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Ipergamia: tutti vorremmo un partner migliore di noi

Il concetto di "ipergamia"* è familiare a chi si interessa di relazioni sentimentali (voce di Wikipedia in inglese con maggiori dettagli). In pratica indica la tendenza a scegliere un partner di livello superiore al proprio (in senso economico e sociale, ma non solo).

* Etimologia

La parola ipergamia deriva dalle parole greche "hyper" (al di sopra) e "gamos" (unione, coppia), quindi "unione superiore (al proprio status originario)".

Ipergamia femminile

Questa tendenza è particolarmente presente nelle donne, infatti esse tendono a cercare un partner migliore di loro stesse:
  1. In senso stretto, a livello socio-economico. Quindi con reddito e/o status sociale superiore; casi classici sono la segretaria che sposa l'avvocato, l'infermiera che sposa il medico, l'operaia che sposa il laureato (casi opposti possono esistere, ma sono alquanto rari).
  2. In senso ampio, ad ogni livello: le donne desiderano un uomo più alto di loro, più intelligente, più colto, più raffinato, più ambizioso, più forte, più coraggioso, e possibilmente anche più bello.
Il primo caso è quello più comune e tradizionale, esistente da sempre in ogni cultura (per esempio anche in India, dove vige un sistema di caste, ma in cui è previsto che la donna possa sposare uomini di caste superiori).
Il secondo invece sembra più diffuso in culture moderne ed occidentali; probabilmente perché è dove le donne hanno acquisito indipendenza economica, per cui il fattore economico diventa meno primario, e l'istintiva tendenza ipergamica si estende anche ad altri settori.

L'ipergamia femminile è la regola

L'esistenza dell'ipergamia femminile è fuor di dubbio, perché è la norma anche in natura: gli animali femmina scelgono per l'accoppiamento sempre i maschi migliori. Che sia il maschio dominante (Alfa) del gruppo in una specie sociale, quello più forte o coraggioso, quello col piumaggio più appariscente, quello che offre più cibo o che costruisce il nido più robusto, lo schema è sempre quello: i maschi migliori o più dotati vengono scelti, gli altri scartati.
Sarebbe ingenuo pensare che un comportamento così universale, non sia diffuso anche fra gli umani (dati pure i vantaggi evolutivi che offre).

Una pulsione più che una decisione

Non è tanto una pretesa intenzionale (o non solo), quanto una pulsione evoluzionistica: un partner dotato di maggiori qualità - a qualsiasi livello - tende ad offrire migliori geni e/o migliori possibilità di sopravvivenza e successo alla propria prole (è il meccanismo del "gene egoista" in azione). Essendo le femmine dotate di maggior "valore di mercato" dei maschi (in quasi tutte le specie), sono loro ad effettuare una selezione tra i pretendenti, e quindi possono permettersi di essere esigenti e puntare al meglio - o almeno provarci.
Ma come fanno a conquistare uomini con "valore" superiore? Ci riescono offrendo qualità particolarmente apprezzate dai maschi: la bellezza, la gioventù, le performance sessuali (infatti più una donna può offrire in questi termini, e più facilmente può ambire ad un uomo migliore di lei).

Tutti vorremmo qualcuno migliore di noi

Se però osserviamo i desideri ed i comportamenti degli esseri umani in generale, notiamo che una certa "ipergamia" è presente in chiunque. Cioè tutti tendiamo a desiderare il partner migliore possibile, o comunque con qualità maggiori delle nostre:
  • Se potessero, la maggior parte delle donne sceglierebbe come partner uomini tipo Brad Pitt, George Clooney o Richard Gere.
  • Allo stesso modo, la maggior parte degli uomini vorrebbe come donna un'attrice o una modella di intimo, potendola avere.
Nei maschi, però, questo impulso sembra orientato solo verso l'aspetto: cioè gli uomini aspirano agli esemplari più attraenti del sesso opposto (proprio come accade per le donne), ma non sono solitamente interessati a donne più intelligenti, colte o ricche di loro (magari lo apprezzano se succede, ma non è un requisito necessario).
I maschi sembrano quindi avere solo una "ipergamia estetica", mentre nelle femmine si estende anche allo status e al potere (George Clooney non è solo bello, ma anche ricco e famoso).

