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L'amore non ricambiato: amare chi non ti ama

Questo post è dedicato a chi ama qualcuno che non lo ricambia, o che non lo ricambia come vorrebbe. Se ti ritrovi in qualcuna delle situazioni seguenti, allora è dedicato a te:
  • Ami qualcuno che non ti vuole
  • Ami senza essere ricambiato
  • Ami un partner che mostra poco interesse, o prova sentimenti tiepidi per te
  • Ami qualcuno che non puoi avere
  • Ami una persona sposata, o già impegnata
  • Ami un partner che non vuole impegnarsi, o approfondire la relazione
  • Ami un uomo che da te vuole solo sesso
  • Ami una donna che ti cerca solo quando le fa comodo
  • Ami qualcuno che prende da te ciò che vuole, dandoti poco o nulla...
Moltissime persone si perdono e soffrono in questo genere di relazioni "distorte" e disfunzionali, e gli errori che compiono sono quasi sempre gli stessi. Per questo ho pensato di elencarli, per aiutarti a vederci chiaro e liberarti dalla sofferenza.
Non è questione di persone cattive, di sfortuna o di un destino avverso: queste situazioni nascono da scelte sbagliate (dovute ad idee errate, a convinzioni negative, a condizionamenti); si risolvono comprendendo da dove nasce l'errore, e facendo scelte più "sane" e costruttive.

La verità fa male, ma è necessaria

Sarò franco, diretto e magari anche impietoso: ma lo faccio perché quando si è immersi in queste situazioni, diventa difficile ragionare e vedere i fatti per come sono. Per questo è spesso necessario dire la verità in modo brutale e inequivocabile (come magari fanno già i tuoi amici), perché le frasi di consolazione e le bugie pietose non ti aiuteranno, e continuerai a soffrire invano.


Errori ed inganni nelle relazioni infelici


Perché abbiamo bisogno degli altri

Prima di tutto, è bene chiarire che l'attaccamento e la dipendenza che proviamo verso certe persone, nascono principalmente dai bisogni che abbiamo dentro di noi: quando incontriamo qualcuno che li risveglia o li soddisfa, tendiamo ad attaccarci a quella persona.
Quindi:
  • Non è l'altra persona che ha generato i bisogni che senti e i sentimenti che provi; questi erano già presenti in te, l'altro li ha solo attivati.
    ---> L'amore che senti non è creato dall'altro, ma è parte di te; l'altro non può portarne via la fonte, ma solo l'ispirazione. Poiché quell'amore è in te, potrai amare anche altre persone.
  • Non è l'amore che ci lega a qualcuno (come molti credono), è piuttosto il bisogno.
    ---> Amore e bisogno non sono la stessa cosa. L'amore tende a dare, il bisogno tende a prendere; chi ama pensa al benessere dell'altro, chi ha bisogno pensa al proprio benessere.
  • Dipendi da qualcuno quando ti convinci che egli sia indispensabile per essere felice.
    ---> Per attenuare la dipendenza, puoi renderti conto che altre persone potrebbero renderti felice, e che anche tu stesso potresti nutrire i tuoi bisogni.

Le emozioni possono ingannarti

Per risolvere legami infelici, è indispensabile riconoscere che non puoi fidarti ciecamente di emozioni, istinti o sensazioni: potrebbero sempre ingannarti. Emozioni e istinti sono meccanismi primordiali che ci aiutano a sopravvivere o a scegliere, ma sono molto semplici e limitati:
  • Se improvvisamente vediamo un'ombra muoversi nella notte ci immaginiamo un assassino o un mostro, ma magari è solo un albero.
  • Quando un aereo su cui siamo seduti si stacca dal suolo, il nostro istinto ci urla "Questo aggeggio non può volare! Ci schianteremo!", ma ovviamente si sbaglia.
  • Tendiamo istintivamente a scegliere i cibi più gradevoli (dolci, snack, bibite...), per via del piacere che ci procurano, anche se sono spesso quelli più malsani
    (curiosamente, questo vale anche per alcuni tipi di partner: quelli più attraenti spesso si rivelano i più distruttivi).
  • Come dimostrato da molti studi, tendiamo a credere che le persone attraenti abbiano più virtù e, viceversa, quelle dall'aspetto sgradevole siano più scadenti o cattive. Ma se ci pensiamo razionalmente, appare ovvio che in realtà non c'è connessione tra aspetto e qualità interiori.

