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Hai diritto a una sessualità libera e positiva

Nonostante si senta spesso dire che viviamo in tempi sessualmente liberi, sovente la sessualità è ancora oggetto di attacchi, moralismi e giudizi senza fondamento. Questi attacchi negano la naturalezza del sesso e la sua importanza per una vita appagante ed emotivamente equilibrata, portando molte persone a giudicarsi, reprimersi e soffrire inutilmente.
I sessuofobi credono che le persone interessate al sesso siano pericolose (!), e cercano di controllare i controllare i corpi e il piacere altrui. Ma non fatevi ingannare dai loro proclami di valori e rettitudine: in realtà, i loro sforzi di "purificare" i comportamenti altrui sono solo una espressione delle loro nevrosi. Perché, parliamoci chiaro, solo chi ha problemi psicologici può preoccuparsi che altri si stiano godendo la vita...

"Il puritanesimo è l'ossessiva paura che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice."
(Henry Louis Mencken)

E' quindi importante respingere questi attacchi, riaffermando il diritto di ogni adulto a vivere liberamente e positivamente la propria sessualità.

Libertà e condizionamenti

Uno dei fondamenti di uno Stato di diritto (come l'Italia), è che ciascuno è padrone di se stesso, libero di decidere cosa fare della propria vita (purché non violi le leggi). Questo dovrebbe naturalmente includere anche la sessualità. Ma siamo così condizionati da precetti moralistici e ipocrisie religiose (e spesso veniamo educati a giudicare il sesso), da accettare passivamente continue pressioni in tal senso. Poiché ne siamo influenzati fin dalla nascita, ci sembra normale.
Ma reprimere la sessualità non è normale, nè tantomeno naturale: fra i popoli dove non esiste repressione sessuale (che magari chiamiamo "primitivi"), fenomeni come la violenza sessuale, i delitti passionali, la prostituzione e le disfunzioni sessuali sono assenti o molto ridotti. Quando si reprime la Natura, si ottengono disastri.

Ecco perché, in questo post, voglio ribadire con molta decisione il diritto a una sessualità libera, come è nella natura umana. Naturalmente questo non vuol dire violare gli altri o la legge, imporre i propri gusti o condizionare le persone. Ma all'interno dei limiti stabiliti (non dalla Chiesa, ma dalla società civile) e condivisi da tutti, non ci dovrebbero essere vincoli alla sessualità delle persone. Perché la sessualità è uno degli elementi fondamentali della natura umana e della felicità*.

* Questa ricerca (su 26.000 persone in 26 nazioni) mostra quanto questo sia vero e condiviso:
  • Il 69% degli intervistati ritiene che il sesso sia divertente e ne traggono godimento.
  • Due terzi concordano che "una buona attività sessuale è una parte vitale della vita".
  • Due terzi affermano che "il sesso fa bene alla salute e al benessere".


Riconosci i tuoi diritti


Hai diritto a vivere la sessualità come più preferisci

Puoi praticare qualsiasi modalità, situazione, gioco o preferenza. Non esistono modi "normali" o "anormali" di vivere il sesso. L'unica condizione necessaria è che avvenga tra adulti consenzienti. Tutto il resto sono solo fatti vostri, su cui nessuno dovrebbe intromettersi.

Hai diritto a toccare il tuo corpo

E' indispensabile per sapere cosa ti piace, cosa no, e come. Ed è anche importante per vivere meglio il sesso con altre persone; non puoi goderti pienamente la sessualità se non conosci il tuo corpo (vedi post sulla masturbazione).

Hai diritto a vivere la sessualità gioiosamente

Niente vergogna, niente sensi di colpa, niente pudori, niente imbarazzi: è tutta "spazzatura" con cui ti hanno riempito la testa. Il sesso (fatto bene) è una cosa meravigliosa, e dovrebbe produrre solo gioia e piacere. A volte anche delle belle risate! :-D

Hai diritto a stare bene nel tuo corpo

L'importante è che il tuo corpo piaccia a te. Se ad altri non piace, è un problema loro. Se non piace al tuo partner, perché ti ha scelto? Non farti condizionare dai gusti altrui (vedi post sui canoni estetici).

Hai diritto ad avere orgasmi

Se il tuo partner non sa darteli, chiediglieli e parlatene; esprimi le tue esigenze, cosa ti piace e cosa no. Non rassegnarti a farne a meno. E ricorda che puoi sempre darteli da te.

Hai diritto ad usare ogni parte del tuo corpo per godere

Se una parte del corpo dà sensazioni piacevoli, vuol dire che ha anche quello scopo (Dio non fa cose a caso): usala se ti va. Non ci sono parti "sporche" o "imbarazzanti"; sono solo idee che ti hanno messo in testa.

Hai diritto a parlare di sesso

Non c'è nulla di cui vergognarsi: la sessualità è naturale, sana, benefica, economica ed ecologica. L'unico peccato è l'ignoranza. Più comprendi la sessualità, meglio la vivi. Se qualcuno si vergogna parlando di sesso, rispettalo e parlane con altri, ma non subire i suoi giudizi (è un problema suo).

Hai diritto a chiedere di ricevere sesso orale

Ovviamente il tuo partner può rifiutarsi, ma parlatene: "Perché no?" Per le donne, ricevere sesso orale è un'ottima strada per facilitare l'orgasmo - non rinunciatevi. Dare sesso orale è un atto d'amore. Si può anche fare e ricevere contemporaneamente - il che è molto egalitario (NB: la pulizia intima aiuta!).

Hai diritto a vivere la sessualità senza timore di gravidanze

Se sei una donna, informati e scegli il metodo contraccettivo che preferisci. Se non vuoi farlo senza protezione, rifiuta la penetrazione. Esigi rispetto.
Se sei un uomo, informati e considera la vasectomia. Se la donna non vuole farlo senza protezione, non forzarla: offri rispetto.
Se non vi sentite sicuri, esplorate forme di piacere alternative alla penetrazione: usate la fantasia, e il resto del corpo.

Hai diritto a coltivare fantasie erotiche

Ci sono dei limiti a quello che si può fare concretamente, per rispetto degli altri e per la civile convivenza. Ma non c'è nessun limite alle tue fantasie: nella tua mente puoi immaginare assolutamente quello che ti va, e goderne. Non c'è nulla di sbagliato e non fai male a nessuno (ricorda solo di distinguere tra fantasia e realtà). Può anche essere divertente condividere le fantasie fra partner.

Hai diritto a vivere la sessualità fuori dagli schemi altrui

Non è indispensabile essere innamorati per godere di rapporti appaganti (vale sia per uomini che per donne); non sempre si può avere tutto insieme.
Allo stesso modo, va bene se desideri farlo in modi insoliti, oppure vuoi avere più di un partner - in fondo siamo tutti diversi, e ciascuno ha i suoi gusti.
Perciò se ti capita non sentirti in colpa. Solo, sii onesto con il tuo (o i tuoi) partner: fare sesso a modo tuo è ok, ingannare gli altri decisamente no.

Hai diritto a scegliere i partner che preferisci

Se ti piacciono gli uomini, le donne o entrambi, riguarda solo te. Idem se ti piacciono alti o bassi, magre o grasse... Non devi rendere conto a nessuno per i tuoi gusti sessuali.

Hai diritto ad essere bene informato sulla sessualità

Persegui attivamente questo diritto: parlane, informati, sperimenta, condividi. L'ignoranza è pericolosa. Se qualcuno afferma che "Di certe cose non si dovrebbe parlare", è un suo limite e un suo problema.

Hai diritto a vivere in modo integrato la sessualità

"Integrato" vuol dire che gli ambiti fisico, emotivo, mentale e spirituale sono in armonia. Non c'è opposizione tra sessualità e spiritualità (anzi!): se qualcuno lo afferma, è un ignorante, e probabilmente vuole manipolarti.


Difendi i tuoi diritti

Naturalmente, con "diritto" non intendo dire che qualcuno ti debba qualcosa, o che puoi pretendere dagli altri ciò che desideri. Ma che nessuno può negarti a priori la possibilità di vivere quanto sopra. Se accade, è una violazione dei tuoi diritti come cittadino di un Paese libero.

