Perché i ragazzi perdono interesse rapidamente nel corteggiamento?
Perché gli uomini si stancano di corteggiare una donna?
Sento con una certa frequenza donne lamentarsi che "Gli uomini non corteggiano più", "Si stancano presto", "Vogliono andare subito al sodo"... oppure, sui siti di incontri, vedo profili femminili vuoti o con scritto solo "Se vuoi conoscermi scrivimi" (*). Queste donne sembrano considerare il corteggiamento solo dal proprio punto di vista, e non comprendere affatto quello maschile. Cercherò quindi di spiegarlo.
(*) E perché mai un uomo dovrebbe farlo? Un profilo del genere risulta anonimo e, tra migliaia di profili, è ovvio che l'attenzione si rivolga invece verso profili più descrittivi e intriganti (oppure su quelli con le immagini più avvenenti e sexy). Inoltre, un profilo vuoto o scarno sembra dire "Sono pigra e non mi impegno per far funzionare le relazioni; sono inerte, lascio che faccia tutto l'uomo; sono qui per prendere, non per dare".
Il corteggiamento ha uno scopo
Chi pone le domande di cui sopra, dovrebbe a sua volta farsi una domanda: perché qualcuno dovrebbe corteggiare? Chi lo fa, evidentemente è perché spera di arrivare a qualche risultato: l'uomo che corteggia una donna non lo fa per farle un favore, ma per ottenere qualcosa; proprio come lei spera di ottenere qualcosa da lui (altrimenti perché stare al gioco?).Siamo onesti: il corteggiamento è un "investimento" volto ad un qualche fine. E questo vale per qualsiasi individuo, il genere non c'entra:
- Un uomo corteggia una donna che gli piace e che desidera.
- Una donna corteggia (quando lo fa) un uomo che le piace e che le interessa.
Chi pone queste domande, di solito, si preoccupa del proprio bisogno (essere corteggiata) ma ignora i bisogni dell'altra persona. Spesso sono donne che fanno le difficili, le preziose, che non si concedono, che "giocano" con i desideri dell'altro, o che non comunicano chiaramente quello che vogliono. Così l'uomo rimane nella "nebbia" dell'incertezza, e facilmente si stufa.
Oppure sono donne che vogliono ricevere attenzione, e tendono ad "usare" gli uomini per questo scopo. Senza però considerare cosa ricavi l'uomo da questa interazione, i suoi bisogni o la sua soddisfazione. Prendono senza preoccuparsi di cosa danno.
“Certe donne
vogliono ricevere attenzione,
ed usano gli uomini a questo scopo”
Il problema di investire a vuoto
Un problema maschile che molte donne non sembrano capire, è che per l'uomo l'insuccesso è la norma nel corteggiamento: quando va bene ottiene un successo su dieci tentativi, ma succede pure che ci provi 100 volte senza ottenere nulla. Questa sproporzione tra impegno investito e risultati è ancora maggiore nel dating online, ma è vera anche con gli approcci dal vivo.Questo è il motivo principale per cui gli uomini corteggiano poco o smettono presto; essendo abituati ad "investire" senza ottenere nulla, cercano di ridurre questa perdita di tempo e fatica al minimo:
- Non provandoci nemmeno se, da parte femminile, non arriva un minimo segno di interesse o apprezzamento (peggio ancora se lei si mostra negativa e respingente).
- Smettendo dopo i primi approcci, se a questi non corrispondono segnali positivi o di reciproco interesse.
