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Come funziona l'attrazione: cosa piace a uomini e donne, e perché


(questo post è anche disponibile come documento - in formato PDF, EPUB e MOBI - liberamente scaricabile nella pagina Download)
(Poiché questo post è particolarmente lungo - a causa dell'argomento complesso - ne ho prodotto anche una versione abbreviata, con meno esempi e spiegazioni collaterali)

L'area dell'attrazione (sessuale e/o sentimentale) e del coinvolgimento tra uomini e donne sembra a molti un campo misterioso, privo di logica e contraddittorio. In realtà è possibile spiegare cosa ci attrae e perché, ma per farlo occorre prendere in considerazioni diverse motivazioni e come esse si combinano.
Perché il funzionamento dell'attrazione risulta così misterioso?
  • Perché le motivazioni sono, almeno in parte, diverse per uomini e donne; questo rende difficile capire le ragioni del sesso opposto.
  • Inoltre, diverse motivazioni possono avere priorità differenti, anche contrapposte (possiamo volere una cosa ed anche il suo contrario), e questo spiega alcune contraddizioni.
  • Infine, le motivazioni dell'attrazione sono fondamentalmente istintive e/o emozionali, quindi hanno una "logica" tutta loro e spesso irrazionale.

Una precisazione: quando parlo di attrazione, intendo prima di tutto quella erotica, ma anche forme più emozionali, come l'infatuazione, il "magnetismo", la passione che alcuni ci ispirano, ed anche certi coinvolgimenti emotivi che spesso consideriamo amore (ma che, nella mia visione, sono cosa diversa dall'amore).

Le tre sorgenti dell'attrazione

Ci sono tre "livelli" principali che influenzano cosa ci attrae:
  1. Le motivazioni evoluzionistiche
    (la spinta biologica innata che ci induce a scegliere i partner migliori per la riproduzione)
  2. Gli influssi culturali
    (le regole e le mode proprie della cultura in cui viviamo)
  3. Gusti ed esperienze personali
    (inclinazioni ed esperienze specifiche per ogni individuo; in special modo con i propri genitori)
Come dicevo all'inizio, ognuno di questi livelli ha le sue priorità, che possono essere anche molto diverse e contraddittorie. Ecco perché una spiegazione valida dell'attrazione non può limitarsi a prenderne in considerazione un livello, ma deve considerarli tutti e tre, le loro particolarità, e come essi si combinano. Questo chiarisce perché molte spiegazioni sull'attrazione che leggiamo in giro, non sono pienamente convincenti: esse considerano solo uno dei tre livelli, o semplificano eccessivamente, fornendo una spiegazione per forza di cose limitata.
In questo post cercherò di illustrare ogni livello e i meccanismi che lo governano. Sarà quindi, per forza di cose, una spiegazione lunga e ricca di concetti. D'altronde, non è possibile spiegare un fenomeno complesso se lo si semplifica eccessivamente; per chi avrà la pazienza di arrivare in fondo, mi auguro che lo troverà illuminante.


1) Motivazioni evoluzionistiche

Queste motivazioni sono spiegate dalla psicologia evoluzionistica (vedi in italiano; e in inglese, molto più approfondito). L'assunto di base è che i nostri comportamenti tendono a massimizzare i vantaggi evolutivi (in termini di sopravvivenza della specie e riproduzione): per cui siamo attratti dai partner che sembrano prometterci i migliori risultati nella perpetuazione dei nostri geni (ovvero, concepire e crescere figli sani).
Da notare che queste motivazioni sono molto simili a quelle che valgono nel mondo animale; il che non è sorprendente, se consideriamo che esse originano principalmente nella stessa parte di cervello che condividiamo con loro (cervello "rettiliano"). Anche molti comportamenti conseguenti, sono uguali sia negli animali che negli umani. Nel resto del post, userò i termini "maschi" e "femmine" per indicare comportamenti comuni ad animali ed umani, e "uomini" e "donne" per indicare comportamenti tendenzialmente specifici alla nostra specie (anche se alcuni di questi possono trovarsi pure in numerosi primati).
La spiegazione evoluzionistica è dibattuta, ma a parere di molti è quella che meglio illustra i motivi del nostro comportamento.

Strategie diverse per uomini e donne

Le motivazioni evoluzionistiche sono (almeno in parte) diverse per maschi e femmine. Ciò avviene perché la diversa anatomia fa sì che "l'investimento parentale" (scelte e impiego delle risorse in quanto genitori) ottimale per i due sessi si ottenga con strategie riproduttive diverse:
  • I maschi tendono a una strategia più "quantitativa": inseminare più femmine possibile (specialmente se giovani e belle).
    Questo perché un maschio può fecondare infinite femmine, quindi la sua strategia punta ai "grandi numeri". Dimostrazione: la tendenza maschile all'harem, alla promiscuità, al sesso occasionale.
  • Le femmine tendono a una strategia più "qualitativa": scegliere un solo partner dotato delle migliori qualità.
    Questo perché una femmina sopporta l'onere della gravidanza e della cura dei piccoli, in numero limitato nella sua vita, per cui la sua strategia si concentra sulla ricerca di cura e protezione per sé e la prole. Dimostrazione: la ricerca femminile del Principe Azzurro, della "persona giusta", di un amore ideale ed eterno.
Questa diversità è evidente anche nella fisiologia: il maschio produce milioni di spermatozoi ad ogni eiaculazione, mentre la femmina produce un solo ovulo al mese. Da questa differenza deriva pure il concetto per cui "lo sperma vale poco, l'ovulo è prezioso" ("Sperm is cheap, eggs are expensive" in inglese); similmente, in media una donna è più desiderata di un uomo (cioè ha più "valore relazionale", e quindi più potere).

In sintesi, la Natura ci ha dato due programmi distinti:
  • Ai maschi: fai sesso sempre e comunque, specialmente con femmine attraenti.
  • Alle femmine: fai sesso solo con maschi di alta qualità, e/o che ti aiutino a crescere i piccoli.
Da notare che le due strategie non hanno in sé nulla di "morale": esse adempiono entrambe allo scopo - egoistico - di assicurare a chi le attua il miglior risultato in termini di trasmissione dei propri geni. E' solo una interpretazione umana quella di vedere la strategia maschile come superficiale e deprecabile, e quella femminile come più "nobile" e romantica. All'atto pratico, sono entrambe funzionali per motivi evoluzionistici; e, come vedremo più avanti, anche le femmine adottano comportamenti poco "nobili" pur di ottenere i loro scopi.

