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L'uomo ha bisogno di sesso, la donna di attenzione

Differenze tra uomini e donne

Uomini e donne non sono uguali. Questo diventa particolarmente evidente nelle relazioni di coppia, dove ogni genere manifesta bisogni e preferenze specifici, spesso alquanto diversi (ma pure nella comunicazione c'è una marcata differenza, che porta uomini e donne a non capirsi).
Per esempio è fuor di dubbio che gli uomini sentono il bisogno di fare sesso regolarmente per stare bene.
Le donne però non "funzionano" allo stesso modo: anche se molte di loro apprezzano il sesso quanto gli uomini, sono molto più selettive nel concedersi, ed anche quando sono in coppia non mostrano lo stesso bisogno di fare sesso.
  • Potremmo forse dire che nei momenti in cui una donna ha voglia di farlo (magari legati anche a cicli ormonali), ne ha voglia come un uomo; ma in altri momenti non ne ha voglia, o può benissimo farne a meno.
  • Mentre l'uomo medio - a me sembra - se un giorno non fa sesso ne soffre; se non lo fa per una settimana, inizia a diventare un problema; se non lo fa per un mese, arriva a stare male - anche fisicamente (questo specialmente da giovani; poi in età matura il bisogno si attenua, ma non sparisce).

Squilibrio fra uomini e donne

Ovviamente questa diversità di bisogni crea uno squilibrio fra uomini e donne:
  • Sia nella seduzione in generale, nei desideri e nella disponibilità: per esempio, un uomo può buttarsi in coppia anche solo per fare sesso; una donna ha tutta una serie di requisiti da soddisfare prima di entrare in coppia.
  • Sia all'interno delle coppie stesse: disparità di desiderio (passata la fase iniziale di innamoramento), asincronia nella disponibilità (quando un partner ha voglia, l'altro invece no, e viceversa), giochi di potere (il sesso viene usato come "merce" di scambio per ottenere qualcos'altro), ecc.

Fin qui penso che, più o meno, siamo tutti d'accordo (per chi non lo sia, replico alle obiezioni più avanti).
Però mi sono chiesto una cosa: normalmente la Natura cerca un equilibrio, quindi se da parte maschile c'è un bisogno continuo di sesso, c'è da parte femminile un bisogno equivalente? (che però, come abbiamo visto, non si concentra sul sesso).
Quello che risulta dalle mie osservazioni, è che il bisogno equivalente femminile sia quello di attenzione.

Cosa vuol dire "attenzione"?

Mi sembra che, mediamente, per le donne sia necessario (se non indispensabile) ricevere continua attenzione per stare bene; e cioè:
  • Essere ascoltate.
  • Essere guardate, notate, considerate.
  • Poter parlare di sé e dei propri problemi. Anche solo per parlare e basta, anche se non ci sono soluzioni o si parla di argomenti futili.
  • Ricevere dimostrazioni d'affetto e gentilezza.
  • Sentirsi accolte, anche a livello fisico (contatto, abbracci, tenersi per mano).

Se invece questo non avviene, la donna ha una reazione negativa simile a quella dell'uomo riguardo il sesso:
  • Se non riceve attenzione per un giorno interno, ne soffre.
  • Se non la riceve per una settimana, è un problema serio.
  • Se non la riceve per un mese (o anche prima) diventa un dramma - e reazioni emotive come musi lunghi, scenate o pianti diventano probabili.

Se a qualcuno pare che sto esagerando, si immagini la giornata di una coppia in cui lui non la guarda, non le parla, non la ascolta e non la tocca mai: credo sia facile immaginare come lei, a fine giornata (ma anche ben prima) stia male e cominci ad andare in crisi.
E, probabilmente, ancora più in crisi di quanto potrebbe fare lui se gli venisse negato il sesso, oltretutto (mostrando quindi come il bisogno femminile di attenzione sia per certi versi più spasmodico del bisogno maschile di sesso).

“Per le donne
sembra necessario
ricevere continua attenzione”

Bisogno d'attenzione: radici biologiche

Questa differenza nei bisogni ha una base scientifica: nel libro "Come salvare il vostro matrimonio senza parlarne" (vedi articolo; titolo originale "How to improve your marriage without talking about it"; recensioni in inglese), per esempio, i due autori (terapeuti e scrittori) notano che:
  • "le differenze [...] nelle vulnerabilità maschili e femminili sono biologiche e presenti alla nascita. Le bambine, fin dal primo giorno, sono più sensibili all'isolamento e alla mancanza di contatto."
  • "Quando una donna sente connessione, può rilassarsi; quando prova distacco, diventa ansiosa."
  • "le femmine si sentono più a disagio quando non sono in contatto" (il contatto può essere sia fisico che psicologico, attraverso l'attenzione ricevuta).
Per contro, per i maschi ricevere attenzione eccessiva può risultare fonte di disagio: "A causa della loro elevata sensibilità all'eccitazione, i neonati maschi devono proteggersi dal disagio della sovrastimolazione. Questo è il motivo per cui i bambini maschi hanno bisogno di ricevere il contatto visivo e altri contatti intimi a piccole dosi". Questa tendenza permane in età adulta, ed è uno dei motivi per cui gli uomini tendono a relazionarsi in modo discontinuo (alternano avvicinamento e allontanamento); mentre le donne - come visto sopra - necessitano di relazionarsi in modo più continuo.

Questo conferma che, pur avendo entrambi bisogno di ricevere attenzione, maschi e femmine vivono questo bisogno in modi alquanto diversi (il che li porta anche a non capirsi reciprocamente).

Bisogni simili, priorità diverse

Naturalmente la contrapposizione tra bisogno di sesso o di attenzione non è in "bianco e nero": anche gli uomini hanno bisogno di attenzioni, anche le donne sentono il bisogno di sesso. Ma la priorità di ciascun bisogno appare - mediamente - ben diversa nei due generi. Se immaginiamo di chiedere ad un campione di uomini e donne "Preferisci passare un mese senza sesso ma ricevendo attenzioni, oppure un mese senza attenzioni ma con sesso?", ritengo probabile che:
  • L'80-90% degli uomini sceglierebbe il mese con sesso ma senza attenzioni.
  • L'80-90% delle donne preferirebbe il mese con attenzioni e niente sesso.

Ovviamente è una generalizzazione, a cui ci saranno sempre delle eccezioni. Per esempio donne con elevata libido, per cui il bisogno di sesso è continuo; oppure uomini per cui sentirsi amati, o ricevere attenzioni, è più importante di fare sesso. Ma mi sembra che la reazione indicata sarebbe quella più comune.

Questionario: preferisci il sesso o le attenzioni?

