gli avvenimenti della nostra vita che ci formano, ma le nostre convinzioni su cosa significano quegli eventi."
(Anthony Robbins)

"Per ogni idea della cui giustezza sei assolutamente convinto, ci sono milioni di persone che la ritengono sbagliata."
(Wayne W. Dyer)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Le donne mentono?

Le donne non dicono quello che pensano?

Le donne nascondono ciò che veramente vogliono?

Le donne non dicono le cose come stanno?


Risposta breve: "Sì".

Risposta lunga: generalmente sì! :-D
Anche se poi, ovviamente, dipende dalla persona e dalla situazione.
Questo accade per diversi motivi:

1. Le donne pensano in modo diverso

Data la psiche femminile, le donne tendono più a ragionare in modo analogico, intuitivo, emotivo. Incluso l'uso di accenni, sottintesi, sfumature, allusioni, e discorsi indiretti.
Poiché non si rendono conto che non tutti hanno una mente che funziona così, credono che la loro comunicazione sia chiara: nella loro testa è chiara, e pensano che lo sia anche per gli altri. Solo che per gli uomini quasi mai lo è! Tra donne spesso si capiscono (ma meno di quanto credano), ma tra uomini e donne non comprendersi è la regola più che l'eccezione.

Solo imparando e capendo le diversità dell'altro sesso diventiamo capaci di comprendere il suo linguaggio e di farci capire. Altrimenti rimaniamo "alieni".
Dire "Gli uomini (o le donne) non capiscono nulla" è un alibi puerile: la responsabilità della comunicazione è in primis di chi "trasmette" (se non mi impegno per farmi capire, vuol dire che mi interessa poco dell'altro o dell'essere capito; sto facendo un monologo).

2. Le donne cambiano facilmente stato d'animo

Poiché le donne sono - mediamente - più dominate dalle proprie emozioni, e poiché le emozioni per loro natura mutano in continuazione, così anche le donne cambiano più facilmente stato d'animo o inclinazione:
  • Una cosa può essere vista come bellissima un giorno, e orribile il giorno (o il mese) dopo.
  • Può dire di amare qualcuno oggi, e diventare ostile o fredda dopo breve tempo.
  • Può promettere qualcosa o prendere un impegno, salvo poi ritrarsi o sparire in seguito...
Questi cambiamenti emotivi e involontari possono essere visti come mentire, ma in realtà la persona a cui accadono spesso è in buona fede: sente davvero quello che dice nel momento in cui lo dice, solo che in seguito sente in modo diverso. E' parte della natura umana (siamo mutevoli, non siamo macchine), ed accade anche agli uomini - seppure forse in minor misura.

3. Le donne mentono per difendersi

Per ragioni storiche e culturali, le donne hanno imparato a comunicare in modo indiretto per diminuire i rischi (essendo il sesso fisicamente più debole e con meno potere, rischiavano maggiormente di fare una brutta fine).
Se comunico in modo ambiguo e l'altra persona se la prende, posso sempre negare, dire che non ci siamo capiti, o confondere le idee dell'altro. E' piuttosto furbo!

4. Le donne mentono per avere potere

Comunicare in modo indiretto e nebuloso conferisce potere (e lo toglie all'altro):
  • Se io non mi scopro, l'altro tenderà a farlo.
  • Se non mi sbilancio, l'altro resta in dubbio.
  • Se mi pronuncio in modo indiretto e l'altro reagisce male, posso deviare il discorso (vedi punto 3).
  • Se dico la verità, mi rendo vulnerabile; se mento o parlo in modo fumoso, sono più protetto dalle reazioni.
Possiamo vedere questa strategia all'opera quando una persona mostra segnali ambigui di interesse verso qualcuno, lasciandolo quindi in dubbio o inducendo l'altro a prendere l'iniziativa e scoprirsi. Oppure quando una persona arrabbiata non dice il motivo del suo risentimento, così l'altro si sente confuso o si affanna per capirne le ragioni. Sono sottili "giochi di potere".

Altre ragioni per cui le donne mentono

Di seguito alcuni altri motivi per cui le donne a volte mentono, o comunque dicono cose che non corrispondono alla realtà*:
  • Prendono il loro personale punto di vista (o la loro esperienza) come se fosse valida per chiunque. Credono che la loro realtà equivalga alla realtà in generale.
  • Mettono le emozioni prima dei fatti, o credono che il loro stato emotivo rifletta una realtà oggettiva (in inglese "Feels over reals"). Quindi tendono ad ignorare fatti, ricerche o statistiche, dando invece importanza a quello che sentono. Vivono all'insegna del "Me lo sento! (quindi è vero)".
  • Tendono a credere alle favole romantiche oppure a ideali elevati (ma irrealistici). Quando i fatti o le esperienze si scontrano con le favole, negano i fatti e si attaccano alle favole.
  • Negano le verità scomode, che le fanno sentire a disagio, o che non sono a loro favorevoli.
Naturalmente non tutte le donne cadono in questi comportamenti, così come essi possono avvenire anche nei maschi; ma dalle mie osservazioni risultano più frequenti nelle donne (soprattutto il secondo e terzo punto).
Da notare che, spesso, chi si comporta in questo modo è in buona fede: crede veramente in quello che dice (specialmente nei primi tre punti). Sovente sono persone che mancano della maturità o consapevolezza necessarie per riconoscere la limitatezza delle proprie opinioni.

* Questo è particolarmente vero riguardo la seduzione e come conquistare una donna: spesso i consigli femminili in proposito sono inefficaci o addirittura controproducenti! Cose tipo "Basta che sei te stesso", oppure "Conta il carattere, non la bellezza", o ancora "Le donne preferiscono uomini dolci e gentili".

Linguaggi diversi

Tutti questi motivi contribuiscono al fatto che, molto spesso, le donne dicono una cosa ma ne pensano un'altra! (naturalmente poche lo ammettono: sarebbe scoprirsi...!).

Al contrario, gli uomini tendono a comunicare in modo più chiaro e diretto: anche per questo la modalità femminile appare a loro misteriosa e incomprensibile. Come ho detto nel primo punto, per capirsi è indispensabile comprendere la modalità dell'altro sesso, altrimenti quella dell'altro resterà una "lingua straniera".


Questo post fa parte di una serie di risposte brevi a domande frequenti sull'amore, le relazioni e la vita (clicca sul link per leggere l'elenco di tutte le domande e risposte).


"Le donne sono così bugiarde che non si può neppure credere al contrario di quello che dicono."
(Georges Courteline)

"Le donne preferiscono aver ragione che essere ragionevoli."
(Ogden Nash)

"L'amore delle donne è scritto sull'acqua, le sue promesse tracciate sulla sabbia."
(William E. Aytoun)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)


Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.


Licenza Creative Commons
© 2025 Valter Viglietti. Psicofelicità è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.