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Le tre origini dell'amore sentimentale

Per chi non comprende come "funziona" la psiche umana, spesso i sentimenti sono un mistero. Oppure scambiamo causa ed effetto, credendo che l'innamoramento sia la causa dei sentimenti, mentre è anch'esso l'effetto di altre cause.
C'è sempre una ragione per le emozioni che proviamo. In questo post proverò a spiegare cosa provoca il coinvolgimento sentimentale che proviamo verso un possibile partner, e quindi la relazione di coppia. Semplificando, questo coinvolgimento nasce principalmente da tre motivazioni fondamentali:
  1. L'attrazione fisica (a livello erotico, passionale, viscerale - inclusa la "chimica di pelle").
  2. L'intesa / Compatibilità tra personalità / affinità / sintonia (quando l'altro ci assomiglia e/o condivide valori, interessi, gusti, attività, obiettivi, visione del mondo).
  3. Le motivazioni inconsce (basate su parti profonde della nostra psiche, di cui non siamo consapevoli: figure genitoriali, traumi o ferite emotive, schemi relazionali familiari).
Che possono anche combinarsi tra di loro. Potremmo forse dire che la prima coinvolge più il corpo, la seconda l'animo e la mente, e la terza provoca forti reazioni viscerali.

E l'amore dove sta?

Quando si parla di motivazioni sentimentali, la più ovvia è scontata pare quella dell'amore: "Lo voglio / Lo desidero / Mi piace / Mi fa impazzire... perché lo amo" e simili. In realtà, secondo me l'amore è più una conseguenza che una causa, e si sviluppa a grandi linee così:
  1. Una certa persona ci ispira forti e profonde emozioni per qualche motivazione (come le tre esposte sopra, di cui però raramente siamo consapevoli).
  2. Questo ci genera sia un potente attaccamento (bisogno), sia uno slancio affettivo (per cui faremmo di tutto per l'altro); oltre a profonda felicità (se siamo ricambiati) oppure strazio (se veniamo respinti). E chiamiamo tutto questo "amore" (anche se è più corretto definirlo "amore romantico").
Ma se osserviamo questa dinamica, vediamo bene che la seconda fase non potrebbe accadere senza la prima: l'amore della seconda parte è quindi una conseguenza delle motivazioni presenti nella prima (senza le quali possiamo provare una serie di sentimenti positivi verso qualcuno - come simpatia, amicizia o affetto - ma non innamoramento o amore romantico). Ma poiché non siamo consapevoli di quanto ci succede nella prima fase, non abbiamo spiegazioni per essa, e ci ritroviamo "inspiegabilmente" immersi nella seconda, con l'amore che ne risulta: poiché è tutto ciò che vediamo, lo prendiamo come causa o spiegazione.
E' un po' come una persona completamente ignara di tecnologia che usa un ascensore e, se gli chiediamo cosa muove l'ascensore, risponde "Il mio dito che preme il pulsante". Costui non ha idea di tutto l'apparato - a lui invisibile - che muove l'impianto, quindi scambia il suo dito per una causa prima.

“L'amore è più una conseguenza
che una causa”


1. L'attrazione

Cosa intendo con "attrazione fisica"? E' quell'emozione di intenso interesse verso qualcuno, una pulsione potente che ci spinge verso lui o lei, di solito unita ad un desiderio di possesso. Quell'emozione ci suscita un desiderio di unione erotica / emotiva / affettiva / spirituale con quella persona, al punto da volere che diventi parte della nostra vita.

N.B.: E' bene sottolineare che l'attrazione non scaturisce solo dalla bellezza fisica (come molti credono). L'attrazione nasce anche da altri fattori, quali personalità, carisma, esuberanza erotica, talenti; e negli uomini ricchezza, potere e status.

A cosa serve l'attrazione

Ma qual è il senso dell'attrazione? Essenzialmente, è il meccanismo con cui la Natura ci induce ad accoppiarci e riprodurci. Infatti funziona negli animali similmente a come accade per noi: siamo attratti dalle persone cui potremmo avere figli più sani e/o meglio accuditi.
Quella che noi percepiamo come "bellezza", infatti, è sempre un segno di "fitness genetica", cioè geni di qualità e/o buona capacità riproduttiva. Pensiamo a tratti come la simmetria, una capigliatura folta, denti sani, muscoli negli uomini e curve nelle donne (o a come la loro assenza ci spenga l'attrazione): sono tutti segnali di buona fitness genetica e riproduttiva.
Inoltre, siamo spesso attratti dalle persone che hanno buona compatibilità genetica con noi, ovvero i cui geni combinati con i nostri hanno elevate chance di generare figli sani e forti. Questo tipo di compatibilità può spiegare perché l'odore di certe persone ci affascina o ci respinge, ed in generale il fenomeno della "chimica di pelle" (quando il semplice contatto col corpo di una persona ci provoca una forte eccitazione o un senso di benessere).

Da notare che questo meccanismo funziona anche quando non abbiamo alcuna intenzione di procreare, e persino se siamo sterili. E' infatti un istinto profondo e fondamentale (radicato nella nostra parte animale), su cui la ragione non ha alcun influsso. Tanto è vero che non di rado possiamo sentirci attratti da persone "pessime" (un uomo violento od egocentrico, una donna nevrotica o manipolatrice), o già impegnate, o che sappiamo essere inadatte a noi... ma ci possiamo fare ben poco.

Gli effetti dell'attrazione

L'attrazione è quindi la motivazione sentimentale più intensa e frequente, ma anche spesso fraintesa: molti provano attrazione od eccitazione e, specialmente se poco consapevoli delle proprie emozioni, chiamano tutto ciò "amore" (non è nemmeno colpa loro, visto che a tutt'oggi non ci viene data un'educazione emotiva e sentimentale; per cui molti rimangono "ignoranti" riguardo il proprio mondo interiore).
In altri post ho spiegato come funziona l'attrazione, e come questa sia la motivazione principale che conduce alla coppia (anche se ci piace credere diversamente). Immagino che questa sia un'affermazione controversa, anche perché la cultura romantica in cui siamo immersi pone l'accento sui sentimenti e tende a svalutare istinti e pulsioni. Ma la conferma di quanto dico è data dal fatto che la stragrande maggioranza delle persone ammette che non sceglierebbe come partner qualcuno verso cui non prova attrazione.

Questo è tanto più vero quanto più siamo influenzati dagli ormoni. Infatti nell'adolescenza e nella prima gioventù spesso le relazioni sono principalmente basate sull'attrazione, motivo per cui molte hanno breve durata: quando l'innamoramento passa e/o la passione erotica si spegne (cosa frequente dopo i primi due-tre anni), tante relazioni si disfano oppure uno dei due dice "Non ti amo più". Finita l'attrazione, a volte rimane ben poco.

“Molti provano
attrazione od eccitazione
e chiamano tutto ciò amore”

L'attrazione non dà garanzie

Il limite principale dell'attrazione, infatti, è che non offre nessuna "base" solida su cui costruire la relazione (a parte l'eccitazione e il desiderio, collegati alla riproduzione), e quindi nessuna garanzia sul successo della relazione stessa. Il fatto di provare una forte attrazione per qualcuno, infatti, non assicura affatto:
  • Reciprocità: possiamo benissimo impazzire per qualcuno che non ci vede nemmeno. Anzi, poiché tendiamo ad essere ipergamici, è comune sentirsi attratti da chi è molto più avvenente di noi e, quindi, è fuori dalla nostra portata.
  • Compatibilità: potremmo essere due persone che non hanno nulla in comune, senza nulla da dirsi, con valori ed obiettivi opposti... e provare comunque attrazione. E siccome l'attrazione è inebriante e "dà alla testa" (un po' come una droga), all'inizio non lo vediamo ma ce ne accorgiamo solo in seguito.
  • Durata: come visto nel punto precedente, possiamo essere attratti da persone incompatibili con noi. Se questo all'inizio può non sembrare un grosso problema, sulla lunga distanza è solitamente mortale per la relazione. Senza compatibilità, anche la persona più sexy ci diventa intollerabile col tempo (ma lo scopriamo solo quando ci tocca sopportarla ogni giorno).
  • Soddisfazione erotica: paradossalmente l'attrazione - che è il "motore" della pulsione erotica - non garantisce nemmeno una sessualità appagante. Anche se l'altro ci fa impazzire, infatti, se abbiamo gusti o ritmi diversi, preferenze contrastanti, livello di libido distanti o "linguaggi" erotici incompatibili, a letto non riusciremo a trovare un'intesa.
Insomma, l'idea romantica - e diffusa - per cui se qualcuno mi fa "perdere la testa" allora è "la persona giusta", è totalmente infondata.

"A letto eravamo perfetti. Però cominciavamo a litigare già mentre andavamo al bidet."
(Ava Gardner)

Meno ormoni, più consapevolezza

Col passare del tempo, però, di solito: (anche se non tutti hanno questa maturazione)

E' con questa evoluzione, quindi, che di solito le persone imparano a combinare l'impulso dell'attrazione con il senso di benessere che provoca l'avere vicino qualcuno con cui ci sentiamo "a casa".

