Il post è diviso in tre sezioni: come scrivere un libro; come pubblicarlo; argomenti collegati.
Scrivere un libro
Su questa parte non mi dilungo, sia perché non sono un esperto sia perché altri hanno scritto testi sicuramente più autorevoli. Tra le varie guide alla scrittura, consiglio quella di un "maestro" come Stephen King: "On Writing: Autobiografia di un mestiere".Elenco comunque alcuni principi di base che non andrebbero mai ignorati.
Chiediti il senso della tua opera
A volte vogliamo scrivere per pura soddisfazione personale. E va benissimo.Ma se pensiamo di pubblicare, la nostra opera non può essere solo un esercizio egocentrico: deve essere rivolta al pubblico. Quindi per chi ha questo desiderio, suggerisco di farsi una serie di domande: "Un potenziale lettore, perché dovrebbe leggere il mio libro? Per quali ragioni? Perché dovrebbe scegliere il mio in mezzo ad altri simili? Cosa lo invoglierà a proseguire la lettura? Cosa ne ricaverà?".
Se non si riesce a rispondere onestamente (e in modo non narcisistico) a queste domande di base... allora forse è meglio rimanere sullo scrivere per propria soddisfazione, e non sognando improbabili successi editoriali.
Pensa al lettore
Non concentrarti su quello che interessa o piace a te (quantomeno se vuoi pubblicare), ma mettiti nei panni del lettore e chiediti cosa può interessare a lui, come suscitare il suo interesse e mantenerlo, come spiegargli le cose senza annoiarlo, come struttura la narrazione in modo che sia chiara e avvincente, ecc.Molti dilettanti scrivono in modo "narcisistico", ovvero totalmente concentrati su loro stessi. Ma ciò rende il loro scritto noioso o indigeribile, come un lungo monologo.
Kill your darlings
Cioè "Uccidi ciò che ti è caro". Mentre si scrive è inevitabile inserire frasi, concetti o interi paragrafi che poi "non funzionano", appesantiscono, o semplicemente non aggiungono nulla. Però magari ci stanno a cuore, ci piacciono, e vorremmo tenerli.Ma se vogliamo scrivere qualcosa che sia letto con piacere (o giudicato pubblicabile), è indispensabile eliminare senza pietà tutto ciò che peggiora o "annacqua" il nostro scritto.
Rileggi e correggi, più volte
Anche scrittori celebri ammettono che la loro prima stesura spesso risulta una mezza schifezza. Figuriamoci quella di noi comuni mortali!Per cui dopo aver finito è indispensabile rileggere e correggere tutti gli errori grammaticali, le frasi confuse o contorte o troppo lunghe, i paragrafi in cui ci perdiamo in narrazioni superflue, e tutti gli elementi che rendono la lettura poco scorrevole o macchinosa o difficile per il lettore. Se scriviamo un'opera di una certa lunghezza, come un romanzo, è bene ripetere tale processo più volte.
Ovviamente l'uso del correttore ortografico (integrato in ogni programma di scrittura) è d'obbligo.
Biografie: sei sicuro che la tua vita sia così interessante?
A quanto sento da chi legge i manoscritti ricevuti dalle case editrici, ci sono molte persone che vogliono raccontare la propria vita scrivendo autobiografie - pur essendo persone comuni. Non escludo che alcuni abbiano realmente qualcosa di avvincente da raccontare, ma è lecito pensare che ciò non valga per la maggioranza.Se vuoi raccontare la tua vita, chiediti il motivo. Magari hai solo voglia di sfogarti? O di sentirti ascoltato? O di lamentarti delle tue disgrazie, o di piangerti addosso...? In tali casi, forse avresti bisogno di parlarne con uno psicologo o counselor. Anche scriverne potrebbe essere terapeutico, certo, ma magari non per il lettore.
Se davvero sei convinto che sia importante scrivere della tua vita, chiediti cosa puoi offrire al lettore col tuo racconto, cosa potrebbe trarne lui, quali insegnamenti o crescita personale (vedi anche il primo punto di questo elenco).
