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Uomini e pornografia: risposte alle donne

Tempo fa ho pubblicato un post che ha suscitato molto interesse: "E' normale che un uomo guardi video porno?". Evidentemente è un argomento su cui molti hanno dei dubbi, perché di rado se ne parla apertamente - nonostante sia un comportamento così diffuso.
Oltre al numero di visite, ha ricevuto anche diversi commenti: in genere di donne in aperto conflitto con la pornografia, od anche desiderose di comprendere i loro compagni, ma comunque turbate. Poiché i commenti non sono il luogo adatto a lunghe spiegazioni, ho deciso di scrivere questo post per rispondere a dubbi, domande e critiche all'uso del porno (avevo creduto che il post dedicato fosse esauriente... ma a quanto pare non lo era abbastanza).

Scomodo ma sincero

Spesso dirò cose scomode, o ben diverse da quello che le donne vorrebbero sentirsi dire. Non è perché io sia avverso alle donne, ma perché voglio essere onesto e non raccontare favole. Concordo col Vangelo di Giovanni (8,32): "La verità vi renderà liberi". Invece le bugie possono essere consolatorie, ma sulla lunga distanza ti fregano.
Mi auguro che, se sei arrivata a leggere questa pagina, tu sia più interessata a capire gli uomini che a condannarli. Se cerchi solo qualcuno che ti dia ragione, e dica che lui è sbagliato e dovrebbe cambiare, non è questo il posto. Qui parlo di come sono realmente gli uomini, e di come sia difficoltoso - per entrambi - andare d'accordo in una coppia.

N.B.: Quando parlo genericamente di "partner" (senza specificare il genere), il discorso vale per entrambi i sessi. Per esempio quando parlo di "voler controllare o cambiare il partner", quello che dico è rivolto sia a uomini che donne.


Dubbi e domande sull'uso di pornografia


Giudicare peggiora la situazione

Prima di tutto, vorrei rammentare che "sparare" giudizi sui comportamenti che non ci piacciono - per quanto umano - non produce alcun risultato; anzi, peggiora solo la situazione. Più un uomo si sente giudicato e disprezzato per le sue esigenze sessuali, e più tenderà a chiudersi e/o a rifugiarsi nel porno. Per cui esprimere ostilità non fa che aumentare il problema.
Capisco che certi comportamenti possano turbare. Ma ogni reazione produce delle conseguenze, e non possiamo pretendere che non sia così. Se io reagisco a qualcosa giudicando, disprezzando o aggredendo la mia compagna, in effetti la sto allontanando da me. Posso avere le mie ragioni, ma non posso poi stupirmi se il nostro rapporto ne risente.

Se una donna desidera davvero migliorare questo aspetto della relazione, l'unica possibilità sta nel dialogo (calmo, non aggressivo), nella comprensione e nel venirsi incontro reciproco. Leggere questo post (o quello dedicato all'uso della pornografia), e parlarne insieme, può essere un punto di partenza.

Giudizi moralistici

  • "Il porno in una relazione è inaccettabile..."
  • "Può andare bene per i ragazzini o per chi è da solo..."
  • "E' una cosa da bertucce e babbuini, non da umani..."
In ogni relazione ci saranno cose che non ci piacciono, che non capiamo, o che possono ferirci. Perché l'altro è diverso da noi - e non può essere che così (a meno che cloniamo noi stessi). Non si può pretendere che il partner sia esattamente come lo vogliamo.

L'impulso erotico (di cui il porno è un'espressione) non è limitato alla gioventù, e non sempre può o deve essere soddisfatto in una relazione (a volte il partner non è disponibile, o capace, o adeguato alle nostre voglie). L'idea che la sessualità debba avvenire solo e soltanto dentro una coppia stabile è una delle tante illusioni romantiche.

Gli esseri umani sono dei primati, letteralmente - solo un po' più evoluti (ma neanche sempre). L'idea che noi siamo "tutta un'altra cosa dagli animali" è un'illusione senza fondamento. Infatti moltissimi comportamenti sono simili, inclusi l'accoppiamento, l'aggressività e molti rituali sociali.

In pratica, spesso la realtà non è come vorremmo che fosse. Pretendere che lo sia è infantile, accettare che non lo sarà mai è da adulti. Chi si ostina a voler cambiare il partner non lo ama realmente, e non avrà mai una relazione felice.

"Quando litighi con la realtà, perdi. Ma solo il 100% delle volte."
(Byron Katie)

Condannare le fantasie

  • "Si dice che non è tradimento ma lo è, perché guardando il porno viaggi con la testa e immagini pensando alle attrici..."
Più o meno tutti viaggiamo con la fantasia, anche senza porno:
  • Incrociando una vicina, una collega o una passante vestita sexy...
  • Guardando l'attore o il cantante fascinoso... Davanti al collega brillante, o all'atleta in forma...
Chi non si è mai fatto delle fantasie? Chi lo nega sta in genere mentendo (in primo luogo a se stesso). E' semplicemente umano.

Volere l'esclusività del corpo del partner è una cosa, ma volerne controllare pensieri e fantasie indica una personalità poco equilibrata e probabilmente insicura - oltre ad essere impossibile. Volere che il partner pensi soltanto a noi, e desideri soltanto noi, è umano ma irrealistico quanto voler trovare il partner perfetto.

Guardare porno è normale? E' una dipendenza?

