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Essere una brava persona non rende attraente

Valore come persona è diverso da valore di attrazione

Le qualità umane non rendono attraente


  • Certe persone notano, con stupore misto ad amarezza, che le proprie qualità umane non bastano per essere desiderati o amati. Che essere una brava persona non viene granché apprezzato (quantomeno a livello di scelte sentimentali).
  • Ed, al contrario, vedono individui pessimi - egoisti o maleducati o persino violenti - che vengono desiderati dal sesso opposto, e che hanno sempre uno o più partner disponibili*.
* Di fronte a questi casi, negativi ma di successo, alcuni traggono la conclusione errata che sia il comportamento da "cattiva persona" ad attrarre, ma questo è confondere causa ed effetto: di solito queste persone attraggono perché hanno una personalità di tipo "Alfa", e/o presentano segni di "elevato valore" (non in senso morale, vedi oltre); oppure - banalmente - per il loro aspetto fisico.

Valore come persona e "valore di mercato"

Questo accade perché il "valore come persona" ed il "valore di mercato" relazionale sono - per molti aspetti - elementi del tutto diversi. Il primo determina la stima e la considerazione altrui, ma è il secondo a suscitare attrazione, desiderio erotico ed interesse sentimentale (a grandi linee).

Quindi possiamo essere attratti da persone discutibili ma che comunque troviamo intriganti (la bellona stupida ma sexy, il maschio bastardo ma virile...), mentre altre persone magari le stimiamo a livello umano ma non ci eccitano né ci attraggono: Certo anche le qualità umane vengono considerate, ma nella scelta del partner passano per lo più in secondo piano: un individuo bello e intelligente attrae più di uno bello e stupido; ma un individuo bello e poco intelligente viene spesso preferito ad uno brutto e intelligente.

“E' il nostro valore di mercato
che suscita
attrazione e desiderio”

Dipende dall'individuo

Naturalmente non vale per tutti nello stesso modo. Dipende sempre dalla persona e dalle sue preferenze: (le ultime due categorie sembrano però in minoranza)

Non utili, ma nemmeno dannose

Attenzione: quando dico che "Essere una brava persona non rende attraente", non intendo affermare che le qualità da brava persona rendano meno attraenti. Semplicemente, osservo che in generale quelle qualità umane e morali hanno poco peso sul piano dell'attrazione (però nemmeno la spengono - se non con persone particolari, come quelle attratte dai tipi molto dominanti ed egocentrici).

Due esempi televisivi

Una valida rappresentazione di come le qualità umane (da sole) non creino attrazione, si può vedere nelle coppie di due note sit-com (si tratta ovviamente di opere di fantasia, ma che rispecchiano comportamenti reali): In entrambi i casi l'uomo si innamora subito della donna ma lei non lo ricambia, preferendogli uomini più attraenti, virili o Alfa, che però poi la tradiscono o la scaricano. Sia Leonard che Niles hanno ottime qualità umane, che queste donne apprezzano, ma che non suscitano attrazione o interesse sentimentale in loro. Questi uomini buoni, gentili e premurosi vengono visti solo come "ottimi amici".
Solo col tempo e dopo numerose delusioni, queste donne finiscono col rivalutare questi uomini e considerarli come partner (in pratica si "accontentano" di un partner non ideale ma bella persona). Anche quando sono in coppia, però, rimane sempre evidente come queste donne amino il partner in un modo "tiepido", non passionale; non c'è mai in loro l'emozione del tipo "Sono pazza di te" o "Non vedo l'ora di saltarti addosso" (tranne rari casi, quando lui compie un'azione straordinaria per lei; quindi non è rivolta a quello che lui è, ma alla sua "performance"). In realtà non si sono mai innamorate di questi uomini, perché non hanno mai provato per loro un'attrazione istintiva.

Questo è tipico di quando apprezziamo le qualità umane di qualcuno, o quello che può offrirci, ma proviamo poca o nessuna attrazione: possiamo anche amare quella persona, e starci bene insieme, ma molto difficilmente proveremo innamoramento o passione travolgente (da notare che amore e innamoramento sono cose diverse).