“Una certa ipergamia
è presente in chiunque”

Ipergamia come funzione evolutiva

In effetti questa tendenza ipergamica, come pure la differenza di preferenze tra uomini e donne, trova spiegazione nella psicologia evoluzionistica: cioè siamo attratti dalle qualità che ci offrono il maggior successo riproduttivo. Ma queste qualità non sono esattamente le stesse per i due sessi; per via della differente fisiologia, uomini e donne cercano cose diverse:
  • Per i maschi conta solo l'acquisizione di buoni geni ("Shopping for genes" in termini tecnici). Questi sono segnalati da certe caratteristiche fisiche che percepiamo come bellezza.
  • Per le femmine, invece, oltre ai buoni geni (e quindi all'aspetto fisico), è importante l'acquisizione di risorse ("Shopping for resources"). Da qui l'importanza data alla posizione economica o sociale, nonché ad altre qualità e talenti (che segnalano maggiori capacità e potenziale successo nella vita).

Amori non ricambiati

Come mai buona parte degli innamoramenti non viene ricambiata? Una spiegazione possibile è l'ipergamia: chi si innamora, spesso lo fa verso una persona migliore di sé (più attraente, più fascinosa, più dotata: per quello l'infatuazione è così intensa); che però a sua volta vorrebbe qualcuno di migliore, e non certo di livello inferiore (per quello non ricambia l'interesse).
Questi innamoramenti sono quindi destinati a rimanere unilaterali.

Oppure quando certe persone dicono "Non trovo nessuno che mi piace, e quelli che mi vogliono non piacciono a me", è probabile che ci sia sotto dell'ipergamia (in queste situazioni ciascuno desidera qualcuno "più in alto" di sé, ma non più in basso).

Anche se non lo ammettiamo

Poi non sempre siamo disposti ad ammettere questa tendenza (non vogliamo apparire pretenziosi o superbi), ma a livello istintivo è certamente presente: quando in una stanza entra una persona particolarmente fascinosa o dotata (sia essa uomo o donna), tutti i presenti ne sono colpiti e intrigati.
  • Gli uomini spesso competono per la donna più attraente di un determinato ambiente.
  • Di fronte ad un uomo di "elevato valore", le donne tendono ad entrare in una concorrenza spietata.
Di nuovo, questa tendenza ha un valore evoluzionistico: migliori sono le qualità del partner, migliori saranno quelle dei nostri discendenti. Non è una scelta razionale, è istintiva.

“Gli uomini competono
per la donna più attraente;
le donne si fanno
una concorrenza spietata”

Non siamo realisti

Se siamo preda della convinzione (illusoria) che gli esseri umani siano creature razionali (ma in pratica raramente lo siamo), ci aspetteremo che le persone siano realistiche e ben volentieri accolgano partner al loro stesso livello (consapevoli di non poter ambire molto più in alto). Ma questo non accade, anzi; oppure accade solo dopo diverse esperienze negative, e/o in presenza di una maturazione che non sempre avviene.

In pratica, quel che succede è che - appunto - tutti desideriamo persone migliori di noi (sia che ce ne rendiamo conto o meno); specialmente da giovani. E le persone di "livello" più basso, meno dotate (a livello fisico, intellettuale e/o culturale), da cui ci dovremmo aspettare un maggiore capacità di accontentarsi, sono spesso proprio quelle con ambizioni elevate. Prendiamo come esempio una ragazza decisamente bruttina, o un uomo anonimo senza alcuna qualità (quindi quelli con "valore di mercato relazionale" minore):
  • Ragazze di questo tipo spesso sognano il "Principe Azzurro", oppure corrono ostinatamente dietro ai maschi più attraenti (non di rado finendo con l'essere usate solo per fare sesso).
  • Uomini di scarso valore sono tra quelli più fissati con l'idea di conquistare una "modella", o comunque una donna dalla bellezza fuori dal comune.

