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Perché gli uomini fanno più fatica a trovare partner?

Perché per l'uomo è più difficile trovare partner che per la donna?

Perché pochi uomini sono ritenuti decisamente attraenti, mentre la maggior parte delle donne lo sono?

Perché certi tratti rendono l'uomo meno attraente, ma questo non vale per la donna?

Perché un uomo timido o riservato non è considerato attraente, mentre per una donna non importa?


Essenzialmente perché, a livello evolutivo, maschi e femmine hanno strategie riproduttive diverse, quindi scelgono i potenziali partner seguendo criteri differenti:
  • Maschi: fai sesso sempre e comunque, specialmente con femmine giovani e attraenti. Quindi i maschi sono poco selettivi: se una femmina è appena gradevole, è sufficiente per accoppiarsi.
  • Femmine: fai sesso solo con maschi di alta qualità, e/o che ti aiutino a crescere i piccoli. Quindi le femmine sono molto selettive: solo se un maschio ha una serie di qualità adeguate, la femmina lo ritiene attraente.
(queste strategie istintive sono presenti in tutto il mondo animale, ma sono attive anche negli esseri umani - poi ovviamente per noi l'attrazione include anche altri fattori...)

Il potere sessuale della donna

Inoltre ogni donna dispone di un "potere sessuale" naturale:
  • Gli uomini desiderano il sesso a prescindere, anche con donne verso cui provano poco interesse.
  • Ma per le donne funziona diversamente: anche se una donna ha voglia di sesso, risulta disponibile solo verso pochi uomini (che abbiano qualità adeguate).
In altre parole: avere una vagina dona automaticamente potere; avere un pene non comporta nessun potere, di per sé. Questo potere sessuale femminile è una delle ragioni principali per cui, a livello relazionale, la donna "vale" più dell'uomo (quindi è per lei più facile trovare partner interessati).

Questo potere femminile è dimostrato da una ricerca sui comportamenti sessuali (condotta su 26.000 persone in 26 nazioni): in quasi tutti i paesi considerati le donne hanno avuto più partner sessuali degli uomini (mediamente il doppio, ma anche il triplo ed oltre - vedi Tabella 8). In Italia risulta una media di 7 partner per l'uomo e 19 per la donna.

L'uomo deve fare, alla donna basta essere

Ne consegue che l'uomo per attrarre deve "fare" (dimostrare concretamente il suo valore), mentre alla donna basta "essere" (bella o sexy o quantomeno graziosa). Per esempio:
  • Un uomo timido, pauroso o povero dimostra poca qualità o valore: l'essere timido o pauroso è indice di debolezza, incertezza o inibizione, caratteristiche che in genere ostacolano il successo. Raramente questo tipo di uomo è un "vincente", che è invece il tipo di uomo che le donne istintivamente cercano (infatti in genere alle donne piace l'uomo sicuro di sé, audace e dominante).
    ---> Un uomo di questo genere ha quindi basso "valore di mercato", e non risulta molto desiderato (a meno che abbia altre qualità di spicco).
  • Al contrario, in una donna l'essere timida, paurosa o povera non cambia il suo "valore riproduttivo" (basato sull'essere giovane e/o avvenente), quindi non influenza la sua attrattività.
    ---> Una donna di questo tipo non ha particolari problemi ad essere desiderata (purché il suo aspetto sia sufficientemente gradevole).
"L'uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è."
(José Ortega y Gasset, filosofo)

I maschi performano, le femmine selezionano

Infatti, in natura come tra gli umani, i maschi si sforzano di mostrare qualità per conquistare le femmine (danze di seduzione, rituali di accoppiamento; esibizione di ricchezza o status negli umani). Queste ultime invece restano - in genere - passive ad osservare e selezionare (ovviamente questa passività è più comune nelle società tradizionali, e meno in quelle moderne ed emancipate).
Gli uomini devono "performare" per risultare apprezzabili; un uomo senza qualità attrattive risulta "invisibile" alle donne (da notare che, in genere, le qualità morali non risultano attraenti). E' uno dei motivi per cui certi uomini non vengono mai voluti (situazione che di recente ha raggiunto numeri rilevanti; vedi i fenomeni sociali degli "incel" e, per certi versi, degli hikikomori).

Inoltre, le donne sono più selettive e puntano ad uomini con valore maggiore del proprio ("ipergamia"). Per cui i maschi con valore scarso non vengono nemmeno considerati, e quelli con valore medio vengono ignorati dalle femmine con valore equivalente.