Quando incontri qualcuno che cerca di giudicare o limitare la tua sessualità, è molto probabile che sia una persona disturbata e/o infelice, che compensa cercando di controllare la vita altrui (di solito tramite sensi di colpa). Non ci cascare; compatiscilo e ignoralo, o digli chiaramente che non ha nessun diritto di influenzare gli altri.
Per quanto riguarda l'opinione di Dio sulla sessualità, e la sessuofobia comune a molte religioni, interessante e rivelatore è il libro di Neale D. Walsch "Conversazioni con Dio - Vol. 2" (info nella Bibliografia).

"Riguadagnate e reclamate la vostra sessualità. Celebratela, godetela, possedetela!"
(Dio, in "Conversazioni con Dio" di Neale D. Walsch, vol. 2)

"Il sesso è una cosa seria che deve essere presa con leggerezza."
(Lorena Berdùn, sessuologa)

"Che cosa ha fatto di male agli uomini l'atto sessuale, così naturale e necessario, così legittimo, per non osare parlarne senza vergogna, per lasciarlo fuori dai discorsi seri e misurati?
Noi pronunciamo senza problemi termini come uccidere, rubare, tradire, e del coito non oseremmo parlare che con un filo di voce."

(Michel De Montaigne)


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I miei aforismi

Oggi è il mio compleanno. :-)
Allora ho pensato di "celebrare" questo giorno, pubblicando una raccolta di miei aforismi. Con "miei" non intendo la mia collezione di aforismi altrui (che ho ed espando continuamente - al momento sono oltre 10.000), ma quelli che mi sono inventato io.
Quando mi vennero in mente i primi, esitai nello scriverli... gli aforismi mi sembravano cosa da grandi pensatori, da menti eccelse; poi mi sono reso conto che ognuno può avere un pensiero degno di nota. Anche se l'autore contribuisce all'autorevolezza, è meno importante del contenuto.

Così ecco qua i miei; possono piacervi, o contrariarvi o lasciarvi indifferenti... ma riflettono quello in cui credo.
Spero che possano favorire le vostre riflessioni, e ispirarvi a creare i vostri.

(e se avete voglia di aforismi "veri", di persone più "grandi" di me, ho creato una serie di post dedicati a citazioni ed aforismi)

Vai agli aforismi su...



Amore

L'amore è quando l'Io si fa da parte e lascia spazio all'Altro.

La paura ci induce a sopravvivere; l'amore ci ispira a vivere.

Il verbo "dovere" e il verbo "amare" non si possono coniugare insieme.

O ami oppure giudichi. Non è assolutamente possibile fare entrambe le cose nello stesso momento.

Ciò di cui abbiamo realmente bisogno è sentirci amati, apprezzati, riconosciuti. Il resto sono tutti "optional", o surrogati.

Se solo le persone perfette potessero essere amate, l'umanità non sarebbe che una moltitudine di solitudini.

Chi non ama se stesso, sente il bisogno di un amore assoluto, incondizionato; perché quell'amore deve fare per due, per l'amore esterno ed anche per quello interno, mancante.

Quelli pieni di certezze sull'amore, dell'amore ne sanno ben poco.

Il romanticismo esalta l'amore immaturo, infantile e malsano: celebra idealizzazione, esaltazione, struggimento, ossessione, dipendenza, annullamento di sé, gelosia, possesso, vendetta.

La musica leggera è un festival della dipendenza affettiva.


Bellezza

La bellezza è ovunque; la bruttezza è nello sguardo. La bellezza è reale; la bruttezza è illusoria. La bellezza è un fatto; la bruttezza è un'opinione.

Nulla può piacere a chiunque, ed ogni cosa piace a qualcuno.

Diffido della bellezza: è ingannevole, inconsistente, e i suoi effetti sono oltremodo mutevoli.

La bellezza non è democratica, la passione non è democratica... e nemmeno l'amore.

Io diffiderei di chi cura eccessivamente il proprio aspetto; potrebbe rimanergli poco tempo da dedicare alla sua anima.

La moda è dittatura. La moda è per le "pecore".

Amiamo la bellezza perché ci promette piacere, felicità, appagamento; ma non sempre quelle promesse vengono mantenute.


Comunicazione

Ci sono persone che non hanno nulla da dire... ma non vedono l'ora di dirlo.

L'efficacia della risposta è direttamente proporzionale alla chiarezza e all'esaustività della domanda.

Niente ci ferisce quanto una verità che non vogliamo sentire.

E' impossibile ragionare con un dogmatico; dogma e ragionamento sono mutualmente esclusivi.

Non si è in grado di ragionare mentre si parla con la bava alla bocca.

La libertà di dire quel che si pensa, include la libertà di commentare quel che viene detto.


Conflitti

In guerra nessuno vince: alcuni perdono meno tragicamente di altri.

Critiche o insulti, a volte rivelano qualcosa di chi li riceve, ma rivelano sempre molto di chi li fa.

Chi è privo di argomenti, ricorre agli insulti.

Abbiamo bisogno di vedere gli altri 'sbagliati', quando ci sentiamo noi stessi 'sbagliati'.

Le persone sicure di sè danno spesso fastidio... soprattutto a quelli che non riescono ad esserlo.

Quando credi all'esistenza di un nemico, vivi in uno stato di guerra.

Chi è privo di idee proprie, sa solo attaccare quelle altrui.

I cretini e i disonesti non hanno partito o bandiera, genere o colore: la Natura ne distribuisce ovunque.


Desideri

L'essere umano è fatto così: sogna sempre quello che manca, desidera sempre quel che non ha (più).

Siamo sempre di più, e vogliamo sempre di più. Questa attitudine umana, che ci ha spinto dalle caverne verso le stelle, potrebbe anche determinare la nostra fine.

I desideri superflui sono sempre quelli altrui; i nostri desideri ci appaiono sempre come necessità.

Non è il mondo che peggiora; sono i nostri standard e aspettative che crescono continuamente.

L'uomo è una macchina per desiderare, e produce in quantità illimitata. Non esiste soddisfazione o abbastanza, se non per momenti fugaci.


Essere umano

L'animo umano è una tavolozza con tutti i colori possibili.

L'uomo è un intricato insieme di natura e cultura.

L'essere umano è una creatura profondamente irrazionale: la razionalità a cui strenuamente si aggrappa, è poco più che un fuscello nell'oceano delle sue pulsioni e follie.

Siamo tutti simili, ma non uguali.

Tutti abbiamo dei limiti; ma abbiamo anche la possibilità di superarli.

Meno si ha valore, e più si ha bisogno di darsi importanza.

L'orgoglio è un demone che ci induce a fingere ciò che non siamo, perché si vergogna di quel che siamo.

Hardness might be though to swallow, but it's what make us though.

L'uomo è l'unico animale che vive dentro una gabbia, che lui stesso si è costruita.

Chi non sa ridere di se stesso è una persona pericolosa.

Chi ha paura di tutto è uno stolto, chi non ha paura di nulla è pazzo.

Il potere è la possibilità di fare quello che vogliamo. Per questa ragione tutti desiderano il potere.

Everybody would like to be King.

La psicologia, l'esplorazione dell'animo umano, non può essere precisa e definibile come la fisica o la matematica; assomiglia più a un minestrone che a un'equazione.

Tutti abbiamo difetti, imperfezioni, mancanze. Non contano davvero.
Sta a te scegliere se lasciarti definire dalle tue imperfezioni, o dal contributo che decidi di portare al mondo.

La superstizione è l'illusione di poter influenzare eventi incontrollabili.


Etica

La 'cosa giusta' da fare, generalmente, è quella che comporta il maggior beneficio (o il minor danno) per tutte le parti coinvolte.

La morale è un cane vecchio e iroso pronto a mordermi se sconfino; la coscienza è un amico gentile che mi rammenta chi ho scelto di essere.

Chissà perché, quando si parla di diritti e doveri, i diritti sono sempre nostri, mentre i doveri spettano ad altri.

Il moralista è un invidioso.

A problem with good vs evil, is that good people usually play fair, while evil people often use dirty tricks.


Felicità

Mi piacerebbe, invece, vedere in giro persone che si occupano della felicità.

Quando chiudi le porte per evitare il dolore, resta fuori pure la gioia.

Mi fido poco delle persone infelici. Spesso sono capaci di qualsiasi cosa pur di dare la colpa a qualcun altro.

La maggior parte delle persone sembra più interessata a non soffrire che ad essere felice.

Solo gli infelici godono a rendere infelici gli altri.

Il piacere è la mia ispirazione, e la felicità la mia stella polare.