Molti diventano realisti; altri mai

Certo non è sempre così: molti sviluppano un certo realismo, magari in seguito a delusioni ed esperienze negative, quindi abbassano le loro mire.
Ma altri, forse tra i più immaturi, mancano di alcun senso di realismo e continuano a perseguire la loro istintiva ipergamia. Forse perché mancano di un senso obiettivo del proprio valore, oppure per compensare un loro senso di inferiorità (avere un partner di alto valore li farebbe sentire, per "luce riflessa", come se loro stessi fossero migliori).

Ipergamia solo al femminile?

Ma se abbiamo tutti una tendenza ipergamica, come ipotizzo, come mai in genere viene considerata solo l'ipergamia femminile? Probabilmente perché solo le donne "se la possono permettere", mentre negli uomini rimane soltanto potenziale.
  • In ambito relazionale, la donna ha più valore dell'uomo: infatti solitamente è l'uomo che corteggia, mentre è la donna che viene corteggiata e sceglie. E' lei in posizione di potere (lo stesso accade fra gli animali).
  • Inoltre le donne possiedono un potere sessuale che l'uomo non ha: per cui gli uomini hanno più bisogno delle donne, che viceversa (in epoche passate le donne avevano bisogno degli uomini per ragioni economiche o di sopravvivenza, ma in Occidente ora non è più così).
Questa posizione di "superiorità relazionale" fa sì che molte donne possano soddisfare il loro impulso ipergamico (quantomeno quelle dotate di sufficiente valore estetico), mentre gli uomini non hanno quel potere innato, e devono quindi "accontentarsi": è comune che l'impiegata sia corteggiata dal manager, o la casalinga sposi un professionista; è molto più raro che un uomo medio abbia come partner una donna assai più bella di lui.

L'eccezione alla regola maschile è rappresentata dal potere economico o di status: gli uomini che lo sviluppano possono infatti ambire a donne anche molto più belle di loro. E' di fatto normale vedere uomini ricchi, potenti o famosi circondati da donne affascinanti (dimostrazione che l'impulso ipergamico è comune anche fra i maschi, ma pochi riescono a soddisfarlo).
Un esempio lampante è l'attore Leonardo DiCaprio: le sue molte partner sono sempre state donne bellissime (spesso super-modelle) e giovanissime (mai più vecchie di 25 anni). Lo stesso farebbe gran parte degli uomini, se potesse.

“L'ipergamia è più femminile
perché le donne
se la possono permettere”

Ma, in pratica, siamo davvero ipergamici?

A questo punto qualcuno potrebbe obiettare: ma se fossimo davvero tutti ipergamici, allora non si formerebbero coppie; tutti correrebbero dietro a qualcuno migliore di loro, che a sua volta vorrebbe qualcuno migliore, e così via.
Ovviamente, in realtà non funziona così: la maggior parte delle persone entra in relazione, a volte anche a lungo. Buona parte si sposano, fanno figli... e tutto questo anche se il partner non è proprio vicino all'ideale, o tanto migliore di se stessi.

Ma allora, l'ipergamia esiste oppure no? E se esiste, come si concilia con la realtà delle coppie che si scelgono? E' quello a cui cerco di rispondere in questo post.
Direi che le ragioni primarie per cui l'ipergamia - seppur reale - non impedisce alle coppie di formarsi, sono le seguenti:

L'innamoramento

Quando ci innamoriamo vediamo l'altro come perfetto e meraviglioso, quindi migliore di quanto sia realmente. Perciò anche migliore di noi (è anche per quello che ne siamo così rapiti ed entusiasti).
Poi quando l'innamoramento passa vediamo l'altro in modo più realistico, e ne siamo quindi per certi versi delusi. A questo punto molti si lasciano, perché non desiderano come partner la persona reale (invece di quella idealizzata che vedevano prima). Altri invece rimangono in coppia, magari perché hanno imparato ad apprezzare le varie qualità di un partner "imperfetto" ma comunque valido.
Per certi versi, potremmo vedere l'innamoramento come un "trucco" che la Natura usa per superare l'ostacolo dell'ipergamia (almeno temporaneamente).

