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Sette idee romantiche che ti rendono infelice

Anche se dal titolo può sembrare, non sono contrario al romanticismo. Sicuramente ha degli aspetti positivi e può arricchire le nostre vite relazionali; i problemi nascono quando lo si segue in modo acritico o eccessivo. Potremmo dire che il romanticismo è un po' come la pizza: è delizioso e non ha nulla di sbagliato in sé, però in quantità esagerata o se perseguito senza criterio può diventare nocivo.

In questo post esamino alcune idee romantiche che possono portare a danneggiare una relazione, o a viverla in modo infelice. Cerco anche di evidenziare come alcune convinzioni diffuse non corrispondano alla realtà.
Alcune delle idee qui esposte sono simili ad altre presentate nel post "13 bugie sull'amore a cui quasi tutti credono", dove esamino alcune illusioni e falsità sulle relazioni amorose. Per chi è interessato alle convinzioni ingannevoli che possono peggiorare la nostra vita, segnalo anche il post "12 idee che ti rendono infelice (ma sembrano sensate)".


Sette idee romantiche che ti rendono infelice

  1. Se ami devi dire sempre "Sì"
  2. Esiste un solo partner ideale per me (l'idea della "anima gemella")
  3. Il mio amato è unico e insostituibile
  4. Il vero amore è per sempre
  5. Puoi essere felice con un solo partner, per tutta la vita
  6. Amare qualcuno che ci rifiuta o ci tratta male è nobile e romantico
  7. Verrai amato per quello che sei (non per quello che dai o fai)

1. Se ami devi dire sempre "Sì"

Una delle idee romantiche (ma disfunzionali) che ci vengono messe in testa, è che quando amiamo qualcuno dovremmo sempre essere disponibili ad ogni sua richiesta, soddisfare ogni suo bisogno, e dirgli sempre di sì. Ma questo:
  • Rinnega una base fondamentale di amor proprio (sottintende che "L'altro è importante, io no").
  • Mette in una posizione di sottomissione all'altro, e di subire ogni suo capriccio.
  • Apre la porta a violazioni da parte di persone manipolative, narcisiste e abusive.
Questa idea romantica trascura completamente l'amore e il rispetto per se stessi; propone una visione in cui si è come un oggetto al servizio dell'amato; ignora la necessità di porre adeguati limiti e confini, senza i quali ogni relazione è squilibrata. Inoltre, induce a mettere l'altro sempre al primo posto, e quindi ad ignorare i propri bisogni e trascurare se stessi: ma se non ti prendi cura di te stesso, chi lo farà al tuo posto?

Una prova evidente che il dire sempre "Sì" non produce relazioni felici ma bensì squilibrate, è nel rapporto tra genitori e figli: quando i genitori assecondano sempre i figli, questi non crescono felici e sicuri (come alcuni credono), ma si ritrovano invece con un'identità confusa, pretenziosi e sociopatici.

L'egoista è chi ci accusa di egoismo

Quando diciamo "No" a qualcuno (per ragioni pratiche o per rispetto a se stessi), costui potrebbe accusarci di egoismo. Ma costoro sono quasi sempre loro ad essere particolarmente egoisti: in pratica si lamentano perché non ricevono quello che vogliono, o perché non viviamo come vorrebbero loro (e cos'è questo se non egoismo?). Questo tipo di persone sono manipolatori che usano i sensi di colpa per spingerci a fare quello che loro vogliono; non fatevi ingannare dalle loro manovre.