Richiami dal passato

Inoltre, spesso i nostri comportamenti (e specialmente le scelte relazionali) sono fortemente influenzati dal nostro inconscio: per cui magari sei attratta da un uomo freddo che si comporta come tuo padre, o scegli una donna insoddisfatta che assomiglia a tua madre o, ancora, scegli partner che ti trattano similmente a come sei stato trattato nell'infanzia.
Questo accade perché l'inconscio tende a ricreare le situazioni dolorose del passato, per cercare di risolverle. Il problema è che, finché non esploriamo il nostro inconscio, non abbiamo idea del vero motivo per cui scegliamo quelle situazioni o persone.

Le tue idee potrebbero essere errate

Proprio come le emozioni possono ingannarci, anche i pensieri e le idee potrebbero farlo: quindi è bene mettere in discussione anche le tue convinzioni, specialmente se ti portano ad essere infelice o a risultati fallimentari. Per esempio, se ti hanno insegnato che il sesso è sporco, che non ti puoi fidare degli uomini (o delle donne), che solo certe categorie di persone sono adatte a te, queste idee condizioneranno fortemente le tue relazioni.

Nel film "Amore a prima svista", il protagonista è convinto (a causa di una promessa fatta quando era bambino) che valga la pena frequentare solo donne bellissime, e ignora tutte le altre. Egli dà per scontata questa sua convinzione: non si rende conto che lo porta a inseguire donne con cui non ha nulla in comune, e a collezionare un fallimento dietro l'altro.
Molte persone si comportano in modo simile: fanno scelte relazionali basate su idee errate o disfunzionali, o su convinzioni slegate dalla realtà. A volte sei convinto di volere qualcosa (o qualcuno) perché ti hanno detto che è quella "giusta", ma magari non è quello che ti rende realmente felice: finché segui le idee altrui, non dai ascolto ai tuoi bisogni profondi reali.

Forse credi di non valere abbastanza

Oppure, forse hai delle convinzioni negative su te stesso (solitamente inconsce, e spesso radicate nell'infanzia), del tipo "Valgo poco", "Non sono abbastanza", "Non merito di essere amato", "Non troverò mai qualcuno che mi voglia", ecc. Se hai di queste convinzioni (magari perché te le ripeteva un genitore), anche se non te ne rendi conto, è probabile che tu crei situazioni che le confermano (secondo il principio della "Profezia che si auto-realizza").
Quindi se ti ritrovi in situazioni che si ripetono (persone che ti rifiutano, partner che ti tradiscono, relazioni deludenti...), magari hai delle convinzioni inconsce che ti condizionano. In questo caso è necessario diventarne consapevoli, e liberarsene.

Il colpo di fulmine si basa sull'immaginazione

Il "colpo di fulmine" è, essenzialmente e nella stragrande maggioranza dei casi, l'illusione di aver trovato la persona giusta per te, basata su pochissimi fatti e molta immaginazione. Infatti, se ancora dell'altro sai poco o nulla (come il più delle volte succede), come puoi amarlo? Di chi ti stai innamorando? L'altro è ancora in massima parte uno sconosciuto, e lo resterà ancora a lungo (ci vogliono tempo ed esperienze per conoscere davvero qualcuno). Quando ci innamoriamo perdutamente di uno sconosciuto, la nostra mentre prende alcuni dettagli e ci costruisce sopra un mondo di fantasia meravigliosa.

Infatti i problemi, i conflitti e le incompatibilità reali spesso emergono solo quando si inizia a passare lunghi periodi insieme, sperimentando il quotidiano, la convivenza, le banalità e le difficoltà della vita reale. Viceversa, finché ci si incontra solo per alcune ore dense di passione o per un weekend avventuroso, tutto sembra fantastico perché si vive in una "bolla" di emozioni positive, lasciando fuori gli aspetti più banali (e irritanti) dell'esistenza.

Attrazione e chimica non equivalgono ad amore e compatibilità

Anche se ti senti in modo meraviglioso tra le braccia dell'altro/a, non necessariamente vuol dire che siete fatti per stare insieme, o che il destino vi ha fatto incontrare: è del tutto possibile sentirsi in quel modo anche tra le braccia di un serial killer o di una psicopatica. Questo perché la "chimica" tra due corpi non c'entra nulla con l'intesa delle personalità, la comprensione reciproca o l'affinità dell'anima. Gli effetti biochimici dell'innamoramento e dell'infatuazione sono simili a quelli delle droghe, e allo stesso modo alterano la nostra percezione.

Infatti molto spesso, passata la fase iniziale di idillio, le due persone poi si lamentano che non stanno più così bene insieme o scoprono una serie di difetti nel partner: in quei casi è finita la "luna di miele" biochimica, e sono tornati alla realtà.