  • "Ma guardare il porno è normale?"
  • "Non sarà che lui è dipendente?"
La pornografia è di uso comune (anche prima di Internet), e le immagini erotiche sono sempre esistite. Quindi l'uso è certamente "normale", quantomeno nel senso di diffuso ed abituale. Peraltro, il concetto di "normalità" è arbitrario: infatti ogni persona, società o epoca la definisce in modo diverso.

Il semplice utilizzo di pornografia non costituisce un segno di dipendenza. Il termine "dipendenza" indica una patologia seria, e non andrebbe usato alla leggera (magari per colpevolizzare qualcuno). Così come chi beve due bicchieri di vino al giorno non è alcolizzato, o chi fuma una spinello ogni tanto non è tossicodipendente, chi usa il porno in modo non ossessivo non ha una dipendenza.
Chi è realmente dipendente non può fare a meno dell'oggetto di dipendenza, lo utilizza in modo prolungato e ossessivo, non ha controllo su di sé e non riesce a smettere, solitamente al punto da avere serie conseguenze sulla sua salute ed a livello lavorativo. Chi ha una dipendenza non smetterebbe mai; chi usa il porno 15 minuti o un'ora al giorno, e poi si dedica serenamente ad altre cose, non è dipendente.

Quando invece un partner ha realmente una dipendenza (uso eccessivo e prolungato per ore, problemi di salute, inabilità a svolgere funzioni di vita quotidiana, fuga dalla realtà), allora è un problema serio che richiede l'aiuto di un professionista (psico-terapeuta, sessuologo). Persone in questo stato hanno perso il controllo di sé, quindi accuse o sensi di colpa non servono a nulla.

Porsi delle domande: perché mi fa stare male?

  • "Sto male all'idea che mio marito guardi i porno quando io non ci sono."
Di fronte ad un problema, porsi delle domande è molto più utile che lanciare accuse. Per esempio, se un comportamento altrui mi fa stare male, questo rivela qualcosa di me (se non c'entrasse nulla con me, difficilmente mi toccherebbe). Quindi posso chiedermi: "Cosa c'è sotto?".
Se la masturbazione o l'uso del porno da parte del partner ti fanno stare male, è probabile che provi una sorta di gelosia perché vedi quei comportamenti come se ti togliessero qualcosa. Parti dal fatto che la gelosia nasce dalla paura e dall'insicurezza: puoi chiederti su cosa sei insicura, e quali tue insicurezze vengono sollecitate dalle azioni del tuo compagno.

L'errore comune, con la gelosia, è di giustificarla e aspettarsi che sia il partner a reprimersi per non attivarla; ma così scarichiamo un nostro problema (la gelosia e l'insicurezza) sull'altro, invece di occuparcene. La scelta adulta, matura, è invece di ammettere la propria difficoltà, affrontarla, e magari chiedere il sostegno del partner.
Quindi, di cosa hai paura? Se hai una (o più) di queste insicurezze è necessario affrontarla, altrimenti sarai sempre soggetta a stare male (se non è il porno, sarà qualcos'altro che ti farà sentire minacciata). Quindi è utile riconoscerla e parlarne con il compagno: esprimerla aiuta a diminuire l'ansia, ed il partner può rassicurarti.

Meno bisogno, meno potere

Un'altra paura potrebbe essere quella di perdere il potere sul partner: L'uso della masturbazione o del porno è una forma di "autonomia"; può segnalare che si ha meno bisogno del partner per la propria soddisfazione, che quindi ha meno potere su di noi.

Per alcune persone questo è destabilizzante, perché hanno bisogno che il partner sia dipendente da loro (altro segno di insicurezza). Per quello si hanno certe reazioni viscerali o fortemente moralistiche. In realtà la morale non c'entra nulla: la reazione è dovuta alla paura della perdita (reale o immaginaria).
Viceversa, una persona sicura di sé, del proprio valore e della solidità della relazione, non sente il bisogno di controllare il partner, né si sente minacciata dal porno (che offre una soddisfazione ovviamente inferiore ad una relazione appagante).

Paura di essere sostituita, o di non essere unica

  • "Il fatto che lui guardi i porno mi fa temere che voglia un'altra, o che io non gli basto."
Da una parte è umano voler essere gli unici e i migliori per il nostro partner. Però non è realistico: ci sarà sempre qualcuna più bella, affascinante e attraente di noi (così come ci sarà sempre qualcuno più bello e sexy del tuo partner; ricorda che anche lui ha le sue insicurezze, proprio come tu hai le tue).
D'altro canto, il tuo compagno ti ha scelta. E probabilmente è contento di stare insieme a te, ti ama e condividete tante cose insieme. Quindi, anche se in teoria potrebbe volere un'altra, in pratica sceglie di stare con te, e di godere della vostra relazione, giusto?

Quindi il problema non sta nella vostra relazione (se è sana e appagante), o in quello che lui fa da solo, ma nelle tue paure.
Certo se tu ti paragoni ad altre donne, ne vedrai sempre di più belle o sexy di te. Vale per chiunque. Ma quella è la tua insicurezza in azione. La soluzione è di non fare paragoni inutili, ma di concentrarsi sulla qualità dentro la vostra relazione - invece di vedere pericoli immaginari al di fuori.

Se invece la relazione è infelice o traballante... il problema non è nel porno, ma nella relazione stessa. Semmai l'uso del porno è un sintomo, non la causa. In questi casi è necessario occuparsi delle cause profonde, non dei sintomi superficiali.