Andiamo a "fare shopping"

A livello evoluzionistico, esistono due pulsioni principali che ci spingono a scegliere un partner; nel linguaggio specialistico sono chiamate:
  • Shopping for genes (acquisire dei - buoni - geni)
  • Shopping for resources (acquisire risorse)
In pratica, "acquisire geni" (o "fare shopping di geni" nell'espressione originale) significa scegliere un partner che presenti segni di buona salute, fertilità e qualità desiderabili. Questo spiega l'istintiva importanza che attribuiamo alla bellezza, in quanto ciò che noi troviamo "bello" o attraente quasi sempre si associa ad una buona salute e/o fertilità (questo non è sempre vero nelle motivazioni culturali o personali, che infatti costituiscono livelli diversi). Anche la cosiddetta "chimica" tra due persone, probabilmente è un segno di buona compatibilità genetica tra i due (ovvero, elevato potenziale di generare figli sani).
Caratteristiche considerate attraenti:
  • In entrambi i sessi: simmetria, gioventù, altezza, capigliatura folta.
  • Nelle donne: curve sensuali, forma "a clessidra" (la massima attrazione viene ispirata dai corpi femminili che presentano un rapporto tra fianchi e vita di 0,70), labbra carnose, occhi grandi.
  • Negli uomini: forza, vigore, muscolatura, torace "a V", segni generali di virilità (voce profonda, lineamenti squadrati), carattere dominante (il leader, il "capobranco", il "maschio Alfa"), talenti particolari (sportivi, intellettivi, artistici).

"Acquisire risorse" significa scegliere un partner che sia capace di procurare il necessario per la cura della prole, e che si mostri disponibile ad assistere la femmina nel crescere i figli. In termini umani, questo si traduce in un uomo che abbia un buon reddito o le capacità per raggiungerlo, e che mostri inclinazione alla fedeltà, all'impegno, alla cura dei figli.

La distinzione maggiore fra queste due pulsioni, è che nelle femmine sono presenti entrambe, mentre nei maschi è presente solo la prima. Il che è del tutto in linea con le strategie riproduttive indicate prima:
  • Per un maschio (strategia quantitativa) l'importante è che la femmina sia sana, fertile e con i geni migliori; sarà poi la femmina ad occuparsi della cura dei piccoli (ricordo che tra i mammiferi, solo il 3% delle specie sono monogame).
  • Per la femmina (strategia qualitativa) i geni del partner sono importanti, ma ad essi si aggiunge l'esigenza di scegliere un maschio che possa contribuire alla cura dei piccoli, sia in forma di cibo e risorse che di disponibilità.

Perché le cose si complicano (e perché le donne sono complicate)

Va notato che i due tipi di "shopping" possono spingere in direzioni opposte: spesso l'individuo con ottimi geni (bello, affascinante, virile...) è povero di risorse, mentre quello dotato di risorse (ricco, potente, famoso...) presenta geni - e avvenenza - scarsi (pensiamo all'industriale o al politico medio). I pochi individui dotati di entrambe le doti (belli e ricchi, in pratica), sono ovviamente desiderati da tutti, e fuori dalla portata dei più (questo non esclude che molti sognino di averli, vedi l'infatuazione di tante persone verso personaggi celebri).

Questa diversità aiuta a spiegare un grande "mistero": perché le donne sembrano più complesse e contraddittorie degli uomini, nonché più esigenti e mai del tutto soddisfatte; in parte, ciò è dovuto anche al coesistere in loro di queste due pulsioni. In pratica:
  • Per un uomo, la conquista di una fanciulla attraente appaga il suo (unico) impulso (almeno a livello evoluzionistico).
  • Per una donna gli impulsi a cui obbedire sono due, spesso in contrasto tra loro, e quando uno sia raggiunto, l'altro rimane incompiuto, o soddisfatto solo in parte. Spesso le donne si "accontentano" (scegliendo un partner che soddisfa almeno una pulsione ma non, o solo parzialmente, l'altra), ma in loro rimane vivo il bisogno della pulsione inappagata.
    Questo spiega anche perché, molto spesso, esse non sanno veramente cosa vogliono, oppure dicono di volere una cosa e ne cercano un'altra (la donna che vuole un uomo dolce... ma poi è attratta dal bel tenebroso. Quella che insegue i maschioni sciupafemmine... ma poi sposa un uomo posato e rassicurante).

Sveliamo alcuni misteri

Dalle motivazioni evoluzionistiche emergono altre rivelazioni, anche qui spesso diverse nei due sessi; lo "shopping" per geni e/o risorse spiega perché...
  • I maschi sono disponibili a fare sesso quasi sempre (basta che la donna sia minimamente attraente), mentre le donne sono più selettive: vedi sopra le diverse strategie riproduttive.
  • Sempre a causa di quelle strategie, mediamente le donne sono più interessate alla stabilità affettiva, al matrimonio o ad avere figli, mentre gli uomini sono più restii a legarsi.
  • I maschi tendono a tradire più di frequente.
    D'altra parte, anche le femmine tradiscono; specialmente quando sono in periodo fertile, o se il loro partner non è portatore di buoni geni.
  • I maschi sono così attratti dalle donne giovani: la giovane età è uno dei migliori indicatori di fertilità.
    Il fattore età è meno rilevante per le femmine, perché un uomo di mezza età può ancora essere fertile (e spesso dispone di maggiori risorse di un giovane); mentre una donna in menopausa non ha più alcun "valore riproduttivo".
  • I maschi sono così sensibili alla bellezza fisica: è il miglior indicatore di buoni geni (e il loro unico impulso evoluzionistico).
    Anche le femmine danno peso alla bellezza, certo... ma per loro non è l'unica esigenza.
  • Le donne sono spesso attratte da uomini potenti o famosi, ancorché poco avvenenti: in questi casi l'acquisizione di risorse vince sulla ricerca dei geni (ma poi, sovente, queste donne cercano comunque i "buoni geni" in relazioni clandestine; questo impulso rimane comunque forte).
  • A volte le donne mostrano una sorprendente disponibilità sessuale verso certi uomini (anche se di solito sono più restìe). Questo può accadere di fronte a maschi dotati di buoni geni (e/o particolarmente virili, dominanti o Alfa). In queste situazioni la femmina è spinta da una pulsione (inconscia) ad essere fecondata dal maschio in questione (per appropriarsi dei suoi geni). Questa pulsione viene vissuta come desiderio erotico, ma nasce dall'impulso evoluzionistico alla ricerca di buoni geni.
  • Per i maschi i talenti o le abilità di una donna non risultano particolarmente attraenti (quantomeno a livello sessuale), mentre le stesse qualità (l'artista, il genio...) sono attraenti per le donne: quelle qualità indicano un potenziale di risorse, utile alla strategia riproduttiva femminile, ma non a quella maschile.
  • Alcuni uomini tendono a perdere interesse verso una donna dopo averci fatto sesso: se l'attrazione per quella partner nasceva solo dalla strategia riproduttiva, dopo l'amplesso quella motivazione decade.
    In modo simile, certe donne perdono ogni interesse per il partner dopo la nascita dei figli: se l'attrazione per il partner nasceva solo dalla strategia riproduttiva, è possibile che l'attrazione svanisca dopo che quel bisogno è stato soddisfatto.