Desiderare ossessivamente quello che non è, è la scorciatoia più efficace verso l'infelicità.

Credo che la vera saggezza conduca all'essere felice. Forse siamo infelici perché non abbiamo ancora imparato a vivere.

Above all, expectations are what makes you happy - or not.

Restare attaccati al passato è un ottimo modo per rovinarsi il futuro.

Tutti vorrebbero essere felici; ma ben pochi sono disposti a pagarne il prezzo.

La ricerca delle perfezione è nemica della felicità. Se credi che "Sarò felice solo quando tutto sarà come dico io", è evidente che non sarai mai felice.


Filosofia

Probabilmente, tutto ha un senso; ma non sempre è un senso logico.

Avere è necessario; fare è utile; essere è indispensabile.

Fare meno, farlo meglio.

I problemi sono come una coda: per quanto possiamo andare lontano o veloce, li avremo sempre attaccati al culo.

L'ingenuo si aspetta che il mondo si adatti a lui, lo stolto lo pretende; il saggio impara ad adattarsi al mondo, il rivoluzionario lo trasforma, il visionario ne inventa uno nuovo.

Ci sono due tipi di compromesso: per debolezza, o per ponderata mediazione; il primo impoverisce, il secondo fruttifica.

Non darmi sicurezze, consolazioni, bugie pietose e opache...
Dammi onestà, verità, trasparente e tagliente bellezza.

"Sempre" e "Mai" sono parole che non esistono in Natura.

Gli incubi prima o poi finiscono... i sogni possono continuare all'infinito.

Bisogna inseguire il sogno e la perfezione, pur sapendo che non li raggiungeremo mai, perché essi ci indicano una direzione.

I 'vincenti' sono ricchi di iniziative; i 'perdenti' sono ricchi di scuse.

Non esistono certezze, solo probabilità.


Lamentele

I lamenti non sono quasi mai originali.

Dietro ad ogni lamentela vedo l'egoismo.

Blaming is a sport practiced by most, but nobody wins at it.

Non si dovrebbe criticare, senza almeno proporre qualcosa di meglio.

Una delle più grandi illusioni della mente umana, è credere che lamentarsi contribuisca a migliorare la situazione; al contrario, lamentarsi aumenta solo l'entropia.


Pessimismo

Non fidarti mai dei disfattisti; poichè non sanno elevarsi, cercano di tirare tutti giù con loro.

Il pessimista è, fondamentalmente, un egocentrico: ritiene che il mondo funzioni male perché non rende felice lui.

Chi non sa affrontare la realtà del presente, spesso rimpiange un passato ideale che - il più delle volte - esiste solo nei suoi ricordi.

Chi rimpiange il tempo passato spesso non ha tanto nostalgia di un epoca, quanto della sua stessa giovinezza.

Diffida di chi sprofonda e, invece di afferrare la tua mano per risalire, cerca in tutti i modi di tirarti giù con lui.

Solo chi è molto insicuro o decisamente infelice, pretende che gli altri si comportino secondo le sue idee.

Chi ti dice 'Non si può fare!', in realtà sta pensando 'Io non sono capace di farlo, quindi non sopporto l'idea che qualcun altro ci riesca'.


Prosperità

Ho spesso l'impressione che stiamo confondendo 'qualità della vita' con 'tenore di vita'.

Il più povero dei poveri non è colui che nulla possiede, ma chi non riconosce quello che ha.

Il credito al consumo ti permette di soddisfare esigenze che non avevi, acquistando cose che di cui non hai bisogno, con soldi che non possiedi.

Una volta assicurata la sopravvivenza, il resto è tutta sovrabbondanza.

La nostra epoca sembra pervasa da insoddisfazione e solitudine; forse perché ci relazioniamo più con gli oggetti, che con le persone.


Politica

In democrazia, tutti sono scontenti del governo, e si lamentano.
Sotto una dittatura, tutti sono ugualmente scontenti del governo; e non possono neanche lamentarsene!

C'è sempre qualche psicotico - che si nasconda dietro una croce, un turbante, un cappuccio, una divisa... - che teme talmente quelli diversi da lui, da sentire il bisogno di controllarli. O ucciderli.

Inequality is a matter of perspective: when it's against us, it seems aberrant; when it favors us, it seems fairly natural.

When it's yours, it doesn't look like privilege; when it's theirs, it does.

Molti italiani amano l'idea di un leader forte; forse perché sono persone deboli.

La democrazia è un sistema di governo altamente inefficiente. Purtroppo tutti gli altri sono semplicemente orribili.


Realtà e opinioni

Tutto quello che sai potrebbe essere falso. Molto di quello che credi probabilmente lo è.

Tutti mentono; in primo luogo a se stessi.

Siamo tutti immersi nel Grande Boh!!!

Io non ho ragione. Tu nemmeno. E neanche tutti gli altri. Tutto quello che abbiamo sono semplicemente opinioni.

La propria opinione è solo un punto di vista tra gli infiniti possibili.

L'esperienza di ciascuno rispecchia solo una piccola parte della realtà.

Il "mondo perfetto" non può esistere, perché ognuno lo vorrebbe diverso.

Non confondere i tuoi limiti coi limiti del mondo.

Quasi nessuno vuole conoscere la verità, quando questa disturba le sue illusioni, sicurezze, abitudini.

Ognuno sceglie le proprie illusioni e ci si attacca tenacemente, perché l'aiutano a sopravvivere.

E' sorprendente come certuni giudichino ciò che non conoscono affatto.

Nessuno ha il monopolio della verità.

E' più facile, per molti, accettare una bugia venuta 'dall'alto', piuttosto di una verità che sta sotto i loro occhi.

La follia degli umani è che cercano verità assolute, mentre tutto ciò che ci riguarda è relativo, soggettivo, temporaneo.

Per essere intelligenti, dobbiamo essere sempre pronti a cambiare idea.

Un uomo è tanto più capace di ragionare quanto meno ha bisogno d'aver ragione.

Solo chi non sa quasi nulla, pensa di conoscere già tutto.

Laddove l'uomo comune cerca ovunque sicurezze, il saggio si pone continui dubbi.

Diffido di quelli che sono pieni di certezze: sarebbero capaci di tutto per evitare di essere smentiti.

L'ampiezza della conoscenza di un uomo è inversamente proporzionale al numero delle sue certezze.

Per giungere alle rive di un altro mare, occorre prima di tutto la disponibilità a lasciare le sponde che ci sono familiari.

The only sure thing we know: we don't know everything - and we never will.

Ideologia fa rima con bugia.


Relazioni

L’Eros è la grande forza con cui la vita ci spinge verso l’altro.

Uomini e donne vogliono cose simili; ma le cercano in modi diversi.

La vita è troppo breve per sciuparla preoccupandosi di cosa penserà la gente.

La passione, spesse volte, non è altro che una figlia del bisogno.

Senza aspettativa non vi è delusione. Gli altri ci deludono quando ci aspettiamo qualcosa da loro; e ci deludono specialmente quando noi stessi li abbiamo sopravvalutati.

Il prodotto di una relazione è la somma dei problemi di entrambi.

Le donne più interessate all'abbigliamento che alla personalità, meritano di stare con uomini più interessati ai loro corpi che ai loro cuori. E viceversa.

Nella collaborazione vincono tutti. Nella competizione perdono tutti, tranne uno. Forse.

Non posso salvare qualcun altro. Ma posso dargli una mano a salvare se stesso.

Gli altri ci trattano nel modo in cui noi consentiamo loro di trattarci.

Non siamo venuti al mondo per assecondare i nostri genitori.

La gratitudine, come il sorriso, arricchisce sia chi la riceve che chi la esprime.

Le bugie esigono che uno le racconti, e un altro ci creda.

La più sciocca vanità di un genitore: pretendere che un figlio gli somigli. La più pericolosa: voler decidere della sua vita.

Just because you're in pain, that doesn't mean the world must revolve around your pain.

La relazione è l'arte del compromesso.

Per gli esseri umani, la fedeltà e la monogamia non sono istinti, sono istituzioni.

Voler sedurre le donne senza conoscere la loro psiche, è come guidare in una grande città senza mappa: ti muovi a casaccio, perdi molto tempo e difficilmente arrivi a destinazione.

Chiunque affermi che far funzionare una relazione è una cosa semplice, o non è mai stato in una relazione, o ha una pessima memoria.
Oppure sta cercando di vendervi qualcosa.

