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Come migliorare te stesso e la tua vita - 3. Aree

Spesso incontro persone, sia nel mondo reale che in Rete (inclusi i commenti su questo blog), che si lamentano della propria vita, in special modo nel campo delle relazioni. Poiché i problemi e le soluzioni sono quasi sempre gli stessi (tendiamo a credere che i nostri problemi siano speciali, ma soffriamo quasi tutti per gli stessi motivi), ho pensato di raccogliere qui una serie di suggerimenti e spunti di riflessione per provare a migliorare la propria vita.

Poiché è un tema molto vasto, l'ho suddiviso in tre argomenti principali, a cui ho dedicato un post ciascuno.
(questa serie di post è anche disponibile come unico documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)

Vediamo quindi cosa può aiutarci nel nostro percorso verso una vita migliore. Gli argomenti sono organizzati in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
  3. Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi

Naturalmente non è necessario padroneggiare tutti gli elementi sopra elencati: l'importante è partire, sceglierne uno (magari quello che per voi risulta più urgente o utile) e metterlo in pratica. In seguito potrete dedicarvi agli altri che suscitano il vostro interesse. Ricordate che non si può fare tutto, o tutto insieme: persino il buon Dio ci ha messo sei giorni per creare il mondo. Quindi prendetevi il vostro tempo, e dedicatevi ad un argomento per volta (voler fare tutto è un buon modo per non concludere nulla).


3. Aree su cui lavorare

Anche quando siamo convinti di voler cambiare, possiamo essere in dubbio su dove concentrarci. Ecco alcune aree fondamentali, della personalità o della vita, dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi.

Autostima

L'autostima è uno dei "pilastri" fondanti della personalità e della vita: se abbiamo una buona autostima sapremo superare quasi ogni ostacolo, se invece ci manca, tutto ci sembrerà difficoltoso o spaventoso. Per questo l'area dell'autostima è una delle più importanti su cui lavorare.
Molti vorrebbero cambiare il proprio aspetto fisico, pensando che ne otterrebbero un aumento dell'autostima, ma è piuttosto vero il contrario: una volta che si abbia una buona autostima, il proprio aspetto diventa secondario, e le imperfezioni fisiche non rappresentano più un problema. Lo stesso dicasi per i soldi, o per altri fattori "esterni" a cui spesso attribuiamo il potere di farci sentire "ok": è molto più efficace lavorare "dall'interno", coltivando l'autostima, piuttosto che cambiare fattori esterni nella speranza di sentirci bene con noi stessi.
Purtroppo questo argomento è talmente vasto che qui non posso farne un sunto. Vi invito quindi a cercare risorse sull'argomento (articoli, conferenze, libri, corsi, terapie), selezionando i percorsi che sentite più adatti a voi. Segnalo un post in cui elenco 12 convinzioni che ci rendono infelici e minano la nostra autostima, perché tendiamo a crederci anche se sono false.

Aggiungo solo che l'autostima è collegata alla accettazione di sé: più mi accetto come sono, più mi sento in armonia e positivo verso me stesso. Purtroppo a molti viene insegnato proprio il contrario, a darsi addosso se non sono perfetti, ma questo porta all'effetto opposto:
  • Quando mi accetto, mi sento in pace e posso dare il meglio di me
  • Quando non mi accetto, niente - di quello che sono e quello che ho - mi sembrerà mai abbastanza

Abilità e talenti

Maggiori sono le nostre capacità, più ci sentiremo persone di valore e saremo capaci di agire efficacemente. Migliorare anche solo in parte una nostra abilità, può portare a significativi cambiamenti nella nostra esperienza di vita: pensiamo ai vantaggi di conoscere una lingua straniera, di padroneggiare una tecnologia, di comunicare con chiarezza i nostri pensieri. Oltre ai vantaggi pratici, questo comporta anche un aumento dell'autostima.
Spesso sprechiamo una parte del nostro tempo libero in attività che non ci portano alcuna crescita (come guardare la TV o navigare i social network). Otterremmo decisamente più benefici ad investire quel tempo coltivando le nostre capacità. Ecco alcune abilità che vale la pena incrementare:
  • Saper comunicare bene, esprimersi chiaramente
  • Coltivare i propri talenti, ed acquisirne di nuovi
  • Espandere la nostra cultura e le nostre conoscenze
  • Mantenersi in buona salute, fare esercizio fisico, alimentarsi in modo sano