Esempi al femminile di personaggi umanamente ricchi ma meno attraenti, che tendono ad essere trascurati o a "fare da tappezzeria", sono stati interpretati da attrici come Alyson Hannigan ("American Pie") e Anna Faris ("La mia super ex-ragazza").

La società ci inganna

Il problema è che la società ci educa all'importanza del "valore come persona" (anche per condizionarci a "fare i bravi", a comportarci bene - il che è utile alla società). Quindi ci aspettiamo che ciò valga anche in amore; ma invece non funziona così (è una delle tante falsità che ci dicono sulle relazioni).
Quando poi vediamo persone orribili che conquistano alla grande (mentre noi - che magari facciamo di tutto per essere gentili, educati e rispettosi - veniamo ignorati), ci crolla il terreno sotto i piedi e restiamo smarriti: perché abbiamo creduto a quelle bugie.

Questo meccanismo vale sia per gli uomini che per le donne: tutti tendiamo ad essere attratti per motivazioni "animalesche" (evolutive), molto più che per aspetti morali o interiori. Questo è ampiamente riconosciuto riguardo gli uomini, ma vale anche per le donne; l'idea per cui le donne cercano soprattutto l'amore spesso non corrisponde ai fatti.

... E le donne pure

Oltre alle "favole" che ci racconta la società, infatti, di questi inganni anche le donne sono in parte responsabili, perché spesso mentono su quello che davvero le attrae (a volte per scelta, altre inconsapevolmente). Così i maschi che ascoltano i loro consigli di seduzione restano ancora più smarriti.
  • Gli uomini, di solito, ammettono di essere attratti in primo luogo dalla bellezza. Perciò le donne sanno cosa aspettarsi da loro.
  • Le donne invece parlano spesso delle qualità "interiori" o morali che desiderano (e di rado ammettono quanto la bellezza o altre doti "esteriori" siano per loro importanti); ma poi vediamo dalle loro scelte che raramente sono le doti interiori a risultare "vincenti" (e le eccezioni confermano la regola).

Quando una donna dice "Cerco un uomo dolce e gentile", in realtà "dimentica" un pezzo: quello che cerca veramente è "Un uomo attraente, che sia anche dolce e gentile". Allo stesso modo, una donna che dice "Voglio solo un uomo che mi ami", in genere vuole un uomo che le faccia sentire le "farfalle nella pancia" (ovvero attrazione viscerale), ed anche che la ami.
Gli uomini che prendono alla lettera questo tipo di affermazioni, poi ovviamente sono stupiti e confusi quando queste stesse donne respingono l'uomo dolce e gentile (ma non abbastanza attraente), oppure quello che la ama (ma non le suscita le "farfalle").

“Le donne spesso mentono
su quello che
davvero le attrae”

La verità sull'attrazione

Ma allora, come funziona realmente l'attrazione? Cosa porta una persona ad essere desiderata sessualmente e/o voluta come partner, oppure scartata? Provo a spiegarlo in modo semplificato:
  • Il "valore di mercato" relazionale (o sessuale) è basato principalmente sui fattori di attrazione: bellezza fisica; sex appeal; forte mascolinità o femminilità (a seconda del genere); atteggiamento da leader o "capobranco", e ricchezza o potere (negli uomini); ecc.
  • Invece il "valore come persona" è basato sulla personalità, sulle qualità morali e sulla capacità di fare (per esempio talenti pratici, risolvere problemi, prendersi cura degli altri).
Pochi hanno chiara questa distinzione tra i due tipi di valori, e quindi non comprendono perché una persona di grande valore umano (ma poco attraente) possa essere scartata dai più, mentre invece qualcuno gretto, meschino o stupido (ma attraente) possa essere molto desiderato.

Il fascino della bellezza e del vincente

Sia chiaro: non è che ci piacciono i maleducati, gli egoisti o gli stupidi. E' che siamo attratti in primo luogo dalla bellezza, e spesso anche da chi è "vincente" o sembra esserlo (specialmente le donne, che ne traggono un vantaggio evolutivo). Chi ha una personalità di tipo "Alfa" (sicuro di sé, egocentrico, aggressivo, ecc.) tende più facilmente ad avere successo nella vita, di chi ha i tratti da brava persona; quindi attrae anche se ha un carattere discutibile.
In fondo anche l'esistenza funziona in modo "darwiniano", ovvero premia il più adatto, non il più buono o virtuoso.