In ogni relazione esiste un caleidoscopio di possibilità.

Tutti desiderano un partner di qualità, ma pochi si impegnano per diventare loro stessi persone di qualità.


Religione

Le religioni sono avverse alla spiritualità; perché le religioni sono per lo status quo, mentre la spiritualità è rivoluzionaria.

Vedo in giro molti "cristiani", ma pochi seguaci del messaggio di Cristo.

Le persone rinunciano molto più facilmente a Dio che non alle loro convinzioni su di Esso.

Anche l'Europa ha avuto il suo Vietnam: le chiamavano Crociate.

Riconosco il potere di Dio e, quindi, accetto la mia morte quando verrà; non riconosco, invece, a nessun uomo il potere di decidere sulla mia vita o la mia morte.

Più osservo le manifestazioni religiose, e più mi appaiono come un miscuglio di superstizione e mitologia.

God is the greatest placebo.

Il motivo primo per cui nasce la religione, è che la vita è misteriosa, il mondo ci fa paura e la morte ci terrorizza. La religione ci dà spiegazioni (anche se illusorie o false), ci rassicura, e ci dice che non moriremo del tutto - e noi ovviamente vogliamo crederci.


Sessualità

Il desiderio che proviamo rappresenta una promessa di felicità, ma non sappiamo mai se quella promessa verrà mantenuta.

L'attrazione non garantisce l'amore, la fedeltà, l'intesa o la felicità, né certamente la durata. L'unica cosa che l'attrazione garantisce è il desiderio.

There's nothing like discussing sex (or money or death) to make many people freaking out, having irrational fears emerge screaming, and losing perspective.

La verginità è un disturbo di cui quasi tutti, prima o poi, guariscono.

A virgin likely makes a lousy lover.

Per la maggior parte dei maschi, il sesso è la cosa più importante nella vita. Fatevene una ragione.


Vegetarismo

Vivi Veg*: fa bene a te, fai bene a tutti, salvi il pianeta.

Essere vegetariani non richiede nessuna particolare virtù o rivoluzione, se non la rinuncia a una parte del proprio egoismo.

Meno violenza, su qualunque essere vivente, vuol dire un mondo migliore, per tutti.


Vita

La vita ci appare come scegliamo di vederla; a seconda del punto di vista che adottiamo.

La nostra vita si riempie di quello su cui ci concentriamo.

Chi parla della vita solo in termini negativi ha, evidentemente, una conoscenza assai limitata della vita stessa.

Le persone che hanno una vita piena, sono ovviamente molto impegnate. Quelle che hanno una vita vuota, lo sono ancora di più!

Quando si scopre la complessità dell'esistenza, diventa evidente il suo inestricabile intrecciarsi di tragico, ironico e sublime.

Il passato non è necessariamente destinato a ripetersi.

Chi si concentra sul passato rimpiange, chi si concentra sul futuro si preoccupa, chi si concentra sul presente vive.

Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi, e nemmeno spiegazioni semplici per fenomeni complessi (come le relazioni).

Alcune persone sono così preoccupate di sopravvivere, che si dimenticano di vivere.

Tutti vorremmo una vita straordinaria, anche se siamo persone ordinarie.

Nothing is forever. Everything is fleeting.
Even the stars collapse and die, one day.
We are like stardust, shining for just a short while.
Shine on then, shine bright and loud - before it's over.


People always look for a "magic pill" or a "secret trick" to fix life, to avoid pain, uncertainty and chaos. But nobody can fix life: because life is inherently messy.

Life is often hard, harsh and unforgiving.
That's why the noblest enterprise, the most meaningful endeavor, is to help another creature - any creature - in living its life a bit better, easier, happier.
If you do that enough, you'll know you have not lived in vain.

(La vita è spesso dura, aspra e severa.
Per questo l'impresa più nobile, il compito più appagante, è quello di aiutare un'altra creatura - qualsiasi creatura - a vivere la sua vita in modo migliore, meno gravoso, più felice.
Se fai questo abbastanza, saprai di non aver vissuto invano.)

Siamo sempre liberi di fare quello che vogliamo, ma non siamo liberi di scegliere le conseguenze.


"Non c'é nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri."
(Cartesio)


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Diffidate da stilisti e modelle: gli uomini amano le curve


Noto spesso donne che si rifanno ai canoni estetici dettati dalla moda, dagli stilisti, dai media in genere, pensando che questi rappresentino i gusti degli uomini. La convinzione di queste donne sembra essere "Le donne che i media ci presentano, devono essere anche quelle che gli uomini amano...". Con particolare riferimento alla mania moderna per la magrezza femminile.

Non ascoltate gli stilisti

Nel numero di "Grazia" del 12/2/2008, l'allora direttrice Vera Montanari scriveva (pag. 19): "... spiegano i nostri scienziati che gli uomini preferiscono le donne con i fianchi larghi (ma quando mai? ne saremmo ben felici, ma abbiamo le prove che non è vero, a cominciare dagli stilisti...)".

Come se gli stilisti davvero sapessero che tipo di donne piace agli uomini! Uno stilista non è un buon riferimento per i gusti maschili; non a caso, alcuni sono dichiaratamente gay. Ed anche quelli che non lo sono (ufficialmente), sembrano in genere più interessati alla moda che alle donne...
E questo è un fattore chiave: per lo più, gli stilisti non amano le donne, amano le proprie creazioni. Non vogliono che il corpo femminile "disturbi" i loro vestiti, con curve e forme sinuose: la loro indossatrice ideale è un manichino liscio, una specie di "servo muto" neutro su cui drappeggiare senza ostacoli. Per questo, secondo me, prediligono le modelle "piatte".

Per quanto riguarda la moda, essa è commercio, quindi guidata dal marketing per il profitto. E le bugie servono a vendere, molto più della verità. C'è da fidarsi?
I media, infine, sono troppo spesso influenzati da interessi esterni od occulti.
Insomma... per chi vuole sapere che tipo di donne piace veramente ai maschi, non sarebbe meglio chiederlo a loro, agli uomini reali?

“Gli stilisti non amano le donne,
amano le proprie creazioni”

I gusti degli uomini

Allora donne, provate a chiederlo agli uomini che avete intorno; potreste avere delle sorprese. Ma alcuni potrebbero anche mentire... bisognerebbe fare delle indagini.
Possiamo allora guardare alle icone, alle donne che più hanno fatto sognare i maschi.
  • Qualche nome? Marylin Monroe, Sofia Loren, Rita Hayworth, Ornella Muti...
  • In tempi più recenti Monica Bellucci, Valeria Marini, Alessia Marcuzzi, Sabrina Ferilli...
  • All'estero Angelina Jolie, Catherine Zeta Jones, Jennifer Lopez, Scarlett Johansson...
Le donne più amate e desiderate sono una celebrazione delle curve.
Certo ci sono state anche icone più snelle (sopra tutte Audrey Hepburn), ma non si può certo dire che la magrezza predomini. In questa classifica delle più belle donne di tutti i tempi ("The Most Beautiful Women of All Time", votate dagli utenti del sito), ai primi due posti troviamo le prosperose Marylin Monroe e Scarlett Johansson. L'esile Keira Knightley è solo al 33esimo posto; Victoria Beckham in posizione 780; l'ossuta modella Twiggy (celebre negli anni '60) non è nemmeno nelle prime 1000.

Chiediamolo agli uomini

Il blogger BlackDragon ha svolto un sondaggio tra i suoi lettori maschi (in inglese), chiedendo da quale tipo di fisico femminile fossero più attratti sessualmente, con questi risultati:
  1. Figura "a clessidra": 40%
  2. Formosa, curvilinea: 19%
  3. Proporzionata: 18%
  4. Magra: 8%
  5. Atletica: 7%
  6. A triangolo invertito ("Upside Down Pear"): 4%
  7. A triangolo ("Pear"): 3%
(Questa ricerca non ha un valore scientifico, come riconosce lo stesso autore; inoltre usa una suddivisione non condivisa da tutti. E' comunque significativa perché rappresenta un pubblico vario e numeroso [alcune migliaia], e conferma le indicazioni di altre ricerche - come quella citata qui, condotta dalla rivista FHM su 60.000 uomini)

Se consideriamo le categorie "in carne" (a clessidra, formosa ed a triangolo), abbiamo un risultato intorno al 62%: questo indica che quasi due terzi degli uomini preferiscono le curve! Mentre il fisico snello (magra e atletica) raccoglie solo il 15% delle preferenze.

