Le donne parlano spesso in modi che a noi uomini appaiono carichi di confusione,
contraddizioni e bugie (a volte inconsapevoli, altre volte intenzionali).
- Non di rado le donne parlano in modo sibillino, criptico, o attraverso sottintesi, eppure sono convinte di essere del tutto chiare e comprensibili (magari perché fra amiche comunicano in quel modo e si capiscono).
- Oppure non dicono apertamente quello che pensano o vogliono, spesso aspettandosi che gli uomini lo intuiscano (una lamentela femminile frequente è "Lui dovrebbe capirlo!").
Purtroppo,
nella maggior parte dei casi gli uomini non comprendono, o fraintendono, questo tipo di comunicazione.
Per venire incontro agli uomini perplessi o confusi dalle affermazioni femminili, elenco sotto una serie di affermazioni dove riporto quello che una donna può dire, e quello che - il più delle volte - invece pensa veramente.
Non è sempre vero, ma spesso sì
Ovviamente questi esempi non saranno sempre validi, perché
siamo tutti diversi ed alcune donne comunicano in modo più chiaro e diretto, oppure non pensano nei modi che ho riportato (specialmente quelle più evolute e consapevoli). Per esempio, sul tema della parità di diritti alcune donne lo vedono in modo opportunistico, mentre altre perseguono veramente l'eguaglianza.
Però, nella mia lunga esperienza di osservatore dell'animo femminile, di frequente le donne tendono a pensare nei modi che ho descritto.
Per correttezza, va detto che
anche agli uomini capita di mentire o di comunicare in modo ambiguo; nonché di usare alcune delle affermazioni sotto riportate (indico questi casi con un asterisco [*] alla fine della frase).
Quello che le donne dicono, e quello che pensano veramente
"Voglio un uomo dolce e gentile"
Spesso le donne non ammettono, o non si rendono conto, di fare
scelte sentimentali guidate prima di tutto dall'attrazione fisica (similmente ai maschi). Così a parole dicono di volere un certo tipo di uomo,
ma poi in pratica ne scelgono altri.
"Non voglio impegnarmi / Non sono pronta per una relazione" *
Naturalmente può accadere che una persona si senta veramente non disponibile ad una relazione (magari perché ne ha appena chiusa una, o perché ha bisogno di proteggersi), ma solitamente questa affermazione viene usata come scusa per respingere qualcuno cercando di non ferirlo.
Questa affermazione viene anche usata da chi vuole
mantenere una relazione su un piano solo sessuale, o comunque leggero (più spesso uomo, a volte anche donna):
- ---> "Mi piaci e mi diverto con te, ma non mi interessi abbastanza da andare oltre, o impegnarmi in qualcosa di più profondo. Non vedo un futuro con te".
- [oppure] "Ho solo voglia di spassarmela!".
"Per me sei (solo) un amico / Per me sei come un fratello"
- ---> "Non provo per te alcuna attrazione fisica; non mi susciti alcun interesse sessuale".
Viene usato il termine "amicizia" non in quanto tale, ma per sottintendere l'assenza di attrazione e interesse erotico.
Chi riceve queste dichiarazioni sono spesso i cosiddetti
"maschi Beta" oppure i
"bravi ragazzi".
"Non hai quel quid / Ti manca un certo non so che" *
Quando veniamo rifiutati da qualcuno che desideriamo, in genere vorremmo sapere il motivo. A volte ci viene spiegato, ma più spesso riceviamo risposte vaghe e confuse, come ad esempio
"Non hai quel quid". Dietro queste risposte ci possono essere diverse ragioni; forse l'altra persona chi dice così perché...
- Non sa nemmeno lei cosa vuole.
- Sa di non essere interessata a noi, ma non ne conosce il motivo.
- Non vuole dire la vera ragione per non ferirci.
- E' attratta solo da persone che non la vogliono, o che la trattano male; quindi quelli che la vogliono non le suscitano interesse.
Il problema è che quel genere di frasi non vogliono dire nulla di concreto, quindi ci creano confusione e incertezza:
pensiamo che in noi ci sia qualcosa che non va, ma non abbiamo idea di cosa sia. Ma
quando una persona non ci vuole, non vuol dire che siamo "sbagliati" - ma solo che non siamo compatibili con lei.