“Impariamo che a volte
l'attrazione di pancia ci porta
verso le persone sbagliate”


2. L'intesa / Compatibilità

Avere una elevata compatibilità significa essenzialmente che l'altra persona "combacia" armoniosamente con la mia personalità, un po' come fa una chiave con la propria serratura. Con la maggioranza delle persone che incontriamo ci sentiamo sempre almeno un po' "estranei", e tenuti a nascondere qualche aspetto di noi; quando incontriamo qualcuno di davvero compatibile, invece, ci sembra di "essere a casa": ci comprendiamo a vicenda, ridiamo delle stesse battute, abbiamo passioni in comune, sentiamo di poterci fidare e rivelare interamente.
E' questo tipo di corrispondenza che genera quelle sensazioni deliziose di "Mi sento del tutto a mio agio", "E' come se ci conoscessimo da sempre", "Mi sento al sicuro", "Finalmente mi sento compreso", "Sento che posso dire qualsiasi cosa", ecc.

Aree di compatibilità

La compatibilità tra due persone comprende diverse aree, di seguito alcune tra le più significative:
  • Personalità: alcune personalità funzionano meglio quando sono affini (simili), altre quando sono complementari (ognuno completa l'altro); oppure quando c'è il giusto mix tra i due (due persone troppo simili potrebbero annoiarsi; se troppo diverse tendono a scontrarsi). Una personalità vivace ed estroversa può essere complementare ad una più riflessiva ed introversa, se le differenze non sono estreme. Altri aspetti sono socievolezza, apertura mentale, curiosità, (dis)inibizione, spirito avventuroso, intraprendenza.
  • Comunicazione: la capacità di comunicare apertamente e onestamente è fondamentale; aiuta a risolvere i problemi, superare i conflitti in modo costruttivo, e creare intimità. Anche la disponibilità a mettersi in discussione, ammettere i propri errori, trovare compromessi, sono qualità che aiutano la relazione a prosperare.
    Spesso uomini e donne non si capiscono perché sono differenti, ed anche perché hanno aspettative errate.
  • Emozioni e Intimità: alcuni riescono a svelare il proprio mondo interiore ed emotivo (quando sanno di potersi fidare), per altri è quasi impossibile (o ne sono ignari). Questo tipo di condivisione aiuta a raggiungere un'intimità profonda, che potremmo definire come "comprendere l'anima dell'altro". E' essenziale anche la capacità di esprimere le proprie emozioni senza aggressività, così come saper accogliere le emozioni dell'altro senza giudicarle.
  • Intesa erotica: questa avviene quando ritmi, gusti e preferenze dei partner combaciano, di modo che entrambi possano lasciarsi andare ed esprimere pienamente il proprio potenziale erotico. Richiede anche l'espressione sincera dei propri desideri e fantasie sessuali: l'altro non può indovinarli.
    Da notare che questa intesa è cosa diversa dall'attrazione: possiamo essere attratti da qualcuno poco compatibile (ed il sesso sarà allora frustrante o poco appagante), oppure non sentirci attratti fisicamente da qualcuno che è però molto compatibile con noi (in questi casi vale la pena di fare dei tentativi per scoprire se "i corpi si piacciono", nonostante non ci venga molto spontaneo).
  • Valori: spesso consideriamo i nostri valore come "giusti" e diamo per scontato che l'altro li condivida (salvo poi avere sorprese). Ma valori quali famiglia, amicizia, religione, onestà, l'orientamento politico, la ricchezza materiale oppure la crescita spirituale, sono temi fondamentali su cui possono esserci forti conflitti.
  • Obiettivi: avere obiettivi in comune lega i partner e li aiuta a raggiungerli; il contrario li fa sentire come se viaggiassero su "binari diversi". Obiettivi importanti sono formare una famiglia, avere figli, la carriera, la sicurezza economica, la casa, i viaggi, la crescita personale; ed è bene chiarirli dall'inizio - anche perché alcuni sono incompatibili fra loro (voglio passare più tempo in famiglia o nella professione? Preferisco investire nella casa o nei viaggi?).
  • Interessi e Attività: ovviamente avere hobby e passioni in comune rende la coppia più affiata e legata ma, a differenza di valori ed obiettivi, qui è anche possibile che i partner ne coltivino di diversi; anzi può arricchire il rapporto. Se però gli interessi sono del tutto diversi, questo facilmente creerà un divario tra i due.
  • Stile di vita: le differenze riguardo abitudini alimentari, attività sociali, gestione del tempo, pulizia e ordine (o loro mancanza), orari, puntualità... se notevoli possono incrinare la relazione. E' una di quelle aree in cui una certa diversità è stimolante, troppa diventa sfiancante.
  • Rispetto e Fiducia: una relazione sana e felice richiede entrambi. Se l'altro non ci mostra rispetto, o se non ci ispira fiducia, difficilmente il rapporto potrà svilupparsi in modo armonioso.
In sintesi, la compatibilità tra due persone è una combinazione di fattori psicologici, emotivi, relazionali e pratici. Le differenze possono arricchire la relazione, ma le somiglianze forniscono una "base solida" per un legame appagante e durevole.

“Due persone troppo simili
potrebbero annoiarsi;
due troppo diverse
tendono a scontrarsi”

Non trascurare le incompatibilità, non pretendere la perfezione

Da notare che una forte attrazione può indurci a trascurare le incompatibilità, o spingerci a pensare che "l'amore sistemerà tutto"... ma col tempo scopriamo che quasi mai è così. Possiamo anche amare una persona poco compatibile, ma se è troppo diversa od opposta a noi, questo sarà fonte di continua frustrazione.

Infine, ricordiamo che la perfezione in amore non esiste: anche con il partner migliore ci sarà sempre qualche aspetto che non ci garba, o che ci manca. Ritengo che una compatibilità del 90% sia già una forma di "paradiso relazionale", che ben pochi nella vita riescono a realizzare.


3. Le motivazioni inconsce

La terza motivazione fondamentale ha a che fare con parti profonde e nascoste della nostra psiche: quando l'altra persona... Questo tipo di motivazione può essere molto potente, ed è spesso alla base di amori travolgenti oppure infelici e tormentati, che le altre persone trovano irrazionali e inspiegabili: per esempio quando qualcuno rimane legato ad un partner violento o che lo maltratta. Queste stesse persone non sanno spiegare la forza di questo legame, oppure ricadono in spiegazioni ingenue o semplicistiche: "Perché lo/la amo", "Non posso fare a meno di lui/lei", ecc. In realtà non lo sanno davvero (se non dopo un percorso di terapia).

Qui però scelgo di non approfondire questa motivazione poiché, essendo basata su fattori personali ed inconsci, non può essere generalizzata: ognuno ha la sua storia, e la maggioranza delle persone è completamente ignara di ciò che si nasconde nel profondo della propria psiche. Per chi sia interessato ad esplorare questo tema, suggerisco di considerare i libri proposti nella Bibliografia, specialmente nelle sezioni "Psicologia" e "Relazioni"; oppure di parlarne con un esperto che possa aiutare a fare luce nelle zone oscure del proprio Sé.

“L'inconscio è spesso alla base
di amori travolgenti
oppure infelici e tormentati”



Combinazione di motivazioni

Naturalmente in ogni situazione possiamo ritrovare una diversa combinazione delle tre motivazioni citate. Conoscere ciascuna di esse può aiutarci a capire meglio l'origine di ciò che proviamo, e cosa eventualmente ci manca. Per esempio due situazioni comuni sono le seguenti:
  1. Proviamo forti emozioni ed attaccamento verso l'altra persona... però ci troviamo spesso a scontrarci o litigare. ---> E' probabile che ci sia un'elevata attrazione ma una bassa intesa o compatibilità.
  2. Ci sentiamo bene con l'altra persona, siamo a nostro agio, la stimiamo e apprezziamo... però ci manca qualcosa di importante; ci troviamo a dire cose tipo "Non c'è quel quid", "Non è scattata la scintilla". ---> E' probabile che ci sia bassa attrazione ma elevata compatibilità.
Attenzione all'errore comune di credere che nel primo caso "Però ci amiamo" (confondendo la passione con l'amore), oppure nel secondo "Non è la persona giusta perché non ho perso la testa".

Molta attrazione, scarsa intesa

Come spiegato, l'attrazione - e la conseguente passione travolgente - ci possono regalare sensazione meravigliose, ma non sono garanzia di stare bene insieme, né di lunga durata. Molte relazioni di questo tipo naufragano tra litigi ed incomprensioni, oppure finiscono in tradimenti e scenate... perché fondamentalmente quelle due persone non riescono ad andare d'accordo. Rimangono come "estranei".
Nel periodo iniziale dell'innamoramento ci può sembrare che la nostra passione possa superare ogni ostacolo. Ma quando questo effetto termina, le incompatibilità diventano sempre più evidenti e noi diventiamo sempre meno capaci di sopportarle.
E' uno di quei casi in cui un partner può ritrovarsi a dire "Lo amo ma lo odio". Il che di solito significa "Provo una forte attrazione ma non sopporto il suo carattere / comportamento".

Bassa attrazione, grande intesa

Questo è un tipo di relazione che produce un grande senso di benessere emotivo e affettivo, ci ispira fiducia e apertura, ma non suscita emozioni travolgenti né le "farfalle nella pancia". Come già indicato, questo è di solito un rapporto in cui l'attrazione è bassa oppure in cui l'innamoramento non è avvenuto.
A dispetto delle belle sensazioni, col tempo ci chiediamo se "manchi qualcosa" o dubitiamo che "sia amore" (perché confondiamo l'innamoramento con l'amore). Di conseguenza tendiamo a sottovalutare questo tipo di relazione e accantonarlo, specialmente se crediamo nelle "favole romantiche", o se associamo il "perdere la testa" al "vero amore".