Bisogno e dipendenza non sono amore

Non confondere il bisogno e la dipendenza con l'amore (vedi paragrafo precedente su attrazione e biochimica). Come già detto, l'innamoramento produce effetti simili alle droghe, inclusa la dipendenza e le "crisi di astinenza": così come un eroinomane si sente morire senza dose, allo stesso modo senza la persona amata puoi sentire che la vita non ha più alcun valore.
Ma in entrambi i casi sono illusioni, creati da una chimica cerebrale alterata ed emozioni ingannevoli:
  • Il drogato non ha veramente bisogno della droga, che gli farebbe solo male e lo porterebbe alla morte.
  • In modo simile, tu non hai davvero bisogno di qualcuno che non ti ama, non ti vuole, e a cui forse non importa nulla di te.
Quei bisogni sono un auto-inganno a cui ti aggrappi, e quando te ne rendi conto inizi a liberartene.

Allo stesso modo, avere ossessivamente bisogno di qualcuno non è un segno d'amore, ma - in genere - di fragilità emotiva, insicurezza e mancanza d'amore per se stessi. Meno ami te stesso, più hai bisogno dell'amore altrui.

Le favole romantiche dei media

Scambiamo queste illusioni per amore anche a causa dei messaggi romantici che riceviamo dai media, che celebrano vari aspetti distruttivi dei sentimenti: struggimento, possesso, dipendenza, gelosia, ecc. (non a caso, le storie d'amore più celebrate finiscono in modo tragico). Ci viene insegnato che la sofferenza è segno d'amore, invece che la gioia (ma se l'amore è sofferenza, perché mai dovremmo inseguirlo?).

Forse quello che provi non è amore

Dopo quanto ho scritto sopra, potresti chiederti se quello che provi verso l'altra persona sia davvero amore. Magari invece è soprattutto bisogno, dipendenza, attaccamento: che nascono non dall'amore, ma dalla solitudine, dalla mancanza, dalla necessità, dalla disperazione, dal vuoto interiore - e, spesso, specialmente da una assenza di amore per te stesso.

Capire questo è importante, perché se vai incontro a qualcuno offrendogli qualcosa di prezioso, è probabile che verrai accolto bene. Ma se invece ti avvicini a qualcuno come un "mendicante", tutto preso da quello che vuoi ricevere dall'altro (anche se non te ne rendi conto), è probabile che l'altro si ritragga o ti respinga. E questo potrebbe spiegare perché non vieni ricambiato.

Capire che l'altro è diverso da te

Spesso uomini e donne non capiscono l'un l'altra; questo è uno dei motivi che portano a conflitti relazionali, oppure ad attaccarci a persone che non comprendiamo - così come non comprendiamo perché ci rifiutino.
A volte ti aspetti che l'altro "funzioni" come te, che abbia gusti e interessi simili, e lo approcci facendo quello che piacerebbe a te stesso. Ma questo in genere è un errore, perché siamo tutti diversi (e specialmente uomini e donne hanno spesso differenti priorità).

Per capire perché non riesci ad attrarre chi vorresti, oppure perché certe persone piacciono ed altre no, può essere utile il post dedicato a "Come funziona l'attrazione". Per scoprire come mai certi uomini attraggono maggiormente le donne (ma poi le fanno spesso soffrire), ed altri invece sembrano respingerle, leggi il post "Maschi attraenti e non: Alfa, Beta e bravi ragazzi".

Guarda i fatti

Guarda la realtà, i fatti, le prove negative che l'altro ti dà; invece dei tuoi sogni, i desideri e le bugie che ti racconti. Spesso abbiamo la tendenza ad auto-ingannarci, a credere a quello che vorremmo fosse vero - anche se tutti intorno ci dicono che non è vero, e la ragione ci dice che è troppo bello per essere vero.

Non confondere la gentilezza con l'amore

Non confondere la gentilezza, l'affetto, la simpatia o il tenere in qualche modo a te ("Non voglio farti soffrire") con l'amore: possiamo essere gentili e trattare bene il vicino, il collega, il postino od anche un cane... ma questo non vuol dire che li amiamo! Non confondere un albero con la foresta, o una parte per il tutto; non prendere un gesto gentile o una parola affettuosa, per poi costruirci sopra un castello di fantasie.

Se l'altro pone dei limiti, credici

Quando qualcuno ti dice che vuole solo fare sesso, o che non vuole una storia seria, o che non vuole impegnarsi, o che tu gli interessi poco... credici! Non farti ingannare dai tuoi sogni o dall'illusione che...
  • "Prima o poi cambierà idea".
  • "Stavolta sarà diverso". Oppure "Con me sarà diverso" (ci piace pensare di essere speciali e che a noi andrà meglio che agli altri... ma nella maggior parte dei casi, i nostri problemi sono simili a quelli altrui).
  • "In realtà non lo pensa davvero" (come fai a sapere cosa pensa davvero un altro? Specialmente se lo conosci da poco!).
  • "Io saprò cambiarlo / salvarlo / convertirlo all'amore" (Non si può cambiare gli altri. E se pensi di salvare qualcuno, forse in realtà hai bisogno di salvare te stesso).
Quando scegli di credere a queste "favole", ti stai solo raccontando delle storie. Magari pensi che ti succederà come nei film romantici, ma quelli sono fantasie per far sognare la gente, non rispecchiano la vita reale.

