Se le osserviamo attentamente, però, scopriamo che le relazioni nascono da alcuni elementi base e sono motivate da numerosi fattori, il primo dei quali è la soddisfazione dei propri bisogni. Non c'è nulla di male, in sé: avere bisogni è cosa del tutto naturale. Il guaio è che avere idee confuse sui sentimenti genera spesso incomprensioni e conflitti, specialmente quando le relazioni hanno problemi o non funzionano.
Passione, attaccamento, bisogno, gelosia, dipendenza o possesso sono cosa diversa dall'amore - anche se molti li credono equivalenti. In questi casi non capiamo veramente le nostre azioni o quelle dell'altro, perché le valutiamo basandoci su criteri fuorvianti.
Perché confondiamo i sentimenti
Forse il primo errore che molti commettono è confondere l'amore con il relazionarsi:- Si ama in modo gratuito, fine a se stesso; non per un tornaconto (*). Lo scopo dell'amore è la felicità della persona amata (mentre lo scopo della passione è la soddisfazione del proprio desiderio).
- Ci si relaziona per ricevere e dare. Lo scopo primo di una relazione è l'appagamento di ciascun partner.
(*) Se amo al solo scopo di essere amato, o per avere qualcosa in cambio, allora non è amore ma "commercio", transazione, scambio di prestazioni (cosa che non ha nulla di male, ma non andrebbe chiamata "amore").
L'amore è un dono: ti amo perché sei tu, non per "comprare" il tuo amore.
“L'amore è un dono:
ti amo perché sei tu”
Le molte ragioni alla base delle relazioni (oltre all'amore)
In concreto, cosa ci porta ad iniziare relazioni amorose, ed a restare in esse (a volte a dispetto di problemi e sofferenze)? La risposta più comune è "Per amore", ma in realtà le motivazioni alla base delle relazioni sentimentali sono molteplici. Questa "confusione in amore" può facilmente portare a problemi di relazione (è alla base di aspettative infondate e comunicazione inefficace tra uomini e donne): quando ci basiamo su convinzioni errate, le cose non vanno mai come ci aspettiamo.Essenzialmente, desideriamo un partner e restiamo attaccati ad esso per uno o più dei seguenti motivi:
- Bisogni personali (l'altro ci dà quello di cui abbiamo bisogno; oppure crediamo che lo farà):
- Sentirci amati, bisogno d'affetto
- Sentirci apprezzati, riconosciuti, validati
- Sicurezza
- Sessualità, contatto fisico
- Bisogni economici, sostentamento, beni materiali
- Bisogno che qualcuno si prenda cura di noi
- Creare una famiglia, un "nido"
- Attrazione fisica e/o sessuale
- Riempire un vuoto (affettivo o esistenziale)
- Paura della solitudine / Disagio a stare con se stessi
- Ricerca di figure genitoriali che ci mancano
- Completamento (il partner compensa le nostre carenze)
- Amore: amare l'altro, prendercene cura, renderlo felice
Esistono anche motivazioni patologiche, che portano chi ne soffre a restare in relazioni disfunzionali o "tossiche":
- Co-dipendenza
- Auto-punizione
- Mentalità da vittima o da abusato, per cui ci leghiamo a carnefici o persone abusanti
“Le relazioni sono motivate
da numerosi fattori, in primis
la soddisfazione dei propri bisogni”
Motivazioni diverse possono coesistere
Anche se qui per chiarezza distinguo tra i vari motivi, sia chiaro che spesso abbiamo più motivazioni insieme che ci spingono verso qualcuno: per esempio, è comune provare bisogno, gelosia, risentimento ed anche amore verso lo stesso partner; i sentimenti contrastanti non si annullano, ma coesistono. Ricordiamo che gli esseri umani sono creature complesse e spesso contraddittorie.Quindi, quando parlo separatamente di amore e bisogno lo faccio per rendere più chiare le diverse motivazioni, non perché queste si escludano a vicenda.
Certi bisogni sono oscuri e incomprensibili
Ho notato che spesso questa spiegazione non viene compresa; in parte forse per malintesi sul termine "bisogni", che i più associano con esigenze elementari come "Ho fame = bisogno di cibo" oppure "Mi sento solo = bisogno di compagnia". Ma i bisogni possono anche essere molto più complessi ed astrusi.Con "bisogno", intendo "una pulsione che punta ad una sua soddisfazione - anche se irrazionale, negativa o dolorosa". E questi bisogni ci manovrano anche se noi, razionalmente, possiamo trovarli assurdi o controproducenti. Alcuni esempi:
- A volte abbiamo talmente bisogno di avere ragione, che insistiamo a rivendicarla anche a costo di compromettere amicizie o relazioni.