Per verificare quanto questa teoria sia fondata, ho proposto il seguente questionario su un forum che si occupa di relazioni, chiedendo di indicare quale dei due bisogni fosse più importante (naturalmente quasi tutti desiderano entrambi, ma per questa indagine il dover scegliere evidenzia quale ha priorità).

  • Domanda: Preferiresti passare un mese senza sesso ma ricevendo attenzioni quotidiane, oppure un mese senza attenzioni ma facendo sesso ogni giorno?
Risposta Percent.
(uomo) Preferisco passare un mese SENZA ATTENZIONI ma facendo sesso ogni giorno 85%
(uomo) Preferisco passare un mese SENZA SESSO ma con attenzioni quotidiane 15%
(donna) Preferisco passare un mese SENZA ATTENZIONI ma facendo sesso ogni giorno 17%
(donna) Preferisco passare un mese SENZA SESSO ma con attenzioni quotidiane 83%

La quantità di risposte è bassa quindi non si può parlare di certezze, ma direi che la tendenza è chiara: anche se la maggior parte vorrebbero entrambi, per gli uomini fare sesso è la priorità, mentre per le donne lo è ricevere attenzioni.
La minoranza in contro-tendenza indica che questo non vale per tutti (com'è naturale):
  • Per alcuni uomini le attenzioni (che possiamo anche interpretare come ricevere amore) vengono prima. Giustamente, non siamo tutti uguali.
  • E c'è una donna che mette il sesso al primo posto (ammesso che sia una risposta sincera; ma so che donne così esistono).

“Per gli uomini
fare sesso è la priorità;
per le donne la priorità
è ricevere attenzioni”

Bisogno di attenzione più che di amore

Molti credono che il bisogno equivalente femminile non siano le attenzioni quanto l'amore, il sentirsi amate; ma non è proprio così:
  • In primo luogo perché nella scelta di un partner l'essere amate non è un criterio primario (tra un uomo attraente che non la ama, ed uno non attraente che la ama, il primo viene scelto più di frequente).
  • Poi perché una donna riesce a stare con un uomo che non la ama (quantomeno se ne ricava altri vantaggi); ma le risulta più difficile restare con un uomo che non le dà alcuna attenzione. Quest'ultima è una situazione che, alla lunga, per una donna risulta insopportabile.
  • Infine, anche se una donna sa che il suo uomo la ama (perché lui glielo dimostra in altri modi), se non riceve sufficiente attenzione lei ne soffrirà comunque.

Dipendenza dalle emozioni?

Quando le donne dicono "Cerco l'amore", in realtà sembra che spesso intendano "Voglio provare emozioni intense" - che si tratti di attrazione, passione, eros, innamoramento o amore vero e proprio. In generale le donne sembrano quasi "dipendenti" dalle emozioni, dal bisogno di ricevere continui stimoli (incluse le attenzioni di cui stiamo parlando).

Sopravvivere o vivere davvero?

Quando si parla del forte bisogno maschile di sesso, considerato una necessità un po' come il bere e il mangiare, spesso questo bisogno viene sminuito dicendo che si può benissimo sopravvivere anche senza fare sesso. Ma se questo è vero a livello di mera sopravvivenza fisica, non lo è a livello di qualità della vita:
  • L'uomo comune (tolte alcune eccezioni) non vive bene se privato del sesso per lungo tempo (molti di quelli che ritengono di poterne fare serenamente a meno, ingannano se stessi o si sono inconsapevolmente "adattati" per attenuare la sofferenza dovuta alla privazione).
  • Proprio come la donna comune, se privata di attenzione per un lungo periodo, continua a sopravvivere ma con conseguenze significative a livello di sofferenza emotiva e psicologica.
  • Similmente, una persona può sopravvivere anche se isolata dal mondo, senza avere mai contatti con nessuno, e senza ricevere mai affetto; ma la sua salute psico-fisica ne sarà gravemente compromessa.

Quindi quando si parla di "bisogni necessari" non ha senso vederli in termini di pura sopravvivenza; bensì come necessità per una vita degna di essere vissuta.

“Si può sopravvivere
anche senza fare sesso;
ma la salute psico-fisica
ne risulta compromessa”

Bisogni naturali e universali, ma con diversa priorità

Come ho già detto i bisogni di cui parlo non sono contrapposti, ma sono bisogni naturali, che appartengono naturalmente ad entrambi i sessi. Però questi bisogni assumono, nei due sessi, differenti priorità:
  • Per molte donne stare senza sesso per alcuni giorni, o anche settimane, non è un problema.
  • Similmente, per molti uomini stare un giorno o più senza parlare, o interagire con la partner, può non essere un problema; ed anzi a volte viene vissuto come una necessità, quando l'uomo sente il bisogno di isolarsi nella sua "caverna maschile" (il concetto di "man cave").

Diversa frequenza

Un altro elemento che conferma le differenti priorità dell'uno o l'altro genere, è la frequenza nel tempo:
  • Per gli uomini non solo fare sesso è essenziale, ma lo è farlo spesso. Per contro, per le donne è un bisogno più discontinuo, o ciclico (probabilmente anche per cicli ormonali).
    Raramente si sente un uomo lamentarsi "Facciamo troppo sesso!" (a meno che lui si sia ormai stancato di lei).
  • Per le donne non solo è essenziale ricevere attenzioni, ma ne hanno bisogno in modo continuo. Per contro, un uomo apprezza ricevere attenzioni, ma non ne ha bisogno in modo continuo (può persino dargli fastidio).
    Quasi mai si sente una donna dire "Mi dai troppe attenzioni!" (a meno che la relazione stia per finire).

Quando usiamo gli altri

Un'altra dimostrazione della diversa priorità di questi bisogni, è quando "usiamo" gli altri (ovvero li manipoliamo per ottenere qualcosa da loro, senza curarci di ciò che vogliono o se ne soffrono). Quando ciò accade, quasi sempre uomini e donne "usano" l'altro sesso in questi due modi:
  • Gli uomini usano le donne per ottenere sesso: corteggiandole anche senza serie intenzioni, fingendo di amarle, alimentando la dipendenza, ecc.
  • Le donne usano gli uomini per ottenere attenzioni (o benefici pratici): fingendosi disponibili per ricevere apprezzamento e favori, esponendosi attraverso il vestiario, facendosi corteggiare anche senza vero interesse, parlando di se stesse tutto il tempo ("amicizia" unilaterale in cui l'uomo offre disponibilità e attenzione senza riceverne), ecc.
Anche qui interviene un doppio standard: la manipolazione maschile viene ritenuta ignobile, mentre quella femminile passa generalmente sotto silenzio. Ma sono entrambi atteggiamenti egocentrici in cui l'altro viene ridotto ad oggetto.