Alcuni pensano che i talenti siano solo innati: capacità che si hanno dalla nascita, oppure non si avranno mai. Questa idea viene anche usata come alibi: "E' inutile che io ci provi, non ho quel tipo di talento". In realtà, un talento innato aiuta, ma non è indispensabile nè sufficiente: sono invece necessari l'impegno, la dedizione e l'esercizio - Edison disse che "Il genio è uno per cento ispirazione e novantanove per cento traspirazione". Come spiego nel paragrafo sul "prezzo" da pagare per ottenere risultati, l'esercizio e l'impegno sono necessari anche a quelli dotati di talento.

Resistenze inconsce

Più spesso di quanto non si pensi, quello che ci ostacola o ci blocca non sono tanto le circostanze esterne, quanto noi stessi; quando siamo infelici, spesso è perché siamo i peggiori nemici di noi stessi. Per esempio quando:
  • Ci critichiamo in continuazione
  • Ci impediamo di tentare per paura del fallimento
  • Dimentichiamo ogni nostro successo, ma sottolineiamo ferocemente ogni nostra minuta mancanza
  • Ci ripetiamo continuamente che non siamo abbastanza, e che non riusciremo mai a farcela
Ma spesso non ci rendiamo conto di "sabotarci", perché la maggior pare di questi atteggiamenti distruttivi sono inconsci. Ci vengono istintivi, o automatici, oppure ci sembrano la cosa giusta da fare; per esempio, crediamo di doverci criticare per spingerci a migliorare, e non ci accorgiamo che la critica ci scoraggia invece di motivarci (è una "motivazione negativa"). Un caso in cui le resistenze inconsce sono quasi sicuramente presenti, è quando tendiamo a trovarci ripetutamente negli stessi problemi (p.es. scegliamo sempre un certo tipo di partner, che poi ci delude o con cui non andiamo d'accordo).
Per superare queste resistenze inconsce, il primo passo è di riconoscerle (poiché non possiamo risolvere un problema che non vediamo). Quindi dobbiamo prestare attenzione alle situazioni problematiche, e osservare se siamo noi stessi - o i nostri pensieri - a contribuirvi, e come. Per fare questo è indispensabile essere onesti con se stessi, ammettendo anche quel che ci è scomodo o non vorremmo vedere - e resistendo alla tentazione di scaricare sempre la colpa sugli altri. Man mano che ci rendiamo conto di come certi problemi nascano da nostri pensieri e azioni, questi influssi negativi si attenueranno.
Un secondo passo può essere andare in direzione opposta, facendo il contrario di quello ci veniva istintivo:
  • Invece di criticarmi, mi incoraggio e apprezzo ogni aspetto positivo di me
  • Invece di scoraggiarmi, mi esorto a tentare quello che desidero; e se non funziona mi dico "Non importa, andrà meglio la prossima volta"
  • Mi perdono per ogni errore o mancanza, e celebro anche ogni piccolo risultato
  • Invece di essere pessimista ed aspettarmi il peggio, coltivo la speranza e mi ripeto che se faccio del mio meglio, prima o poi realizzerò i miei sogni
Ricordiamoci che le abitudini si formano con la pratica. Più spesso pratichiamo un certo comportamento o pensiero (sia negativo che positivo), e più tenderà a diventare parte delle nostre abitudini.

Lasciar andare le zavorre

Migliorare significa diventare una nuova versione di sé. Ma per andare verso il nuovo, spesso è necessario lasciar andare ciò che è vecchio: vecchie idee, vecchie abitudini, vecchi comportamenti; oggetti (o persone) inutili, ingombranti o dannose.

