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Perché la bellezza ci attrae, perché ci inganna

E' capitato a chiunque: vediamo una persona, un oggetto od un panorama incantevole e, in un istante, ne veniamo rapiti - come di fronte ad una visione o ad un'esperienza trascendentale. Lo abbiamo conosciuto tutti, il potere magnetico ed imperioso della bellezza: che ci toglie il fiato, ci paralizza la mente, o la fa correre a mille all'ora. Quello che in genere non conosciamo, è il motivo per cui quella bellezza ha su di noi un effetto così travolgente.

Essendo una preferenza istintiva e inconscia, di rado sappiamo la ragione per cui qualcosa ci attrae. Il che non sarebbe un problema in sé (il cioccolato è delizioso anche se non so perché mi piace!), ma siccome la bellezza influenza grandemente molte nostre scelte, sarebbe utile conoscerne i veri motivi. Inoltre, spesso la bellezza ci "inganna", ovvero ci porta a fare scelte dagli esiti infelici, oppure ci crea aspettative che di rado vengono soddisfatte. Questo influsso vale sia che parliamo di scelte sentimentali o professionali (p.es. la scelta di un dipendente o di un socio), di beni materiali, o di preferenze verso luoghi e ambienti.
Di seguito elenco quindi le ragioni principali per cui siamo attratti dalla bellezza, e la possibilità che quell'attrazione ci conduca "fuori strada":
  1. La bellezza ci promette piacere
  2. La bellezza ci promette felicità
  3. La bellezza ha motivazioni evoluzionistiche
  4. Crediamo che la bellezza corrisponda alla virtù

“Spesso la bellezza
ci porta a fare scelte
sbagliate per noi”


1. La bellezza ci promette piacere

La bellezza ci suscita sempre piacere (anche se non tutti la percepiamo allo stesso modo, vedi paragrafo sulla soggettività), e tendiamo a credere che questo piacere continuerà nel tempo: non ci basta osservare il quadro, l'automobile o la bella donna, vorremmo averli sempre vicini perché immaginiamo di prolungare all'infinito quel godimento.
In realtà questa "promessa di piacere" può venire mantenuta, ma solo in parte, o per un certo tempo: il più delle volte, quando conquistiamo "l'oggetto del desiderio" (sia esso una persona o un bene fisico), col passare del tempo ci abitueremo ad esso, e la sua bellezza tenderà a stimolarci sempre meno. Nel caso delle persone, inoltre, col tempo la bellezza sfiorisce e decade.

Il piacere che la bellezza ci dona, quindi, non è quasi mai permanente:
  • è soggetto ad un fisiologico "calo del desiderio";
  • tendiamo a dare per scontato ciò che è nostro e sempre disponibile, perciò lo apprezziamo meno.

2. La bellezza ci promette felicità

In ambito sentimentale, una persona molto attraente ci ispira la sensazione che stare con lei (o lui) ci renderà felici. Ma questa promessa è alquanto ingannevole, perché la felicità di relazione dipende principalmente dalla qualità dell'interazione, e non dall'attrattiva:
  • Se sono insieme a una donna bellissima che però ha un carattere impossibile, che mi critica, mi disprezza e mi umilia in continuazione, la mia vita sarà un inferno.
  • Se sono insieme ad un uomo bellissimo che però mi maltratta, mi trascura e mi tradisce spesso, sarò tutt'altro che felice.
Nel campo delle relazioni, la bellezza ci "acceca" (vedi sotto il paragrafo delle motivazioni evoluzionistiche) e tende a farci sorvolare su altri aspetti dei potenziali partner: più ne siamo attratti, e meno tendiamo a considerare i pro e contro di quella persona. Salvo poi ritrovarci con delle amare sorprese.