I lamenti dell'uomo sposato

Il caso della persona sposata (più spesso un uomo) che si lamenta del matrimonio e dice di voler lasciare il coniuge, ma poi non lo fa mai, è talmente scontato da essere banale. E' praticamente un cliché, non essere così ingenua da cascarci.
Non dare troppo peso ai lamenti del tipo "Ormai le cose vanno davvero male... Non parliamo più... Non facciamo mai sesso...". Se anche è vero, non vuol dire che l'altro ha davvero intenzione di separarsi. Molte persone vogliono avere sia la stabilità che l'eccitazione: a questo scopo si tengono stretti sia il coniuge per la prima, che l'amante per la seconda. Avendo così ottenuto quello che vogliono, non hanno alcuna intenzione di rinunciarvi.
Dire che la relazione ha dei problemi, o che i coniugi non vanno d'accordo, non significa poi molto: tutte le relazioni hanno problemi, e nonostante questo la maggior parte di esse va avanti.

Farsi desiderare e altre strategie

Non credere che farsi desiderare, fare la difficile, farlo ingelosire, o usare altre "strategie", riusciranno a conquistare quella persona e renderla tua. Specialmente se lui è un tipo "bel tenebroso" (o comunque attraente), quando tu fai la difficile o ti neghi, lui semplicemente ne troverà un'altra.
Il più delle volte, non è vero che "In amore vince chi fugge"; questo è particolarmente valido quando l'altra persona ha mostrato per te poco o nessun interesse fin dall'inizio: non si ravviva un fuoco che non c'è mai stato.

Non c'è giustizia in amore

Inoltre, è bene tenere a mente che non c'è giustizia o equità in amore. Perché la giustizia è un costrutto culturale e razionale (infatti non esiste in Natura), ma le relazioni sono guidate principalmente da emozioni e istinti, non dalla ragione (per questo a volte stiamo insieme a persone che però ci danno ai nervi, oppure non proviamo alcun interesse sentimentale per persone che pure stimiamo e ammiriamo).
E' per questa ragione che a volte:
  • puoi dedicarti anima e corpo a una persona, ma costei potrebbe non mostrare alcun interesse o gratitudine;
  • oppure puoi condividere la tua vita con un partner, e improvvisamente costui si innamora di un'altra.
Non accade perché sono cattivi o ci vogliono male, ma perché "Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce" (Blaise Pascal). Siamo in grado di scegliere cosa fare, ma non possiamo decidere cosa sentire.
Per questo in amore è bene fare quello che sentiamo giusto, perché è quello che vogliamo fare - e non per essere ricambiati. Se agiamo per un tornaconto o per essere ricambiati, rischiamo di accumulare amarezza e risentimento.

N.B.: Con questo non intendo dire che va bene tollerare mancanza di rispetto o comportamenti lesivi: se qualcuno non ti rispetta, o ti delude gravemente, fai benissimo ad allontanarti. Il fatto che possa succedere, non implica che ci debba andare bene.
Solo, non stupirti se dopo aver tanto investito su una persona, ti ritrovi senza alcun risultato. Piuttosto, tieni conto in anticipo che potrebbe succedere, e decidi se accettare questo rischio.


Come affrontare la situazione, come uscirne


Puoi soddisfare i bisogni dell'altro?

Poiché (come ho scritto all'inizio) ci attacchiamo o dipendiamo dagli altri quando abbiamo bisogno di loro, potresti chiederti se sei in grado di soddisfare i bisogni della persona che ami e che non ti ricambia, o non ti vuole. Se la risposta è "No, non sono in grado", quello potrebbe essere un motivo del tutto ragionevole per il suo disinteresse in te. Dopotutto, così come tu vorresti che l'altro nutrisse i tuoi bisogni, anche l'altro vuole lo stesso; se tu non puoi farlo, appare ovvio che si rivolga altrove.
Se invece la risposta è "Non ho idea di quali siano i suoi bisogni", questo potrebbe rivelare che stai amando un "fantasma", piuttosto della persona reale. Che ti attacchi all'idea che hai di lei, ma senza davvero conoscerla (e magari non hai nemmeno interesse a conoscerla: il che non è certo un segno di amore).

