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Perché le donne amano il dramma, e gli uomini lo detestano

Uomini e donne: pianeti diversi?

Uno dei motivi principali per cui uomini e donne faticano ad andare d'accordo, è che sono per molti aspetti diversi: spesso vogliono cose differenti, hanno gusti diversi, e quello che all'uno piace all'altra irrita - o viceversa.

Un esempio eclatante è la passione maschile per motori e tecnologia, e l'ossessione femminile per scarpe, borse e accessori; categorie di cui al sesso opposto importa in genere poco o nulla. Ma le differenze sono numerose, al punto che a volte uomini e donne sembrano appartenere a "specie diverse". Non a caso, uno dei libri di maggior successo sul tema dei rapporti tra i sessi è "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere" di John Gray (info nella Bibliografia).
Un altro settore in cui presentano grandi differenze è quello della comunicazione, per cui non di rado maschi e femmine non si capiscono.

“Uomini e donne
sembrano provenire
da pianeti diversi”

Tempeste emozionali

In questo post voglio trattare del differente atteggiamento riguardo il "dramma", ovvero:
  • La tendenza a comportarsi in modo fortemente emotivo, melodrammatico, conflittuale, aggressivo o comunque pieno di tensione - tutt'altro che sereno e tranquillo.
  • Reagire abitualmente in modo eccessivo o esagerato rispetto agli eventi o alle cause.
  • Comunicare in modo emotivamente intenso, drammatico, alzando la voce o in tono enfatico, gridando o piangendo, anche quando non c'è un reale motivo.
  • Fino ad arrivare all'estremo, a quelle persone che in inglese vengono definite "drama queen" (le regine del dramma): chi adora fare scenate, alzare la voce, aggredire gli altri o piangersi addosso platealmente - perché ne trae particolare godimento o soddisfazione.

Non di rado queste persone tendono anche a fare le vittime: a dare la colpa agli altri dei loro problemi, a vedersi come impotenti ("Non posso farci nulla!"), a pensare che il mondo ce l'abbia con loro.

Il dramma per le donne, e per gli uomini

Questi comportamenti sono più comuni fra le donne. La maggior parte degli uomini li detestano, si sentono a disagio quando accadono, e non li comprendono:
  • Perché reagire con tanta foga per una sciocchezza?
  • Perché alzare la voce quando la calma è più efficace?
  • Perché fare tutte queste scene quando sarebbe più semplice cercare una soluzione?
(con questo non voglio dire che gli uomini siano esenti dal "dramma": alcuni ci cascano saltuariamente, altri ne dipendono, ma sono più eccezioni che la regola)

Come osserva la blogger e coach Ilaria Cardani nel suo post sull'importanza di controllare l’emotività:
"Agli uomini non piace il 'dramma', non piacciono le donne che si crogiolano nel fare le drammatiche. [...]
Molte donne sono legatissime al 'dramma' e sono convinte che per godersi la vita e l’amore, gli alti e bassi emotivi siano essenziali per vivere i sentimenti in tutta la loro profondità e intensità. [...]
Queste donne sono attaccate al 'dramma' perché hanno una malintesa idea di femminilità (sono convinte che le donne devono essere oltremodo sentimentali) o provengono da una famiglia e da un ambiente dove la modalità 'dramma' ha sempre regolato le relazioni tra persone."

“Agli uomini
non piacciono le donne
che fanno le drammatiche”

C'è sempre un motivo

E' importante capire che chi tende al "dramma" ne trae un "guadagno": anche se difficilmente lo ammettono, questo tipo di persone ricavano dal dramma soddisfazione, riconoscimento o appagamento. Anche se dall'esterno qualcosa può apparire illogico, mai dimenticare che ogni comportamento ha una motivazione.

Ma quali possono essere i motivi per questi atteggiamenti irrazionali? E perché - in genere - le donne sembrano tanto inclini al dramma, e gli uomini così avversi ad esso?

Perché questa differenza

Come spesso accade per i comportamenti umani, i motivi possono essere molteplici. Alcuni sono psicologici, e possono nascere sia dal carattere personale, che dalla cultura. In altri casi può dipendere dalla maturità emozionale della persona.