Motivazioni inconsce, potenti, e non sempre amichevoli

Queste motivazioni sono completamente inconsce, quindi operano anche a prescindere da (o persino in opposizione a) quello che vogliamo a livello cosciente; per esempio:
  • Anche se un uomo vuole essere fedele, sente comunque l'impulso di fare sesso con altre donne.
  • Anche se una donna non ha alcuna intenzione di procreare, prova comunque attrazione sessuale per un uomo con buoni geni, o ricco di risorse.
  • Anche se una persona ama il suo partner, proverà desiderio per altre persone dotate di buoni geni (e specialmente se di qualità maggiore di quelli del partner).
Ovviamente la nostra volontà può opporsi a queste pulsioni istintive, ma non dobbiamo sottovalutare la loro potenza e il fatto che, essendo inconsce, spesso siamo spinti a compiere scelte relazionali di cui non conosciamo il motivo profondo. Inoltre, non ha senso giudicare queste pulsioni dal punto di vista morale: siamo responsabili delle nostre azioni, certo, ma non delle emozioni che ci sorgono spontanee (e su cui non abbiamo controllo).

Da notare che queste motivazioni non hanno in alcun modo come obiettivo la felicità dell'individuo. La Natura, per così dire, ci "usa" per riprodurre se stessa, noncurante se questo sia benefico per l'individuo o meno (le gravidanze indesiderate o i tradimenti sono buoni esempi). Un interessante sviluppo di questa tesi è contenuto nel libro "Il gene egoista" (pagina Wikipedia) del biologo Richard Dawkins.
Questo ci porta a due osservazioni:
  • E' bene ponderare le ragioni dell'attrazione verso qualcuno: potrebbe non essere sempre positiva per la nostra vita o la nostra felicità, specialmente se nasce solo da una pulsione evoluzionistica.
  • L'attrazione non va presa come segno di compatibilità o intesa con l'altro: l'attrazione fisica (ma anche certe infatuazioni) indica una compatibilità biologica, non a livello di personalità (e specialmente quando è accompagnata da forte passionalità, solitamente segno di pulsioni inconsce).

L'evoluzione domina l'attrazione

Molti respingono la spiegazione evolutiva, e si concentrano invece sull'amore o altre motivazioni sentimentali. Ma c'è un semplice esempio che dimostra quanto la pulsione evolutiva sia predominante: nessuna persona di 30 anni è attratta da una di 60 anni (tranne rarissime eccezioni). Se l'attrazione, o il desiderio di una relazione, nascesse dall'apprezzamento della personalità od altre qualità interiori, il (o la) 60enne avrebbe da offrire più del 30enne: più maturità, più esperienza, forse più saggezza.
Invece il 30enne non prova interesse sentimentale per il 60enne perché non sente attrazione; magari prova affetto, stima o persino ammirazione - ma senza attrazione non c'è relazione di coppia. Ed il motivo per cui il 60enne non suscita attrazione è chiaro: l'attrazione ha una motivazione evolutiva, cioè legata alla riproduzione, ma il 60enne ha ormai perso ogni "valore riproduttivo".
Questo vale ugualmente per entrambi i sessi (anche se può capitare che una donna 30enne si interessi ad un 60enne ben dotato di risorse - per le ragioni opportunistiche spiegate sopra).


2) Influssi culturali

Nell'antica Grecia, il corpo maschile era altamente considerato per la sua bellezza (molto più di quello femminile), e mostrato spesso nudo o quasi: per esempio nei giochi olimpici o nelle opere d'arte. Viceversa, nell'Inghilterra vittoriana (XIX secolo), un periodo particolarmente puritano, non solo venivano coperte le gambe delle donne, ma persino quelle dei tavoli: come conseguenza, gli uomini si eccitavano al solo vedere una caviglia femminile.
Cito questi esempi per indicare quanto i costumi e i gusti estetici possono essere influenzati dalla cultura, e questi costumi variano con luoghi ed epoche. Per esempio l'attrazione per la magrezza (specialmente femminile) è piuttosto recente (anni '60), e circoscritta ai Paesi occidentali o sviluppati: i dipinti dei secoli passati (come quelli del Rinascimento) ci mostrano modelli di bellezza femminile rotonde e "burrose"; anche in epoca moderna, in Paesi mediorientali o in India, delle grosse natiche sono considerate fortemente attraenti in una donna. Ancora, in passato era considerata attraente una carnagione lattea, oggi troviamo seducente l'abbronzatura: norme sociali diverse determinano cosa viene considerato più o meno desiderabile.

Non sempre rispettiamo i nostri gusti

Il fattore culturale può sembrare poco influente perché tutti amano credere di essere padroni delle proprie idee, e di decidere di testa propria. In realtà, molto di quello che pensiamo e desideriamo viene influenzato da fonti esterne (marketing e pubblicità spendono cifre enormi proprio a questo scopo). Per questo, i modelli estetici o le mode che la nostra cultura ci propone (o impone), ci influenzano più di quanto crediamo.
  • Ad esempio, per loro natura gli uomini sono attratti dalle curve femminili (indice di salute e fertilità), non da corpi denutriti (indice di scarsa salute). Per chi stenta a crederlo, rammento che prima del XX secolo le donne nell'arte (quindi modelli ideali) sono sempre state rappresentate curvilinee, a volte notevolmente. Eppure nella nostra epoca uomini insicuri, influenzabili o conformisti, tenderanno a preferire donne magre (anche negando i loro stessi istinti), perché in loro il bisogno di approvazione sociale è dominante: più che da un (sano) impulso erotico, le loro scelte sono indotte dal bisogno egoico di mostrare al mondo di avere accanto la donna "giusta" (secondo le mode attuali).
  • Sul versante femminile, osservo come certe "mode" (la depilazione maschile, gli addominali scolpiti, la circoncisione negli U.S.A.) influenzino non poche donne, che dichiarano una forte preferenza (o avversione) verso caratteristiche che, solo pochi decenni prima, non erano considerate rilevanti. Sembra evidente che queste scelte non siano dettate da gusti innati, quanto da ciò che è "in voga" al momento.
A questo tipo di persone può capitare di vergognarsi dei loro partner quando questi non aderiscono ai canoni ufficiali, anche se in privato sentono per loro attrazione e trasporto erotico; non è escluso che li lascino in seguito a disapprovazione espressa nella loro cerchia sociale. Non va dimenticato che il bisogno di approvazione sociale è fortemente radicato in noi, al punto da indurci a rinnegare la nostra reale natura.
Se notiamo contraddizioni in quello che sentiamo per il nostro partner, oppure lo vediamo in modo diverso quando siamo in pubblico da quando siamo nel privato, forse è il caso di chiedersi se siamo stati influenzati dalle mode o dalle opinioni comuni.