Tenete presente che la maggior parte delle persone non conosce
i motivi per cui è attratta da qualcuno; il più delle volte ne siamo inconsapevoli, quindi non sappiamo dire perché qualcuno ci piace oppure no.
"Vorrei che restassimo amici" *
[dopo la fine di una relazione, di solito decisa da chi lo afferma]
- ---> "Mi sento in colpa, non voglio ammettere che ormai mi importa poco o nulla di te".
Viene usato il termine "amicizia" non in quanto tale, ma per sottintendere una situazione di distacco e disimpegno.
In alcuni casi
l'ex partner tiene veramente ad una amicizia (nel senso pieno del termine), ma di solito quell'espressione viene usata come modo "educato" per non ammettere il sopravvenuto disinteresse.
"Non ho voglia di fare sesso"
Può voler dire che lei davvero non ha voglia di fare sesso. Oppure potrebbe anche aver voglia di fare sesso, però forse ha paura di...
- non potersi fidare dell'uomo;
- essere considerata una facile, una "leggera", una troietta;
- essere piantata subito dopo;
- essere usata per il sesso e poi magari presa in giro;
- ricavarne poco piacere, perché lui si è mostrato poco attento e interessato solo al proprio benessere, non a quello di lei;
- rimanere incinta...
Poiché la sessualità femminile viene spesso giudicata pesantemente, per molte donne è difficile lasciarsi andare sessualmente. Da qui la reticenza, l'ambiguità ed anche le bugie riguardo il proprio desiderio. Vedere anche il post
"Otto motivi per cui alle donne il sesso interessa meno".
"Le dimensioni (del pene) non contano"
- ---> "Mi piacciono gli uomini ben dotati, ma non voglio essere giudicata male".
Per la maggior parte delle donne
le dimensioni contano. Però riconoscerlo fa "poco fine" e non è politicamente corretto, quindi non lo ammettono (se non fra di loro). Senza contare la sessuofobia ancora dilagante in Italia, per cui una donna che ammetta di desiderare un pene abbondante viene giudicata negativamente dai più.
Può anche venir detto per rassicurare l'uomo che ha di fronte.
Questo non vuol dire che tutte le donne vogliano un superdotato (un pene esagerato può creare dei problemi anche dolorosi), però delle dimensioni almeno medie (dai 13 ai 16 cm di lunghezza) sono ritenute necessarie da buona parte delle donne. Ed alcune preferiscono le dimensioni "extra large" (20 cm ed oltre).
Inoltre, va ricordato che
saperlo usare bene (il pene), conta sicuramente più delle sue dimensioni: qualsiasi donna preferirebbe un
amante abile, attento e generoso dotato di pene medio, piuttosto di un superdotato incapace, egoista e che viene dopo 30 secondi.
"L'aspetto fisico non è importante"
- ---> "L'aspetto fisico mi importa eccome! (certi superfighi fanno sbavare me, quanto certe supergnocche fanno sbavare te).
Ma anche altri aspetti sono molto importanti! (se lui è sicuro di sé, coraggioso, virile, affidabile, generoso, attento, fedele, gentile, galante, pulito, elegante, se guadagna bene, ecc. ecc.)".
In altre parole,
le donne sono animali "visivi" quanto gli uomini, e apprezzano la bellezza dei maschi (ma lo rivelano meno). Però loro
danno importanza anche a molti altri fattori, mentre per noi uomini l'aspetto è spesso la parte prioritaria.
"Ho avuto una giornata terribile / Non vado d'accordo coi colleghi / Ho litigato ancora con mia madre..."
[in generale quando una donna si lamenta della sua vita, o parla dei suoi problemi]
- ---> "Ho bisogno di sfogarmi; voglio che mi ascolti e mi consideri. Non cerco soluzioni".
Quando la donna si lamenta o dice che ha un problema (specialmente parlando col partner), il più delle volte non sta cercando una soluzione ma vuole solo essere ascoltata, sfogarsi, sentire che lui le è vicino, che a lui importi di lei e della sua vita.
Invece gli uomini tendono a prendere le sue parole in modo letterale, e le propongono delle soluzioni (cosa che la fa sentire non ascoltata, non accolta).