- Una persona che si sente in colpa, spesso prova il bisogno (inconsapevole) di venire punita. Non è che razionalmente vuole soffrire; ma c'è una parte di lei che percepisce la punizione come espiazione della colpa, e ne trae quindi sollievo.
- Spesso una persona gravemente depressa desidera morire, perché ha bisogno di interrompere la sua sofferenza e non vede altro modo di uscirne.
- In ambito sentimentale, a volte ci invaghiamo di persone che ci ricordano i genitori, anche nei tratti negativi (un padre assente o critico, una madre fredda o respingente...). In questi casi il bisogno (inconscio) è quello di "replicare" il rapporto col genitore, nella speranza di sanarlo. E questo persiste anche se la relazione è disfunzionale e disperata (ma chi rimane nella relazione spesso si giustifica dicendo "E' perché lo/la amo").
Esempi in cui prevale il bisogno
Di seguito alcuni esempi di situazioni relazionali in cui sono i bisogni a muoverci (anche quando la motivazione dichiarata è l'amore).La bellezza ci fa sognare
Quando la bellezza di una persona sconosciuta ci colpisce e ci conquista, spesso proviamo sentimenti che chiamiamo di amore. Ma come possiamo amare qualcuno che nemmeno conosciamo? In realtà, quello che sentiamo è una speranza di felicità, la promessa di un futuro eccitante (la bellezza ha questo potere di farci sognare): ma quella felicità e quella eccitazione riguardano noi; raramente ci interroghiamo su cosa renderebbe felice l'altra persona (vogliamo credere di essere noi la risposta, perché pensare diversamente infrangerebbe il nostro sogno).Se l'altro ci rifiuta
Quando siamo attratti o affascinati da qualcuno, a volte ci sembra di essere spinti dall'amore (mentre in realtà è un impulso egoistico): se costui non ci vuole, di solito insistiamo e proviamo ogni modo per essere ricambiati. Questo proprio perché il nostro obiettivo primario è la nostra felicità, la nostra soddisfazione, non la sua.Oppure se costui ci preferisce un'altra persona, è evidente che ritiene di stare meglio con lei. Ma, di nuovo, raramente accettiamo questa preferenza: invece di solito proviamo gelosia verso la concorrenza, risentimento verso chi non ci ricambia, ed altri sentimenti ben poco nobili che con l'amore non c'entrano nulla - ma hanno invece tutto a che fare con i nostri bisogni ed esigenze frustrati.
Se la persona amata non ci dà più nulla
La dimostrazione più chiara di quanto sostengo, è immaginare che la persona amata entri in coma, oppure divenga completamente paralizzata: per un certo periodo l'amore ci terrà vicini a lei, ma prima o poi (settimane, mesi o anni) i nostri bisogni emergeranno e ci spingeranno verso altre persone.Eppure la persona amata è sempre lei, cosa è cambiato? Che non è più in grado di darci quello che ci dava prima. Il nostro amore non è sparito: continueremo ad amare quella persona, ma l'assenza di "nutrimento" inevitabilmente si farà sentire. Prima o poi incontreremo qualcuno in grado di nutrire i nostri bisogni insoddisfatti, e andremo incontro a questa nuova persona.
Dopo una separazione
- Quando una coppia si separa, il più delle volte non rimane molto amore per l'ex partner (anche se magari fino a una settimana prima sembrava tutt'altro). Una volta che non è più vicino a nutrire i nostri bisogni, in effetti, forse il motivo di quell'amore viene a mancare.
- Se poi è stato proprio l'ex partner a lasciarci, di rado rimane amore nei suoi confronti. Molto più facile che ci sia invece rabbia, rancore ed odio. Vuol forse dire che l'amore dura finché non veniamo delusi?
- Per coloro che rimangono molto attaccati all'ex partner dopo una separazione, c'è da chiedersi quanto questo attaccamento sia amore e quanto sia bisogno e dipendenza. Magari quel che ci manca non è tanto la persona, ma tutto quello che ci dava.