Gli uomini di valore spariscono prima
Questa limitata disponibilità a corteggiare è particolarmente vera per gli uomini di "elevato valore": costoro sanno di avere altre chance, quindi non stanno a perdere tempo se il corteggiamento non va come vorrebbero. Se una donna fa la difficile e vede spesso i suoi corteggiatori svanire, magari punta sempre ad uomini di alto livello - i quali sono i meno disposti ad aspettare o sottostare a "giochetti" (trovando facilmente altre donne interessate).Corteggiare è una fatica, non un piacere
Va anche precisato che per le donne il corteggiamento in sé può essere un piacere, ma non è così per buona parte degli uomini. Per l'uomo solitamente corteggiare è un "lavoro" faticoso (*) per arrivare ad un obiettivo, per suscitare nella donna un interesse sentimentale e/o sessuale.Per ottenere ciò l'uomo che corteggia deve fare una "performance": mostrarsi all'altezza, indovinare preferenze, seguire rituali, superare test e difese. Spesso basta un passo falso, un gesto sbagliato, una parola fuori posto, perché la donna perda interesse. Bisogna "stare sul pezzo", non ci si può lasciar andare. Il consiglio ingenuo "Basta che sei te stesso" porta sovente a fallimenti. Corteggiare assomiglia più ad un colloquio di lavoro che ad una scampagnata.
Quindi trascinare il corteggiamento per le lunghe può essere per la donna gratificante o un modo di mettere alla prova l'uomo; ma per l'uomo diventa una perdita di tempo frustrante, da evitare per quanto possibile.
Capita così che, quando l'approccio si trascina e la donna magari dice alle amiche "Le cose stanno procedendo bene" (dal suo punto di vista), l'uomo si è già scoraggiato e sta guardando altrove (magari verso una donna più accogliente o meno pretenziosa).
(*) Un'eccezione a questa regola è il seduttore: chi vive il corteggiamento come una sfida eccitante in cui riversa grandi energie, il cui obiettivo non è tanto la donna o una relazione quanto il brivido della conquista. Un po' come nello sport, dove conta la vittoria e non la fatica. Ma non credo che molte donne siano interessate a tale tipo di uomo.
Se ti piace, fallo tu
Se una donna ama il corteggiamento e vorrebbe che accadesse più spesso, non ha che da assumere un ruolo attivo e prendere l'iniziativa. Moltissimi uomini sono ben lusingati e felici se una donna si interessa a loro ed apre la comunicazione (anche se ciò accade così di rado, che all'inizio potrebbero essere increduli).Se qualcosa ti piace così tanto, perché non la fai tu per prima? :-)
Non ha senso corteggiare chi non mostra interesse
Perché mai uno dovrebbe corteggiarti? Solo per fare un piacere a te? Pensi forse che gli uomini debbano essere al servizio delle donne? O che esistano per farle felici? (come accade nei film romantici). In realtà, tutti ci relazioniamo per soddisfare i nostri bisogni, per ottenere una qualche soddisfazione, non per semplice passatempo o spirito altruistico (tranne rare eccezioni).Quindi, se io corteggio una donna che non mostra alcun segnale d'interesse verso di me, o che si nega, o che mi respinge:
- Ne deduco che a lei non interesso, quindi sto solo perdendo tempo (e magari le dò pure fastidio).
- Rispetto il "messaggio non verbale" di disinteresse (perché non mi piace essere invadente), e tolgo il disturbo.
“Tutti ci relazioniamo
per soddisfare i nostri bisogni”
Femminismo e rispetto
Inoltre, il femminismo ha - giustamente - insegnato agli uomini che non va bene essere insistenti ed ossessivi nel corteggiamento; è una mancanza di rispetto ed una invasione dello spazio personale. Per cui la maggioranza degli uomini, se non riceve segnali positivi o se addirittura lei mostra segni di insofferenza, si allontana per rispetto e per evitare problemi (insulti, accuse, denunce, ecc.).Dopo decenni in cui è stato ribadito che "No significa no", ora le donne non possono pretendere di essere rispettate e lasciate tranquille quando va bene a loro, ed al tempo stesso di essere corteggiate assiduamente quando ne hanno voglia (magari senza nemmeno comunicarlo chiaramente all'altro). E' un comportamento contraddittorio e dissociato.
Non ha senso volere la parità in ogni campo, ed anche la cavalleria di un tempo: è una contraddizione in termini (la "cavalleria" esisteva quando la donna era posta in un ruolo subordinato e passivo, come conseguenza e compensazione: poiché la donna era considerata debole e impotente, l'uomo la proteggeva e si prendeva cura di lei).