Altre volte la donna chiede dei suggerimenti o delle indicazioni, ma poi sembra ignorarli completamente e fa comunque di testa sua; quindi l'uomo rimane confuso, e si chiede
"Perché mai lei chiede il mio parere, per poi fare l'esatto contrario?!?". La spiegazione è, nuovamente, che anche quando lei chiede consigli,
quello che cerca veramente è ascolto, comprensione, sostegno. Oppure, lei cerca un confronto con lui ed è interessata ad opinioni diverse, ma poi non le segue perché troppo lontane dal suo modo di essere.
"Sono ingrassata? / Ti sembro grassa? / Mi fa sembrare grassa?"
- ---> "Dimmi che sono bella, che vado bene come sono, che ti piaccio tanto".
Questa è una di quelle
domande femminili che non vanno prese alla lettera, ma interpretate - e che di solito esprimono una insicurezza che cerca una rassicurazione. Quindi,
non dite ciò che pensate razionalmente, ma fatele un apprezzamento o un complimento (cercando però di non mentire spudoratamente: lei non è stupida, si rende conto se dite qualcosa di esageratamente falso). Cercate anche di non esitare troppo nel rispondere, altrimenti lei lo interpreterà come una conferma delle sue paure.
Ovviamente non vale solo per dubbi sulla sua grassezza (su cui
le donne sono ossessionate a causa dei media), ma anche su altri difetti fisici (a volte persino immaginari): cellulite, smagliature, ecc.
Lo stesso vale per domande quali
"Quella donna è più bella di me?", "Tu la trovi attraente?", "Com'era la tua ex?", ecc. Quelle che a noi uomini sembrano domande legittime, o semplice curiosità, per una donna sono quasi sempre modi sottili per
testare il partner e verificare il suo attaccamento. Per andare sul sicuro, svalutate le altre e affermate che lei è meglio (o che voi la vedete così); in fondo, nemmeno voi vorreste sentirvi dire che il suo ex era un campione a letto, no?
"Voglio che mi dici la verità" *
- ---> "Non voglio essere ingannata".
In genere,
non vuole davvero sentirsi dire la verità (che sia su possibili tradimenti, sui problemi del rapporto, o sulla sua forma fisica), specialmente se è dolorosa. Se gliela dici, potrebbe finire molto male! Di solito questa frase indica una sua paura (che qualcosa le venga nascosto, che le vengano dette bugie, di venire ferita), ed esprime il desiderio di essere rassicurata in proposito.
Questo
non va preso come un invito a mentire sempre e comunque: una relazione basata su bugie è destinata a disgregarsi. Al tempo stesso, occorre tener conto che molte persone non riescono a reggere la verità (nemmeno quando la chiedono), che sia per insicurezze, ego fragile o paura della sofferenza (d'altronde,
l'esistenza stessa è spesso inquietante; è uno dei motivi per cui
ci attacchiamo a illusioni rassicuranti).
Per questo, è importante saper bilanciare la sincerità con l'attenzione per le "fragilità" del partner.
Risponde "Niente!!!" alla domanda "Cos'hai?"
[quando è evidente che qualcosa non va]
Questo accade quando lei è furiosa ma:
- Non vuole ammetterlo.
- Non ha voglia di spiegarsi.
- Si aspetta di essere capita magicamente.
- Vuole mettere lui alla prova e indurlo a mostrare la sua devozione (con dimostrazioni di comprensione telepatica, atti d'amore eclatanti, regali impegnativi, atteggiamento umile accompagnato da ammissione di colpa unilaterale: "Scusa amore, è colpa mia, spero tu possa perdonarmi...").
- Sta meditando di lasciarlo, ma è incerta (o ha paura di restare da sola), quindi non vuole rischiare di bruciarsi la situazione.
"Se mi ami dovresti capirlo da solo" *
Quando qualcuno non spiega i suoi bisogni, i problemi di relazione, la sua sofferenza o le ragioni della sua rabbia - anche quando gli viene richiesto.
Oltre alle ragioni esposte nel paragrafo precedente, un altro motivo per cui una donna si rifiuta di spiegare quello che sente è quando crede al
mito romantico per cui "L'amore può tutto". In questa visione idealizzata, all'uomo viene assegnato il compito di
capirla magicamente o telepaticamente, e quando lui fallisce (perché non è né mago né telepate!), risulta che è colpa di lui perché non sa capirla o non la ama abbastanza.