3) Gusti ed esperienze personali

L'attrazione ispirata da questo livello proviene dalle nostre esperienze: quindi è qualcosa di molto individuale, diversa per ciascuno. Questo contribuisce a spiegare come mai a qualcuno possano piacere persone che ad altri non suscitano alcun interesse: il fascino che costoro provano per quella persona, è probabilmente collegato ad esperienze del loro passato.
Queste esperienze possono essere di qualsiasi tipo, ma sono solitamente legate ad emozioni intense, positive od anche negative. Quelle emozioni si "cristallizzano" nella nostra psiche, ed ogni volta che incontreremo qualcosa che ce le ricorda, avremo una reazione emotiva (come nel famoso esempio delle madeleine di Proust). Le esperienze positive ci spingeranno a trovare nuovamente qualcuno che ce le possa far rivivere; mentre quelle negative verranno evitate, oppure ricercate come tentativo di risolvere ferite del passato.
  • Esempi positivi: il profumo della madre che ci coccolava, la voce dello zio che giocava con noi, lo sguardo della nonna che ci adorava. Ogni volta che incontriamo qualcuno che ce li ricorda, saremo favorevolmente colpiti.
  • Esempi negativi - Di evitamento: un uomo che è stato umiliato da una compagna di scuola bionda, e che ora giudica negativamente a priori ogni donna bionda che incontra.
    Di ricerca: una donna che è stata trascurata da un padre freddo e/o assente, e che tende ad essere attratta da uomini similmente anaffettivi; oppure, un uomo la cui fiducia è stata violata nell'infanzia, e che tende a scegliere partner che lo tradiscono.
I casi negativi di ricerca, in genere, accadono perché l'inconscio tende a ricreare le ferite dell'infanzia (per quanto spiacevoli), nella speranza di "risolvere" o cambiare il passato. E' come se mettesse "in scena" una situazione simile al trauma originario, con l'obiettivo di farlo svolgere in modo diverso e risanatore (anche se di rado succede).
Un indizio che si è preda di questo tipo di tendenza, è il ricreare situazioni (o relazioni) sempre con gli stessi problemi: non è dovuto a sfortuna o al fatto che tutte gli uomini (o le donne) sono in un certo modo (ovviamente), ma di solito a nostre ferite inconsce in azione.

I genitori sono sempre con noi

L'elemento più importante di questo livello sono i nostri genitori: il rapporto con loro è talmente significativo e radicale nella formazione della nostra psiche, che per molti versi il loro influsso rimarrà con noi tutta la vita. Per coloro a cui sono mancati i genitori, oppure essi sono stati molto assenti, il discorso vale nei confronti delle persone che si sono prese cura di noi nell'infanzia.
Per certi versi, potremmo dire che sovente ricerchiamo nei nostri partner qualcuno che assomigli al genitore di sesso opposto al nostro, o a quello che ha avuto l'influsso più forte su di noi (che potrebbe anche essere quello del nostro stesso sesso). Similmente a quanto detto prima, se ci siamo sentiti amati positivamente sceglieremo qualcuno che ci ami in modo simile; se invece siamo stati "male amati" o molto feriti, tenderemo verso due possibili reazioni:
  • Scegliere qualcuno che assomiglia al genitore che ci ha ferito, per cercare di "risolvere" il trauma del passato (per esempio, se siamo stati oggetto di violenze nell'infanzia, scegliere un partner violento).
  • Oppure cercare qualcuno che abbia caratteristiche opposte (nello stesso esempio, scegliere un partner debole e sottomesso, perché non rappresenta una minaccia).
Il problema in entrambi i casi precedenti, è che scegliamo non basandoci sulla nostra vera natura o i nostri bisogni autentici, ma in reazione al passato. E questo non porta bene in nessun caso.

Specialmente se abbiamo avuto un rapporto negativo coi genitori, o se siamo tutt'ora in conflitto con loro, essi (o, per meglio dire, il loro influsso psicologico) condizionerà le nostre scelte sentimentali e relazionali; e questo continuerà anche dopo la loro morte. Essi vengono "interiorizzati", resi parte della nostra psiche. Per questo la distanza fisica non cambia le cose. In psicologia si parla di "figure genitoriali", proprio perché non è tanto la persona fisica che ci condiziona, quanto la sua immagine psichica che abbiamo interiorizzato.
Ovviamente, la "presenza" delle figure genitoriali nella nostra vita relazionale si estende all'area sessuale: alcuni psicologi usano dire che, quando due partner fanno sesso, nelle stanza da letto sono in realtà presenti sei persone: lui, lei, i genitori di lui, e i genitori di lei. ;-)

Per diminuire l'influsso delle figure genitoriali nella nostra vita, è utile cercare di sanare i rapporti con loro (se ancora conflittuali), e fare un lavoro di consapevolezza sulle ferite della nostra infanzia. Poiché non è possibile cambiare il passato, è necessario riconoscerlo, perdonarlo e lasciarlo andare.


Livelli diversi e influenze diverse

Da notare che i tre livelli sopra elencati influiscono sulle persone in modo diversificato:
  1. Le motivazioni evoluzionistiche valgono per tutti: hanno una radice biologica e sono completamente inconsce.
    Alcuni cercano di negarne l'esistenza, ma è puerile; è meglio riconoscerle per diminuire il loro potere, anche se è difficile gestire il loro influsso.
  2. I modelli culturali ci influenzano in modo diverso, a seconda della pressione sociale, del nostro livello evolutivo e grado di conformismo, e di certi aspetti della personalità.
    Essendo pubblici ed espliciti, possiamo cercare di evitarne l'influsso.
  3. Gusti ed esperienze personali sono più specificamente individuali; anche se alcune esperienze, come certi modelli genitoriali, tendono ad essere condivise da molti.
    Essendo solitamente radicate nell'inconscio, tendono ad influenzarci senza che ce ne rendiamo conto; ma è possibile diventarne consapevoli e quindi poterle gestire (p.es. attraverso la psicoanalisi).