Le relazioni sono come una danza
Perché una danza avvenga, entrambi i ballerini devono venirsi incontro, muoversi in armonia con l'altro, calibrare i proprio gesti su quelli del partner, momento per momento. Se uno solo dei due si muove, non abbiamo una danza a due: abbiamo un ballerino ed un "manichino"; e poiché tale danza è poco appagante, è probabile che il ballerino si stanchi e se ne vada (magari verso una ballerina più disponibile).Se vuoi essere corteggiata, succederà più facilmente se tu "alimenti" il corteggiamento:
- Mostrati disponibile e interessata verso chi ti piace
- Trasmetti chiari segnali di approvazione e incoraggiamento (non basta che lo pensi, o che lo accenni in modo vago)
- Considera cosa desidera l'altro e - almeno in parte - offriglielo (in modo che sia motivato a continuare)
- Condividi eventuali spese
- Fai la tua parte perché il corteggiamento sia un'esperienza piacevole per entrambi, non solo per te.
Tempi moderni, tempi passati
Restare inerte come una patata lessa e lasciare che sia l'uomo a fare tutto, ripetutamente, è qualcosa che poteva funzionare nel XIX secolo, quando le regole sociali imponevano alle donne un ruolo passivo. Ma ormai siamo ben lontani da ciò.Inoltre farsi corteggiare in modo ambiguo (senza dare segnali chiari), aspettarsi che l'uomo insista anche se non riceve incoraggiamento o soddisfazione, vuol dire incoraggiare la mentalità del "Lei dice no ma forse vuol dire sì", vuol dire tornare indietro ai ruoli rigidi del passato - con tutto l'inevitabile contorno di equivoci, insistenze sgradite e molestie (vanificando decenni di lotte femministe per il superamento dei ruoli di genere).
“Restare inerte
come una patata lessa
poteva funzionare nel XIX secolo”
Egocentrismo nel corteggiamento
Dietro a domande come quelle poste all'inizio sembra esserci l'aspettativa di un corteggiamento "unilaterale", dove una parte investe tempo ed energia (e spesso denaro), e l'altra parte poco o nulla. Magari queste donne (o le donne in generale?) desiderano un corteggiamento "fine a se stesso", forse perché hanno bisogno di ricevere attenzione, o se ne sentono lusingate. Non sembrano avere considerazione per chi sta dall'altra parte, per i suoi desideri e bisogni.Oppure alcune amano essere corteggiate indefinitamente, ricevere senza dare, come una principessa assisa sul suo trono che riceve gli omaggi dei sudditi. A queste donne devo dare una brutta notizia: tu non sei una principessa. Oppure se ti piace vederti come una principessa, va bene, ma allora anche l'uomo è un principe (altrimenti dov'è la parità che rivendicate da oltre un secolo?). Ma allora perché un principe dovrebbe perdere il suo tempo con te? (perché un interesse non ricambiato è una perdita di tempo).
Domande come quelle sembrano sottintendere una personalità fortemente egocentrica (se non addirittura narcisista), la mentalità di qualcuna che sta lì senza fare niente, e si aspetta che il mondo le offra ammirazione e devozione incondizionate: "Perché non continua a corteggiarmi? (anche se io non gli sto offrendo nulla in cambio)". Direi che è un atteggiamento infantile, immaturo e pretenzioso.
Incapacità di relazionarsi
Chi si ritrova spesso a porsi domande del genere, non dovrebbe stupirsi se non riesce ad ottenere relazioni funzionanti e felici. Una relazione sana e appagante si basa su uno scambio ed attenzione reciproci, su un prendersi cura e nutrirsi a vicenda, su una base di parità, rispetto e considerazione l'uno per l'altra. Tutte cose che una "principessa sul pisello" ovviamente non è in grado di offrire.Invece di chiedersi "Perché lui non mi continua a dare quello che voglio? Perché non fa le cose che fanno piacere a me?", una persona di questo tipo farebbe meglio a chiedersi "Cosa sto dando io all'altro? Cosa gli offro in cambio del suo corteggiamento? Che cosa posso dare in una relazione?".