2. Esiste un solo partner ideale per me (l'idea della "anima gemella")

Una delle idee romantiche più diffuse, nonché una delle più distruttive, è quella per cui esiste al mondo una sola "persona giusta" per noi, un'anima gemella su misura. Anche se questa convinzione può affascinare, in realtà fa vivere in uno stato di costante paura:
  • Vivo nell'ansia di non incontrare mai la mia anima gemella (in fondo il mondo è talmente grande...).
  • Se mi piace moltissimo una persona già impegnata, temo che sia lei e che me l'abbiano portata via (e magari compirò azioni assurde per "riprendermela").
  • Se vengo lasciato da una persona con cui stavo benissimo, mi convinco che era lei e di averla persa per sempre.
  • Se ho poca stima di me, temo che se la incontro farò dei gravi errori, lei non mi vorrà e non avrò mai più un'altra opportunità.
E' chiaro: se hai un'unica possibilità nella vita, ci sono un milione di cose che possono andare storte e sarai definitivamente fuori dal gioco. E' terrificante. Inoltre, questa idea alimenta una "mentalità di scarsità", che genera ansia, tensione e competizione.

Molti partner possibili

Invece, ammettere che possono esserci molti "partner ideali" (o comunque affini) al mondo, crea una "mentalità di abbondanza": siamo più fiduciosi, ottimisti e rilassati. Sappiamo di avere numerose chance, che un errore o un'occasione perduta non ci rovineranno la vita.

In fondo, su questo pianeta siamo quasi otto miliardi (!): una quantità immensa. Che senso ha credere che esista un'unica persona compatibile con noi? E' piuttosto verosimile che ce ne siano diverse. Consideriamo due fattori:
  • Di base, le relazioni felici funzionano perché i partner soddisfano i bisogni reciproci. Quindi un partner "ideale" è quello capace di soddisfare tutti i nostri bisogni (o almeno buona parte di essi).
  • Inoltre, non esiste nessun partner perfetto e "su misura": ogni relazione ha alti e bassi, difficoltà ed incomprensioni. Quindi il concetto di "persona giusta" è privo di senso, in quanto assoluto; invece, un partner può essere più o meno giusto per noi, in base al livello di compatibilità, affinità e intesa.
Perciò un partner ideale non è una creatura mistica e magica, ma qualcuno con un'elevata compatibilità e capace di soddisfare i miei bisogni. Data la quantità di persone al mondo, ce ne debbono essere per forza numerose con quelle caratteristiche (anche se fosse solo uno su un milione, ne esisterebbero comunque quasi 4.000!).

3. Il mio amato è unico e insostituibile

Quando stiamo insieme ad una persona che ci piace molto, specialmente se siamo innamorati, è del tutto normale pensare che quella persona sia unica e insostituibile (questo vale anche quando siamo innamorati di qualcuno con cui non siamo in relazione). La visione romantica non fa che rinforzare questa convinzione, aggiungendo che se non ci sentiamo completamente adoranti e dipendenti verso il partner, in noi c'è qualcosa che non va.
Questa convinzione porta però ad una serie di problemi:
  • Induce ansia nella relazione: se il partner è unico, devo fare di tutto per tenermelo stretto. Quindi non potrò permettermi passi falsi o conflitti, temerò di essere autentico perché potrei non piacergli, tenderò a fare di tutto per ingraziarmelo (anche fingendo).
  • Alimenta la paura di essere abbandonati: se il partner è insostituibile e mi lascia, non troverò mai più nessuno che mi ama o che mi piace altrettanto.
  • Alimenta la gelosia e il possesso: se il partner è insostituibile, non posso rischiare che qualcuno me lo porti via - a costo di danneggiare altri o il partner stesso.
In poche parole, questa convinzione porta a vivere la relazione in modo infelice (ansioso, pauroso e restrittivo), e a vedere il partner come una proprietà da proteggere - invece di goderci la relazione e vedere l'altro come un dono da celebrare.

Nessuno è insostituibile

Anche se meno romantico, è sicuramente più salutare (oltre che realistico) realizzare che nessuno è insostituibile. Certo ognuno è unico, ma se perdiamo un partner che ci rendeva felici, possiamo sicuramente trovare altre persone che ci rendono felici in modi leggermente diversi, ma comunque validi.
La prova è che le persone si innamorano più volte nel corso della loro vita, ed in genere hanno più di una relazione felice e appagante. Quindi, anche se la persona con cui stiamo è meravigliosa e unica, ricordiamoci che non è l'unica che possa renderci felici (questo non per apprezzare meno i suoi doni, ma per vivere quei doni in modo positivo invece che ansioso).