Condizionamenti sociali

Ma allora, vi chiederete, come mai le donne magre sembrano preferite dagli uomini? Se lo è chiesto anche l'autore del sondaggio, offrendo alcune spiegazioni. La più convincente riguarda il condizionamento sociale e il bisogno di approvazione: poiché nella società occidentale (moderna) la donna magra viene considerata di maggior "valore", molti uomini scelgono partner magre per ricevere approvazione, per aumentare il loro status sociale.
In altre parole, molti (specialmente se fragili o insicuri) scelgono un/a partner per poter fare "bella figura" agli occhi altrui, preoccupandosi di "cosa diranno gli altri"; quindi basandosi su mode e canoni del momento, non seguendo i propri gusti.

Poi magari, di nascosto, occhieggiano la collega in carne o l'amica prosperosa, da cui sono attratti... ma che non considerano come partner, perché temono i giudizi altrui.

“Quasi due terzi degli uomini
preferiscono le curve”

Il mito delle modelle

Altro punto di riferimento estetico a cui le donne si rifanno, sono le modelle; credendo che esse siano per gli uomini il campione preferito di bellezza. E' vero che molti uomini le apprezzano, ma certo non tutti (vedi sopra l'elenco delle più amate, con le loro forme generose). Inoltre, io non credo che siano apprezzate tanto per la loro magrezza, quanto piuttosto per l'avvenenza, il fascino, l'altezza, i lineamenti raffinati... e per l'alone mitico che le circonda: sono desiderate perché rappresentano uno "status symbol", un simbolo di perfezione ultraterrena.

Voi donne, d'altro canto, non sospirate per Brad Pitt? Non vi emozionate per George Clooney? Non "sbavate" per Hugh Jackman? Anche voi, com'è naturale, coltivate dei sogni ideali, desiderate la perfezione e il "dio in terra"... ma ciò non vuol dire (almeno per le donne "sane") che tagliate fuori gli uomini normali; di cui poi, in realtà, vi innamorate e amate.
E perché dovrebbe essere diverso per gli uomini? Anche loro aspirano, come tutti, a un livello di bellezza fuori dall'ordinario, sognano l'ideale e il mito; è umano. Ma non vuol dire che ignorano le donne normali; non vuol dire che amano solo le donne perfette.

Naturalmente, sto parlando di uomini e donne "sani", che sognano sì, ma sanno anche relazionarsi con la realtà. Se un uomo è fanatico delle modelle (ci sono, ma sono una minoranza), vi sembra il caso di perderci tempo dietro, di preoccuparvi della sua opinione? Avrà qualche problema suo, poverello, e fareste bene a starne lontane.
La maggior parte degli uomini è assai meno critica ed esigente di quanto voi, donne, siate con voi stesse. Nel momento in cui vi spogliate davanti a lui e provate ansia per la vostra cellulite, vi garantisco che lui pensa a tutt'altro e prova - essenzialmente - gratitudine (ovviamente non parlo di grave obesità od eccessi clamorosi).

L'importanza dell'altezza

Tornando alle modelle e al loro fascino, io credo che sia l'altezza a giocare un ruolo molto più importante della magrezza. Immaginate una donna col tipico fisico da modella... ma alta un metro e mezzo: pensate che gli uomini la troverebbero molto attraente? Ne dubito; verrebbe vista semplicemente come una piccoletta magrolina.
Se invece lo stesso fisico lo immaginiamo su un corpo alto un metro e ottanta, ecco che il suo fascino cresce esponenzialmente. Non solo: persino una donna con un fisico non particolarmente seducente, ma alta un metro e ottanta, fa girare tutti gli uomini presenti. In effetti, l'altezza è uno dei fattori più importanti dell'attrazione in termini evoluzionistici.

Ma allora, perché l'accento viene posto così spesso sulla magrezza, invece che sull'altezza? Forse perché l'ossessione per la magrezza è, in buona parte, un'invenzione del marketing (per migliaia di anni, fino al 1960, nessuno si è mai sognato di dire "magro è bello"): per vendervi - a caro prezzo - sogni e illusioni di "bellezza". Ma non si può vendere l'altezza (se non come finzione tramite i tacchi alti, di cui molte donne sono - appunto - dipendenti); quindi vi hanno "ipnotizzato" sull'importanza della magrezza, spacciandola come l'elisir per essere desiderate e amate.

“L'altezza gioca un ruolo
molto più importante
della magrezza”

Gli uomini amano le curve. Certe curve

La Montanari, nella sua affermazione, dimentica (o tralascia) che gli scienziati che studiano l'attrazione non parlano solo di "fianchi larghi"... ma di rapporto tra vita e fianchi. Numerose ricerche sulle forme che suscitano attrazione negli uomini, testimoniano che l'elemento di maggior attrazione nella figura femminile è una forma "a clessidra" (fianchi e petto abbondanti, vita sottile). Per la precisione, il massimo dell'apprezzamento si ottiene quando il rapporto tra vita e fianchi è intorno a 0,70 (le proverbiali misure "90-60-90" corrispondono proprio a quel rapporto: il 70% di 90 è 63). Quindi è vero che "gli uomini preferiscono le donne con i fianchi larghi", ma non in modo casuale o sprorporzionato.
Questa predilezione pare legata a fattori di salute e fertilità; una donna con quelle forme ha più probabilità di essere in salute e di generare figli sani. E negli uomini la Natura ha incorporato l'istintiva tendenza a preferire quel tipo di forme. E' una sorta di riflesso genetico: questa ricerca ha mostrato come quei risultati siano pressoché costanti, dagli antichi Egizi alla letteratura britannica, ai lettori di Playboy.

E a proposito di Playboy: se avete ancora dubbi sul tipo di donne che piacciono agli uomini... provate a guardare il materiale erotico dedicato ad un pubblico maschile. Scommetto che troverete ben poche modelle anoressiche. ;-)
Insomma, se da sempre "Le donne vere hanno le curve"... da sempre molti uomini le apprezzano!

“L'elemento di maggior attrazione
nella figura femminile
è una forma a clessidra”

E' bello ciò che piace

Inoltre, è importante ricordare che la bellezza è soggettiva, e i gusti sono diversi per tutti (vedi post "Tutto è relativo"). Se facciamo qualche ricerca in Rete vediamo che, dove si parla di bellezza, c'è sempre un acceso dibattito intorno. Non esiste quindi un modello unico di bellezza (anche se le regole base dell'attrazione tendono a valere per tutti), ma i gusti personali si estendono in un ampio arco di possibilità.

Perciò non esiste un tipo di fisico "giusto" o "sbagliato": quello che mi piace e mi eccita, sarà diverso da quello che attrae un altro. La nostra personale felicità (anche relazionale), richiede quindi il saper capire cosa ci fa stare bene, cosa ci piace davvero e perseguirlo, ignorando i condizionamenti sociali e le "regole" che altri vorrebbero imporci.

Modelli estetici irrealistici

Parlando di condizionamenti sociali, voglio sottolineare che negli ultimi decenni i media hanno promosso un canone di bellezza non realistica, fondata soprattutto su magrezza e forme innaturali (più simili ad una bambola Barbie che ad un essere umano); usando spesso immagini ritoccate che non rispecchiano la realtà. Per non parlare dei social network dove abbondano immagini di ragazze (solitamente anche queste ritoccate con programmi di grafica) che sfoggiano fisici impossibili e completamente irrealistici.
Tutto ciò influenza pericolosamente soprattutto le persone più giovani (particolarmente sensibili ai giudizi altrui), che farebbero di tutto per avere un fisico "alla moda" (cioè sentirsi popolari e desiderabili). In particolare nei gruppi Pro Ana (pro anoressia) che "reclutano" adolescenti incitandoli alla magrezza estrema con diete da 300 kcal al giorno.

La bellezza autentica si basa sull'armonia, non su forme estreme e innaturali (solitamente anche poco sane). E richiede lo stare bene con se stessi (finché non sto bene con me, non mi piacerò mai), quindi anche l'accettare le proprie imperfezioni. Inseguire ideali di bellezza irrealistici può solo portare a vivere infelici ed a farsi del male.