Scambiare il potenziale con il reale

A volte scegliamo un partner sedotti dalle sue "potenzialità", da quello che noi crediamo potrebbe diventare, piuttosto che da quello che è realmente. E poi ci impegniamo per spingerlo a sviluppare quel potenziale. Questo capita specialmente nelle donne, in cui questa tendenza a premere sul partner perché cambi è relativamente frequente.
In questi casi l'impulso ipergamico ci porta ad "investire" in un futuro ipotetico, all'altezza delle nostre aspettative, che però potrebbe anche non realizzarsi mai.

Ci completiamo a vicenda

La maggior parte delle coppie presenta un certo grado di complementarietà, ovvero ogni partner possiede qualità che all'altro mancano, che portano in un certo senso a "completarsi" a vicenda. Anche questo può essere una risposta all'impulso ipergamico: ci porta a vedere l'altro come "migliore di noi" (almeno per certi aspetti), quindi prezioso e appetibile, od anche necessario avendo lui qualità a noi mancanti.
Un esempio classico di complementarietà sono le coppie dove lui è più razionale e concreto, lei è emotiva e sognatrice (lui è affascinato dall'emotività di lei, lei è rassicurata dalla concretezza di lui).

Necessità e bisogni

A volte mettiamo da parte l'impulso ipergamico perché certi nostri bisogni diventano più pressanti:
  • Patiamo troppo la solitudine, quindi un partner anche "normale" (o persino mediocre) ci può apparire meglio che restare da soli.
  • Il nostro "orologio biologico", o comunque il desiderio di avere dei figli o creare una famiglia, può diventare più forte del desiderio di un partner eccezionale.

“Se patiamo la solitudine,
un partner normale
è meglio che restare da soli”

Le esperienze negative ci plasmano

Probabilmente tutti partiamo con un'istintiva ipergamia e andiamo incontro bramosi verso le persone (migliori) che ci entusiasmano. Questo capita quasi a tutti nell'adolescenza: a scuola i maschi hanno una cotta per la più bella della classe, e le femmine smaniano per il compagno più attraente, atletico o carismatico. Ma anche da adulti abbiamo spesso un debole per un attore o attrice, una modella, una celebrità.
Però man mano che le delusioni ed i rifiuti continuano ad arrivare, tendiamo a ridimensionare l'entusiasmo e ad adattarci. Consapevolmente o meno, realizziamo che certe persone saranno sempre fuori portata per noi, per cui riduciamo le nostre ambizioni a livelli più realistici.
Quindi certe persone vengono plasmate dalle esperienze negative, e ridimensionano i loro impulsi ipergamici verso obiettivi più accessibili. Questo non ci impedisce di fantasticare sull'attore o sulla modella... ma solitamente comprendiamo che rimangono solo un sogno. Solo le persone immature, non consapevoli dei propri limiti, continuano a credere di poter ambire così in alto.

Maturità e capacità di accontentarsi

Una parte fondamentale della maturità è la capacità di fare i conti con la realtà. Quindi anche capire che certi sogni sono fuori dalla nostra portata, o che inseguirli porta più sofferenza che soddisfazione. Con questo tipo di maturità una persona non si fa condizionare dal suo impulso ipergamico, ma riesce ad apprezzare anche partner "ordinari" se comunque validi per molti aspetti.

Questo succede sia ad uomini che donne, ma ho notato in molte donne una tendenza ad auto-convincersi che il partner, o la relazione, siano migliori di quanto realmente sono. Come se l'impulso ipergamico continuasse a premere e, per zittirlo, la persona si raccontasse quanto il partner sia meraviglioso (oppure lo si fa per convincere gli altri, non saprei).

Ipergamia e dating online

Un ambito in cui si evidenzia l'ipergamia di tutti è quello del dating online (Tinder, Meetic e simili). Questi siti offrono una scelta apparentemente infinita, per cui gli utenti (e le donne in particolare) sono invogliati a scartare i più e scegliere solo i profili migliori.
In pratica, le app di dating creano un "mercato relazionale globale" (per quanto virtuale), senza limiti, che alimenta la speranza ipergamica di poter trovare un partner "al top" a prescindere dal proprio livello.