Bisogni diversi, considerati in modo diverso

E' anche importante ricordare che, oltre ad essere due bisogni differenti, essi ricevono pure un trattamento ben diverso dalla società e dalle persone:
  • Il bisogno maschile di sesso viene giudicato o svalutato: se la partner non si sente di soddisfarlo, è un problema dell'uomo.
  • Il bisogno femminile di attenzione emotiva viene giustificato e legittimato: se il partner non si sente di soddisfarlo, è lui che è freddo o egoista o menefreghista.

Sono d'accordo che una persona che non ha voglia di fare sesso, sia libera di non farlo. Ma allora non si capisce perché non sia altrettanto ammissibile non soddisfare i bisogni di attenzione, se uno non se la sente. Perché questo doppio standard? C'è il sospetto che ci sia sotto una doppiezza tipicamente femminista, per cui i bisogni delle donne (emotivi) sono sempre legittimi e vanno soddisfatti, mentre quelli maschili (erotici) sono secondari, frivoli o sbagliati (quando non aderiscano alle esigenze femminili).

Il paradosso della monogamia senza sesso

Inoltre, nelle coppie c'è la contraddizione per cui quando uno non è disponibile al sesso col partner, si sente però anche in diritto di negargli la possibilità di fare sesso con terze persone (questo discorso si applica ad entrambi i generi). Può avere senso che un partner non sia obbligato a farlo per forza; ma se è qualcosa di cui ho bisogno, ed il partner non me lo fornisce mai, allora mi sembra legittimo cercarlo altrove. Altrimenti si crea il paradosso della coppia che è forzosamente monogama (ovvero dove il sesso è ammesso solo entro la coppia), ma senza sesso!
Ma se a te non interessa fare sesso con me, che ragione hai di controllare la mia attività sessuale? (come se il mio corpo fosse una tua "proprietà"). Questo si verifica non solo in coppie dove uno dei due non è disponibile occasionalmente, ma anche dove uno dei due ha praticamente smesso di essere disponibile.

“Contraddizione nelle coppie:
non voglio fare sesso con te,
ma tu non puoi farlo con altri”

Ma siamo sicuri che il sesso sia così importante per i maschi?

Quando presento discorsi del genere, c'è sempre qualcuno che nega questo assunto di base: dicono che "Il sesso non è così importante", "Si può vivere bene anche senza sesso", "Sono bisogni non naturali, creati - o amplificati - da una cultura troppo sessualizzata", ecc. Credo che questa resistenza arrivi principalmente da persone che negano i propri impulsi erotici, o che vi entrano in conflitto per via della loro educazione moralistica (spesso con radici religiose), oppure vivono in una dimensione intellettualistica che svaluta quella più corporea e dionisiaca.

Comunque sia, ci sono due prove che smantellano clamorosamente queste obiezioni, la prostituzione e la pornografia:
  • Entrambe sono tra le attività con maggiore giro d'affari al mondo.
  • Ed entrambe sono basate sul bisogno maschile di sesso (le versioni al femminile esistono, ma in quantità ben minore).
Se le obiezioni che ho citato prima fossero fondate, non ci sarebbe un uso pressoché universale della pornografia (e della masturbazione) da parte degli uomini; né ci sarebbero così tanti uomini (anche in coppia) che si rivolgono alle professioniste del sesso. I fatti parlano, ed i numeri li confermano.
Il fatto che la prostituzione sia definita come "il mestiere più antico del mondo", inoltre, comprova che questo bisogno non sia né recente né frutto di una certa cultura (è presente pressoché ovunque). Ma anche il porno, seppur "esploso" grazie ad Internet, non è fenomeno nuovo: raffigurazioni "pornografiche" esistono da millenni.

Riconoscere, capire ed accettare

In conclusione credo che per uomini e donne sarebbe più facile relazionarsi, se si riconoscessero apertamente questi due diversi bisogni:
  • Da parte maschile il bisogno di fare sesso di frequente (incluso l'utilizzo della pornografia).
  • Da parte femminile il bisogno di continua attenzione.
Senza giudicarli né sminuirli; ma riconoscendo che uomini e donne sono, per natura, diversi per molti aspetti. Per certi versi, potremmo vedere questi due bisogni come due modi differenti di sentirsi amati; in generale:
  • Un uomo si sente amato prima di tutto attraverso la sessualità (sentirsi desiderato fisicamente, apprezzato nel suo slancio erotico, appagato attraverso l'orgasmo, e accettato con le sue voglie - invece che giudicato).
  • Una donna si sente amata primariamente attraverso l'attenzione (ascolto, affetto, disponibilità, connessione, ed il resto che ho descritto nel paragrafo sull'attenzione).
Se il genere opposto ha un bisogno che a noi appare esagerato o privo di senso, non vuol dire che sia strano o sbagliato, ma che - semplicemente - è diverso da noi.

Osservo invece come generalmente la società rimuova, sminuisca o disprezzi il bisogno di sesso maschile; e dall'altra parte gli uomini spesso considerano il bisogno femminile di attenzione esagerato, soffocante o nevrotico - forse perché non lo comprendono, e non viene spiegato abbastanza.
Se di questi bisogni si parlasse apertamente, invece, forse ci verrebbe più facile capire ed accettare il genere opposto, invece di giudicarlo e respingerlo.

"Le donne hanno bisogno di una ragione per fare sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto."
(Billy Crystal)

"Il sesso è come il denaro; solamente quando è troppo è abbastanza."
(John Updike)

"Gli uomini vanno in discoteca per trovare sesso. Le donne vanno in discoteca per ricevere attenzione."
(Joe Elvin)


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Ipergamia: tutti vorremmo un partner migliore di noi

Il concetto di "ipergamia"* è familiare a chi si interessa di relazioni sentimentali (voce di Wikipedia in inglese con maggiori dettagli). In pratica indica la tendenza a scegliere un partner di livello superiore al proprio (in senso economico e sociale, ma non solo).

* Etimologia

La parola ipergamia deriva dalle parole greche "hyper" (al di sopra) e "gamos" (unione, coppia), quindi "unione superiore (al proprio status originario)".