L'eros nasce dall'istinto

Il fatto è che l'attrazione nasce principalmente da impulsi istintivi e primordiali, non dal cuore o dalla mente: nella maggior parte dei casi, è la nostra parte animale che ci fa innamorare, ci accende l'eros, ci fa desiderare quel partner (naturalmente questo vale in generale; poi ogni individuo potrà fare scelte diverse, anche non basate sugli istinti).
L'idea che siano i sentimenti, o i desideri razionali, a guidare le nostre scelte amorose, è in buona parte un'illusione (e i comportamenti di cui stiamo parlando lo confermano ampiamente).

Valori ben diversi

Qualche esempio delle differenze fra i due tipi di valore:
  • L'intelligenza, la sensibilità ed il buon cuore sono elementi che aumentano il valore come persona, ma hanno un peso solo secondario nel valore di mercato. Infatti una persona poco attraente che abbia queste qualità viene stimato, ma raramente desiderato.
    Spesso questo vale anche per coloro che negano questo fatto: di fronte ad una persona con queste qualità, troveranno qualche ragione per scartarla comunque (con alibi tipo "Non è scattata la scintilla", "Gli manca quel quid", "Si vede che non è la persona giusta"... che in realtà sono tutti sinonimi di "Non provo attrazione").
  • Un difetto fisico non cambia il valore come persona, ma può abbassare drasticamente il valore di mercato. Pensiamo alla mancanza di un braccio o di una gamba: non abbiamo problemi ad essere amici di qualcuno con tale menomazione, ma difficilmente lo consideriamo come partner.
  • Se un uomo è poco virile, od una donna poco femminile, questo non influenza il loro valore come persona; ma può diminuire notevolmente la loro attrattività per il sesso opposto (perché tendiamo ad essere affascinati dall'energia opposta alla nostra).

“Un difetto fisico non cambia
il valore come persona,
ma abbassa il valore di mercato”

Brave persone e "bravi ragazzi"

D'altro canto, se essere una brava persona influisce poco sull'attrazione, fare il "bravo ragazzo" (o ragazza) è decisamente poco attraente. Purtroppo molti confondono le due cose:
  • La brava persona ha realmente le qualità morali e umane che dimostra. E' nel suo carattere, e deriva dalla sua educazione. Gli piace comportarsi in quel modo, e lo ritiene la cosa giusta da fare.
    Inoltre, è equilibrato: rispetta gli altri, ma anche se stesso; è buono e gentile, ma non sottomesso o troppo disponibile.
  • Il "bravo ragazzo", invece, si comporta in modo buono, gentile ed educato principalmente per ottenere approvazione ed ingraziarsi gli altri (spesso senza rendersi conto), e/o per conquistare qualcuno. Di solito si stima poco, quindi crede di dover "comprare" l'amore altrui in quel modo.
    Inoltre, lo fa in modo esagerato: non si fa rispettare ma si umilia; si sottomette facilmente; fa di tutto per assecondare gli altri, apparendo "senza spina dorsale"; diventa uno "zerbino". Gli altri tendono ad approfittarsene.
I risultati sono ben diversi: la brava persona viene stimata; mentre il "bravo ragazzo" suscita - alternativamente - tenerezza, pena, insofferenza o disprezzo. Anche se la sua disponibilità può fare comodo, l'ipocrisia del suo comportamento viene percepita; infatti, quando non ottiene quello che cerca (per esempio una ragazza non lo ricambia), passa bruscamente dalla dolcezza alla rabbia.