Oltre a questi tre fattori primari, naturalmente esistono anche altre possibili cause di attrazione. Per esempio la "chimica" del contatto fisico o, per alcuni, la voce dell'altra persona.

I bisogni fanno girare il mondo

Voglio infine aggiungere che, in generale, siamo attratti da chi può soddisfare i nostri bisogni (siano essi consapevoli o meno), o che noi pensiamo potrebbero farlo. L'esempio dell'adolescente infatuata della rock star è calzante: ella vede in lui tutto ciò che lei desidera (bellezza, status, ricchezza, talenti, ecc.).
Anche se tendiamo a non riconoscerlo, infatti, il motivo primario per cui intessiamo relazioni è per soddisfare i nostri bisogni. Per molti versi tutti gli elementi dell'attrazione che ho descritto sin'ora, non sono altro che bisogni in cerca di soddisfazione.

"Non ci credo - Non è giusto"

E' facile immaginare delle obiezioni: molti degli elementi di attrazione qui citati possono apparire illogici (perché seguire una strategia riproduttiva se non ho intenzione di riprodurmi?), o moralmente discutibili (tendenza al tradimento, alla promiscuità, discriminazione in base all'aspetto o allo status). Queste obiezioni sono del tutto ragionevoli... ma sono le regole dell'attrazione a non esserlo:
  1. Le motivazioni evoluzionistiche hanno un'origine primordiale ed istintiva. Servono alla prosecuzione della specie (e dei propri geni) più che all'individuo.
  2. Gli influssi culturali sono in parte casuali, e in parte manipolati da interessi economici.
  3. Gusti ed esperienze personali sono casuali o governati dall'inconscio: possono condurci all'appagamento ma anche all'autolesionismo, e la volontà ha poco controllo su di esse.
Non ha quindi senso aspettarsi dall'attrazione una logica razionale, né che sia orientata alla nostra felicità: anzi, l'attrazione può sovente essere una cattiva consigliera. Capire i meccanismi di attrazione serve non solo per meglio gestirli, ma anche per difendersi dagli inganni che ne possono derivare.

Condizionati sì, prigionieri no

Molti, incontrando queste spiegazioni, inorridiscono all'idea di essere manipolati da queste pulsioni "primitive". Eppure, da Freud in avanti, è innegabile che buona parte della nostra vita psichica agisca al di fuori della nostra coscienza; che gli istinti ci muovano; che le emozioni ci influenzino; che l'inconscio sia, a volte, all'origine dei nostri comportamenti. Negare queste verità non ci rende più forti; anzi, ci impedisce di comprendere chi siamo e perché ci comportiamo in un certo modo. E' solo riconoscendo queste parti "nascoste" dentro di noi, che possiamo conoscere la nostra vera natura e - quindi - conquistare una certa libertà e indipendenza nel nostro agire.

Il fatto che siano queste pulsioni fondamentali a spingerci per prime nella scelta dei partner, non indica che siano le uniche motivazioni, né che siamo alla loro mercé: alla fine, siamo noi a scegliere cosa fare di queste pulsioni, e chi vogliamo avere al nostro fianco.

Bibliografia minima

Data la complessità e ricchezza dell'argomento, elenco alcuni testi per chi desideri approfondire:

"Le donne hanno bisogno di una ragione per fare sesso. Gli uomini hanno bisogno solo di un posto."
(Billy Crystal)

"Tutte le donne dovrebbero sposarsi, e nessun uomo dovrebbe farlo."
(Benjamin Disraeli)

"Si può scegliere cosa fare, ma non cosa desiderare."
(Arthur Schopenhauer)


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32 commenti:

  1. Appunto per gli influssi culturali, talvolta gli uomini possono amare donne androgine, altri non essere attratti solo dal corpo ma anche dal carattere, diventare più selettivi, insomma, per alcuni, ne sono certo la personalità e l'indipendenza caratterizza almeno metà dell'attrazione che hanno verso una determinata donna, poi certo secondo le situazioni questo infusso cambia inoltre anche loro hanno delle fasi ormonali, in fondo, seppure meno marcate.
    Le donne d'altro canto è evidente che non vogliano tutte acquisire risorse, ma alcune vorrebbero semplicemente un partner che faccia al caso proprio, affidabile certamente, ma non vorrebbero dovergli qualcosa, anche perchè, da "femministe"(non nel senso caricaturale che molti americani, ma non solo attribuiscono al termine) ripugna loro dovere qualcosa ad un uomo o usare il loro corpo come mezzo di baratto nei confronti di un uomo facoltoso invece che autodeterminarsi. In casi particolari ovviamente questo può non essere in contraddizione ed allora certo non si rifiuta l'eventuale partner facoltoso.
    Lo scrivo qui poichè ci sono donne che il problema lo pongono eccome e lo denunciano insieme all'attitudine da parte di talune di usare il femminismo quando fa comodo ed il vecchio paradigma (ovviamente più confacente alle qui esposte regole inconsce di attrazione) quando invece quest'ultimo torna più util (l'uomo deve pagare, aprire la portiera, fare la prima mossa perchè così si fa).
    L'uomo (parlando in generale) ha comunque contraddizioni se vogliamo ancora più schizofreniche da risolvere, alla faccia dell'essere il "sesso semplice e pratico" ;).

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    1. E' ovvio che qui ho citato solo alcuni fattori base, poi ci sono mille varianti e combinazioni. Mai prendere un unico fattore, e pensare che spieghi tutto. :-)
      L'uomo è tutt'altro che semplice, sicuro! E soffre anche lui di non pochi condizionamenti sociali. Però avere un unico impulso evoluzionistico, lo rende un po' meno contraddittorio - mediamente.

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  2. Questo articolo è molto illuminante, utilissimo!!complimenti all'autore :-)

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    1. Grazie!
      Fa sempre piacere sapere di essere stato utile :-)

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    2. Hai scritto più di un mio tema di italiano

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  3. molte coppie mal riuscite danno l'impressione di alcune società in cui i soci si mettono assieme al 50% ma ognuno dei due spera segretamente che sia l'altro a metterci la maggior parte di impegno, competenza e possibilmente anche di capitale. nel caso delle coppie ognuno dei due spera che sia l'altro a salvarlo da un'esistenza grigia e piatta e a portarlo in un mondo migliore, dai colori più vivaci. con i risultati che possiamo vedere

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    Risposte
    1. Sante parole.
      Specialmente le persone poco mature (non ancora "adulte" in senso psicologico), sperano sempre di trovare qualcuno che le completi, le salvi, le renda felici. Sono come "bambini" in cerca di figure genitoriali.