Distinguere fantasie e realtà

  • "Sto male al pensiero che, quando io non ci sono, lui si sta toccando guardando un'altra donna che fa sesso."
D'altronde, anche il tuo partner potrebbe turbarsi se ti vede osservare rapita un belloccio, oppure se sospiri davanti ad un attore fascinoso. Ma sarebbe un pericolo reale... oppure solo una sua insicurezza?
Siamo onesti: tutti possiamo avere delle fantasie. Ma non vuol dire che poi intendiamo trasformarle in realtà. Quante donne fantasticano su Brad Pitt, George Clooney o Ryan Gosling... ma poi sono contente insieme ai loro compagni?

L'uso del porno, per gli uomini, svolge una funzione simile alle fantasie romantiche delle donne: sono evasioni ed appagamenti virtuali, che però rimangono nell'immaginazione (a meno che la coppia sia realmente in crisi, ma allora è un altro discorso).

Se l'attrice porno apparisse, lui se la farebbe?

  • "Se la donna nel video si materializzasse lì accanto, l'uomo non se la sbatterebbe?"
Non si può dire a priori; dipende da molti fattori. Non necessariamente. Se George Clooney si materializzasse davanti ad una sua fan, lei gli salterebbe addosso? :-)
Dipende. Se fosse felice e appagata col suo uomo, ne dubito molto (e non cadiamo nello stereotipo "ma l'uomo è traditore": le donne tradiscono anche più degli uomini).

Ripeto, tutti abbiamo fantasie erotiche: ma non tutte queste fantasie vogliamo trasformarle in realtà. Chi guarda film bellici o di fantascienza, non è detto che voglia andare in guerra o nello spazio: però gli piace sognarlo.
Guardare porno non significa necessariamente "Ho voglia di fare sesso con altre persone"; bensì "Ho voglia di varietà, di stimoli, di fantasia e di eccitazione - anche solo a livello immaginario". Nella maggior parte dei casi, finito il video e dopo l'orgasmo, l'uomo ha appagato quella voglia e per lui la cosa finisce lì. Poi è ben felice di ritrovare la sua donna reale vicina, in carne ed ossa.

Il porno non è un concorrente

L'errore delle donne è di vedere il porno (e/o la masturbazione) come un concorrente alla relazione di coppia; quindi un "nemico". Mentre invece porno e masturbazione sono per noi uomini un complemento alla coppia: soddisfano bisogni differenti da quelli soddisfatti dalla partner. Sono per noi un'aggiunta ed un arricchimento, non un sostituto.

Quando invece l'uso di pornografia diventa un sostituto, ovvero l'uomo preferisce usare il porno che fare sesso con la compagna, è segno di qualche serio problema nella relazione. Però in questo casi il porno è un sintomo, non il vero problema: e combattere il sintomo senza affrontare il problema reale, ovviamente non porta a nulla.
Per esempio, a volte la non disponibilità sessuale è una reazione di chiusura o di risentimento da un partner che si è sentito ferito, maltrattato o trascurato. La cosa migliore da fare sarebbe parlarne in modo chiaro, calmo e onesto: come ci si sente, i motivi, e cosa si potrebbe fare. Purtroppo non molti ci riescono, o ne parlano in modo giudicante o aggressivo (il che induce l'altro a chiudersi).

Il porno è segno che non mi ama più?

  • "L'uso del porno significa che lui non mi ama più?"
No, di per sé l'uso del porno ha poco o nulla a che fare con l'amore. Per gli uomini il sesso è più scollegato dai sentimenti, di quanto avvenga per le donne. Quindi un uomo può benissimo amare pienamente la sua compagna, eppure essere attratto dagli stimoli della pornografia; le due cose non si escludono a vicenda.

Bisogno di varietà

Bisogna capire che gli esseri umani hanno bisogno di varietà, in tutti i sensi (è uno dei motivi per cui la monogamia ci sta stretta; vedi anche la parte sul calo del desiderio). Per una persona è impensabile passare tutta la vita mangiando una sola pietanza, ascoltando una sola canzone, vestendo lo stesso vestito.
Questo bisogno di varietà si applica anche alle relazioni ed al sesso: anche se amiamo il nostro partner, dopo qualche tempo sentiamo il desiderio di stimoli nuovi. Per i maschi il bisogno di varietà sessuale è molto forte (è un impulso evoluzionistico): è anche per quello che a volte gli uomini si rivolgono al porno, o trovano un'amante, o vanno con le prostitute - anche quando amano ancora la partner e sono felici con lei (se invece la relazione è in crisi, ovviamente questi comportamenti sono ancora più frequenti).

Alla luce di questo bisogno di varietà sessuale, si potrebbe considerare il porno come il "male minore": se il tuo partner soddisfa così il suo bisogno di varietà, credo sia preferibile all'avere un'amante o alla prostituzione. Certo tu preferiresti che non facesse nessuna di queste cose... ma nessuno è perfetto. Anche tu avrai certi aspetti che a lui non piacciono - com'è normale; per stare insieme è necessario accettare dei compromessi.

Se trovi tutto questo inaccettabile, e pensi che ci siano uomini che ne sono esenti, temo che non sia così (o se ci sono, non li troveresti appetibili). Vedi anche la parte su "Gli uomini sono tutti così?".

Ma a lui non importa di come mi sento?

  • "Perché a lui non importa se mi fa stare male?"
Di solito a lui importa, e gli dispiace se lei sta male. Però il bisogno è più forte. Per gli uomini il sesso è un bisogno primario, quasi come bere e mangiare. Anche quando va contro la sua volontà razionale.
Quindi non è un problema di indifferenza verso la compagna, ma di bisogni contrastanti: lei vorrebbe essere l'unico oggetto del desiderio di lui, lui ha bisogno anche di altro. Ovviamente ognuno spinge per soddisfare il proprio desiderio.