“I maschi si sforzano
di mostrare qualità
per conquistare le femmine”

Gli uomini si lamentano per la quantità, le donne della qualità

Questo fa sì che per i maschi sia - mediamente - più difficile trovare una partner: infatti il lamento più comune tra gli uomini è "Non riesco a trovare una donna", mentre tra le donne è "Non riesco a trovare un uomo di qualità" (la donna media ha diversi uomini interessati a lei, ma pochi superano la sua selezione; infatti le donne trovano attraenti solo una minoranza di uomini).

I maschi hanno più carte da giocare, le femmine una sola

Se gli uomini sono svantaggiati in questo senso, hanno però molteplici possibilità per attrarre una partner - mentre le donne ne hanno solo una:
  • Un uomo può attrarre le donne per via della sua bellezza o prestanza fisica, ma anche tramite le sue risorse (ricchezza, potere, status) o l'avere talenti fuori dal comune (l'artista, l'attore, il personaggio carismatico). Apparire "speciali", invece che "uno qualunque", suscita interesse nelle donne.
  • Per le donne invece l'attrattiva si concentra quasi esclusivamente sulla bellezza fisica (è il motivo per cui generalmente le donne sono così ossessionate dal proprio aspetto). Questo non vuol dire che gli uomini non apprezzino anche altre qualità, ma a livello istintivo sono la bellezza e la gioventù a stimolare maggiormente il desiderio maschile.
(ovviamente quelle che descrivo sono tendenze comuni e generalizzazioni, poi nella realtà possono sempre esserci eccezioni e casi particolari).

Ideali e realtà

Queste dinamiche risultano difficilmente comprensibili a chi è stato influenzato dal femminismo o da un certo pensiero "politicamente corretto", i quali sostengono che uomini e donne siano uguali e desiderino le stesse cose (o quando ciò non accade, danno la colpa ad influssi culturali; invece di riconoscere che la maggioranza delle nostre scelte relazionali sono dominate da una nostra parte innata, animale ed istintiva).
Però chiunque abbia osservato persone reali relazionarsi, ha potuto invece constatare quanto uomini e donne siano diversi e cerchino cose diverse. Un esempio banale è il sesso occasionale, apprezzato dalla maggioranza degli uomini ma di cui la maggioranza delle donne diffida.

Quando riconosciamo le differenze di genere innate, ed accettiamo che le scelte sentimentali sono mosse prima di tutto dagli istinti (inconsci e mossi da motivazioni evoluzionistiche), ecco che dubbi come questi trovano più facilmente risposta.

"Essere bella è abbastanza. Se una donna sa far bene questo, chi le domanderà di più?"
(William M. Thackeray)

"Un uomo che vuole sedurre una donna deve attraversare le montagne.
Una donna che vuole sedurre un uomo non ha che un muro di carta da attraversare."

(Proverbio cinese)

"Per le donne la bellezza è quello che per gli uomini è il denaro: potere."
(Dorothy May)


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Perché l'amore finisce?

Perché due persone smettono di amarsi?

Cosa fa spegnere l'amore tra due persone?

Cosa fa finire una relazione?


Per capire il motivo per cui l'amore tra due persone declina e sparisce, bisogna comprendere che l'amore è spesso una conseguenza, più che una causa.
Di base, non stiamo insieme a qualcuno perché lo amiamo: invece stiamo insieme a qualcuno perché nutre i nostri bisogni (come ragione principale), quindi ci fa stare bene e ci rende felici; e questo in genere ci porta ad amarlo. In altre parole, una relazione è basata sul soddisfacimento dei bisogni reciproci.

Dimostrazione:
  • Non proviamo un desiderio di coppia verso i nostri genitori, i figli, i parenti, i migliori amici... anche quando proviamo amore - o qualcosa di simile - verso di loro (non è quindi l'amore che muove quel desiderio).
  • Vorremmo stare insieme a qualcuno che non nutre alcun nostro bisogno? Ovviamente no; non ne avremmo motivo.

Siamo guidati dai bisogni, anche se invisibili

Quando ci sentiamo attratti da qualcuno, è perché costui ci appare in grado di nutrire dei nostri bisogni profondi: se ci immaginiamo insieme a lui/lei, proviamo un senso di felicità e soddisfazione (corrispondente ai bisogni appagati).
Quei bisogni a volte sono inconsci, nascosti nei meandri della nostra psiche. Non sappiamo nemmeno di averli, eppure ci attraggono verso la persona che può soddisfarli, e ci legano alla persona che li appaga.

