Parla con me

Se vuoi approfondire questi argomenti o esplorare i tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

Perché la monogamia non funziona - 1. Ragioni e obiezioni



(questo post è anche disponibile come documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)

Poiché questo argomento è vasto e complesso, l'ho diviso in due parti:
1. Perché la monogamia non funziona - Ragioni e obiezioni (questo post) 2. Perché la monogamia non funziona - Conseguenze, motivazioni, alternative
Forse l'idea romantica più diffusa è quella della monogamia a vita*. Ovvero che sia del tutto naturale stare insieme allo stesso partner per sempre, trovare in lui (o lei) ogni cosa che cerchiamo, e non provare alcun interesse (specialmente sessuale) per altre persone. A questa idea sono legate convinzioni del tipo:
  • Un unico partner può soddisfare tutti i miei bisogni
  • Potrò essere felice con lui/lei fino alla fine dei miei giorni
  • Quando qualcuno mi ama non proverà interesse per nessun altro
In realtà le relazioni, anche quelle migliori, non funzionano così: non esistono partner perfetti né coppie ideali, sempre felici e appagate. La prova più evidente è la quantità di tradimenti (che accadono nella maggioranza delle coppie) e di divorzi (in Italia oltre la metà dei matrimoni finisce). Sono numeri troppo elevati per credere che i fallimenti siano dovuti solo a difetti individuali: è proprio la monogamia che non funziona come ci raccontano (né peraltro ha mai funzionato veramente: tradimenti e separazioni sono sempre esistiti).
La psicoterapeuta Maria Rita Parsi, dopo anni di esperienza e migliaia di storie ascoltate, conclude che "Ormai il matrimonio si basa sull’infedeltà".

* Definizione di monogamia

Quella di cui parlo è la forma più comune di "monogamia romantica" (ovvero quella contemporanea e più frequentemente ritratta nei media): un rapporto esclusivo (affettivamente e sessualmente) con la stessa persona per tutta la vita ("Finché morte non ci separi"), in cui entrambi i partner trovano pieno appagamento nell'altro ("E vissero per sempre felici e contenti").

"Monogamia" deriva dal greco mònos (unico), e gàmos (nozze). Quindi indica "unica unione", e non "unica moglie" (come molti credono).

Monogamia: pregi e difetti

Naturalmente la monogamia presenta anche numerosi vantaggi e aspetti positivi, che qui non esamino perché ben noti.
Non voglio nemmeno sostenere che la monogamia non funzioni mai, o che tutte le relazioni siano destinate a fallire. In realtà le relazioni monogame possono funzionare, ed è possibile amarsi a lungo e sinceramente: però questo accade di rado perché non è facile né scontato, e per realizzarlo sono necessarie numerose qualità ed impegno costante.
Lo scopo di questo post quindi non è distruggere la monogamia, bensì evidenziarne tutte le difficoltà e i limiti intrinseci (che solitamente vengono ignorati o negati), allo scopo di:
  • Aiutare chi la vive con difficoltà a capirne i motivi.
  • Per chi sta per compiere una scelta relazionale importante (come il matrimonio), a farlo con consapevolezza dei problemi a cui probabilmente andrà incontro.
  • Sfatare falsità e illusioni che portano spesso a vivere le relazioni in modo disfunzionale.

Il problema non è la monogamia in sé: se scelta liberamente e vissuta positivamente, va benissimo.
Il problema semmai è vedere (e imporre) la monogamia come unica e inevitabile forma di relazione sentimentale (posizione che in inglese viene chiamata "compulsory monogamy", cioè "monogamia obbligata"): la regola sociale per cui tutti - e specialmente le donne - devono essere in una relazione monogama per venire considerati adulti maturi e moralmente corretti.