Ipergamia femminile

Questa tendenza è particolarmente presente nelle donne, infatti esse tendono a cercare un partner migliore di loro stesse:
  1. In senso stretto, a livello socio-economico. Quindi con reddito e/o status sociale superiore; casi classici sono la segretaria che sposa l'avvocato, l'infermiera che sposa il medico, l'operaia che sposa il laureato (casi opposti possono esistere, ma sono alquanto rari).
  2. In senso ampio, ad ogni livello: le donne desiderano un uomo più alto di loro, più intelligente, più colto, più raffinato, più ambizioso, più forte, più coraggioso, e possibilmente anche più bello.
Il primo caso è quello più comune e tradizionale, esistente da sempre in ogni cultura (per esempio anche in India, dove vige un sistema di caste, ma in cui è previsto che la donna possa sposare uomini di caste superiori).
Il secondo invece sembra più diffuso in culture moderne ed occidentali; probabilmente perché è dove le donne hanno acquisito indipendenza economica, per cui il fattore economico diventa meno primario, e l'istintiva tendenza ipergamica si estende anche ad altri settori.

L'ipergamia femminile è la regola

L'esistenza dell'ipergamia femminile è fuor di dubbio, perché è la norma anche in natura: gli animali femmina scelgono per l'accoppiamento sempre i maschi migliori. Che sia il maschio dominante (Alfa) del gruppo in una specie sociale, quello più forte o coraggioso, quello col piumaggio più appariscente, quello che offre più cibo o che costruisce il nido più robusto, lo schema è sempre quello: i maschi migliori o più dotati vengono scelti, gli altri scartati.
Sarebbe ingenuo pensare che un comportamento così universale, non sia diffuso anche fra gli umani (dati pure i vantaggi evolutivi che offre).

Una pulsione più che una decisione

Non è tanto una pretesa intenzionale (o non solo), quanto una pulsione evoluzionistica: un partner dotato di maggiori qualità - a qualsiasi livello - tende ad offrire migliori geni e/o migliori possibilità di sopravvivenza e successo alla propria prole (è il meccanismo del "gene egoista" in azione). Essendo le femmine dotate di maggior "valore di mercato" dei maschi (in quasi tutte le specie), sono loro ad effettuare una selezione tra i pretendenti, e quindi possono permettersi di essere esigenti e puntare al meglio - o almeno provarci.
Ma come fanno a conquistare uomini con "valore" superiore? Ci riescono offrendo qualità particolarmente apprezzate dai maschi: la bellezza, la gioventù, le performance sessuali (infatti più una donna può offrire in questi termini, e più facilmente può ambire ad un uomo migliore di lei).

Tutti vorremmo qualcuno migliore di noi

Se però osserviamo i desideri ed i comportamenti degli esseri umani in generale, notiamo che una certa "ipergamia" è presente in chiunque. Cioè tutti tendiamo a desiderare il partner migliore possibile, o comunque con qualità maggiori delle nostre:
  • Se potessero, la maggior parte delle donne sceglierebbe come partner uomini tipo Brad Pitt, George Clooney o Richard Gere.
  • Allo stesso modo, la maggior parte degli uomini vorrebbe come donna un'attrice o una modella di intimo, potendola avere.
Nei maschi, però, questo impulso sembra orientato solo verso l'aspetto: cioè gli uomini aspirano agli esemplari più attraenti del sesso opposto (proprio come accade per le donne), ma non sono solitamente interessati a donne più intelligenti, colte o ricche di loro (magari lo apprezzano se succede, ma non è un requisito necessario).
I maschi sembrano quindi avere solo una "ipergamia estetica", mentre nelle femmine si estende anche allo status e al potere (George Clooney non è solo bello, ma anche ricco e famoso).

“Una certa ipergamia
è presente in chiunque”

Ipergamia come funzione evolutiva

In effetti questa tendenza ipergamica, come pure la differenza di preferenze tra uomini e donne, trova spiegazione nella psicologia evoluzionistica: cioè siamo attratti dalle qualità che ci offrono il maggior successo riproduttivo. Ma queste qualità non sono esattamente le stesse per i due sessi; per via della differente fisiologia, uomini e donne cercano cose diverse:
  • Per i maschi conta solo l'acquisizione di buoni geni ("Shopping for genes" in termini tecnici). Questi sono segnalati da certe caratteristiche fisiche che percepiamo come bellezza.
  • Per le femmine, invece, oltre ai buoni geni (e quindi all'aspetto fisico), è importante l'acquisizione di risorse ("Shopping for resources"). Da qui l'importanza data alla posizione economica o sociale, nonché ad altre qualità e talenti (che segnalano maggiori capacità e potenziale successo nella vita).

Amori non ricambiati

Come mai buona parte degli innamoramenti non viene ricambiata? Una spiegazione possibile è l'ipergamia: chi si innamora, spesso lo fa verso una persona migliore di sé (più attraente, più fascinosa, più dotata: per quello l'infatuazione è così intensa); che però a sua volta vorrebbe qualcuno di migliore, e non certo di livello inferiore (per quello non ricambia l'interesse).
Questi innamoramenti sono quindi destinati a rimanere unilaterali.

Oppure quando certe persone dicono "Non trovo nessuno che mi piace, e quelli che mi vogliono non piacciono a me", è probabile che ci sia sotto dell'ipergamia (in queste situazioni ciascuno desidera qualcuno "più in alto" di sé, ma non più in basso).

Anche se non lo ammettiamo

Poi non sempre siamo disposti ad ammettere questa tendenza (non vogliamo apparire pretenziosi o superbi), ma a livello istintivo è certamente presente: quando in una stanza entra una persona particolarmente fascinosa o dotata (sia essa uomo o donna), tutti i presenti ne sono colpiti e intrigati.
  • Gli uomini spesso competono per la donna più attraente di un determinato ambiente.
  • Di fronte ad un uomo di "elevato valore", le donne tendono ad entrare in una concorrenza spietata.
Di nuovo, questa tendenza ha un valore evoluzionistico: migliori sono le qualità del partner, migliori saranno quelle dei nostri discendenti. Non è una scelta razionale, è istintiva.

“Gli uomini competono
per la donna più attraente;
le donne si fanno
una concorrenza spietata”

Non siamo realisti

Se siamo preda della convinzione (illusoria) che gli esseri umani siano creature razionali (ma in pratica raramente lo siamo), ci aspetteremo che le persone siano realistiche e ben volentieri accolgano partner al loro stesso livello (consapevoli di non poter ambire molto più in alto). Ma questo non accade, anzi; oppure accade solo dopo diverse esperienze negative, e/o in presenza di una maturazione che non sempre avviene.

In pratica, quel che succede è che - appunto - tutti desideriamo persone migliori di noi (sia che ce ne rendiamo conto o meno); specialmente da giovani. E le persone di "livello" più basso, meno dotate (a livello fisico, intellettuale e/o culturale), da cui ci dovremmo aspettare un maggiore capacità di accontentarsi, sono spesso proprio quelle con ambizioni elevate. Prendiamo come esempio una ragazza decisamente bruttina, o un uomo anonimo senza alcuna qualità (quindi quelli con "valore di mercato relazionale" minore):
  • Ragazze di questo tipo spesso sognano il "Principe Azzurro", oppure corrono ostinatamente dietro ai maschi più attraenti (non di rado finendo con l'essere usate solo per fare sesso).
  • Uomini di scarso valore sono tra quelli più fissati con l'idea di conquistare una "modella", o comunque una donna dalla bellezza fuori dal comune.