Se è unico ne siamo dipendenti

Vedere un partner come unico e insostituibile è specialmente pericoloso se quella persona ci rifiuta, oppure ci tratta male o non ci rispetta. In una condizione normale, "sana", reagiremmo in modo appropriato:
  • Se qualcuno non ci vuole, cerchiamo altrove.
  • Se qualcuno ci tratta male o non ci rispetta, chiediamo che corregga il suo comportamento; se non otteniamo risultati, ci allontaniamo.
Ma se riteniamo quella persona per noi preziosa e insostituibile, ecco che ne siamo dipendenti e indotti a tollerare qualsiasi cosa; poiché non vediamo alternative a lei, non consideriamo alternative nemmeno nel nostro comportamento. Questa convinzione concede a persone negative o tossiche un enorme - e insano - potere su di noi.

In ultima analisi, considerare qualcuno unico e insostituibile alimenta uno posizione di dipendenza nei suoi confronti. E la dipendenza è uno stato patologico.

4. Il vero amore è per sempre

Quando una relazione finisce, chi crede in questa idea tende a credere che l'amore espresso e vissuto nel corso della relazione sia stato falso. Dopotutto, se il vero amore è eterno, allora un amore che finisce non può essere vero, no?
Ma questa posizione è completamente priva di senso, per una serie di ragioni:
  • Nella vita tutto cambia, ed anche noi stessi cambiano continuamente: cambiamo nei gusti, nelle idee, nel fisico e nelle emozioni. Solo le cose morte non cambiano mai.
    Aspettarmi che l'altro fra dieci anni mi ami esattamente come mi ama oggi, è pretendere che l'altro rimanga immobile e immutabile - come una statua.
  • Proprio perché noi stessi cambiamo, quello che oggi ci unisce un giorno potrebbe mutare: bisogni, preferenze, progetti, visione del mondo... le strade dei partner potrebbero divergere, e nessuno ne ha colpa.
  • E, soprattutto, quello che chiamiamo "amore" spesso è invece "innamoramento": e l'innamoramento non dura mai per sempre. Ma questo non impedisce che, finché è durato, sia stato del tutto autentico e sincero.

In poche parole, per vivere appieno una relazione (e la vita stessa) dovremmo imparare ad apprezzare quello che stiamo vivendo momento per momento, per la sua qualità; piuttosto che valutarlo in base ad una "tabella di marcia", per la sua durata.
Magari un partner mi ha amato con tutto il cuore per sei mesi o quattro anni, ma poi qualcosa è cambiato (nella relazione, in fattori esterni, magari in me stesso)... e quel fuoco si è attenuato. Spesso non è colpa di nessuno, capita e basta. Che senso ha disprezzare quel che abbiamo vissuto, l'amore dato e ricevuto, tutta la felicità provata?
Chi crede a questa idea svaluta tutto quello che ha ricevuto, diffida e accusa il partner di averlo ingannato, ed è come se "buttasse a mare" tutto ciò che di bello è stato condiviso nel rapporto. Così facendo si ritrova vuoto e deprivato, inaridito e povero - per sua stessa scelta.

La maggior parte delle relazioni finiscono: è un fatto naturale. L'idea per cui debbano durare per sempre è una delle tante falsità che si dicono sull'amore.

5. Puoi essere felice con un solo partner, per tutta la vita

Forse l'idea romantica più diffusa è quella della monogamia a vita. Ovvero che sia del tutto naturale stare insieme allo stesso partner per sempre, trovare in lui (o lei) ogni cosa che cerchiamo, e non provare alcun interesse (specialmente sessuale) al di fuori del partner.
In realtà le relazioni, anche quelle migliori, non funzionano così. La prova più evidente è la quantità di tradimenti (che accadono nella maggioranza delle coppie) e di divorzi (in Italia oltre la metà dei matrimoni finisce). Sono numeri troppo elevati per credere che i fallimenti siano dovuti solo a difetti individuali: è proprio l'idea di monogamia che non funziona (né peraltro ha mai funzionato: tradimenti e separazioni sono sempre esistiti).