Le ragioni per cui non funziona

Ma perché la monogamia romantica è un ideale che non può funzionare (tranne forse che in poche fortunate eccezioni)? Per una serie di ragioni:
  • Nessun partner può soddisfare completamente i bisogni dell'altro: ci sarà sempre qualche limite, qualche incomprensione, qualche differenza che separa. E viene naturale cercare altrove quello che ci manca.
  • Crediamo che lo stato felice e idilliaco dell'innamoramento (o l'estasi della "energia delle nuove relazioni") possa durare per sempre: ma ogni innamoramento è destinato a finire.
  • Lo psicologo Daniel Gilbert (autore di "Stumbling on happiness" - "Felici si diventa", info nella Bibliografia), ha osservato che prevediamo ciò che ci renderà felici in futuro basandoci su come ci sentiamo nel presente. Ecco perché una coppia felice progetta il suo futuro immaginando di provare gli stessi sentimenti a distanza di anni. Ma queste previsioni sono ingannevoli: quasi mai il futuro si sviluppa come lo immaginiamo. Quando diciamo "Ti amerò per sempre!" siamo sinceri, ma non sappiamo immaginare quanto i nostri sentimenti ed emozioni cambieranno nel tempo.
  • Le persone cambiano, inevitabilmente. E spesso due partner cambiano in modi differenti. La persona con cui all'inizio stavamo benissimo, tra alcuni anni potrebbe diventare qualcuno con cui non ci capiamo, che ha bisogni e progetti diversi dai nostri, con cui abbiamo sempre meno in comune.
  • Le aspettative romantiche sono troppo elevate e ideali: nessun partner o relazione reali potrà soddisfarle. Prima o poi ci si ritrova delusi, ma si continua a sperare che con altri andrà meglio (da cui tradimenti e separazioni).
  • Gli esseri umani hanno bisogno di varietà. Provate a pensare di passare tutta la vita mangiando sempre la stessa pietanza, vestiti sempre allo stesso modo, restando sempre nello stesso luogo: vi sentireste a vostro agio e appagati?
  • Non è nel nostro DNA: tra i mammiferi solo il 3% delle specie è monogama. Tra i primati sociali nessuna lo è; e i primati più simili a noi (scimpanzé e bonobo) sono promiscui.
  • In pratica, la fedeltà non è nella nostra natura:
  • Inoltre, col tempo la fedeltà diventa sempre più difficile. Non dipende dall'amare il partner o meno: anche se lo amiamo, dopo un certo periodo (di solito tre anni al massimo) la fedeltà sessuale ci starà stretta. L'uomo sentirà sempre più la voglia di fare sesso con altre donne; la donna si stancherà di fare sesso col proprio partner.
    Da notare che questo accade nella maggioranza delle coppie di lunga data - non illudetevi che "per voi sarà diverso".
Non voglio dire che una vita monogama sia impossibile, ma che non ci viene per nulla naturale*; e per riuscirci sono necessari grande impegno, capacità e maturità - nonché una buona dose di fortuna. Insomma, la monogamia a vita non è un istinto innato (come ci viene raccontato), ma una convenzione sociale. E' una bella favola romantica, che però raramente funziona in realtà.

* (Quello che ci viene naturale è il "legame di coppia" - in inglese "pair bonding" - che lega emotivamente i partner nel tempo, ma che non implica necessariamente la fedeltà sessuale.
Nel mondo animale numerose specie creano legami di coppia: molte solo per il ciclo riproduttivo, mentre poche sono monogame sul lungo periodo, e meno ancora sono sessualmente monogame).

“La monogamia è possibile,
ma non ci viene per nulla naturale”

Le aspettative romantiche

Uno dei motivi primari per cui la monogamia moderna fallisce così spesso, è proprio il suo essere basata su ideali romantici irreali.

Come osserva questo articolo, il Romanticismo ci porta ad aspettarci che il nostro partner (e specialmente il coniuge) sia il nostro amante appassionato e fedele, migliore amico, confidente, infermiere, terapeuta, autista, cuoco, consulente finanziario, accompagnatore sociale e compagno di viaggi, nonché generoso dispensatore d'amore - e tutto questo instancabilmente per anni e anni.
Se volessimo assumere un collaboratore, non penseremmo mai che una singola persona possa svolgere adeguatamente tutti quei ruoli; eppure ce lo aspettiamo da un partner. E quando costui viene meno in uno di questi compiti (come inevitabilmente accade), tendiamo a pensare che sia dovuto al suo essere la "persona sbagliata", o non alla nostra altezza - invece di riconoscere l'enormità delle nostre aspettative, e la perfezione sovrumana che pretendiamo dal partner.