A volte ci leghiamo a persone senza capirne il motivo, anche se ci ignorano o ci trattano male. Anche in queste situazioni apparentemente senza senso, alla radice ci sono dei bisogni inconsci; per esempio:
  • Una persona che ha avuto dei traumi infantili potrebbe aver bisogno di sentirsi maltrattata o respinta, e si legherà a qualcuno che lo fa, anche se ci sta male.
  • Se siamo molto legati alla figura di un genitore, tenderemo a volere vicino un partner che ce lo ricordi (anche se costui era freddo o ipercritico). Ricerchiamo schemi relazionali a noi familiari, anche se negativi.
  • Oppure chi ha una "ferita da tradimento" si lega a chi poi lo tradisce, ed anche questo nutre un bisogno - per quanto inconsapevole - di rivivere la propria ferita.
In altre parole, i bisogni possono essere nascosti o contraddittori o persino auto-lesionistici... ma muovono comunque le nostre scelte sentimentali.

“I bisogni muovono
le nostre scelte sentimentali”

Come nasce l'amore

Quando l'altro nutre i nostri bisogni, proviamo felicità e appagamento, magari ad un livello che non avevamo mai sperimentato prima. Questo ci riempie il cuore e ci inonda di benessere, ed è questo "traboccare" di emozioni positive che induce in noi sentimenti d'amore, di devozione e di attaccamento (ovviamente sto semplificando un fenomeno più complesso).
Se quella persona invece non soddisfa i nostri bisogni, potremmo provare stima, considerazione ed anche affetto, ma non molto di più.

L'amore sbiadisce e termina quando...

Chiarito questo, la risposta alla domanda diventa (relativamente) semplice:
  • L'amore che proviamo tende a sbiadire quando i nostri bisogni non vengono più soddisfatti, o se accade meno che in passato. Per esempio se ho bisogno di dialogo, di apprezzamento, di affetto, di sesso... ed il partner me ne dà sempre di meno.
  • Oppure quando le nostre aspettative (che sono legate ai bisogni) vengono deluse. Per esempio se mi aspetto fedeltà, o sicurezza, o supporto (magari perché mi erano stati promessi), ed il partner mi delude in quel senso.

Questi non sono gli unici motivi possibili per cui l'amore tra due persone diminuisce (fino a perdersi): per esempio può accadere anche in caso di gravi inganni (che sono comunque una forma di delusione), o di maltrattamento (che è una negazione del bisogno di essere amato e rispettato), ecc.
Sono però i motivi più comuni:
  1. Prima amiamo l'altro perché ci nutre, ci appaga e ci rende felici.
  2. Poi l'altro smette di nutrirci, siamo sempre meno soddisfatti, ci sentiamo infelici, e quindi anche l'amore - col tempo - si attenua.
  3. Oppure siamo relativamente soddisfatti (o insoddisfatti), ed incontriamo qualcuno che nutre i nostri bisogni maggiormente (quindi ci rende più felici): in questi casi tendiamo ad innamorarci della nuova persona (quindi "trasferiamo" l'amore dal vecchio partner al nuovo), in accordo all'appagamento che proviamo.

L'amore esiste - ma i bisogni vengono prima

Con questo non voglio dire che l'amore non esista, o che non conti, oppure che sia sempre proporzionale a quanto riceviamo. Ma che quando parliamo di amore, spesso in realtà ci sono sotto dei bisogni (anche se non ce ne rendiamo conto).

Vedi per esempio le donne: parlano moltissimo di amore, ma spesso le loro scelte relazionali sono influenzate da altri fattori (anche se raramente lo ammettono): per esempio l'aspetto fisico, oppure il livello economico dell'uomo (quindi dalla soddisfazione di certi bisogni).

La gelosia nasce dai nostri bisogni

Inoltre, quando siamo in coppia in genere siamo guidati da un senso di gelosia e possesso; vogliamo che il partner sia nostro e tutto per noi, a disposizione dei nostri bisogni. Se desidera un'altra persona, se vorrebbe stare con altri, lo ostacoliamo - anche se questo lo renderebbe felice (quindi anteponiamo la nostra felicità e benessere ai suoi).
Se la nostra motivazione fosse l'amore autentico, la sua felicità sarebbe prioritaria; invece, di solito mettiamo al primo posto le nostre necessità, ciò che fa stare bene noi - e usiamo "l'amore" come alibi ("Non posso lasciarti libero perché ti amo", ecc.).

A volte l'amore permane comunque

Naturalmente questa è una regola di base: poi non sempre va esattamente in quel modo.
  • Quando l'amore si è sviluppato, a volte basta anche poco perché si mantenga; a volte ci basta che i nostri bisogni vengano nutriti almeno in parte, per continuare ad amare l'altro anche per anni. Ma non ricevere nulla o quasi per lungo tempo, inevitabilmente inaridisce i sentimenti e spegne l'amore che un tempo brillava.
  • Quando una relazione ha avuto un lungo tempo per consolidarsi, tipo dopo 10 o 20 anni di vita felice insieme, allora - a volte - l'amore permane anche quando i bisogni vengono trascurati. Per esempio quando un coniuge si ammala gravemente, e l'altro rimane fedele al suo fianco pur ricevendo poco o nulla in cambio.