"Non si troverà una sola donna della cui bellezza o bruttezza tutti gli uomini convengano."
(Giacomo Leopardi)


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I figli potrebbero rendervi infelici

Uno degli elementi che più influenzano le nostre vite, e la nostra felicità, è il dare le cose per scontate, o credere a qualcosa perché "lo dicono tutti". Se accettiamo passivamente questi concetti, rischiamo di non ascoltare le nostre sensazioni, o la nostra verità interiore, quando contrastano col "buon senso comune" (che sovente così sensato non è). O di seguire modelli di vita che non sono adatti a noi e che - ovviamente - finiranno col renderci infelici.
Quindi, sarebbe saggio mettere in dubbio le convinzioni che ci circondano, e specialmente quelle che si scontrano con le nostre sensazioni o il nostro modo di essere. Restare fedeli a quello che sentiamo vero per noi, eventualmente anche andando controcorrente, produce più felicità (sulla lunga distanza) che "seguire il gregge" e fare come tutti.

Coppie "appesantite" dai figli

In ambito familiare, uno degli argomenti dati per scontati è quello per cui i figli arricchiscono la vita di coppia, e contribuiscono alla felicità dei genitori. E' una sorta di "mito" (e i miti vengono raramente messi in discussione).
Ma se guardiamo oltre il mito, le cose non stanno proprio così: dopo gli anni '80, decine di studi hanno mostrato come la qualità e la soddisfazione della relazione decada dopo essere diventati genitori. Il motivo principale sembra essere che avere dei figli porta una improvvisa e drastica pressione sul matrimonio. Non che sia una novità in sé, ma le conseguenze possono essere peggiori di quanto ci si attende.

In uno studio durato otto anni dell'Università di Denver (USA), sono state osservati questi risultati:
  • Per il 90% delle coppie, la felicità coniugale precipita entro un anno dalla nascita del primo figlio.
  • Le coppie che avevano un livello maggiore di romanticismo, sono quelle che subiscono il maggiore impatto dopo la nascita.
  • Anche le coppie che hanno avuto figli subito (entro un anno dal matrimonio), e quelle col reddito più basso, hanno avuto cali di felicità più significativi.
Quando si parla di figli si tende a pensare alle gioie e soddisfazioni che possono portare. Ma è probabile che la quantità di fatica, impegni, rinunce e sacrifici necessari (su cui si tende a sorvolare) rechi un prezzo elevato, sottraendo tempo ed energie alla relazione tra i coniugi. In pratica, si rischia di essere molto più "genitori" che "coppia".

Naturalmente, questo non implica che le coppie senza figli siano necessariamente più felici: anche loro sperimentano un calo della felicità, ma in modo più graduale. Un ricercatore osserva che "Il declino è in qualche modo normale nel matrimonio*; per le coppie con prole, il declino è più concentrato nel periodo in cui si hanno i figli".

* (vedi post: "Perché ci innamoriamo, perché finisce"; "Come mantenere il desiderio sempre vivo"; "Perché la monogamia non funziona")

“La felicità coniugale precipita
entro un anno dalla nascita
del primo figlio”

Genitori: gioia o fatica?

In questo articolo (in inglese), il dr. Powdthavee afferma che "Gli scienziati sociali non hanno trovato pressoché nessuna correlazione tra l'avere figli e la felicità. In uno studio recente, genitori e non riferivano il medesimo livello di soddisfazione. Altri studi in Europa e USA, riportano livelli di soddisfazioni significativamente inferiori nei genitori, rispetto alle coppie senza figli".
La convinzione diffusa che i figli rendano felici - ipotizza il dr. Powdthavee - può essere spiegata come una "illusione di focalizzazione". Ovvero, immaginando di diventare madre o padre, ci si concentra sui momenti più significativi e appaganti, credendo che questi ci porteranno una felicità duratura. In realtà questi eventi sono relativamente rari, mentre buona parte del tempo come genitori è assorbito da compiti e impegni quotidiani, molto più frequenti ed assai meno gratificanti; ed è questa miriade di esperienze minute e negative, che finisce con l'influire sui nostri livelli di felicità e soddisfazione.

Rimpianti e risentimenti

Un altro articolo (in inglese) riporta le testimonianze di numerosi genitori che rimpiangono di aver avuto figli. Le ragioni variano dal senso di colpa perché non sentono di voler fare il genitore o lo fanno malvolentieri, alla mancanza di supporto da parte del partner, al risentimento verso i figli per via dell'impegno e delle rinunce che richiedono.
La maggior parte di questi racconti sono anonimi, perché esprimere questo rimpianto (o la posizione di non volere figli) riceve una pesante condanna sociale. Questo può spiegare perché, normalmente, quasi nessuno dichiara apertamente questo stato d'animo: molti dei genitori attorno a voi potrebbero nutrire un simile malcontento, ma difficilmente verrano a dirvelo.

Gioie e frustrazioni

Un libro sulle conseguenze dell'avere figli è "Tanta gioia nessun piacere" (in originale "All Joy and No Fun") della giornalista Jennifer Senior. L'autrice ha esaminato le vite dei genitori contemporanei, confermando la tesi di questo post: "Diamo per scontato che avere figli ci renderà più felici, ma è da alcuni anni che tutti gli studi dimostrano che è esattamente il contrario [...] Essere genitori non è mai stato facile, ma oggi sembra esserlo ancora meno: i cambiamenti degli ultimi decenni hanno infatti trasformato nel profondo un’esperienza che è diventata via via più frustrante e impegnativa".
Una lettura utile se siete in dubbio e volete valutare i pro e contro con lucidità.

Ragioni per convincersi

Immagino che queste affermazioni possano suscitare le reazioni contrarie - e veementi - di molti genitori. Non dubito della loro buona fede, però potrebbero stare ingannando se stessi. Come evidenzia questo articolo dello psicologo Daniel Gilbert "La paternità ti rende felice?", i genitori hanno diverse ragioni per autoconvincersi della felicità legata ai loro figli:
  • Quando qualcosa ci "costa" molto (anche in senso fisico o psicologico), tendiamo a convincerci che questo valga il "prezzo" pagato. La Natura ci ha "programmati" per prenderci cura in tutti i modi dei nostri figli, ed è comprensibile razionalizzare tutta quella fatica e concludere di essere ripagati con la felicità.
  • La memoria è dominata dai momenti più intensi, e non dai più frequenti. Quindi tendiamo a dimenticare gli innumerevoli momenti di tedio e fatica, e ci ricordiamo quelli di intensa commozione. I bambini possono non renderci felici di frequente ma, quando accade, ci fanno scordare tutto il resto.
  • Poiché i genitori si trovano spesso a rinunciare a molte attività piacevoli, rinunciano anche a molte fonti di soddisfazione. Quando i figli diventano la principale attività e fonte di soddisfazione, sembrano anche l'unica e la migliore.
Anche qui, l'autore osserva come la maggior parte dei matrimoni inizi felice e diventi progressivamente meno soddisfatta nel corso della vita, specialmente quando i figli sono nella prima infanzia e nell'adolescenza; e che queste coppie ritornino ai livelli di felicità iniziali dopo che i figli siano usciti di casa.
Gli psicologi hanno misurato come si sentono le persone durante varie attività, scoprendo che costoro sono meno felici quando interagiscono con i figli, di quando stiano mangiando, facendo acquisti o guardando la televisione. Occuparsi dei figli sembra dare una soddisfazione simile al fare le faccende di casa.

Altre ragioni "sbagliate" per avere figli

Salvare la relazione

Una possibile illusione dietro alla scelta di procreare, è quello delle coppie in difficoltà, che credono di poter sanare i problemi di relazione con l'arrivo di un figlio. E' più probabile che accada il contrario: le fatiche e le difficoltà di accudire i figli (oggettivamente e inevitabilmente presenti) facilmente possono portare i novelli genitori ad esasperare i problemi già esistenti in precedenza.
Certo alcune coppie potrebbero trovare nell'essere genitori nuovi stimoli e coinvolgimento, ma dare per scontato che "un figlio rende la coppia più unita" è solo un vecchio luogo comune.