L'ideale romantico scarta tutto quello che è solo "abbastanza buono" (che per molti versi è il massimo a cui una persona normale può arrivare): ci convince che possiamo trovare un amore straordinario anche se siamo persone ordinarie. E quando una relazione si rivela "ordinaria" (passata la fase dell'innamoramento), spesso cerchiamo qualcosa di meglio.

Le promesse vane

Il Romanticismo ci spinge anche a fare promesse vane, che non è in nostro potere mantenere, come "Ti amerò per tutta la vita" o "Vorrò sempre e solo te". Anche se nel momento ne siamo convinti, non possiamo sapere come ci sentiremo fra molti anni, né possiamo comandare i nostri sentimenti a piacere.
L'amore è fatto di sentimento e azione: possiamo sforzarci di fare la "cosa giusta", ma non possiamo forzarci a sentire quello che non ci viene spontaneo:
  • Quando un partner dice "Non ti amo più" lo viviamo come un affronto intenzionale ("Perché mi fai questo?"); ma il più delle volte l'altro non lo ha scelto, gli è accaduto. Sentimenti ed emozioni non sono scolpiti nella pietra.
  • Se proviamo attrazione e desiderio per altre persone, possiamo impegnarci per tenere a freno quei desideri; ma non possiamo cancellarli dalla mente. Non scegliamo per chi provare attrazione: parti inconsce di noi lo decidono al di fuori della nostra volontà.
Le promesse vane elevano le aspettative, e quando vengono infrante (anche senza intenzione) distruggono la fiducia e frantumano la relazione. Invece di riconoscere che erano le promesse a mancare di fondamento, vogliamo credere che sia colpa del partner.

I bisogni insoddisfatti

Il motivo primario per cui stiamo in una relazione è per soddisfare i nostri bisogni. Infatti siamo attratti dalle persone in grado di soddisfarli - o che noi crediamo possano farlo.
Quindi, quando i bisogni di ciascuno non vengono più soddisfatti a sufficienza (perché subentrano monotonia e abitudine, perché siamo cambiati, perché ci si dà per scontati, per egoismo...), si diventa inquieti e il legame si allenta: in alcuni casi si cerca altrove la soddisfazione che manca (tradimento), oppure si chiude definitivamente quando la relazione è diventata più un peso che una gioia (separazione).

Non è questione di amore: possiamo ancora amare il partner ma, se non nutre più i nostri bisogni, prima o poi sentiremo le necessità di andare verso qualcuno che può farlo. Quando amo qualcuno la sua felicità diventa importante per me, certo, ma i miei bisogni continuano ad esistere.

L'origine dei tradimenti

Siamo abituati a pensare che il tradimento sia dovuto all'arrivo di un "terzo incomodo", di una persona che spezza l'equilibrio della coppia. Ma il più delle volte quell'equilibrio si era alterato già da tempo, e il problema era sorto ben prima dell'incontro fatale.

L'ideale romantico ci dice che il partner giusto appagherà tutti i nostri bisogni; il mondo attuale ci dice che meritiamo di essere felici - ce lo dicono articoli, libri, pubblicità (da notare che queste sono idee moderne: sarebbero suonate assurde prima del Romanticismo).
Quando un partner delude queste aspettative ripetutamente (per suoi limiti o perché la vita è complicata e difficile per tutti), pian piano si apre una "crepa" nella relazione; che si allarga fino al punto in cui qualcosa dentro di noi scatta, e consideriamo di cercare fuori dalla coppia quella felicità e soddisfazione che riteniamo di meritare.
Spesso non ne siamo consapevoli, ma qualcosa in noi si è rotto e una porta si è aperta. A quel punto può bastare un momento di crisi, un'occasione stimolante o una persona affascinante a farci varcare la soglia. Il tradimento inizia in quel momento, ma ha le sue radici ben prima, in tutte le delusioni, le disattenzioni e le incomprensioni che hanno allargato la "crepa" tra i partner.