Motivi reali per cui una relazione finisce
I bisogni sono una delle spiegazioni più probabili per la fine di una relazione. Spesso la rottura della coppia viene spiegata con un semplicistico "Non lo amo più", "Non ci amiamo più", ma è più probabile che la fine sia stata provocata da bisogni non più soddisfatti, oppure felicità o soddisfazione venute a mancare (e conseguente delusione e frustrazione); forse dall'innamoramento che si è spento (come prima o poi accade a tutti); o da aspettative irreali (magari mai espresse apertamente) poi inevitabilmente deluse.In altre parole, entriamo nelle relazioni con un senso di eccitazione, felicità e soddisfazione (e l'aspettativa che questo continui): e molti chiamano questo mix di emozioni "amore". Ma se l'eccitazione si spegne, la felicità si disperde e la soddisfazione cala (come spesso succede, e per certi versi è anche naturale), anche quello che chiamavamo "amore" decade.
“I bisogni sono spesso la spiegazione
per la fine di una relazione”
Perché ci inganniamo sui sentimenti
Ma perché quello che sentiamo ci risulta così confuso? In parte è perché pochi hanno una sufficiente educazione emotiva, quindi non sono in grado di comprendere il proprio mondo interiore, né di distinguere quello che provano; la maggior parte delle persone non è ben consapevole dei propri bisogni emotivi, affettivi, istintivi profondi. Costoro sono come "analfabeti emotivi".Confondiamo cause ed effetti
Quindi, questo discorso è un po' come dire a qualcuno - ignorante di biologia e alimentazione - "Per stare bene fisicamente hai bisogno di carboidrati, grassi, proteine, vitamine e minerali". Costui mi risponderà "Ma di che parli? Per stare bene io ho bisogno di mangiare, mica di quelle cavolate lì!".Lui non comprende gli elementi di cui parlo; vede solo che dopo aver mangiato si sente meglio (vede solo la reazione al cibo).
Allo stesso modo, chi non è consapevole dei propri bisogni vede solo le conseguenze: "Sto con Tizio perché lo amo, perché sono felice con lui" (ovvero vede gli effetti e li considera cause).
Tendiamo a ingannarci
Inoltre, quando consideriamo i nostri sentimenti spesso tendiamo ad ingannare noi stessi, attribuendoci motivazioni diverse da quelle reali (elencate all'inizio), perché:- Ci piace vederci migliori di quel che siamo, mossi da sentimenti "nobili" ed elevati (invece che egoistici).
- Non ci piace ammettere di avere bisogno, ci fa sentire deboli e vulnerabili.
- Non abbiamo chiare le emozioni dentro di noi, le confondiamo (in questo spinti anche dai media, che ci porgono messaggi confusi e ingannevoli sulle relazioni, per esempio attraverso canzoni e film romantici).
Esempio di bisogni in una relazione
Per illustrare meglio il concetto proverò a citare un esempio capitato a me...Anni fa ebbi una relazione con una donna inglese di nome "Lynda". Avevamo una forte intesa intellettuale (1), molta stima reciproca (2), un intenso affetto (3), tanti interessi in comune (4), ed anche a livello erotico stavamo assai bene insieme (5). Tutto questo creava un legame forte, profondo ed intenso.
Dopo qualche tempo però tornò a farsi vivo un suo ex (chiamiamolo "Lex") con cui c'erano tutti gli elementi appena citati (1-5), ma in più lui era benestante e le offriva la possibilità di vivere in giro per il mondo. Poiché altri bisogni di Lynda erano la voglia di viaggiare (6) ed il lasciare un lavoro che non sopportava più (7), vediamo chiaramente che Lex soddisfaceva più bisogni di Lynda di quanto potessi fare io.
Ed è per questo che, dopo una fase di dubbi, Lynda scelse Lex (ovviamente lei non l'ha espressa in questo modo, questa è una mia ricostruzione).
Analisi dei bisogni
Una volta considerato tutto il quadro, appare chiaro che:- Sono stati i bisogni da 1 a 5 a sollecitare il reciproco interesse ed il coinvolgimento sentimentale che io e Lynda abbiamo provato. Non ci sarebbe stato lo stesso coinvolgimento se, invece di quei cinque, avessimo trovato nel partner solo la soddisfazione di uno o due.
- Anche Lex poteva soddisfare gli stessi bisogni in modo simile. Ma la disponibilità a soddisfare anche i bisogni 6 e 7 l'ha messo in netta posizione di vantaggio rispetto a me. Chi più offre, più vince.
- Se Lex fosse stato poco appagante sui bisogni da 1 a 5, ma comunque capace di soddisfare 6 e 7, Lynda si sarebbe trovata in un dilemma: chi avrebbe scelto? Ovviamente dipende dalla priorità che ciascun bisogno aveva per Lynda (ciò varia da persona a persona); alla fine, avrebbe vinto l'uomo che le offriva di più nel complesso, ovvero la maggiore soddisfazione dei suoi bisogni (*) - che le persone normalmente definiscono come "Mi rende felice".