Molti diventano realisti; altri mai

Certo non è sempre così: molti sviluppano un certo realismo, magari in seguito a delusioni ed esperienze negative, quindi abbassano le loro mire.
Ma altri, forse tra i più immaturi, mancano di alcun senso di realismo e continuano a perseguire la loro istintiva ipergamia. Forse perché mancano di un senso obiettivo del proprio valore, oppure per compensare un loro senso di inferiorità (avere un partner di alto valore li farebbe sentire, per "luce riflessa", come se loro stessi fossero migliori).

Ipergamia solo al femminile?

Ma se abbiamo tutti una tendenza ipergamica, come ipotizzo, come mai in genere viene considerata solo l'ipergamia femminile? Probabilmente perché solo le donne "se la possono permettere", mentre negli uomini rimane soltanto potenziale.
  • In ambito relazionale, la donna ha più valore dell'uomo: infatti solitamente è l'uomo che corteggia, mentre è la donna che viene corteggiata e sceglie. E' lei in posizione di potere (lo stesso accade fra gli animali).
  • Inoltre le donne possiedono un potere sessuale che l'uomo non ha: per cui gli uomini hanno più bisogno delle donne, che viceversa (in epoche passate le donne avevano bisogno degli uomini per ragioni economiche o di sopravvivenza, ma in Occidente ora non è più così).
Questa posizione di "superiorità relazionale" fa sì che molte donne possano soddisfare il loro impulso ipergamico (quantomeno quelle dotate di sufficiente valore estetico), mentre gli uomini non hanno quel potere innato, e devono quindi "accontentarsi": è comune che l'impiegata sia corteggiata dal manager, o la casalinga sposi un professionista; è molto più raro che un uomo medio abbia come partner una donna assai più bella di lui.

L'eccezione alla regola maschile è rappresentata dal potere economico o di status: gli uomini che lo sviluppano possono infatti ambire a donne anche molto più belle di loro. E' di fatto normale vedere uomini ricchi, potenti o famosi circondati da donne affascinanti (dimostrazione che l'impulso ipergamico è comune anche fra i maschi, ma pochi riescono a soddisfarlo).
Un esempio lampante è l'attore Leonardo DiCaprio: le sue molte partner sono sempre state donne bellissime (spesso super-modelle) e giovanissime (mai più vecchie di 25 anni). Lo stesso farebbe gran parte degli uomini, se potesse.

“L'ipergamia è più femminile
perché le donne
se la possono permettere”

Ma, in pratica, siamo davvero ipergamici?

A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: ma se fossimo davvero tutti ipergamici, allora non si formerebbero coppie; tutti correrebbero dietro a qualcuno migliore di loro, che a sua volta vorrebbe qualcuno migliore, e così via.
Ovviamente, in realtà non funziona così: la maggior parte delle persone entra in relazione, a volte anche a lungo. Buona parte si sposano, fanno figli... e tutto questo anche se il partner non è proprio vicino all'ideale, o tanto migliore di se stessi.

Ma allora, l'ipergamia esiste oppure no? E se esiste, come si concilia con la realtà delle coppie che si scelgono? E' quello a cui cerco di rispondere in questo post.
Direi che le ragioni primarie per cui l'ipergamia - seppur reale - non impedisce alle coppie di formarsi, sono le seguenti:

L'innamoramento

Quando ci innamoriamo vediamo l'altro come perfetto e meraviglioso, quindi migliore di quanto sia realmente. Perciò anche migliore di noi (è anche per quello che ne siamo così rapiti ed entusiasti).
Poi quando l'innamoramento passa vediamo l'altro in modo più realistico, e ne siamo quindi per certi versi delusi. A questo punto molti si lasciano, perché non desiderano come partner la persona reale (invece di quella idealizzata che vedevano prima). Altri invece rimangono in coppia, magari perché hanno imparato ad apprezzare le varie qualità di un partner "imperfetto" ma comunque valido.
Per certi versi, potremmo vedere l'innamoramento come un "trucco" che la Natura usa per superare l'ostacolo dell'ipergamia (almeno temporaneamente).

Scambiare il potenziale con il reale

A volte scegliamo un partner sedotti dalle sue "potenzialità", da quello che noi crediamo potrebbe diventare, piuttosto che da quello che è realmente. E poi ci impegniamo per spingerlo a sviluppare quel potenziale. Questo capita specialmente nelle donne, in cui questa tendenza a premere sul partner perché cambi è relativamente frequente.
In questi casi l'impulso ipergamico ci porta ad "investire" in un futuro ipotetico, all'altezza delle nostre aspettative, che però potrebbe anche non realizzarsi mai.

Ci completiamo a vicenda

La maggior parte delle coppie presenta un certo grado di complementarietà, ovvero ogni partner possiede qualità che all'altro mancano, che portano in un certo senso a "completarsi" a vicenda. Anche questo può essere una risposta all'impulso ipergamico: ci porta a vedere l'altro come "migliore di noi" (almeno per certi aspetti), quindi prezioso e appetibile, od anche necessario avendo lui qualità a noi mancanti.
Un esempio classico di complementarietà sono le coppie dove lui è più razionale e concreto, lei è emotiva e sognatrice (lui è affascinato dall'emotività di lei, lei è rassicurata dalla concretezza di lui).

Necessità e bisogni

A volte mettiamo da parte l'impulso ipergamico perché certi nostri bisogni diventano più pressanti:
  • Patiamo troppo la solitudine, quindi un partner anche "normale" (o persino mediocre) ci può apparire meglio che restare da soli.
  • Il nostro "orologio biologico", o comunque il desiderio di avere dei figli o creare una famiglia, può diventare più forte del desiderio di un partner eccezionale.