Donne emotive, uomini razionali

In generale, possiamo dire che le donne sono più emozionali, mentre gli uomini sono più logici e razionali (con le dovute eccezioni). Questo è in parte innato (ci sono differenze nella struttura cerebrale dei due sessi), ed in parte dovuto all'educazione; solitamente:
  • Ai maschi viene insegnato a controllarsi, a trattenere le emozioni, a non mostrare fragilità o debolezza. Vengono educati ad agire, alla produttività, alla competizione.
  • Le femmine sono incoraggiate all'espressione emotiva ed affettiva, all'uso della creatività e fantasia. Vengono educate a sentire, a coltivare le relazioni e all'attenzione verso gli altri.

A disagio con le emozioni

Anche a causa di quanto detto sopra, spesso le emozioni intense mettono in crisi i maschi, che non vi sono abituati e non sanno come gestirle. Specialmente quelli molto razionali (che sono a disagio con le emozioni), oppure quelli tradizionali e di "vecchio stampo" (abituati all'azione e ad ignorare i loro stati d'animo; il modello del "soldato obbediente"). Molti uomini non hanno sviluppato una sufficiente "intelligenza emotiva" per comprendere e gestire le emozioni (le proprie e quelle altrui).
Di fronte al "dramma", questi uomini tendono a chiudersi o fuggire: non perché non tengano alla persona che hanno di fronte, ma per via del loro disagio.

All'estremo opposto, alcune persone non hanno mai imparato a controllare le loro emozioni, oppure a mettere in discussione quello che sentono (specialmente persone con bassa educazione); quindi sanno esprimersi solo in modo emotivo ed impulsivo.

Queste due tipologie di persone (razionali o emotive) difficilmente riescono a capirsi. Anche quando in relazione da tempo, possono rimanere come "estranei" l'uno per l'altra, perché le loro vite interiori sono come mondi diversi.

“Le donne sono più emozionali,
gli uomini sono più razionali”

Dramma come reazione ad una sofferenza

A volte i modi di espressione "drammatici" vengono adottati da persone annoiate, che si sentono sole, affamate di attenzione, o che provano un senso di vuoto. Sono un modo inconsapevole e impulsivo per sentirsi vivi ed eccitati, provare emozioni intense, mettersi in mostra e sentirsi "visti" e riconosciuti, ricevere attenzione o riempire un vuoto.
Possono essere un "grido di disperazione": "Sono qui, guardami, ascoltami, fammi sentire importante, reagisci, mostrami quello che senti...", in particolare da persone che si sentono ignorate o trascurate.

Dramma per scarsa maturità

A volte si tratta di persone immature, infantili, che quindi non hanno la forza di carattere per affrontare le difficoltà in modo calmo e maturo, e tendono invece a reagire esageratamente o a scaricare all'esterno responsabilità e colpe.

Come i nostri antenati

Troviamo un'altra spiegazione nella psicologia evoluzionistica, ovvero quella che spiega i nostri comportamenti in base alle abitudini sviluppate nel corso dell'evoluzione (perché utili alla sopravvivenza o alla riproduzione).
Per milioni di anni, fino alla diffusione dell'agricoltura (circa 10.000 anni fa), gli esseri umani hanno vissuto in tribù dove maschi e femmine avevano ruoli ben diversi:
  1. Gli uomini andavano a caccia e procuravano il cibo, oppure combattevano i nemici.
  2. Le donne restavano nella caverna o nel villaggio, occupandosi di faccende domestiche, preparazione del cibo e cura dei figli.

In queste situazioni, è chiaro che i due tipi di attività portano ad atteggiamenti ben diversi:
  1. L'uomo è occupato in attività ad alto rischio ed eccitazione (caccia, fuga dai predatori, combattimento), che comportano un stress psicologico ed anche fisico.
    Al suo ritorno, è ovvio che abbia bisogno di riposo e quiete. La sua giornata è già stata drammatica, non vuole certo altra tensione.
  2. La donna è occupata in attività noiose e ripetitive, poco stimolanti. La cura dei figli necessita grande abilità nel percepire emozioni e stati d'animo (non potendo i piccoli comunicare verbalmente), che quindi per lei risultano essenziali.
    A fine giornata, desidera un'attività differente per alleviare la noia, e vuole condividere quanto ha fatto per sentisi apprezzata e importante.
Quindi da una parte abbiamo un uomo d'azione stanco che vuole rilassarsi, e dall'altra una donna emotiva annoiata che cerca stimoli. E' uno schema che vi suona familiare? Avendo vissuto in tal modo per il 99% della storia umana, è plausibile che certe modalità siano diventate innate.