In un "mercato locale", numericamente limitato (com'era prima di Internet), finiamo con l'essere realisti ed accontentarci di qualcuno disponibile. La scelta illimitata del dating online, invece, alimenta l'istinto ipergamico, la tendenza a scartare ("swipe left") chiunque abbia un minimo difetto o mancanza, e la speranza che al prossimo click appaia la persona dei nostri sogni che ci ricambierà.
Questa dinamica, unita alle tendenze individualista e narcisista cresciute negli ultimi decenni, fanno sì che molte persone rimangono condizionate dalla loro ambizione ipergamica, e non sappiano più accontentarsi; restando così sempre sole.

“Le app di dating
creano un
mercato relazionale globale”

Quando l'ipergamia domina

Quando l'impulso ipergamico prevale, le persone non riescono ad accontentarsi o adattarsi:
  • Certi uomini continuano a correre dietro alle donne più belle, nonostante i continui rifiuti che ricevono, rifiutandosi di riconoscere che sono fuori dalla loro portata.
  • Certe donne preferiscono rincorrere, o restare legate a, uomini con alto "valore di mercato" (per esempio benestanti, oppure virili e dominanti, maschi Alfa), che però le trattano male o sono poco disponibili; piuttosto di considerare uomini con minor valore ma che sono sinceramente interessati a loro.

Le vittime dell'ipergamia

Chi rimane governato dall'impulso ipergamico, per cui rifiuta di accontentarsi o adattarsi puntando invece sempre "più in alto", rischia di finire in due modi:
  • Rimane sempre da solo
  • Vive una serie continua di delusioni relazionali

Questo può succedere anche a chi si ostina a credere a certe "favole romantiche":
  • Che un giorno arriverà finalmente il "Principe Azzurro".
  • Che esiste la "persona giusta" con cui vivere una relazione perfetta.
  • Che possono vivere un amore straordinario, con un partner eccezionale, anche se sono persone ordinarie.
  • Che meritano un grande amore, anche senza fare nulla per esserne all'altezza.

Parte del diventare realmente adulti sta nel riconoscere i propri limiti (che ognuno ha), come pure quelli della realtà. Quindi anche ammettere che non si può avere tutto o fare tutto - e questo vale anche per le relazioni.
Chi ha una vita sentimentale deludente o infelice, e accusa il mondo oppure crede di essere "sfortunato in amore", farebbe bene a chiedersi se invece sta solo inseguendo qualcosa che non esiste, o che è fuori dalla sua portata.

"Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse: prima di sposare un miliardario, se ne innamora!"
(Cesare Pavese)


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12 commenti:

  1. ho un dubbio sull'ipergamia maschile:se sono giovane e bella(molte persone mi fanno i complimenti sulla mia bellezza, acnhe donne) dovrei interessare a un uomo più vecchio di me(professore) ma in realtà non è stato così, vuol dire che non gli piacevo...quindi secondo me ci sono altri fattori correlati all'ipergamia e il conseguente corteggiamento di un potenziale partner

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    Risposte
    1. Ci sono sempre molteplici fattori che ci portano a scegliere un certo partner (oppure a rifiutarlo). :-)
      L'errore più grande che fanno molti, è proprio credere che ci sia un'unica ragione "universale" che funziona per tutti ("Conta solo la bellezza", "Le donne cercano solo i soldi", ecc.). In realtà l'attrazione nasce da diversi elementi.
      Siamo creature complesse.

      Nel tuo caso specifico, possono esserci state diverse ragioni per cui il professore non era interessato (anche se magari gli piacevi):
      - Temeva ripercussioni sul lavoro
      - La differenza di età era per lui un problema
      - Aveva già una relazione (di cui magari tu non sei a conoscenza)
      - Aveva un "codice morale" che gli impedisce certe relazioni
      - In passato aveva ceduto a certe "tentazioni" e ne era rimasto scottato, per cui ora le evita
      - Non eri il suo tipo (anche le persone più attraenti non possono piacere a tutti; contano anche gusti e preferenze personali).