Poiché è un discorso complesso, vi ho dedicato un post a sé: Perché la monogamia non funziona.

6. Amare qualcuno che ci rifiuta o ci tratta male è nobile e romantico

L'arte e i media ci raccontano spesso di amori tormentati e infelici (da Penelope a Lancillotto alle commedie romantiche hollywoodiane), e presentano chi ama in questo modo come nobile, eroico ed ammirabile:
  • Colei che attende per anni e anni il ritorno dell'amato (Odissea)
  • Colui che insegue un amore mai corrisposto (Dante e Petrarca, Don Chisciotte)
  • Chi viene respinto più e più volte, ma continua a perseverare
  • Chi viene maltrattato, offeso o tradito, eppure rimane fedele "in nome dell'amore"

Io credo invece che questo tipo di "amore" sia malato. L'amore sano e autentico fa stare bene chi lo vive. Stare attaccati a chi ci rifiuta o maltratta non è amore, ma dipendenza, ovvero una condizione patologica.
Decisamente umana, ma non certo qualcosa di cui essere fiero o da incoraggiare.

Quando le sofferenze in amore si ripetono

Alcuni tendono a ritrovarsi spesso in situazioni del genere: si attaccano a qualcuno che non prova alcun interesse per loro, oppure si ritrovano in relazioni disfunzionali. In queste situazioni è probabile che non sia per sfortuna o per caso, ma perché ci sono in loro dei meccanismi inconsci che li inducono a fare scelte infelici.

7. Verrai amato per quello che sei (non per quello che dai o fai)

Un'idea romantica piuttosto diffusa, è che dovremmo essere amati semplicemente per quello che siamo, senza dover fare alcunché per meritarcelo. Oppure che la "persona giusta" per noi ci amerà senza che muoviamo un dito, per il solo fatto che esistiamo.

Certo suona molto bello e consolatorio, però è del tutto irrealistico. Nella realtà, le relazioni sono basate sullo scambio: ci relazioniamo con certe persone perché riceviamo da loro qualcosa che apprezziamo (anche se non ne siamo consapevoli), e loro fanno lo stesso. Veniamo desiderati - e amati - per quello che diamo alle altre persone, prima di tutto (*); ovvero per quanto nutriamo i loro bisogni.
Se vi sembra arido o cinico, chiedetevi questo: vorreste stare vicino a qualcuno che non vi dà assolutamente nulla? Ne dubito molto.
Soltanto un genitore ama i figli per il semplice fatto che esistono, senza che loro debbano fare nulla. Tra gli adulti non funziona così: quando avete amato qualcuno, l'avete fatto perché quella persona vi ha dato qualcosa di prezioso (anche in modo indiretto, per esempio con certe sue qualità o perché sognavate che poteva rendervi felice).

(*) N.B.: Non dico che le relazioni siano fondate esclusivamente sullo scambio, ma che quella è la motivazione primaria, la base da cui si parte. Certamente poi possono svilupparsi anche altri fattori che rendono i legami più profondi e intensi.

Quando nessuno ci vuole

Questo spiega perché certe persone non vengono volute da nessuno, o perché nessuno le ama: probabilmente non offrono abbastanza qualità da renderle desiderabili (ovviamente possono esserci altri motivi). In altre parole, il loro "valore di mercato relazionale" è insufficiente.
Purtroppo questo di rado viene riconosciuto. Invece, alle persone "sfortunate" in amore vengono offerte banalità consolatorie o ingannevoli come "Prima o poi incontrerai la persona giusta", "Basta che sei te stesso", "La troverai quando smetti di cercare"... La realtà è che se non hai i requisiti che interessano l'altro sesso, non hai chance in amore.

