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Nel mercato relazionale, la donna vale più dell'uomo


A dispetto di tutti i discorsi sull'eguaglianza tra uomini e donne, o della propaganda femminista per cui gli uomini sono assai più privilegiati delle donne, nel "mercato relazionale" (1) le femmine hanno - mediamente - un valore decisamente superiore a quello maschile, e si trovano spesso in posizione di vantaggio. Capire queste differenze può aiutare certi uomini a comprendere perché incontrano tante difficoltà ad essere desiderati, od a trovare una partner.

(1) Mercato relazionale

Le relazioni si creano all'interno di un "mercato": ovvero del bacino di persone interessate ad una relazione. Poiché chi è interessato cerca ed offre qualcosa, è un mercato perché funziona secondo le leggi della domanda e dell'offerta: il tuo interesse per me dipenderà da quello che tu cerchi (domanda) e da ciò che io posso darti (offerta). Il valore relazionale di ciascuno determina quanto è desiderato dagli altri.

Gli uomini hanno più bisogno di sesso

Il primo svantaggio dei maschi, è che l'uomo sente più necessità di fare sesso della donna. Questo lo rende bisognoso e dipendente verso di lei - e conferisce alle donne un enorme potere sessuale. Ed anche quando una donna prova desiderio erotico, spesso è meno disponibile al sesso per una serie di ragioni (ho approfondito in altro post questo squilibrio della disponibilità sessuale).
Non a caso, molte donne usano il sesso per avere potere sugli uomini: per sedurli (negandosi o concedendosi solo a certe condizioni), per ottenere vantaggi economici, o per tenere il partner "al guinzaglio" (se lui non fa quello che lei vuole, niente sesso).

Si potrebbe pensare che buona parte di quello in cui gli uomini si impegnano (successo economico e professionale, forma fisica, miglioramento personale...), è volto a conquistare il favore sessuale delle donne? Oppure, al contrario, che se escludiamo il sesso, la maggior parte degli uomini avrebbe pochi motivi per interessarsi o corteggiare una donna? Può apparire esagerato, ma per molti uomini sembra così.

Per chi dubita che questa differenza di desiderio sia eclatante, basti vedere come uomini e donne reagiscono a:
  • L'offerta di prostituzione o pornografia: la prima è rivolta quasi solo ad un pubblico maschile; la seconda suscita l'interesse o l'entusiasmo di tutti gli uomini, ma solo di una minoranza di donne (mentre altre donne la trovano detestabile).
  • La proposta di fare sesso con una persona sconosciuta: la maggior parte degli uomini accettano; nessuno donna lo fa.
  • Il denudarsi in pubblico: se lo fa una donna, gli uomini intorno reagiscono con interesse, compiacimento e desiderio; se lo fa un uomo, le donne reagiscono con fastidio, paura o disgusto (una reazione simile si ottiene di fronte all'esibizione dei genitali di sesso opposto).

Curiosamente, invece di riconoscere quanto sia naturale questa bramosia maschile per il sesso, essa viene alternativamente negata o sminuita, oppure criticata e disprezzata come una "malattia" (viene detto agli uomini che dovrebbero "addomesticare" questo loro bisogno, e diventare più simili alle donne).

“Le donne hanno un enorme
potere sessuale”

Le donne sono più selettive

Un secondo punto importante in cui gli uomini si trovano in posizione di inferiorità, è che nella scelta di un partner le donne sono molto più selettive degli uomini.
Una ricerca del sito di dating americano OkCupid "Your Looks and Your Inbox" ("Il tuo aspetto e la tua casella di messaggi ricevuti" - pagina cancellata ma disponibile su Internet Archive), in cui si esamina l'attrazione degli utenti verso quelli di sesso opposto, mostra una disparità sorprendente:
  • Gli uomini trovano relativamente attraenti o desiderabili l'80% delle donne (solo il 20% delle donne viene considerato "scarso", vicino allo zero: prima colonna a sinistra).
  • Mentre le donne trovano attraenti o desiderabili solo il 20% degli uomini (quelli dal livello medio in su; mentre l'80% viene giudicato "sotto la media", e quasi il 60% viene considerato "scarso").