E' comodo e consolatorio pensare che la responsabilità di un tradimento sia totalmente del traditore. Ma una relazione si costruisce in due, e molto spesso entrambi i partner hanno contribuito - ognuno a suo modo - allo sfaldamento dell'unione che ha poi portato al tradimento: dare l'altro per scontato, farlo sentire incompreso, trascurato o ignorato, non comunicare quello che si sente, ecc.
Piuttosto che riversare tutte le colpe sul traditore (e ritenere il tradito una vittima innocente), sarebbe molto più utile e costruttivo vedere il tradimento come sintomo di un "malessere della coppia"; ed esaminare insieme cosa non ha funzionato, e come si potrebbe migliorare entrambi.

La monogamia funziona se...

E' facile pensare che la monogamia funzioni solo perché due restano insieme - ma non è così semplice. Per dire che funziona, dev'essere una scelta libera e positiva (non forzata o controvoglia). Vediamo alcuni aspetti importanti.

La monogamia implica la fedeltà

Quando parlo di monogamia, includo il concetto di fedeltà sessuale - senza eccezioni. Se un partner tradisce di nascosto, non è monogamo, è bugiardo. Dire di essere a favore della monogamia e poi tradire, è come dire di essere onesti e poi rubare.

La monogamia non è temporanea

In questo post parlo della monogamia a vita, o comunque sulla lunga distanza (decine di anni). Sul breve periodo è possibile vivere una monogamia felice, specialmente finché dura l'innamoramento (al massimo due-tre anni). E' nel periodo successivo che diventa difficile.
Chi resta monogamo finché tutto va bene, poi trova un altro partner e ricomincia da capo, e così via, è un "monogamo seriale" - che è una cosa diversa, e lontana dall'ideale del "partner per la vita".

La monogamia prevede la soddisfazione dei partner

Il concetto moderno (romantico) di monogamia include la soddisfazione e la felicità dei partner; nessuno oggi sta in coppia solo per ragioni pratiche (almeno in Occidente). Quindi, non si può dire che la monogamia (o un matrimonio) "funziona" se i partner sono prevalentemente infelici, frustrati, o si detestano.
Le coppie che vengono portate ad esempio di "monogamia che funziona", invece, sono spesso di questo tipo: non stanno insieme per amore o perché sono felici insieme, ma per una serie di altre ragioni: paura della solitudine, mentalità tradizionale, regole religiose, preoccupazione per la condanna sociale, problemi economici, bisogno di sicurezza, ecc. Dall'esterno questa infelicità potrebbe non essere visibile, ma se vi avvicinate abbastanza la noterete spesso, probabilmente in oltre la metà dei matrimoni di lunga data.

Chi comanda e chi obbedisce

Inoltre, un altro tipo di matrimonio "che dura" è quello in cui uno dei due comanda, e l'altro è sottomesso. Nella cultura tradizionale e patriarcale di solito era il marito a comandare, oggi spesso è invece la moglie - o comunque chi ha più potere (di attrazione o sessuale, di personalità, economico). Chiunque sia, in queste coppie c'è un partner che comanda e l'altro che obbedisce. Dubito che in molti accetterebbero a priori una condizione di sottomissione a vita.

“Molte coppie durano
ma sono comunque infelici”

Alcune obiezioni

Come per tutti gli argomenti "scomodi", anche questo solleva una serie di obiezioni e resistenze emotive (ma scollegate dai fatti). L'ultima cosa che le persone vogliono sentirsi dire è una verità inquietante. Esamino quindi alcune tra le obiezioni più comuni.

Il mito della "persona giusta"

Alcuni potrebbero ribattere che la monogamia viene naturale e facile, una volta che si sia trovata la "persona giusta". Purtroppo in realtà anche quello della "persona giusta" (la donna ideale, il principe azzurro) è un mito romantico.
Nessuna persona è mai su misura per noi, né corrisponde a tutti i nostri bisogni e particolarità (a meno che sia un nostro clone). Anche il partner migliore e più compatibile sarà comunque un individuo diverso da me, con le sue esigenze, mancanze e problematiche; anche lui sarà un essere umano imperfetto e fallibile, come tutti. Anche con lui, quindi, si applicheranno i limiti propri della monogamia (anche se magari in misura minore che con altri).