“Se patiamo la solitudine,
un partner normale
è meglio che restare da soli”

Le esperienze negative ci plasmano

Probabilmente tutti partiamo con un'istintiva ipergamia e andiamo incontro bramosi verso le persone (migliori) che ci entusiasmano. Questo capita quasi a tutti nell'adolescenza: a scuola i maschi hanno una cotta per la più bella della classe, e le femmine smaniano per il compagno più attraente, atletico o carismatico. Ma anche da adulti abbiamo spesso un debole per un attore o attrice, una modella, una celebrità.
Però man mano che le delusioni ed i rifiuti continuano ad arrivare, tendiamo a ridimensionare l'entusiasmo e ad adattarci. Consapevolmente o meno, realizziamo che certe persone saranno sempre fuori portata per noi, per cui riduciamo le nostre ambizioni a livelli più realistici.
Quindi certe persone vengono plasmate dalle esperienze negative, e ridimensionano i loro impulsi ipergamici verso obiettivi più accessibili. Questo non ci impedisce di fantasticare sull'attore o sulla modella... ma solitamente comprendiamo che rimangono solo un sogno. Solo le persone immature, non consapevoli dei propri limiti, continuano a credere di poter ambire così in alto.

Maturità e capacità di accontentarsi

Una parte fondamentale della maturità è la capacità di fare i conti con la realtà. Quindi anche capire che certi sogni sono fuori dalla nostra portata, o che inseguirli porta più sofferenza che soddisfazione. Con questo tipo di maturità una persona non si fa condizionare dal suo impulso ipergamico, ma riesce ad apprezzare anche partner "ordinari" se comunque validi per molti aspetti.

Questo succede sia ad uomini che donne, ma ho notato in molte donne una tendenza ad auto-convincersi che il partner, o la relazione, siano migliori di quanto realmente sono. Come se l'impulso ipergamico continuasse a premere e, per zittirlo, la persona si raccontasse quanto il partner sia meraviglioso (oppure lo si fa per convincere gli altri, non saprei).

Ipergamia e dating online

Un ambito in cui si evidenzia l'ipergamia di tutti è quello del dating online (Tinder, Meetic e simili). Questi siti offrono una scelta apparentemente infinita, per cui gli utenti (e le donne in particolare) sono invogliati a scartare i più e scegliere solo i profili migliori.
In pratica, le app di dating creano un "mercato relazionale globale" (per quanto virtuale), senza limiti, che alimenta la speranza ipergamica di poter trovare un partner "al top" a prescindere dal proprio livello.

In un "mercato locale", numericamente limitato (com'era prima di Internet), finiamo con l'essere realisti ed accontentarci di qualcuno disponibile. La scelta illimitata del dating online, invece, alimenta l'istinto ipergamico, la tendenza a scartare ("swipe left") chiunque abbia un minimo difetto o mancanza, e la speranza che al prossimo click appaia la persona dei nostri sogni che ci ricambierà.
Questa dinamica, unita alle tendenze individualista e narcisista cresciute negli ultimi decenni, fanno sì che molte persone rimangono condizionate dalla loro ambizione ipergamica, e non sappiano più accontentarsi; restando così sempre sole.

“Le app di dating
creano un
mercato relazionale globale”

Quando l'ipergamia domina

Quando l'impulso ipergamico prevale, le persone non riescono ad accontentarsi o adattarsi:
  • Certi uomini continuano a correre dietro alle donne più belle, nonostante i continui rifiuti che ricevono, rifiutandosi di riconoscere che sono fuori dalla loro portata.
  • Certe donne preferiscono rincorrere, o restare legate a, uomini con alto "valore di mercato" (per esempio benestanti, oppure virili e dominanti, maschi Alfa), che però le trattano male o sono poco disponibili; piuttosto di considerare uomini con minor valore ma che sono sinceramente interessati a loro.

Le vittime dell'ipergamia

Chi rimane governato dall'impulso ipergamico, per cui rifiuta di accontentarsi o adattarsi puntando invece sempre "più in alto", rischia di finire in due modi:
  • Rimane sempre da solo
  • Vive una serie continua di delusioni relazionali

Questo può succedere anche a chi si ostina a credere a certe "favole romantiche":
  • Che un giorno arriverà finalmente il "Principe Azzurro".
  • Che esiste la "persona giusta" con cui vivere una relazione perfetta.
  • Che possono vivere un amore straordinario, con un partner eccezionale, anche se sono persone ordinarie.
  • Che meritano un grande amore, anche senza fare nulla per esserne all'altezza.

Parte del diventare realmente adulti sta nel riconoscere i propri limiti (che ognuno ha), come pure quelli della realtà. Quindi anche ammettere che non si può avere tutto o fare tutto - e questo vale anche per le relazioni.
Chi ha una vita sentimentale deludente o infelice, e accusa il mondo oppure crede di essere "sfortunato in amore", farebbe bene a chiedersi se invece sta solo inseguendo qualcosa che non esiste, o che è fuori dalla sua portata.

"Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse: prima di sposare un miliardario, se ne innamora!"
(Cesare Pavese)


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Desiderio maschile: cosa faremmo senza?

Osservo di frequente donne (e femministe in particolare) che si lamentano del desiderio maschile, di come sia spesso invadente ed ossessivo, di come susciti in loro disagio od anche paura.
Non hanno tutti i torti: in effetti c'è una asimmetria nel desiderio fra uomo e donna, per cui gli uomini desiderano le donne molto più di quanto le donne desiderino gli uomini (parlo di desiderio sessuale in primis, ma non solo; le donne sono anche molto più selettive nella scelta di un partner). Questo squilibrio nel desiderio crea sulle donne una certa "pressione", un po' come se si sentissero seguite da un branco di lupi affamati. ;-)
L'infelice espressione "morto di figa" sintetizza sia il disprezzo verso questo pressante desiderio maschile, sia la frustrazione del sentirselo addosso in modo soffocante (anche dal vivo ma specialmente online).

I vantaggi dell'essere desiderate

Quello che queste donne sembrano dimenticare*, però, sono i vantaggi che questo desiderio procura loro:
  1. Prima di tutto dà alle donne un grande "potere sessuale", quindi la possibilità di "manovrare" gli uomini ed ottenere da loro quello che vogliono.
  2. Inoltre il desiderio maschile induce gli uomini ad una serie di comportamenti graditi che, in sua assenza, sarebbero ben più rari o sparirebbero del tutto.

* La visione distorta del femminismo

Il femminismo, in particolare, non menziona mai i vantaggi del desiderio maschile, perché promuove un paradigma in cui la donna è sempre vittima (e mai privilegiata), e l'uomo è sempre persecutore (e mai benefico).
Esiste persino una teoria dello "sguardo maschile" ("male gaze" in inglese), condannato in quanto - si sostiene - oggettivizza la donna e la riduce a mero oggetto di desiderio sessuale. Una teoria che contempla solo gli aspetti negativi di questo sguardo, ma sembra ignorare quanto le donne possano trarre piacere o beneficio dallo stesso sguardo (come si spiegherebbe, altrimenti, tutta la cura femminile verso il proprio aspetto?).

“Gli uomini desiderano le donne
molto più di quanto le donne
desiderino gli uomini”

Cosa farebbero gli uomini senza desiderio?