Certamente ognuno è libero di decidere della sua vita come vuole, incluso il rischio di farsi male inseguendo un amore idealizzato come rappresentato nelle commedie romantiche. Vorrei però dire che, specialmente sulla lunga distanza, le qualità di una relazione come questa possono rivelarsi più preziose, rare e profonde di una passione passeggera. Se in particolare in passato relazioni travolgenti ci hanno poi deluso, può valere la pena dare a questo tipo una chance in più.

Possibili rischi

Un rischio di una relazione di questo tipo è che l'attrazione e il desiderio calano nel tempo, per cui se sono bassi già all'inizio potrebbero spegnersi sul lungo termine (la perdita del desiderio nelle donne è molto frequente). Quindi i partner si ritrovano in una relazione tipo "fratello e sorella" (buon legame affettivo ma zero eros).
Un altro rischio è che uno dei due incontri qualcuno verso cui prova forte attrazione, e questa risulti irresistibile per chi ne patisca la mancanza; con una conseguente elevata possibilità di tradimento.

“Ognuno è libero di vivere la vita
come vuole, anche di farsi male
inseguendo un amore idealizzato”

Motivazioni secondarie

Oltre alle motivazioni fondamentali possiamo incontrare loro varianti, oppure motivazioni secondarie o accessorie. Varianti possibili sono per esempio:
  • A volte ci innamoriamo di chi nutre i nostri bisogni profondi, e così facendo ci rende felici o riempie un nostro "vuoto". Possiamo anche non essere consapevoli di quei bisogni ma, quando qualcuno li soddisfa, sollecita una reazione intensa dentro di noi. Questo riguarda la motivazione "2. Intesa / Affinità" (il mio bisogno incontra nell'altro una risposta) od anche la "3. Inconscio" (per esempio se mi manca una figura genitoriale e la rivedo nell'altro).
  • Siamo attratti da chi ha una qualità che vorremmo tanto avere, ma che non abbiamo sviluppato (la donna fragile attratta dall'uomo forte; l'uomo "duro" affascinato dalla donna affettuosa; la persona iper-razionale intrigata da quella creativa e fantasiosa: costoro cercano una loro "parte mancante" nell'altro). Questo impulso è un misto tra le motivazioni "2. Intesa / Affinità" (l'altro rispecchia un mio potenziale che vorrei sviluppare) e "3. Inconscio" (non sono consapevole di avere quel potenziale, quindi mi attacco a chi ce l'ha).
  • Se ho una pessima autostima, tenderò ad attaccarmi a persone di "bassa qualità" o che mi trattano male, perché nel mio profondo non credo di meritare di meglio.
  • Se ho una "ferita emotiva", per esempio del tradimento o dell'abbandono, tenderò a scegliere partner che mi tradiscono o abbandonano.
Le ultime due dinamiche ricadono nella motivazione "3. Inconscio" (non siamo consapevoli del reale motivo per cui facciamo certe scelte).

Motivazioni culturali

Un altro tipo di motivazione secondaria può essere quella dei condizionamenti culturali: ovvero i gusti ed i valori che la cultura in cui viviamo ci trasmette, e che noi "assorbiamo" senza renderci conto.
  • Per esempio prima degli anni '60 non esisteva la mania delle magrezza: la maggioranza degli uomini preferiva le donne "curvilinee". Da quando la magrezza è diventata di moda, molti la inseguono perché sono condizionati dai modelli trasmessi dai media.
  • Oppure la preferenza per la pelle abbronzata. Quando l'agricoltura era predominante, si trovava attraente una pelle pallida perché era indice di persona altolocata che non doveva lavorare nei campi. Oggi che viviamo al chiuso e siamo tutti pallidi, troviamo attraente l'abbronzatura perché indica persone benestanti che non stanno chiuse tutti i giorni in ufficio e fanno invece frequenti vacanze. In questo caso, ciò che prendiamo per "bellezza" è invece un segno di status.

Motivazioni opportunistiche

Queste motivazioni possono influenzare la scelta del partner, ed anche accendere le nostre emozioni; ma non sono collegate all'altra persona in sé, quanto a quello che possiamo ottenere da lei.
  • Una classica motivazione opportunistica è quella che riguarda Ricchezza / Potere / Status (attiva principalmente nel genere femminile). In questi casi ci si sente attratti da (o semplicemente interessati a) chi può offrirci uno stile di vita benestante, e/o occupa una posizione di potere, e/o possiede uno status elevato. Le donne sono specialmente sensibili a questa motivazione perché hanno una tendenza ipergamica (ricerca di un partner di livello superiore al proprio), per ragioni evoluzionistiche.
  • Un altro caso è quando scegliamo un partner soltanto come mezzo per ottenere una famiglia, e/o dei figli. Quando ciò accade il partner è solo uno "strumento" per arrivare ad un fine, ma non c'è un reale interesse per la persona: ottenuto il risultato, il partner viene facilmente ignorato o allontanato.
  • Similmente, a volte si crea un legame principalmente per sfuggire alla solitudine, o per poter fare sesso, o comunque allo scopo di appagare una propria necessità. L'altro viene scelto perché offre questa opportunità, non tanto per le sue qualità come persona.
In questi casi non si può in genere parlare di "amore", quanto di "utilizzo" dell'altro per soddisfare i propri bisogni (ciò può avvenire sia per scelta intenzionale che in modo inconsapevole). Da notare che ogni relazione prevede la soddisfazione dei bisogni (nessuno sta in coppia con qualcuno che non gli dà nulla). La differenza è che in una relazione equilibrata scegliamo il partner sia per quello che è, che per quello che ci offre; mentre in una opportunistica quello che ci offre è la motivazione primaria (od anche l'unica).

“In certi casi non si può
parlare di amore,
quanto di utilizzo dell'altro
per soddisfare i propri bisogni”

Uomini poco attraenti ed "eterni amici"

Vale la pena di notare che l'attrazione (o la sua mancanza) è uno dei motivi principali per cui molti uomini faticano a trovare una partner: infatti le donne trovano attraenti pochi uomini (circa il 20%), oltre ad essere assai più selettive; per cui i maschi meno dotati riscuotono scarso successo o si ritrovano "fuori mercato".
Lo stesso accade nel fenomeno della "friend zone": quando una donna dice "Ti vedo solo come amico", quasi sempre significa che lei non prova alcuna attrazione.

Sapere è potere

Nella mia adolescenza e gioventù ho vissuto le mie prime cotte, come tutti, senza capire cosa provavo o perché. Questo era un problema specialmente quando non venivo ricambiato o la relazione non funzionava, ed io mi ritrovavo "vittima" di forze che non comprendevo né controllavo. Poi col tempo e lo studio ho scoperto cosa c'era dietro.
Mi auguro che questi concetti possano aiutarvi a fare luce nella vostra vita sentimentale, e magari a trasformare in meglio le vostre relazioni.

"L'amore è un canovaccio fornito dalla natura, e ricamato dall'immaginazione."
(Voltaire)

"Dopo aver sviluppato una concezione dell'amore sufficientemente ideale, sufficientemente nobile e perfetta, siete fregati. Ormai niente vi potrà più bastare."
(Michel Houellebecq, "Rester vivant")

"L'amore più grande è quello nato dall'amicizia, e l'amicizia più grande è quella che si sviluppa dall'amore."
(Lou Von Salomé)


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Perché il "bravo ragazzo" non attrae e fallisce

Molti uomini (e non poche donne) si sforzano di "comportarsi bene", di essere gentili e disponibili verso gli altri, sperando di risultare gradevoli ed apprezzati, ma spesso incontrano risultati deludenti: vengono ignorati o svalutati, non vengono desiderati ed altri vengono preferiti a loro, oppure si ritrovano usati e poi accantonati.
Questo lascia particolarmente perplessi - e frustrati - quegli uomini che seguono i consigli sentimentali delle donne, o del femminismo, che incoraggiano gli uomini a comportarsi in modo "sottomesso": gentile, paziente, remissivo, disponibile, altruista, mai sessualmente audace, ecc. Costoro sperano di suscitare in tal modo l'interesse ed il desiderio femminile, ma questo raramente accade. Anzi, molte donne sembrano interessarsi proprio agli uomini di tipo opposto, che si comportano da "bastardi" o "stronzi".
Sembra privo di senso, ma purtroppo è normale: spesso le donne dicono una cosa ma ne fanno un'altra. In particolare, la maggioranza delle donne è attratta dagli uomini di tipo Alfa, e non trova invece attraente quelli di tipo Beta (simili ai Bravi Ragazzi), che di solito vengono visti come "solo amico". In questo post spiego perché comportarsi da "bravo ragazzo" (o ragazza) non attrae e può essere controproducente.

Bravo ragazzo o brava persona?