Liberarsi di vecchie idee

Magari ce le hanno insegnate mamma e papà; magari ci sono servite molto tempo fa; e per questo ci è difficile abbandonarle. Ma spesso ci portiamo dietro idee che non vanno (più) bene per noi, anzi ci confondono o ci ostacolano:
  • Il giovane che vorrebbe sviluppare un'idea imprenditoriale, ma a cui i genitori hanno insegnato a cercare "il posto fisso"
  • La donna che desidera esplorare la sua sessualità, ma pensa che "le brave ragazze non fanno certe cose"
  • Il vedovo che vorrebbe ancora vivere una relazione affettiva, ma non osa perché "non ha più l'età"...
Sono tutti esempi di idee limitanti e che impoveriscono l'esistenza: se non le mettiamo in discussione, continueremo a vivere una vita secondo regole altrui. Quello in cui crediamo influenza come viviamo, e se non cambiamo le nostre convinzioni tenderemo sempre a ripetere gli stessi errori, o ritrovarci nelle medesime situazioni. Come ha detto Einstein, "Nessun problema può essere risolto con lo stesso livello di consapevolezza che l'ha creato".

Uscire dall'abitudine

A volte facciamo qualcosa non perché lo vogliamo davvero, o perché ci fa stare bene, ma solo per abitudine: la solita compagnia, le solite uscite, la solita TV, l'amico che frequentiamo ma con cui non abbiamo più nulla in comune...
Cambiare le abitudini richiede uno sforzo iniziale, perché occorre vincere l'inerzia e il timore del cambiamento; ma poi ci ritroveremo più vitali, appassionati e soddisfatti. Per ogni attività, potremmo chiederci "Rende davvero la mia vita migliore? Oppure è solo routine?".

Lasciar andare il rancore

Una delle "zavorre" più pesanti che ci portiamo dietro sono i vecchi rancori. Anche se è normale provare rabbia quando ci hanno feriti, continuare a coltivare quel risentimento non serve a nulla - anzi, nuoce alla salute. Il passato è passato e non si può cambiare, meglio guardare avanti e concentrarsi su quello che ci fa stare bene (a meno che preferiamo vivere tormentati e astiosi).
Anche se può sembrarci ingiusto o un atto di debolezza, perdonare gli altri può aiutarci a vivere con molta più leggerezza e serenità. Senza dimenticare di perdonare se stessi: molte persone sono eccessivamente severe con se stesse, e pretendono da sé la perfezione o quasi. Ma in realtà siamo tutti limitati e fallibili: che senso ha condannarsi perché siamo semplicemente umani?
In poche parole, perdonare è indispensabile per sentirsi in pace con se stessi e col mondo.

Imparare a relazionarsi

Una delle capacità più importanti nella vita, è quella di sapersi relazionare in modo positivo e costruttivo con gli altri (sia a livello sociale che sentimentale). Purtroppo la diamo per scontata, come se ci venisse naturale, e nessuno ce la insegna; questa capacità va invece sempre appresa e affinata, proprio come un'arte. Abbiamo tutti bisogno di imparare a:
  • Comunicare bene, che è molto più di parlare: comunicare efficacemente necessita di pensieri chiari, onestà, ascolto, empatia, e usare un linguaggio adatto all'interlocutore.
  • Ascoltare, che non è solo stare zitti, ma dare all'altro tutta la nostra attenzione.
  • Capire come sono gli altri (e ricordarci che sono spesso diversi da noi).
  • Capire i motivi che stanno alla base di conflitti e litigi, e come superarli.
  • Dare e ricevere un adeguato feedback, ovvero uno scambio reciproco di informazioni, che ci aiuti a verificare e migliorare la qualità della relazione.
  • Riconoscere che se non chiediamo quel che vogliamo, non possiamo aspettarci di ottenerlo.
Infine, è bene ricordare che le relazioni accadono per scelta, non per obbligo. Se un amico o un partner vuole andarsene, ne ha il pieno diritto. Il miglior modo di far sì che le persone vogliano starci vicino, è di essere una persona fantastica.