La bellezza ci annebbia la vista

Questa "miopia" indotta dalla bellezza vale specialmente nelle scelte sentimentali, ma non solo: pensiamo ad una casa stupenda, oppure ad un panorama favoloso - che certo possono aumentare la qualità della nostra vita. Ma se la casa ci opprime poi con una serie di aspetti negativi (spese, riparazioni, rumori, ecc.), o per raggiungere quel panorama dobbiamo sobbarcarci ogni volta ore ed ore di traffico, ecco che quella felicità viene seriamente intaccata.
In altre parole, d'istinto la bellezza ci fa credere che da sola basti ad appagarci... ma poi scopriamo che ci sono una serie di fattori che influenzano la nostra felicità, e che la bellezza è solo uno di questi (e spesso nemmeno il più influente).

La bellezza ci fa vedere qualità che non ci sono

La bellezza ci inganna anche perché, quando qualcuno o qualcosa ci attrae fortemente, di solito non ne sappiamo quasi nulla: allora la nostra mente si inventa (inconsciamente) i dettagli che ignoriamo, attribuendo a quel soggetto qualità che "completano" l'impressione positiva che la bellezza ci suscita. Immaginiamo allora che quella persona sia deliziosa in tutti i sensi - poiché ancora non ne conosciamo i lati irritanti od oscuri.
E' quello che solitamente accade nell'innamoramento o nell'amore a prima vista, in cui attribuiamo all'altro una perfezione che non esiste; e infatti queste infatuazioni di solito si spengono entro breve tempo. E' la stessa ragione per cui raramente ci innamoriamo di amici o di persone che conosciamo da tempo: conoscendone già pregi e difetti, ci è impossibile idealizzarli o vederli perfetti.

3. La bellezza ha motivazioni evoluzionistiche

Perché troviamo belle certe caratteristiche (nel caso di persone, e di attrazione sentimentale o sessuale)? Perché siamo affascinati da particolari tratti somatici? La spiegazione più convincente ed esaustiva è quella evoluzionistica: fondamentalmente, siamo attratti dalle caratteristiche che indicano le possibilità migliori di generare con quella persona dei figli sani. In sintesi, troviamo quindi belli:
  • Segni generali di salute e geni di qualità: simmetria, altezza, capigliatura folta, ecc.
  • Nelle donne: curve sensuali, forma "a clessidra", fianchi ampi (segni di una buona capacità procreativa).
  • Negli uomini: forza, vigore, muscolatura, torace "a V", tratti generali di virilità (segni di buoni geni e capacità di protezione), tratti del cosiddetto "maschio Alfa" (dominante).
  • Una elevata compatibilità genetica tra noi e quella persona (segnalata anche dalla "chimica" che percepiamo nel contatto fisico o negli odori personali).
Da notare che queste preferenze sono frutto di milioni di anni di evoluzione: anche se non hanno alcuna utilità pratica (p.es. la capigliatura), o alcune non sono più utili nella società moderna (p.es. la forza fisica nei maschi), continuano ad influenzarci inconsciamente. Questo vale anche quando non abbiamo alcuna intenzione di procreare.
Va anche aggiunto che le motivazioni evoluzionistiche non spiegano tutte le nostre preferenze: alcune sono anche dettate dagli influssi culturali, o dai gusti ed esperienze personali, come spiego nel post sulle regole dell'attrazione.

Immagino che questa spiegazione sia difficile da digerire, ma pensate ai tratti che vi attraggono: perché vi piace...
  • L'altezza?
  • Seni floridi?
  • Delle spalle larghe?
  • Un sedere sodo?
  • Addominali ben scolpiti?
  • Un paio di occhi azzurri?
  • Gambe lunghe?
  • Una voce profonda?
  • Delle labbra carnose?
  • Una chioma fluente?
  • Una mascella volitiva?
  • Una dentatura regolare?
  • Zigomi pronunciati?
  • Lunghe ciglia?
Sapete dire perché vi piacciono - oltre al fatto che li trovate belli o eccitanti? Risulta evidente come quanto elencato sopra non porta alcun beneficio reale - aldilà del piacere visivo e tattile - se non come segnale di "qualità genetica" (e quindi per chi intende fare dei figli). E questi tratti non ci aiutano nemmeno a scegliere partner compatibili con noi.