Credere alla "persona giusta" ci pone alla mercé del fato

Inoltre, questo mito ci espone ai capricci del fato: è un po' come credere che "Avrò risolto i miei problemi economici quando vincerò la lotteria". Come non abbiamo alcun controllo sulla lotteria, così non abbiamo il potere di incontrare questa fantomatica persona.
Non esiste un sistema concreto per trovare la "persona giusta". Quindi crederci mi rende impotente, perché l'esito non dipende da me, ma da un ipotetico incontro su cui non ho controllo. Certo posso cercare e andare e fare, ma senza alcuna garanzia di risultato: sono comunque nelle mani del caso.

La monogamia non funziona per gli uomini, ma nemmeno per le donne

Alcuni potrebbero pensare che, quantomeno per le donne, la monogamia funziona realmente: "E' vero, gli uomini hanno questo desiderio di fare sesso con donne diverse, ma le donne no - loro pensano - le donne sono per la fedeltà e la stabilità affettiva".
Beh, non proprio. Non sul lungo periodo, almeno. In teoria le femmine sembrano tendere meno alla promiscuità dei maschi, ma in pratica spesso accade il contrario (sia tra gli animali che tra gli umani). Quindi anche le donne hanno pulsioni promiscue, sentono il bisogno di varietà e tendono a sentirsi annoiate e frustrate sul lungo periodo; per esempio: Questo mostra come anche le donne, sulla distanza, trovano insoddisfacente una relazione monogamica: in teoria la vogliono, ma poi nei fatti scoprono che gli va stretta. Non bisogna fidarsi di quello che le donne dicono (a parlare siam tutti bravi), bisogna osservare i fatti.
Non a caso, prima del Romanticismo era normale per le mogli nobili avere a disposizione un "cicisbeo": ovvero un giovane uomo che "si preoccupa di assecondare i desideri della signora", mentre il marito "sicuramente ha qualcosa di meglio da fare".

* Perché le donne scelgono di separarsi

Si potrebbe pensare che questo sia causato dal comportamento dei mariti, ma le statistiche sui matrimoni omosessuali smentiscono questa ipotesi:
  • In Gran Bretagna, tra le coppie omosessuali che hanno divorziato, quasi i tre quarti erano composti da donne.
  • In Olanda, i matrimoni falliti fra donne lesbiche sono il doppio di quelli fra uomini gay (30% contro 15%).
Questo dimostra che la propensione delle donne a separarsi non dipende dagli uomini. Fra le cause sembrano esserci la tendenza femminile a sposarsi con una certa impulsività, ad idealizzare il matrimonio (con conseguenti delusioni), ed a tollerare meno l'infedeltà.

Crollo del desiderio femminile e monogamia

Come abbiamo visto, spesso nelle relazioni monogame stabili la donna ha un crollo del desiderio sessuale verso il partner: nel tempo questo cala drasticamente o sparisce del tutto. Un articolo del New York Times Magazine ha esaminato varie ricerche scientifiche sull'argomento, rilevando che è proprio la monogamia ad essere una della cause primarie:
  • Per molte donne, la causa del loro malessere sessuale sembra essere la monogamia stessa.
  • Donne e uomini in nuove relazioni riferiscono, in media, una voglia più o meno uguale l'una per l'altro. Ma per le donne che sono insieme ai loro partner da uno a quattro anni, inizia un declino - che continua, lasciando il desiderio maschile molto più alto.
  • Nel corso del tempo, le donne che non vivono insieme ai loro partner mantengono il loro desiderio molto più delle donne che [convivono].
  • "L'erotismo richiede distanza", scrive l'esperta di relazioni Esther Perel in "L'intelligenza erotica" (confermando il punto precedente).
  • Alle coppie lesbiche sembra non andar meglio, e forse peggio, nel mantenere l'ardore sessuale reciproco (indice che non è questione di maschi o femmine).
  • Alla base [dei loro problemi] sembrava esserci una causa comune: si erano tutte stancate del sesso con i loro partner di lunga durata.
  • Studi condotti di recente iniziano a suggerire che l'eros femminile non è minimamente programmato per la fedeltà.
Anche questa psico-terapeuta conferma che "il desiderio sessuale femminile [verso il partner] precipita nelle relazioni monogame. [...] E' del tutto normale e naturale che tua moglie NON voglia [più] fare sesso con te." (altri fattori possono ulteriormente diminuire il desiderio, l'arrivo di figli in primis).
Da notare che questo accade anche quando le donne amano il proprio compagno, ed egli non offre alcun motivo ragionevole per questo calo di desiderio. Il calo non è quindi originato da assenza d'amore o da carenze del partner (benché questi fattori possano ovviamente contribuire).