Ecco quindi la mia domanda: se gli uomini non provassero desiderio sessuale verso le donne, quali comportamenti maschili diminuirebbero o sparirebbero? Per esempio mi immagino che:
  • Il corteggiamento diverrebbe raro o assente
  • Ascolterebbero meno i discorsi femminili (che spesso troviamo noiosi o insulsi)
  • Sarebbero molto meno disposti ad ascoltare le loro lamentele
  • Sarebbero molto meno pazienti verso i loro atteggiamenti irrazionali
  • Ai primi segni di litigio, o di aggressività, si allontanerebbero (perché dovrebbero sopportarlo?)
  • Raramente farebbero loro regali
  • Si offrirebbero molto meno di pagare per loro
In generale, presumo che gli uomini sarebbero meno interessati, meno disponibili, meno pazienti e meno tolleranti.

Le risposte degli uomini

Ma questa è solo una mia ipotesi: non so come sarebbe per tutti. Per questo ho proposto un questionario su un forum che si occupa di relazioni, chiedendo agli uomini di indicare quali comportamenti sarebbero cambiati in assenza del desiderio verso le donne.
Hanno risposto in 38 (un campione piccolo, ma già indicativo). Il questionario pone due domande, e questi sono i risultati:

  • Domanda: Se tu non provassi più alcun desiderio sessuale verso le donne, come cambierebbe il tuo comportamento verso di loro?
Risposta Percent.
0 - Non avrei più alcun motivo di frequentarle* o interessarmi a loro 11%
1 18%
2 - Ne frequenterei poche, quelle con cui c'è vera stima ed amicizia 42%
3 8%
4 - Ne frequenterei molte, ma senza motivazione o impegno particolari 13%
5 3%
6 - Le frequenterei circa come prima, ma senza "investirci" (non mi sforzerei di compiacerle, niente regali o pagare per loro, niente corteggiamento) 3%
7 -
8 - Non cambierebbe niente: continuerei a frequentarle come prima, ad impegnarmi per farle contente, ad offrire regali e pagare per loro, a corteggiarle, ecc. 3%

* Con "frequentare", nelle risposte, intendo: "Frequentare intenzionalmente e personalmente (usciamo insieme, ceniamo insieme)"; non semplicemente trovarsi nello stesso ambiente (come accade in un gruppo).
N.B.: le risposte con numeri dispari indicano una scelte intermedia tra le due risposte adiacenti.


  • Domanda: Se tu non provassi più alcun desiderio sessuale verso le donne, quali comportamenti specifici cambieresti?
Risposta Percent.
Ascolterei meno i loro discorsi 60%
Sarei meno disposto ad ascoltare le loro lamentele 85%
Sarei meno paziente verso i loro atteggiamenti irrazionali 75%
Ai primi segni di litigio, o di aggressività, mi allontanerei 70%
Farei meno regali, o nessuno 35%
Mi offrirei meno di pagare per loro, o mai 40%
Non le corteggerei più 100%

Senza desiderio, (quasi) tutto cambia

Come previsto le risposte mostrano che, in assenza di desiderio sessuale, i maschi avrebbero verso le donne un atteggiamento alquanto diverso:
  • La maggioranza (61%, risposte 1 e 2) si limiterebbe a frequentare poche donne, quelle ricche di qualità che vanno oltre l'aspetto erotico, o le "vere amiche" con cui il rapporto umano è centrale. L'interesse per le donne in generale sembra quindi motivato principalmente dal desiderio sessuale.
  • Alcuni (25%, risposte 3-6) continuerebbero a frequentare molte donne (probabilmente perché piace loro la natura femminile), ma senza troppa dedizione o impegno.
  • Pochi (11%, risposta zero) non le frequenterebbero proprio: per questi la motivazione sessuale appare dominante.
  • Per una piccola minoranza (3%, risposta 8) non cambierebbe nulla. Questi potrebbero essere uomini asessuali, o con bassa libido, o poco connessi con la propria sessualità. Sono comunque l'eccezione che conferma la regola.

Interessante anche la seconda parte del questionario, che analizza comportamenti specifici:
  • Nessuno corteggerebbe più (100%). Questo è in linea con quanto visto sopra. Il corteggiamento appare come un "investimento" volto ad una relazione quantomeno sessuale; senza di essa perde di scopo.
  • Quasi nessuno avrebbe più voglia di ascoltare le lamentele femminili (85%). A quanto pare tutti gli uomini le detestano, e le sopportano solo in vista di futuri vantaggi.
  • Una simile insofferenza è rivolta verso gli atteggiamenti irrazionali, la litigiosità, ed anche le chiacchiere femminili in genere (60-70%). Insomma le donne ci piacciono, ma spesso sopportiamo a fatica certi aspetti della natura femminile.
  • Una buona parte diminuirebbe o smetterebbe comportamenti generosi come regali o offrire per loro (35-40%). Ma per la maggioranza, anche senza motivazione sessuale persisterebbe una generosità maschile.

Risulta evidente come la motivazione sessuale giochi un ruolo importante nel porsi verso l'altro sesso; in assenza di essa, le "regole del gioco" cambiano radicalmente.

Uomini e donne: simili ma diversi

Alcuni ritengono che questo valga anche per le donne: è l'interesse sessuale la prima pulsione a spingerle verso un uomo. Questo è vero in generale, ma:
  • Non sempre: un uomo può essere desiderato anche per il suo denaro, la sua posizione sociale, perché offre sicurezza, ecc.
  • Non nello stesso modo: basti vedere come le relazioni basate solo sul sesso sono ben apprezzate dalla maggioranza degli uomini, ma per la maggior parte delle donne si va da "Che orrore!", a "No grazie", a "Per un po' va bene ma poi voglio di più".
La differenza primaria sembra essere che per le donne il sesso è un elemento importante insieme ad altri, ma raramente basta da solo; mentre per gli uomini è l'elemento principale, e può anche essere sufficiente da solo.

“Per gli uomini il sesso
è l'elemento principale,
e può anche bastare”

Non c'è solo il sesso

Naturalmente l'interazione fra uomo e donna non è solo questione di sesso: ci può essere anche amicizia, stima, complicità, e ovviamente amore. Non me ne sono dimenticato. Però, in genere, per gli uomini il sesso ha importanza primaria (come confermato dal sondaggio, nonché da moltissimi comportamenti).
E siccome vedo frequenti accuse e disprezzo verso il desiderio maschile, oppure lo si ignora come se contassero solo i sentimenti, ho voluto chiedermi cosa succederebbe se questo "famigerato" desiderio sparisse. Per mettere in evidenzia l'ipocrisia di chi si lamenta di qualcosa quando lo irrita, ma ne gode quando fa comodo. E per ricordare alle donne che, se questo desiderio sparisse, si troverebbero a rimpiangerlo (o almeno così immagino).