Altre ricerche producono risultati simili. Questa disparità di interesse (spiegabile con ragioni evolutive), crea una "economia della seduzione" con scarsa diseguaglianza per le donne (la maggior parte sono considerate desiderabili), ma con altissima diseguaglianza per gli uomini (pochi vengono desiderati). Ciò spiega la forte competizione fra uomini, che li porta a dover compiere una serie di "performance seduttive".

La genetica lo conferma

Un'ulteriore conferma di questa selettività viene dalla ricerca sul DNA, che mostra come la nostra specie abbia il doppio di antenati femminili rispetto agli antenati maschili (2). Questo indica che circa metà dei maschi esistiti non si sono riprodotti (perché scartati da qualsiasi femmina o per cause naturali). In altre parole, degli umani che si sono riprodotti (antenati), il 67% erano femmine ed il 33% maschi (3).
Se questo suona anomalo, pensiamo ad un'isola con due maschi e due femmine: se uno dei due maschi è decisamente più attraente dell'altro, entrambe le femmine vorranno accoppiarsi solo con lui. I due figli conseguenti avranno un antenato maschio e due femmine (33 e 67%). Ciò dimostra la tendenza femminile a preferire i maschi migliori (con cui poi procreano), ed ignorare quelli medi o scarsi.

(2) "The Mating Mind: how sexual choice shaped the evolution of human nature", di Geoffrey Miller.
(3) "Is there anything good about men?", di Roy F. Baumeister.


Il potere femminile nelle relazioni

Questo potere femminile, ed il fatto che le donne lo usino, è dimostrato da una ricerca sui comportamenti sessuali (condotta su 26.000 persone in 26 nazioni): in quasi tutti i paesi considerati le donne hanno avuto più partner sessuali degli uomini (mediamente il doppio, ma anche il triplo ed oltre - vedi Tabella 8). In Italia risulta una media di 7 partner per l'uomo e 19 per la donna.

Questo conferma ciò di cui molti uomini si lamentano: ovvero che per i maschi è più difficile trovare una partner, mentre le femmine incontrano una disponibilità ben maggiore (la stessa cosa accade in Natura).

Performance maschili e femminili

Le differenze tra uomo e donna includono anche ciò che ognuno deve fare per mostrare valore ed essere desiderato, ovvero la sua "performance" (prestazione):
  • Alla donna è richiesta solo una performance estetica, perché gli uomini sono attratti principalmente dalla bellezza. Se una donna è bella però poco intelligente, con un pessimo carattere o povera, per molti uomini rimane comunque attraente.

  • All'uomo invece sono richieste performance molteplici:
    • Estetica: perché anche le donne danno molto peso all'aspetto (vedi sopra la selettività femminile sull'attrattiva). Non siamo più negli anni '50, quando per un uomo era sufficiente essere un bravo ragazzo o avere un impiego sicuro.
    • Economica: ben poche donne sceglierebbero un partner povero o senza prospettive professionali.
    • Intellettiva: le donne non sono mai attratte dalla stupidità (è uno svantaggio evolutivo); semmai essa viene tollerata in presenza di altre qualità. Inoltre l'intelligenza viene vista come potenziale di successo professionale ed economico.
    • Di carattere: un uomo insicuro, debole, timoroso, nevrotico o disadattato, difficilmente susciterà l'attrazione femminile. Questo spiega perché gli uomini gentili e sottomessi (Beta), oppure i tipici "bravi ragazzi", vengono solitamente visti solo come amici e non come partner.
    • Di intraprendenza: l'uomo deve dimostrare iniziativa, audacia e la capacità di correre rischi per lei (dimostrando chiaro interesse, chiedendole di uscire). Un uomo esitante o che non approccia si brucia presto le opportunità.
    • Di impegno: per mantenere vivo l'interesse della donna, l'uomo deve dimostrare di tenere a lei, di essere disposto a darle attenzione e prendersi cura dei suoi bisogni, di volersi impegnare.
    • Sessuale: un uomo mini-dotato, scarsamente abile a letto, incapace di far godere la partner o che soffra di eiaculazione precoce, perde presto molti punti o viene scartato.
Naturalmente ogni donna darà diversa importanza a ciascuna di queste performance maschili (dipende dai suoi gusti ed esigenze); alcune saranno quindi viste come secondarie. Le prime due performance, se presenti in modo eclatante (molto bello o sexy, oppure molto ricco), rendono spesso le altre qualità opzionali. Ma in genere le donne vorrebbero tutte quante (come nell'ideale del "Principe Azzurro"), o addirittura se ne sentono in diritto.