“Quando parliamo di amore,
spesso ci sono sotto dei bisogni”

Finisce l'amore... o la passione?

Molti confondono la passione con l'amore. Ma si tratta di due cose ben diverse: la passione si basa sul desiderio erotico, mentre l'amore è avere a cuore il bene dell'altro. Sono talmente diverse che è possibile provare passione senza amore (la classica "botta e via"), così come amore senza passione (come succede a certe coppie di lunga data, ma comunque unite).

Col tempo, è naturale che la passione tenda a spegnersi (succede quasi sempre nelle coppie stabili), mentre l'amore può continuare ed anche crescere. Se però si confondono le due cose, possono accadere situazioni del genere:
  • Nelle coppie basate principalmente sull'attrazione, quando questa decade (insieme alla passione), essendoci poco altro a legare i partner, la coppia tende a sciogliersi.
  • Ma anche nelle coppie con basi solide, quando la passione cala si può credere che stia finendo l'amore. Per cui molti dubitano dei loro sentimenti, o tendono a cercare con altre persone la passione perduta.

Quando si parla di "fine dell'amore", quindi, sarebbe il caso di chiedersi se si stia davvero parlando del sentimento affettivo, oppure del desiderio erotico o delle emozioni travolgenti dell'innamoramento (anch'esso destinato a finire col tempo).

Il motore che muove le relazioni

L'errore che normalmente si fa, è credere che il "motore" della relazione sia l'amore. Ma in realtà il "motore" della coppia sono i bisogni:
  • Sono i bisogni a determinare la formazione della coppia, ed anche - il più delle volte - il suo declino e scioglimento quando essi vengano ignorati a lungo.
  • Sono i bisogni (soddisfatti) che alimentano i sentimenti, e sono i bisogni inappagati che li spengono.

Tutto cambia - incluso l'amore

Quando parliamo con le persone che hanno lasciato il partner (o che l'hanno tradito), il più delle volte queste raccontano di essersi sentite date per scontate, trascurate, messe da parte, non ascoltate, trattate con indifferenza o freddamente o in modo sbrigativo. Per quanto l'amore possa essere stato forte e sincero un tempo, nessuno che venga trattato in quel modo a lungo può mantenere lo stesso sentimento.

L'idea per cui "Il vero amore dura per sempre" è un'illusione romantica, e ci porta a dare l'altro per scontato (chi lo crede, si aspetta che l'altro lo amerà comunque a prescindere). Nella realtà l'amore è come un fuoco: perché resti vivo ed ardente, va alimentato in continuazione. In caso contrario, non c'è da stupirsi se col tempo si affievolisca fino a spegnersi.

La fine di un amore non significa che l'amore non esista (come alcuni credono), o che l'altro non ci abbia mai amati: significa che l'amore reale non è mai perfetto, eterno o immutabile (come invece accade nelle favole). Gli esseri umani sono imperfetti, ed amano in modo imperfetto.

“L'amore umano
non è mai perfetto,
eterno o immutabile”

Come alimentare l'amore

Quindi, come fare per mantenere accesi i sentimenti e vivo l'amore? Non ci sono certezze o garanzie, ma è possibile alimentare il legame di coppia con certi comportamenti: In una relazione, l'errore più grande è dare il partner per scontato, come fosse un "oggetto di nostra proprietà", che una volta acquisito rimane nostro per sempre. Dovremmo invece vedere un partner amorevole come un tesoro prezioso di cui prenderci cura, e che è sempre possibile perdere.

Non usare gli altri

Attenzione: quanto ho scritto non giustifica trattare gli altri come "oggetti" che servono solo a soddisfare i propri bisogni (questo è ciò che le persone egocentriche, manipolatorie e narcisiste fanno abitualmente, cioè "usano" gli altri). I bisogni vanno considerati, ma dovremmo essere noi a gestire loro, e non viceversa.

Semmai vorrei che ti rendessi conto di come i tuoi bisogni influenzano le tue scelte sentimentali, ed i bisogni altrui la loro reazione a te.

"L'amore è eterno finché dura."
(Henry De Regnier)

"L'inizio dell'amore è spesso simultaneo. Non così la fine: da ciò nascono le tragedie."
(Alessandro Morandotti)

"Amici lo sapete, niente vive per sempre: solo le rocce e le montagne."
(canto Cheyenne)


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