Anche oggi, nel mondo moderno in cui lo stile di vita è radicalmente diverso dalla preistoria, lo stesso atteggiamento spesso permane:
  1. A fine giornata, l'uomo torna a casa stanco e stressato, e tutto quello che desidera è mettersi tranquillo con qualcosa che lo distrae dalla tensione della giornata (la TV, il giornale, i videogiochi...).
  2. Mentre la donna - sia che ritorni anch'essa dal lavoro, sia che abbia passato la giornata in casa - ricerca emozioni, connessione ed interazione. Ha voglia di parlare di sé (anche delle quisquilie), di essere ascoltata, di dare risalto a quello che sente - anche a costo di farne una versione "romanzata" e, appunto, drammatica (che è spesso un modo di richiamare attenzione su di sé, o di contrastare un vuoto esistenziale).

“Per il 99% della storia umana,
gli uomini andavano a caccia e
le donne restavano nel villaggio”

Prima lo voglio, poi mi annoia

Un aspetto ironico della vita, è che molte donne aspirano alla stabilità affettiva del matrimonio, alla tranquillità della vita casalinga, o alle soddisfazioni della maternità. Ma quando poi vivono concretamente quelle situazioni, spesso si scoprono annoiate, frustrate e insoddisfatte; in fondo:
  • Passato il primo periodo di novità, la routine e l'abitudine della vita coniugale può facilmente annoiare. Senza contare che gli esseri umani non sono fatti per la monogamia - e questo vale anche per le donne.
  • Occuparsi della propria casa non è sicuramente la più stimolante ed appagante delle attività, anzi. Serie televisive come "Desperate Housewives" ("Casalinghe disperate") nascono proprio per rappresentare il tedio o la frustrazione che si celano dietro esistenze apparentemente serene.
  • Per quanto si ami il proprio figlio, stare dietro a quella creaturina continuamente bisognosa, dipendente e capricciosa può logorare ed esaurire.

In molti casi, la tendenza al dramma è una conseguenza di quella noia e frustrazione. Invece di ammettere che la loro vita non le appaga (o perché non ne sono consapevoli), queste donne usano il "dramma" per sentirsi vive, per provare emozioni intense, per scaricare la rabbia od esternare la sofferenza (lo stesso può accadere ad un uomo infelice nella sua vita, che però non sappia riconoscerlo od ammetterlo).

Qualche suggerimento

Prima di tutto, è necessario riconoscere la diversità degli altri e rispettarla - anche quando ci dà fastidio. Uno degli errori fondamentali nelle relazioni, è credere che gli altri siano come noi, o che dovrebbero esserlo (o addirittura volere cambiare le altre persone).

Poi, occorre riconoscere in noi stessi se apparteniamo all'una o all'altra modalità: finché non ammettiamo i nostri limiti, non potremo mai superarli. Quando invece riconosciamo che tendiamo ad essere molto emotivi, o - al contrario - a rifuggere dalle emozioni intense, possiamo arginare i nostri impulsi ed andare incontro a chi è diverso da noi.

La passione

Per le persone "drammatiche", o per chi tende ad esprimersi con molta enfasi: rendetevi conto che per gli altri può essere stressante o persino insopportabile. Anche se vi è difficile, cercate di contenervi, o di spiegare le vostre ragioni in modi più pacati e meno aggressivi. Ne ricaverete il sentirvi meno respinti e più compresi.
Quando non vi sentite in grado, prendetevi qualche momento per respirare a fondo e calmarvi. Chiedetevi cosa ci guadagnate ad alimentare il dramma, e cosa ci potreste perdere in termini di relazioni.

La ragione

Per chi preferisce la calma e la razionalità: ricordate che l'altro ha le sue ragioni, anche se vi appaiono incomprensibili. Informate il vostro interlocutore che avete bisogno di essere trattati con più rispetto; ma che, in caso contrario, vi allontanerete finché questo non diverrà possibile (l'altro ha diritto di essere come vuole, ma voi non avete il dovere di sopportarlo).
Chiedetevi se avete la tendenza a frequentare persone "drammatiche", ed il motivo; magari questa diversità vi stimola, o forse ne siete segretamente affascinati perché nascondete in voi un simile impulso - che però negate a voi stessi. Oppure vi ricordano una figura genitoriale a cui siete ancora legati.


"Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi."
(Massimo Troisi)


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