“L'arrivo di un figlio
non risolve i problemi
di relazione”

Riempire un vuoto, cercare una famiglia

In molte persone che desiderano fortemente avere dei figli (specialmente donne, ma anche uomini), questo desiderio sembra nascere dal bisogno di riempire un "vuoto" che avvertono in sé. Oppure dalla voglia di creare una famiglia "sostitutiva" di quella che sentono di non avere avuto, ai tempi della loro infanzia.
Benché ognuna di queste situazioni andrebbe vista come un caso a sé (difficile generalizzare), il rischio è che, partendo da queste basi, il rapporto genitore-figlio possa risultare squilibrato:
  • Da una parte, nessuno può realmente riempire il nostro vuoto interiore, né un amore né un figlio (possono contribuire, ma non risolverlo; è qualcosa di cui bisogna prendersi cura in prima persona).
  • Dall'altra, questi bisogni fanno sì che si "scarichi" sul figlio un "peso" che non gli compete, una responsabilità schiacciante: egli sentirà di "dover rendere felice il genitore" e, non riuscendoci (vedi punto precedente), patirà sensi di colpa e inadeguatezza.
Insomma, per quanto questi bisogni siano comprensibili, rendono difficile una relazione "sana" tra genitori e figli.

Condizionamenti esterni

Una delle ragioni peggiori per avere figli è la pressione sociale - cioè quando sono gli altri a spingerci verso la procreazione. Questa pressione in genere parte dai genitori, si estende alla propria cerchia sociale (amici, colleghi), e arriva spesso fino al governo (programmi per incoraggiare la maternità). Le coppie subiscono un condizionamento (pesante specialmente nei confronti della donna) che tende a farli sentire inadeguati o "sbagliati" se decidono di non avere figli.
Quello a cui non si pensa è che ognuna di queste pressioni nasconde un interesse egoistico:
  • I genitori hanno un "investimento genetico" nei propri figli (c'è la speranza inconscia che essi perpetuino i propri geni - vedi la tesi del "gene egoista" di Richard Dawkins), che va perduto se i figli non si riproducono.
  • Gli amici spesso proiettano sulla coppia i propri condizionamenti, aspirazioni o frustrazioni; cercano di influenzare gli altri in base a quello che vogliono - o temono - loro stessi.
  • In passato, i governi incoraggiavano la procreazione perché servivano sempre soldati da mandare a morire al fronte. Mussolini insistette sulla crescita demografica (disse "Il numero è la forza dei popoli"), cosa comune alle dittature in genere (rara eccezione la Cina sovrappopolata).
  • Ma anche in epoca moderna, i governi democratici incoraggiano la natalità perché il calo demografico comporta riduzione di produzione, consumi e gettito fiscale, quindi va a scapito del sistema economico e dei servizi sociali.
Insomma, per quanto bene intenzionate possano essere queste pressioni, non sono mai disinteressate e non mi sembra saggio ascoltarle: i figli sono una scelta di coppia, e ogni decisione a riguardo dovrebbe riguardare solo la coppia.

Chi è più egoista?

Un'accusa rivolta spesso a chi non vuole avere figli è quella di "egoismo". Ma le cose non stanno proprio così. A parte il fatto che i figli, in generale, si mettono al mondo per ragioni di soddisfazione personale (vedi paragrafo precedente), alcune ricerche mostrano come l'assenza di figli renda più generosi e altruisti:
  • Il 42% delle fondazioni filantropiche sono state create da persone senza figli.
  • Nel 2014, il 48% delle persone sposate senza figli ha inserito nel proprio testamento una donazione ad enti benefici. In confronto, solo il 12% dei genitori e l'8% dei nonni ha fatto lo stesso.
Questo è del tutto comprensibile, se consideriamo che il primo imperativo di un genitore è occuparsi del benessere della propria progenie. Ma al tempo stesso indica che, per certi versi, l'essere genitore renda più egoisti (in fondo i figli vengono visti come estensioni di sé, quindi fare qualcosa per loro è quasi come farlo per se stessi), a discapito della solidarietà verso la società nel suo insieme.

“Essere genitore
spesso rende più egoisti”

Una scelta molto personale

Riportando queste informazioni non intendo certo affermare che i figli rendano infelici. Ma voglio svelare le illusioni dietro il "mito", e suggerire ai potenziali genitori di considerare l'ipotesi con maggiore consapevolezza.
Invece di seguire la convinzione comune che avere figli sia la cosa giusta e migliore per tutte le coppie, magari alcuni potrebbero scoprire che non è un ruolo adatto a loro - o che non lo è ancora. Ricordiamoci sempre che la felicità è un percorso personale, per cui non esistono ricette universali.
In questo articolo (in inglese) una donna esamina le varie ragioni per volere dei figli, e i vari fattori negativi a riguardo. Fornisce numerosi spunti di riflessione per chi stia considerando questa scelta.

Inoltre, bisogna considerare anche elementi positivi che possono sfuggire alle ricerche, quali la soddisfazione di crescere una famiglia, una sensazione di scopo e di maggiore significato, l'esperienza di un tipo speciale di amore.
Un blogger fa una metafora mirabile dell'esperienza genitoriale, con i suoi estremi positivi e negativi, scrivendo che essere genitori è come il rapporto con l'eroina: "Quando è positivo, è un'assoluta beatitudine. La miglior droga mai esistita. Quando è negativo, è miserevole - non pensi che sia possibile sentirsi più miserabili di così, e ti chiedi perché mai tu abbia iniziato".
Insomma, è una scelta davvero personale, che può includere un'ampia gamma di esperienze, dal meraviglioso all'orribile. Una scelta che andrebbe fatta senza farsi influenzare da pressioni esterne o luoghi comuni.

Infine, si potrebbe concludere che i figli andrebbero voluti "per loro stessi", non per i presunti benefici che si crede ci potrebbero recare. Poiché in molti casi - come abbiamo visto - l'esperienza di essere genitori si rivela diversa da quello che ci si aspettava.

"Con i figli non si è mai più felici come lo si era senza."
(William Faulkner)


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Preghiera della serenità

Mi sembra che la serenità sia spesso sottovalutata, e non si colga il suo legame con la felicità. La felicità viene da molti associata a uno stato di "eccitazione" (l'innamoramento, il fare cose, il muoversi...), mentre la serenità suona come uno stato "fermo", inerte.
A mio parere, invece, serenità e felicità sono in stretto rapporto: certo non sono la stessa cosa ma, se non sono sereno, difficilmente potrò sentirmi felice. Se mi sento in guerra col mondo, con la realtà intorno a me, nulla potrà farmi sentire veramente bene. Quindi sentirsi in pace, non in conflitto, appare come un elemento necessario alla felicità.
Ma che cosa ci impedisce di sentirci sereni? Di solito, tutte quelle cose che non sono come vorremmo:
  • Dal nostro aspetto fisico, al carattere
  • Dalle persone che abbiamo intorno, al partner (o la sua mancanza), ai genitori
  • Dal nostro lavoro, al reddito
  • Dalla società in cui viviamo, alla politica
  • Dalla situazione del mondo, alle ingiustizie, alle guerre...
Insomma, se ci concentriamo su tutto quello che - secondo noi - potrebbe o dovrebbe essere diverso, ci sentiamo in uno stato di insoddisfazione, tensione e conflitto con la realtà; per cui sembra impossibile essere sereni (e, quindi, anche felici).
Oppure no?
Il breve brano che ora vi propongo parla proprio di questo, e fa una distinzione fondamentale:
Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,
il coraggio di cambiare quelle che posso,
e la saggezza per comprendere la differenza.

(Reinhold Niebuhr - Preghiera della Serenità)

Il potere di cambiare

Quando ci facciamo prendere dall'ansia del "le cose dovrebbero essere diverse", dimentichiamo un fattore chiave:
  • Se non ho il potere di cambiare qualcosa, allora è anche inutile che me ne preoccupo. Perdo solo energia e creo malumore.
  • Se, invece, posso far qualcosa per cambiare una situazione, anche in quel caso è inutile preoccuparsene; piuttosto, è il caso di agire e creare il cambiamento.
Come ci ricorda il buon Confucio:
"Se c'è soluzione, perché ti preoccupi?
E se non c'è soluzione, perché ti preoccupi?"
;-D

Meno preoccupazione, più azione

L'atteggiamento comune, invece, va proprio in senso inverso: si tende alla preoccupazione senza produrre risultati; a lamentarsi senza agire. Ma questo atteggiamento, anche se può sembrare una valvola di sfogo, ci porta solo ad alimentare frustrazione, negatività e senso di impotenza.
Se vogliamo coltivare realmente la felicità, invece, in noi e nel mondo, bisogna capire che la preoccupazione è un'influsso solo distruttivo: genera ansia e spreca energia. Bisogna smettere di preoccuparsi, ed invece agire quando è possibile (o accettare, quando non c'è nulla da fare). Insomma:
"Provvedere senza preoccuparsi,
invece di preoccuparsi senza provvedere."