In pratica la bellezza ha questo vasto influsso sulle nostre vite relazionali, senza che ne sappiamo bene i motivi, e spesso ci conduce addirittura fuori strada - portandoci a scegliere persone che ci rendono infelici.
Viceversa, una persona che troviamo poco attraente (perché priva di altezza, capelli, curve sinuose o fisico atletico), potrebbe forse rivelarsi invece un ottimo partner (a livello umano, affettivo, caratteriale e pratico), se non ci lasciassimo frenare dalla mancanza di attrazione istintiva. Peraltro ho riscontrato più volte che una persona per noi poco attraente dal punto di vista visivo, può però risultare invece decisamente coinvolgente e appagante dal punto di vista sessuale, una volta che sperimentiamo l'intimità fisica con lei (se è presente una buona compatibilità chimica, emotiva e caratteriale).

L'evoluzione non si cura dei nostri gusti

In sintesi, l'attrazione estetica ed erotica che la bellezza ci provoca, spesso nasce da motivazioni che poi non corrispondono ai nostri bisogni profondi; e/o ci spinge verso persone poco compatibili con noi, con cui la relazione rimane incompleta e frustrante.
Questo non vuol dire che dobbiamo ignorare la bellezza o l'attrazione, bensì considerarle con "beneficio d'inventario": senza lasciarci fuorviare da esse, ma prendendole solo come due tra i tanti elementi da valutare nell'approcciarci a potenziali partner.

4. Crediamo che la bellezza corrisponda alla virtù

"Bellezza è verità, verità è bellezza": questa famosa frase del poeta John Keats rappresenta un errore in cui molti cadono inconsapevolmente, ovvero credere che la bellezza sia connessa alla virtù (sia essa verità, bontà, onestà, intelligenza, ecc.). Quando si tratta di valutare gli altri, tutti pensiamo di saper essere obiettivi; invece, diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato quanto la bellezza influenzi il nostro giudizio, anche in quei casi in cui ci aspetteremmo un atteggiamento neutro:
  • Tendiamo a fidarci maggiormente delle persone di bell'aspetto (vedi articoli di Rice University e Psych2Go) e, viceversa, tendiamo a diffidare di chi ha un aspetto sgradevole. Questo vale anche per i bambini.
  • Se dobbiamo esprimere un giudizio su persone sconosciute, tendiamo a ritenere che quelli più belli siano anche i più intelligenti e capaci (p.es. nella selezione del personale).
  • Gli insegnanti tendono a valutare più positivamente, e con meno severità, gli allievi di aspetto gradevole (vedi articoli di Time e CNN).
Questo "pregiudizio" è specialmente presente verso le persone, ma non è limitato ad esse: ad esempio, anche per un'automobile tenderemo a credere che una dal design affascinante sia più performante ed affidabile di una dall'aspetto insulso o sgraziato. Tutti conosciamo il detto che ci ricorda come "L'abito non fa il monaco", eppure "l'abito" spesso riesce a trarci in inganno, a volte addirittura letteralmente: in un esperimento sociale, un bambino in difficoltà ha ricevuto molta più disponibilità dai passanti quando indossava abiti raffinati, che quando era vestito da straccione.

Il collegamento tra bellezza e virtù non è un segno di decadenza morale, o di moderna superficialità: era già presente nella cultura dell'antica Grecia. In parte è un istinto innato, con funzione evoluzionistica (vedi sopra); ma in parte viene alimentato dai media: spesso nei drammi il cattivo è ritratto sgraziato o deforme - pensiamo allo Scrooge di Dickens, al Pinguino e Joker di Batman, ai mostri degli horror, ecc.

Ovviamente, anche in questo caso la bellezza può trarci in inganno: le qualità che intuiamo negli altri potrebbero essere solo il riflesso del loro bell'aspetto (così come la persona che scartiamo perché poco piacevole potrebbe essere molto meglio di quanto ci appare). I truffatori lo sanno, e per questo si presentano nel loro aspetto migliore per carpire la nostra fiducia.
Purtroppo non sempre abbiamo la possibilità o il tempo per valutare attentamente il vero valore di una persona, e per questo ci basiamo sull'aspetto o sulla prima impressione. Ricordiamoci però di non fidarci ciecamente di queste nostre reazioni istintive, specialmente nel caso di decisioni importanti.