Fatti aiutare, magari da un professionista
Infine, ricorda che nessuno sa fare tutto. Ciò vale ovviamente anche per uno scrittore.Qualunque testo andrebbe letto da altri, che possono rilevare errori sfuggiti all'autore (cosa inevitabile) e notare dove la scrittura non funziona o andrebbe migliorata. Possiamo provare a chiedere ad amici o parenti di darci il loro parere, ma questo ha almeno due limiti:
- Non sempre sono disponibili a farlo con attenzione, od hanno le capacità necessarie (come una buona padronanza dell'italiano).
- Non sempre saranno sinceri od obiettivi. Chi ci vuole bene non vuole deluderci o ferirci, quindi potrebbe non essere un buon giudice della nostra opera.
Chi vuole investire sulla propria scrittura potrebbe quindi considerare l'aiuto di un editor /redattore / correttore di bozze (sono tre figure diverse che si occupano della correzione di testi, loro sapranno spiegarvi i dettagli) a pagamento.
Se volete seguire la strada dell'auto-pubblicazione, inoltre, avrete bisogno dell'aiuto di un grafico che si occupi dell'impaginazione e della copertina (lavorando con una casa editrice, invece, saranno loro ad occuparsene). In teoria potreste fare da soli, ma se non avete buone competenze a riguardo i risultati saranno quasi sicuramente mediocri. Se il vostro obiettivo è di guadagnare con la pubblicazione, considerate il costo di un grafico come investimento.
“Anche scrittori celebri
ammettono che la loro prima stesura
spesso risulta una mezza schifezza”
Pubblicare un libro
Bene: avete terminato la vostra opera, l'avete riletta e corretta con cura, ne siete orgogliosi. Adesso desiderate che vada nel mondo e tutti possano conoscerla... Purtroppo è tutt'altro che facile.Premessa: pubblicare e farsi conoscere è difficile
L'autore inesperto che pensa di aver scritto un "capolavoro" spesso lo invia a varie case editrici, fiducioso di un riscontro positivo. Ahimé, la realtà è molto diversa. Esaminiamo i due ostacoli principali:- In parte è un problema di qualità: di libri scritti male, o poco interessanti, o su un argomento che interessa solo l'autore. A sentire chi si occupa di leggere i manoscritti di autori esordienti, circa il 99% di essi è "spazzatura" - o comunque privo di mercato.
- In parte è un problema di promozione, cioè di farsi conoscere in un mercato enorme: ogni anno vengono pubblicati circa tre milioni di libri (da 500.000 a un milione attraverso case editrici, circa due milioni auto-pubblicati). Ciascuno è quindi una goccia nel mare. Anche se un libro è davvero valido, il problema è farlo conoscere ai potenziali lettori (questo è parte del lavoro che una casa editrice seria compie).
Mi dispiace essere così brutale, ma penso sia meglio non alimentare vane illusioni. Ciò non significa che tu abbia zero possibilità. Significa che, per avere una certa chance di successo, il tuo libro dovrà essere: 1) Davvero interessante e ben scritto; 2) Promosso con gran lavoro ed impegno. Quindi sii preparato ad investire una grande quantità di tempo e fatica su questa strada.
Persino autori celebri che oggi vendono milioni di copie, quasi sempre hanno iniziato ricevendo decine di rifiuti prima di trovare un editore che credesse nel loro lavoro (anche Stephen King, e J.K Rowling di "Harry Potter").
Le due vie della pubblicazione
Le vie per pubblicare un libro sono fondamentalmente due:- 1. Trovare una casa editrice interessata a pubblicare l'opera.
- 2. Auto-pubblicazione, ovvero occuparsi da soli della pubblicazione, e di tutti gli oneri connessi.
1. La casa editrice (seria)
Una casa editrice "seria" (NON quelle a pagamento, vedi oltre) valuta ogni opera che riceve, e la accetta solo quando ritiene si possa vendere in quantità sufficiente (l'editore è comunque un'azienda che necessita di profitti). Solo in quel caso investe sull'autore, perché crede di poterci guadagnare: quindi spenderà tempo e risorse per aiutare l'autore ad arrivare al libro finito nel migliore dei modi (per esempio curando l'editing, l'impaginazione, la copertina) ed al suo successo di vendite (curando la promozione e la diffusione).Nessuno vi pubblicherà un libro solo perché siete simpatici, avete scritto qualcosa di "originalissimo" (!), od avete inviato alla redazione salumi e formaggi (questi verranno però certamente apprezzati :-).