N.B.: Quando parlo di "bravo ragazzo", intendo una cosa diversa da una "brava persona":
  • Quest'ultima è qualcuno che opera in modo corretto, etico e responsabile, ma rispettando se stesso e le proprie esigenze.
  • Il "bravo ragazzo", invece, è "bravo" solo in apparenza: in realtà tende a "recitare" la parte del buono per ottenere qualcosa (spesso senza rendersene conto). In genere è una persona insicura, fragile e sottomessa, che può risultare insincera e manipolativa.

La sindrome del "bravo ragazzo"

Uno dei meccanismi che maggiormente portano un uomo a risultare poco attraente e ad avere scarso (o nullo) successo col sesso opposto (e non solo), è proprio il comportamento da "bravo ragazzo". Questo fenomeno è talmente diffuso da essere stato descritto dallo psicologo americano Robert Glover nel libro "No More Mr. Nice Guy" ("Smetti di fare il Bravo Ragazzo"; info nella Bibliografia).

L'autore ha osservato una gran quantità di casi di "sindrome del bravo ragazzo" tra i suoi pazienti, nonché in lui stesso. Ritiene che questa sindrome si sia molto diffusa in Occidente negli ultimi 60 anni, e sia all'origine di molte frustrazioni degli uomini moderni (nell'approccio con le donne, nelle relazioni, sulla sessualità, sul lavoro, ecc).
Dall'introduzione:
I bravi ragazzi cercano di ricevere approvazione e fare ciò che è "giusto". Sono più felici quando stanno facendo felici gli altri. I bravi ragazzi evitano i conflitti come la peste e fanno di tutto per evitare di irritare chiunque. I bravi ragazzi sono particolarmente attenti a compiacere le donne e ad apparire diversi dagli altri uomini. In poche parole, i bravi ragazzi credono che se saranno buoni, generosi e attenti agli altri, in cambio saranno felici, amati ed appagati.
Le esperienze dell'infanzia del "bravo ragazzo" l'hanno convinto che, se farà di tutto per rendere felici gli altri (e specialmente le donne), trascurando se stesso, gli altri poi lo ameranno e gli daranno quello che desidera. Peccato che non funzioni, e specialmente con le donne non funzioni affatto. Similmente l'educazione che riceviamo spesso ci inganna, insegnandoci a sminuirci, a metterci da parte, a fare contenti tutti tranne noi stessi.
Queste convinzioni operano a livello inconscio, creano aspettative inespresse e comportamenti disfunzionali, e finiscono col generare relazioni fallimentari.

“I bravi ragazzi credono
che se saranno buoni,
in cambio saranno amati”

Il lato oscuro del "bravo ragazzo"

Inoltre, il "bravo ragazzo" non è mai autentico, sia per il bisogno di compiacere gli altri, che per la paura di conflitti e di perdere l'approvazione. In pratica, è disonesto, manipolativo, e cerca di controllare gli altri (seppure inconsciamente). Le persone lo percepiscono, e risulta quindi una persona che non ispira fiducia o apertura.
Poiché nasconde la sua vera personalità (per paura dei giudizi altrui o di perdere l'approvazione), risulta banale o insipido, mai interessante. Chi si mostra apertamente può piacere ad alcuni e dispiacere ad altri, ma chi cerca di piacere a tutti finisce col non piacere a nessuno. E' amorfo, senza carattere.

Infine, il "bravo ragazzo" tende ad essere passivo-aggressivo e pieno di rabbia. Dietro la "maschera" di affabilità, gentilezza e disponibilità, cova una grande frustrazione e risentimento, perché si fa in quattro per gli altri ma non ottiene comunque quello che voleva (in genere non ci relazioniamo per puro altruismo, ma per soddisfare i nostri bisogni).

Possiamo notare che, per molti versi, la figura del "bravo ragazzo" assomiglia al "maschio Beta" descritto nel post sui maschi Alfa e Beta. Non solo il "bravo ragazzo" manca di tutte le caratteristiche di un Alfa, ma ne è addirittura l'opposto: nella lista seguente, ogni tratto risulta l'antitesi del comportamento Alfa (che corrisponde ad una personalità più "vincente" ed attraente per le donne).

Caratteristiche dei "bravi ragazzi"

  • Cercano sempre l'approvazione altrui.
  • Cercano in ogni modo di evitare i conflitti.
  • Credono di dover nascondere i loro difetti ed errori.
  • Mettono i bisogni e desideri altrui prima dei loro.
  • Reprimono i loro veri sentimenti ed emozioni.
  • Sacrificano il loro potere personale e spesso adottano il ruolo di "vittima".
  • Tendono ad essere separati dagli altri uomini e dalla propria energia maschile.
  • Spesso cercano di essere diversi dai loro padri.
  • Creano relazioni insoddisfacenti.
  • Non riescono ad ottenere il sesso che vorrebbero.
  • Spesso non riescono ad esprimere appieno il loro potenziale.

“Chi cerca di piacere a tutti
finisce col
non piacere a nessuno”

Perché i "bravi ragazzi" non attraggono

A livello sentimentale, il limite principale dei "bravi ragazzi" è che, per via del loro sforzo di compiacere tutti e non dispiacere a nessuno, appaiono deboli, sottomessi e per nulla virili. Questo è del tutto anti-erotico per le donne, in quanto esse generalmente sono attratte da uomini forti, sicuri e dominanti (l'archetipo del "vero uomo"), nonché dall'energia mascolina (così come gli uomini sono attratti dalle donne femminili). Inoltre i "bravi ragazzi":
  • Solitamente sono dominati dalla paura (di non piacere, dei conflitti, dei giudizi, di essere respinti, di "non essere abbastanza", ecc). Le donne sono attratte dal coraggio e disprezzano un uomo pauroso (perché hanno sempre avuto bisogno di uomini forti che le proteggano).
  • La mancanza di autenticità li rende "insipidi" o anonimi agli occhi altrui. Invece le donne vogliono un uomo che si distingua, che abbia "qualcosa di speciale".
  • Tendono a negare o nascondere il proprio desiderio sessuale, o ad esprimerlo in modo timido ed esitante. Di nuovo, questo è anti-erotico: le donne possono giudicare un uomo disinvolto e spregiudicato, ma ne sono colpite. La passione altrui le accende, ed un uomo che esprime un erotismo "selvaggio" le eccita - anche se magari le spaventa.
Tra un uomo rispettoso e "tiepido", od uno passionale e audace, quasi tutte le donne proveranno più interesse per quest'ultimo (notare che questo è esattamente il contrario di ciò che viene insegnato agli uomini in epoca moderna: "Sii rispettoso e trattenuto, e le donne ti apprezzeranno").

La gentilezza è apprezzata ma non attrae

Anche se molti suggeriscono che le donne vogliano partner gentili, buoni e sensibili, quello che non viene detto è che le donne apprezzano quelle qualità, ma non le trovano attraenti di per sé. Cioè non suscitano in loro desiderio erotico né di relazione sentimentale (per quanto molti lo neghino, quasi tutte le relazioni partono dall'attrazione fisica).
  • Quindi un uomo con quelle qualità ma che non risulta attraente, non viene voluto.
  • Mentre un uomo attraente viene voluto anche senza quelle qualità, e se le possiede viene apprezzato ancor di più.
In sintesi, le qualità da "bravo ragazzo" vengono apprezzate come "aggiunta" ad altro, ma di per sé non suscitano interesse. Questo spiega perché ai "bravi ragazzi" solitamente le donne dicono "Ti vedo solo come amico".

In amore conta l'attrazione, non le qualità interiori

Questa contrapposizione tra "bravi ragazzi" e uomini attraenti (o tra maschi Beta e Alfa), è ben rappresentata dalla seguente citazione:
"A volte incontri un uomo davvero buono e gentile, ma non importa quanto ci provi, non riesci a convincerti a desiderarlo. Ma non è così terribile come quando incontri l'uomo sbagliato, e non puoi fare a meno di desiderarlo."
(Lisa Kleypas, autrice di romanzi d'amore)

La Kleypas (che come autrice di storie romantiche conosce cosa muove le donne) osserva che per quanto una donna possa razionalmente apprezzare un uomo gentile (ma che non le suscita attrazione), non può forzarsi ad esserne attratta. Viceversa, quando incontra un uomo che l'attrae visceralmente non può fare a meno di desiderarlo, anche quando sia consapevole che quell'uomo è sbagliato per lei.
In poche parole sono l'attrazione ed il desiderio erotico istintivo che dominano le scelte sentimentali (*), e non le qualità interiori - e questo vale per entrambi i sessi. Quando ci raccontano che se ci comportiamo da "bravi ragazzi" verremo desiderati e amati, ci stanno ingannando (e molti passano buona parte della vita senza rendersene conto).
E' una delle tante "favole romantiche" irreali che vengono dette, non corrispondenti al vero. In realtà le donne vogliono molte cose diverse, anche in contraddizione, e spesso neanche loro sanno quali sono (per cui i loro consigli sentimentali vanno presi con le pinze).

(*) E' bene specificare che l'attrazione non nasce solo dalla bellezza, come molti invece credono. Anche altri fattori possono suscitarla - ma non le caratteristiche tipiche dei "bravi ragazzi", purtroppo.