In altre parole, è uno dei modi in cui molte persone (specialmente quelle insicure e nevrotiche) evitano la
responsabilità della comunicazione, e fanno in modo che
sia sempre colpa del partner.
"Fai come vuoi / Fai come preferisci / E' una decisione tua"
Anche qui bisogna saper cogliere le sottigliezze. Se lei lo dice in modo calmo e rilassato, magari vuol dire effettivamente quel che ha detto. Se però si avverte
della tensione (nella voce, nello sguardo o anche solo nel linguaggio corporeo), allora vuol dire:
- ---> "Sai bene cosa voglio o cosa preferisco io; se fai altrimenti poi aspettati problemi o di pagarla cara".
"Non sei capace di impegnarti / Hai paura dell'intimità / Sei un 'Peter Pan'"
- ---> "Sono stufa di vivere da sola e badare a me stessa; voglio un uomo che stia con me per sempre, che si prenda cura di me, che mi risolva i problemi".
Oppure semplicemente:
- ---> "Voglio essere sposata (con te o un altro in fondo è secondario), quando cavolo ti decidi?".
Naturalmente certi uomini sono realmente immaturi, o hanno paura dell'intimità. In questi casi, la donna potrebbe chiedersi perché sceglie di stare con questo tipo di partner (tenendo presente che
non è mai possibile cambiare l'altro).
Oppure alcuni non vogliono (ancora) impegnarsi; il che può essere una scelta del tutto legittima (in fondo,
non esiste un modo "normale" e "giusto" di vivere o di relazionarsi che valga per tutti). Il vero problema nasce quando si è disonesti: quando la persona che non vuole impegnarsi mente in proposito; oppure quando il partner che vuole l'impegno manipola l'altro accusandolo di essere "sbagliato" (invece di ammettere apertamente quello che vorrebbe).
"Non sai amare / Non mi ami abbastanza"
- ---> "Non sai amare me nel modo che voglio io".
Non esiste un modo "giusto", universale e condiviso per amare. Semmai, possono esistere diversi
"modi di amare".
Ma molte donne sono preda dell'illusione romantica per cui
"L'amore 'vero' mi renderà sempre felice": e quando questo non accade, ne deducono che la colpa sia dell'uomo che le ama in modo "sbagliato", o non abbastanza. Il che potrebbe anche essere vero; ma può darsi che il vero problema sia che i due non sono compatibili, o lei non sa esprimere i propri bisogni, oppure che
lei è incontentabile, o chissà che altro.
"Ho bisogno di amare" *
- ---> "Ho bisogno di essere amata".
A volte una persona sente davvero la voglia di dare amore. Ma, il più delle volte, esprimere una "voglia di amare" è un modo di "coprire" il proprio
bisogno di ricevere amore.
"Gli uomini sono tutti stronzi" *
- ---> "Gli uomini mi hanno ferita, ed è tutta colpa loro. Io sono una vittima innocente".
Quando le cose ci vanno male, e specialmente nelle relazioni, di solito siamo corresponsabili (se è andata male, avrò fatto anch'io i miei errori). Ma questo tipo di persone non sanno (o non vogliono) mettersi in discussione, e preferiscono
scaricare le colpe all'esterno.
* Certi uomini fanno accuse equivalenti, del genere
"Le donne sono tutte puttane", ecc., con lo stesso tipo di
vittimismo.
"Voglio un 'vero uomo'"
- ---> "Voglio un uomo che sia fatto come dico io [ed è diverso per ciascuna: non è mai esistita unanimità su cosa sia un "vero uomo"], e mi dia quello di cui ho bisogno. E se non fa così allora non è un vero uomo".
E' un modo per far sentire gli uomini inadeguati e manipolarli: invece di dire apertamente cosa cerca, usa il cliché del "vero uomo" per coprire le sue pretese e scaricare il problema all'esterno. Funziona solo con gli uomini insicuri; quelli equilibrati al sentir parlare di "vero uomo" alzano gli occhi al cielo e si allontanano.
Per inciso,
non sta alle donne decidere cosa vuol dire essere uomo (non più di quanto stia ai maschi definire come dev'essere una donna): chi lo fa, sta in realtà esprimendo i
propri bisogni in modo "passivo-aggressivo".