Se le risposte che vengono fuori si limitano a "Me stessa" o "Il mio amore", forse si tratta di una persona immatura che non ha ancora imparato a relazionarsi in modo adulto, o rimasta ancorata a schemi romantici ingenui.
Vale per entrambi i sessi
Quanto scritto qui vale anche nel caso di un uomo che esprima simili lamentele, che si chieda perché le donne perdono interesse in lui quando lui non si cura dei loro bisogni, o quando non offre loro quello che vogliono. Egocentrismo e personalità narcisista non sono certo esclusive di un genere o dell'altro."La donna si è sempre riservata la parte accattivante della seduzione (la seduttrice), lui si è sempre ritrovato con la parte ridicola (il seduttore)."
(Jean Baudrillard)
"Le donne che pretendono una lunga corte, o sono frigide o vogliono sembrare virtuose. In entrambi i casi, è meglio lasciarle perdere."
(Roberto Gervaso)
"Il corteggiamento è una forma di accattonaggio. Non a caso la dichiarazione una volta si faceva in ginocchio."
(Gianni Monduzzi)
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Salve.
RispondiElimina"Dietro a domande come quelle poste all'inizio sembra esserci l'aspettativa di un corteggiamento "unilaterale", dove una parte investe tempo ed energia (e spesso denaro), e l'altra parte poco o nulla. Magari queste donne (o le donne in generale?) desiderano un corteggiamento "fine a se stesso", forse perché hanno bisogno di ricevere attenzione, o se ne sentono lusingate"
Io dividerei il corteggiamento in due categorie:
1) Quello da stuzzicamento reciproco: quando due persone si prendono e si lasciano, nel mentre continuano a vivere le proprie esperienze. E' una relazione sana, visto che investimento emotivo e di tempo è condiviso in modo paritario.
2) Quello da Super Mario: quando una delle due parti deve superare tutta una serie di ostacoli e livelli per giungere a qualcosa che altri ottengono senza problemi. Per esempio, la classica situazione dove la ragazza accetta di uscire solo in compagnia di una sua amica, salvo poi, giorni dopo, baciarsi senza problemi con uno sconosciuto incontrato venti minuti prima.
Come sottolinei, il tenere sulla corda una persona equivale a dargli quel pizzico di speranza da farle elargire favori e attenzioni, una forma di schiavitù volontaria e legale.
Riguardo i due tipi di corteggiamento citati:
Elimina1) Questo è quello che chiamarei "flirt" e, purché sia reciproco, è un gioco piacevole a due, poco impegnato e che può anche essere fine a se stesso (si corteggia non necessariamente per arrivare ad uno scopo concreto, ma anche solo per il gusto di farlo).
2) In questo caso scivoliamo nella manipolazione e nell'inganno, se induciamo l'altro ad illudersi su quello che potrebbe succedere (ma che sappiamo già di non voler dare).
Sono casi in cui chi ha potere ne abusa, senza considerazione né rispetto per l'altro.
Non parlerei però di "schiavitù", perché questa avviene quando c'è una costrizione.
La chiamerei piuttosto "dipendenza", di una persona debole che si sottomette. In questi casi la via d'uscita è imparare a rispettare se stessi, e non permettere mai agli altri di trattarci nei modi che non vogliamo.
È giusto Valter: una donna dovrebbe, anzi DEVE, capire che la sua vita vale quanto quella di un uomo. Come tu stesso hai scritto, se una donna ama molto essere corteggiata, per quale motivo non fa lei stessa (mai) il primo passo? Questo significa che non sia interessata al corteggiamento, ma malata di protagonismo.