Chiediti se il problema sei tu

Se ti capitano spesso queste situazioni, o se ti sembra di trovare solo un certo tipo di partner, renditi conto che probabilmente il problema sei tu: in fondo, l'elemento costante di tutte quelle situazioni sei proprio tu. Magari hai problemi di autostima, o di accettazione, forse hai delle ferite inconsce, magari ti piace il dramma, oppure hai idee confuse sugli uomini.
Non capita per destino, o perché "Tutti gli uomini sono bastardi" (o "Tutte le donne sono stronze"): questi sono alibi che ti racconti per non ammettere la verità, ovvero che:
  • La responsabilità è tua, non del mondo.
  • Queste persone te le sei scelte, hai ignorato i segnali negativi, e ti ostini a stare attaccato a loro.
  • Quando loro non ti rispettano, sei tu che glielo permetti.
  • Non sono loro a volerti male, sei tu stesso a fartelo, quando ti ostini a comportarti in questo modo.
Le relazioni che abbiamo sono il risultato delle nostre scelte, non di quelle altrui (a meno che siamo stati costretti con la forza).

Se non puoi risolvere una situazione, arrenditi

Ci sono certe situazioni nella vita in cui non abbiamo la capacità o il potere di risolverle. Quando questo accade, l'unica via saggia è riconoscere i fatti e ammettere l'evidenza: poiché non hai il potere di cambiare l'altro o la situazione, puoi solo arrenderti a questa "impotenza".
Può sembrare una sconfitta ma, nel momento in cui ti arrendi, acquisti invece un grande sollievo ed una benefica liberazione: scarichi dalle tue spalle il fardello di un'impresa disperata, e guadagni un senso di pace prima impossibile.

Guarda al futuro con ottimismo

Non farti fregare dal pessimismo, dalla sfiducia e dalle passate esperienze, che ti portano a credere che andrà sempre così e ti soffocano la speranza. In realtà nessuno può prevedere il futuro: non sai cosa potrai diventare, chi incontrerai e cosa riuscirai a realizzare. Poiché non puoi saperlo in anticipo, perché abbattersi e disperarsi? E' meglio coltivare fiducia ed ottimismo.
Tieni presente che puoi sempre crescere e migliorare. Specialmente se sei giovane, l'esperienza vissuta finora dimostra ben poco: puoi ancora svilupparti, imparare a dare il meglio di te, e diventare molto più capace di come ti vedi ora. Ed anche se hai una certa età, puoi sempre cambiare scelte, mentalità e direzione nella vita.
Dai fiducia al futuro e al tempo: nessuna persona straordinaria è nata straordinaria, lo sono diventati strada facendo.


Riprenditi la responsabilità e il potere

Infine, abbi ben chiara una cosa: l'unico responsabile della tua felicità, sei tu stesso. Non è compito degli altri renderti felice, né soddisfare i tuoi desideri. Solo un bambino si aspetta che altri si prendano cura di lui: un adulto si prende cura di se stesso.
Se incontri qualcuno che ti rende infelice e/o ti tratta male, è tuo compito allontanartene il più in fretta possibile; non aspettare che sia l'altro a diventare gentile (gli esseri umani sono tutti imperfetti, alcuni più di altri).
Finché attribuisci ad altri la colpa del tuo malessere, stai anche dando loro la tua responsabilità e il tuo potere (se dipende da loro, significa che loro hanno potere su di te): riprendi in mano il tuo potere, la tua vita, e decidi cosa è davvero bene per te. Smetti di raccontarti favole romantiche e credere a illusioni zuccherose, e cerca di volerti bene e rispettarti: se non lo fai tu per primo, perché dovrebbero farlo altri?

N.B.: Dicendo questo non giustifico comportamenti lesivi, manipolatori o ingannevoli: sicuramente chi agisce sapendo di fare male ad altri, ne è responsabile (e se vieni costretta o minacciata, chiedi aiuto ad organizzazioni di sostegno o alle forze di Polizia). Però aspettarsi che siano costoro a cambiare e risolvere la situazione, non serve a nulla; l'unica cosa che funziona in casi come questi, è prenderti la responsabilità e agire in prima persona.
In altre parole, anche se l'altro è il problema, solo tu sei la soluzione.


"Se non si ferma alla tua stazione, non è il tuo treno."
(Marianne Williamson)

"Ti ho amato perché era più facile che amare me stessa."
(Nayyirah Waheed)

"Se qualcuno non mi vuole, non è la fine del mondo.
Ma se io non voglio me stesso, il mondo non è che una fine dopo l'altra."