L'attrazione è un riflesso condizionato

Da quanto scritto sopra, appare evidente come l'attrazione verso la bellezza sia una sorta di "riflesso condizionato", un impulso pavloviano che ci spinge a una reazione "meccanica" (vediamo qualcosa e reagiamo automaticamente).
E' questo automatismo che la rende particolarmente insidiosa (specialmente se non ne siamo consapevoli), anche quando va in direzione opposta al nostro benessere o alla nostra felicità: per esempio se continuiamo a insistere con qualcuno che ci rifiuta, o inseguiamo persone od oggetti fuori dalla nostra portata.

La bellezza può essere sicuramente fonte di piacere e felicità; ma se ce ne lasciamo condizionare ciecamente, può facilmente diventare una forma di schiavitù. Per non lasciarcene manipolare, è necessario:
  • interrogarci sui motivi per cui qualcosa o qualcuno ci attrae;
  • e chiederci se ciò da cui siamo attratti migliorerà davvero la nostra vita - invece di darlo per scontato.

“L'attrazione verso la bellezza
è un impulso pavloviano”

L'ossessione femminile per il proprio aspetto

Parlando di bellezza, può essere utile esaminare i motivi per cui le donne sono generalmente così attente al loro aspetto, al punto da sembrarne spesso ossessionate. Il motivo è abbastanza semplice: la bellezza è la loro fonte primaria di potere, il potere di ottenere quello che desiderano.
  • Una donna che sia dotata di bellezza fisica può ottenere grazie ad essa praticamente tutto ciò che vuole (proprio perché i maschi sono così sensibili ad essa). Maggiore è la sua bellezza, maggiori sono le sue possibilità: essere ammirata, desiderata e amata, avere una relazione con un uomo di qualità, avere dei figli, beni materiali, sicurezza e stabilità economica e affettiva, ecc.
  • Viceversa, una donna priva di bellezza avrà molte più difficoltà ad ottenere quanto sopra (non sarà impossibile, ma molto più difficile). Oppure potrà raggiungere alcuni di quegli obiettivi ma da sola, senza l'apporto di un partner.
Inoltre, in passato la bellezza era spesso la migliore possibilità per una donna di ottenere quello che voleva, inclusa la sopravvivenza: ingraziandosi gli uomini, ricevendo cibo e protezione. E' stato così per milioni di anni, fino a circa un secolo fa. Questo è il motivo principale per cui l'importanza della propria bellezza è così radicata nella psiche femminile.
Spesso però le donne non ne sono consapevoli: se si chiede loro il motivo di certi comportamenti superflui o addirittura dannosi (truccarsi, abiti scomodi, tacchi vertiginosi), rispondono che "Lo faccio per me, perché mi fa sentire bene". La parte che manca a questa spiegazione, però, è "Mi fa sentire bene perché mi fa sentire bella, desiderabile, di valore". Su un'isola deserta non avrebbero motivo di farlo.

Ovviamente il potere della bellezza vale anche per gli uomini attraenti (non a caso, le cure che i maschi dedicano al proprio aspetto sono cresciute esponenzialmente negli ultimi decenni). Però un uomo ha anche altre possibilità di attrarre partner (denaro, status, carisma, talenti), mentre per una donna l'importanza della bellezza è preponderante (principalmente per ragioni evoluzionistiche). Inoltre, un uomo dipende dal proprio aspetto per soddisfare i suoi bisogni sessuali e affettivi, ma non per la sua sopravvivenza.

Infine, il "valore di mercato" della bellezza femminile decade rapidamente, specialmente dopo i 30 anni. Anche se molte donne preferiscono non pensarci, nel profondo ne sono consapevoli. Questo è uno dei motivi per cui sono così sensibili ad apprezzamenti o critiche (temono sempre di perdere quel potere), e per cui molte donne cercano di "sistemarsi" entro una certa età. In modo cosciente o inconscio, sanno che se attendono troppo finiranno "fuori mercato" e diverrà molto più difficile farsi sposare, o comunque dovranno accontentarsi di un partner di minor valore.