Eccessiva dipendenza dagli altri

Tutti abbiamo bisogno degli altri, è normale: però a volte diventiamo bisognosi in modo eccessivo e "disperato", verso una persona in particolare o una categoria di persone, e questo spesso porta gli altri ad allontanarsi. Quando ci mostriamo come estremamente bisognosi o dipendenti verso qualcuno, di solito costui tende a chiudersi o fuggire. E' quello che succede, per esempio, ai "maschi beta", che sovente fanno allontanare le donne con il loro atteggiamento di dipendenza.
In generale, chi soffre di questo bisogno eccessivo è una persona che non riesce ad accettarsi, che non sa volere bene a se stessa.

Considerazioni finali

Resistenza al cambiamento

Ricordate che è normale opporsi al cambiamento, anche quando il bisogno di cambiare è forte; temiamo il cambiamento perché...
  • cambiare è faticoso e/o doloroso;
  • cambiare implica incognite e incertezze, ci porta verso un futuro sconosciuto;
  • restare dove siamo (anche se non ci piace), è rassicurante;
  • potremmo avere motivi inconsci per rimanere come siamo (p.es. la paura che, se cambiamo, perderemo le persone che amiamo).
Inoltre, molto spesso cambiare è un processo lento, richiede pazienza, soprattutto quando si tratta di problemi consistenti; non si può pensare di cambiare dall'oggi al domani. Come una grande nave cambia rotta lentamente, a volte in modo quasi impercettibile, così una vita può cambiare direzione pian piano, e solo applicando un impegno costante. Quando ci sembra che non cambi nulla nonostante i nostri sforzi, non scoraggiamoci: i risultati arriveranno. Se investiamo su noi stessi, sicuramente ci ritroveremo migliori di quando siamo partiti - anche se potrebbe volerci più tempo di quanto vorremmo.

Necessità del cambiamento

Nella nostra epoca, evolversi (crescere come persone, imparare continuamente, aggiornarsi, superare i propri limiti...) non è un'opzione, è una necessità. In tempi passati, prima della Rivoluzione industriale, poteva essere sufficiente imparare poche abilità essenziali, come cacciare o coltivare la terra, ed essere a posto per il resto della vita. Ma da tempo non è più così: il mondo moderno - in continua evoluzione - ci offre infinite opportunità, ma ci richiede anche continui adattamenti. Vale anche qui il principio darwiniano per cui chi si adatta:
  • Alle nuove richieste del mercato del lavoro
  • Alle nuove esigenze del partner (che cambia anch'esso)
  • Ai nuovi strumenti e tecnologie emergenti
  • A nuove scoperte, nuove idee, nuovi orizzonti culturali...
procede e prospera - e chi non si adatta rischia di rimanere indietro o venire superato (preciso che "adattarsi" non vuol dire subire passivamente, ma evolversi - migliorarsi attivamente - e cavalcare l'onda del cambiamento). In quest'ottica rientra anche le necessità di continuare sempre a imparare.

E se non vuoi cambiare?

Però attenzione: se non vuoi cambiare, va bene lo stesso. Migliorare non va vissuto come obbligo, ma come scelta. L'obbiettivo è stare bene nella propria vita, vivere bene con se stessi - non assomigliare a uno standard di normalità che qualcun altro decide.
Quindi se non hai voglia di cambiare, accetta come sei e vivi sereno. Ma se invece non riesci ad accettarti, e magari detesti te stesso e la tua vita, allora migliorare sarà il prezzo necessario per superare la tua sofferenza; se non cambi tu, non puoi pretendere che la tua vita cambi.