I "bravi ragazzi" sono passati di moda

Infine, va osservato che la tipologia del "bravo ragazzo" poteva essere più apprezzata in epoche passate, quando le donne vivevano in una condizione più debole, subordinata e faticavano a mantenersi. Per cui un uomo buono, gentile e affidabile risultava assai più appetibile. In epoca moderna le donne, con la parità di diritti e l'indipendenza economica, in genere non hanno più bisogno di questi "bravi ragazzi", per cui raramente li scelgono.

“A volte incontri un uomo
davvero buono e gentile,
ma non riesci a desiderarlo”

Perché il "bravo ragazzo" risulta perdente

E' importante capire che non sono la bontà o la gentilezza, in sé, ad allontanare le donne. Ciò che spegne il loro interesse è che l'atteggiamento del "bravo ragazzo" lo fa apparire come un "perdente" (e nessuna donna desidera un perdente). Il "bravo ragazzo" resta in disparte invece di primeggiare, non sa difendersi (e quindi nemmeno difendere chi gli sta vicino), esita invece di osare, quindi nella competizione della vita tenderà a perdere.
Poiché egli è ansioso di compiacere e terrorizzato all'idea di fare brutte figure o di contrariare qualcuno, tenderà a bruciarsi ogni opportunità:
  • Se sul lavoro c'è da presentare un progetto o guidare un gruppo, lascerà che altri lo facciano o che se ne prendano il merito.
  • Non si proporrà per una promozione, non chiederà un aumento.
  • Non oserà invitare fuori la persona che gli piace, non esprimerà apertamente il suo interesse.
  • Se anche ci riesce, si comporterà in modo impacciato, timido, passivo, sessualmente inerte (e dopo una prima uscita del genere, difficilmente ce ne sarà una seconda).
All'opposto, una personalità vincente sarà invece audace: coglierà ogni occasione, chiederà ciò che gli spetta, si proporrà a potenziali amanti o clienti, esprimerà apertamente i suoi desideri e le sue capacità, lotterà per ottenere ciò che vuole, si farà rispettare. Tale persona potrebbe essere criticata da molti, ma raccoglierà molti più risultati di un "bravo ragazzo"; e la maggioranza delle donne lo ammirerà per i suoi successi.

Il "bravo ragazzo" fa lo "zerbino"

Quando il "bravo ragazzo" (o ragazza) viene trascurato, maltrattato o ci si approfitta di lui, tenderà ad assecondare quei comportamenti perché ha scarsa considerazione di sé, e spera in tal modo di farsi amare. Esempi classici:
  • Viene cercato solo quando qualcuno ha bisogno di un favore o di essere accompagnato da qualche parte, o per ascoltare l'altro/a che parla dei propri problemi.
  • Una donna cerca lui solo quando non ha di meglio da fare, o per parlare delle sue pene d'amore con altri uomini.
  • Un uomo cerca lei solo quando ha voglia di fare sesso, o per lamentarsi dell'eterna fidanzata (che però non lascia mai).
In questo modo lui è al servizio di tutti ma raramente ottiene ciò che vuole, poiché antepone sempre gli altri a se stesso. Invece di contestare simili trattamenti, tenderà a dire "Non c'è problema" o addirittura a scusarsi se chiede qualcosa, invece di rivendicare i suoi diritti.

Il "bravo ragazzo" nelle relazioni

Naturalmente è possibile che questi uomini abbiano relazioni di coppia (perché i tratti da "bravo ragazzo" non sono eccessivi, o perché presentano altre qualità significative). Quell'aspetto però porta problemi anche nella relazione, per cui facilmente:
  • Non comunicano apertamente o nascondono parti di sé, rendendo difficile l'intesa di coppia, la connessione emotiva e l'intimità.
  • Evitano discussioni e conflitti, per cui non risolvono i problemi di relazione (e accumulano risentimento).
  • Sono troppo accondiscendenti o sottomessi (il che può far comodo alla partner, ma le abbassa la stima verso il compagno).
  • Si sforzano di compiacere la partner nel tentativo di "comprare" il suo amore: ciò rende la relazione sbilanciata e li fa sentire stremati o sfruttati.
  • Trascurano i loro bisogni, ponendo la partner e/o i figli sempre al primo posto (*), per cui finiscono col sentirsi sempre più frustrati, alienati ed infelici.
  • Infine, questo sforzo di "fare i bravi" e la repressione che applicano a se stessi può portare a disfunzioni sessuali: calo del desiderio, problemi di erezione, fuga nella pornografia, ecc.
(*) Questa può sembrare una forma di amore ma è in realtà un comportamento squilibrato, in quanto manca del necessario amore per se stesso e risulta deleterio anche per gli altri: se mi trascuro e divento infelice o depresso, non sarò in grado di essere un buon partner, marito o padre; e darò un pessimo esempio ai miei figli.

Anche all'interno della coppia il comportamento da "bravo ragazzo" non porta i risultati sperati, ed anzi tende ad inquinare il rapporto - oltre a rendere infelice chi lo persegue. Perché una relazione prosperi è necessario che entrambi i partner si sentano liberi, rispettati ed appagati; ma fare il "bravo ragazzo" rende questo impossibile (se io non rispetto me stesso, nemmeno gli altri o faranno; se io non mi curo di me, chi lo farà al mio posto?).

“Se mi trascuro e divento infelice,
non sarò in grado di essere
un buon partner, marito o padre”

Dal "bravo ragazzo" al maschio integro

Uscire dalla "sindrome del bravo ragazzo" e diventare una persona integra, equilibrata, è un percorso complesso che non può essere sintetizzato qui. Consiglio, per chi sia interessato, la lettura del libro del dott. Glover.
Riporto dal libro una lista di tratti propri del maschio integro:
  • Ha un forte senso del Sé. Si piace così com'è.
  • Si assume la responsabilità di soddisfare i suoi bisogni.
  • E' a suo agio con la sua mascolinità e la sua sessualità.
  • Ha integrità. Fa quello che è giusto, non ciò che gli conviene.
  • E' un leader. E' disposto a proteggere e occuparsi di coloro a cui tiene.
  • E' chiaro, diretto, ed esprime i suoi sentimenti.
  • Sa come porre dei limiti e non ha paura di affrontare il conflitto.

E' anche utile considerare che molti "bravi ragazzi", o in genere chi ha una vita sentimentale infelice, spesso risente di esperienze negative dell'infanzia che li hanno segnati e li condizionano. In questi casi può essere difficile uscirne da soli: è quindi utile un percorso psico-terapeutico o comunque l'aiuto di un esperto, che li aiuti a comprendere l'origine delle proprie difficoltà e come superarle.

Esistono anche le "brave ragazze"

Nel libro citato all'inizio l'autore si è focalizzato sui maschi, ma ritengo che questa sindrome (e buona parte del libro) possa valere sia per uomini che per donne. In fondo, una gran parte di noi vengono educati a "fare i bravi" e imparano presto che, se non lo fanno, ne patiscono le conseguenze. Senza contare che, storicamente, le donne sono state addestrate per secoli a "fare le brave" (e guai altrimenti).
Quindi quando nel post parlo di situazioni al maschile, una donna può immaginare se una versione al femminile potrebbe corrispondere al suo caso. Nel libro citato, quando l'autore parla dei condizionamenti che gli uomini hanno subìto negli ultimi 50 anni, una lettrice può pensare ai condizionamenti che lei ha ricevuto dalla famiglia o dall'ambiente.

"Ho trascorso la maggior parte del mio tempo sforzandomi di essere un bravo ragazzo, in modo da piacere alla gente."
(Elia Kazan)

"Non vengono desiderate per una relazione le persone buone, o quelle amorevoli, o quelle virtuose; bensì le persone da cui gli altri vogliono qualcosa."
(Orion Taraban, psicologo)

"Quando faccio la brava, sto bene, ma quando faccio la cattiva, sto meglio."
(Mae West)


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Verrai voluto e amato per quello che puoi offrire

Tutti vorrebbero sentirsi amati, apprezzati, ammirati e benvoluti. Siamo una specie sociale: quello che pensano gli altri di noi, e come ci trattano, sono fattori che toccano chiunque profondamente. Non è una debolezza, come alcuni pensano: è semplicemente la natura umana.
Per questo molti si interrogano su come piacere, come essere desiderati, come farsi amare. In fondo, gran parte di quello che facciamo e spendiamo (pensiamo ad abbigliamento ed accessori, cosmetici, automobili, gioielli, diete, palestre, case e arredamento, ecc.) è destinata a quello scopo - che ne siamo consapevoli o meno. Persino buona parte dei post sui social media serve a quello: si vuole essere notati, apprezzati, ricevere Like o condivisioni, o magari suscitare l'interesse di potenziali partner.

Le bugie che ci raccontano

Quando i nostri tentativi di ricevere apprezzamento o interesse non producono i risultati desiderati, specialmente in campo sentimentale, dubitiamo di noi stessi: "Ho qualcosa che non va? Sono brutto/a? Non sono abbastanza? Cosa mi manca? Cos'ho di sbagliato? Forse dovrei essere più come l'attore X / la modella Y...". Ci scoraggiamo e cerchiamo di capire cosa può renderci più piacevoli o amabili.
Purtroppo le risposte che riceviamo a questo proposito sono spesso confuse, fuorvianti o del tutto false. Ci sentiamo dire cose come:
  1. "Basta che sei te stesso"
  2. "Prima o poi troverai qualcuno"
  3. "L'amore arriva quando smetti di cercarlo"
  4. "Esiste la persona giusta per te, basta che la trovi"
  5. "Tu meriti di essere amato"...