L'uomo zerbino non piace a nessuna

Inoltre, se alcuni uomini possono apprezzare una donna sottomessa, praticamente nessuna donna è attratta da un uomo sottomesso e zerbino (al contrario, in genere le donne sono attratte da uomini forti ed dominanti). Per cui i "bravi ragazzi" ottengono proprio il contrario di ciò che cercano (essere voluti e amati), ma non si rendono conto di essere loro stessi a provocarlo: spesso credono di essere respinti per via dell'essere dolci e gentili, ma in realtà è il "fare il bravo ragazzo" che azzera il loro sex-appeal.

Strano ma vero?

Comprensibilmente, molti saranno perplessi da quanto ho scritto, forse anche increduli. In fondo va contro gran parte di ciò che ci viene insegnato. Come sempre, non vi chiedo di credermi sulla parola; ma di osservare i fatti e decidere voi cosa è vero oppure no.
Rammento solo che basare le proprie azioni su falsità porta quasi sempre a fallimenti. Invece, come dice il Vangelo di Giovanni, "La verità vi renderà liberi".

"L'amore non sa che farsene delle qualità morali."
(Paul Léautaud)

"Le donne corrono dietro agli stolti; fuggono i saggi come animali velenosi."
(Erasmo da Rotterdam)

"E' raro che gli uomini che nutrono il massimo rispetto per le donne godano di qualche popolarità tra di loro."
(Joseph Addison)


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Se non sei bello puoi trovare l'amore?

Se non sei attraente puoi essere amato?

Se non sei bello non hai speranze?


Non di rado qualcuno osserva che uomini di aspetto medio o "scarso" (pelati, bassi, grassi o mingherlini, poco virili), come lui stesso, si ritrovano sempre single; e si pone le domande elencate qui sopra. In pratica, il dubbio che affligge queste persone è: "L'amore oggi è una cosa riservata alle persone attraenti?" (questo problema riguarda anche certe donne, ma sembra più diffuso fra gli uomini).
Di seguito offro alcuni spunti di riflessione per capire cosa porta a creare relazioni sentimentali (oppure a non riuscirci), ed eventualmente come rimediare. In particolare, nell'ultima parte evidenzio quanto il potere sia un elemento determinante, anche più dell'amore stesso.

La bellezza è al primo posto

Quando si tratta di attrazione e relazioni sentimentali, la bellezza fisica è il fattore di attrazione primario.
Su questo non ci piove. Chi lo nega ha una visione idealizzata del mondo, o si racconta frottole, o si basa solo sulla sua esperienza particolare.
Però la bellezza non è l'unico fattore di attrazione: ce ne sono invece molti.

Le sorgenti dell'attrazione

Ci sono almeno tre sorgenti di attrazione (evoluzionistica, culturale, personale), e ciascuna può includere numerosi fattori. Quindi ci sono numerosi elementi su cui possiamo giocare per aumentare la nostra attrattiva, non uno solo.
Capire come funziona l'attrazione (vedi link sopra), e cosa possiamo mettere in gioco noi stessi, ci aiuta ad avere più chance. Non si tratta solo dei geni che abbiamo ereditato.

“Ci sono almeno
tre sorgenti di attrazione:
evoluzionistica, culturale, personale”

I bisogni vengono prima di tutto

Le relazioni sono basate sulla soddisfazione dei bisogni: andiamo verso le persone che soddisfano i nostri bisogni (o che pensiamo possano farlo). Quindi siamo "appetibili" dagli altri in base a quanto possiamo offrire loro di valore.
Ne consegue che il nostro potenziale di attrazione è la somma delle qualità che possiamo offrire (quello che io chiamo "valore di mercato relazionale" - che è cosa diversa dal valore come persona). La bellezza è solo UNA di quelle qualità.
Dimostrazione: quando vediamo una coppia dove uno dei due è molto meno avvenente dell'altro (cosa di cui molti si stupiscono), la spiegazione è che la persona meno avvenente possiede altre qualità di valore per il partner.

Ragionare solo in termini di bellezza è fuorviante: bisogna ragionare in termini di TUTTE le qualità che si possono offrire, e che gli altri possono apprezzare (tenendo anche conto che è sempre possibile migliorare se stessi, e quindi aumentare le proprie qualità).
Quando valutiamo un'auto o una casa, non consideriamo solo la potenza o i metri quadrati, la carrozzeria o la facciata! Ci sono molti fattori che ci portano a scegliere l'una o l'altra; lo stesso vale nella scelta dei partner.