RispondiEliminaOvviamente le cose spesso cambiano in situazioni nelle quali sono coinvolti individui di sesso maschile appartenenti all'alto ceto sociale. In quei casi, una bella fanciulla sfiderebbe se stessa molto più facilmente.
> "una donna DEVE capire che la sua vita vale quanto quella di un uomo"
EliminaForse la sua vita, in sé e per sé, vale lo stesso, ma il suo "valore di mercato relazionale" (cioè quanto è desiderata dall'altro sesso) per una donna è decisamente più alto.
Questo fornisce alla donna potere e, come tutti, chi ha potere lo usa per trarne vantaggi.
> "per quale motivo non fa lei stessa il primo passo?"
Ovvio: perché così non si espone al rischio del rifiuto, perché così riceve attenzioni gratificanti... e perché non ne ha bisogno: il grande potere di attrazione femminile fa sì che siano - quasi sempre - gli uomini a corteggiare (finché non si stufano).
Il gran parlare che si fa di parità fra i sessi è spesso slegato dalla realtà: per molti aspetti non siamo uguali (gli uomini sono più forti; le donne sono più desiderate), e non lo saremo mai perché certe differenze hanno una base biologica, non culturale.
Dovesse fare una stima,quanto più di un uomo vale una donna sul mercato relazionale, a parità di qualità? Per esempio nel suo post parla di VMR medio sul 50 in scala 0-100. Qual è a suo avviso rispettivamente il VMR dell'uomo medio e della donna media?
EliminaOnestamente non so rispondere, perché è un argomento troppo analogico, soggettivo ed imponderabile per essere quantificato con precisione. Inoltre il VMR (già di per sé approssimativo e soggettivo) varia notevolmente da persona a persona, rendendo qualsiasi media priva di senso.
EliminaUso questi concetti per dare un'idea di certi fenomeni, ma non credo siano riducibili a numeri precisi.
E' un po' come per la bellezza: ovviamente varia da un minimo ad un massimo, e possiamo dire in modo approssimato che Tizio sia più bello di Caio. Ma non ha senso volerla definire in modo matematico: la persona che per alcuni è un 7, per altri sarà un 9 e per certuni un 5, e così via.
Sono valutazioni solo indicative, che non vanno prese alla lettera.
cosa significa quando una donna fa domande ad un uomo e lui non risponde o risponde a monosillabi? personalmente, quando mi parlano gli uomini, cerco di portare avanti la conversazione ma loro non ne sono in grado o trovo tutti quelli interessati ad altro? se pensate che solo gli uomini vengano rifiutati, vi sbagliate... ho provato anche a conteggiare quando interessata ma niente
RispondiElimina> "cosa significa quando [...] lui non risponde o risponde a monosillabi?"
EliminaQuando qualcuno non risponde (sia esso uomo o donna), possono esserci tanti motivi:
- Sta pensando ad altro
- L'argomento lo annoia
- Ha perso interesse verso la conversazione, o verso l'altra persona
- Non ha voglia di rispondere, o preferisce nascondere qualcosa, o non vuole scoprirsi per mantenere potere sull'altro, ecc.
Non c'è una spiegazione unica: dipende. Siamo creature complesse.
> "ma loro non ne sono in grado o trovo tutti quelli interessati ad altro?"
Non credo che non ne siano in grado (a meno che sia tu a scegliere persone poco dotate).
Credo invece non abbiano voglia di rispondere (per vari motivi che non posso sapere). Se ti succede spesso, può dipendere da tuoi comportamenti:
- Magari parli di argomenti che non li coinvolgono
- Oppure lo fai in modi che li portano a chiudersi
- O ti interessi a persone che non sono interessate a te (succede facilmente a chi ha scarsa autostima)
- O, ancora, ti interessi a uomini con "valore di mercato" maggiore del tuo, che quindi tendono facilmente a perdere interesse in te.
(non lo dico per darti la colpa, ma per aiutarti ad identificare le cause del problema)
> "se pensate che solo gli uomini vengano rifiutati"
Mai detto questo.