(Nayyirah Waheed)


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10 commenti:

  1. Potrei essere d'accordo su tutto, se non fosse per quel "non c'è giustizia in amore".
    Il punto che più mi ha colpito è il seguente: "per questo a volte stiamo insieme a persone che però ci danno ai nervi, oppure non proviamo alcun interesse sentimentale per persone che pure stimiamo e ammiriamo".
    Dipende cosa intende lei per sentimento e per amore.
    Mi spiego, da quel che posso intuire lei parla di storie d'amore e di meccanismi di attrazione. Spesso lei sottolinea come l'attrazione non è un fenomeno di garanzia, cosi come l'innamoramento è solo un ideale e non implica amore, cioè accettazione vera e propria dell'altra persona e cioè anche di poter star bene con quella determinata persona e mi chiedo, perché considerare amore un qualcosa che potrebbe, in realtà, danneggiare? L'amore dovrebbe far star bene, sia chi lo prova e sia chi lo riceve.
    Ora, per quanto riguarda dire "i cuori ha le sue ragioni" non lo condivido, per il fatto che l'amore non è vero che non può essere razionale, anzi, spesso mi capita di pensare che sia una reazione chimica che parte proprio dal cervello, se non ci fosse questa reazione, non riusciremmo mai a provarlo.
    Anche il punto sul non confondere la gentilezza, dipende sempre cosa intende per gentilezza. Ovvio è, che se aiuto a portare la spesa ad una signora, non significa che la amo, però la gentilezza non mi pare non sia un gesto d'amore, no?
    E mi viene ancora da dire, ma amare non significa avere a cuore la felicità dell'altro? E per amore, non intendo un rapporto specifico, ma intendo proprio in senso universale. Cioè, avere simpatia, stima, ammirazione, è cosi poco? Sarebbero sensazioni di Serie B?
    Non so, a me piace avere una concezione di amore ampia e indefinita, purché vi sia gioia e rispetto fra tutti.
    Probabilmente lei per "mancanza di giustizia" intende i meccanismi delle relazioni di coppia.

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    Risposte
    1. Lei solleva diverse questioni complesse, che non è possibile esaminare nello spazio di un commento.
      Ne riprendo alcune per cercare di spiegarmi meglio.

      > l'innamoramento è solo un ideale e non implica amore
      Spesso è più ideale e immaginario che reale, ma non sempre.
      E comunque l'ideale non esclude l'amore: posso idealizzare un partner ed anche amarlo (anche se le due cose a volte entreranno in conflitto).

      > L'amore dovrebbe far star bene, sia chi lo prova e sia chi lo riceve.
      Sono d'accordo. Però spesso si parla di "amore" anche riguardo sentimenti che per me sono altra cosa (passione, attaccamento, possesso, gelosia...), e che possono risultare distruttivi.

      > l'amore non è vero che non può essere razionale, anzi, spesso mi capita
      > di pensare che sia una reazione chimica che parte proprio dal cervello
      Io credo sia molto di più, e le reazioni chimiche ne siano solo una parte.

      Ma il cervello, in sé, non è razionale :-)
      Semplificando, nel cervello solo la neo-corteccia è razionale; il resto del cervello (la maggior parte) è governato da emozioni ed istinti.

      > Probabilmente lei per "mancanza di giustizia" intende i meccanismi delle relazioni di coppia.
      Esatto.
      Quando parlo di "amore" nel blog, in genere lo intendo nel senso delle relazioni sentimentali, romantiche, perché quello è l'argomento a cui la maggior parte dei lettori è interessata.

      Elimina
  2. Mi ha fatto bene leggere questo post, lucido e pacato. Soprattutto alcuni punti: "i sentimenti che erano già presenti in te, l'altro li ha solo attivati. [...] Poiché quell'amore è in te, potrai amare anche altre persone". In effetti uno dei motivi per cui ho continuato ad "amarlo" per 2 anni, anche se evidentemente non ricambiata, è stato proprio la paura di non inamorarmi più. Invece chissà, forse un giorno potrò innamorarmi ancora.
    Mi sono riconosciuta quando ho letto la descrizione del colpo di fulmine: "l'illusione di aver trovato la persona giusta per te, basata su pochissimi fatti e molta immaginazione". Contro ogni ragionevolezza, io ho coltivato per 2 anni questa illusione, convinta di aver bisogno di lui per essere felice. Ma come "il drogato non ha veramente bisogno della droga", così anche io non ho veramente bisogno di lui.
    Posso farcela. Posso arrendermi. Oggi mi sono arresa all'evidenza: non ce l'avrò mai, non riuscirò mai a conquistarlo. E questo essermi arresa non soltanto mi dà davvero un senso di sollievo, ma paradossalmente mi fa sentire anche vittoriosa: ci sono riuscita, con umiltà e semplicità mi sono arresa.
    Sì mi ha fatto bene leggere questo post, ma diciamo la verità: mi ha fatto bene perché ero già sulla via della guarigione. Se l'avessi trovato qualche mese fa, quando il mio unico scopo era conquistare l'uomo da cui ero ossessionata, probabilmente non l'avrei neppure letto fino in fondo. Oggi invece lo leggo e l'apprezzo perché qualcosa si è mosso dentro di me.
    Per concludere: so che non è che da oggi in poi andrà tutto bene. Mi sento fragile, ci saranno momenti bui, ci saranno ricadute. Mi assalirà ancora la dolcezza di quel sogno al quale avevo creduto. Ma so anche che guarirò. Oggi il mio desiderio non è più quello di conquistare lui, ma di stare bene io.