Un conflitto simile avviene quando lui ha voglia di fare sesso, ma lei no (oppure viceversa). In quei casi, solitamente, lei si sente in diritto di rifiutare qualcosa che non desidera. Non è perché non gli importa dell'altro, ma perché antepone il proprio benessere; questo è un diritto legittimo, anche se per questo il partner ci soffre.

Quello dei bisogni contrastanti è un problema in tutte le coppie: non possiamo volere sempre le stesse cose, e non possiamo fare contenti tutti. Quindi è normale che a volte vinca l'uno ed a volte l'altro.
L'essere in coppia non vuol dire che l'uno diventa proprietà dell'altro; si rimane individui, ognuno con la propria libertà. L'amore non giustifica il controllo; anzi, voler controllare l'altro è l'opposto dell'amore autentico.

Calo del desiderio nella coppia

  • "Come mai il mio compagno faceva sempre l'amore con me, ma ora appena può va a vedere i porno?"
  • "Lo facevamo tutti i giorni a qualsiasi ora, poi dopo due anni abbiamo calato."
  • "Ultimamente si fa quando lui ha voglia, mentre quando prendo io l'iniziativa lui ha sonno o è stanco."
  • "Se io sono disponibile e passionale, lui si ritrae. Ma se non ha voglia, perché allora guarda i porno?"
All'inizio in quasi tutte le coppie c'è una forte passione e desiderio reciproci (altrimenti, in genere, non si diventa nemmeno coppia...).
Purtroppo è normale che, col passare del tempo, nelle coppie stabili il desiderio declini. Succede praticamente a tutti (c'è persino una definizione: "matrimonio bianco"), specialmente dopo i primi due-tre anni, e di solito uno dei due perde il desiderio più rapidamente dell'altro (solitamente è la donna a perdere il desiderio per prima, ma può accadere anche all'uomo).
Oltre a questo naturale calo del desiderio, ci possono essere altri fattori che portano uno dei due a perdere interesse per il partner: conflitti, criticismo, incomprensione, sentirsi respinti o ignorati o trascurati, sesso noioso o limitato, ecc. Ogni coppia può avere sue ragione specifiche per queste difficoltà.

E' necessario capire che la monogamia non è adatta agli esseri umani. Quindi è normale che, dopo un certo tempo, subentrino noia e frustrazione, l'interesse verso il partner cali, si desiderino altre persone, ecc. E' questo il motivo primo per cui tradimenti e separazioni sono così comuni.
Ma quando ad uno dei due cala il desiderio verso il partner, non vuol dire che non abbia più desiderio sessuale. Però il desiderio si dirige altrove (e può essere verso il porno, o verso altre persone). In questi casi potremmo dire che quella persona ha ancora voglia, ma ha meno voglia verso la/il partner.

A volte non è colpa di nessuno dei due: è un calo semplicemente naturale (l'idea che amore e passione durino per sempre è uno dei tanti miti romantici). Altre volte, invece, sono dei comportamenti nella coppia che inducono, o facilitano, questo "raffreddamento".

La soluzione non è mai criticare o condannare (questo allontana il partner ancora di più), ma parlarne con calma e cercare insieme possibili soluzioni. Per esempio se il sesso era diventato monotono e noioso, cercare di ravvivarlo con giochi nuovi. Oppure esplorare le fantasie che si sono sempre tenute nascoste.
Ma se ci sono cause più profonde, novità e giochi non bastano: bisogna andare alla radice del problema.

Credevo che saremmo stati sempre felici insieme

  • "All'inizio credevo che saremmo stati sempre felici insieme. Cosa ci è successo?"
All'inizio di una coppia siamo innamorati - quindi sempre felici insieme. L'altro ci sembra perfetto e meraviglioso, e la vita insieme una favola; ma questa è una visione "alterata", come se fossimo drogati. Dopo un certo tempo l'innamoramento finisce, e vediamo le cose come stanno realmente: l'altro non è perfetto, ha mancanze e difetti (come tutti), e non sempre andiamo d'accordo.

Questa "caduta dal paradiso" non è un evento anomalo, e di solito non è colpa di nessuno dei due: è semplicemente naturale. Non siamo fatti per stare insieme a lungo (possiamo riuscirci, ma non è per nulla facile), ed uomini e donne sono così diversi che faticano ad andare d'accordo. Infatti solo una minoranza di coppie rimane felice sul lungo periodo.
Il problema è che ci viene detto il contrario: che l'amore può tutto e che con la "persona giusta" saremo sempre felici. Questo ci crea aspettative utopiche e ingannevoli. Non siamo preparati alla realtà.

Quello che vi è successo è quello che succede a tutte le coppie: l'estasi iniziale finisce e ci scontriamo con la realtà, con i limiti di entrambi. A volte questa realtà è comunque valida (e continuiamo ad amarci), a volte è pessima (e allora ci lasciamo), ed altre volte è una via di mezzo: il partner ha alcune qualità importanti, ma anche difetti e problemi che ci pesano. Siamo tutti umani, in fondo.