Queste sono per lo più bugie consolatorie ma ingannevoli. Sono favole che ci raccontiamo, o a cui vogliamo credere per non disperare. Ma in realtà:
  1. Se hai una personalità disastrata e la mostri essendo te stesso, gli altri si allontanano.
  2. Se non hai qualità attrattive, nessuno ti vorrà - non è questione di tempo.
  3. Se piaci poco o hai scarse qualità attrattive, rimanere fermo senza prendere iniziativa non ti renderà più interessante (anzi, avrai ancora meno chance).
  4. La "persona giusta" è un mito romantico. Se non hai qualità che piacciono, nessuno ti vedrà come un "partner giusto".
  5. Questo è un bell'ideale, ed in un mondo perfetto sarebbe così. Ma nel mondo reale vieni amato solo se possiedi attributi adeguati (chi mai vorrebbe un partner senza qualità?).

La dura verità

Chi racconta queste "favole" lo fa con buone intenzioni (e spesso ci crede), ma questo non aiuta le persone respinte, ignorate o abbandonate; le inganna soltanto, o le illude che le cose potrebbero risolversi da sole. A queste persone non viene detta la verità: per ignoranza (molti non capiscono come funzionano davvero le relazioni), o perché appare troppo crudele o spietata (quindi cerchiamo di ignorarla).
Lo scopo di questo post è raccontare la "dura verità" alle persone poco amate e/o desiderate: dir loro perché gli accade ciò, e di cosa avrebbero bisogno per cambiare la loro situazione.

Naturalmente la questione è complessa (come sempre quando parliamo di esseri umani), quindi ciò che scrivo non pretende di spiegare al 100% ciò su cui si fondano le relazioni. Ritengo però che le basi principali siano queste, incluse alcune rivelazioni che raramente ci vengono dette.

“Se non hai qualità attrattive,
nessuno ti vorrà”

La verità su chi piace e chi no

La verità è che per piacere (sia su un piano di amicizia che sessuale che sentimentale) bisogna avere certe qualità: chi possiede quelle qualità riceverà apprezzamento e interesse, altrimenti no. E' semplice: piacerai agli altri in base a quello che puoi offrire loro, che sia di loro interesse. Non semplicemente perché esisti, perché "te lo meriti" (e chi lo decide?), o perché sei una brava persona. Senza adeguate qualità verrai ignorato, respinto, o al meglio trattato con cortese indifferenza.
  • In particolare, quasi sempre le relazioni sentimentali partono dall'attrazione. Per cui se hai molte qualità attrattive avrai molti possibili partner (o potrai scegliere tra i migliori pretendenti), se ne hai poche dovrai darti molto da fare per trovare un partner disponibile (e probabilmente accontentarti), e se ne sei privo nessuno vorrà stare in coppia con te.
  • Ma anche a livello di amicizia, verrai considerato come amico se possiedi certe qualità che gli altri trovano interessanti. Vogliamo essere amici di persone che ci piacciono, che ci fanno sentire bene o ci arricchiscono la vita - non di chiunque.

In pratica, in ambito relazionale (e specialmente nelle relazioni uomo/donna) ognuno ha un certo "valore" in base alle qualità attrattive che offre, e le altre persone reagiranno a questo suo valore con più o meno interesse e desiderio (io lo definisco "valore di mercato relazionale").
In particolare le donne tendono all'ipergamia (cioè ambiscono a partner migliori di loro stesse) e sono alquanto selettive, per cui si interessano ad un uomo solo se questi presenta qualità adeguate (un "uomo qualunque" viene in genere ignorato).

Le qualità attrattive

Ma quali sono le qualità di cui parlo? Dipende da cosa cerchi (amicizia? sesso? amore?...), e dalla persona che hai di fronte. Non pensare che siamo tutti uguali, o che cerchiamo le stesse cose: in realtà siamo tutti diversi, e ci piacciono cose diverse. Ecco perché i consigli "Alle donne piace X" o "Gli uomini vogliono Y" servono a poco: non considerano le differenze tra individui.
E' vero che alcune qualità sono apprezzate da tutti o quasi. Per esempio tutti sono affascinati dalla bellezza, ma oltre alla bellezza contano altre qualità. Inoltre esistono tanti tipi di bellezza, per cui nessuno può piacere a tutti. Certe caratteristiche sono apprezzate dalla maggioranza, ma i gusti personali contano tantissimo.

Siamo mossi dai nostri bisogni

In pratica, ognuno ha i suoi bisogni, e proverà interesse per chi può nutrire quei bisogni (*).
  • Alcuni di quei bisogni saranno comuni a tante persone (i più diffusi sono: bellezza; curve sinuose e sex appeal nelle donne; potere, status e ricchezza negli uomini).
  • Altri bisogni saranno più specifici per ciascun individuo (per cui qualcosa che attrae me potrà risultare indifferente o addirittura sgradevole per altri).
Più io possiedo qualità che corrispondono ai bisogni di Anna, e più Anna si sentirà attratta da me, proverà desiderio e sentimenti nei miei confronti. Se io possiedo tutte le qualità che corrispondono ai suoi bisogni, Anna mi vedrà come unico, indispensabile e irresistibile: perché rappresento la chiave per la sua felicità (i bisogni soddisfatti ci fanno sentire felici; quelli insoddisfatti provocano frustrazione e sofferenza).

(*) Bisogni inconsci e nascosti

Va sottolineato che spesso le persone non sono consapevoli dei propri bisogni, ma questi li influenzano ugualmente. Questo vale specialmente per i bisogni inconsci e profondi, magari legati a ferite emotive del passato: queste possono indurre a ricercare esperienze negative (se ho una "ferita del tradimento" sarò attratto da persone che tradiscono).

L'amore è una conseguenza

Molti credono che il desiderio verso una persona sia mosso dall'amore ("Lo voglio perché lo amo"), ma in generale l'amore è l'effetto, non la causa. Quando qualcuno nutre i nostri bisogni (o crediamo che possa farlo), sviluppiamo coinvolgimento per quella persona: la felicità che sentiamo (o che speriamo ci venga data), ci apre il cuore e ispira l'amore che ci pervade.
L'amore non è quindi una causa di attrazione, ma la conseguenza dei bisogni soddisfatti; un misto di attaccamento, felicità e gratitudine. Spesso crediamo che sia l'amore a motivarci, quando non abbiamo idea dei bisogni che ci muovono.

“Ognuno ha i suoi bisogni,
e prova interesse per chi
può nutrire quei bisogni”

Elenco qualità attrattive

Alcune di queste valgono per tutti, altre solo verso le femmine [F].
  • Bellezza, al primo posto (ma ne esistono di tanti tipi diversi, non c'è un modello ideale che attragga chiunque)
  • [F] Sicurezza di sé, forza di carattere, personalità Alfa
  • [F] Essere un leader, una guida, qualcuno che gli altri seguono
  • [F] Ricchezza, potere, status sociale
  • [soprattutto F] Carisma
  • Intelligenza
  • Entusiasmo, intensità, avere grande energia
  • Gioia di vivere, positività
  • [F] Avere passione per qualcosa, vivere con passione
  • [soprattutto F] Avere talenti particolari (di tipo emotivo, non tecnico: arte, musica, danza...)
  • Affettuosità, calore umano, capacità di amare (*)
  • Bontà d'animo, grande cuore
  • Maturità, profondità, saggezza
  • Umorismo, allegria
  • Empatia

(*) Amare è diverso da attaccamento o dipendenza: alcuni dicono "Voglio solo amare", ma in realtà hanno personalità deboli e dipendenti, e di solito nascondono un disperato bisogno di venire amati. Questo bisogno e disperazione risultano repellenti per il sesso opposto.

Qualità primarie e secondarie

Da notare che, a parte la bellezza (che ha valore universale per ragioni evoluzionistiche), la maggioranza delle altre qualità sono "secondarie", ovvero vengono apprezzate in genere ma risultano attrattive (cioè generano desiderio sessuale o di coppia) solo per alcuni, o solo se presenti in quantità.
Queste qualità "secondarie" si sommano, cioè averne una sola porta a pochi risultati, mentre averne molte offre più chance. Ecco perché un uomo che sia molto intelligente ma non abbia altre qualità attrattive avrà scarso successo con le donne, mentre uno intelligente, spiritoso, affettuoso ed empatico otterrà migliori risultati.
Inoltre, avere tratti negativi controbilancia le qualità secondarie (ma spesso non la bellezza):
  • Per cui qualcuno ricco di qualità secondarie, ma anche insicuro, fragile, scontroso e suscettibile, perderà gran parte del suo "fascino potenziale".
  • Mentre qualcuno dotato di un fisico avvenente, anche se afflitto da tante pecche caratteriali, risulterà comunque desiderato da molti.

Dalla teoria alla pratica

Anche quando qualcuno dice di ricercare certe qualità, non sempre poi le apprezza in pratica:
  • Le donne che dicono "Cerco un uomo intelligente" o "Voglio essere amata", il più delle volte intendono "Voglio un uomo attraente / sexy, che mi susciti forti emozioni, ed anche intelligente / che mi ami". Se un uomo intelligente non le suscita attrazione o non la emoziona, la sua intelligenza non basterà di certo.
  • Ma anche molti uomini che dicono "Vorrei una ragazza che mi amasse" o "Mi piace la donna dolce e sensibile", quando incontrano una donna di quel tipo ma da cui non sono attratti fisicamente, non risultano interessati.