“All'uomo sono richieste
molteplici performance”

Performare per essere voluti e amati

La maggior parte degli uomini sa (in modo diretto, perché gli viene detto chiaramente, oppure intuitivo), che devono compiere queste performance se vogliono conquistare i favori femminili (nei film romantici, ad esempio, è quasi sempre l'uomo che deve dimostrare il suo valore e così meritare l'amore della fanciulla).
Quelli che non lo sanno (magari perché ricevono consigli relazionali idealizzati o disfunzionali, tipo "Devi solo essere te stesso" o che basta essere sempre buoni, gentili e disponibili verso le donne) non svolgono queste performance, o lo fanno in modo insufficiente, quindi spesso falliscono nelle relazioni senza capirne il motivo.

Il motivo è che, semplicemente, in genere la donna viene vista (e vede se stessa) come un "premio", che va solo a chi se ne dimostra all'altezza. Venire voluti e amati quindi non è un "diritto" per tutti (come alcuni si aspettano), né la conseguenza dell'amare qualcuno (cosa a cui le donne sembrano meno interessate di quanto dicano), bensì avviene per lo più solo agli uomini che mostrano di avere valore adeguato.

La donna non fa, è

Per contro, la donna non deve "fare" (attivamente) nulla, se non essere bella e attraente; è una "performance passiva" (anche se può essere estenuante). Quindi ha il vantaggio di non dover continuamente dimostrare il suo valore: le basta essere moderatamente attraente, ed avrà sicuramente qualcuno che si interessa a lei (che poi costui le piaccia o meno, questo dipende dalla sua selettività).

"L'uomo vale per quel che fa, la donna per quel che è."
(José Ortega y Gasset)

Questa valore passivo, basato solo sull'aspetto, comporta però diversi svantaggi:
  • Avere solo - o principalmente - la bellezza su cui basarsi genera ansia; se non funziona, non si hanno grandi alternative. E' per questo che le donne danno tanta importanza al proprio aspetto.
  • Le donne con poca o nessuna bellezza sono praticamente "fuori mercato" (è difficile sviluppare qualità che compensino la mancanza di bellezza).
  • Il declino naturale dell'aspetto fisico, dovuto all'età, colpisce le donne più degli uomini (alcuni parlano di un "muro" intorno ai 30 anni, oltre il quale l'attrattiva femminile crolla). Infatti, pare che il picco dell'attrattiva sul sesso opposto (chiamato "sexual market value") di una donna avviene intorno ai 20 anni (4), quello dell'uomo verso i 30-35.


  • Trovarsi in un ruolo passivo è limitante, anche se può fare comodo (la fatica del corteggiamento spetta tutta all'uomo). Molte donne si bloccano all'idea di manifestare interesse esplicito verso qualcuno, altre ci provano e si sentono giudicate o respinte (alcuni uomini - non tutti - temono le donne che prendono l'iniziativa).

“Alla donna si chiede solo
di essere bella e attraente”

(4) Il valore della donna decade dopo i 30 anni

Come visto nel grafico sopra, il "valore di mercato" femminile decade più rapidamente di quello maschile. Le donne che non lo accettano o non lo riconoscono, rischiano di mantenere aspettative troppo elevate (essendosi abituate ad essere molto volute in gioventù, e che questo continui). Per cui in età matura possono diventare pretenziose, non accontentarsi degli uomini che le vogliono, e quindi restare sole. La selettività femminile si ritorce contro loro stesse.
Spesso si vedono donne tra i 40 ed i 60 anni che "puntano" a coetanei (magari quelli meglio conservati), ma che vengono ignorate perché quegli uomini ormai preferiscono donne di 10 anni più giovani (ricordiamo che l'attrazione non è equa né razionale, ma è mossa da impulsi evoluzionistici).