“Sulla distanza,
anche le donne sono frustrate
dalla monogamia”

Per me sarà diverso

Un aspetto curioso della psiche umana, è la tendenza a credere di essere unico e "speciale". In questo caso, di fronte ad una serie di prove e argomenti concreti sulla infondatezza della monogamia, molti potrebbero obiettare "Per me (noi) sarà diverso. Io la farò funzionare. Noi saremo sempre felici insieme".
Purtroppo nella maggior parte dei casi non va così: in realtà siamo tutti simili, e abbiamo problemi simili. Siamo molto più facilmente la regola, non l'eccezione. Credere diversamente, senza ragioni concrete, è una sorta di "pensiero magico".

Uno degli ostacoli è che la volontà o l'amore non bastano:
  • Puoi controllare te stesso, ma non il partner.
  • Puoi decidere le tue azioni, ma non le tue emozioni o i sentimenti (non hai deciso tu di innamorarti, e non sarai tu a decidere quando finirà).
  • Non puoi cambiare la tua biologia (o quella del partner), che non è programmata per la monogamia.
  • Inevitabilmente cambierai, in modi che non sempre puoi prevedere; anche il partner cambierà, in modi che non sempre ti piaceranno (e che non puoi decidere). Potreste ritrovarvi come due estranei, o due persone che si annoiano a morte, o che non si sopportano.
  • Poiché non puoi controllare il partner, né gli eventi esterni, anche se tu sei una di quelle persone per cui la monogamia funziona al 100% (esistono, benché rare), è sempre possibile che sia l'altro a stancarsi e tradire o andarsene. Nella maggior parte delle separazioni, la decisione è unilaterale; l'altro la subisce. Se sei un uomo, questo è ancora più probabile.
Quindi, anche nei rari casi in cui tu sia davvero "speciale", non c'è garanzia che lo sarà anche il tuo partner.

>> L'argomento continua nella seconda parte: Perché la monogamia non funziona - 2: Conseguenze, motivazioni, alternative.



"Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi!"
(Oscar Wilde)


Articoli correlati

Altri post con argomenti collegati (descrizione: fermate il puntatore sul link)

Parla con me

Se gli argomenti di questo post ti toccano da vicino e vorresti discuterne, approfondire, o rivolgermi delle domande; oppure se senti il bisogno di parlare dei tuoi problemi, puoi chiedermi un colloquio.

10 commenti:

  1. La verità è che come in tutte le relazioni umane un rapporto di fiducia e fedeltà sono alla base di una unione duratura. Cambiare partner non è quasi mai servito a niente e tradirne uno ancora meno. La soluzione sta nel saper scegliere quello più vicino a noi, con più ideali possibili in comune e tracciare con questo una strada da percorrere con una meta condivisa. Il sesso ed il piacere fini a se stessi non portano niente di buono. Una vita insieme con motivazioni comuni si.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. > un rapporto di fiducia e fedeltà sono alla base di una unione duratura
      Fiducia e fedeltà sono elementi necessari, ma non sufficienti a garantire la durata.
      Guidare con prudenza un mezzo in buone condizioni diminuisce la probabilità di incidenti stradali, ma non la elimina: ci possono sempre essere imprevisti ed eventi su cui abbiamo poco o nessun controllo.

      > La soluzione sta nel saper scegliere quello più vicino a noi [...]
      I requisiti indicati sono sicuramente validi e importanti, e contribuiscono ad una relazione positiva che duri. Ma non garantiscono comunque il futuro.

      Si può partire per un viaggio con la miglior preparazione possibile: ma il viaggio potrà comunque svilupparsi in modi imprevisti e imprevedibili, perché viaggiamo verso una meta distante e diversa dal punto di partenza.
      Errare è umano, e il futuro non è scritto.

      Le certezze si applicano alle scienze esatte ed agli oggetti, ma non valgono per gli esseri umani. Per questi ultimi si può solo basarsi su maggiori o minori probabilità.