(Edoardo Boncinelli)

Dall'ansia alla pace

Naturalmente, come puntualizza la terza frase della preghiera, è fondamentale avere chiara la differenza tra ciò che posso cambiare e cosa no. Per poter scegliere consapevolmente l'azione o l'accettazione. Niebuhr parla giustamente di "saggezza": perché il saggio non strepita inutilmente contro l'inevitabile, né si limita a lamentarsi quando può agire costruttivamente; è questa una delle differenze primarie tra chi desidera soltanto la felicità, e chi la sceglie attivamente.
In alre parole, chi raggiunge questa saggezza:
  • Accetta con serenità la sorte avversa su cui non può influire (anche perché sa che il mondo non è fatto per compiacerlo); in questo modo non perde la pace interiore.
  • Quando vede che è in suo potere creare un miglioramento, investe tutte le sue energie nell'azione; in questo modo guadagna in risultati e soddisfazione di sé.
Una precisazione necessaria: alcuni rifiutano il concetto di "accettazione", perché la confondono con la rassegnazione, che sono invece atteggiamenti ben diversi.

Dalla pace alla felicità

Ecco perché la serenità di cui parla questa "preghiera" ha molto a che fare anche con la felicità: il modo con cui ci approcciamo al mondo determina come ci sentiamo (più che il mondo per come è). Buona parte dello stress e della sofferenza comuni, infatti, derivano dallo scontrarsi con la realtà come è, e che non possiamo cambiare; consumando le energie che potremmo impiegare per cambiare le cose.
Adottando l'atteggiamento suggerito dalla "preghiera", invece, ci lasciamo alle spalle l'ansia, la preoccupazione inutile, l'angoscia, la tensione e il conflitto. Diventiamo in grado sia di sentirci in pace anche nei momenti avversi, che di creare più felicità (quando possibile).

Paradiso o inferno, qui e ora

Quando pensiamo che tutto dovrebbe essere diverso da come è, ci sentiamo all'inferno: l'intero mondo ci appare ostile e assurdo. Ma se siamo in grado di apprezzare (o accettare) la vita intera per come è, ci sentiamo in paradiso.
Sentirci in un modo o nell'altro non dipende tanto dalle circostanze (che spesso non possiamo cambiare), quanto dalla nostra attitudine (che è una scelta).


"Nulla può recarti pace se non te stesso."
(Ralph Waldo Emerson)


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Perdere peso... può essere riposante!

Di solito mi dedico più alla psiche piuttosto che al corpo, ma oggi mi pare un buon giorno per parlare di come compensare gli "stravizi" alimentari, a cui alcuni di voi si saranno abbandonati durante queste festività... :-D
E poiché qui ci concentriamo sulla felicità, parlerò di due tecniche facili e non faticose, che possono aiutare nel dimagrire o non ingrassare. In effetti, più che tecniche si tratta di abitudini benefiche, di cui non tutti sono a conoscenza.

Dormire per dimagrire

Quanto un buon riposo sia importante, lo sappiamo tutti; ma non sempre lo mettiamo in atto. La privazione del sonno è addirittura una tecnica di tortura, che può portare a impazzire. In un mondo frenetico e con infiniti stimoli, è quindi necessario ricordarsi quanto un sonno ristoratore sia indispensabile al nostro benessere: un riposo inadeguato non solo ci lascia stanchi, ma ci mette anche di malumore.

Quello che è meno noto, è quanto il sonno influisca anche sulla forma fisica. Anche nella calma del sonno, il corpo svolge numerose attività, inclusa una rigenerazione cellulare ed un riequilibrio ormonale (per non parlare del riequilibrio psico-emotivo che avviene durante i sogni). Un riposo insufficiente impedisce al corpo lo svolgimento adeguato delle sue funzioni, con le relative conseguenze:
  • Aumenta il Cortisolo (l'ormone dello stress), e si incrementa l'appetito
  • Diminuisce l'ormone della crescita, che contribuisce al consumo di grasso e alla produzione di muscoli
  • Diminuisce la Leptina (ormone "spezza-fame") ed aumenta la Grelina (ormone dell'appetito)
  • Il consumo dei carboidrati si squilibra, alterando il livello di glicemia
Inoltre, quando riposiamo poco e ci sentiamo stanchi abitualmente, tendiamo a sviluppare abitudini poco sane:
  • Desideriamo mangiare di più, nella speranza di aumentare le nostre forze
  • Aumentiamo il consumo di sostanze stimolanti, come caffè, alcol, fumo
  • Siamo meno disponibili a fare movimento fisico, quindi sport ed altre attività che bruciano calorie
In pratica, il riposo adeguato favorisce un corretto metabolismo, col conseguente dispendio energetico (anche durante il sonno). E ci facilita una attività diurna più efficiente e sana.

Uno studio su 68.000 donne ha dimostrato come dormire cinque ore, invece di sette, aumenta del 32% la possibilità di ingrassare.
Esiste anche una dieta apposita, la "Hibernation Diet" degli scozzesi McInnes, basata su alcuni piccoli accorgimenti ed esercizi, ma soprattutto su un sonno ottimale. Secondo i loro creatori, è possibile bruciare fino a un migliaio di calorie durante la notte.

Quanto mangiamo... o come?

Il cibo è, ovviamente, legato in modo diretto alla nostra forma fisica. Però a volte non è tanto questione di quantità, ma del modo con cui lo assumiamo. Uno studio sull'alimentazione ha dimostrato che mangiare velocemente non dà tempo sufficiente al meccanismo di sazietà, per cui si tende a mangiare più del necessario.
E' necessario capire che il senso di fame o di sazietà, non arrivano direttamente dallo stomaco ma dal cervello, che viene stimolato da sostanze prodotte dallo stomaco stesso. E questo "dialogo" tra stomaco e cervello non è istantaneo, ma ha un suo tempo di funzionamento (circa 20 minuti). E' per questo che è possibile avere lo stomaco pieno e sentire ancora fame.
In pratica, quando lo stomaco si riempie vengono prodotte molecole che, arrivate al cervello, stimolano la sensazione di sazietà. Ma poiché questo meccanismo è lento, se mangiamo in fretta non gli diamo tempo sufficiente per entrare in azione; quindi, quando arriviamo ad avvertire il senso di sazietà, abbiamo già mangiato ben più del necessario.
E' perciò necessario mangiare con calma e masticare bene il cibo, in modo da favorire il meccanismo di sazietà (oltre che una migliore assimilazione di quanto ingerito).
Questo è valido per tutti, ma è specialmente importante per chi cerca di controllare il suo peso o vuole dimagrire.

Mangiare poco fa mangiare troppo

Come nota finale, aggiungo una mia personale osservazione: ho notato che, quando rimando a lungo un pasto, a dispetto dell'appetito crescente (per terminare qualcosa o per altri impegni), poi finisco col mangiare più del dovuto, abbuffandomi.
Probabilmente anche qui c'entra il meccanismo di sazietà, in senso inverso: poiché il senso di fame è dovuto alla produzione di certi neurotrasmettitori, più rimando il pasto e più questi segnali chimici si accumulano. Per cui, anche dopo aver - finalmente - riempito lo stomaco, rimangono in circolo più a lungo del normale, e con loro la sensazione di avere fame. Quindi questo mi porta a mangiare più del necessario.
E' un fattore che va considerato da chi è a dieta e pensa che, saltando un pasto o mangiando più di rado, finirà col mangiare meno. E' invece probabile che "patire la fame" porti soltanto a mangiare di più o, comunque, in modo sregolato.

Bisogni del corpo, o dell'anima?

Queste informazioni ci ricordano che, per stare bene, tante volte non è necessario compiere grandi sforzi o sacrifici, ma solo fare scelte ragionevoli. Le esigenze basilari del nostro corpo sono semplici (riposo, molta acqua, il cibo necessario, movimento); ma non possiamo chiedergli quello che non può darci.
Se mangiamo per riempire un vuoto esistenziale o una carenza affettiva, troveremo solo una temporanea consolazione, e nuoceremo al corpo. Se i nostri bisogni sono emotivi, è inutile scaricarli sul corpo: prendiamoci piuttosto cura della nostra anima.


"Il sonno è l'anello d'oro che unisce la salute al nostro corpo."
(Thomas Dekker)


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