Passato e presente

Quanto scritto sopra è sempre stato vero (si basa su come funzionano gli esseri umani, non su mode o fenomeni del momento). Però oggi esiste una differenza importante: in epoche passate, prima dell'emancipazione della donna, uno dei valori che l'uomo poteva offrire alla donna era la capacità di sostentamento e sicurezza. In altre parole, quando le donne non lavoravano o guadagnavano poco, e avevano una posizione sociale inferiore, anche un uomo di aspetto e personalità mediocri poteva quantomeno essere ritenuto "appetibile" se aveva un reddito decente, oppure offriva status e stabilità.

Da quando le donne hanno ottenuto maggiore parità e l'indipendenza economica, quella "leva di potere" maschile è venuta meno. Questo è uno dei motivi per cui oggi molti uomini poco attraenti si ritrovano "fuori mercato", e l'aspetto è diventato così importante anche per i maschi: prima le donne avevano il potere sessuale (e/o della bellezza) e gli uomini il potere economico (e/o di status): questo creava un (relativo) equilibrio tra le parti.
Ora che le donne hanno (mediamente) sia il potere sessuale che quello economico, gli uomini si trovano in posizione di svantaggio come potere - a meno che siano molto belli o molto ricchi (il che conferisce maggior potere). E' uno dei motivi per la cosiddetta "crisi del maschio moderno".

“Ora le donne hanno
sia il potere sessuale
che quello economico”

Amore o potere?

Concludo con un'osservazione che può sembrare cinica ma che è semplicemente razionale: se vogliamo capire le relazioni sentimentali mettiamo da parte l'amore, e consideriamo il potere. Che sia l'amore a governare le relazioni è una delle tante bugie che si dicono sull'amore (non sto dicendo che l'amore non esista o non conti, ma che conta meno di quanto ci piace credere).

Se guardiamo alle dinamiche di relazione in termini di potere, tutto diventa più chiaro:
  • Perché le donne tengono tanto al proprio aspetto? Perché dà loro potere sugli uomini.
  • Perché gli uomini tengono tanto al denaro? Dà loro potere in generale, e in particolare sulle donne (la maggior parte delle donne valuta un uomo anche in senso economico).
  • Seduzione e corteggiamento sono tentativi di acquisire potere su una certa persona (notare come l'espressione "conquistare qualcuno" abbia un sapore militaresco di vittoria). Solitamente non li pratichiamo per il piacere di farlo, ma per raggiungere un obiettivo.
  • Perché nelle coppie si litiga? Spesso lo si fa per stabilire chi decide, ovvero chi ha potere.
  • Chi è meno coinvolto dei due ha più potere, e infatti determina la relazione; tende a guidare, mentre l'altro tende a sottomettersi.
  • Perché le donne avversano certe forme di sessualità maschile, come masturbazione, pornografia, prostituzione? Perché le donne usano il sesso per avere potere sul partner; quindi ogni forma di sessualità alternativa diminuisce quel potere, e viene vista come una minaccia.

In sintesi, quando sviluppi qualità desiderabili dall'altro sesso, sviluppi potere su di esso. La bellezza è una notevole fonte di potere, ma non è l'unica fonte.

"L'amore è il desiderio irresistibile di essere irresistibilmente desiderati."
(Mark Twain)

"Le donne hanno un'inclinazione naturale per tutto ciò che è bello, elegante, scintillante e ricco; è un gusto al quale occorre attribuire i più grandi progressi dell'industria e dell'arte."
(Alphonse Karr)

"Non è vero che i belli siano poco intelligenti: sono i brutti, invece, che devono puntare esageratamente tutto sul cervello."
(Gianni Monduzzi)


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Cambiare convinzioni è difficile ma necessario

A volte incontriamo idee che smentiscono convinzioni per noi certe e scontate (perché le sentiamo dire da tutta una vita, perché tutti intorno a noi ci credono, perché ci appaiono ovvie). Quindi tendiamo a respingere queste nuove idee, magari senza nemmeno cercare di soppesarle o di indagare più a fondo.
Così facendo, però, rischiamo di rimanere ancorati a convinzioni errate, antiquate, e magari anche disfunzionali; che ci influenzano negativamente e ci portano a vivere male, o a danneggiare noi stessi e gli altri. Un'idea è immateriale ma è più potente di una bomba: pensiamo ad idee nefaste come lo schiavismo; o che certi popoli siano superiori agli altri, e ciò giustifichi guerre e colonizzazioni.