      Devi tener conto che anche quando l'ipergamia ci spinge in una certa direzione (p.es. il professore che desidera la bella allieva), non sempre la assecondiamo. Ciò non vuol dire che non proviamo interesse, ma che abbiamo qualche motivo che ci trattiene (come probabilmente è stato nel tuo caso).

      Il tuo essere giovane e bella ti dona un grande potere di attrazione sugli uomini, ma non è un potere assoluto: alcuni uomini non saranno attratti, altri lo saranno ma non seguiranno quell'impulso.

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  2. Ma quindi un disabile che speranze ha? Meglio il suicidio?

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    Risposte
    1. Simone, ho già risposto ad un tuo commento nel post "Nel mercato relazionale, la donna vale più dell'uomo".
      Ciò che ho scritto allora vale anche qui.

      Nello specifico, il problema dell'ipergamia è che ci impedisce di accontentarci. Quindi una "soluzione" è imparare ad accontentarci, e trovare persone che fanno altrettanto.
      Tutti vorremo il meglio... ma se non possiamo averlo, allora rimane da scegliere tra accontentarsi o il nulla.

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  3. Io ho cinquantadue anni e sono contenta di essere stata sempre da sola e di non essermi mai accontentata. Ultimamente ho soddisfatto il mio desiderio ipergamico facendo sesso con uno gigolò bellissimo di 24 anni che ha fatto anche il fotomodello. Meglio pagare uno che mi piace piuttosto che stare gratis con uno mediocre che non mi piace

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    Risposte
    1. Io sostengo sempre che ognuno ha diritto di fare della sua vita ciò che vuole. Per cui ritengo legittima anche la scelta di restare da soli pur di non accontentarsi.

      Se a te va bene così (inclusa la tua avventura con il fighissimo 24enne), buon per te! :-D

      Naturalmente ogni scelta comporta delle conseguenze - e non si può pretendere di fare la prima senza le seconde.
      Perciò quello che non ha senso è scegliere di non accontentarsi, ma poi lamentarsi che ci si sente soli e magari darne la colpa al mondo. Ogni cosa ha un "prezzo": o siamo disposti a pagarlo, oppure vi rinunciamo.

      Elimina
  4. Mi sono sempre domandato come mai un certo tipo di donne (modelle, veline, soubrette e ragazze immagini) siano quasi tutte affette da ipergamia (in senso economico... a quello alludo).

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    Risposte
    1. Nel post ho spiegato (credevo chiaramente) che praticamente tutti proviamo ipergamia - ovvero desideriamo il meglio.
      La differenza la fa il potere che abbiamo, ovvero se possiamo ambire a quel meglio oppure no. Chi di potere ne ha poco o nulla, si rende conto ben presto - se non è stupido o immaturo - che il meglio è fuori dalla sua portata, quindi diventa realista e abbassa le sue mire.

      Il tipo di donne che citi hanno potere estetico o di status, il che consente loro di ambire al meglio degli uomini (almeno teoricamente), quindi alimenta la loro ipergamia.
      Perché poi le donne tendano all'ipergamia economica, ha una spiegazione evolutiva: la "ricerca di risorse" è spesso prioritaria in loro (e le categorie da te citate, in più, hanno in genere una tendenza materialista).

      C'è chi può, e chi no. Chi può mira in alto, chi non può si accontenta.
      (e chi non può ma è stupido o immaturo, manca di realismo quindi mira in alto ma fallisce, e ne dà la colpa al mondo)

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  5. Scusi, mi permetto di farle una domanda. Come reagisce sua moglie sapendo che lei l'ha presa perché non poteva avere di meglio? E come fa lei a vivere con una donna che si è accontentata di lei perché non poteva avere di meglio?
    Lei definisce immaturo l'ipergamico che non si accontenta. Io, invece, definisco ipocrita ed opportunista chi sta con un partner di cui si è accontentato

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    Risposte
    1. Quale moglie? Ho una moglie?!? Ohibò, ogni giorno se ne scopre una nuova! :-D

      Ovviamente queste cose non si dicono ai nostri partner (e spesso nemmeno a noi stessi) :-)
      Fanno parte di quelle omissioni, o "bugie bianche", a cui ricorriamo per non ferire gli altri.
      Proprio come non diciamo a chi abbiamo vicino "Prima o poi morirai" - anche se è certamente vero.