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    Risposte
    1. Complimenti alla tua nuova consapevolezza, e con essa alla tua nuova forza. :-)
      Hai capito molte cose fondamentali: per esempio che arrendersi (all'inevitabile) è segno di forza e saggezza, non di debolezza.

      > Oggi il mio desiderio non è più quello
      > di conquistare lui, ma di stare bene io.
      E' un punto cruciale.
      Di solito vogliamo disperatamente qualcuno quando dentro abbiamo vuoto e disperazione (e ci convinciamo che l'amore del'altro ci salverà).
      Ma quello che ci salva davvero è volerci bene e prenderci cura di noi stessi. L'amore di cui abbiamo davvero bisogno, è l'amore per se stessi.

      Elimina
    2. A dire il vero io mi sono sempre voluta bene, ma avrei voluto voler bene anche a lui. Non gli ho mai dichiarato i miei sentimenti. Ora -anche leggendo i post di questo blog- mi sono convinta che bisognerebbe sempre farlo: la prossima volta che mi innamorerò (se mai succederà), mi dichiarerò. Ma forse con lui è stato meglio non dirglieli, visto che è un uomo sposato (io non lo sapevo perché non me l'ha mai detto, ma l'ho scoperto per caso dopo più di un anno). Per di più è molto narciso, probabilmente non sarebbe cambiato nulla se anche mi fossi dichiarata, sarei stata solo un'ammiratrice in più da aggiungere alla sua collezione. In ogni caso, ormai è andata così, inutile rimuginare, no? Ora vorrei non sentirlo per un po' e poi magari provare ad essergli amica. Ma adesso no. Adesso mi farebbe ancora troppo male.

      Elimina
    3. > avrei voluto voler bene anche a lui
      Quello puoi farlo comunque. Di solito il problema non è il voler bene, ma il voler essere ricambiati ;-)

      > la prossima volta che mi innamorerò mi dichiarerò
      Credo sia sempre meglio farlo.
      Lascia il cuore più leggero, e meno rimpianti.

      > ormai è andata così, inutile rimuginare, no?
      Esatto. Il passato è passato.
      Ora è meglio guardare avanti e fare nuovi progetti per il tuo futuro.

      Elimina
    4. Buongiorno,
      scrivo per alcuni chiarimenti che vorrei chiederle circa ciò che scrive nel post.
      Premetto che lei segnala che l'intento è quello di elencare gli errori più comuni commessi in questo genere di situazioni e che nel vederci più chiaro aiuti le persone a soffrire meno.
      Quando parla di emozioni sembra che vengano descritte come un qualcosa da cui è bene guardarsi in quanto fuorvianti rispetto alla realtà delle cose...ma non crede che se ci innamoriamo di qualcuno dipenda in primis dalle emozioni che questa persona suscita in noi, in un modo peraltro assolutamente naturale?
      Perché dovrei ricondurre il tutto alla logica? Per non soffrire? Ma allora avrebbe più senso trovare un modo NATURALE per diminuire l'effetto di queste emozioni, che sono la causa delle sofferenze nel momento in cui non siamo corrisposti. Per naturale intendo non legato ad un ragionamento logico/razionale ma di una sorta di "chiave di volta" emotiva che mi consenta di risolvere emotivamente in modo diverso la percezione che ho di quella persona.
      Che problema c'è, inoltre, nel soddisfare un bisogno che nutriamo quando si cerca di amare qualcuno? Anche in questo caso la ricerca è esterna da noi in quanto l'altro diviene l'oggetto del nostro bisogno, altro che amare se stessi è sufficiente per stare bene! Altrimenti per quale motivo gli individui si affannerebbero in una ricerca continua della propria metà?
      Infine lei parla di amore ma molto poco dell'innamoramento, fase precedente e temporanea nella quale si vivono intensi periodi di euforia e passione trasportati anche da ciò che idealizziamo nell'altro, aspetto oltremodo necessario in quanto l'idealizzazione fa parte del processo di innamoramento.
      Bene, perché dovrei pensare che il colpo di fulmine oppure l'innamoramento rapido e fulmineo siano elementi da correggere? Ancora una volta, perché ci fanno soffrire?
      Ma, siamo fatti di emozioni!
      Quando siamo innamorati siamo solo emozioni, in prevalenza quantomeno, ed è un periodo bellissimo proprio perché è raro (da non confondere invece con l'infatuazione che a mio avviso è una condizione totalmente diversa) e perché ci colora la vita regalandoci, almeno finché dura, uno stato di euforia, come detto.
      Ma perché dovrebbe essere gestito anch'esso con la logica?
      Renderci conto che l'altro/a non ci corrisponde seguendo le logiche deduttive che lei suggerisce non è detto che aiuti a soffrire meno, come testimoniato dal commento anonimo di quella persona dichiarante che leggere il post l'aveva senz'altro confortata ma che la soluzione l'aveva comunque trovata prima, in modo individuale e risolta nella sua MENTE SOLO DOPO essersi messa il CUORE in pace!
      Ancora una volta il problema, a mio giudizio, è di risolvere uno stato di sofferenza che certamente discuterlo in modo razionale serve, ma che per poterlo risolvere da un punto di vista emotivo deve trovare necessariamente uno sfogo naturale attraverso la sofferenza stessa. Cioè a dire che per liberarsi dalle pene d'amore...bisogna soffrirle fino in fondo, non ci sono altre ricette.