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  4. Io sono del parere che, esistono persone che non si fanno influenzare dai canoni che la società ci impone, almeno in gran parte. Penso che il bisogno di approvazione altrui, derivi da una forte insicurezza. Io la mia vera natura l'ho apprezzata con il tempo, perchè mi son reso conto che, se io sono fatto in un modo, un motivo c'è e poi vivere bene con se stessi e la propria natura, vivi molto meglio piuttosto che vivere in base alle influenze altrui. Forse è proprio perchè mi son reso conto di alcuni comportamenti altrui che non avrei mai preso consapevolezza di me stesso. Magari ho bisogno di conoscermi ancora, non lo so, però penso di aver preso sempre più coscienza di ciò che voglio e a gestire le mie emozioni (non so se includo anche l'inconscio). All'inizio leggendo alcuni suoi articoli mi è salita una forte rabbia verso ciò, ma è anche vero che, se non sono a conoscenza di ciò che può rendere molte persone non padroni di se, è proprio perchè non siamo al corrente di molte nostre emozioni e non sappiamo come gestirle. Spero di non sbagliarmi. Penso anche che, se non ci si mette almeno un minimo di razionalità in ciò che inconsciamente vogliamo, non potremo mai essere felici, almeno nella maggior parte delle volte.

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    1. > Penso che il bisogno di approvazione altrui, derivi da una forte insicurezza
      In parte può derivare da quello (specialmente se è viscerale); ma è anche un bisogno innato che abbiamo tutti.

      > Magari ho bisogno di conoscermi ancora
      Non si finisce mai di conoscersi :-)

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  5. Sebbene ,spesso, non condivida il suo pensiero, con particolare riferimento ad altri suoi articoli, non posso negare la validità scientifica delle informazioni ivi riportate. Il fattore evoluzionistico è alla base delle relazioni di coppia, ognuno di noi ha pulsioni di vita e di morte... tranquilli oltre al principio di piacere perseguito dall' ''es''(la parte inconscia e irrazionale del nostro essere'' , secondo Freud ,il nostro ''io '' (la parte conscia e razionale)persegue il principio di realtà ,il tutto monitorato dal '' Super io'' (la nostra coscienza morale).Schema semplicistico per illustrare sinteticamente , il pensiero Freudiano. Personalmente, poi, ho una personalità molto forte e sicuramente anche grazie alla venerazione che la figura paterna ha sempre avuto nei miei confronti ...mio marito , senza che ci fosse alcuna consapevolezza , ha molti aspetti in comune con la personalità di mio padre, soprattutto la tendenza ad esaudire ogni mio desiderio, nei limiti del possibile ovviamente. Speriamo vada bene con i miei due figli maschi. ...che hanno anche un temperamento molto forte.
    ;-)

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  6. Dimenticavo! Io e mio marito siamo molto diversi caratterialmente, sicuramente complementari ma le nostre personalità ci portano spesso a discutere ... ma dopo ogni discussione o litigio , c'è una forza chimica che riconduce l'uno all'altro con veemenza e il rapporto torna più saldo di prima. .. razionalmente, nonostante la mia natura razionale e perfezionista, non so spiegarlo. .. ma l'amore non è razionalità. .. e forse ho avuto la fortuna di incontrare subito ,quando eravamo solo due adolescenti, la persona giusta per la conservazione della specie! :-)

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    1. > c'è una forza chimica che riconduce l'uno all'altro con veemenza
      Per fortuna, l'Eros ci aiuta a superare le difficoltà di relazione.
      Auguri alla vostra bella coppia! :-)

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  7. Ho letto molto bene questo articolo, da cima a fondo e non metto in discussione nulla, anzi, aiuta a capire molto come fa muovere davvero l'essere umano. Per quanto possano essere condivisibili le sue tesi, vorrei porle delle domande e aggiungere qualcosa anch'io, in modo tale da poter capire meglio altre sfaccettature. Lei ha parlato, giustamente, nel primo paragrafo, di ragioni evoluzionistiche, però vorrei aggiungere una cosa, capita spesso di vedere uomini che non sono conforme all'ideale di "vero uomo" (mi collego con l'altro post "nessuno è normale") e anche di vedere donne sessualmente attive, cioè non proprio l'ideale di "vera donna". Ha parlato di ragioni evoluzionistiche e ok, ma allora come mai esistono molteplici sfaccettature di uomini e donne se lei ha detto che in natura i maschi e le femmine sentono dei bisogni universalmente prestabiliti (da quel che ho capito, magari ho inteso male)? Noto come non sempre gli uomini sono attratti da donne più piccole e ad alcune donne piace fare sesso con molti uomini (e vengono definite con i peggiori aggettivi mentre se lo fa un uomo è un fenomeno). Poi, anche l'articolo sui Maschi Alpha l'ho trovato molto interessante e gran parte veritiero, ma anche qui aggiungo, sebbene sia altamente attraente per le donne, non possono esistere in natura o almeno nella stirpe umana, donne Alpha che sono attratte da maschi Beta? Ok, sarà tutto già prestabilito in natura, però lei ha aggiunto anche una parte chiamata "influssi culturali" ed essendo il maschio Alpha molto radicato nella nostra cultura, quasi appunto conforme alla norma, non essendo noi tutti in origine normali, allora non possono esistere Beta attraenti per donne Alpha (e non solo)? Noto come tra la gente si griderebbe allo scandalo se una donna, che magari svolge una professione di grande rilevanza, si innamorasse di un uomo che magari non ha un titolo, non è un personaggio famoso, non ha uno status prestabilito, ma magari è una persona umile che possiede un'occupazione altrettanto umile, che non sarà aggressivo ma dolce, che non sarà competitivo ma tranquillo, che non sarà sessualmente promiscuo ma nonostante tutto attraente comunque e sicuro di se? In fin dei conti trovo molto limitativo etichettare e prestabilire atteggiamenti, che sono, oggettivamente, diversi, sia fra uomini e sia fra donne. Io, ad esempio, pur avendo accettato la realtà dei fatti e cominciato ad apprezzarmi di più e ad accettarmi, sono rimasto comunque Beta in gran parte (anche se non sono un tipo che si fa sottomettere ma sono un tipo "pacifico"), per il semplice fatto che diventare Alpha non mi interessa perchè sento siano poche le qualità che possiede ma sento di essere tutt'altra persona, con altre sfumature. Sulle donne io penso che per molto tempo sono state considerate meno degli uomini, forse per questo che cercano sempre un partner "dominante" (non solo per natura), perchè nonostante i tempi siano cambiati, vedo radicata sempre questa concezione, ma appunto perchè la normalità non esiste, il contrario sarebbe uno scandalo o non potrebbe mai esistere una situazione del genere? Io, ad esempio, non posso negare che essere "dominato" da una donna mi crea piacere, non perchè mi piace essere un cagnolino ai suoi piedi, ma è una cosa che trovo io personalmente interessante sotto certi punti di vista e appunto, non essendo normale, la cosa non lo è affatto e ne sono completamente consapevole. Io sono sicuro di me, so amarmi, so rispettarmi e l'importante, a mio avviso, è crescere per se stessi e non per far piacere, ma prima di tutto per piacersi, Alpha o Beta che sia (lei stesso ha detto che non è il problema essere Alpha o Beta ma l'immaturità, l'insicurezza e la dipendenza dagli altri e dalle mode).