Dico che - mediamente - una donna viene più desiderata di un uomo, ma ovviamente questo non garantisce alcun risultato (solo maggiori opportunità).
Inoltre, essendo le donne più selettive ed esigenti, spesso puntano ad uomini con "valore" maggior del proprio - e si ritrovano quindi rifiutate, o scartate dopo breve tempo, o usate solo per fare sesso.
La vita è dura per tutti :-)
è vero, la vita è dura...non cerco uomini di solito, parlo di quelli che mi scrivono su facebook, dove non scrivo quasi niente, quindi non so come faccio ad attirare quei tipi lì(uomini normali, non bellissimi o altro)
EliminaVisto che spesso posta molti dati basati su indagini, dating app ecc. mi sa dire all'incirca che percentuale di donne è meno desiderata dell'uomo medio e, viceversa, che percentuale di uomini è più desiderata della donna media?
RispondiEliminaAlcune ricerche hanno mostrato che esiste un rapporto approssimativo di 80-20 nel desiderio reciproco tra uomini e donne, ovvero:
Elimina- Gli uomini trovano desiderabili l'80% di donne
- Le donne trovano attraenti solo il 20% di uomini
Qindi, per rispondere alla tua domanda, possiamo ipotizzare che circa il 20% di donne siano poco o per nulla desiderate, mentre un 20% di uomini cattura la maggior parte dell'attenzione femminile.
Nell'articolo citato ho riportato dei grafici che puoi consultare per estrapolare le tue valutazioni.
Naturalmente queste sono generalizzazioni statistiche. Poi le persone e le relazioni reali sono un fenomeno ben più complesso, che non si può ridurre a semplici numeri.
"La mappa non è il territorio."
(Alfred Korzybski)
Leggo spesso questo tuo articolo perchè mi fa sentire bene. O meglio " non mi fa sentire solo ". Io personalmente ho perso al 90% le speranze e il desiderio di corteggiare. Quando passa una bella ragazza e vorrei tanto dirle qualcosa, parlo a me stesso dicendomi " Ma che lo fai a fare? Tanto non ti darà mai retta... " e così proseguo dritto per la mia strada.
RispondiEliminaCondivido pienamente il " Se ti piace, fallo tu ". Però contemporaneamente mi domando " Se le piace, allora perchè non corteggia il tale uomo " ? Perchè aspetta sempre che sia l'uomo a fare il primo passo? E se quell'uomo fosse stato Viggo Mortensen, cosa avrebbe fatto la ragazza in questione " ?
> "Quando passa una bella ragazza e vorrei tanto dirle qualcosa..."
EliminaQuesta tua reazione disfattista può accadere per due motivi principali:
1. La ragazza che ti piace presenta un "valore di mercato" nettamente superiore al tuo, quindi tu concludi che non sarebbe interessata a te.
2. Hai una autostima molto bassa, per cui ritieni - a priori - che non potresti interessare alle donne; specialmente a quelle di qualità.
- La prima reazione ha senso, perché evita un fallimento molto probabile. Benché uno potrebbe aumentare il proprio "valore di mercato", è alquanto difficile che un "sei" potrebbe arrivare ad interessare a una "nove".
- La seconda invece è un auto-sabotaggio, che segnala la necessità di lavorare su se stessi. L'autostima fragile non è un destino, ma vuol dire che la psiche è stata danneggiata e necessita "riparazioni". Come un'auto che ha bisogno di una profonda revisione ;-)
Sul fatto che le donne difficilmente corteggiano, due sono i motivi primari:
- Non ne hanno bisogno, perché ricevono già abbondante interesse maschile. Succede anche in Natura: il maschio corteggia, la femmina viene corteggiata. La spiegazione è evoluzionistica.
- Le donne vogliono un uomo migliore di loro (ipergamia), per cui corteggiano un uomo solo se questo ha un valore fuori dal comune, e/o nettamente superiore a quello della donna.