2. Piattaforme di auto-pubblicazione (self-publishing)
Per pubblicare in autonomia la propria opera, in genere si utilizza una delle varie piattaforme di self-publishing. Queste offrono una serie di servizi connessi, facilitano l'iter, e di solito si occupano anche della stampa e commercializzazione (ricavando una percentuale sul prezzo di vendita).La piattaforma più famosa è quella di Amazon, chiamata Kindle Direct Publishing (KDP), ma ce ne sono numerose, tra cui:
A differenza di una casa editrice, queste piattaforme accettano qualsiasi opera (purché sia legale e correttamente formattata), proprio perché non investono sugli autori - che devono fare quasi tutto da soli - e si limitano a guadagnare sulle sole copie vendute e/o sui servizi aggiuntivi.
Libro digitale, cartaceo, o entrambi?
Con questa soluzione è bene considerare con cura se si vuole pubblicare solo una versione eBook (ovvero un libro in formato digitale, "elettronico"), oppure anche (o solo) in versione cartacea, cioè in formato fisico stampato. La versione cartacea comporta maggiori complicazioni: sia nell'impaginazione, che nella creazione della copertina, che nel definire i parametri per la stampa cartacea.Promozione?
Su queste piattaforme, in genere la promozione è tutta sulle proprie spalle. Se pubblicate in tal modo e non fate più nulla dopo, è probabile che non venderete alcuna copia, perché nessuno saprà della vostra opera. Esistono diverse strategie per farsi conoscere ed apprezzare, e molti articoli a riguardo (cercate "how to promote your self-published book"). Qui c'è un valido articolo.3. "Editori" a pagamento
Potreste anche incontrare questa possibilità, ma vi avviso subito che sono vere e proprie truffe. L'editoria a pagamento è anche chiamata "vanity press", perché fa leva sulla vanità dell'autore, ed il suo risultato in genere si riduce a questo: l'autore si ritrova in mano alcune copie del suo libro (appagando la sua vanità), ma il resto del mondo non ne saprà nulla.L'editore a pagamento non è quindi un vero editore (vedi punto 1), ma una entità senza scrupoli che elogia ogni autore che gli si propone (anche quelli da "spazzatura"), incoraggiando le sue speranze, in modo da vendergli i propri "servizi editoriali". Ma a quanto ho capito di questo settore, in questi casi i libri non verranno mai diffusi sul mercato come promesso. L'autore riceverà il numero di copie pattuite, ma il libro non verrà realmente promosso e nessuno lo conoscerà; dopo qualche tempo "l'editore" dirà che, per motivi che non dipendono da lui, il libro non è stato ben accolto e non ci sono vendite.
Naturalmente non dovete credermi: in Rete c'è abbondanza di testimonianze negative e avvertimenti sul settore (cercate "editoria a pagamento").
In sintesi, la differenza tra l'editore "serio" e quello "truffaldino" sta sia nella selettività che nel fattore economico:
- Un vero editore seleziona severamente le opere, ed anche quando ne scelga una spesso richiede revisioni e miglioramenti; inoltre non chiede mai pagamenti all'autore (se tutto va bene sarà lui a pagare l'autore, a suo tempo; a volte può anche offrire un anticipo, ma è difficile che accada con autori nuovi).
- Invece quello a pagamento accoglie e complimenta qualsiasi opera, per spingere la vendita dei suoi servizi; per cui l'autore si ritrova ad anticipare somme consistenti a fronte di promesse vaghe e che non potrà contestare.
“L'editore a pagamento non è un vero editore:
fa leva sulla vanità dell'autore
per vendergli i propri servizi”
Come funzionano stampa e distribuzione
Per chi non conosce gli aspetti tecnici dell'editoria, spiego in sintesi come funziona la stampa e la distribuzione nei due canali prima descritti, per il formato digitale e quello cartaceo.eBook (digitale)
L'eBook non ha costi di stampa, perché non viene realmente stampato. E' un prodotto digitale (un file a tutti gli effetti, simile ad un file Word o PDF), che viene preparato e formattato in modo adeguato per venire poi letto da apparecchi appositi (eBook reader, come Kindle o Kobo) oppure programmi / app su computer, tablet o smartphone.Una volta pronto, venderne dieci o 10.000 non cambia nulla alla piattaforma che lo vende (a parte il guadagno), poiché si tratta solo di inviare quel file via Internet (esiste anche il discorso copyright e protezione dalle copie [DRM], ma non lo tratto qui per la sua complessità).