"Voglio un uomo romantico'"
- ---> "Voglio un uomo che mi tratti come una principessa e faccia tutto quello che desidero".
"Romantico" qui non indica la capacità di sentimento, quanto il corrispondere ai cliché presenti nei film e canzoni romantiche (tipicamente creati
su misura dei gusti femminili), dove gli uomini vivono in funzione della donna amata. E' un'aspettativa spesso collegata a
figure idealizzate come quella del "Principe Azzurro".
"Non si trovano più i veri uomini / Gli uomini validi se li sono già presi"
E magari l'ha anche incontrato; ma lui
era interessato a ben altre donne perché, in genere, sono le donne più "imperfette" e immature a volere l'uomo "perfetto". A questo tipo di donne gli uomini "normali", quindi imperfetti come loro, non interessano: cercano un uomo
straordinario che le sollevi dalla loro
mediocrità.
Queste donne hanno
aspettative esagerate e non si accontentano, per cui si ritrovano spesso sole. Ma invece di riconoscere che
il problema sta nella loro eccessiva selettività, scaricano tutta la responsabilità all'esterno (come se il mondo avesse il dovere di farle contente).
"Non mi sembra di volere la luna"
E' una tipica forma di elisione (o di ipocrisia) femminile, in cui
la donna non dichiara apertamente quello che davvero vorrebbe.
"Voglio la parità dei diritti"
- ---> "Voglio la parità dei diritti quando mi fa comodo, ma non quando è scomodo (portare carichi pesanti, fare riparazioni) o pericoloso (andare in guerra, fare lavori dannosi)".
Naturalmente ci sono donne che sono realmente a favore della parità (anche quando scomoda). Ma molte altre la vogliono solo quando è a loro vantaggio (queste ultime spesso usano anche l'affermazione seguente).
"Mi piace l'uomo galante, la cavalleria"
- ---> "Mi piace avere i nuovi diritti ed anche i vecchi privilegi.
Mi aspetto che sia sempre lui a pagare per tutto".
Come notato nel punto precedente, di solito chi usa questa affermazione si aspetta anche una parità di diritti "opportunista", cioè solo quando sia a vantaggio delle donne ("nuovi diritti e vecchi privilegi", appunto).
Sia le donne che gli uomini fingono - anche a fin di bene
Questo elenco di affermazioni può sembrare impietoso nei confronti delle donne ma, in realtà, è normale per qualsiasi persona non dire sempre quello che pensa. Spesse volte le cosiddette "bugie bianche" sono un modo per evitare di ferire gli altri, non per ingannarli o manipolarli. Ricordiamoci pure che l'onestà non sempre viene premiata; è del tutto comune indossare una "maschera sociale" e dire agli altri quello che vorrebbero sentirsi dire.
E questo vale sia per le donne che per gli uomini.
Pianeti diversi, lingue diverse
Per molti versi
uomini e donne sono differenti, come viene ben espresso nel libro
"Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere" di John Gray (info nella
Bibliografia); e un'area su cui sono assai diversi è proprio nelle modalità di comunicazione:
- In generale, per gli uomini funziona meglio una comunicazione chiara e diretta, basata sui fatti, priva di allusioni e sottintesi: se qualcuno vuole qualcosa, si aspettano che lo chieda chiaramente.
- Le donne invece tendono ad una comunicazione più basata sulle emozioni, più sfumata e allusiva, più empatica: si aspettano che l'altro intuisca ciò che vogliono.
Esploro il tema della comunicazione tra i due sessi, e come riuscire a capire meglio le donne, nel post
"Perché uomini e donne non si capiscono".
Per finire con una nota di umorismo, questo video
"The Manslater (Woman Language Translator)" (in inglese) mostra come un - immaginario - traduttore automatico possa chiarire il reale significato delle "misteriose" affermazioni femminili :-)
"E' una delle grandi difficoltà della vita indovinare ciò che una donna vuole."
(Italo Svevo, in "La coscienza di Zeno")
"Una donna è un paese straniero del quale un uomo non arriva mai a capire fino i fondo i costumi, la politica e la lingua."
(Coventry Patmore)
"Le donne preferiscono aver ragione che essere ragionevoli."
(Ogden Nash)
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