Il maggior valore di mercato femminile, quindi, può diventare una "trappola" per una donna che lo ritenga costante, e si aspetti di avere a 40 anni lo stesso potere sugli uomini che aveva a 20. Essa manterrà comunque un certo potere sessuale, ma questo diminuirà con l'età ed il declino fisico - e di conseguenza diminuirà la qualità degli uomini interessati a lei (veniamo voluti in base al "valore" che offriamo).

Valore dei genitali

Per mostrare quanto il diverso "valore relazionale" di uomini e donne sia radicato profondamente, possiamo considerare - per assurdo - anche i rispettivi genitali, e le reazioni ad essi:
  • Se una donna mostra i suoi genitali ad un uomo, questo viene visto come un dono prezioso, riservato a qualcuno di speciale.
  • Viceversa se un uomo mostra i suoi genitali ad una donna, questo può essere visto come una molestia (si è mai sentito di una esibizionista femmina?), o come un gesto che egli potrebbe fare verso qualsiasi donna.

E' come se ci fosse una "legge biologica" che non viene menzionata esplicitamente, ma che viene ribadita nei comportamenti:
  • (per le donne) Avere una vagina ti rende preziosa.
  • (per gli uomini) Avere un pene non ha nessun valore particolare.
Infatti da sempre ogni donna può - potenzialmente - guadagnarsi da vivere o arricchirsi grazie alla sua vagina; mentre solo pochi uomini hanno guadagnato grazie al loro pene. Questo valore opposto è evidenziato anche dal linguaggio popolare: qualcosa di magnifico o delizioso è infatti una "figata", mentre un grave errore o un'idea priva di senso sono invece una "cazzata".

Un membro senza valore

Gli uomini ingenui ed inesperti che non hanno realizzato questa differenza, pensano che i genitali dei due sessi abbiano uguale valore. Questi uomini credono quindi che il loro desiderio sessuale sia egualmente valido, e quando lo offrono al sesso opposto non capiscono perché venga invece generalmente schifato; oppure mandano foto del proprio membro (le famigerate "dick pics"), nell'illusione che esso abbia per le donne lo stesso valore che ha per loro l'immagine del sesso femminile.
Questo comportamento viene detestato dalle donne e disprezzato dalla società, ma quegli uomini sono semplicemente male informati: nessuno ha spiegato loro la "legge" di cui sopra, cioè che il loro pene non ha - di per sé - nessun valore (al contrario di una vagina), e praticamente nessuna donna vuole vederlo.

Le donne valgono, gli uomini meno

Questo raffronto tra genitali diversi può suonare grottesco, ma in realtà evidenzia ancora una volta lo sbilanciamento relazionale di cui parla questo post: tra donne che hanno valore (semplicemente in quanto donne), ed uomini di scarso valore (a meno che dimostrino di averlo elevato, tramite performance adeguate). Viene in mente lo slogan de L'Oreal "Perché voi valete", rivolto dalla casa cosmetica - non a caso - solo alle donne.
Una realtà istintiva che esclude ogni concetto di parità o eguaglianza. Questa posizione di svantaggio maschile non viene discussa apertamente (anzi, circola il mito per cui gli uomini sono "privilegiati"), ma viene ribadita costantemente nelle interazioni uomo-donna.

Volendo fare un'estrema sintesi, potremmo dire che tutti gli uomini desiderano una vagina, a prescindere; mentre le donne normalmente desiderano un pene solo quando appartiene ad un uomo attraente, speciale e di alto valore (altro che "invidia del pene").