Il conflitto sulla pornografia è solo uno dei tanti contrasti e disarmonie che possono emergere in una coppia. A volte è solo un'evasione, altre volte è indizio di problemi sommersi. Chi si convince che "Se non fosse per il porno staremmo sempre bene insieme" si inganna; come tutte le cose che ci turbano emotivamente, il porno è un indicatore, una "cartina di tornasole" che rivela qualcos'altro:
  • Le insicurezze, la fragilità, la bassa autostima di lei.
  • Un modo di sottrarsi all'intimità per lui, o di nascondere aspetti del suo immaginario erotico.
  • Una tendenza al controllo ed al possesso dell'altro.
  • Una sessualità di coppia inibita, o monotona, o limitata.
  • Una mancanza di comunicazione, di intimità, di scoprirsi reciprocamente.
  • Una scarsa capacità di relazionarsi, di empatia, di accettare e comprendere l'altro - di uno o entrambi i partner.
  • Una idealizzazione romantica dell'amore, che genera aspettative poco realistiche e pretese rigide.
Queste sono difficoltà che moltissime coppie attraversano. Negarle, o dare tutta la colpa al porno, non aiuta nessuno. L'unica soluzione è essere onesti (con se stessi e con l'altro), venirsi incontro, e cercare dei compromessi che funzionino per entrambi.
Se uno dei due si impunta e pretende che sia l'altro a fare "tutto il lavoro" ("Lui deve smetterla col porno e basta"; "Lei deve lasciarmi tranquillo quando mi va"), senza cercare di andarsi incontro, il declino della coppia è inevitabile - ed il porno sarà solo un alibi con cui coprire ben altre difficoltà.

Gli uomini sono tutti così?

  • "Ma gli uomini sono tutti così?"
I maschi sono per loro natura estremamente interessati al sesso, in ogni sua forma. Per gli uomini è un bisogno primario; che permane dall'adolescenza fino all'età avanzata (a questo ci sono poche eccezioni - uomini asessuali, con bassa libido, molto sottomessi - da cui però le donne non sono quasi mai attratte).
Poi ognuno ha i suoi gusti e preferenze: alcuni sono più fedeli ed altri più promiscui, per alcuni "basta che respiri" ed altri sono più selettivi, per certi il porno è occasionale e per altri frequente... ma per tutti il sesso è un bisogno primario e pervasivo. Senza contare che gli umani non sono adatti alla monogamia, ed i maschi lo sono ancor meno. Volere un partner che non sia così, significa volere qualcuno che non sia un maschio.

Capisco che certi comportamenti possano ferire. Ma, al tempo stesso, se una donna vuole stare in relazione con un uomo, è necessario che accetti la sua natura maschile (e altrettanto dovrà fare lui verso di lei). Il problema di fondo è che un partner non sarà mai esattamente come lo vogliamo. Questo vale in particolare fra uomini e donne, così diversi in tanti aspetti - e proprio per questo faticano così tanto a stare insieme.

Finché non riusciamo ad accettare il sesso opposto, con la sua diversità, ci troveremo sempre in una di queste due situazioni:
  • Essere in guerra costante con l'altro sesso (e dentro la coppia).
  • Oppure restare da soli.

Conoscere quello di cui abbiamo paura

Infine, ricordo che abbiamo sempre più paura di quello che non conosciamo. Se invece familiarizzi col porno, e con i motivi per cui viene usato, è probabile che lo troverai meno minaccioso o inquietante.

Potresti provare a proporre al vostro uomo di vedere del porno insieme, dicendo che sei curiosa e vorresti conoscere meglio quel lato di lui. Mentre lo vedete, chiedigli cosa sente, cosa lo eccita, cosa lo appaga. Conoscere meglio il porno, così come le emozioni che prova il tuo uomo mentre lo utilizza, molto probabilmente allevierà l'ansia e le paure al riguardo (quantomeno se desideri capire il tuo partner, e non intendi soltanto giudicarlo).
E chissà, potrebbe anche diventare un ingrediente che ispira o arricchisce la vostra vita sessuale.

Maschilismo o accettazione dell'altro?

Alcuni commenti mi hanno accusato di "maschilismo" perché difendo gli uomini che guardano il porno. Ma in realtà la mia posizione non è basata sul genere: difenderei allo stesso modo una donna che guardi il porno (non sono poche), o che usi un vibratore per aumentare il suo piacere, o che ami sognare guardando film romantici (che possono essere considerati una specie di "porno al femminile").

Il concetto di base è che ciascuno ha le sue preferenze ed i suoi bisogni, che non sono mai sbagliati (inclusi quelli sessuali). Sbagliato è semmai imporli sugli altri, ma non se uno se li vive in privato. Quindi forzare l'altro perché si reprima per compiacerci è una forma di abuso.

Uomini e donne (e specialmente le donne) hanno subito la repressione della propria sessualità per millenni: questo ha prodotto solo nevrosi e infelicità, mai nulla di buono. Sarebbe decisamente ora di smetterla. In questi casi l'errore fatale è volere che l'altro sia come vogliamo noi, e pensare di poterlo forzare in tal senso: questo determina la morte definitiva della relazione (l'altro potrebbe restare fisicamente vicino, ma il suo cuore sarà ormai partito).
Perché nessuno ha voglia di stare con qualcuno che lo obbliga ad andare contro se stesso/a.


Queste opinioni sono condivise da molti sessuologi e terapeuti. Per esempio del dottor Marty Klein (terapeuta matrimoniale e sessuale da oltre 35 anni), ecco una serie di "Domande e risposte sul porno" ed un video sulle donne che chiedono al partner di smettere il porno, o la masturbazione (in inglese).