“Se un uomo intelligente
non suscita attrazione,
la sua intelligenza non basterà”

Non c'è giustizia o equità in amore

Un'altra verità è che non ci sono giustizia o equità in amore: i migliori possono avere tutto (o quasi), mentre i più scarsi non ottengono nemmeno le briciole (quelli "mediani" si arrabattano e si sforzano per rimediare qualcosa). Se manchi delle necessarie qualità attrattive, ed in particolare quelle che valgono per la persona che ti interessa, non avrai nessuna chance. Non importa se sei un genio, gentile, saggio o divertente: senza le qualità che quella persona desidera, resterai per lei invisibile o irrilevante.
Al più, se è una persona buona e generosa, ti tratterà con gentilezza e considerazione (ma per via della sua bontà d'animo, non per interesse verso di te). Molte persone con "basso valore di mercato" scambiano quella gentilezza per interesse (magari perché la ricevono di rado), ma è un'illusione pericolosa: quella persona è gentile con tutti, perché è nella sua natura, non scambiarlo per interesse (che ha ben altra intensità).

E nemmeno nella vita

Quindi, come detto, riceverai interesse (e amore) per quanto puoi offrire, non per chi sei. Questo è certamente ingiusto, ma lo è anche la vita stessa: alcuni nascono in famiglie ricche ed altri nella povertà, certi hanno in dono un corpo sano ed altri malforme, alcuni nascono dotati ed altri no. Se osserviamo l'esistenza vediamo che spesso il buono non viene premiato né il cattivo punito.
La vita non è giusta né morale (morale e giustizia sono invenzioni umane, necessarie per il vivere civile, ma non esistono in natura); e questo vale anche in amore. Se lo riconosciamo, eviteremo di avere aspettative illusorie e le delusioni conseguenti.

Leggi di natura

E' probabile che leggendo questo post molti avranno una reazione incredula, offesa, o persino indignata: "Non tutti sono superficiali od opportunisti, tutti possono essere amati, l'amore è un mistero, ecc.". Lo capisco, e mi piacerebbe che fosse così. Ma in 40 anni di osservazione della natura umana, ed ascoltando le storie di centinaia di persone, queste "leggi di natura" risultano chiare e inevitabili. Vediamo qualche esempio:
  • Una persona di aspetto sgraziato o ripugnante non potrà attrarre un individuo sensibile alla bellezza (che sono la stragrande maggioranza).
  • Se a qualcuno piace un certo tipo di fisico, e solo quello, non proverà attrazione per un tipo di fisico all'opposto.
  • Per la maggioranza delle donne un "uomo qualunque", senza alcuna qualità o talento particolare, risulterà praticamente invisibile - anche in assenza di gravi difetti.
  • Nessuna persona di 20-30 anni sarà interessata ad un partner di 60-70 anni (tranne anomalie rarissime, e magari dovute comunque a particolari qualità - tipo uomo ricchissimo, donna celebre).
Se anche accadono eccezioni a queste "regole", sono comunque troppo rare da fare testo, e per lo più dovute a certi bisogni soddisfatti.

Senza attrazione non c'è storia

In generale, se non risulti attraente per una persona non avrai alcuna chance sentimentale con lei, per quanto tu possa impegnarti; anzi, se insisti probabilmente le darai pure fastidio. Infatti quasi tutte le coppie partono dall'attrazione; questa è un'altra "dura verità" che di rado viene ammessa.
Quando veniamo respinti da qualcuno spesso speriamo di poter recuperare corteggiando quella persona, oppure pensiamo "Se mi conoscesse meglio potrei piacerle". Il più delle volte, però, questo non produce risultati, proprio perché se non c'è attrazione da subito, difficilmente avverrà in seguito (*).

(*) E' vero che, a volte, un corteggiamento può conquistare qualcuno; o che la conoscenza approfondita possa coinvolgere. Ma succede raramente, e mi sembra ancor più difficile che accada in un'epoca di contatti fuggevoli e "liquidi" come quella odierna.

Finire nella "friend-zone"

Quando vieni respinto e ti dicono "Per me sei solo un amico" o "Non vorrei rovinare la nostra amicizia", solitamente quelle parole non riguardano realmente l'amicizia ma significano "Non sento alcuna attrazione per te" (ma non vogliono dirlo apertamente, o a volte non se ne rendono conto). Questo tipo di affermazioni è tipicamente femminile (gli uomini provano attrazione più facilmente).

“'Per me sei solo un amico'
significa
'Non sento alcuna attrazione per te'”

Differenze tra uomini e donne in amore

E' anche importante notare le differenze tra uomini e donne nell'ambito della seduzione e dei sentimenti. Molti non le conoscono e si aspettano che il sesso opposto si comporterà come loro stessi: grave errore!
  • In primis, il desiderio tra uomini e donne non è paritario: gli uomini desiderano le donne molto più di quanto le donne desiderino gli uomini. Infatti quasi sempre sono gli uomini che corrono dietro alle donne e le corteggiano, e non viceversa.
  • Una "donna media" riceve molto più interesse di un "uomo medio" (questo è evidente sui siti di dating). E' chiaro che la donna ha un maggior "valore di mercato" dell'uomo, il che conferisce alle donne un grande potere di attrazione (che la maggioranza degli uomini non ha).
  • Le donne sono assai più selettive mentre gli uomini sono meno esigenti e più "accomodanti" (mediamente).
  • Chi viene "scartato" come partner (cioè considerato non abbastanza attraente o senza sufficienti qualità per creare una coppia), riceve un trattamento diverso in base al genere:
    • Se è uomo viene scartato e basta, ignorato o respinto, di solito senza appello.
    • Se è donna può venire comunque considerata come partner sessuale (la cosiddetta "trombamica"), o come "partner di scorta" in attesa di meglio; ed a volte questo tipo di relazioni si trasformano in una vera coppia.
      Queste possibilità possono apparire scadenti, ma va notato come comunque offrano alla donna una serie di opportunità relazionali; mentre per l'uomo scartato c'è il vuoto assoluto.
  • Questo divario spiega un'altra diversità: quando un uomo viene scartato per certe sue mancanze (insicurezza, timidezza, fragilità, scarso status o ricchezza), spesso si ritrova a dire "Ma io una donna con queste caratteristiche la vorrei lo stesso!". Questo perché, come visto nei punti sopra, l'uomo è mediamente meno esigente, e se una donna è abbastanza graziosa sorvola su altre mancanze. Non così la donna, che spesso ha una lunga lista di requisiti.

In altre parole, in amore non solo non c'è giustizia o equità, ma nemmeno parità. Uomini e donne cercano spesso cose diverse, ed hanno differente "valore": diversamente da quanto sostiene il femminismo, in ambito relazionale sono le donne ad avere grande potere ed una posizione di vantaggio.

Se ti mancano qualità

E se ti mancano qualità attrattive, cosa puoi fare? Ricorda che è sempre possibile migliorare se stessi ed imparare quello che ora non sai. Non si smette mai di cambiare, e si può evolvere lungo tutta la vita: pensa a tutto quello che hai imparato da quando sei nato. Pensare "Io sono fatto così e non posso farci nulla" è un'illusione ed un alibi.
Ogni risultato importante richiede sforzo ed impegno. Restare in forma, prendere una laurea, padroneggiare una professione, saper suonare uno strumento musicale... non è mai gratis, non è mai facile o immediato. Però se ci tieni ne vale la pena. Anche nelle relazioni, se desideri migliorare i tuoi risultati puoi "investire su te stesso" e dedicarti a sviluppare le tue qualità attrattive, aumentando così il tuo "valore di mercato".
Non è molto diverso dal farlo in ambito lavorativo, con l'obiettivo di una carriera più appagante. Alcuni credono che dovrebbero essere amati solo perché esistono, o che l'amore dovrebbe essere facile; ma non è così che funziona la vita. Come nel lavoro, anche in amore il successo e la soddisfazione arrivano a chi è più dotato oppure a chi si è più impegnato per diventare una persona notevole.

La scelta è tra non fare nulla e restare nella mediocrità, oppure impegnarsi verso obiettivi più elevati.
E se non sai come migliorare o risolvere problemi che ti frenano, oppure ti sembra di essere privo di qualità attrattive, può essere utile rivolgerti ad un esperto - terapeuta o counselor - che ti aiuti a diventare la persona che vorresti essere.

Essere amati o essere usati

Infine, rispondo ad una possibile obiezione: "Non mi interessa essere voluta solo per ciò che posso dare, per poi essere usata e scaricata". Certo, ma non è ciò che sto dicendo. Chi ci cerca perché nutriamo i suoi bisogni può anche sinceramente affezionarsi ed attaccarsi a noi; anzi è quello che spesso accade.
Il problema non è ricercare la soddisfazione dei propri bisogni (che tutti abbiamo), bensì il modo in cui li perseguiamo:
  • Una persona (abbastanza) "sana" ricerca la soddisfazione dei suoi bisogni, e si può affezionare o legare a chi li soddisfa (per esempio si innamora).
  • Una persona "malsana" ricerca la soddisfazione dei suoi bisogni, ma si limita ad "usare" gli altri a quello scopo, perché incapace di formare relazioni positive.