“Tutti gli uomini
desiderano una vagina,
a prescindere”

Ragioni evolutive

Le differenze di valore elencate in questo post possono essere in buona parte ricondotte a ragioni evolutive (legate alle differenze riproduttive), riassunte nel concetto "Eggs are expensive, sperm is cheap" (anche il titolo di un libro; recensioni in inglese), ovvero "Gli ovuli sono rari e costosi, lo sperma è abbondante e di poco valore".
Questo diverso valore è innato, proprio per la sua funzione biologica evolutiva. La società non lo crea, semplicemente lo riconosce (per esempio assegnando ruoli diversi, privilegiando la vita di una donna in caso di pericolo, o mandando a morire in guerra solo gli uomini). La sua natura innata lo rende non eliminabile, e scarsamente modificabile dalla cultura (per esempio, nessuna campagna sociale può ridurre l'importanza che tutti diamo alla bellezza, o ridurre la bramosia maschile per il sesso).

Perché non se ne parla

Ma se le donne hanno diversi poteri e vantaggi, come mai non se ne parla quasi mai? Vedo due motivi principali:
  • Il potere celato è più efficace. E' più facile manovrare le persone agendo "dietro le quinte": se tu non ti rendi conto che io ho potere su di te, sarai più collaborativo e accomodante. Per esempio, le donne lasciano credere agli uomini che siano loro a scegliere ("L'ho conquistata!"), mentre sono le donne in genere a decidere chi volere o scartare.
  • Il femminismo moderno (dagli anni '80 in poi) ha coltivato un atteggiamento di vittimismo: "Le donne sono continuamente oppresse e svantaggiate dagli uomini e dal patriarcato, quindi è giusto dare loro più potere e diritti". Se ammettessero potere e vantaggi femminili, questa retorica verrebbe meno.

Altri post sulle differenze relazionali

A conclusione del discorso, elenco alcuni post dove ho esaminato altri aspetti di questa "asimmetria in ambito sentimentale" (uomini e donne non operano su un piano di parità; spesso hanno vantaggi, motivazioni e modalità diversi):

Più chiarezza, meno conflitti

Sia chiaro: non sto dicendo che per gli uomini ci siano solo svantaggi, o che per le donne sia tutto rose e fiori. In fondo la vita è dura e le relazioni sono complicate, per tutti. Ho solo voluto far notare quanto, in questo ambito, siano spesso le donne la parte più avvantaggiata.
Né ho inteso colpevolizzare le donne per le loro posizioni di vantaggio: anche se a volte alcune se ne approfittano (com'è umano che sia), sono per lo più vantaggi innati ed istintivi, non creati ad arte da qualche "forza oscura". Semmai dovremmo prendercela con la Natura.

Infine, questo post non è per invitare gli uomini a piangersi addosso, fare le vittime o prendersela con le donne; anche se farlo sarebbe decisamente umano, è del tutto improduttivo. Piuttosto, spero che i miei argomenti portino più chiarezza e consapevolezza a tutti:
  • Agli uomini, per evitare errori, gestire le proprie debolezze ed ottenere più risultati.
  • Ed alle donne, per aiutarle a comprendere le difficoltà de "l'altra metà del cielo".

Spunti per migliorare

Ricordo pure che è sempre possibile migliorare la propria condizione (ovviamente investendo il necessario impegno). Per gli uomini che vorrebbero aumentare il proprio successo relazionale, quindi, elenco alcuni post utili a questo scopo:

Uomini: altro che privilegiati

Poiché raramente si ammettono gli svantaggi che colpiscono gli uomini, ed anzi si sente spesso insistere sui loro presunti "privilegi", mi sembra il caso di riportare qui alcune statistiche che lo smentiscono:
Il fatto che questi problemi maschili vengano spesso ignorati (quando non negati dal femminismo), è un'ulteriore conferma del valore inferiore che viene attribuito dalla società all'uomo: la sua sofferenza è trascurabile, irrilevante, "invisibile".

"Gli uomini si sono sempre occupati del potere sulle cose, le donne del potere sulle persone."
(Giorgio Gaber)

"Le donne hanno bisogno di una ragione per fare sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto."
(Billy Crystal)

"La donna cerca il principe azzurro, illudendosi di essere una principessa."
(Vincenzo Di Raimo)


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15 commenti:

  1. Un'altro bel articolo che scrive di cui condivido tutto! Purtroppo con il tempo sono stato portato ad essere attratto dai corpi femminili ma a disprezzare le loro personalità, per le ragioni elencate in questo articolo, immagini che conflitto interiore mi porto dentro! E sapesse quanto invidio i gay che sono liberi da queste dipendenze negative femminili. Complimenti ancora per il blog e gli articoli!