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    1. Caspita, quanta roba! :-D
      Vediamo i punti essenziali...

      Intanto, nel post io delineo alcune regole generali, per semplificare, ma poi nella realtà esistono tanti individui con le loro particolarità, gusti e sfumature. Se una cosa vale per molti, non vuol dire che valga per tutti.

      > donne sessualmente attive, cioè non proprio l'ideale di "vera donna"
      Questo è un concetto culturale (non naturale, quindi non evoluzionistico), che vale solo per alcuni. In natura la femmina (anche umana) può essere sessualmente attiva e vorace quanto i maschi (e spesso lo è).
      E' la cultura occidentale degli ultimi 250 anni che ha diffuso il mito della donna morigerata; nel Medioevo la donna era considerata più libidinosa dell'uomo!

      > come mai esistono molteplici sfaccettature di uomini e donne...?
      Perché, come ho scritto, oltre alle 1) motivazioni evoluzionistiche (comuni a tutti), esistono anche 2) gli influssi culturali (comuni a molti ma non uguali per tutti), e 3) gusti ed esperienze personali (del tutto individuali).
      Ogni persona è come una torta a tre strati :-)

      > non possono esistere in natura donne Alpha che sono attratte da maschi Beta?
      In generale no.
      Una donna Alfa non è attratta da un maschio Beta, perché lui non può offrirle ciò che le serve, buoni geni e molte risorse (a meno che la donna voglia avere un uomo sottomesso).
      Un maschio Alfa invece può essere attratto da una donna Beta, perché lei può offrirgli ciò che a lui serve, buoni geni (almeno per qualche tempo).

      I due sessi hanno priorità diverse, quindi strategie diverse. Tutto gira intorno ai bisogni e alla possibilità di soddisfarli.

      > essendo il maschio Alpha molto radicato nella nostra cultura
      No, l'essere Alfa è uno stato naturale (il concetto deriva da specie animali come quella dei lupi), non culturale.
      Le varie culture poi possono esaltarlo (es. il "machismo" latino) o disprezzarlo (es. molto femminismo), ma non lo creano.

      > si griderebbe allo scandalo se una donna...
      Può accadere, se quell'uomo può offrire a quella donna ciò che lei cerca.
      Aldilà delle motivazioni evoluzionistiche generali, poi ogni individuo ha la sua storia e le sue preferenze.

      Quanto a "dominanti" e "dominati", ci sono persone a cui piace l'uno o l'altro ruolo in entrambi i sessi. Non esiste un ruolo giusto o sbagliato, perché ciascuno ha la sua strada. L'importante è capire quello che funziona per noi, e trovare un partner compatibile con le nostre preferenze.

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  8. Complimenti Ho letto molto volentieri L'articolo è davvero illuminante

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  9. Quindi un uomo brutto è spacciato?

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    1. Non direi... ma un uomo che non sa leggere è messo male ;-)

      Nel post spiego chiaramente che ci sono diversi fattori di attrazione, e la bellezza (oltre ad essere soggettiva) è solo uno di questi.
      Quindi un uomo "brutto" (poi bisogna vedere se lo è davvero, e per chi, o se lo crede soltanto) può svluppare altre qualità attraenti, ed avere comunque buone chance con le donne.

      L'unico uomo "spacciato" è un uomo senza alcuna qualità.

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    2. E una donna sena qualità è ugualmente spacciata?
      Ad ogni modo, io ritengo la bellezza oggettiva, per cui un uomo che non sia attraente può avere mille altre qualità, ma non riuscirà mai a soddisfare la donna dal punto di vista della "motivazione evoluzionistica". Per questo è condannato ad essere ripetutamente tradito.

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    3. > E una donna senza qualità è ugualmente spacciata?
      Ovviamente.
      Il "valore di mercato relazionale" di chiunque è composto dalle qualità che può offrire. Se una persona non ha alcuna qualità, chi potrebbe interessarsi a lui o lei?

      > io ritengo la bellezza oggettiva
      Liberissimo di crederlo.

      Ma allora non si spiegherebbe come mai ognuno ha gusti (anche estetici) diversi dagli altri. Comunque ho già parlato della soggettività della bellezza.

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  10. Articolo interessantissimo; avevo già letto in passato tutto ciò che è contenuto in questo articolo da varie fonti, ma non avevo mai trovato una sintesi così concisa ma allo stesso tempo esaustiva; un lavoro straordinario!

    Sarebbe interessante anche analizzare le motivazioni di certe strategie di seduzione.
    Soprattutto gli uomini insicuri o senza molto successo con le donne, tentano di soddisfare il bisogno di approvazione, comportandosi da "zerbini" con le donne, cercando di darle attenzioni o impressionarle. In questo modo però abbassano il loro "valore di mercato".

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    1. > un lavoro straordinario!
      Grazie mille! :-)))

      > Soprattutto gli uomini insicuri o senza molto successo con le donne,
      > tentano di soddisfare il bisogno di approvazione,
      > comportandosi da "zerbini" con le donne
      E' vero. Ne ho parlato nel post "Maschi attraenti e non: Alfa, Beta e bravi ragazzi", specialmente nella sezione dedicata ai "bravi ragazzi".

      Per chi si trova sovente in quelle situazioni, può anche essere utile leggere "L'amore non ricambiato: amare chi non ti ama".

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  11. Il cercare un compagno che possiede tante risorse può essere messo nelle influenze culturali? Mi spiego: se io sono una donna ricca e in carriera, avrò sempre l'impulso di essere attratta da uno con più risorse di me? O in questo caso sarà irrilevante?