Per cui, immagino che Viggo Mortensen abbia avuto un discreto numero di corteggiatrici :-)
Secondo te, stando alla tua esperienza e cultura acquisite vivendo e leggendo, quale sarebbe la percentuale degli uomini che - detto francamente - con le donne non battono mai chiodo? Quale invece degli uomini vincenti?
RispondiEliminaNon posso desumerlo dalle esperienze altrui che raccolgo, perché ognuno la vive in modo soggettivo quindi non è affidabile (c'è chi si piange addosso pur avendo risultati discreti, o chi si sabota perché punta "troppo in alto").
EliminaSe però guardiamo ricerche che si basano su dati oggettivi, vediamo che le donne trovano attraenti il 20% degli uomini circa. Possiamo quindi dedurre che questo 20% di uomini risulti "vincente" sul mercato relazionale, cioè possa ottenere buoni risultati sessuali / sentimentali con poco sforzo: le donne vedono tali uomini come decisamente "appetibili", quindi sono più disponibili e meno selettive del solito.
Per quanto riguarda gli uomini "perdenti" (ovvero con chance relazionali a zero o quasi), nel grafico visibile nel primo link sopra si vede che gli uomini considerati dalle donne con livello di attrattività "zero" (prima ascissa a sinistra) siano circa il 26%: da questo posso immaginare che circa un quarto degli uomini venga scartato al primo impatto visivo (poi ovviamente la vita reale è più complessa di una statistica).
E' però anche vero che aspetto e attrazione non sono tutto, quindi alcuni di questi uomini potrebbero avere altre qualità che li rendono comunque desiderabili: ricchezza o potere, personalità fuori dal comune, grande sicurezza di sé, virilità, carisma, ecc.
Non ho una stima precisa, ma dalle mie osservazioni ricavo l'impressione che tra il 10 ed il 20% degli uomini "non battano mai chiodo".
Questo però non è dovuto solo alle loro mancanze, ma anche al fatto che non si impegnano per aumentare quello che possono offrire (quindi il loro "valore di mercato"). Molti si macerano nell'auto-commiserazione invece di agire in modo costruttivo, oppure pretendono risultati ben superiori al proprio valore.
Ho sbagliato con un uomo, che mi piaceva tanto. A causa di brutte esperienze me la sono giocata male e ovviamente si vedrà con altre donne. Ho cercato di rimediare, ma oramai il danno è fatto, si fa avanti ma con molta calma.
RispondiEliminaCerte volte si fa avanti ma ho deciso che non voglio più come mio compagno, ma ci farò solo del sesso e basta, non vale la candela, tanto andrà a letto con un'altra donna. Ho cercato più volte di farmi avanti e gli avevo chiesto di uscire, benissimo si è fatto avanti dopo un mese, sempre su suggerimento dei suoi maledetti amici, che qualcuno di lor si fa avanti con me a sua insaputa. Se penso che ho rifutato altri per lui, mi sarebbe tanto piaciuto diventare la sua donna. Quando ci penso, mi viene tanto da piangere e sono sempre triste.
Lo capisco che si vede con altre donne, perché non mi da più tante attenzioni e come fa ad essere rilassato un uomo, che non fa sesso? È impossibile. Mi sento tanto brutta, poi qua da me gli uomini sono famosi per essere difficili. Io no so più come farmi avanti, in altre parti d'Italia non riscontro mai queste difficoltà, solo che i rapporti a distanza non mi interessano.
Il tuo, più che un commento o una domanda, suona come uno sfogo. Per cui non so bene cosa rispondere, né se desideri una risposta.
EliminaSe compi azioni che si rivelano fallimentari, potresti chiederti il motivo per cui fai quelle azioni. Se ne comprendi i motivi, potresti riuscire a non ripetere gli stessi errori.
L'impressione che mi dai è di una persona che ha poca considerazione di sé, quindi tende a "mendicare" apprezzamento e sopporta di essere trascurata o ignorata. Oltre, forse, ad attaccarsi ad uomini che non crede realmente di meritare.