"Il sesso è una cosa seria che deve essere presa con leggerezza."
(Lorena Berdùn, sessuologa)

"Può essere più piacevole una sessualità solitaria nutrita da fantasmi creativi, che una sessualità concreta, ma piattamente banale e ripetitiva."
(Catherine Millet)

"La pornografia non avvelena la mente, al contrario mostra la più profonda verità riguardo la sessualità, spogliandola di ogni patina romantica."
(Camille Paglia)


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13 commenti:

  1. "A questo ci sono poche eccezioni - uomini "asessuati", con bassa libido, molto sottomessi - da cui però le donne non sono quasi mai attratte" . L'orientamento caratterizzato da mancanza di attrazione sessuale ( che però non esclude la possibilità di provare attrazioni di altro tipo come romantica,estetica,sensuale ecc.) è definito come "asessuale" NON "asessuato". Visto che al plurale,come usato nel testo, vi è però solo una lettera di differenza può benissimo essere stato un errore di battitura e che quindi tutto questo mio commento risulti un indebito sproloquio, nel caso me ne scuso in partenza. Si dice asessuale e non asessuato,così come eterosessuale e non etero sessuato, omosessuale e non eterosessuato ecc. Asessuato sta ad indicare tutt'altro ossia riproduzione non mediata dalla fecondazione o assenza di sesso o caratteri sessuali. Questo rischia di essere nella fattispecie fuorviante poichè gli uomini asessuali sono uomini come tutti gli altri,che non hanno scritto in faccia il loro orientamento. Scusi se sembra un discorso prolisso, ma questi aspetti terminologici stanno a cuore della comunità asessuale, che ancora oggi si trova a fronteggiare stigma ed ignoranza.
    Comunque,complimenti per l'articolo!

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    Risposte
    1. Grazie per i complimenti e per la correzione :-)

      In effetti non avevo chiara la differenza tra i termini. Anche se a volte "asessuato" viene usato come sinonimo di "asessuale" (es. diz. Sabatini Coletti), è in effetti più preciso l'uso di quest'ultimo, per cui ho corretto il post.

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    2. Anche il DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) alla voce "disturbo del desiderio ipoattivo" riporta che se la persona si riconosce come asessuale la diagnosi non deve essere posta,tuttavia l'"asexual" della versione inglese è stata impropriamente resa in "asessuato" in quella italiana.
      Vorrei poi chiederle: come mai secondo lei un uomo asessuale dovrebbe essere così poco attraente per le donne in quanto tale? Può comunque attrarre come ogni altro per altri versi e, al limite, potrebbe sorgere in un secondo momento un'incompatibilità con una donna sessuale che, comprensibilmente per il suo orientamento, si aspetta che il suo desiderio carnale per il partner sia corrisposto, ma non vedo come dovrebbe influire sull'essere semplicemente destinatario di attrazione, sessuale e non solo, da parte di altre che non possono conoscere l'orientamento di costui.

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    3. > "come mai un uomo asessuale dovrebbe essere così poco attraente per le donne?"
      Per una serie di ragioni non da poco:
      - La maggior parte delle donne ama fare sesso: quindi un asessuale le priva di quel piacere.
      - Le femmine sono attratte dalla mascolinità: ed una parte importante di essa è l'impulso sessuale, la passione erotica. Quindi un uomo asessuale viene percepito come "poco maschio", ovvero poco attraente.
      - Le donne sono anche attratte da certi tratti caratteriali ("tipo Alfa"): volitivo, determinato, sicuro di sé, dominante (generalmente associati ad alto livello di testosterone). Un uomo asessuale solitamente non è di quel tipo.
      - L'attrazione è basata su impulsi evoluzionistici prima di tutto: scegliamo un partner con cui avere successo riproduttivo e perpetuare i nostri geni. Un partner asessuale risulta carente da quel lato.

      > "Può comunque attrarre come ogni altro per altri versi"
      Gli "altri versi" sono generalmente secondari, o irrilevanti. L'attrazione è guidata da fattori evolutivi in primis: un uomo "poco maschio" e non sessuale manca del 90% di quelli.
      Pensi alla figura dell'eunuco (classica in certe culture), o castrato: quante donne vorrebbero un eunuco come partner?

      La sua posizione sembra di tipo intellettuale ("alto"), che però trascura l'aspetto "basso": fisico, biologico, animalesco, primordiale. Quest'ultimo è quello su cui si basa il 90% dell'attrazione.
      E' questo il motivo per cui le donne che dicono "Vorrei un uomo dolce, buono e gentile" ("tipo Beta") spesso risultano invece attratte da uomini ben diversi (il bastardo, lo sciupafemmine, ecc.). La testa dice una cosa ma la pancia un'altra: e in ambito sentimentale la pancia vince quasi sempre. :-)

      > "non possono conoscere l'orientamento di costui"
      A livello di testa, no.
      Ma a livello di pancia, di percezione, di intuizione, di comunicazione non verbale, la natura di una persona è avvertibile. E le donne sono molto brave a sentirlo.