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    1. > Il cercare [...] tante risorse può essere messo nelle influenze culturali?
      No, è primariamente un fattore evoluzionistico: vedi "Shopping for resources".
      Poi può essere influenzato dalla cultura (es. una cultura materialista lo accentua), ma è comunque sempre presente.

      > se io sono una donna ricca e in carriera
      Sentirai comunque quell'impulso istintivo (istinto = slegato dalla ragione). Ma se sei ricca gli darai meno peso, e magari altre esigenze avranno priorità.

      L'attrazione dipende da un mix di fattori, che vengono influenzati dalla situazione personale. Per cui non ci sono regole fisse valide sempre, bensì tendenze, probabilità maggiori o minori.

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  12. Articolo veramente ben fatto, complimenti. Naturalmente niente di ciò che è scritto mi è sembrato nuovo, tutte cose che, nel bene e nel male, ho già scoperto da sola. Ho una domanda: nei confronti di una donna con una buona posizione sociale ed economica, l'uomo come reagisce? Secondo me tende a evitarla, poiché viene meno il desiderio ancestrale dell'uomo di avere dominio sulla donna. Mi sbaglio? Mi interesserebbe conoscere la sua opinione in merito, grazie.

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    1. > nei confronti di una donna con una buona posizione sociale ed economica, l'uomo come reagisce?
      Ovviamente dipende dall'uomo (non siamo tutti uguali :-)
      - Un uomo debole o insicuro potrebbe esserne intimorito ed evitarla
      - Un uomo mascolino e deciso potrebbe apprezzarla, o entrare in competizione con lei
      - Un uomo sicuro di sé ed evoluto probabilmente la apprezza e la stima, ecc.
      Molto dipende da quanto quell'uomo stima se stesso ed è in armonia col proprio sé. Più stiamo bene con noi stessi, meno tendiamo ad aver paura degli altri.

      Naturalmente dipende anche dalla personalità della donna. La posizione sociale è solo uno tra i tanti fattori a cui un uomo può reagire.

      I "desideri ancestrali" ci influenzano, certo, ma non determinano come agiamo. Ci sono molti altri fattori in gioco - la maturità emotiva in primis.
      Forse lei ha qualche pregiudizio sui maschi che la influenzano? ;-)

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  13. Io sono una donna senza qualità. Per attrarre un uomo per me gradevole dovrei "sbattermi" parecchio per svilupparne qualcuna, visto che sull' aspetto fisico si può agire poco. Vale la pena? Inoltre non ci sono garanzie di successo della relazione. Secondo me conviene restare sole e adottare un animale.

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    1. Sei senza qualità... oppure non sai riconoscere quelle che hai?
      Non è che forse cerchi sempre validazione e approvazione dall'esterno, invece di coltivare un sano senso di auto-valutazione e apprezzamento?

      In altre parole, forse avresti bisogno di imparare ad accettarti e volerti più bene :-)
      Il che, tra l'altro, ci rende più belli, piacevoli e attraenti (chi si ama irradia luce e calore, mentre i musoni non piacciono a nessuno ;-).

      Se per te ne valga la pena puoi deciderlo solo tu.
      Però se non seminiamo, difficilmente raccoglieremo dei frutti.

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  14. Salve, secondo lei avere determinati talenti, o un determinato temperamento/carattere, può rientrare nell'ambito della "genetica"?
    Quando parla di shopping for genes, pare riferirsi solo ai geni che influiscono sull'aspetto esteriore. Ma anche avere una buona intelligenza o capacità dovrebbe rientrare nel discorso. Essi son correlati al cervello e il modo in cui esso é formato, quindi parliamo sempre di un qualcosa di fisico ed ereditario.
    Chiedo solo per curiosità, dal mio canto già so che purtroppo l'estetica ha la meglio su tutto

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    1. Domanda interessante, che tocca il dilemma eterno "Nature vs Nurture" (innato o appreso).
      Direi che talenti e carattere hanno entrambi sia una componente innata (genetica) che una dovuta ad esperienza e ambiente.

      "Shopping for genes" è solitamente riferito a caratteristiche fisiche, ma per le donne vale pure per i potenziali interiori: le donne sono attratte anche da qualità non fisiche (intelligenza, determinazione, talenti, ambizione), perché sono indice di potenziale successo (quindi vantaggio evolutivo).
      Infatti le donne che selezionano i "donatori di sperma", ne cercano uno che sia dotato sia fisicamente che intellettivamente. Però nell'attrazione istintiva solitamente l'aspetto fisico prevale, mentre le qualità interiori hanno valore secondario (a meno che la donna ricerchi sicurezza e stabilità).

      > "già so che purtroppo l'estetica ha la meglio su tutto"
      Questa è una convinzione diffusa ma ingannevole: certo la bellezza conta molto, però non è l'unica qualità che attrae. I fatti lo dimostrano.
      Se però sei aggrappato a questa convinzione, nulla ti farà cambiare idea. ;-)

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  15. Salve potete dire quello che volete ma l attrazione e quindi l'amore c'è solo se si è belli,se uno è brutto non interessa quello che dici o pensi se uno è bello invece può avere tutti i difetti del mondo.parlo x esperiEnza personale.grazie

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    1. Scusa ma mi sembri confuso.
      - Intanto attrazione e amore sono cose diverse.
      - Poi, anche i meno belli (o persino brutti) a volte suscitano interesse e amore. Succede, tra l'altro, quando costoro presentano altre qualità attrattive che compensano la mancanza di avvenenza.
      - L'esperienza personale conta poco o nulla. Se uno sopravvive a un disastro aereo, o vince la lotteria, non fa testo: la sua esperienza è l'eccezione che conferma la regola. Per capire la realtà bisogna guardare i grandi numeri, non i casi isolati.

      L'unica cosa su cui concordo è che una persona molto bella viene voluta anche se ha tanti difetti (ma non da tutti): la bellezza è molto potente, e non l'ho mai negato.
      Però la bellezza non è l'unica qualità che conta: ci sono anche tante altre qualità attraenti.

      Tu parli come un uomo disperato perché nessuno lo vuole o lo ama - e ti sei convinto che sia per la tua bruttezza. Postare commenti in cui lo ripeti ancora e ancora (sembri sempre tu) non ti aiuterà; e ti chiedo di smettere, poiché dici sempre le stesse cose.

      I Commenti non servono per lamentarsi, ma per cercare soluzioni: se vuoi uscirne smetti di perdere tempo a piangerti addosso, ed invece esamina le altre tue mancanze o difetti, oppure fatti aiutare da un esperto.

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