- Anche Lex poteva soddisfare gli stessi bisogni in modo simile. Ma la disponibilità a soddisfare anche i bisogni 6 e 7 l'ha messo in netta posizione di vantaggio rispetto a me. Chi più offre, più vince.
Da questo credo sia evidente quanto i bisogni di ciascuno influenzino la scelta di un partner piuttosto di un altro... o meglio, è evidente purché siamo in grado di vederli e comprenderli. In caso contrario tenderemo a spiegare le scelte sentimentali in modo superficiale, con luoghi comuni, o confonderemo gli effetti con le cause; oppure diremo che "l'amore è un mistero".
“L'amore risulta la spiegazione
più semplice, comoda e gratificante”
L'amore esiste
Con questo post non voglio dire che nelle relazioni non ci sia amore, o che l'amore non esista. Tutt'altro: sono convinto che l'amore esista eccome, ed anzi che sia più diffuso di quanto crediamo. Quello che voglio mostrare è che dietro la parola "amore" spesso può celarsi molto altro - a volte anche il suo opposto.Il mio scopo non è il cinismo, ma la chiarezza: con se stessi in primis, poi verso gli altri. Confondere l'amore con i bisogni, la passione, il possesso e la dipendenza non fa bene all'amore: al contrario, lo fa apparire sospetto e inquinato. Chi si lamenta che "L'amore non esiste!", infatti, spesso lo fa perché scottato da esperienze negative che erano state spacciate per amore, ma che molto probabilmente erano ben altra cosa.
Ma a cosa mi serve...?
Qual è l'utilità di tutto questo discorso?Semplice: quando una relazione ha problemi o finisce, è importante avere le idee chiare, per risolvere i problemi o chiudere i conti col passato. Invece, la confusione su sentimenti, motivazioni e aspettative amplifica i problemi e rende impossibile superarli.
Credere che "L'amore è tutto" o "E' tutto dovuto all'amore" suona molto romantico, ma è come credere che basti legarsi delle ali alle braccia per volare: la caduta sarà inevitabile - e dolorosa. Le relazioni sono complesse (altrimenti non staremmo tutti a lambiccarci su di esse), e fare finta che siano semplici non ci aiuterà. Invece, quel che ci aiuta è osservarle con onestà, chiarezza e comprensione, per capire noi stessi e chi abbiamo accanto.
Infine, sapere che non è l'amore (o non solo) a legarmi a qualcuno, ma sono bisogni ed esigenze, può aiutarmi a:
- Scegliere meglio un partner (avendo chiaro cosa cerco)
- Vivere in modo più sano le relazioni (non devo sopportare comportarmenti negativi "in nome dell'amore")
- Dopo una separazione: lasciar andare più serenamente l'ex (perché non lo idealizzo più come "l'amore della mia vita"), e avere più fiducia di incontrare futuri partner (poiché i bisogni possono essere nutriti da diverse persone).
"La migliore relazione è quella in cui l'amore per l'altro supera il bisogno dell'altro."
(Dalai Lama)
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Innamoramento come forza che nasce da un bisogno?
RispondiEliminaUltimamente sto riflettendo su diverse correlazioni fra le dinamiche dei rapporti (innamoramento in primis) e la piramide dei bisogni di Maslow.
Anche se intuisco una componente animica nell'innamoramento, dunque oltre l'ego. Mi sembra più un'energia evolutiva che creativa.
> "Innamoramento come forza che nasce da un bisogno?"
EliminaFondamentalmente direi di sì.
Tutti i nostri comportamenti sono volti alla soddisfazione di qualche bisogno (da quelli più materiali e fisiologici, a quelli più spirituali ed elevati). Ovviamente questo include anche l'area sentimentale.
Una persona senza bisogni (ammesso che possa esistere) non si innamora; al massimo si affeziona :-)
La Piramide di Maslow è un buon modello (per quanto semplificato) che lo dimostra.
Sicuramente alcuni dei livelli possono essere correlati con esigenze in ambito relazionale: sesso, risorse per la sopravvivenza (donna che sceglie uomo abbiente), sicurezza, intimità, appartenenza, sviluppo di sé...
Certo è anche possibile una componente spirituale (non siamo solo materia). Anche se forse accade meno spesso di quanto vogliamo credere ;-)
(spesso ci piace vederci migliori di ciò che siamo, e rinnegare la nostra parte animale)