Se vogliamo vivere bene, essere felici e comportarci in modo costruttivo, è necessario saper rivalutare le proprie convinzioni, analizzarle in modo critico, e cercare la verità - invece di restare ancorati alle vecchie idee, solo perché "Si è sempre fatto così" oppure "Lo dicono tutti" o perché "Sento che è così".
Il problema è che, d'istinto, tendiamo a credere che siano sempre gli altri a cadere in errore, e che noi invece siamo nel giusto. Quindi per trovare la verità occorre coltivare un'abitudine a mettersi in discussione. Per dare un'idea di quanto sia facile - e comune - attaccarsi a convinzioni errate, immaginiamo uno scenario...

“Un'idea è immateriale
ma è più potente
di una bomba”

Il paese delle vecchie idee

Pensiamo a Mario (o Maria), che vive in una cittadina un po' isolata, in cui la maggior parte degli abitanti credono in idee come queste:
  1. La Terra è piatta.
  2. Il nostro pianeta è al centro dell'universo.
  3. Noi esseri umani siamo le creature predilette di Dio, che ci ama in modo speciale.
  4. Esiste una giustizia divina che premia i buoni e punisce i malvagi.
  5. La nostra Nazione è la migliore, col sistema di governo più efficiente e la popolazione più virtuosa (questa idea potrà suonare anomala in Italia oggi; ma è stata creduta in passato ed è tuttora comune altrove, specialmente in regimi autoritari).
  6. Gli uomini sono migliori delle donne. Oppure: le donne sono migliori degli uomini (dipende da luogo ed epoca).

Se queste idee vi sembrano assurde o poco credibili, rammento che alcune sono state credute per millenni; ed altre vengono credute anche oggi da molti.

Il paese delle nuove idee

Un bel giorno Mario si trasferisce lontano, in una grande città dove incontra nuove esperienze ed opinioni diverse, che vengono anche dibattute. Egli si trova così ad affrontare idee nuove, che smentiscono le sue convinzioni, a volte anche con dimostrazioni evidenti:
  1. La Terra è una sfera; gli vengono mostrate fotografie prese dallo spazio.
  2. Leggendo un libro di astronomia, vede che il nostro pianeta è solo un "frammento di roccia" in un angolo remoto di una galassia, spersa fra miliardi di altre galassie.
  3. Gli viene fatto notare che noi esseri umani condividiamo lo stesso destino di ogni altra creatura vivente: nasciamo con paura e dolore, viviamo in competizione per ottenere quel che vogliamo, ci ammaliamo, patiamo la decadenza, e infine moriamo; non siamo quindi "speciali" come ci piace pensare.
  4. Osservando gli avvenimenti, nota quanto spesso i buoni non vengano affatto premiati, né i malvagi puniti.
  5. Informandosi sugli altri Paesi, scopre che in alcuni si vive molto meglio che nel suo; che esistono varie forme di governo, ognuna con pregi e difetti; e che nessuna popolazione è veramente virtuosa (in fondo, siamo tutti umani e fallibili).
  6. Guardando il comportamento delle persone, vede che ogni persona può essere buona o cattiva, a prescindere dal suo genere; e che quel che conta è la qualità dell'individuo, non il suo sesso.

Chi lascia la via vecchia per la nuova...

Possiamo facilmente immaginare come Mario si senta frastornato e confuso di fronte alle idee nuove. E che gli venga istintivo rifiutarle, magari anche di fronte all'evidenza. E' comprensibile: egli è vissuto 30 anni (o 40 o 50) con quelle idee, circondato da persone che le ripetevano convinte. "Com'è possibile - si chiede - che tutti ci credano, eppure si sbaglino?".
E' difficile da mandar giù. E' difficile "buttar via" convinzioni che ci hanno accompagnato per decenni: ci viene da tenercele strette, perché ci rassicurano; ci sembra di non sapere più a cosa credere.