La bellezza è soggettiva - ma non del tutto

Il dibattito se la bellezza sia oggettiva o soggettiva è antico. Io direi che, fondamentalmente, la bellezza è soggettiva (altrimenti le innumerevoli discussioni su quello che per ciascuno è più bello non avrebbero luogo, e così i vari concorsi di bellezza, premi di design, discussioni sull'arte, ecc.) - ma non completamente: alcuni elementi sembrano avere un certo valore universale (cioè valido per chiunque o quasi); per esempio la simmetria, o l'aderenza a certe proporzioni, o un certo grado di armonia.
Chi si ostina a definire oggettiva la bellezza, in genere sta parlando dei propri gusti personali (con la presunzione che essi siano universali). Ma è facile smontare questa posizione, osservando come ogni persona, od oggetto, riceva valutazioni estetiche diverse da individui diversi - come mostra l'analisi di questo blogger.

Al di là di questa distinzione, comunque, la percezione di bellezza sembra influenzata principalmente da:
  • Fattori innati (vedi le "motivazioni evoluzionistiche" sopra)
  • Influssi culturali (ci viene insegnato cosa è bello e cosa no)
  • Esperienze personali (troviamo bello ciò che ci è familiare, o che ci richiama esperienze piacevoli)
In ultima analisi, la percezione della bellezza rimane comunque un'esperienza altamente soggettiva e personale: se altri non apprezzano che ciò a noi piace, non è perché essi manchino di gusto, ma perché ognuno vede il mondo attraverso dei "filtri" che rendono la sua percezione del mondo un'esperienza unica.

E' bello ciò che piace

Perciò, anche se in questo post parlo delle bellezza in senso generale, in realtà ognuno la sperimenta a modo suo: quasi mai esiste il "bello assoluto", bensì esiste il "bello che piace". E per fortuna, altrimenti sceglieremmo tutti gli stessi abiti, gli stessi uomini o le stesse donne. Invece, poiché l'esperienza della bellezza è almeno in parte personale, ogni persona può - almeno potenzialmente - essere considerata bella da qualcuno. E questo per la maggior parte di noi, non dotati di bellezza fuori dal comune, è una consolazione non da poco. :-)


"La bellezza fa promesse che non può mantenere."
(Cormac McCarthy, "Il passeggero")

"La bellezza ci può trafiggere come un dolore."
(Thomas Mann)

"La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza."
(David Hume)


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10 commenti:

  1. Sono capitata su questo blog perché ho fatto una domanda sul perché siamo attratti dalla bellezza...
    grazie, perché ho trovato questo articolo molto interessante ed approfondito...
    la bellezza però ci fa anche stare bene, dà emozione e stimola gli ormoni... quindi a dosi farmaceutiche ben venga...

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    Risposte
    1. Certo. La bellezza è un po' come un dolce appetitoso: preso con criterio ci rende sicuramente più gioiosi e appagati.
      Non è però sano diventarne dipendenti od ossessionati ;-)

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  2. hahahaha vero... è la dose che fa il veleno... così come per i medicinali...

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  3. Questo articolo mi ha fatto veramente male. Forse perché sono esteticamente mediocre. Come possiamo noi donne liberarci dalla schiavitù della bellezza se è così profondamente radicata? In pratica se siamo brutte o mediocri e quindi invisibili agli uomini di alto valore di mercato (al massimo ci usano per il sesso ) ci sentiamo nullità. E come superare il senso di ingiustizia e di invidia, che pure sono umane, nei confronti di chi è bella e non deve alzare un dito per conquistare un uomo di valore.? (Oltre a tutti gli altri benefits che ha)

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    1. Attenzione: a volte ci vediamo peggio di come siamo realmente (le donne specialmente). Magari non sei stata voluta, o hai avuto delusioni sentimentali, per motivi diversi dal tuo aspetto.

      Se però sei davvero "esteticamente mediocre", vedo solo due possibilità:
      - Coltivare altre qualità attrattive, che possano essere apprezzate da uomini che le prediligono alla bellezza (non molti ma esistono). Questo però implica anche cercare attivamente e a lungo un uomo del genere.
      - Accontentarsi a livello relazionale, ed accettare di non potere avere un uomo di elevato valore.
      D'altronde, se tu fossi una donna di elevato valore non vorresti un uomo mediocre, quindi...