      Le sue indicazioni aumentano le probabilità di riuscita, certo; "ingredienti" di qualità aiutano a creare un risultato ottimale, che sia in cucina o in una coppia.
      Ma non esiste una "ricetta sicura" che garantisca il successo nelle relazioni. Crederlo, anzi, ci rende "ciechi" verso gli ostacoli di percorso, perché ci basiamo su una sicurezza illusoria.
      Invece, riconoscere che tutto può cambiare ci aiuta a non dare per scontati né la relazione né il partner, e ad affrontare in modo creativo le difficoltà che inevitabilmente sorgeranno.

      Elimina
  2. Idee molto interessanti e illuminanti. Hai mai sentito parlare di MGTWO e Red PILL? Il contenuto del sito coincide molto con quelle teorie. Ti ringrazio per la condivisione!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certamente conosco sia la Red Pill che gli MGTOW. Dalla Red Pill ho tratto numerosi concetti e spunti; in futuro prevedo di fare un post dedicato proprio a spiegare la Red Pill e la sua visione delle relazioni.

      Elimina
  3. Praticamente si fa prima a non credere più a niente e a rimanersene da soli a vita... A quanto pare, sarebbe tutto di guadagnato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli estremi raramente sono costruttivi.
      Sia l'ideale dell'amore perfetto ed eterno, che il cinismo sfiduciato e fatalista, non riflettono la realtà e ci portano verso scelte poco sane.
      Io peraltro non ho mai scritto che "Tutto è perduto" :-)

      Piuttosto, suggerisco di accettare la realtà - e le persone - con le loro imperfezioni, e di godersi gli aspetti positivi (che non sono pochi).
      Non tutti possono cenare in un ristorante "stellato"; ma nella pizzeria del quartiere magari fanno una "quattro stagioni" deliziosa! ;-D

      La relazione perfetta non esiste.
      Però esistono relazioni amorevoli, sincere, gioiose e profonde - ancorché imperfette.
      Quando abbandoniamo l'esigenza della perfezione, allora possiamo goderci la vita mentre accade, invece di fantasticare su una ipotetica.

      "La vita è quello che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti."
      (John Lennon)

      Elimina
    2. "Non ho mai detto che nulla è perduto".
      [...]

      "Chi fa funzionare la monogamia?"

      "Ho detto che alcune persone riescono ad avere relazioni monogame felici: ma quante sono, e perché? E soprattutto, puoi essere fra costoro? Probabilmente no."

      A me basta già questa frase trovata nella seconda parte di questo post in risposta al suo commento, per non parlare della citazione di Oscar Wilde riguardante il matrimonio apposta "in calce" alla fine di questo articolo.
      Ma vabbè... fingiamo pure che ci sia ottimismo in ogni dove!

      A ogni modo, la ringrazio comunque per la pronta risposta.
      E buon Ferragosto!

      Elimina
    3. Su una cosa comunque sono d'accordo... Io personalmente non mi sposerei affatto!

      Elimina
    4. In effetti quella frase non esprimeva bene ciò che intendo, quindi l'ho corretta. Grazie per lo spunto.

      Quanto al resto, lei mi ricorda quelli che chiedono "Se un giorno moriremo, che senso ha vivere? Se la vita ci delude e poi ci abbandona, a che scopo viverla?".
      Per me il senso sta nel viaggio percorso: in tutti i momenti luminosi, quelli in cui diamo e riceviamo gioia e felicità.

      Questo vale anche per le relazioni: anche se una relazione è imperfetta e mi delude (pressoché inevitabile), se mi ha permesso di dare e ricevere gioia e felicità, durante il viaggio insieme, allora ha avuto il suo senso - anche se un giorno finisce.

      Altrimenti, una soluzione più semplice è non aggrapparsi alla monogamia: all'idea che il partner debba per sempre desiderare solo e soltanto noi. ;-)

      Elimina
    5. Verissimo

      Elimina

Domande, osservazioni e commenti sono benvenuti! Se hai suggerimenti o informazioni da aggiungere, scrivi pure. Cerco di rispondere a tutti.
(se hai dubbi su cosa scrivere o come, vedi le linee guida per i commenti)



Licenza Creative Commons
© 2024 Valter Viglietti. Psicofelicità è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 4.0 Internazionale.