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    Risposte
    1. Anche molte donne spesso hanno problemi con la personalità maschile...! :-D
      Ma secondo me la soluzione non è farsi la guerra, bensì andarsi incontro e fare compromessi costruttivi (con le persone che lo meritano).

      > "E sapesse quanto invidio i gay"
      Capisco; a volte succede anche a me! :-)

      In effetti, anche se le relazioni sono un problema umano e non di genere, alcuni conflitti appaiono più tipicamente femminili. Per esempio, le donne lesbiche hanno molta più tendenza a separarsi degli uomini gay (perché le donne scelgono di separarsi).
      Questo indica che sono le donne - mediamente - ad essere più esigenti, con maggiori aspettative e meno tolleranza nelle relazioni (a prescindere dai mariti).

      Grazie per i complimenti.

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    2. Quella con le donne è una battaglia persa. Non solo la natura le avvantaggia drammaticamente rispetto all'uomo, ci si mette anche la società che le protegge ad oltranza anche quando hanno torto. Ho degli amici che a 18 anni hanno scoperto di essere brutti, ignorati dalle donne. Beh sono stati i più felici: prostitute a stufo, senza cedere a compromessi. Alla tenera età di 52 anni, dico che sono stati saggi e svegli e un po' lì invidio. Pessimo affare avere a che fare con una donna....

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    3. Anche nel mercato del lavoro ci sono spesso dura competizione e condizioni svantaggiate.
      La scelta è tra astenersi da queste lotte, con tutte le privazioni derivanti, oppure impegnarvisi cercando di dare il meglio di sé. Ognuno sceglie ciò che preferisce.

      Quello che non è possibile è avere una "vita facile" con la soddisfazione a portata di mano.
      La vita è dura per tutti (chi più, chi meno).

      Senza contare che, a volte, avere a che fare con una donna è delizioso :-)
      Dipende dalla donna, da se stessi, e da come la si tratta.

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  2. Forse mi sa che tutto questo casino della vita con le donne non ne vale la pena.

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    1. Ognuno deve fare i suoi conti, valutando pro e contro :-)
      Peraltro questo dubbio non è certo nuovo. Più di 2000 anni fa, il commediografo Aristofane già esclamava: "Le donne! Non si può vivere nè con loro nè senza di loro!"

      Purtroppo la natura ci induce ad aver bisogno del sesso opposto. Ed essendo animali sociali, restare da soli non è una soluzione accettabile per i più.
      Rinunciare alle relazioni può quindi apparire come la via più semplice... ma non è certo quella più soddisfacente.

      Quello che suggerisco è:
      - Aumentare il proprio valore relazionale, in modo da risultare più desiderabili.
      - Imparare a selezionare il tipo di partner compatibili con noi (evitando, quindi, di scegliere basandosi solo sull'attrazione fisica).

      Certo è impegnativo. Ma d'altronde, ogni esperienza di valore richiede un simile impegno, e non ci cade semplicemente dal cielo.

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    2. Come può valorizzarsi un maschio disabile?

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    3. E' certamente un argomento delicato, su cui sono anche poco documentato.

      Direi che comunque vale una regola generale: veniamo voluti in base alle qualità che offriamo, quindi anche un disabile può avere qualità attrattive da offrire. E può impegnarsi per aumentare le proprie qualità, in modo da risultare più interessante.

      Inoltre, è sempre bene concentrarsi sui propri aspetti positivi (qualità), piuttosto che sulle proprie mancanze (difetti).
      - Se ci concentriamo sui nostri difetti vederemo solo quelli, e ci aspetteremo che gli altri facciano altrettanto.
      - Se invece ci concentriamo sulle nostre qualità, e le coltiviamo, saremo certi di poter offrire un valore, e che qualcuno possa apprezzarlo.