Cartaceo
Per i libri cartacei, invece, ci sono due strade:- 1. La stampa tradizionale tipografica (usata solitamente dalle case editrici).
- 2. La stampa on-demand (usata solitamente dalle piattaforme di auto-pubblicazione come Amazon KDP), che usa stampanti digitali diverse dalle macchine da stampa tipografica.
Con la prima si stampano sempre almeno un minimo (tipo 300-1000) di copie alla volta, per ammortizzare i costi tipografici. Anche perché se un editore (serio) vuole proporre un libro, deve mandarne delle copie nelle librerie. Quindi oltre ai costi di stampa si hanno anche delle giacenze e del magazzino (altri costi).
Se per ipotesi un autore volesse occuparsi da sé di stampa e distribuzione, non potrebbe dire alla tipografia "Stampami 50 copie per ora, poi si vedrà". La tipografia potrebbe anche farlo, ma il costo per copia sarebbe proibitivo.
Con la stampa on-demand, invece, ne viene stampata una copia per ogni acquisto (on-demand = su richiesta), ed il costo di stampa è compreso nel prezzo proposto dalla piattaforma (esempio immaginario: l'autore decide che il libro verrà venduto a 20 euro, di cui quattro euro sarà il costo di stampa e sei euro il guadagno della piattaforma, quindi l'autore guadagnerà dieci euro per copia).
Con questo metodo la piattaforma non rischia nulla, perché se un libro non vende non gli costa niente; è solo un file parcheggiato sui suoi server. Ecco perché le piattaforme non fanno selezione, se non minima, ed i libri pubblicati in questo modo sono così numerosi: costi e rischi sono a carico dell'autore.
Distribuzione
- Per l'eBook la distribuzione avviene via Internet, tramite la piattaforma usata (che si occuperà anche del pagamento e degli aspetti fiscali). Oppure personalmente dall'autore (se ha creato l'eBook in modo autonomo), magari da un suo sito (in questo caso sarà l'autore a gestire pagamenti e fiscalità).
- Per il libro cartaceo la distribuzione avviene tramite la piattaforma di pubblicazione, oppure è a cura della casa editrice (che lo invierà alle librerie oltre a venderlo tramite i suoi canali). Farlo in modo autonomo diventa poco realistico, perché in questo caso l'autore, oltre al pagamento, dovrebbe anche gestire la stampa e la spedizione.
Quante sono le probabilità di vendere il tuo libro?
Anche qui, distinguiamo tra casa editrice ed auto-pubblicazione.Casa editrice
Se un editore ha scelto la vostra opera, vuol dire che ritiene possa vendere un certo numero di copie. Difficilmente sarà zero. Ma dipende anche dal mercato: in Italia, ad esempio, è noto che la lettura non è un hobby di massa, e ben pochi autori campano di scrittura. Fenomeni editoriali come Andrea Camilleri sono rari.Auto-pubblicazione
In ambito auto-pubblicazione si sentono molte voci ancora più pessimiste: "Non si vende nulla. Non fatevi illusioni. Il mercato è saturo. Impossibile farsi notare", ecc.In buona parte questo è vero, almeno per chi è alle prime armi. Ma non è sempre così.
- Ci sono autori auto-pubblicati che hanno incontrato grande successo (magari dopo anni e anni di tentativi). Io lessi il libro di fantascienza "The Martian", che l'autore Andy Weir distribuiva gratuitamente sul sito Goodreads, molto prima che diventasse un successo e ne venisse tratto il film con Matt Damon. Un altro esempio è l'autrice di "50 sfumature di grigio" E.L. James, che era partita scrivendo fan-fiction. Però costoro sono pochissimi.
- Altri ricavano un certo guadagno, ma non raggiungono grandi numeri. Non riescono a vivere solo di scrittura, però uniscono questa passione alla creazione di un reddito aggiuntivo. Ma anche questi sono relativamente pochi.
- La maggioranza vende qualche decina o centinaia di copie, principalmente a parenti, amici e conoscenti.