      Sul senso di ingiustizia, credo che l'unica sia accettare che la vita non è equa (non è morale, è darwiniana).
      Finché ti aspetti che l'esistenza sia giusta e ti tratti equamente, resterai in uno stato di frustrazione, rabbia e rancore (il che allontana ancora di più gli altri).

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    2. Grazie, per me è preziosa questa risposta. Purtroppo non credo di avere altre qualità attrattive e non ho la " forza" di svilupparle. Soffro di depressione da quando andavo al liceo ( ho 45 anni e mi vergogno di dirlo perché so che sono immatura) e assumo farmaci da 25 anni, ho fatto anche psicoterapia senza molti effetti. Non riuscendo ad accontentarmi (nella mia situazione non potrei permettermi nemmeno una persona al mio livello), l'unica soluzione è restare sola. Hai ragione, la vita è ingiusta, l'amore anche..ma può chiamarsi amore ciò che è controllato dalla natura? È solo istinto. Ed è proprio lottare contro questo istinto che è difficile. Però è proprio riuscendo ad andare contro la natura che affermiamo la nostra libertà di esseri umani, liberi di amare chi vogliamo senza obblighi evoluzionistici. Che ne pensi? Solo utopia? Andare contro natura può essere addirittura dannoso...?

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    3. > "non credo di avere altre qualità attrattive..."
      Non ti conosco, ma ho il sospetto che questa sia una tua convinzione piuttosto che la realtà oggettiva.
      Se crediamo in qualcosa ne siamo condizionati - anche se quell'idea è falsa.

      Non c'è motivo di vergognarsi, perché non hai colpa della tua situazione.
      Probabilmente è dovuta ad una infanzia problematica, che ti ha segnata. Lo si capisce non solo dalla tua scarsa autostima, ma anche dalla tendenza a restare sola (per paura di soffrire?).

      L'istinto proviene dalla nostra parte animale; invece amare è una scelta :-)

      La (nostra) natura non va combattuta, ma va compresa, integrata e semmai trascesa. Se vi andiamo contro di solito ci facciamo male.
      Siamo comporti di molte parti, e per stare bene è necessario abbracciarle tutte, ed integrarle in un Sé armonioso. Solo così smettiamo di lottare con l'esistenza, e troviamo pace.

      I Commenti non sono il luogo adatto per approfondire, ma se vuoi farlo puoi parlarne con me.

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    4. Certo, grazie per il tempo che mi hai dedicato, prenderò in considerazione questa possibilità. A presto!

      Elimina
    5. Rispondo ad anonimo del 30 novembre 2022. Una domanda, perché ti interessano gli uomini di "alto valore di mercato"? Ti sembra giusto verso gli uomini mediocri?
      Secondo me il mondo non è per niente un posto in cui ci sia giustizia, sempre c'è chi parte da una situazione svantaggiata rispetto ad altri.

      Elimina
    6. > "perché ti interessano gli uomini di 'alto valore di mercato'?"
      Il problema è che, istintivamente, tutti vorremo il meglio come partner (anche quando non lo ammettiamo). Questo va contro l'utopia dell'eguaglianza, ma ci viene naturale.

      Paradossalmente, a volte proprio i più carenti (in senso relazionale) aspirano ad un partner eccellente - forse come riscatto della propria condizione.

      > "Secondo me il mondo non è per niente un posto in cui ci sia giustizia"
      In Natura non esiste giustizia: vige la legge del più forte ("Might makes right") e del più adatto (in senso darwiniano).

      Ma poiché troviamo questa condizione detestabile, noi umani da millenni coltiviamo la morale, l'etica e la giustizia (ovviamente in modo imperfetto, essendo umani). Le nostre società generalmente si fondano su quei principi - e in loro assenza prima o poi crollano.
      Possiamo quindi coltivare e promuovere la giustizia nella nostra società; senza però aspettarsi che sia mai perfetta, in quanto invenzione umana e non principio naturale.

      Elimina

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