“Com'è possibile
che tutti ci credono,
eppure si sbagliano?”

Siamo tutti Mario

Quello che è successo al nostro Mario, succede praticamente ad ognuno di noi:
  • Tutti abbiamo ricevuto idee e convinzioni false o errate (a partire dai nostri genitori, che le dicevano magari in buona fede).
  • Tutti abbiamo avuto intorno persone che ce le ripetevano convinti.
  • Tutti riceviamo qualche specie di "lavaggio del cervello", in particolare su temi cari ad ideologie dominanti nel nostro ambiente - che siano politiche, sociali o religiose*.
  • Tutti abbiamo la tendenza a respingere le idee nuove, specialmente se scomode o inquietanti.
  • Tutti tendiamo a conservare lo status quo - anche quando non ci piace - e ad aggrapparci alle nostre certezze, perché quello che non ci è familiare ci inquieta, e l'incertezza ci genera ansia.

* Questo diventa evidente ovunque ci sia una polarizzazione, dove ogni parte fa discorsi del tipo "Noi siamo i buoni (abbiamo ragione), loro sono i cattivi (hanno torto)". Per esempi recenti (2020), oltre alla politica italiana, basti guardare alla Brexit nel Regno Unito, ed al conflitto tra Repubblicani e Democratici negli USA.

Oggi più che mai

La capacità di mettersi in discussione e considerare idee diverse è più che mai necessaria oggi: siamo circondati da fonti inaffidabili come social network e media non indipendenti, che producono una pioggia di informazioni sovente manipolate, distorte o del tutto false (pensiamo all'anti-vaccinismo). L'uso di "fake news", "alternative facts" e bugie clamorose è diventato frequente:
  • sia nella politica (specialmente da parte dei populisti);
  • sia nei movimenti sociali (per esempio femminismo ed ecologisti che mentono per sostenere una "giusta causa");
  • sia tra le persone comuni: ognuno tende ad aggrapparsi visceralmente alle proprie posizioni, negando o svalutando qualsiasi alternativa.
Per cui, anche quando ci sentiamo completamente convinti di qualcosa... è bene ricordare che in passato erano altrettanto convinti che la Terra fosse piatta!

“Siamo circondati
da fonti inaffidabili
come social network
e media non indipendenti”

Tutti possiamo sbagliare, tutti possiamo evolvere

Ecco perché, come dicevo all'inizio, è importante imparare a metterci in discussione, a ipotizzare che potremmo sbagliarci, ad affrontare le idee nuove con curiosità e spirito di indagine. Siamo tutti preda di qualche convinzione errata: e quelli che ritengono di non essere mai in errore, sono proprio quelli che si sbagliano più di frequente (rifiutando di mettersi in discussione, non sono in grado di evolvere).

Quindi, ogni volta che incontriamo un'idea nuova o che va contro quello che crediamo, possiamo soppesarla e confrontarla con i fatti (alla fine, sono i fatti che contano, più che le belle teorie). Cercando anche di considerare un panorama più vasto possibile, invece di limitarsi al proprio limitato "giardinetto privato" (problema di chi si confronta solo col proprio circolo ristretto, ed abita una cosiddetta "echo chamber").
Questo non vuol dire credere a tutti. Bisogna imparare a valutare criticamente le informazioni, magari indagando le fonti; senza però rifiutarle a priori, magari solo perché arrivano da una mentalità diversa dalla nostra.

"Riceviamo dalla nostra famiglia sia le idee di cui viviamo che la malattia di cui moriremo."
(Marcel Proust)

"Non sono gli avvenimenti della nostra vita che ci formano, ma le nostre convinzioni su cosa significano quegli eventi."
(Anthony Robbins)

"Per ogni idea della cui giustezza sei assolutamente convinto, ci sono milioni di persone che la ritengono sbagliata."
(Wayne W. Dyer)


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