“Ci sono autori che hanno
incontrato grande successo
dopo anni e anni di tentativi”
Uno su mille ce la fa
A quanto mi risulta, il successo nel mercato editoriale segue una curva fortemente iperbolica: moltissimi autori che vendono poco o nulla (linea piatta o quasi a sinistra e centro), e pochi autori di grande successo (linea che si impenna all'estrema destra).In sintesi direi: se questo è il tuo sogno, scrivi il tuo libro prima di tutto per soddisfazione personale, e per evitare di avere futuri rimpianti. Mete più elevate sono possibili ma ardue.
Se però sei davvero convinto di avere un grande potenziale, proponiti a degli editori seri (senza scoraggiarti se incontri numerosi rifiuti); oppure segui la strada dell'auto-pubblicazione e preparati ad investirci un sacco di tempo (e magari anche soldi) per farti conoscere, senza però avere alcuna certezza dei risultati.
In entrambi i casi, vale sempre il discorso di cercare dei pareri obiettivi sul tuo scritto prima di investirci troppo tempo o denaro.
Dicono che la fortuna aiuta gli audaci... ed a volte è proprio così.
Quanto guadagno sul mio libro?
Con una casa editrice il guadagno dipende da molti fattori, ed è quasi impossibile da prevedere.Anche nell'auto-pubblicazione il guadagno è il risultato di una serie di parametri, ma le piattaforme in generano offrono delle pagine o dei calcolatori che aiutano gli autori a definire dei numeri in anticipo (anche se districarsi può essere complicato, specialmente per chi è agli inizi e non conosce i vari tecnicismi).
Per quanto riguarda Amazon KDP:
- A questa pagina trovate un semplice calcolatore che mostra costo di stampa e guadagno per copia cartacea.
- In questa pagina vengono illustrati più in dettaglio gli elementi che determinano costi e guadagni, sia per eBook che stampa fisica.
Chi legge i manoscritti
Ma quando si invia un manoscritto ad una casa editrice, che fine fa?Il manoscritto finisce nella mani di un redattore, incaricato di leggere tutto quello che l'editore riceve e di valutarlo. Alcuni autori pensano che molti manoscritti vengano direttamente cestinati, ma in realtà vengono tutti esaminati: non solo il malcapitato redattore è pagato per quello, ma l'editore spera sempre di pescare la "perla", l'autore inaspettato che gli fa esplodere il fatturato.
Naturalmente molto spesso bastano le prime pagine a capire che si tratta di "spazzatura", e quindi via nel cestino. A quanto ne so, pochissimi vengono letti per intero perché si rivelano abbastanza validi.
Anche per questo suggerisco di fare una "scrematura" iniziale per conto proprio; e spedire solo il meglio che possiamo fare. Altrimenti c'è il rischio che, se mandiamo una serie di obbrobri ad un editore, questo ci classifichi come "Caso disperato"... e poi magari l'ennesima opera avrebbe del potenziale, ma ormai ci hanno affibbiato un'etichetta.
Se volete avere un'idea di cosa succede alle opere inviate, ed anche imparare trucchi e consigli per aumentare le vostre chance, leggete questo resoconto da uno che lo fa di mestiere: "Vita standard di un caporedattore alle prese con manoscritti illeggibili" di Marco Cubeddu.
Servizi per gli autori
Se scegli la via dell'auto-pubblicazione potrei esserti utile: lavoro come grafico da oltre 30 anni, ed ho una discreta esperienza con Amazon KDP. Nonostante questo propongo prezzi concorrenziali per un servizio professionale: per esempio una copertina può partire da soli 100 euro.Su questo sito puoi osservare alcuni dei miei lavori. I servizi che offro sono:
- Copertina (design; composizione creativa del titolo; ottimizzazione ed eventuale elaborazione delle immagini; scelta dei colori).
- Impaginazione (scelta di caratteri e stili per ogni elemento di testo; formattazione testo, titoli e sottotitoli in modo uniforme; suddivisione testo per pagine con controllo "vedove", "orfane" e "righini")
- Correzione testo (correzione ortografica e grammaticale; controllo punteggiatura; verifica dell'italiano corretto; annotazione di frasi confuse, incomprensibili o da rivedere).
Puoi contattarmi senza impegno per chiedere informazioni o un preventivo.
"Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane."
(Emily Dickinson).
"Chi scrive in modo trascurato confessa così, anzitutto, che lui per primo non attribuisce un gran valore ai suoi pensieri."
(Arthur Schopenhauer)
"Il mondo è fatto per finire in un bel libro."
(Stephane Mallarmé)