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    5. Io non condanno le emozioni in sé, ma osservo che a volte sono fuorvianti o distruttive. In quei casi, può essere utile gestirle o diffidarne, per non esserne manovrati.

      > trovare un modo NATURALE per diminuire l'effetto di queste emozioni
      Il modo "naturale" è la consapevolezza, che fa da ponte tra emozioni e ragione. Ma la consapevolezza va coltivata, proprio come si coltivano tutti gli altri aspetti della personalità.
      Non si nasce saggi, lo si diventa evolvendo.

      > Che problema c'è, inoltre, nel soddisfare un bisogno che nutriamo quando si cerca di amare qualcuno?
      Il problema nasce quando quel bisogno non è ricambiato.
      Quando è ricambiato, godiamocela e basta! :-D

      > lei parla di amore ma molto poco dell'innamoramento
      Dell'innamoramento ho parlato diffusamente nel post "Perché ci innamoriamo, perché finisce".

      > Ma, siamo fatti di emozioni!
      No. Noi abbiamo delle emozioni, così come abbiamo degli istinti, dei pensieri, ed un corpo.
      Ma identificarsi con le proprie emozioni (o con altre parti di sé), genera solo confusione e caos.

      Lei sembra quasi dipendente dalle emozioni intense :-)
      Se quello è il modo in cui le piace vivere ok, ma altre persone possono preferire vivere in modo diverso.

      Infine, "naturale" non equivale a giusto o benefico: anche il cianuro è naturale, anche le malattie, anche la morte. Ma questo non vuol dire che uno debba subirli passivamente.

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  3. Buonasera,al giorno d'oggi quello che vedono tutti e che i brutti non vengono ricambiati in amore.Grazie x l attenzione

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    1. Questa è un'opinione che appare ripetutamente nei commenti.
      Ma è solo una "mezza verità": è vero che in amore la bellezza conta molto; ma è anche vero che non è l'unica qualità attrattiva, per cui una persona esteticamente scarsa ma ricca di altre qualità attraenti può avere un certo successo sentimentale.
      Per esempio un uomo con forte personalità "Alfa" (sicuro di sé, deciso, disinvolto, dominante, spregiudicato, intraprendente...) può risultare intrigante per molte donne, anche se brutto.

      Chi si rifugia dietro questa convinzione ("Nessuno mi vuole perché sono brutto/a"), di solito non vuole ammettere che le sue lacune non sono solo estetiche ma anche a livello di personalità. Costoro, infatti, in genere sono deboli, fragili, lamentosi, fanno le vittime, si piangono addosso ma fanno poco o nulla per evolvere, ecc.
      Insomma hanno una personalità che respinge gli altri, ma loro preferiscono credere che l'insuccesso sia dovuto solo all'aspetto; perché questo toglie loro responsabilità: il fisico non puoi cambiarlo, mentre la personalità potrebbe essere modificata.

      In sintesi, nascondersi dietro questo alibi è un modo di non mettersi in discussione come persona - scaricando invece ogni responsabilità sugli altri ("E' il mondo che è sbagliato, non io").

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