      Elimina
  2. Interessante. Personalmente non avrei problemi a figurarmi,per fare un esempio estremo, un uomo asessuale con vocione, bicipiti titanici e tartaruga addominale e uno ipersessuale nerd fortemente sovrappeso, mingherlino o di personalità insicura.
    E'ormai da tempo riconosciuto che l'attrazione sessuale è una delle molteplici forme di attrazione possibili come attrazione romantica (desiderio istintivo di formare una relazione romantica con un'altra persona),sensuale (di avere contatto fisico non sessuale come abbracci,baci o carezze) ed estetica (quando l'attrazione per la bellezza di una persona segue una dinamica simile a quella per un'opera d'arte),che non per forza vanno di pari passo.
    https://anormalessence.wordpress.com/2016/03/25/tipi-di-attrazione/
    Inoltre assimilando l'asessuale all'eunuco si ripropone l'accostamento asessuale/ asessuato. Essere asessuale non implica inoltre mancare di libido,ma di attrazione sessuale. Infatti libido sta ad indicare generico desiderio di attività sessuale,che può esserci perchè piace l'orgasmo,per alleviare lo stress ecc. ,mentre l'attrazione sessuale di condivisione di sessualità con un'altra persona. Pertanto gli asessuali possono essere in grado di eccitarsi a livello genitale, quel che manca è l'istinto a tradurre questo in rapporto sessuale con altri individui,benchè possano scegliere di farlo per curiosità,divertimento, venire incontro alle necessità di partner sessuali (importante distinguere attrazione sessuale,che è un istinto e come tale non è una scelta, dal comportamento sessuale). Non vedo pertanto come sia più facile distinguere un uomo asessuale da uno eterosessuale, rispetto a uno eterosessuale da uno omosessuale, per dire,di testa o di pancia che sia. Da quel che dice lei invece pare si debba percepire abbastanza facilmente che un uomo asessuale " non è un uomo come gli altri".

    P.S: Personalmente reputo che l'affinità di interessi, intellettuale, culturale e valoriale sia un fattore che nelle mie scelte sentimentali pesi ben più del 10%.

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    1. Ci sarebbe molto da dire, ma i Commenti non sono il luogo adatto per discussioni e approfondimenti. :-)

      > "Personalmente reputo che l'affinità di interessi [...] nelle mie scelte sentimentali pesi ben più del 10%."
      E' possibile che tu sia l'eccezione che conferma la regola.
      Nel blog parlo delle dinamiche e dei comportamenti più comuni ma, poiché non siamo tutti uguali, ovviamente ci sarà sempre qualcuno che vive in modi diversi.

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  3. Un articolo davvero interessante e obbiettivo. Complimenti e buon lavoro

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  4. Leggendo questo post mi è venuto in mente il desiderio di possesso (da non confondere con l'amore) che un partner ha verso l'altro/a.
    La domanda che vorrei porti, Valter, è come mai l'uomo è assai più possessivo della donna?
    P.s.: Basti pensare ai numerosissimi casi di femminicidi, che sono quasi all'ordine del giorno..... mai sentita (o quasi mai), però, una donna che ha fatto secco il suo partener dopo essere stata scaricata.

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    1. Ma non è assolutamente vero che l'uomo è più possessivo!
      Gelosia e possessività scaturiscono da immaturità, fragilità, egocentrismo, identità debole, tendenza al controllo... cioè da una personalità carente, che può appartenere ad uomini o donne allo stesso modo.
      Se frequenti le donne, le sentirai esclamare spesso "Lui dev'essere solo mio", "Se guarda un'altra gliela faccio pagare", "Se mi tradisce lo ammazzo", e cose simili.

      L'idea che le donne siano più buone e "virtuose" degli uomini è una delle tante falsità della propaganda femminista. In realtà le donne possono essere crudeli e spietate quanto gli uomini, ed a volte anche peggio (vedi i casi di bullismo tra ragazzine, o di mobbing sul lavoro).

      La questione dei "femminicidi" è un altro esempio di queste falsità. Viene presentata come una emergenza in aumento, mentre invece è vero il contrario: dai dati ISTAT si vede come le vittime femminili siano in diminuzione, e l'Italia sia tra i paesi più sicuri a questo proposito.
      Per contro, gli uomini vittime di omicidio sono ben più delle donne (circa i due terzi), e le morti sul lavoro sono molte di più dei "femminicidi" (circa 8 volte tanto, per oltre il 90% uomini)... ma nessuno parla di emergenza in questi casi. Perché gli uomini sono visti come "sacrificabili".

      Le donne violente od omicide esistono (la violenza nelle relazioni viene agita quasi al 50% dalla donna), ma se ne parla di rado perché i media sono condizionati dalla propaganda femminista (a volte con tanto di "decalogo"). Ecco perché non lo senti.
      Inoltre le donne agiscono meno in base all'impulso, e più con l'astuzia: quindi scelgono metodi meno evidenti (come il veleno), o delegano l'uccisione ad altri.

      Per tornare all'argomento, la possessività è indice di debolezza e insicurezza: un uomo debole, o una donna insicura, tenderanno quindi al possesso. Il genere non c'entra.

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  5. Grazie per aver condiviso queste informazioni, sto cercando di comprendere meglio la tematica del porno e dell'universo maschile perché mi ci sono ritrovata dentro con mio marito e ho il desiderio di accoglierlo completamente e farlo sentire libero anche su questo aspetto. Mi rendo conto ora che un'educazione sessuale e affettiva veritiera è praticamente inesistente, quindi grazie davvero. Approfondendo rimango amareggiata nel rendermi conto che lui potrebbe essere appagato completamente sessualmente avendo rapporti con partner sempre diverse mentre io non potrei mai essere soddisfatta a pieno perché ricerco un amore romantico che nella realtà non esiste. Mi sembra ci sia un profondo squilibrio in questo, nella pratica le donne potranno mai essere davvero appagate? Inoltre, se in una relazione c'è un'elevata attività sessuale capisco che ci sia per l'impulso maschile comunque la necessità di ricorrere al porno e alla masturbazione per soddisfare il bisogno di novità/diversità da quella che sono io, però io non sento il bisogno di guardare film romantici o leggere romanzi rosa anche se il mio bisogno di un amore romantico è forte. Cioè, non cerco di soddisfarmi con altri mezzi, piuttosto investo energie sulla mia relazione. Ovviamente se capita di vedere un film con scene romantiche o sessuali mi emoziono e mi eccito ma non ho bisogno di cercare in modo attivo e regolare qualcosa per fantasticare anche se, ripeto, il mio bisogno di essere amata in modo romantico è grande. E da quel che so non conosco nessuna mia amica o donna, matura o giovane, che ricorra a film e romanzi in maniera costante e regolare. Quindi, il bisogno maschile è più forte, incontrollabile, valido di quello femminile? Oppure è perché le donne investono più fiducia e sentimenti anche se con più fatica sui propri compagni, mentre gli uomini per pigrizia, incapacità di aprirsi, poca conoscenza di sé stessi ricorrono ad altro? Chiedo confronto su queste mie considerazioni, vi ringrazio ancora. Lucia