      La sua "indignazione" di fronte a questo concetto, mi fa pensare a quelle persone insicure che si aspettano dal partner rassicurazioni sul loro valore tipo: "Dimmi che sono speciale, che sono unico, che sono il/la migliore...".
      Personalmente, se "mia moglie" mi dicesse ciò mi verrebbe da ridere; certo potrei essere unico per lei, ma so bene di essere solo uno sperso tra miliardi. "Polvere sei e in polvere ritornerai", come dice la Genesi.
      Se poi questa "moglie" avesse trovato qualcuno migliore di me, l'avrebbe scelto al posto mio - com'è naturale. :-)

      Questo si chiama semplicemente essere realista: saper vedere la realtà per come è, invece che come vorremmo che fosse.
      - Se lei ha la possibilità di avere meglio di X, la coglierà.
      - Ma se - per qualsiasi motivo - non può avere meglio di X, allora la scelta è tra X o nulla.
      E non è che lamentarsi, pestare i piedi o imprecare al cielo cambierà qualcosa.

      "Accontentarsi" letteralmente vuol dire "esserne contenti", cioè sapersi godere ciò che abbiamo. Questa è una delle chiavi della felicità.
      Chi invece insegue sempre quello che non può avere (perché se potesse averlo, già l'avrebbe), passerà tutta la vita immerso nel nulla.

      N.B.: Questo ovviamente si riferisce al "qui ed ora", e non esclude la ricerca di migliori possibilità future.

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  6. Tutto quello che lei ha detto è vero. Però manca di una precisazione: vale solo fino a che si è giovani. A cinquanta anni, ossia nella mezza età, almeno sul piano estetico, spariscono le differenze tra le persone più desiderabili e quelle che lo sono meno. Restano le differenze sul piano economico, per cui un maschio attempato molto ricco è assai più quotato dalle donne rispetto ad uno che non è benestante. Però sul piano fisico non c'è più differenza di fascino. Solo tra i giovani c'è la distinzione tra belli e brutti; quando si arriva a cinquanta anni, l'ipergamia estetica non c'è più e rimane solo quella economica. In altre parole, può essere definita ipergamica una donna di cinquanta anni non ricca e che mira ad un uomo cinquantenne di elevato stato sociale; ma non esiste l'ipergamia estetica tra cinquantenni, perché in tale età nessuno è bello, nemmeno chi lo è stato da giovane. Ciò vale anche per i personaggi famosi: Bradd Pitt oggi non è più bello.

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    1. Temo che lei sia in errore. Anche se il potere della bellezza si attenua col tempo (un/a 25enne avvenente ci farà più facilmente perdere la testa di un/a 50enne), esso non sparisce.
      Prova ne è che persone attraenti vengono ritenute attraenti anche in età avanzata: Robert Redford, Paul Newman, Leonardo di Caprio, così come Sofia Loren o Ornella Muti (ed anche Brad Pitt, che alcune trovano più intrigante ora che da giovane).
      La maggioranza direbbe che li ritiene comunque affascinanti, e non certo persone qualunque. Perché i loro geni (i cui risultati interpretiamo come "bellezza) continuano ad essere "geni speciali", sopra la media.

      E' possibile che lei non veda questa "bellezza matura", ma i più la vedono.
      Ci sarebbe da chiedersi il motivo: forse la decadenza dovuta all'età la turba? (quindi vede tutti i "vecchi" come "brutti"). Oppure come uomo - se lei è maschio, come mi sembra - è meno sensibile alla bellezza maschile delle donne (io non capisco come mai alle donne piaccia Brad Pitt, ma è ovvio che sono io a non vederlo).

      Infine, bisogno ricordare che spesso le nostre percezioni ci ingannano: noi crediamo di vedere la realtà, ma invece ne percepiamo una interpretazione soggettiva. E' per quello che che i dibattititi sono sempre accesi: ognuno vede le cose a modo proprio. :-)

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