Siamo il risultato delle nostre scelte

Alla fine dei propri giorni, nessuno desidera aver fatto meno cose, rischiato di meno, amato di meno. Piuttosto, tutti vorrebbero avere osato di più, amato di più, avere seguito i propri talenti e passioni. Ma a quel punto è tardi.
Le persone che diventiamo, e la vita che costruiamo, sono principalmente il risultato delle nostre scelte. Per ogni scelta che facciamo, o evitiamo, ricordiamoci che il risultato ci accompagnerà. Per questo è saggio dedicarsi a migliorare, e ad investire su voi stessi: ogni scelta ed azione sarà un "mattone" che va a comporre l'edificio della vostra vita.
Investendo su di voi, potrete diventare persone stupende, con una vita ricca e senza rimpianti. :-)


Può esservi utile anche un altro post dove elenco una serie di strumenti per aumentare la propria felicità: molti di quegli strumenti aiutano a migliorare se stessi e le proprie capacità.


Rammento che questa serie su "Come migliorare te stesso e la tua vita" è articolata in tre post separati:
  1. Princìpi fondamentali - Concetti e atteggiamenti per essere efficaci
  2. Strumenti per migliorare - Strumenti per cambiare ed ottenere risultati
  3. >> Aree su cui lavorare - Aree dove i cambiamenti sono più necessari e/o fruttuosi
    (questo post)


"Credo che non si possa vivere meglio se non cercando di migliorare, né più piacevolmente se non avendo piena coscienza del proprio miglioramento."
(Socrate)

"Usa i talenti che possiedi. Il bosco sarebbe molto silenzioso, se cantassero solo gli uccelli che cantano meglio."
(Henry Van Dyke)

"Cercate di lasciare questo mondo un po' migliore di quanto non l’avete trovato e, quando suonerà la vostra ora di morire, potrete morire felici nella coscienza di non aver sprecato il vostro tempo, ma di avere fatto del vostro meglio."
(Lord Baden Powell)


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2 commenti:

  1. Sul cambiamento concordo in tutto e per tutto sulle cose che lei ha detto. Vorrei domandarle: secondo lei un modo per migliorare se stessi può essere anche quello di diventare più riflessivi di fronte alle situazioni? Cioè se una persona giovane (25-30 anni), nell'arco di tutta la sua vita, a causa dell'ansia, è sempre stata troppo frettolosa nelle scelte (per es. se si trovava in un gruppo di persone che non riuscivano a risolvere un problema, questa persona per l'ansia di dimostrarsi capace e intelligente elaborava soluzioni poco probabili in brevissimo tempo, come 10 o 20 secondi), ma a un certo punto se ne accorge e decide di riflettere prima di rispondere o di affrontare i problemi, e decide di affrontare tutto con più calma, lucidità e meno ansia, e nota dei miglioramenti con questo cambiamento, ma non riesce a essere riflessivo sempre, ma solo il 40 % delle volte, dovrebbe comunque perseverare per cercare di abituarsi a diventare sempre e al 100 % riflessivo? Complimenti per questo suo sito, perché è molto istruttivo

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    Risposte
    1. Direi che è un buon metodo. Non a caso si dice "La calma è la virtù dei forti": se riusciamo a mantenere uno stato calmo e riflessivo, saremo in grado di rispondere o reagire in modo più efficace alla situazione.
      Un altro consiglio su questa falsariga è quello di fare alcuni respiri profondi prima di rispondere o decidere qualcosa.

      Non consiglierei però di adottare questo approccio sempre e comunque; il rischio è diventare troppo controllato o rigido, soffocando la spontaneità e l'autenticità.
      A volte va bene lasciarsi andare, essere impulsivo, magari anche sbagliando. E' semplicemente umano :-)
      Il problema in questi casi non è sbagliare, ma la paura del giudizio altrui che ci terrorizza o ci blocca.

      Piuttosto, se il problema di base è quello dell'ansia o dell'insicurezza, sarebbe utile andare alla radice di queste difficoltà, per trovare il modo di superarle. Leggere libri sull'argomento, o parlarne con un esperto, potrebbe essere un buon punto di partenza.

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