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    1. Complimenti per il tuo impegno nel capire e voler lasciare libero tuo marito.
      Questo è segno di maturità ed anche di amore autentico verso di lui :-)
      (l'amore autentico non è la passione o il bisogno, ma volere la felicità dell'altro)

      > "lui potrebbe essere appagato completamente... mentre io..."
      In realtà quasi nessuno è mai appagato pienamente nella vita relazionale (specialmente sul lungo periodo). In genere tutti fanno qualche compromesso o rinuncia, per andare incontro al partner.
      In teoria "lui potrebbe", ma in pratica di solito ci si viene incontro a vicenda, per il bene della coppia.

      Quanto alla ricerca di un amore romantico ideale, è appunto un ideale, un'utopia che tu stessa riconosci non esiste in realtà. Come il partner perfetto o la vita eterna.
      Per vivere bene, è importante saper distinguere tra sogno e realtà: tra quello che possiamo realizzare, e quello che non può essere raggiunto (altrimenti passiamo tutta la vita a cercare senza trovare).

      > "Mi sembra ci sia un profondo squilibrio in questo"
      Più che squilibrio, direi che ci sono molte differenze tra quello che cercano le donne e ciò che cercano gli uomini; una differenza di cui si parla poco, per cui i due sessi non si capiscono e si scontrano.

      In realtà né gli uomini né le donne trovano tutto quello che vorrebbero: perché la vita non è fatta a nostra misura.
      La differenza è che gli uomini lo sanno e, più o meno, lo accettano. Mentre alle donne vengono raccontate favole e quindi si illudono: le bugie che vi raccontano i media ("Puoi trovare l'uomo perfetto", "E vissero per sempre felici e contenti"...) e il femminismo ("Una donna può avere tutto"...) vi creano aspettative irreali che poi crollano miseramente.

      Molte donne soffrono perché non sono preparate alla realtà, non la reggono, e vanno in crisi quando le loro illusioni si infrangono.

      > "io non sento il bisogno di guardare film romantici o leggere romanzi rosa"
      Siamo tutti diversi :-)
      Quindi magari tu in questo sei diversa dalla norma, oppure coltivi i tuoi bisogni in modi differenti (magari sognando o fantasticando - sembra evidente che pensi molto a questo argomento - o parlandone con le amiche).

      > "Quindi, il bisogno maschile è più forte... di quello femminile?"
      Sono semplicemente diversi. Non ha molto senso paragonarli. E' come parlare di rosso e blu, non è che uno sia meglio o peggio: entrambi hanno un loro senso e valore.

      Se vuoi capire meglio i bisogni relazionali e affettivi dei due sessi, e le conseguenti diverse priorità, puoi informarti sulla psicologia evoluzionista e sui meccanismi di selezione sessuale: le relazioni sentimentali e quello che chiamiamo "amore", in buona parte vengono spiegati da queste teorie.
      Come partenza puoi leggere questi post:
      - Come funziona l'attrazione
      - L'uomo ha bisogno di sesso, la donna di attenzione

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  6. Ho letto fino all'ultima parola tutto questo articolo, e devo dire che chi ci sia dietro ha fatto centro sull'argomento. Da tempo cercavo qualcuno che affrontasse la questione con realismo, con obiettività. Certe cose non riuscivo e mai sono riuscito a spiegarle alla mia lei di turno, perchè non era possibile. Prima ci vuole tanta comunicazione, poi, dall'altra parte, la capacità di capire. Se dell'altra parte si pretende l'uomo che non esiste, e si pretende, e si pretende, meglio lasciar perdere. I miei complimenti!!! Alleluia!!! Ora posso morire tranquillo, per modo di dire.

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    1. Grazie dell'apprezzamento. :-)
      Purtroppo sull'argomento è raro sentire posizioni al maschile oggettive e ragionevoli, perché il femminismo moderno impone una visione dominante al femminile (che esclude possibili alternative).
      Ciò alimenta aspettative irrealistiche di uomini ideali, da film romantico ("L'uomo giusto ti amerà esattamente come vuoi tu"); ed ostacola il venirsi incontro, il compromesso necessario ad ogni relazione.

      Quanto allo spiegare qualcosa al(la) partner, è possibile solo quando l'altro/a è aperto a considerare punti di vista diversi dai propri, ed a mettere in discussione le proprie posizioni. Molti non ne sono in grado, e con loro si finisce col "parlare coi muri". :-/

      > "Ora posso morire tranquillo"
      Oppure vivere in pace con te stesso... ;-) o magari con una partner meno egocentrica e più matura.

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