Possibili obiezioni

Gli uomini non sono così

Naturalmente alcuni diranno che gli uomini non sono come appare nel sondaggio, oppure solo una minoranza è in tal modo, o che quelle risposte sono da maniaci del sesso. Altri sosterranno che il sondaggio non è affidabile.
  • Certo, sono il primo ad ammettere che il sondaggio è poco scientifico: il campione è piccolo, la metodologia è approssimativa; non offre quindi certezze, solo un'indicazione.
  • Ma da quanto conosco gli uomini, riflette realmente la natura maschile, anche di quegli uomini che pubblicamente non lo ammettono (perché temono il giudizio, o se ne vergognano). E' una di quelle cose che "Si fa ma non si dice".
  • A mio parere, quelle risposte sono sincere ed oneste come raramente capita di sentire (grazie anche all'anonimato del questionario). Nella maggior parte degli spazi sociali, gli uomini nascondono certe parti di sé perché sanno che quelle parti verrebbero criticate e sanzionate. E' un po' come accade per la pornografia: quasi tutti gli uomini la usano, pochi lo ammettono apertamente.

Il mio partner non è così

Non lo so, non lo conosco. Forse. :-)
Ma è probabile che si avvicini a quelle risposte più di quanto tu pensi. Però difficilmente te lo dirà mai, proprio perché tu non vuoi sentirtelo dire: invece vuoi coltivare la fantasia per cui "lui non è come gli altri".

Gli uomini dovrebbero essere diversi

Alcune donne obbietteranno che non ce l'hanno col desiderio maschile, ma che questo dovrebbe essere più contenuto, o meno indiscriminato, oppure dovrebbe manifestarsi solo quando è gradito, o solo da parte degli uomini che esse desiderano. Ma questo è come dire che dovrebbe piovere solo di notte o solo sui campi coltivati, o che la temperatura dovrebbe restare tra i 22 ed i 26 gradi! Cioè pretendere che la Natura si adatti alle proprie preferenze personali.

Ovviamente la realtà non funziona così: gli esseri umani si sforzano di adattarsi gli uni agli altri (le società esistono grazie a questo sforzo), ma non possono cambiare la loro natura profonda. Gli uomini hanno avuto, in passato, simili pretese verso le donne (viene in mente il lamento "Perché una donna non può essere più simile all'uomo?" nel musical "My Fair Lady"), ma oggi non la consideriamo una posizione sostenibile. La richiesta che il desiderio maschile si adatti alle esigenze femminili, è pretenziosa ed irrealistica quanto una richiesta maschile che le donne siano meno emotive o sempre disponibili a fare sesso.
La realtà è che le persone sono come sono, e non come vorremmo che fossero. Quando ci lamentiamo di qualcosa o qualcuno, sarebbe quantomeno onesto riconoscere se quella cosa, o persona, presenta anche dei vantaggi che ci fanno comodo - invece di lamentarcene e basta.

“Le persone sono come sono,
e non
come vorremmo che fossero”

Cosa succederebbe senza il desiderio maschile?

E' interessante immaginare cosa succederebbe, in concreto, in assenza del desiderio sessuale maschile. Vediamo alcuni scenari:
  • In giro per le strade, le donne vengono completamente ignorate dagli uomini (a meno che si conoscessero già in precedenza); perché dovrebbero importunare una sconosciuta? Anche le donne più belle, sexy o vestite in modo seducente, risultano come invisibili.
  • Uscendo la sera, in un locale pubblico tipo pub o discoteca: gli uomini restano perlopiù fra loro, non approcciano le donne, probabilmente nemmeno le guardano. Non offrono loro da bere, non parlano con loro (se sconosciute), non ci scherzano insieme. C'è anche da chiedersi se gli uomini andrebbero in discoteca (visto che normalmente ci vanno per conoscere donne, più che per ballare).
  • In Rete, le donne non ricevono più alcun approccio. I profili sui siti di dating non ricevono più alcun messaggio - tranne forse per i pochi davvero brillanti, intriganti e originali. Abituate a ricevere continue espressioni di apprezzamento, desiderio e proposte, le donne restano probabilmente stupefatte da questo silenzio inaspettato.
  • Nessuno le corteggia più. Niente regali, fiori o inviti a cena - tranne forse se c'è una grande amicizia.

Dal sollievo alla delusione alla mancanza?

Probabilmente all'inizio ci sarebbe, da parte delle donne, una sensazione di sollievo mista a stupore: finalmente si può vivere tranquille senza scansare occhiate e battutine, andare in giro senza essere importunate, lavorare senza equivoci, stare tra amiche in modo rilassato. Per molte una liberazione, immagino.
Questo per quanto tempo? Una settimana, due, un mese? E poi?
Dopo quanto tempo quelle attività che impegnano tanto le donne, che loro dicono di fare in primis per se stesse (truccarsi, vestirsi in modo scomodo ma che le valorizza, tacchi alti, intimo sexy...), iniziano a perdere di senso? Perché fare tutta quella fatica e sopportare la scomodità se poi nessuno ti guarda?
Come sarebbe sentirsi - in buona parte parte delle situazioni - trascurate, ignorate, lasciate da parte?

L'importanza del desiderio

Per certi versi, si potrebbe dire che il sesso per gli uomini è un po' come l'amore per le donne: un elemento fondamentale, senza il quale l'interesse per l'altro genere cala notevolmente. In effetti, se pensiamo ad una donna che incontra un uomo da cui sa con certezza che non sarà mai amata, questa donna sarà probabilmente poco interessata a lui, o comunque poco disposta ad investire tempo ed energie per conoscerlo (reazione simile a quello mostrata nel sondaggio).

La differenza è che l'importanza dell'amore è ammessa e se ne parla ampiamente, mentre quella del desiderio sessuale viene sminuita o se ne parla con imbarazzo e giudizio. Ma sottovalutare il desiderio non lo rende meno importante: lo rende solo più incomprensibile, e porta le persone a non capire la natura maschile.
Una donna che si rammarica di non capire gli uomini, potrebbe partire proprio da qui per comprendere meglio la psiche virile, e le tante differenze tra i due sessi.

"Ogni innamoramento, per quanto etereo voglia apparire, affonda sempre le sue radici nell'istinto sessuale."
(Arthur Schopenhauer)

"L'amore è una commedia in un atto: quello sessuale."
(Enrique Jardiel Poncela)

"Ogni umana attività è indotta dal desiderio."
(Bertrand Russell)


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