      Un disabile, come chiunque altro, troverà sempre qualcuno a cui non piace, come pure qualcuno a cui potrebbe piacere. Il "trucco" è andare verso le persone del secondo tipo.

      Infine, credo che per una persona disabile l'errore più grande sia farsi definire dalla propria disabilità; come se fosse tutto quello che conta di lui.
      Pensiamo a disabili che però hanno compiuto grandi imprese, come i musicisti Stevie Wonder o Michel Petrucciani: Wonder non ha vissuto pensando "Sono cieco, quindi sono fregato"; ha vissuto pensando "Sono un fantastico musicista - che è anche cieco"... per cui ha "aggirato l'ostacolo".

      Elimina
  3. Grande articolo, che risponde in maniera esaustiva all'annosa domanda "Perché se una donna va con tanti è una poco di buono, e se un uomo va con tante donne è un Casanova?"
    Alla donna basta avere un aspetto nella media per avere la fila di pretendenti; l'uomo-casanova invece deve essere attraente ben oltre la norma, con un lavoro e uno status che gli consentano determinate spese e frequentazioni.
    Da notare poi come ci siano dei difetti esclusivamente maschili, come la timidezza o l'altezza, che rischiano di essere debilitanti per una vita relazionale sana.
    Non è un caso che il sogno di quasi ogni donna, il principe azzurro, sia questo Dio greco avente bellezza, empatia e ricchezza, e non è un caso nemmeno che egli stesso, invece, si accontenti di una bella ragazza addormentata o di una principessa con un piede piccolo.

    Anche gli Dei si fanno abbindolare dalla civetteria.

    RispondiElimina
  4. Perdonami, ma in questo articolo ho notato che hai preso praticamente tutto da quanto hanno scritto già altri prima di te (tra cui anche io nel mio forum), senza citare mai le fonti e le pagine della QM o Redpill. Non sarebbe stato più onesto intellettualmente riconoscere che stai condividendo contenuti e riflessioni effettuate da altre persone e citare appunto le varie pagine da cui hai attinto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando prendo degli elementi da una fonte precisa, di solito la cito (in questo post ci sono dieci link a fonti esterne).
      Ma quando riassumo delle idee che ho trovato in decine di fonti diverse, o che ho letto anni fa su svariati libri, o che ormai fanno parte del bagaglio scientifico (pensa alla psicologia evoluzionistica), diventa spesso impossibile citare fonti specifiche.

      Sarebbe disonestà intellettuale se io dichiarassi che è farina del mio sacco, ma non lo faccio mai.
      Ovviamente in ciò che scrivo c'è molto della Red Pill, ma ci sono anche tutti i maestri e gli autori che che mi hanno formato negli ultimi 40 anni (e sono centinaia): se li citassi tutti sarebbe non solo tedioso, ma anche abbastanza inutile. Nella sezione Bibliografia e in quella Link elenco molte delle fonti che mi hanno ispirato.

      E' alquanto difficile avere un pensiero del tutto originale. Ci basiamo sempre su chi è arrivato prima di noi. E' talmente ovvio che elaboriamo idee altrui, che mi pare superfluo ricordarlo. :-)

      "Se ho visto oltre è perché sono salito sulle spalle di giganti."
      (Isaac Newton)

      Elimina
  5. In merito all'età, come trattare la questione MILF o Cougar? Cioè, se il valore femminile maturo è alquanto minore rispetto alla ventenne-trentenne, in teoria come la si mette con il potenziale partner, occasionale o stabile, più giovane?