In altre parole, tutti cerchiamo negli altri la soddisfazione dei nostri bisogni (anche quando non lo sappiamo). Ma quello che succede dopo - affetto, amore, legame, oppure manipolazione ed utilizzo incurante - dipende dalla persona e dalla sua maturità psicologica, emotiva e relazionale. Per quello è importante non fermarsi all'attrazione istintiva (che rischia di indurci a scegliere partner affascinanti ma non compatibili con noi).

"Ognuno insegue il suo piacere."
(Virgilio)

"Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione."
(Algernon Charles Swinburne)

"Ogni umana attività è indotta dal desiderio."
(Bertrand Russell)


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4 motivi per cui le relazioni amorose non durano

Naturalmente possono esserci una miriade di ragioni per cui una coppia si lascia. Ci sono però dei motivi fondamentali che riguardano tutti (o una fetta significativa di persone), e che spiegano perché così tante relazioni terminano (o si trascinano a fatica), anche se partite con le migliori intenzioni. Di seguito ne elenco quattro; conoscerli può anche aiutare a capire alcuni problemi della propria relazione (e magari come risolverli), oppure ad evitare di ricascarci la volta successiva.

  1. Le relazioni non sono fatte per durare a lungo
  2. Le coppie sono basate sull'attrazione - che però non basta
  3. Abbiamo aspettative troppo elevate
  4. Molte persone sono immature o problematiche


1. Le relazioni non sono fatte per durare a lungo

Prima di tutto, le relazioni non durano perché non sono "progettate" per durare nel tempo. Quasi nessuna specie mammifera è monogama, e nessun primate sociale lo è. La coppia monogamica a lungo termine è un'istituzione culturale che sicuramente offre molti vantaggi; ma che non ci viene naturale.
L'impulso di unirci ad un'altra persona ci viene naturale. Ma alla Natura "interessa" solo che ci riproduciamo, non che siamo felici o che ci amiamo (ovviamente la Natura non ha alcuno scopo intenzionale, non è una persona o un'entità superiore; qui la intendo in senso biologico ed evolutivo). L'impulso di accoppiarci, e l'innamoramento, appaiono come il sistema della Natura per indurre a riprodurci e perpetuare la vita.

Infatti durante l'innamoramento siamo come "drogati" (a livello biochimico), e questo ci induce a legarci all'altro, a progettare una vita insieme, e a fare l'amore ogni volta che sia possibile. Però l'innamoramento finisce entro 6–18 mesi, ed anche l'intesa di coppia e la passione calano dopo i primi 2–3 anni.
Nelle coppie monogame stabili il desiderio sessuale diminuisce col tempo, e quasi tutte le donne non desiderano più il partner dopo i primi anni (ed anche alcuni uomini). Le coppie felici sono una minoranza; molte di quelle che durano, sono però infelici o spente.

La nostra cultura ci inculca una visione Romantica per cui, se troviamo la "persona giusta", saremo:
  • Sempre felici insieme
  • Ci ameremo per sempre
  • Ci desidereremo sempre
  • Non vorremo nessun altro.
Nessuna di queste quattro promesse è vera: anche il partner migliore sarà imperfetto (non lo siamo tutti?), quindi ci saranno conflitti e delusioni, l'amore cambierà o finirà, il desiderio calerà, probabilmente proveremo desiderio per altre persone.
In parole povere, non siamo fatti per relazioni monogamiche a lungo termine. Quindi le relazioni raramente durano molto a lungo (oppure se durano è in modo poco appagante), perché non è nella loro natura. Una coppia duratura e felice è possibile, ma è l'eccezione e non la regola.

2. Le coppie sono basate sull'attrazione - che però non basta

Quasi tutte le persone scelgono il partner in base all'attrazione fisica prima di tutto. Anche se lo negano, anche se non se ne rendono conto; molti sono travolti dall'attrazione e la chiamano "amore".

L'attrazione è un fenomeno naturale (accade a qualsiasi animale), basato su motivazioni evolutive (cioè indirizzate a propagare i propri geni).
Il problema è che l'attrazione non indica compatibilità: possiamo benissimo sentirci attratti da un serial killer o da una psicopatica. Per cui se scegliamo in base all'attrazione possiamo ritrovarci, dopo qualche tempo e passato l'entusiasmo iniziale, con un partner con cui abbiamo poco a che fare, con cui c'è poco da dire, che vuole cose diverse da quelle che vogliamo noi. E in questi casi sono inevitabili incomprensioni, litigi e conflitti, insoddisfazione. L'altro potrebbe rivelarsi una specie di "alieno" per noi, la cui sola presenza ci irrita.

Inoltre l'attrazione col tempo decade, per cui nella coppia viene a mancare il legante della passione e del sesso. Molte persone che, un giorno, si ritrovano a pensare "Non lo/la amo più", in realtà hanno soprattutto perduto l'attrazione o la passione verso il partner, che era l'elemento che più li legava.

3. Abbiamo aspettative troppo elevate

In genere abbiamo aspettative troppo elevate riguardo le relazioni amorose. Di nuovo, la cultura romantica ci fa credere che il partner possa essere tutto: il nostro amante, amico, confidente, compagno, collega, tuttofare, cuoco, domestico, psicologo; che sia sempre comprensivo, amorevole e paziente; che indovini i nostri bisogni e li soddisfi con entusiasmo - ogni santo giorno! Ma nessun essere umano può fare tutto questo, con totale devozione, 365 giorni l'anno; nemmeno Superman.

Se abbiamo tutte queste aspettative, è ovvio che prima o poi verranno deluse e resteremo amareggiati, feriti e ce la prenderemo col partner. Che magari fa tutto quello che può, ma poverino/a, è solo umano perdiana! Perciò nessuna relazione è esattamente come vorremmo, e non c'è mai una compatibilità al 100%. Un amore perfetto, totale, assoluto - come molte donne sognano - può esistere solo nelle favole.

Quando la delusione subentra, alcuni fanno i conti con la realtà e imparano ad "accontentarsi" della relazione che hanno (nel senso di apprezzarla pur con i suoi limiti). Altri invece non sopportano la frustrazione, o si attaccano ad ideali romantici, e lasciano il partner nella speranza di trovarne uno migliore. In effetti, certe persone si ritrovano sempre sole perché ricercano la perfezione.

4. Molte persone sono immature o problematiche

Buona parte degli esseri umani hanno una serie di "deficit": Per costoro far funzionare una relazione è ancora più difficile che per una persona "sana", quindi le loro tenderanno a decadere rapidamente, oppure a trascinarsi a stento. Incapaci di riconoscere le proprie mancanze, tendono a dare la colpa al partner o al mondo, spesso cadendo nel vittimismo e ritenendosi "sfortunati in amore".

  • L'idea per cui "Posso vivere un amore straordinario anche se sono una persona ordinaria, o carente" è illusoria.
  • Lo stesso vale per l'idea "Quando ci si ama tutto si risolve".
Una relazione è la somma dei due partner, per cui se sono entrambi seriamente manchevoli i loro difetti si sommeranno - anche se si amano. Una relazione che funzioni necessita di due persone ragionevolmente "sane", mature e capaci; quando così non è, finisce col diventare un "campo di battaglia" fra due "bambini" che litigano.

Altri motivi che sono sintomo, non causa

Qualcuno dirà che certe relazioni finiscono a causa di un tradimento, o per i frequenti litigi, o perché uno dei due è freddo e scostante, ecc. Certo questi sono motivi significativi che possono contribuire ad una rottura, ma in genere sono più un sintomo che una vera causa: cioè sono spesso provocati da cause più profonde, che la coppia non comprende o non vuole ammettere. Per esempio:
  • Qualcuno può tradire perché non si sente amato, o apprezzato, o considerato.
  • Molte coppie litigano perché i partner non si capiscono, hanno valori diversi, si sentono trascurati.
  • A volte un partner si chiude e si raffredda perché i suoi bisogni sono stati negati o ignorati ripetutamente.
In tutti questi casi, il problema evidente è provocato da una causa più profonda. E' importante riconoscere le vere cause di conflitto, perché se si rimane concentrati sul sintomo non sarà possibile risolvere il problema sottostante.

Le relazioni amorose sono difficili

In sintesi, le relazioni sentimentali sono difficili, ed è ancor più difficile farle durare. L'idea per cui "L'amore è una cosa semplice" è uno dei tanti miti romantici.
Per una relazione felice servono molte qualità, che tanti non posseggono e non hanno voglia di sviluppare (invece sperano che "la persona giusta" risolva magicamente i loro limiti). Invece di dare per scontato che l'amore duri, dovremmo riconoscere che è un "tesoro prezioso" che richiede cure e investimenti continui.

Altri motivi per cui le relazioni finiscono

Per chi voglia approfondire questo argomento e indagare altri motivi per cui le relazioni non durano, propongo link ad altri post sul tema:

"Cosa bella mortal passa e non dura."
(Francesco Petrarca)

"Quando si è innamorati, si comincia sempre ingannando sé stessi e si finisce sempre ingannando gli altri."
(Oscar Wilde)

"E' meglio essere stati lasciati che non essere mai stati amati."
(William Congreve)


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