Pretendere o attendere non porta a nulla

Perché questa idea può renderci infelici? Perché induce aspettative e comportamenti fallimentari:
  • Pretendere di essere amati senza dover fare nulla, senza andare incontro all'altro e senza nutrire i suoi bisogni (ovvero renderlo felice).
  • Restare in attesa della "persona giusta" che ci amerà senza che dobbiamo fare nulla o cambiare nulla in noi (specialmente se la nostra vita sentimentale è stata inesistente o deludente; attendiamo quindi passivamente che le cose cambino "come per magia").
  • Vittimismo: invece di impegnarsi per sviluppare le proprie qualità (che è parte del normale processo di crescita per qualsiasi individuo), diventando una persona più desiderabile e amabile, si tende a fare la vittima e dare la colpa al mondo perché non ci apprezza.
    Questo accade particolarmente a chi non si piace per nulla: una condizione paradossale per cui una persona si disprezza, ma al tempo stesso vuole essere amata per come è.

Quando invece realizzi che l'altro desidera che tu nutra i suoi bisogni, proprio come tu vorresti che l'altro soddisfi i tuoi, impari a relazionarti da adulto: ovvero, ti prendi cura dei bisogni altrui ed anche dei tuoi (per esempio imparando a chiedere), senza aspettarti che essi vengano magicamente soddisfatti. Se noti di avere capacità insufficienti a riguardo, puoi scegliere di cambiare ed aumentare le tue qualità, in modo da innalzare il tuo "valore relazionale".


Sia chiaro che non sto dicendo a nessuno come vivere: ciascuno deve deciderlo per sé. L'obiettivo di questo post è solo svelare illusioni dannose a cui molti credono. E per sapere se queste idee sono davvero illusorie non dovete credere a me: vi basterà confrontarle con la realtà e le vite intorno a voi (ricordando che l'eccezione conferma la regola).

Il romanticismo è una "invenzione" recente

I più credono che il romanticismo nelle relazioni sentimentali sia una visione universale, e che sia così da sempre. In realtà la visione romantica delle relazioni è piuttosto recente. L'idea del matrimonio - e della coppia - basati sull'amore e sulla fedeltà si è sviluppata a partire dalla fine del XVIII secolo, fino a diventare lo standard in Occidente solo dalla metà del XX secolo. Questo è mostrato da vari testi e ricerche, per esempio il libro "Marriage, a History" ("Storia del matrimonio"; info nella Bibliografia).

Non solo in passato il matrimonio era basato su valori pratici e concreti, piuttosto che emozionali, ma un eccessivo attaccamento tra i coniugi era spesso visto con sospetto. L'idea dell'amore tra partner era visto come una "follia" adolescenziale, da irridere e scoraggiare. In alcune culture (per esempio asiatiche o mediorientali), questa è tutt'ora la posizione più diffusa.

Il romanticismo non è l'unico modo di amare

Dico questo per ricordare quanto un'idea o convinzione che possiamo ritenere universale o scontata, sia spesso invece solo una opinione soggettiva e arbitraria. A volte crediamo in qualcosa solo perché ci piace crederlo, o perché tutti ci dicono che è vero: gli antichi Greci credevano negli dei dell'Olimpo, e prima di Galileo tutti credevano che la Terra stesse al centro dell'Universo.

Similmente, l'amore romantico non è una "legge universale" ma solo uno fra i possibili modi di vivere le relazioni - non necessariamente il migliore, il più saggio o quello che ci rende più felici. Sta a ciascuno ragionare con la sua testa e decidere se una certa idea gli migliora la vita o invece gliela peggiora.


"L'amore è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte."
(Stendhal)

"Il vero amore è come l'apparizione degli spiriti: tutti ne parlano, ma ben pochi l'hanno visto."
(La Rochefoucauld)

"In confronto alle aspettative elevate del Romanticismo, l'amore reale è necessariamente sempre una terribile delusione."
(sito The School of Life, "Johann Wolfgang von Goethe")


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