    Cioè, non è raro che alcune 40enni abbiano gli stessi gusti e cerchino gli stessi ragazzi che cerca una ventenne e le cose funzionano, o almeno più per il sesso occasionale.
    Ma in teoria per la maggior parte la questione potrebbe essere un'altra e, se sì, quali caratteristiche cerca una matura in un ragazzo? Solo prestanza fisica, giovinezza, vigorosità etc o anche intelligenza, brillantezza e inoltre è vero che un atteggiamento maggiormente sensibile o caratteristiche caratteriali più miti/introverse i un ragazzo 20-30enne siano maggiormente apprezzabili per una 40-50enne rispetto alle coetanee (per età, contesto culturale ecc)?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La spiegazione a questi fenomeni è che siamo tutti diversi quindi possiamo desiderare cose diverse. Ogni regola generale ha le sue eccezioni. :-)

      Certo il "valore di mercato" della 40enne è mediamente inferiore a quello della 20enne. Ma è ben lontano da zero - e specialmente se detta 40enne è avvenente o sexy. Tale donna matura potrà risultare intrigante o seducente per parecchi giovani maschi inesperti (magari anche stanchi di coetanee superficiali, pretenziose o poco disponibili).

      Le relazioni sentimentali/sessuali possono essere lette in chiave transazionale, ovvero basate su un reciproco scambio, su ciò che ciascuno cerca ed offre (anche quando non ci pensiamo, la nostra mente fa automaticamente un calcolo del dare e dell'avere). Nei casi citati:
      - La persona 40-50enne ottiene da quella più giovane: freschezza, vigore, entusiasmo, riconoscenza, disponibilità ad imparare e sperimentare, curiosità, adattabilità, ecc.
      - Quella 20-30enne ottiene da quella più matura: esperienza, profondità, maggiore disponibilità e varietà erotica (rispetto ai coetanei), mente più ricca e saggia, maggiore stabilità emotiva, probabilmente più umorismo e ironia, più pazienza, ecc.
      (da notare che quanto scritto può valere per entrambi i sessi)

      E' chiaro come entrambi abbiano molto da scambiarsi, e pure che le doti di ciascuno sono spesso complementari. Non a caso, in epoche passate le relazioni fra persone giovani e mature erano ritenute vantaggiose per entrambi.
      Inoltre questi rapporti in genere vengono vissuti "nel momento", senza fare grandi progetti per il futuro. Questo lascia entrambi più liberi di essere se stessi, più spontanei e autentici: ciò è un grande dono.

      Riguardo la tua ultima domanda, direi che una 40-50enne ha in genere sviluppato una sua solidità e sicurezza di sé, per cui può avere meno necessità di cercare queste doti nell'uomo. Quindi può apprezzare un uomo sensibile, introverso o fragile magari più della 20enne insicura che ha bisogno di appoggiarsi ad un uomo che la rassicuri.

      Elimina
    2. Vorrei esprimere un commento alla condizione in cui versa la maggioranza delle donne cinquantenni. Sono una banda di disperate, le single farebbero carte false per avere un uomo, dopo che ne hanno avuti e cornificati a decine. Prendono vagonate di calci nel sedere da uomini che, a ragione, le reputano vecchie.
      Le sposate non se la passano meglio, accettano sommessamente mariti dediti alla prostituzione, o nel caso fossero ricchi, ad amanti sparse qua è la.
      Quello che la natura da alle donne, da giovani, se lo riprende con gli interessi, verso i 50 anni.
      Del resto il popolare detto "donna di 50 anni, buttala a mare con tutti i panni" non l'ho inventato io....

      Elimina
    3. Benché il calo dell'attrattiva femminile negli anni sia un fenomeno reale, dubito molto che accada nella misura catastrofica in cui lo descrivi tu.
      In realtà dopo i 50 anni entrambi i sessi vedono calare in modo significativo il proprio potenziale di attrazione (com'è naturale che sia). Ma per via della disparità di desiderio tra maschi e femmine, al giorno d'oggi la donna media risulta mediamente più desiderata dell'uomo medio, anche in età matura. Vediamo la prova sui siti di dating, dove una 50enne piacente riceve molte più attenzioni di un 50 enne.
      Visto che ti diletti con i detti popolari, ti rammento il sempreverde "Tira più un pelo di f... che una pariglia di buoi". ;-)

      Onestamente, il tuo commento suona come lo sfogo risentito di un uomo amareggiato che si sente poco o per nulla apprezzato dalle donne, e per consolarsi si convince che la loro vita amorosa sia molto peggio di com'è realmente.

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